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Lascio o raddoppio?

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Lascio o raddoppio, il 27, 28 e 29 aprile 2018 si terrà alla Certosa 1515 di Avigliana, un trattamento residenziale breve e intensivo rivolto a giocatori d’azzardo. Il Gruppo Abele propone un’alternativa complementare al trattamento ambulatoriale, che permetta di sostenere la quotidianità lavorativa dei giocatori, ma anche il distacco dal contesto abituale.

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Gruppi

Aggiornata a gennaio 2023

I materiali elencati sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Sono presenti anche pubblicazioni scaricabili on line o in PDF. Per ulteriori approfondimenti, si può consultare il nostro catalogo.

I percorsi tematici proposti sono i seguenti:

 Studi sui gruppi: aspetti teorici

Darwin_BOOK_RELEASE_935Rupert Brown, Sam Pehrson, Psicologia sociale dei gruppi. Dinamiche intragruppo e intergruppi, 3. ed., Il Mulino, Bologna, 2023, 390 pp.
Il volume, in una nuova edizione completamente riveduta e aggiornata, propone un approccio allo studio dei gruppi che non si limita a descriverne le dinamiche, ma si addentra nella funzione e nel significato che l’essere parte di un gruppo ha per i propri componenti. Gli autori analizzano la psicologia sociale a partire da tre principali constatazioni: 1) l’essere parte di un gruppo (o il non esserlo) contribuisce a definire chi siamo; 2) le nostre identità emergono da un contesto sociale al quale le persone reagiscono; 3) i gruppi sono il principale strumento dell’azione sociale per produrre cambiamenti. Sulla base di queste osservazioni viene proposta un nuova e attuale lettura dello sviluppo dei processi di gruppo.
Collocazione Biblioteca: 20257

Franco Di Maria, Ivan Formica, Gruppalmente, in Psicologia contemporanea, pp. 1-9
Non solo i gruppi sociali in cui siamo inseriti influenzano molti aspetti della identità, ma ognuno di noi contiene dentro di sé molteplici relazioni interiorizzate. Ecco perché il pensiero di gruppo permette di connettere sviluppo individuale e coesione sociale. Infatti attraverso il concetto di Noità, inteso come aspetto fondamentale del pensare di gruppo (Spaltro), è possibile stabilire una connessione tra lo sviluppo psichico individuale e lo specifico psichico gruppale. Il gruppo è anche un notevole dispositivo di cura, come dimostra l’efficacia clinica della psicoterapia di gruppo. Gli autori sono psicoterapeuti, gruppoanalisti e docenti universitari.

Matta, Elementi di Psicologia collettiva. Natura e funzioni dei gruppi, Erickson, Trento, 2022, 206 pp.
Il volume esplora, da una prospettiva psicologica, il concetto di gruppo e le dinamiche concrete dei diversi tipi di gruppo in cui ciascun individuo è inserito, e offre un quadro complessivo delle diverse teorie psicologiche e sociali sulle origini e sulle dinamiche dei gruppi.
Collocazione Biblioteca: 19610

Sergio Fava, Gruppo, organizzazione, istituzione. Qualche spunto, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 88-94
L’autore, alla luce della sua lunga esperienza, propone alcuni spunti definitori per circoscrivere cosa lui intenda con questi termini. Successivamente propone una applicazione del vertice istituzionale a partire da una sua recente esperienza negli istituti di pena di Padova per tentare una comprensione della differenza di accoglimento e conversazione sui film presentati nella Casa di reclusione e in una delle sedi dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna).

9788892222328_0_536_0_75Anna Bertoni, Passi di gruppo. Saper stare nei gruppi, saper condurre gruppi, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2021, 159 pp.
L’autrice, psicologa e docente di psicologia sociale, propone riflessioni sui processi di gruppo per spiegare come si formano e come funzionano i gruppi sociali, fornendo suggerimenti per stare meglio in un gruppo e, in particolare, per condurre un gruppo in modo efficace.
Collocazione Biblioteca: 18772

Claudio Neri, Il gruppo come cura, Raffaello Cortina, Milano, 2021, 239 pp.
In questo testo si intrecciano due racconti e due modi di raccontare. Il primo presenta idee e teorie, il secondo propone la narrazione di sette sequenze di sedute di analisi di gruppo. Nella prima parte del libro vengono introdotti i tre protagonisti: le persone, il gruppo e l’analista. Nella seconda sono illustrate le idee-funzioni capaci di trasformare un gruppo in un gruppo analitico. L’autore è neuropsichiatra, psicanalista e docente universitario e in questo saggio si concentra sia sulla clinica sia su quali siano gli specifici fattori e processi terapeutici. Il testo trova quindi posto nella “cassetta degli attrezzi” di psicoanalisti, psicoterapeuti di gruppo, psichiatri, psicologi, operatori di comunità e studenti universitari.
Collocazione Biblioteca: 19242

Enrique Pichon-Rivière, Il processo gruppale. Dalla psicoanalisi alla psicologia sociale, [Pgreco, Roma, 2021], 307 pp.
Pichone Riviere era uno psichiatra, psicanalista e critico d’arte, fu tra i primi ad avere introdotto la psicoanalisi in Argentina; è l’ideatore della teoria di gruppo conosciuta come “gruppo operativo”, strumento di somma importanza nella psicologia sociale. Questo libro, che è un classico della psicologia sociale e dei gruppi, riunisce una serie di articoli e lavori, realizzati dall’autore da solo o con collaboratori ed è parte dell’opera “Dalla psicanalisi alla teoria gruppale”. L’ autore presenta un modello teorico, dove lo schema di riferimento psicanalitico viene riattraversato e relativizzato nello sforzo di costruire un linguaggio che permetta di superare certe confusioni di pensiero. La “concezione operativa di gruppo” supera la dicotomia tra modello psicoanalitico classico individuale e modello gruppale come campi esperienziali da approcciare con strumenti teorici differenti e va alla ricerca dei fondamenti del processo gruppale, dei suoi effetti e della struttura che lo descrive. Tra i concetti fondamentali espressi in questo testo troviamo “il compito (o finalità) del gruppo”, al vertice della triangolazione compito – coordinazione – struttura gruppale; un elemento esterno in quanto parte del contratto per cui i soggetti si riuniscono, ma anche interno come insieme e condensazione di elementi primari, di “oggetti interni” dei membri del gruppo. Compito del gruppo operativo è imparare a pensare per non rimanere ancorati al pregiudizio e alla confusione.
Collocazione Biblioteca: 19589

Serena Giunta, Girolamo Lo Verso, Fare gruppi. Indicazioni per la clinica, la formazione e la ricerca, Il Mulino, Bologna, 2019, 184 pp.
Come funziona il lavoro psicoterapeutico, e più ampiamente clinico? Che cosa lo caratterizza? Che cosa può produrre il cambiamento terapeutico? Sulla base di tali interrogativi il volume esplora a fondo tutte le potenzialità del dispositivo gruppale nelle diverse declinazioni dell’intervento terapeutico (gruppo di psicoterapia analitica, psicodramma, terapia istituzionale), ma anche della formazione, della riabilitazione, della crescita personale, fino all’impiego del gruppo nelle attività di prevenzione e nell’accompagnamento psicologico per i pazienti di medicina generale. L’intento è quello di esplorare il «fare gruppi» come dimensione delle relazioni umane, definendo le condizioni ottimali perché il dispositivo gruppale sia efficace e risponda ai bisogni per i quali è stato attivato.
Collocazione Biblioteca: 18626

41OMvwKj2XL._SX307_BO1,204,203,200_Didier Anzieu, Il gruppo e l’inconscio. L’immaginario gruppale, Raffaello Cortina, Milano, 2019, 281 pp.
In questo saggio, un classico della psicanalisi, Didier Anzieu incentra il discorso sulla nozione di immaginario gruppale: il gruppo ha la propria psicologia, diversa da quella degli individui che lo compongono. Per far luce su tale psicologia, l’autore parte dall’analogia tra il gruppo e il sogno e descrive molti processi immaginari che sottendono la vita dei gruppi: l’illusione gruppale, il gruppo-bocca, i fantasmi di rottura, il gruppo macchina, la resistenza paradossale autodistruttiva, le perturbazioni provocate dalla prevalenza dell’imago paterna o del Super-io. Vengono così individuati degli “organizzatori psichici inconsci” che strutturano l’immaginario gruppale, come i fantasmi originari o l’immagine del proprio corpo. Si consulti inoltre l’articolo di Irma Morosini, Didier Anzieu,uno sguardo retrospettivo sul suo pensiero e i suoi contributi alla psicoanalisi, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, 107 – 124
Collocazione Biblioteca: 18440

A cura di Alessandro Migliardi… [et al.], Lavorare con i gruppi, Una raccolta di tecniche di partecipazione, Dors, Torino, 2019, 49 pp.
Il lavoro con i gruppi è una parte importante della pratica della prevenzione e promozione della salute, e più in generale della sanità pubblica, poiché è il mezzo attraverso il quale le persone possono diventare capaci di costruire un’azione collettiva. Inoltre il lavoro con i gruppi fornisce all’operatore più opportunità di coinvolgere le persone e permette agli utenti di organizzarsi e mobilitarsi meglio per rispondere ai propri bisogni, valorizzando sia le proprie conoscenze e risorse, sia quelle della comunità. Questo documento è una raccolta non esaustiva delle tecniche usate nell’ambito della prevenzione e promozione della salute, composta dalle tecniche partecipative sperimentate sul campo e applicate in progetti dal DoRS (Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della salute) e da operatori e decisori con cui il Centro è venuto in contatto. Vengono descritte le seguenti tecniche: brainstorming, metaplan, nominal group, world cafè , focus group, photovoices, GOPP (Goal Oriented Project Planning), Incidente critico.

A cura di Angela La Gioia, Essere gruppo di lavoro. Mappe ed esercitazioni, in Animazione Sociale, supplemento al n. 316 (2018), pp. 5-224
Questo testo si rivolge agli operatori sociali e dei servizi e raccoglie articoli apparsi negli ultimi anni sulla rivista Animazione Sociale. Esso si pone come una mappa per orientarsi tra i gruppi, osservandone la ricchezza, la risorsa, il limite e le infinite configurazioni. Mai come oggi, nel pubblico come nel privato, diventa importante imparare ad essere gruppo di lavoro, ossia un gruppo capace di pensare e di produrre insieme. Chi oggi è chiamato a coordinare gruppi di lavoro deve saper allenare la loro capacità generativa, perché è nella generatività del gruppo che è custodita la possibilità di scongiurare la routine e inoltrarsi verso le strade dell’invenzione e della sperimentazione. Angela La Gioia è psicologa e psicoterapeuta, docente universitaria di Psicologia del Lavoro e delle organizzazioni e coordina l’Università della Strada del Gruppo Abele.

 I gruppi a scuola, nell’educazione e nella formazione

A cura di Monica Guerra e Moira Sannipoli, Coordinare, in Bambini, n. 7 (sett. 2023), pp. 25-56
L’approfondimento di questo numero è dedicato alla figura del coordinatore pedagogico, un ruolo che si compone di molte funzioni, tra loro complementari eppure variabili, nei differenti contesti. Si segnalano in particolare gli articoli:  “Il coordinatore come accompagnatore del gruppo educativo” e”Il coordinatore e la supervisione dei gruppi di lavoro”.

9788829016778_0_536_0_75Paola Bastianoni, Supervisione e narrazione nella relazione educativa, Carocci, Roma, 2022, 151 pp.
La narrazione di sé e della vita quotidiana negli ambiti formali e informali dell’educazione è uno strumento formativo essenziale al recupero di senso della propria esperienza e consente la stabilizzazione di un pensiero riflessivo su sé, sull’altro, sul contesto interattivo. Imparare a narrare porta ad affinare lo sguardo sul proprio vissuto esistenziale per riuscire a comprendere situazioni complesse. Nelle professioni educative occorrono luoghi adibiti alla condivisione delle proprie storie affinché la pratica riflessiva non sia occasionale ma regolarmente accompagnata e facilitata. Il libro presenta un modello di formazione fondato sulla dimensione qualitativa della narrazione per mostrare la stretta interdipendenza tra i livelli biografici del sé e l’azione educativa di ogni giorno. È rivolto a educatori, insegnanti, volontari, tutori, genitori adottivi e affidatari e a tutti coloro che credono nell’esperienza educativa.
Collocazione Biblioteca: 19666

Raffaella Gatta, Angelo Pio Taronnam, Cooperative learning e didattica metacognitiva, in Pedagogika.it, a. 26, n.3 (lug.- set. 2022), pp. 82-86
In una società connotata da rapidi cambiamenti, sempre più docenti adottano la metodologia del cooperative learning che permette di realizzare interventi educativi e didattici che mirano soprattutto a valorizzare le risorse individuali degli alunni e l’aiuto reciproco. Come sottolineano numerosi studiosi, oltre ad essere un modello per una didattica inclusiva, il cooperative learning promuove un’importante riflessione metacognitiva sul proprio percorso d’apprendimento.

A cura di Francesca Ciabotti e Elisa Rossoni, L’approfondimento in cammino, in Bambini, a. 38, n. 6 (giu. 2022), pp. 27-54
Le autrici, da appassionate del camminare e dell’educare, dedicano questo approfondimento a tutti coloro che si renderanno disponibili a partire, ad abbandonarsi alla fatica lenta, dolce e inebriante di muoversi e compiere, come in ogni inizio, i primi passi verso il fuori, verso il mondo.

Davide Fant, Personaggi fantastici per urgenze reali. Linguaggi&tecniche/9: partire dai personaggi più amati dagli adolescenti per interrogarsi su di sé e sul mondo, in Animazione Sociale, n. 04/354 (2022), pp. 47-59
L’articolo, il nono della serie pubblicata in numeri precedenti della rivista, racconta una sessione di lavoro in aula con ragazze/i che frequentano l’Anno Unico, la “scuola per adolescenti che hanno smesso di andare a scuola”. La sessione utilizza i personaggi della filmografia fantastica per attivare processi riflessivi su di sé, sui contenuti a cui tengono, sui vissuti in modo che diventino narrabili.

downloadFOM, 100 e + giochi, 2. ed., In dialogo, Milano, 2022, 240 pp.
Una raccolta, dedicata in particolare a educatori e animatori di oratorio, che contiene più di 100 giochi, alcuni conosciuti, molti altri inediti, per sostenere l’attività di bambini e ragazzi. Per ogni gioco è specificata l’età dei partecipanti consigliata, il numero dei giocatori possibili, l’ambiente e i materiali necessari, lo scopo del gioco e altre informazioni utili.
Collocazione Biblioteca: 18186

Teresa Baldi, Giuditta Pedana, Il valore dell’apprendimento in gruppo nella formazione di servizio sociale, in Lavoro sociale, vol. 32, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 49-55
L’articolo presenta alcune considerazioni nate da un’esperienza di laboratorio universitario rivolto agli studenti del primo anno del corso di laurea in Servizio sociale, dove sono stati affrontati temi come l’identità personale e professionale, la dimensione etica del lavoro, la comunicazione e il linguaggio, gli aspetti emotivi e relazionali. Grazie a tecniche di coinvolgimento ed esercizi individuali e collettivi proposti alla classe, gli studenti si confrontano, scoprono e comprendono punti di vista diversi, imparano a decostruire le proprie credenze e i propri sistemi valoriali e a considerarne e accoglierne di nuovi. Attraverso un costante processo riflessivo su alcuni temi professionali e sulle dinamiche relazionali e comunicative che si generano in aula, vengono messi in luce processi di costruzione della realtà e dell’identità professionale, con un’attenzione specifica agli elementi personali e agli aspetti emotivi che entrano in gioco. Nel medesimo numero della rivista si veda anche l’articolo di  Valeria Amato… [et al.],Lo studente co-ricercatore, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 29-35

A cura di Emilia Leopardi Barra, Francesco Trecate, Oltre la formazione. Un tour nella gamification, Armando, Roma, 2021, 171 pp.
La gamification è un esempio di come – attraverso la tecnologia guidata dalla pedagogia – il gioco possa divenire “formativo” irrompendo anche in contesti solitamente poco ospitali verso le dimensioni ludiche. L’evoluzione avvenuta nel digitale e le metodologie della progettazione formativa permettono oggi alle organizzazioni di qualificare la propria azione di crescita delle risorse umane, ponendo al centro le differenze individuali e sostenendo la motivazione all’apprendimento permanente. Il volume presenta alcuni fondamenti della gamification, e successivamente dimostra alcuni casi esemplari di applicazione in contesti di formazione di imprese assicurative, bancarie e manifatturiere, nonché sull’orientamento.
Collocazione Biblioteca:20308

A cura di Giuseppe Licari, Indagini antropologiche e psico-pedagogiche nella formazione di adolescenti e nel contesto socio-sanitario, in Narrare i gruppi, vol. 17, n. 2 (dic. 2021) – on line, pp. 157 -235
Questo numero monografico affronta, con un taglio antropologico e psico-pedagogico, temi e riflessioni che si pongono l’obiettivo d’indagare problematiche legate allo sviluppo dell’identità, personale e professionale, degli adolescenti. Si consiglia in particolare “La psicopedagogia del sogno”, di Veronica Montefiori e altri, articolo nel quale vengono presentati i risultati di una ricerca in ambito scolastico che mostra come la condivisione dei propri sogni con altri aiuta a rafforzare l’affettività e l’emotività nel gruppo classe.

mgEvelina Arcidiacono, Riccardo Ganazzoli, A scuola si impara a vivere: la mediazione del conflitto tra pari, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 212-218
La scuola costituisce un luogo privilegiato in cui i bambini possono sperimentare forme di convivenza pacifica e non violenta, fondate sul riconoscimento dell’altro e nel rispetto delle differenze, al fine di sviluppare le competenze sociali utili a contrastare la diffusione della violenza giovanile. All’interno di questa visione si inserisce il lavoro sulla Peer Mediation realizzato dall’Istituto Comprensivo “Antonio Ugo” di Palermo. L’obiettivo del progetto è quello di creare un sistema efficace per la risoluzione dei conflitti che insorgono tra gli alunni.

A cura di Claudio Girelli, Promuovere l’inclusione scolastica. Il contributo dell’approccio pedagogico globale, Scholé, Brescia, 2021, 250 pp.
Attraverso l’esperienza quarantennale della Casa del Sole (un istituto di riabilitazione a Curtatone in provincia di Mantova), il volume presenta le linee fondamentali di un approccio globale alla disabilità, allo scopo di mostrarne significato e valore per la scuola dell’inclusione. I contributi raccolti si propongono di suggerire a insegnanti ed educatori uno sguardo particolare di osservazione di bambini e ragazzi disabili, per favorirne la crescita in modo significativo.
Collocazione Biblioteca: 19268

Valeria Piras, Maria Cecilia Reyes, Guglielmo Trentin, Come disegnare un corso on line. Criteri di progettazione didattica e della comunicazione, Franco Angeli, Milano 2020, 161 pp.
Lo scopo principale del volume è offrire una sorta di guida, sia per la progettazione didattica e della comunicazione, sia per la progettazione e sviluppo di contenuti video. Allo stesso tempo, favorire l’acquisizione e l’uso di una terminologia condivisa fra tutte le componenti di un team di sviluppo e gestione di corsi online, team dove spesso confluiscono competenze e linguaggi provenienti da più contesti professionali. Una buona comunicazione all’interno del team è fondamentale per ottimizzare il lavoro di tutte le sue componenti. Destinatari del volume sono quindi docenti, formatori e più in generale team di sviluppo coinvolti nella progettazione e realizzazione di percorsi di formazione online. L’auspicio è che quanto esperito dagli autori, e tradotto in questo lavoro, possa fungere da modello per ispirare tutti coloro che sono impegnati, o siano in procinto di accingersi, alla progettazione e sviluppo di corsi online.

Stefano Masci, Giochi esperienziali. Lavorare con le emozioni nella formazione e nella conduzione dei grandi gruppi, Franco Angeli, Milano, 2020, 192 pp.
Questo libro si rivolge a coloro che hanno a che fare con la gestione di grandi gruppi e la formazione esperienziale, siano essi coach, formatori e consulenti aziendali, operino in contesti scolastici o in centri sportivi, gravitino nel mondo della conduzione di gruppi di crescita o di counseling. La caratteristica specifica del volume è che gli esperienziali riportati sono propriamente ideati per funzionare con gruppi grandi, da oltre quaranta persone. Spesso gestire un alto numero di persone mette in crisi chi utilizza modelli di apprendimento basati sull’azione e la sperimentazione attiva, al punto che si preferisce creare piccoli sottogruppi perdendo così l’effetto – leva – legato all’identità collettiva fondamentale, in aziende quanto in altri contesti omogenei. Gli esperienziali e role playing contenuti sono originali e creativi e per ognuno vengono specificate le finalità formative, il tempo occorrente, la difficoltà nella gestione, l’impatto emotivo e anche il livello di divertimento dei partecipanti. L’autore è docente di Tecniche di Counseling all’Università di Tor Vergata a Roma.
Collocazione Biblioteca: 19233

capire_empatiaPaolo Moderato, Cristina Copelli, Melissa Scagnelli, Capire come potenziare l’empatia, Giunti, Firenze, 2020, 239 pp.
Lo scopo del manuale è fornire strategie di intervento per sostenere lo sviluppo dell’empatia. A partire da un quadro metodologico di riferimento, il volume fornisce numerosi materiali operativi, pronti all’uso, che mettono in relazione le difficoltà specifiche nelle varie componenti dell’empatia e le relative strategie di intervento. Tale abbinamento permette di strutturare percorsi di potenziamento delle capacità necessarie per entrare in relazione con gli altri e pertanto consente ai professionisti che operano dentro e fuori la scuola, insegnanti compresi, di usare questo materiale come base o in affiancamento ad altri interventi inclusivi. Il volume comprende: un questionario per mappare le abilità sociali e le componenti dell’empatia, che permette di avere un quadro generale del bambino e impostare percorsi di intervento Il volume dispone di 100 schede da utilizzare durante le attività e la valutazione e si rivolge a chi si occupa di sostegno, riabilitazione e rieducazione di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e/o ritardo nell’acquisizione delle abilità sociali. Si veda anche il testo di Iacopo Bertacchi, Consuelo Giuli, Ilaria Cipriani, Coping power nella scuola secondaria. Gestire le problematiche relazionali e promuovere comportamenti prosociali in classe, Erickson, Trento, 2019, 280 p. (Coll. Bibl.: 18392).
Collocazione Biblioteca: 18649

Maria Piacente… [et al.], I movimenti giovanili e implicazioni pedagogiche, in Pedagogika.it, a. 24, n. 1 (gen. – mar. 2020), pp. 5-60
E’ di grande attualità il tema dei nuovi movimenti giovanili ed in particolare hanno avuto grande risonanza i cortei ecologisti promossi da Greta Thunberg che hanno coinvolto e smosso le coscienze dei giovani in tutto il mondo riguardo ai temi ecologisti. Recentemente sono sorti anche altri movimenti con forte presenza giovanile, come ad esempio in Italia quello delle Sardine. Questo fenomeno sembra contraddire lo stereotipo di giovani e adolescenti rassegnati, disinteressati e “sdraiati” e costituisce per gli adulti uno spunto di riflessione pedagogica Nella prima parte del dossier troviamo cinque articoli di riflessione pedagogica sull’argomento, firmati da Giancarla Codrignani, Raffaele Mantegazza, Elena Marescotti e Franco Blezza. Nella seconda sono esposte le interviste effettuate agli studenti di tre istituti secondari superiori del Nord Italia sul movimento ecologista. Chiude il dossier l’intervista a Ermes Maiolica (pseudonimo di un creatore di bufale virali), sulle “fake news” come movimento sommerso di protesta. Nel medesimo numero della rivista si trova anche l’articolo “Un villaggio per educare” (pp.98-100), a cura di Alessia Todeschini, nel quale Raffaele Crescenzo risponde a una mamma preoccupata per l’interesse per la politica della figlia adolescente.

Renata Borgato, Massimiliano Moscarda, Erika Cardeti, Cibo per draghi. Come progettare i giochi d’aula e condurre il debriefing nella formazione esperienziale, Franco Angeli, Milano, 2018, 106 pp.
Nella formazione esperienziale i discenti sperimentano situazioni che rappresentano metaforicamente la realtà aziendale attraverso il gioco. A seguito della sperimentazione, si dà significato all’esperienza vissuta e alle dinamiche relazionali attraverso il debriefing (valutazione al termine di un processo), attività che consente di riflettere sui punti di forza e le criticità del gruppo e dei singoli. Nel libro sono contenuti giochi d’aula di diverse difficoltà, linee guida per condurre un debriefing adeguato e schede di approfondimento sulle tematiche che i giochi affrontano: dall’ascolto alla comunicazione, dal problem solving allo stress management, dal project management al time management.
Collocazione Biblioteca: 18186

Le equipe e i gruppi di lavoro nel sociale e nelle organizzazioni

www.mondadoristoreEmad Matta, Psicologia della leadership. Conoscere ed esercitare il proprio potenziale favorendo lo sviluppo di una followership attiva, Erickson Trento, 2023, 189 pp.
Il volume approfondisce il ruolo della leadership come strumento di facilitazione dei processi di cambiamento, sia in senso innovativo, sia in direzione di co-costruzione di significati in contesto comunitario. Viene indagato, in particolare, un tipo di leadership imperniata non solo sull’azione e sulla cooperazione, ma anche sulla capacità di generare e comunicare visioni in grado di stimolare nuovi punti di vista e prospettive diverse. Il libro ha una struttura tripartita: il primo capitolo si concentra sul concetto di leadership e sulla sua evoluzione storica, approfondendo i diversi approcci ad essa; il secondo capitolo analizza la figura del leader, tratteggiandone le caratteristiche; nel terzo capitolo, infine, vengono proposte strategie che consentono di prendere buone decisioni in gruppo. Ogni capitolo è corredato di un allegato contenente spunti pratici ed esercizi. Il volume si presenta, dunque, come un utile supporto per la gestione dei gruppi e delle organizzazioni; la speranza è che possa raggiungere anche le figure professionali che operano in contesto educativo, come insegnanti, educatori e formatori.
Collocazione Biblioteca: 20296

Fabio Freppaz, Il ponte inatteso. Uno sguardo interculturale ai fenomeni organizzativi, NeP, Roma 2022, 178 pp.   
Questo libro parla di comunicazione con un obiettivo particolare: quello di provare a costruire contesti di maggior benessere, in cui sia piacevole stare e relazionarsi, all’interno di sistemi organizzativi complessi. Esso analizza anche le modalità delle aziende, strutture sanitarie, scuole, ecc. di relazionarsi con i clienti finali o gli utenti destinatari di un certo servizio, al fine di ampliare il benessere e il “ben vivere” anche a tutti quei soggetti con cui un’organizzazione entra in contatto. Per le organizzazioni il vantaggio si concretizza in un aumento di produttività, soprattutto qualitativa oltre che quantitativa: le persone felici lavorano di più e meglio. Per gli esseri umani potrebbe significare riappropriarsi di uno spazio di tempo ampio, nell’arco della propria vita, in cui provare in tutti i modi a stare bene con sé stessi e con il prossimo, visto che alla lunga è stando in organizzazioni o relazionandoci con esse che spendiamo gran parte del nostro tempo a disposizione su questo pianeta.
Collocazione Biblioteca: 19882

Cristian Balducci, Franco Fraccaroli, Stress e rischi psicosociali nelle organizzazioni. Linee operative per la diagnosi e il controllo dello stress da lavoro, Il Mulino, Bologna, 2022, 292 pp.
Le nuove tecnologie, lo spostamento netto dal lavoro fisico al lavoro mentale, l’ampio ricorso a forme contrattuali temporanee e flessibili hanno portato a profondi mutamenti, con ripercussioni in termini di salute e con l’emergere di nuovi disagi e patologie. Il libro, in una nuova edizione completamente rivista, fornisce modelli e metodi di intervento aggiornati, pratici e scientificamente fondati per affrontare la rilevazione, la valutazione, la gestione e riduzione dello stress lavoro-correlato. Gli autori sono docenti di Psicologia del Lavoro presso le Università di Bologna e di Trento.
Collocazione Biblioteca: 19623

John P. Kotter, Guidare il cambiamento. Gli otto passi per affrontare e vincere la sfida, Apogeo, Milano, 2022, 164 pp.
Questo libro delinea un processo per guidare il cambiamento, diventato un punto di riferimento indiscusso per le organizzazioni di tutto il mondo. L’autore descrive i passaggi che un’azienda deve affrontare per definire e comunicare la propria vision e per perseguire e raggiungere i propri obiettivi, sottolinea le insidie e gli errori da evitare, mostra come coinvolgere i dipendenti. Insegna a cambiare in modo efficace ed efficiente.
Collocazione Biblioteca: 20263

multiEmilio Vergani, Multi-agency. Gruppi collaborativi nella complessitàMaggioli, Santarcangelo di Romagna, 2022, 89 pp.
Chiunque si sia misurato con problemi complessi (organizzativi, educativi, ambientali e così via) avrà avuto ampia prova del fatto che nessuna singola agenzia – per quanto organizzata e preparata – può, da sola, farvi fronte. Da questa evidenza l’autore inizia la sua indagine – passando attraverso la conoscenza inespressa studiata da Polanyi, i pensieri lenti e veloci di Kahneman nonché i principi della complessità esposti da Morin – per arrivare a riconoscere come siano i gruppi multi-agency la formula che, meglio di altre, può aiutare a fronteggiare i problemi più sfidanti, anche se tali gruppi, nei fatti, sono tutt’altro che facili da progettare e ottenere. Se, infatti, la struttura multi-agency di un gruppo collaborativo è il risultato di un percorso culturale e organizzativo, allora occorre conoscere quale sia l’itinerario che si deve seguire per raggiungere tale struttura; il volume accompagna il lettore nella scoperta delle fasi da seguire nonché dei rischi che si possono incontrare, fino a riconoscere all’errore un valore euristico insostituibile per i gruppi collaborativi tesi alla ricerca e alla sperimentazione di soluzioni non standard. L’autore è un esperto di valutazione e analisi organizzativa.
Collocazione Biblioteca:19608

Alberto Camuri, Per un management attento, L’ importanza di sviluppare all’interno delle organizzazioni una cultura del feedbackin Lavoro sociale, vol. 22, n. 3 (giu. 2022), pp. 11-15
Nella rubrica “Organizzare i servizi”, si affronta il tema di quanto sia necessario un Management Attento e proattivo che sappia stimolare la capacità di osservazione, attenzione , curiosità e riflessione, per fare in modo che le persone del proprio staff si sentano coinvolte e responsabilizzate. A tale scopo uno delle metodologie consigliate è quella dell’apprendimento esperienzale: un processo dove la conoscenza si sviluppa mediante l’osservazione, la trasformazione dell’esperienza ed il feedback che permette una comunicazione orientata ad aiutare lo sviluppo dell’organizzazione nel suo complesso.

Luciano Ferrari, Chiara Panari, Elisa Manna, L’impatto dell’empowering leadership infermieristica sulla soddisfazione dell’équipe dei professionisti. Uno studio in due organizzazioni ospedaliere, in Counseling, vol. 15, n. 2 (giu. 2022) – on line, pp. 14-36
Per le organizzazioni sanitarie, soprattutto dopo l’emergenza legata al Covid-19, è diventato centrale il tema del benessere e dei fattori che possono essere protettivi per la salute dei professionisti. In particolare, gli studi evidenziano che l’empowering leadership (EL), basata sulla partecipazione ai processi decisionali e su azioni di coaching verso obiettivi percepiti come condivisi, influenza positivamente la soddisfazione lavorativa e il commitment prevenendo sindromi da stress cronico come il burnout. L’obiettivo del presente lavoro è esaminare l’impatto dell’empowering leadership sulla soddisfazione, sia diretto sia mediato dal commitment e dalla prevenzione del burnout. Sono stati coinvolti 256 professionisti sanitari di due organizzazioni ospedaliere a cui è stato somministrato un questionario online che misurava l’empowering leadership (ELQ), l’organizational commitment (OC) e il burnout (MBI).

trovareMaurizio Catino, Trovare il colpevole. La costruzione del capro espiatorio nelle organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 2022, 284 p.
Prendendo a modello diversi casi eclatanti come il naufragio della Costa Concordia, Tangentopoli e l’alluvione di Genova, l’autore intende analizzare il processo di fabbricazione del «capro espiatorio organizzativo», un individuo o un gruppo di individui su cui ricadono le colpe anche di altri, e mettere in luce i limiti delle soluzioni individuali quando si affrontano problemi organizzativi, sottolineando l’esigenza per il futuro di una diversa “epistemologia civica” che generi conoscenza utile al cambiamento. L’autore è docente di Sociologia dell’organizzazione presso l’Università di Milano-Bicocca.
Collocazione Biblioteca: 19258

Giuseppe Palladino… [et al.], Legami familiari violenti: in ascolto del silenzio che brucia. Gruppo interdisciplinare per la tutela del minore, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 219-231
Gli autori, membri del Gruppo interdisciplinare per la tutela del minore, si propongono di fornire un contributo sul tema della violenza intrafamiliare attraverso la descrizione del caso di una minore, i cui segni di acuto malessere sono stati intercettati nella scuola che frequentava. Essi intendono mostrare come il modello dell’analisi interdisciplinare possa favorire l’acquisizione di conoscenze multidimensionali e multilivello, a cui può collegarsi lo sviluppo di un senso di maggiore competenza personale e fiducia nel lavoro collettivo.

Annalisa Pasini, Legati a un obiettivo comune. Il Titolo VI e la responsabilità verso i colleghi e altri professionisti, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 5 (ott. 2021), pp. 58-61
L’autrice propone un approfondimento sul Titolo VI del Nuovo Codice Deontologico dell’Assistente Sociale, che ne regola i ruoli occupati e la responsabilità verso i colleghi e altri professionisti e le modalità di lavoro e di organizzazione.

71UdrWDuhJL._AC_UF1000,1000_QL80_Elena Cabiati, Il coordinamento d’équipe passo dopo passo. Metodologia e strumenti per i servizi di welfare, Erickson, Trento, 2021, 126 pp.
Nei servizi di welfare il coordinatore è colui che guida l’équipe di professionisti nel lavoro di cura con persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di difficoltà, all’interno di articolati sistemi organizzativi nel quadro delle politiche sociali e socio-sanitarie di riferimento. Coordinare implica abilità e competenze diversificate, necessarie per svolgere funzioni organizzative, amministrative, tecnico-metodologiche e di networking. Grazie a un taglio fortemente operativo, il testo fornisce, a chi ricopre o ricoprirà questo ruolo, strumenti e tecniche per: potenziare il proprio stile di coordinamento, favorire la collaborazione interprofessionale, assegnare e monitorare i carichi di lavoro, sostenere il benessere dell’équipe, valutare l’operato, condurre e facilitare le riunioni, accompagnare la riflessione sui casi. Il manuale si articola in 7 passi per il raggiungimento di obiettivi di apprendimento specifici, ed è arricchito da numerose schede, checklist, esercizi questionari, spunti per la riflessione, la valutazione e l’autovalutazione. Ciascun passo è ideato per favorire lo sviluppo di abilità e competenze utili per svolgere funzioni comunemente attribuite ai middle-manager nei Servizi di welfare, quali la conduzione delle riunioni, la valutazione e il monitoraggio, l’accompagnamento alla riflessione condivisa.
Collocazione Biblioteca: 20131

Jale Cilasun, The staff group as a transitional areain Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen.- giu. 2021) – on line, pp. 70-75
In questo articolo l’autore ha utilizzato il concetto di localizzazione del disturbo e la teoria dei sistemi e li ha collegati al lavoro di Anzieu, in particolare al suo concetto di analisi transizionale. Descriverà quindi il lavoro in un “gruppo di lavoro”, chiamato anche “gruppo di pratica riflessiva”, che è molto utilizzato attualmente negli ospedali e nelle istituzioni del Regno Unito. Questo tipo di gruppi occupa uno spazio di transizione tra la cura del paziente e la psicologia delle organizzazioni.

Achille Orsenigo, Le riunioni di lavoro: uno strumento fondamentale. Che cosa occorre sapere perché siano momenti produttivi?, in Animazione Sociale, n. 1/342 (2021), pp. 39-47
Le riunioni sono uno strumento di lavoro fondamentale, eppure non è prevista alcuna formazione specifica per condurle o parteciparvi, come se bastasse l’apprendimento per esperienza. Nell’articolo vengono perciò esaminati i vari tipi di riunione, con i diversi obiettivi che si pongono, le diverse forme conflittuali che si possono verificare e le modalità migliori di gestione.

Concetta Mazza… [et al.], Misure volte a promuovere il benessere degli operatori sanitari sul posto di lavoro. L’ esperienza del Gruppo Promozione Benessere e Contrasto al Disagio Lavorativo dell’AUSL di Bologna, in Counseling, vol. 14, n. 1 (feb. 2021) – on line, pp. 23-43
L’AUSL di Bologna ha strutturato un Gruppo Aziendale per contrastare il disagio lavorativo, con gli obiettivi di progettare e realizzare misure per la promozione del benessere organizzativo e il superamento del distress. La metodologia integra il modello «Domande-risorse» con l’Empowerment. In sette anni sono stati erogati 218 interventi, con un esito positivo del 95%. Le tipologie preminenti sono il supporto emotivo e alla leadership, seguiti dalla consulenza sui conflitti sul gruppo di lavoro, la progettazione di interventi di miglioramento del clima interno e la consulenza sul disagio lavorativo. Il modello teorico proposto risulta essere un buon metodo di analisi e progettazione.

smartDomenico De Masi, Smart working. La rivoluzione del lavoro intelligente, Marsilio, Venezia, 2020, 678 pp.
Domenico De Masi, docente emerito di sociologia all’Università la Sapienza di Roma, è uno studioso e teorico italiano dello smart working, con quarant’anni di esperienze e ricerche nel settore e durante i mesi del lockdown ha coordinato un’indagine a tutto campo, giungendo alla conclusione che quello in atto sia solo l’inizio di un processo che vedrà rivoluzionato non solo il tempo e il luogo del lavoro, ma il suo significato, il suo contenuto e il suo ruolo. Con il contributo di imprenditori, manager, accademici e ricercatori, ripercorrendo il cammino che ha portato dalla bottega rinascimentale alla rivoluzione digitale, De Masi restituisce un’immagine aggiornata della realtà quotidiana di milioni di lavoratori e offre gli strumenti per capire quanto dovrà fare l’Italia per adeguarsi ai tempi che evolvono. Si segnala in particolare il cap. “Motivazione e gruppo” nella parte prima.
Collocazione Biblioteca:19018

Matteo D’Emilione, Giovanna Giuliano, Anna Grimaldi, La collaborazione tra professionisti e operatori sociali nelle politiche a contrasto della povertà, Il ruolo dell’équipe multidisciplinare, in Counseling, n. 2 (2020) – on line, pp. 17-41
Negli ultimi anni la metodologia di lavoro dell’équipe multidisciplinare ha trovato crescente spazio nei principali provvedimenti attuativi delle misure di contrasto alla povertà a livello nazionale e regionale. Ma cosa accade quando dalla norma si passa all’attuazione? Come hanno interagito operatori e professionisti appartenenti a diversi servizi? Il presente contributo cerca di rispondere a tali domande attraverso la ricostruzione delle evidenze di lavori di ricerca realizzati dall’INAPP negli ultimi anni, cogliendo il punto di vista degli operatori. La recente messa a regime del Reddito di cittadinanza e la pandemia Covid-19 stimolano, dunque, una riflessione proprio sul futuro del lavoro in équipe nei diversi sistemi di welfare locali

Maria Inglese, Far gruppo tra professionisti nei luoghi della cura. Insight collettivi dentro l’inquietudine della pandemia, in Animazione Sociale, n. 8/340 (2020), pp. 39-49
Secondo l’autrice, medico psichiatra presso l’Azienda USL di Parma, la capacità di stare dentro le situazioni attuali di sofferenza emotiva e mentale chiede agli operatori della cura di non rinchiudersi nello specialismo, ma di farsi “gruppo professionale”, allestendo con le persone singole e con i gruppi luoghi in cui tessere consapevolezza e coraggio di vivere.

I gruppi nel lavoro sociale e di comunità

as360A cura di Francesco Caligaris e Massimiliano Anzivino, Biblioteche in ascolto delle aspirazioni profonde delle comunità. Servizi socioculturali si interrogano sul valore degli spazi e sul senso del proprio lavoro, in Animazione Sociale, n. 1/360 (2023), pp. 70-96
Il focus è dedicato alle biblioteche e a come ripensano gli spazi, i servizi, il rapporto col territorio per rispondere ai bisogni culturali della comunità e per rinnovare la loro offerta di servizi culturali.

Sara Degl’Innocenti, Katia Cigliuti, La sperimentazione come innovazione sociale e come strumento di teaching and learningin Lavoro sociale, supplemento al n. 4 (ago. 2022) – online, pp. 37-42
L’articolo presenta riflessioni sulla sperimentazione nazionale di interventi rivolta ai “care leavers”, coloro che durante la minore età sono stati allontanati dalla propria famiglia di origine, sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Al compimento dei 18 anni, a meno di un provvedimento di prosieguo, escono dal sistema di tutela e spesso non rientrano nella famiglia di origine. Si trovano quindi ad affrontare, senza il sostegno di una famiglia e senza risorse economiche adeguate, numerose sfide che solitamente vengono affrontate molto più tardi dai coetanei. Il contributo descrive le finalità e le modalità operative dei vari organismi che gestiscono questo ambito e la modalità di realizzazione della formazione degli operatori. Il gruppo risulta strumento fondamentale di costruzione di conoscenze, spazio di co-costruzione di saperi e di strategie per tutti gli attori coinvolti nel percorso. Nello stesso n. della rivista, interessante anche l’articolo di Laura Panzanaro … [et al., Il programma P.I.P.P.I. tra teoria e pratica, pp. 49-56

A cura di Michele Filippo Fontefrancesco e Francesco Armato, La città contemporanea nella perdita, nella mancanza, nell’attesa e nella ricostruzione. Immagini e progettualità per una significativa rigenerazione urbana, territoriale e psico-sociale, in Narrare i gruppi, vol. 17, n. 1 (giu. 2022) – on line, pp. 7-132
Questo numero della rivista vede le stampe nel terzo anno di pandemia, in un contesto socio-politico di grande tensione, dove è venuto meno il sogno di globalizzazione dell’ultimo Novecento. Singole persone, gruppi, comunità, imprese, associazioni, regioni e comuni, sentono il bisogno di progettare il proprio sistema vitale e mettono in gioco tutte le proprie energie progettuali per dare forma alle strategie di vita all’interno della città, il luogo che svolge il ruolo fondamentale di centro propulsivo socio-culturale a livello mondiale; città intesa come oggetto allo stesso tempo di natura e cultura, individuale e collettivo, reale e immaginario. Il contesto attuale, a fronte di queste criticità, è segnato dal tentativo politico di dare risposte a queste istanze, attraverso il piano di investimento straordinario europeo “Next Generation Eu” che in Italia si sviluppa col “Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Queste risorse sono rivolte a creare le premesse per i contesti urbani presenti e per affrontare una profonda e necessaria transizione ecologica e sociale, anche per dare risposte ai bisogni socio-economici di settori ampli della società. In questa monografia vengono analizzati questi mutamenti e presentati alcuni progetti che intendono rispondere ai bisogni emersi.

affido-tante-storie-da-raccontare-i-gruppi-di-famiglie-affidatarie-prendono-la-parola-9788832047554Vilma Castelli, Loris Benedetti, Affido, tante storie da raccontare. I gruppi di famiglie affidatarie prendono la parola, In Dialogo, Milano, 2021, 239 pp.         “Affidarsi” è la parola che ha guidato vent’anni di lavoro con oltre sessanta famiglie dei comuni del territorio di Monza Brianza, che in questo libro raccontano la loro esperienza. Gli autori, assistenti sociali, sottolineano che è stato un percorso intenso di condivisione, confronto e mutuo aiuto, nel quale è stato sperimentato concretamente quanto l’affidarsi sia un processo non facile per i bambini, i ragazzi e gli adolescenti accolti nelle famiglie. Un processo che li vede protagonisti, insieme a operatori dei servizi sociali e ai genitori affidatari e delle loro famiglie d’origine. Queste pagine, oltre a raccontare tante storie di vita vissuta, intendono segnalare ai colleghi operatori la ricchezza del lavoro in gruppo come strumento di lavoro che secondo gli autori – pur richiedendo fatica e impegno – rende in termini professionali più di quanto si possa trasmettere: la condizione è “volerci essere”. Un libro che vuole riconoscere la ricerca impegnativa e condivisa degli affidatari che una sera al mese, per tanti anni, hanno vissuto questo esperienza.

Luciano Pasqualotto … [et al.], Il lavoro di comunità durante la pandemia. Analisi di un’esperienzain Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 2 (primavera 2022), pp. 32-35
In quest’articolo si intende esaminare un’esperienza di lavoro di comunità durante i mesi del lockdown e delle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del coranavirus, in condizioni che avrebbero potuto portare ad un blocco delle attività, ma che invece hanno trovato altre forme di vitalità.

Ivan Ambrosiano … [et al.], Crisi di welfare: come è potuto accadere? Proposte per affrontare il disagio psichico, in Studi Zancan, a. 22, n. 2 (mar. – apr. 2021) – on line, pp. 5-12
Durante la pandemia sono emerse fragilità organizzative, di continuità terapeutica, di integrazione delle capacità e delle responsabilità nelle comunità. È urgente ripartire dalla dimensione comunitaria della psichiatria e dal modello gruppale nel lavoro terapeutico, relazionale, organizzativo. Queste riflessioni nascono da una serie di laboratori di idee promossi dall’Associazione Asvegra e dalla Fondazione Zancan: i gruppi di lavoro interdisciplinare hanno affrontato queste questioni, cercando di guardare al futuro.

Elena Barbato, Loredana Carrozza, La famiglia attraverso le generazioni: lavorare in gruppo con i futuri nonni per favorire il legame adottivo, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 206-211
Nell’articolo le autrici riprendono il legame adottivo in chiave intergenerazionale. Dopo una premessa teorica, viene raccontata una esperienza di “preparazione” realizzata attraverso un percorso di incontri con nonni adottivi.

LSSilvia Clementi, Marzia Tosi, Restorative Justice e Relational Social Work, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 6 supplemento (dic. 2021) – on line, pp. 75-95
L’articolo intende presentare l’esperienza del lavoro con i gruppi e la prima valutazione degli stessi nell’ambito di un progetto volto a promuovere reciprocità e riflessione tra gli adulti in regime di messa alla prova, prevalentemente per i reati di guida in stato di ebbrezza o di alterazione per uso di stupefacenti. Gli aspetti salienti del percorso sono l’utilizzo dell’approccio relazionale, volto a favorire il confronto tra pari all’interno della dimensione gruppale, e il coinvolgimento di soggetti chiave del territorio che possano aiutare i partecipanti a riflettere sui temi cardine affrontati, in un’ottica di giustizia di comunità.

Francesca Corradini, Claudia Tagliabue, The Avengers: adolescents help adolescents to survive quarantine, in Relational social work, vol. 5, n. 1 (apr. 2021) – online, pp. 48-57
Questo articolo si propone di presentare un’esperienza di Unconventional Practice Placement (UPP), avvenuta a distanza in un paese del centro-nord Italia, colpito fortemente dalla pandemia. Attraverso questa esperienza, una studente ha supportato un gruppo di adolescenti nelle loro riflessioni sulla pandemia e, nello specifico, sul disagio causato dal distanziamento sociale e dal lockdown. La presentazione di questa esperienza UPP si basa sulla relazione finale degli studenti. Una breve descrizione del progetto e del processo di realizzazione è seguita da una riflessione metodologica sulla possibilità di applicare i principi di Assistenza Sociale Relazionale (Relational Social Work = RSW), anche in un contesto in cui non era possibile incontrarsi di persona.

A cura di Franco Floris, Non è animazione se non è generativa. Intervista a Mario Pollo, in Animazione Sociale, n. 3/344 (2021), pp. 6-16
L’articolo è un’intervista a Mario Pollo, docente di pedagogia che ha posto le basi e ha consolidato la “teoria dell’animazione culturale”. Argomento della riflessione è l’importanza della generatività per un cambiamento in campo sociale, culturale, economico e ambientale. In un successivo numero della rivista troviamo il focus di Ivo Lizzola, Michele Marmo, Mario Pollo, Le Fragilità chiedono oggi di mettere in gioco il sapere e il potere di tutti. L’operatore-animatore in dialogo con la ricerca di futuro in una comunità, n. 5/346 (2021), pp. 65-96 e in un numero precedente l’articolo a cura di Franco Floris, Animare la ricerca di vie d’uscita dal malessere diffuso. Tematiche per un confronto sull’animazione, in Animazione Sociale, n. 9/332 (2019), pp. 6-17

irvNichola Emma Jalfon Rew, Supporting the survivor. Experiences and perceptions of peer support offered to UK terrorist survivors, in International Review of Victimology, vol. 27, n. 1 (gen. 2021) – on line, pp. 63-79
Facendo  riferimento ai recenti attacchi terroristici nel Regno Unito, incluso l’attacco agli spettatori del concerto di Manchester, le persone che conducono vita sociale e lavorano nel centro di Londra evidenziano la vulnerabilità del pubblico e che qualsiasi individuo potrebbe diventare vittima di questo terribile crimine. In seguito a questi e ad altri attacchi, compresi quelli all’estero, i media nel Regno Unito si sono sempre più concentrati sui livelli inadeguati di supporto offerti ai sopravvissuti dalle agenzie ufficiali. Tuttavia, sono state condotte poche valutazioni in merito ai vantaggi delle reti di supporto e dei gruppi di supporto online creati direttamente dalle persone colpite dagli attacchi terroristici. Questo primo studio accademico indipendente ha rilevato che questi metodi di supporto hanno avuto risonanza maggiore per le vittime e offre diverse raccomandazioni, basate sui risultati, che potrebbero migliorare in futuro il sostegno ai sopravvissuti al terrorismo.

Simone Spensieri, Katia Bellucci, Ilaria Delnevo, Abitare la strada con i giovani latinos. Un servizio per le dipendenze in un territorio di frontiera, in Animazione Sociale, n. 9/350 (2021), pp. 26-38
Gli autori descrivono la propria esperienza come operatori impegnati a diverso titolo all’interno di un SERT ligure, nel lavoro con bande organizzate di giovani cosiddetti latinos, coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Ribaltando le regole del gioco, gli operatori non aspettano la richiesta di presa in carico da parte di questi giovani, ma tentano un contatto con modalità diverse, che li porterà a ottenerne la fiducia. L’esperienza è l’occasione per esporre alcune riflessioni sul modo di operare del servizio.

A cura di Cinzia Novara e Fortuna Procentese, Il ruolo della collettività nell’emergenza, in Psicologia di Comunità, vol. 17, n. 1 (2021), p. 9-112
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha causato una situazione nuova per la popolazione e ha richiesto grandi capacità di adattamento alle nuove forme di convivenza nei luoghi privati e pubblici con il rischio di esasperare situazioni di isolamento e creare fratture relazionali. In questo numero della rivista vengono messe in campo specifiche domande di ricerca, indagando come i legami di comunità potessero render conto della connettività, solidarietà, attivazione e sostegno reciproco nel contesto sociale quanto in quello educativo e formativo, nel tentativo di mantenere una visione di interdipendenza tra i diversi livelli implicati nella costruzione dei significati dei fenomeni che la pandemia ha fatto rilevare. Nei contributi proposti il focus è posto su quegli aspetti che danno forza propulsiva alle comunità, quali la coesione sociale, la fiducia, l’impegno civico, l’appartenenza, la resilienza: aspetti che richiamano fortemente la situazione che caratterizza questo momento storico. Si consiglia anche la lettura del testo di Fabio Sbattella, Manuale di psicologia dell’emergenza, Nuova ed. aggiornata e ampliata, Franco Angeli, Milano 2020, 283 pp.(Coll. Bibl.: 19137)

cigiLorenza Magliano, CIGI. Intervento riabilitativo combinato nei contesti residenziali psichiatrici. Individual and Group Intervention: realizzare programmi psicosociali individuali e di gruppo e formare le èquipe, Erickson, Trento, 2020, 171 pp.
Manuale operativo sviluppato principalmente per équipe multidisciplinari, che operano nell’ambito di strutture residenziali psichiatriche, per la valutazione dell’autonomia funzionale. Il volume permette di raccogliere informazioni sia sul paziente che sul contesto, in modo da poter intervenire per ricalibrare l’intervento con efficacia.Si veda anche l’art. a cura di Renzo De Stefani e Jacopo Tomasi, Le parole ritrovate. La rivoluzione dolce del fareassieme nella salute mentale, Erickson, Trento, 2019, 157 pp. (Coll. Bibl.: 18037)
Collocazione Biblioteca: 18656

Filippo Pergola, PolisAnalisi. Una clinica del sociale, 2° ed, Franco Angeli, Milano, 2020, 197 pp.
La vita della polis è un insieme di fatti psichici, oggi sotto il dominio degli affetti, che costringono l’individuo nello schema “amico-nemico”, nella disperata ricerca di un significato stabile. Come cura il testo propone delle metodologie per ampliare le visioni e rieducarci ai limiti, così da ridurre la quota d’inquietudine nell’incontro con l’Altro, che deve essere vissuto come arricchimento e non come ostacolo. Un modo per mirare ad una cittadinanza vissuta in fiducia, reciprocità e cooperazione. Conflitti nei luoghi di lavoro e familiari, crisi climatica ed economica, xenofobie, estremismi, terrorismo e svalutazione delle istituzioni hanno concause psicologiche comuni. Viviamo in un corpo sociale affetto da depressione mascherata da accelerazione. Impotenza, vergogna e angoscia sociale generano rancore e paranoia: per semplificare i conflitti li proiettiamo in avversari lontani, nemicalizzando l’altro perché solo così alcuni possono gestire la paura. Una paura che, nei libri di storia, è chiamata “potere”, vero contrario dell’amore. L’uccisione dello straniero (dentro e quindi fuori di noi) è la psicopatologia; la cura è l’ascolto dei racconti dello straniero, per incontrare la nostra “Ombra” e scoprire che “l’Io è l’Altro”.
Collocazione Biblioteca: 19350

Rory Hearne, Mary P. Murphy, Participatory Action Research: a Human Rights and Capability Approach, Part. 2: The Practice, National University of Ireland Maynooth, Maynooth, 2020, 108 pp.  
L’opera, in due volumi, tratta della PAHRCA e della sua applicazione nell’approccio ai diritti umani. La PAR, la ricerca sull’azione partecipativa, è un approccio alla ricerca nelle comunità che enfatizza la partecipazione e l’azione. Cerca di capire il mondo provando a cambiarlo con la collaborazione e la riflessione. Nel secondo volume, dopo un’introduzione che spiega come usare il manuale e alcune informazione pratiche, la prima parte introduce ai passi importanti del metodo e della pratica PAHRCA. La seconda parte tratta di studi in cui i ricercatori hanno messo in pratica l’approccio PAHRCA in 13 paesi europei. La terza parte dà consigli su come mettere in pratica il metodo con i gruppi rispettando l’etica e la deontologia.
Collocazione Biblioteca: 19350

 I gruppi terapeutici e psicoeducativi

downloadFrancesco Grieco, Antonietta Grandinetti, Giulia Maria Calabrese, La Clinica di Dioniso. Il trattamento psicologico delle dipendenze nel contesto istituzionale, Aracne, [Roma], 2023, 46 pp.
Il volume, nato all’interno del Dipartimento per le Dipendenze patologiche dell’ASL Salerno, è dedicato ai trattamenti psicologici di tali condizioni cliniche, con riferimento al contesto pubblico. Ci si è concentrati sulle cure psicologiche in quanto è abbastanza raro che di esse venga offerta una panoramica complessiva. L’obiettivo è fornire un primo orientamento di base a giovani psicologi che si trovino a esordire in questo campo. Al contempo, riepilogando quanto è stato fatto negli ultimi anni, il testo può consentire un confronto tra operatori esperti intorno alle rispettive pratiche, in vista delle sfide che i tempi imporranno alla clinica delle dipendenze. Si segnala in particolare il capitolo sulle cure di gruppo. Interessante ance il texsto di Giorgio Cerizza, Stefano De Vecchi, Un cambiamento possibile. Valore delle relazioni e dello sport nel trattamento delle dipendenze, Franco Angeli, Milano 2023, 122 pp. (Coll. Bibl: 20298)
Collocazione Biblioteca: 20307

Davide Pattarozzi … [et.al.], “Chi sono io? Il signor niente“. I gruppi di Parola nel Centro per l’affido e la solidarietà familiare del Comune di Padova, in Animazione Sociale, n. 4/363 (2023), pp. 35-45
Il Gruppo di Parola è un luogo in cui bambine/i o adolescenti, accomunati dalla stessa esperienza di affido familiare, si trovano a parlare e esprimere sentimenti, paure e desideri attraverso la parola, il disegno, i giochi di ruolo, la scrittura o il semplice ascolto.

A cura di Ivan Ambrosiano, Ilaria Locati, Le psicoterapie di gruppo online. Teorie, tecniche, esperienze, Raffaello Cortina, Milano, 2023, 240 pp.
La diffusione della psicoterapia online e il passaggio dal cerchio del gruppo al quadrato dello schermo hanno comportato la necessità di ripensare le pratiche terapeutiche di gruppo. Il volume propone di sistematizzare pratica clinica, ricerca empirica ed esperienze italiane e internazionali. Aiuta il lettore a orientarsi nel mondo delle psicoterapie di gruppo online, fornendo indicazioni utili alla conduzione dei gruppi, alla formazione dei terapeuti e allo sviluppo di applicazioni cliniche empiricamente supportate dalla più recente ricerca scientifica.
Collocazione Biblioteca: 20255

9788840022215_0_536_0_75Carla Mazzoleni, Enrico Cazzaniga, Il ‘Reflecting team’ nella clinica sistemica e in altri contesti. Epistemologia e pragmatica, Unicopli, [Trezzano sul Naviglio], 2022, 145 pp.
L’intuizione di Tom Andersen, che diede origine al Reflecting Team, accendendo le luci e invertendo la direzione di osservazione, rappresenta un radicale ribaltamento di prospettiva sulla pratica terapeutica. L’idea diffusa dell’intervento di psicoterapia, che colloca da una parte il clinico esperto e dall’altra il paziente portatore di sofferenza, viene infatti invertita: al centro si colloca ora la persona, ritenuta esperta del suo cammino, che può beneficiare degli sguardi e delle voci molteplici dei terapeuti. Evitando che il terapeuta venga trascinato nella paralisi narrativa del paziente, il Reflecting Team consente infatti di allargare gli sguardi, riconoscendo le possibilità plurali che si aprono: un approccio che valorizza la democraticità del processo, potenzia la lettura dei sistemi ed evidenzia la polifonia degli eventi e delle narrazioni, in una prospettiva che ben si armonizza con gli insegnamenti dei maestri del Centro Milanese di Terapia della Famiglia, Boscolo e Cecchin. Il Reflecting Team non rappresenta quindi una tecnica clinica tra le altre, bensì un dispositivo epistemologico che valorizza uno sguardo specifico sul setting clinico e i processi di cambiamento che in esso si attivano.
Collocazione Biblioteca: 20302

Walter Paganin, Sabrina Signorini, Sentieri di cura. Psicoterapie individuali e di gruppo, Armando, Roma, 2021, 336 pp.
Il testo si divide in due parti: nella prima parte, dopo una introduzione ai concetti di “cura”, viene presentato un ricco e particolareggiato excursus storico sulle terapie della mente dal Settecento ad oggi; la seconda parte invece si concentra sul metodo del GPMF (Gruppo Psicoanalitico Multifamiliare) e sul suo principale teorico, Jorge Garcìa Badaracco, per poi trattare l’evoluzione del metodo fino ad oggi.
Collocazione Biblioteca: 19766

Francesco Bruni, In viaggio con l’Oca, Matrice relazionale, metodi analogici e terapia narrativa, Alpes Italia, Roma, 2022, 154 pp.
Il libro affronta il tema dei giochi relazionali attraverso un metodo che prende spunto dal tradizionale gioco dell’oca. Questo metodo, proposto da Caillé e Rey, permette a chi chiede aiuto e al terapeuta di scoprire nuovi aspetti di sé e degli altri facendo comprendere la complessità della situazione relazionale. Aiuta a dare senso agli intrecci legati alla sofferenza senza che questa saturi la relazione terapeutica ma porti nuove scoperte in merito agli eventi interpersonali e alla condivisione di una storia comune così da far emergere nuovi significati. L’esplorazione della storia relazionale con il Gioco dell’Oca sollecita la famiglia e il terapeuta a introdurre narrazioni che arricchiscono in modo nuovo i rapporti interpersonali verso processi originali di auto-guarigione. Processi che passano attraverso l’approfondimento degli eventi significativi della storia della famiglia e della sua matrice interpersonale. Si entra nel vivo di un metodo clinico creativo (adatto alle terapie con la famiglia, la coppia, l’individuo e al lavoro di gruppo) del quale si riportano le premesse teoriche, le indicazioni metodologiche e operative arricchite con diversi casi clinici. L’autore è terapeuta e didatta sistemico-relazionale.
Collocazione Biblioteca: 19763

desiderareSimonetta Cavalli, Maria Cristina Aglietti, Desiderare un figlio adottare un bambino. L’integrazione come risorsa metodologica, Armando, Roma, 2022, 159 pp.
L’adozione di un bambino è una scelta complessa ed articolata che inizia dal desiderio di prendersi cura di un figlio nato da altri. Le autrici, un’assistente sociale e una psicologa psicoterapeuta che quotidianamente sono a contatto con questa realtà, hanno riflettuto su quale ruolo possano svolgere i servizi per sostenere le famiglie adottive. Hanno cercato di dare voce a tutti i protagonisti dell’adozione: i genitori, i bambini, gli operatori, gli insegnanti e gli educatori delle case-famiglia, proponendo una chiave di lettura in cui ognuno possa ritrovare un terreno di confronto e trasformare le peculiarità in risorse. Si faccia riferimento in particolare al paragrafo “Il gruppo come risorsa; una proposta metodologica” del cap. II.
Collocazione Biblioteca: 19560

Silvia Formentin … [et al.], L’ avvio di un nuovo gruppo terapeutico per giovani in relazione problematica con l’alcol: la realizzazione di un evento inaugurale alle origini dello spazio mente-gruppo, in Alcologia, n. 49 (2022) – on line, pp. 57-70
L’articolo descrive e analizza l’avvio di un nuovo gruppo terapeutico per giovani pazienti del Serd con problemi di alcol, che si intreccia con i primi passi del costituirsi di una nuova equipe terapeutica dedicata alle problematiche relative all’alcol. Gli autori propongono una riflessione sull’evento inaugurale di questa iniziativa, ne descrivono il setting e commentano la dinamica osservata lungo le sue tre sessioni, per mettere in luce gli aspetti che delineano la nascita di un pensiero comune all’interno di una nuova realtà gruppale. Il pensiero nato nel gruppo verrà successivamente connesso con alcune riflessioni teoriche relative al rapporto tra alcol e giovani e verrà discussa l’importanza della co-partecipazione di pazienti ed equipe curante verso il formarsi di una mente-gruppo comune. Si veda anche l’articolo di Ginetta Fusi … [et al.], Madri e spose di alcolisti: amorevoli carceriere o avide salvatrici?, in Alcologia, n. 48 (2022) – on line, pp. 54-59

A cura di Amelia Fiorin, Daniela Capitanucci, Manuale operativo di presa in carico clinica nel disturbo da gioco d’azzardo, Publiedit, Cuneo; Roma, 2022, 426 pp.
Il Manuale mira a recuperare e mettere a disposizione modelli competenti e consolidati, buone prassi operative dettate dall’esperienza e dalla ricerca internazionale, in un percorso guidato rivolto ai professionisti per supportarli a muoversi nella complessità della presa in carico del paziente con Disturbo da Gioco d’Azzardo. Si consultino in particolare il cap. V – La presa in carico del giocatore: gli interventi di gruppo e il cap. VIII – Gli interventi di prevenzione nella popolazione adolescenziale. Sul tema è disponibile inoltre l’articolo di Lucia Coco, Il modello della terapia di coppia focalizzata sulle emozioni applicata al trattamento delle coppie con una problematica di DGA, in ALEA Bulletin, a. 10, n. 1 (2022) – on line, pp. 12- 15.
Collocazione Biblioteca: 19449

maleAngelo Antonio Moroni, Il male in adolescenza, Gruppo e setting nella cura psicoanalitica dell’adolescente delinquente, Alpes, Roma, 2022, 131 pp.
Il volume esplora, da una prospettiva psicoanalitica, le interconnessioni tra individuo, gruppo e setting terapeutico nel trattamento psicoterapico dell’adolescente cosiddetto “deviante”. L’adolescenza è un periodo dell’esistenza umana che può diventare esiziale per l’individuo, ma può anche e soprattutto essere un’occasione di elaborazione di aspetti infantili che il soggetto ha sperimentato traumaticamente nel suo passato. In molti casi cosiddetti “sociali” che presentano comportamenti delinquenziali, i genitori non sono presenti, o a loro volta in carcere, o deceduti in circostanze drammatiche: tutti aspetti che generano traumi cumulativi che per un adolescente è molto difficile affrontare. In questi casi sono la “comunità” socio educativa e/o terapeutica a diventare la “casa”, e il gruppo a diventare il luogo della gestazione emotiva di una nuova rinascita psicologica per questo tipo di giovane. Un adolescente che, molto spesso, ha cercato di curare le propri ferite traumatiche e le sue profonda deprivazioni attraverso l’azione “difensiva” del commettere reati, a volte anche gravi.
Collocazione Biblioteca: 19597

A cura di Marino De Crescente, Gruppi che curano, gruppi che ammalano. Realtà e immaginario del gruppo della Comunità Terapeutica, Alpes, Roma, 2021,93 pp.
Il volume trae origine dalla giornata di studio del ciclo di incontri annuali di Montefiascone organizzati dall’associazione Mito&Realtà, quest’anno inevitabilmente legato all’attualità dell’emergenza Covid 19. É risaputo che l’immaginario diffuso sulle comunità terapeutiche è vittima di una estrema polarizzazione. Da un lato queste vengono spesso idealizzate da chi opera al loro interno e dall’ambiente sociale che le vede come istituzioni salvifiche o finanche come paradisi ideali, in grado di proporre un’ingegneria sociale utopica, impensabile altrove. Dall’altro esse vengono viste come luoghi che ripropongono inevitabilmente processi di istituzionalizzazione e conseguente cronicizzazione e da cui è bene star lontani. Naturalmente questa contrapposizione non fa giustizia della estrema complessità del mondo delle comunità terapeutiche e dell’ampia diversità delle esperienze e dei differenti metodi utilizzati, irriducibili ad un unicum: non tiene in debita considerazione che le comunità sono micro organismi sociali e in quanto tali soggetti a auspicabili cambiamenti continui che ne definiscono la natura dinamica e la vitalità. Si suggerisce anche la consultazione delparagrafo IV.1 della II parte: Il primato del gruppo in comunità e la parte III: La comunità e il territorio nel volume di Maurizio Coletti e Leopoldo Grosso, La comunità terapeutica per persone tossicodipendenti, 2. ed., Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2022, 461 p. (Coll. Bibl.: 19434)
Collocazione Biblioteca: 19612

Alessandra Capani… [et al.], Zattera o astronave? Un’indagine sui gruppi terapeutici online durante la pandemia Covid-19, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 136-153
Questo articolo si propone di illustrare un’esperienza di gruppi terapeutici online nell’ambito della salute mentale durante il lockdown della prima ondata della pandemia Covid-19. Attraverso un questionario pensato e costruito appositamente per comprendere le interazioni e le emozioni sperimentate durante questi mesi in un setting gruppale alternativo al consueto, intende esplorare i vissuti di tre differenti gruppi di pazienti e degli operatori che li hanno affiancati, al fine di dare un contributo alla comprensione e al dibattito sui limiti e le potenzialità di un contesto terapeutico online. Prosecuzione di un precedente lavoro riguardante i medesimi pazienti (coll. Bibl.: 3584E), questo articolo si prefigge di approfondire il dibattito scientifico iniziato antecedentemente su questo setting gruppale. Nel medesimo numero della rivista segnaliamo anche l’articolo di Bianca Gallo, Noi e la pandemia, pp. 201-206e quello di Stefania Bisagni, Alice Martini, Angelo Silvestri, Chat-based Group Psychotherapy: l’inizio della nostra avventura nel cyberspazio, pp. 154-168.

A cura di Cinzia Carnevali, Paola Masoni, Daniela Marangoni, Adolescenti oggi. Multidimensionalità dei fattori terapeutici: clinica psicoanalitica ed estensione a Gruppi e Istituzioni, Alpes, Roma, 2021, 254 pp.
Le autrici, psicoanaliste, presentano una raccolta di articoli ed esperienze psicoanalitiche con cui intendono dare attenzione al benessere e al malessere degli adolescenti e dei loro genitori. Si propongono di riconoscere e valorizzare la relazione analitica tra adolescente e terapeuta, sia negli aspetti inter-psichici che intrapsichici, integrando le diverse componenti del gruppo familiare e del gruppo Istituzionale, quando l’adolescente sia seguito anche dai Servizi territoriali. Sottolineano l’importanza della trasformazione del setting terapeutico perché sia in grado di accogliere anche famiglia e gruppo. L’ascolto psicoanalitico, l’attività di rêverie, l’attenzione al controtransfert ed ai processi inconsci, possono generare un feedback verso il conosciuto non pensato, a rendere dicibile l’indicibile e a poter narrare con fiducia traumi psichici riguardanti anche la trasmissione transgenerazionale producendo trasformazioni identitarie, all’immagine di sé e alla qualità degli oggetti interni.
Collocazione Biblioteca: 19602

CULTURE DI GRUPPOAlfredo Lombardozzi, Culture di gruppo. Per un’antropologia del gruppo psicoanalitico, Alpes Italia, Roma, 2021, 122 pp.
Il libro è la “descrizione” di un processo che ha preso forma a partire dall’idea che il paradigma conoscitivo e clinico della psicoanalisi e quello equivalente nel campo delle scienze antropologiche trovino un luogo elettivo d’incontro nell’esperienza del piccolo gruppo a funzione analitica, nel quale ‘vive un mondo’ complesso in cui la realtà extra-analitica è iscritta in quella intrapsichica. Allo stesso tempo il gruppo è anche un mondo che costruisce una rete di rapporti, mitologie, racconti, metafore e forme della trasformazione psichica. Oggi è necessario e utile ampliare la funzione della Cultura di gruppo, rispetto a come l’ha formulata Bion, facendo entrare nel campo analitico gli assetti extra-analitici e le molteplici forme di umanità a livello macro-sociale. La dinamica di gruppo può essere pensata come un intreccio, un processo di trasformazione in cui l’intrapsichico e la cultura sociale sono costantemente annodati, senza perdere i rispettivi domini e territori e configurandosi come fattori di un campo sempre aperto. La dimensione antropologica diviene allora parte attiva e costruttiva del funzionamento della mente allargata del gruppo a funzione analitica. L’autore è stato docente di Antropologia Psicanalitica.
Collocazione Biblioteca: 19762

Marsha Linehan, Una vita degna di essere vissuta, Raffaello Cortina, Milano, 2021, pp. 414
Mettendosi coraggiosamente a nudo, Marsha Linhean, la psicologa che ha sviluppato la Dialectical Behavior Therapy, rivela qui la sua “discesa all’inferno” con la malattia mentale e poi la straordinaria ascesa nel lavoro di ricerca e nell’accademia. Durante l’adolescenza, Marsha è entrata in una terribile spirale che l’ha portata a manifestare tendenze suicidarie ma, dopo alcuni anni bui in un istituto psichiatrico, grazie alla sua tenacia è riuscita a iscriversi all’università e a specializzarsi in terapia comportamentale. Gli anni Ottanta hanno segnato la svolta decisiva con lo sviluppo della Dialectical Behavior Therapy, un approccio terapeutico che combina l’accettazione di sé e la capacità di innescare un cambiamento, diventato un trattamento d’elezione per il disturbo borderline di personalità. Nel corso della sua carriera scientifica Marsha Linehan è rimasta una donna di profonda spiritualità. La sua è una storia di fede e perseveranza.
Collocazione Biblioteca: 19398

Sara Travaglione, Letizia Cavalli, David Vagni, Uniche come me. Terapia cognitivo-comportamentale per ragazze nello spettro autistico, Edra, Milano, 2021, 218 pp.
L’aumento del numero di adolescenti con diagnosi dello Spettro Autistico (ASD) di grado lieve o Sindrome di Asperger rende necessaria un’attenzione mirata e una presa in carico specifica. Il testo propone un protocollo d’intervento di gruppo, applicabile dai professionisti e utilizzabile anche singolarmente e da remoto, per ragazze adolescenti dagli 11 ai 19 anni. Il protocollo, nato dall’esperienza di CuoreMenteLab, è corredato da approfondite spiegazioni teoriche, test per misurare i progressi, schede di lavoro e oltre cento esercizi e attività. La suddivisione in 16 sessioni guida le adolescenti attraverso la costruzione del senso di identità, la comunicazione e la scoperta delle proprie caratteristiche autistiche. Le accompagna nell’esplorazione e nella gestione delle emozioni e le aiuta a costruire abilità nell’ambito della comunicazione assertiva, della Teoria della Mente e della socialità. Due capitoli aggiuntivi sono dedicati all’identità sessuale e alla comunicazione su Internet. Il percorso di questo protocollo insegna alle adolescenti a interagire ma anche a rispettarsi ed essere sé stesse, portandole alla scoperta della loro unicità nella neurodiversità. Sara Travaglione è Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, Letizia Cavalli è Psicologa, laureata in Psicologia Clinica e di Comunità; David Vagni è: Dottore in Fisica e in Psicologia.
Collocazione Biblioteca: 18855

I gruppi di psicodramma, arte terapie, tecniche psicocorporee, pet therapy

719kooysSnL._AC_UF1000,1000_QL80_Giulia Innocenti Malini, Breve storia del teatro sociale in Italia, Cue Press, Imola, 2021, 124 pp.
Il teatro sociale in Italia raccoglie molteplici esperienze sviluppate e diffuse negli ultimi quarant’anni. La fenomenologia di queste pratiche artistiche e culturali, finalizzate a obiettivi sociali, risulta estremamente varia. Tutto ciò che compone l’esperienza teatrale e performativa trova espressioni plurali nell’ampio spettro del teatro sociale, mantenendo però uno stretto riferimento a tre dimensioni trasversali: la partecipazione diretta al fatto teatrale, l’evoluzione dei soggetti (da singoli individui a piccoli gruppi, fino a comunità e sistemi organizzati) e la produzione artistica e culturale. Il volume propone alcuni snodi storici che analizzano lo sviluppo del teatro sociale in Italia: dalle esperienze di rinnovamento degli anni Cinquanta e Sessanta, passando per una fase ‘carsica’, in cui tali attività si mescolano con forme di teatro applicato e di intervento educativo e sociale, fino agli anni Novanta e Duemila, quando il teatro sociale viene ricondotto ‘all’applied theatre’, configurandosi a pieno titolo tra le forme della teatralità contemporanea. Tra i temi trattati, anche il rapporto con le neuroscienze.
Collocazione Biblioteca: 20303

Silvia Casarone … [et al.], L’ esperienza integrata del laboratorio di teatroterapia con cittadini e pazienti del Dipartimento Dipendenze. Creare occasioni di relazione, in Dal fare al dire, a. 32, n. 2 (2023), pp. 53 – 60
Il centro preserale “Libera il tempo”, nato nel 2006 in seno all’ex ASL TO2 di Torino, è un centro di incontro e di socializzazione rivolto ai pazienti con problematiche di dipendenza da sostanze, da alcool e da gioco d’azzardo, inviati dai SerD. Nel 2013 è stato avviato un laboratorio di Teatroterapia che ha coinvolto sia utenti del servizio, sia cittadini della Circoscrizione 7 di Torino. L’articolo racconta l’esperienza di uno di questi gruppi teatrali che ha portato all’allestimento dello spettacolo “Super! Supereroi straordinariamente normali”.

A cura di Maria Puliatti, Psicoterapia sensomotoria. Applicazioni cliniche e interventi integrati, Alpes Italia, Roma, 2022, 168 pp.
La Psicoterapia Sensomotoria, introdotta in Italia da Psicosoma (Michele Giannantonio e Maria Puliatti) è nota principalmente in Italia per essere un trattamento bottom up per il trauma, ma in realtà ha un modello di intervento sofistico e strutturato anche per il trauma relazionale e i disturbi dell’attaccamento. Usando il corpo e l’apprendimento procedurale come focus, sia nel trauma che nell’attaccamento, ha numerose applicazioni cliniche. vengono descritti il trattamento con pazienti con sclerosi multipla, con il cancro e gli interventi sensomotori che possono essere utilizzati lavorando con le aziende. Maria Puliatti è psicologa, sessuologa e psicoterapeuta.
Collocazione Biblioteca: 19681

arteMimma Della Cagnoletta, Donatella Mondino, Isabella Bolech, Arte terapia nei gruppi. Strutture, strumenti e conduzione, Carocci Faber, Roma, 2022, 158 pp.
La creatività, pur essendo di natura un processo individuale, manifesta aspetti transpersonali e collettivi che rendono possibile la comunicazione, il riconoscimento e la socializzazione. Il linguaggio dell’arte permette tra i partecipanti di un gruppo uno scambio che arricchisce l’esperienza di ciascuno e insegna un nuovo modo per stare insieme e collaborare. Le autrici, che hanno un’esperienza pluridecennale nella conduzione di gruppi di arte terapia in campo clinico e formativo, descrivono gli aspetti teorici della costruzione e conduzione di un gruppo accompagnandoli con numerosi esempi pratici in differenti ambiti e nelle diverse età dell’uomo, dalla prima infanzia alla terza età.
Collocazione Biblioteca: 19605

Mimma Della Cagnoletta, Donatella Mondino, Isabella Bolech, Arte terapia nei gruppi. Strutture, strumenti e conduzione, Carocci Faber, Roma, 2022, 158 pp.
La creatività, pur essendo di natura un processo individuale, manifesta aspetti transpersonali e collettivi che rendono possibile la comunicazione, il riconoscimento e la socializzazione. Il linguaggio dell’arte permette tra i partecipanti di un gruppo uno scambio che arricchisce l’esperienza di ciascuno e insegna un nuovo modo per stare insieme e collaborare. Le autrici, che hanno un’esperienza pluridecennale nella conduzione di gruppi di arte terapia in campo clinico e formativo, descrivono gli aspetti teorici della costruzione e conduzione di un gruppo accompagnandoli con numerosi esempi pratici in differenti ambiti e nelle diverse età dell’uomo, dalla prima infanzia alla terza età.
Collocazione Biblioteca:19605

Bianca Gallo, Modelli, metodi e formazione, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 101-106
In questo lavoro si esaminano gli aspetti della pratica clinica nelle terapie di gruppo evidenziati da Anzieu. Lo studio di questo testo appare come assolutamente rilevante per la scuola per terapeuti di gruppo COIRAG, la cui organizzazione è particolarmente complessa. Nella formazione dei futuri psicoterapeuti di gruppo, COIRAG propone una integrazione dei diversi modelli delle associazioni federate che sono presenti in COIRAG, e che hanno metodologie e riferimenti teorici diversi, benché tutti derivati da una radice comune, la psicoanalisi. L’autore affronta in particolare il problema dei cosiddetti gruppi “corporei”, come è lo psicodramma, che metodologicamente prevedono delle vere e proprie azioni. L’autore propone delle ipotesi che si appoggiano sulle più recenti conoscenze della biologia, e che mostrano come tali tecniche, a differenza di ciò che accade nei gruppi verbali, in generale si basano sulla mobilizzazione di memorie corporee implicite, pensieri mai pensati, o pensieri che siano stati rimossi o negati, ma conservati tali e quali nel corpo.

Edoardo Ercoli, Laura Gigliodoro, Lavorare come psicologo del benessere. Tecniche psicocorporee e immaginative, Edra, Milano 2021, 181 pp.
Questo testo è stato pensato per psicologi e psicoterapeuti interessati a integrare il proprio approccio e la propria metodologia di lavoro con tecniche e strumenti di natura psicocorporea e immaginativa finalizzati all’esplorazione, all’emersione e rielaborazione dei vissuti della persona per accompagnarla verso il raggiungimento di uno stato di benessere. Quanto proposto nel libro può essere utilizzato sia all’interno del setting individuale con una valenza metaforica e come strumento concreto per lavorare sulla scoperta e sul potenziamento delle risorse emotive e comportamentali della persona; può essere anche utilizzato all’interno di laboratori e gruppi esperienziali, per agire sulla consapevolezza corporea e la genesi di stati di rilassamento o ricarica emotiva ed energetica. Il testo illustra in modo concreto come impostare il lavoro e il setting, specifici strumenti e tecniche per lavorare con la respirazione, il corpo e l’immaginazione, corredati di esperienze, suggerimenti ed esempi di conduzione. Gli autori sono psicologi, formatori e consulenti aziendali.
Collocazione Biblioteca: 19135

freudGiorgio Tonelli, Raffaele Calabria, Lo psicodramma freudiano. Una pratica originale per il trattamento del conflitto psichico, NeP, Roma, 2020, 223 pp.
Questo volume, che raccoglie i contributi di psicoterapeuti e psicoanalisti formatisi sotto l’egida dei coniugi Lemoine, è diviso in due parti: la prima raduna testi teorici e clinici che hanno non solo l’intento di articolare la specificità dello psicodramma freudiano, ma anche di sostenere l’ipotesi che tale pratica possa avere dei risultati riconducibili sia a generici cambiamenti che a vere e proprie guarigioni. La seconda parte riunisce contributi che ne testimoniano la particolare duttilità. Si consulti inoltre l’articolo di Paola Cecchetti, Un gruppo di psicodramma freudiano transizionale in un liceo della periferia romana, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 61-69
Collocazione Biblioteca: 19497

Bernard Duez, Transferts, transformations, consistance et résistance dans le travail psychanalytique de groupe, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 76-87
L’autore presenta la possibilità di fare un lavoro terapeutico con la tecnica dello psicodramma psicoanalitico in un gruppo di ragazze adolescenti “antisociali”. Analizza in particolare uno specifico tipo di transfert nel gruppo, che egli chiama “transfert topico”, che conferisce al gruppo una dimensione onirica. È in questo modo possibile far emergere il doppio cordone ombelicale del sogno che opera nei gruppi. Questo doppio cordone ombelicale è all’origine delle resistenze nel lavoro dei gruppi, ma soprattutto delle istituzioni. Il riconoscimento di questa specificità permette un lavoro proficuo con i gruppi all’interno delle istituzioni. L’autore analizza il dispositivo della cura tradizionale a partire dalle teorizzazioni sui gruppi. Mette a confronto le loro differenze nel trattamento dei conflitti inconsci. Dall’analisi delle modalità di approccio al complesso Edipico nei gruppi, egli mostra come le due principali modalità del transfert si trovino nella dinamica esteriorità/riservatezza, che istituiscono relazioni inverse figura/sfondo nei dispositivi gruppali psicoanalitici e nella cura classica.

Daniela Barbini… [et al.], Carcere e trattamento di gruppo di detenuti con dipendenza da sostanze: l’esperienza dello psicodramma analitico abbinato al test proiettivo di personalità e alla musicoterapia, in Mission, a. 15, n. 55 (giu. 2021), pp. 62-68
“Raccontiamo un’altra storia” è il nome di un gruppo formato all’interno dell’istituto penale Casa Circondariale di San Vittore a Milano. Si tratta di un percorso clinico a cui hanno aderito detenuti certificati con Disturbo da Uso di sostanze. Il progetto ha lo scopo di stimolare le persone presenti a sperimentare e raccontare le loro storie, adottando l’integrazione di diverse tecniche terapeutiche come la musicoterapia, l’uso collaborativo del test TEMAS e lo psicodramma analitico. Nell’articolo viene descritto il progetto e vengono analizzati i risultati ottenuti alla sua conclusione.

artiA cura di Glenda Pagnoncelli e Mila Sanna, Artiterapie: teorie, metodi e strumenti. Indicazioni per operatori in ambito socio-sanitario ed educativo, Franco Angeli, Milano, 2021, 200 pp.
Le artiterapie sono discipline di matrice artistica impiegate in ambito educativo, riabilitativo, formativo e per la crescita personale. Non insegnano, quindi, tecniche artistiche ma le utilizzano per favorire lo sviluppo e l’espressione della persona. Il volume vuole fare chiarezza su queste attività oggi molto praticate ma ancora poco conosciute nel dettaglio delle basi scientifiche e delle molteplici applicazioni. Le quattro maggiori artiterapie sono: arteterapia, danzamovimentoterapia, musicoterapia e drammaterapia. Di ognuna vengono descritte le basi psicologiche e pedagogiche e le radici in alcuni movimenti artistici; vengono presentati i modelli più riconosciuti in Italia, confrontando aspetti comuni e specificità; vengono spiegate le varie fasi di strutturazione di un intervento (dall’analisi del bisogno fino alla restituzione finale); vengono proposti metodi di applicazione ed esercizi differenziati in base ai vari ambiti (socio-sanitario, educativo e aziendale). Chiude il volume una disamina dei percorsi formativi e del quadro normativo che regola l’attività professionale degli artiterapeuti in Italia e in altri Paesi.
Collocazione Biblioteca:19382

Deborah Fimiani, Quale lavoro con adolescenti fragili? Tra percorsi di gruppo e incontri con i genitori, in Animazione Sociale, n. 5/337 (2020), pp. 24-34
L’autrice, psicoterapeuta, presenta le riflessioni sul lavoro del Centro clinico “Percorsi creativi” di Palermo, dove si lavora con adolescenti che presentano disturbi psicologici medio-gravi, di solito indicati come disturbi della personalità. Il Centro propone un lavoro a carattere psicodinamico con interventi di gruppo, terapie espressive attraverso le artiterapie, colloqui psicoterapici con i pazienti e i famigliari, psicoterapia di gruppo con gli adolescenti, gruppo di confronto con i genitori.

Luciana La Stella, Psicodramma analitico. Incontro con Marie Eve Gardère, NeP, Roma, 2020, 301 pp.
Il volume si propone di ripercorrere le radici della nascita dello psicodramma considerando l’approccio di Marie Eve Gardère, psicologa-psicoterapeuta che ne ha messo in evidenza l’adattabilità a situazioni sociali e professionali diverse. Contiene anche alcune interviste che Gardère ha condotto a studiosi testimoni della contemporaneità.
Collocazione Biblioteca:19379

Maria Grazia Letizia e Stefano Soriani, Riabilitazione psicosociale in età evolutiva. Dalla musicoterapia alla co-terapia con animali: progetti, setting esperienze, Erickson, Trento, 2020, 244 pp.
Le esperienze illustrate nel presente libro – raccolte in ventisei anni di attività nell’organizzazione dei servizi di assistenza alla persona e in un centro di laboratori per la riabilitazione di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico, disturbi dello sviluppo neuro-psicomotorio, sindrome di Down e deficit dell’udito e della vista – mostrano come gli interventi assistiti con gli animali (IAA) si inseriscano a pieno titolo in una cultura dei servizi alla persona in cui va diffondendosi un approccio inclusivo. Offrendo suggerimenti metodologici e organizzativi e documentando gli effetti dell’intervento terapeutico, il volume vuole essere una guida per gli psicologi interessati alla psicoterapia in età evolutiva e anche per tutti coloro che lavorano nel campo dell’assistenza. Si rivolge inoltre alle famiglie, che da questi esempi di «buone prassi» saranno incoraggiate a esprimere il proprio bisogno d’attenzione e di cura.
Collocazione Biblioteca:18655

I gruppi di auto aiuto

cecca-20-06-2022A cura di Mauro Ceccanti, Il trattamento dei disturbi correlati all’alcol. Indicazioni per la comprensione e per l’intervento clinico integrato, Publiedit, Cuneo ; Roma 2022, pp. 435
Questo manuale presenta un modello originale di trattamento basato sulle principali conoscenze ed evidenze scientifiche acquisite attraverso un’esperienza di assistenza a pazienti con Disturbo da Uso di Alcol (DUA) di oltre quaranta anni (dal 1979 al 2019), nell’ambito del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio e di rapporti/relazioni dell’autore con i maggiori centri di ricerca sull’alcol in Italia e nel mondo. Attraverso spunti storici, culturali ed epidemiologici, viene affrontato il trattamento del DUA con dati basati sull’evidenza scientifica e viene illustrato quanto abbiamo a disposizione per il trattamento (farmaci, interventi psicologici e psichiatrici, di comunità); si comprende come la via maestra dell’intervento passi attraverso l’integrazione delle competenze, delle conoscenze e delle professionalità che solo mediante un coordinamento complesso possono aiutare a dare maggiori possibilità di soluzione alle problematiche legate al DUA. Questo disturbo viene dunque trattato nel modo più aggiornato con le conoscenze attuali, dando indicazioni sulle relazioni biologiche, mentali e ambientali che, interagendo tra loro, sono alla base del Disturbo da Uso di Alcol.Si segnala in particolare il paragrafo 11.16 Trattamento individuale vs di gruppo.
Collocazione Biblioteca: 20318

Patrizia Balbinot, Gianni Testino, Disturbi da uso di alcol: e all'”Addiction” chi ci pensa? iNuova alcologia, n. 46 (2021) – on line, pp. 33-53
È noto che i disturbi da uso di alcol rappresentano un problema socio-sanitario significativo. Ad oggi le percentuali di successo clinico non sono soddisfacenti. L’associazione di psicopatologia o fenomeni traumatici stressanti trovano validi trattamenti, tuttavia la rinuncia in autonomia di alcol e altre sostanze rappresenta la regola e difficilmente in questo modo si risolve il problema di dipendenza. Le evidenze scientifiche dimostrano che la vera innovazione, in questo ambito, è il concreto e diffuso coinvolgimento dei gruppi di AMA (auto mutuo aiuto) attraverso un’attività di “facilitazione”. Questo strumento è l’unico che affronta direttamente la dipendenza con risultati significativi a breve e lungo termine.

Wouter Vanderplasschen… [et al.], Mechanisms and mediators of addiction recovery. Special Issue, in Drugs, n. 5 (2021) – on line, pp. 385-531
Il “recovery” dalla dipendenza è un processo di cambiamento complesso, dinamico e non lineare, soprattutto rispetto al consumo di sostanze. Mentre le prime definizioni identificavano il recupero con “remissione”, “astinenza” o assenza di sintomi di dipendenza, le concettualizzazioni successive hanno anche enfatizzato l’importanza della salute, del benessere, della qualità della vita, della cittadinanza e della partecipazione sociale. Questo numero monografico è dedicato all’argomento. Tra i tanti articoli si segnala quello di Ninive von Greiff e Lisa Skogens “Recovery and identity: a five-year follow-up of persons treated in 12-step-related programs”.

Nichola Emma Jalfon Rew, Supporting the survivors. Experiences and perceptions of peer support offered to UK terrorist survivors, in International Review of Victimology, vol. 27, n. 1 (gen. 2021) – on line, pp. 63-79
Facendo riferimento ai recenti attacchi terroristici nel Regno Unito, incluso l’attacco agli spettatori del concerto di Manchester sono state condotte alcune valutazioni in merito ai vantaggi delle reti di supporto e dei gruppi di supporto online creati direttamente dalle persone colpite dagli attacchi terroristici. I risultati della ricerca quantitativa, hanno esplicitato che mentre le vittime ritengono che manchi un adeguato supporto professionale, significative esperienze positive sono state ottenute attraverso supporto tra pari, in particolare tramite Internet. Questo primo studio accademico indipendente ha rilevato che questi metodi di supporto hanno avuto risonanza maggiore per le vittime e offre diverse raccomandazioni, basate sui risultati, che potrebbero migliorare in futuro il sostegno ai sopravvissuti al terrorismo.

lsGiulia Avancini, Martina Sala, Tecnologie e sociale, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 5 (ott. 2021), pp. 17-27
Il Focus propone due contributi che approfondiscono il rapporto tra tecnologie e lavoro sociale, Il primo è “Auto-mutuo aiuto online. Il sostegno tra pari nel mondo virtuale” di Giulia Avancini.

Anna Paola Lacatena, Il misterioso (e spesso vincente) caso di alcolisti anonimi e le donne, in Nuova alcologia, n. 44 (2021) – on line, pp. 52-64
Dagli ultimi dati ufficiali relativi alla popolazione in cura presso i Servizi per le Tossicodipendenze emerge che la percentuale di donne non supera il 14% dell’intera popolazione in carico. Questo non deve portare a credere che il consumo al femminile sia inferiore a quello maschile, anzi per quanto riguarda l’alcol e per diverse fasce d’età il gap va sempre più assottigliandosi. Analizzando i dati relativi alla presenza delle donne nei gruppi di Alcolisti Anonimi (A.A.) in Italia, la percentuale sale ad oltre il 30%. Questo contributo partendo dalle caratteristiche proprie di A.A. prova, fuori da ogni possibile esaustività, a formulare delle ipotesi soprattutto nell’ambito socio-culturale.

Loredana Acquadro, Alessandra Daverio, Raffaella Moioli, “L’ azzardo ti azzera”, in Dal fare al dire, a. 30, n. 1 (2021), pp. 20-27
Il progetto “L’azzardo ti azzera” è stato promosso sin dal 2017 da tutti gli enti e associazioni che partecipano al tavolo GAP biellese, coordinati dal SerD. Il progetto prevedeva sportelli di ascolto, colloqui e gruppi di autoaiuto, ma negli ultimi tempi aveva visto un calo degli accessi ed è stato quindi deciso un rinnovamento. L’articolo descrive le tappe del progetto: la formazione dei volontari dei centri d’ascolto, gli interventi nelle scuole, l’indagine tra i giovani e le famiglie sulla conoscenza del fenomeno, i corsi di formazione rivolti agli anziani e l’evento di restituzione del lavoro svolto aperto al territorio.

Chiara Ferrarim, Psico Alcolisti Anonimi e Al-Anon: quale legame?, in Narrare i gruppi, vol. 15, n. 2 (dic. 2020) – on line, pp. 239-258
Dopo aver esposto storia e funzionamento degli Alcolisti Anonimi, l’articolo descrive i principali meccanismi di cambiamento del comportamento agenti nel gruppo. Si intende mostrare come gli Alcolisti Anonimi siano efficaci nel ridurre la tendenza al consumo di sostanza attraverso l’attivazione di reti sociali adattive. Si passerà a descrivere come fa-miglie supportate da gruppi di auto aiuto specifici (Al-Anon) possano essere preparate a gestire meglio la relazione con il loro caro aiutandolo nel recupero. Si rifletterà, infine, sulla sinergia possibile tra gli Alcolisti Anonimi e gli Al-Anon, mostrando l’interdipendenza dei soggetti coinvolti e la potenzialità della partecipazione attiva al proprio disagio.

Patrizia Balbinot, Gianni Testino, Introduzione del facilitatore ai gruppi di auto-mutuo-aiuto e di caregivers informali. Risultati preliminari, in Nuova alcologia, n. 42 (2020) – on line, pp. 30-37
Il trattamento dei pazienti affetti da disturbo da uso di alcol (DUA) prevede l’astensione come risultato principale, attraverso le terapie farmacologica e psicoterapica. Attualmente lo strumento più efficace per il mantenimento dell’astensione è la frequenza ai gruppi di auto-mutuo-aiuto (SHGs). Nonostante ciò, ad oggi pochi pazienti frequentano tali gruppi. Per questa ragione abbiamo deciso di introdurre il facilitatore ai gruppi di auto-mutuo- aiuto (SHGF). I risultati preliminari indicano che la presenza di tale figura ha incrementato il numero di pazienti che frequentano ed inoltre si è rilevata una riduzione del consumo alcolico. È suggestivo immaginare che un operatore sociale possa migliorare l’andamento clinico a costi presumibilmente inferiori.

alcolGiordana, Alcolismo e stigma. Una famiglia coinvolta nella giostra dell’alcolismo. La lotta per costruire Al-Anon in Italia, Youcanprint, Lecce, 2020, 157 p.
Due vite, quelle di Leonella e della figlia Laura, si legano ad un’associazione di mutuo aiuto che si occupa di alcolismo. È il periodo in cui l’Associazione sta sorgendo. Mario, il gemello di Laura, giovanissimo, è travolto da problemi di alcool e droga. Leonella e Laura cercano ogni strada per poterlo aiutare. Volutamente si alternano, nel libro, le vicende personali a quelle di Al-Anon (Associazione Familiari e Amici di Alcolisti Anonimi), divenendo inscindibili, così come è stato nella realtà. I problemi verranno superati grazie ai principi-guida postulati dall’Associazione stessa. Giordana è una giornalista e fotografa.
Collocazione Biblioteca: 19361

Silvia Caccia, Le nuove forme di sostegno reciproco online. Una riflessione sulle potenzialità dei gruppi di auto/mutuo aiuto virtuali, in Lavoro sociale, vol. 20, n. 4 (ago. 2020), pp. 28-34
Grazie al web sono nate nuove forme di sostegno reciproco online. Si tratta di comunità digitali che non dipendono dal contatto face to face e che offrono ai membri l’opportunità di agire usando internet e di offrire supporto e mutuo aiuto su un’area specifica di interesse personale. Nell’articolo vengono descritte le caratteristiche di questi gruppi virtuali e le modalità di comunicazione dei loro membri. Nell’ultima parte del lavoro sono riportate le valutazioni da parte di studiosi sui pro e contro che scaturiscono dalla partecipazione a queste nuove forme di sostegno reciproco.

Monica Romano, Laura Caruso, Transgenerità come oggetto di discriminazione, in Pedagogika.it, a. 24, n.1 (gen. – mar. 2020), pp. 85-92
Razzismo, sessismo, maschilismo, omofobia, transfobia, giovanilismo ed integrismo non sono scomparsi, ma sono entrati nella clandestinità e si annidano in abitudini quotidiane e significati culturali, producendo comunque oppressione. Si faccia riferimento in particolare alla seconda parte dell’articolo, scritta da una facilitatrice di gruppi di auto-aiuto per transgender, nella quale si analizza la negazione dell’identità di genere operata da talune correnti di pensiero e vengono esposte alcune considerazioni riguardo al conflitto tra la libertà di espressione e la violazione dei diritti riconosciuti alle persone transgender.

 La supervisione

supervisioneNancy McWilliams, La supervisione. Teoria e pratica psicoanalitiche, Raffaello Cortina, Milano, 2022, p. 282
Attingendo dalla sua grande esperienza e da ampie conoscenze teoriche e di ricerca, Nancy McWilliams fornisce una nuova prospettiva sulla supervisione psicodinamica. In questo libro prende in esame il ruolo del supervisore nel promuovere le competenze cliniche del terapeuta, nel fornirgli supporto, nell’aiutarlo a formulare e verificare gli obiettivi del trattamento, nell’offrirgli chiavi di lettura di fronte a problemi etici complessi. Arricchito di suggestivi esempi clinici, il libro prende in esame sia la supervisione individuale sia quella di gruppo, dedicando particolare attenzione alla gestione delle dinamiche personali, degli equilibri di potere e delle varie forme di diversità presenti nella diade di supervisione. A chi fornisce e a chi riceve la supervisione McWilliams insegna a valorizzare questa relazione unica come risorsa di apprendimento e crescita che accompagna per tutta la vita professionale.
Collocazione Biblioteca: 19642

Maria Lucia Piga, Laura Pinna, Percorsi alternativi di supervisione dei tirocini ai tempi del Covid-19, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 7-15
L’articolo descrive un’esperienza di «corresponsabilità formativa» tra Università di Sassari e Ordine degli Assistenti Sociali – Regione Sardegna, per la realizzazione di tirocini per gli studenti attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità professionale, sotto la regia dei docenti. La pandemia di Covid-19 ha comportato una ridefinizione delle modalità operative del lavoro sociale, attraverso smart working o colloqui e riunioni d’équipe in remoto. Questo ha avuto una ricaduta nella realizzazione dei tirocini curricolari per gli studenti iscritti ai corsi di laurea in Servizio Sociale, comportando una drastica limitazione o l’interruzione dei tirocini stessi, percorsi tuttavia necessari alla formazione dei futuri assistenti sociali. Le due istituzioni coinvolte ipotizzano la stesura di linee guida, al fine di mettere a modello questo esperimento formativo che ha permesso di rispondere alle limitazioni causate dalla pandemia. Si vedano inoltre in Relational social work gli articoli: Fabio Folgheraiter… [et al.], Practice placements in social work: teaching and learning through relational processes, vol. 6, n. 1 (apr. 2022) – online, pp. 1-110 ; Sharon Walker, Relational Reflection: the sound and feel of reflecting in action, thinking about how to move on, vol. 4, n. 1 (apr. 2020) – online, pp. 45-58; Francesca Corradini, Camilla Landi, Paola Limongelli, Becoming a relational social worker. Group learning in social work education: Considerations from Unconventional Practice Placements, vol. 4, n. 1 (apr. 2020) – online, pp. 15-29

Cristina Galavotti, Pandemia nelle strutture. Valutazione, promozione e supervisione, in Welfare oggi, n. 1 (gen.-mar. 2022), pp. 20-24
Durante la pandemia da Covid-19, gli operatori delle strutture residenziali si sono trovati in una situazione estremamente stressante, a gestire il peso dell’assenza relazionale tra ospiti e familiari e travolti dalla morte. L’articolo parla della “supervisione”, metodo narrativo di lavoro d’equipe in cui si discutono e rielaborano le proprie esperienze sul lavoro, come metodo utile per confrontarsi, esternare e rielaborare, secondo la logica della narrazione come terapia.

assistenteBarbara Giaconi, Loretta Bonifazi, L’assistente sociale e l’assistente sociale specialista. Manuale per l’esame di abilitazione per assistente sociale (sez.B) e assistente sociale specialista (sez.A), 4. ed., Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2022, 434 p.
Il volume si rivolge a chi intende preparare l’esame di abilitazione alla professione di Assistente sociale (sez.B) e Assistente sociale specialista (sez. A). Dopo un’introduzione sulle modalità di svolgimento dell’esame di Stato (le prove, le competenze e le conoscenze richieste) il testo passa in rassegna le principali tematiche del servizio sociale come scienza (rapporti con altre discipline, principali modelli teorici, strumenti e tecniche del lavoro sociale).Nel capitolo IV quattro paragrafi sono dedicati alla supervisione. Il testo è fornito in sola consultazione.
Collocazione Biblioteca: 19193

A cura di Giovanni Garena, Lavoro educativo e qualità anche nei tempi del Covid-19. Elementi per la costruzione di un manuale di autovalutazione di un servizio educativo territoriale, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2021, 200 p.
La pandemia da Covid-19 ha costretto i professionisti ad inventare, nel giro di pochi giorni, modi nuovi di coniugare educazione e territorio; territorio divenuto improvvisamente un non luogo, zona potenzialmente ostile e fonte di contaminazione. La distanza, spesso confusa tra fisica e sociale, è quindi divenuta una pratica indispensabile per difendersi da un nuovo misterioso male. E, fin da subito, molti educatori hanno capito che, correlati al male portato dal virus, potevano svilupparsi altri mali sociali e relazionali. L’équipe di educativa territoriale di Vides Main è tra quelle componenti della realtà dei servizi torinesi che “non hanno chiuso” e che hanno saputo inventare modi innovativi di svolgere la propria mission. Questo testo, anche rielaborando tale esperienza, propone una prospettiva di valorizzazione dell’azione dell’educatore professionale, delineando possibili coordinate (linee guida) di autovalutazione per la revisione professionale tra pari del servizio educativo mediante una specifica concreta proposta di check list. Vi si trovano inoltre elementi di riferimento dell’attuale quadro normativo rispetto all’autorizzazione, all’accreditamento e alla certificazione riguardanti politiche e interventi educativi ed un quadro teorico pedagogico di riferimento. Il curatore, Giovanni Garena, è sociologo, formatore e docente universitario ed ha maturato una lunga esperienza nei Servizi sociali.
Collocazione Biblioteca: 19148

Gloriana Rangone, Supervisionare i Servizi Tutela Minori. Spunti per un intervento efficace, in Lavoro sociale, vol. 20, supplemento al n. 6 (dic. 2020) – on line, pp. 77-89
La complessità dei temi con i quali si interfacciano i Servizi Tutela Minori è molto grande e spesso un intervento di supervisione si rende indispensabile. Ma quale supervisione? È sufficiente che un operatore sia competente sulle tematiche del maltrattamento fisico e psicologico e dell’abuso sessuale per poter svolgere un intervento di supervisione davvero efficace? O necessita di altre competenze? L’autrice, a partire dalla propria esperienza di supervisore dei Servizi Tutela Minori, si propone di addentrarsi in questo territorio spesso scarsamente esplorato per fornire spunti di riflessione utili sia ai supervisori sia ai gruppi di lavoro che usufruiscono della supervisione.

Ottobre 2017

 

Maggioli

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(2015) A cura di Milena Cortigiani, Paolo Marchetti
L’assistente sociale
Società complesse, nuovi bisogni, strategie e modelli di intervento

ss

(2017) Eduardo Barberis, Paolo Boccagni
Il lavoro sociale con le persone immigrate
Strumenti per la formazione e la pratica interculturale nei servizi

conoscenza

(2017) Michele Pezzagno e Anna Richiedei
La conoscenza dei servizi socio-assistenziali e sanitari 
per un una rinnovata attenzione al welfare urbano
Esperienze, strategie e contenuti per l’Augmented Reality

8891621566

(2017) Mauro Croce, Fabrizio Arrigoni
Gratta e perdi
Anziani, fragilità e gioco d’azzardo

 

Edizioni Gruppo Abele

 

Venti-da-NordEst_cover-300x430(
(2017) Mariapia Bonanate
Venti da Nord- Est
Storie di alcolismo e tracce d’uscita

 

 

Da Avviso Pubblico

CoverLOSEFORLIFE_SitoAE

(2017) A cura di Claudio Forleo e Giulia Migneco
Lose for life
Come salvare un paese in overdose da gioco d’azzardo

 

 

 

Dall’autrice Grazia Zuffà

Droghe_autoregolazione_copertina

(2017) Grazia Zuffà, Susanna Ronconi
Droghe e autoregolazione
Note per consumatori e operatori

 

 

Coppie saggio – Ottobre 2017

Maggioli

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(2015) A cura di Milena Cortigiani, Paolo Marchetti
L’assistente sociale
Società complesse, nuovi bisogni, strategie e modelli di intervento

ss

(2017) Eduardo Barberis, Paolo Boccagni
Il lavoro sociale con le persone immigrate
Strumenti per la formazione e la pratica interculturale nei servizi

conoscenza

(2017) Michele Pezzagno e Anna Richiedei
La conoscenza dei servizi socio-assistenziali e sanitari
per un una rinnovata attenzione al welfare urbano
Esperienze, strategie e contenuti per l’Augmented Reality

 8891621566

(2017) Mauro Croce, Fabrizio Arrigoni
Gratta e perdi
Anziani, fragilità e gioco d’azzardo

 

Edizioni Gruppo Abele

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(2017) Federico Bellomo, Filomena Greco
Gente di fabbrica
Metalmeccaniche e metalmeccanici nel nuovo millenio

indicativofuturo_cover-300x430

(2017) Livio Pepino … [et al.]
Indicativo futuro: le cose da fare
Materiali per una politica alternativa

 

Erickson

COP_Io-dopo-di-te-590-1295-5

(2017) Alberto Pellai
Io dopo di te
Una storia per aiutare i bambini ad affrontare la perdita di una persona cara

COP_Alcol-e-anziani_590-1279-5-1

(2016) Beatrice Longoni, Maria Raffaella Rossin, Antonio Andrea Sarassi
Alcol e anziani
Perchè e come prendersi cura

COP_Scritti_scelti_590-1159-0

(2016) Fabio Folgheraiter
Scritti scelti
Teoria e metodologia di social work

COP_Storie_di_scuola_590-1251-1

(2016) Fernanda Fazio, Giancarlo
Onger e Nicola Striano (a cura di)
Storie di scuola
L’inclusione raccontata dagli inse-
gnanti: esperienze e testimonianze

 

 

COP_Domani-cambio-davvero_590-

(2016) Allan Zuckoff
Domani cambio (davvero)
Il potere del colloquio motivazionale per capire cosa vuoi nella vita

COP_Famiglia-e-progetto-di-vita_6137-528-4

(2014) A cura di Marisa Pavone
Famiglia e progetto di vita
Crescere un figlio disabile dalla nascita alla vita adulta

 

Edizioni Gruppo Abele

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(2017) Federico Bellomo, Filomena Greco
Gente di fabbrica
Metalmeccaniche e metalmeccanici nel nuovo millenio

indicativofuturo_cover-300x430

(2017) Livio Pepino … [et al.]
Indicativo futuro: le cose da fare
Materiali per una politica alternativa

 

Erickson

COP_Io-dopo-di-te-590-1295-5

(2017) Alberto Pellai
Io dopo di te
Una storia per aiutare i bambini ad affrontare la perdita di una persona cara

COP_Alcol-e-anziani_590-1279-5-1

(2016) Beatrice Longoni, Maria Raffaella Rossin, Antonio Andrea Sarassi
Alcol e anziani
Perchè e come prendersi cura

COP_Scritti_scelti_590-1159-0

(2016) Fabio Folgheraiter
Scritti scelti
Teoria e metodologia di social work

COP_Storie_di_scuola_590-1251-1

(2016) Fernanda Fazio, Giancarlo
Onger e Nicola Striano (a cura di)
Storie di scuola
L’inclusione raccontata dagli inse-
gnanti: esperienze e testimonianze

 

 

COP_Domani-cambio-davvero_590-

(2016) Allan Zuckoff
Domani cambio (davvero)
Il potere del colloquio motivazionale per capire cosa vuoi nella vita

COP_Famiglia-e-progetto-di-vita_6137-528-4

(2014) A cura di Marisa Pavone
Famiglia e progetto di vita
Crescere un figlio disabile dalla nascita alla vita adulta

 

Edizioni Gruppo Abele

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(2017) Federico Bellomo, Filomena Greco
Gente di fabbrica
Metalmeccaniche e metalmeccanici nel nuovo millenio

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(2017) Livio Pepino … [et al.]
Indicativo futuro: le cose da fare
Materiali per una politica alternativa

 

Erickson

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(2017) Alberto Pellai
Io dopo di te
Una storia per aiutare i bambini ad affrontare la perdita di una persona cara

COP_Alcol-e-anziani_590-1279-5-1

(2016) Beatrice Longoni, Maria Raffaella Rossin, Antonio Andrea Sarassi
Alcol e anziani
Perchè e come prendersi cura

COP_Scritti_scelti_590-1159-0

(2016) Fabio Folgheraiter
Scritti scelti
Teoria e metodologia di social work

COP_Storie_di_scuola_590-1251-1

(2016) Fernanda Fazio, Giancarlo
Onger e Nicola Striano (a cura di)
Storie di scuola
L’inclusione raccontata dagli inse-
gnanti: esperienze e testimonianze

 

 

COP_Domani-cambio-davvero_590-

(2016) Allan Zuckoff
Domani cambio (davvero)
Il potere del colloquio motivazionale per capire cosa vuoi nella vita

COP_Famiglia-e-progetto-di-vita_6137-528-4

(2014) A cura di Marisa Pavone
Famiglia e progetto di vita
Crescere un figlio disabile dalla nascita alla vita adulta

 

Area salute mentale e dipendenze

WHO-2019-nCoV-Sci-Brief-Mental-health-2022.1-eng.pdfWorld Healt Organization, Mental health & COVID-19. Early evidence of the pandemic’s impact. Scientific brief. 2 March 2022, World Healt Organization, [s.l.], 2022, 11 p.
La pandemia di COVID-19 ha avuto un grave impatto sulla salute mentale e sul benessere delle persone in tutto il mondo, sollevando anche preoccupazioni per un aumento del comportamento suicidario. Inoltre, l’accesso ai servizi di salute mentale è stato gravemente ostacolato. Questo documento scientifico si basa sulle prove della ricerca commissionata dall’OMS e sulla base di queste, il brief scientifico fornisce una panoramica completa delle attuali evidenze su: l’impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza dei sintomi di salute mentale e dei disturbi mentali; l’impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza di pensieri e comportamenti suicidi; il rischio di infezione, malattia grave e morte da COVID-19 per le persone che vivono con disturbi mentali; l’impatto della pandemia di COVID-19 sui servizi di salute mentale; l’efficacia degli interventi psicologici adattati alla pandemia di COVID-19 per prevenire o ridurre i problemi di salute mentale e/o mantenere l’accesso ai servizi di salute mentale.

Eleonora Buganè… [et al.], Unicità e specificità del servizio Orientadonna, in Dal fare al dire, a. 31, n. speciale (2022), pp. 47 – 54
Orientadonna è un servizio del Dipartimento Dipendenze dell’ASL Città di Torino ubicato presso l’Ospedale Amedeo di Savoia e si rivolge alla popolazione femminile con problemi di dipendenza cronica e di marginalità; è nato nel 2006 in partnership con l’Associazione Gruppo Abele a partire dai risultati di una ricerca che indicava maggiori condizioni di disagio e di stigma delle frequentanti il drop-in rispetto ai tossicodipendenti maschi. Successivamente è diventato un’attività strutturata all’interno dell’Area Bassa Soglia del Dipartimento delle Dipendenze. Si connota come una sorta di centro diurno sovrazonale che lavora sulla prevenzione delle patologie droga-correlate e sull’accompagnamento alla cura. L’articolo descrive le caratteristiche dell’utenza di Orientadonna, le finalità e i servizi offerti, la metodologia adottata e il funzionamento del servizio durante la pandemia.

Deborah Dal Farra, Giancarlo Zecchinato, Alessandra Moro, Revisione della letteratura sui principali trattamenti relativi al disturbo da uso di cannabis negli adolescenti e nei giovani adulti, in Dal fare al dire, a. 31, n. speciale (2022), pp. 36-46
La difficoltà incontrata nel lavoro clinico con gli adolescenti assuntori di THC e le loro famiglie hanno portato il SerD di Padova ad approfondire le modalità di presa in carico e di trattamento attraverso un’analisi della letteratura nazionale e internazionale sul tema. Nonostante il fenomeno dell’uso di sostanze nei giovani adulti e negli adolescenti sia mutato negli ultimi anni, la cannabis e i suoi derivati rimangono le sostanze illecite più utilizzate al mondo, e sono tra le prime sostanze provate dai preadolescenti, adolescenti e giovani adulti. Questo studio ha avuto la ricaduta operativa di portare il Servizio a rivedere le proprie modalità di monitoraggio e presa in carico dei giovani pazienti e delle loro famiglie.

Anna Ravera… [et al.], Contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 1 (2022), pp. 37-40
L’articolo descrive un’esperienza pilota di attivazione di comunità per la promozione della salute, dove enti pubblici e terzo settore hanno stipulato un accordo operativo per il contrasto al gioco d’azzardo, nel Municipio 4 del Comune di Milano.

dalf-2022-13-05-2022__w500Sara Rolando, Chiara Ferrari, Gap e accesso al trattamento. La necessità di contrastare i processi di stigmatizzazione, in Dal fare al dire, a. 31, n. 1 (2022), pp. 57-62
L’articolo è tratto dal report “Per me era soltanto un vizio“, frutto di una ricerca-azione finalizzata ad approfondire la comprensione dei fattori che ostacolano o facilitano la richiesta d’aiuto da parte dei giocatori problematici, per fornire al Servizi informazioni utili a incrementare l’accesso al trattamento. La ricerca è stata promossa dall’Asl To3 nell’ambito del Piano Locale Dipendenze ed affidato ad Eclettica. Il progetto prevedeva 30 interviste individuali semi-strutturate a giocatori in trattamento e la realizzazione di un workshop in ciascuno dei territori coinvolti (Cuneo, VCO, To4). Vengono esposti e discussi i risultati che suggeriscono che i tipi di intervento prioritari per fare emergere la richiesta d’aiuto sono quelli orientati a ridurre lo stigma: interventi preventivi ed educativi e interventi di advocacy volti a svelare le tattiche dell’industria del gioco d’azzardo e le proprietà assuefacenti del gambling.

Giovanna Del Giudice, L’arte di non legare le persone. Superare la contenzione nei servizi della salute mentale, in Animazione Sociale, n. 03/353 (2022), pp. 45-58
La contenzione nei luoghi di cura della psichiatria è diffusa senza alcuna giustificazione di tipo epidemiologico. Essa è rappresentativa del permanere di culture e pratiche manicomiali. Come abbiamo superato il manicomio, si tratta oggi di superare la contenzione.

Anna Paola Lacatena… [et al.], Dimore periferiche: le comunità terapeutiche per tossicodipendenti, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 6 supplemento (dic. 2021) – online, pp. 35-54
Sulla scorta delle criticità evidenziate dall’epidemia di Coronavirus, questo studio intende promuovere una riflessione sugli esiti dei programmi seguiti dai pazienti dei SerD del territorio di Taranto inviati in Comunità terapeutiche dal 2015 al 2019, per indagare se la domanda rivolta dai pazienti ai SerD e alle comunità terapeutiche è cambiata nel tempo. Secondo gli autori, entrambi i servizi sono sempre più esposti a richieste di contenimento, accoglienza, riduzione di un disagio più ampio (sociale, piscologico, economico), rispetto a un pieno allontanamento dall’uso di sostanze ed è necessaria una revisione dell’intero sistema della cura delle dipendenze patologiche. In proposito si veda anche l’articolo di  Antonino Iacolino, La comunità Terapeutica come luogo di recupero e di ricostruzione delle relazioni, in Mission, a. 15, n. 56 (dic. 2021), pp. 7-9.

ricrMarco Zuffranieri, Enrico Zanalda, Il percorso di superamento dell’OPG e i suoi effetti nell’applicazione delle misure di sicurezza, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n. 4 (2021) – on line, pp. 258-265
In Italia la legge 180/1978 determinò la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e il passaggio dei servizi pubblici ad un modello di psichiatria di comunità. Tale cambiamento non ha interessato gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che sono stati chiusi molti anni dopo con la legge 81/2014. Gli autori, attraverso l’analisi di 20 anni di sentenze riguardanti persone con vizio parziale o totale di mente, hanno messo a confronto le variazioni della frequenza di applicazioni delle misure di sicurezza psichiatrica con le pronunce giurisprudenziali e gli interventi del legislatore registrati nello stesso periodo. Le misure di sicurezza sono aumentate in maniera non connessa specificatamente a un singolo evento tra quelli presi in considerazione; in particolare quelle di tipo non detentivo sono aumentate costantemente passando dall’8,5% del totale nel 2001 all’88,19% nel 2019. Le conseguenze di questo incremento per l’attività dei Dipartimenti di Salute Mentale sono discusse, anche alla luce del dibattito in corso sugli esiti della riforma.

Massimo Magnano San Lio, Dalla marginalità all’inclusione sociale: un percorso di guarigione. Residenzialità leggera e progetto di cura per persone con disturbi mentali nel territorio della ASL Roma 4, in Welfare oggi, n. 4 (ott.-dic. 2021), pp. 39-45
Nella rubrica “Le proposte del welfare di domani”, l’articolo descrive i risultati di un programma nato dalla collaborazione della Comunità di Sant’Egidio con il Dipartimento di Salute Mentale e con il Servizio per le Dipendenze della ASL Roma 4, iniziato nel 2012, che in 9 anni ha realizzato una rete di convivenze protette, la creazione di reti di supporto alla persona, iniziative di volontariato e opportunità di lavoro.

Francesca Pierazzuoli… [et al.], Il benessere psicologico dei caregiver di pazienti con gravi disturbi psichiatrici: uno studio osservazionale, in Terapia familiare, a. 44, n. 126 (lug. 2021), pp. 81-101
Lo studio presentato esplora alcune caratteristiche psicologiche dei fratelli con funzione di caregiver di pazienti con gravi patologie psichiche. È stato condotto su un campione di 60 individui, di cui 30 fratelli di persone con patologie psichiatriche e 30 soggetti di controllo. Attraverso la somministrazione di questionari, gli autori individuano alcune caratteristiche peculiari tra i fratelli caregiver, rispetto alle variabili esaminate, quali percezione della relazione con le figure genitoriali, esperienze traumatiche, tratti di personalità e alcune caratteristiche psicosociali.

COP_3-2021-758x1024Giovanna Procopio, Un altro possibile. Il Budget di salute e il suo utilizzo nel distretto di Messina, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 3 (giu. 2021), pp. 37-40
I Budget di salute sono strumenti di finanziamento che rendono possibile un nuovo modo di intendere gli interventi diretti alla persona. Sono basati sulla logica di trasformare i costi pubblici in investimenti: le Asl, invece di pagare le rette per l’inserimento delle persone vulnerabili in strutture private residenziali o semiresidenziali, investono in capitale sociale, attraverso la costruzione di Progetti Terapeutici Riabilitativi Individualizzati (PTRI), rispondendo all’esigenza di flessibilizzazione e personalizzazione degli interventi. Per scoprire le potenzialità di questo strumento, nell’articolo proposto viene descritta l’esperienza dei Budget di Salute nel distretto di Messina.

Robert D. Hinshelwood, La Psichiatria sottosopra. Comunità terapeutica e salute mentale, in Terapia di Comunità, a. 21, n. 69 (apr. 2021) – on line, pp. 1-8
Lo psichiatra inglese Hinshelwood mette in discussione l’approccio terapeutico dall’alto, quello che prevede che vi sia qualcuno (i curanti) che sanno più di tutti come funzionano le cose. L’intento non è dimenticarsi che i pazienti hanno dei problemi, ma non accettare che questi rappresentino l’interezza del paziente. Si tratta di trovare un equilibrio: il paziente ha bisogno di aiuto, ma deve dare il suo contributo. Infatti, aiutarlo significa aiutarlo a dare il suo contributo all’aiuto. In proposito si consulti anche il testo a cura di Sara Manzoli, Il potere della parola. La carenza dialogica nelle relazioni tra utenti e operatori nell’istituzione psichiatrica, Sensibili alle foglie, Roma, 2021, 95 p. (Coll. Bibl: 19411)

Valentina Battiloro… [et al.], Supported employment e tirocinio: una formula efficace per l’inserimento lavorativo dei disoccupati con disabilità psichica?, in Politiche Sociali, a. 8, n. 1 (gen.-apr. 2021), pp. 189-208
L’articolo presenta la valutazione sperimentale di un intervento di inserimento lavorativo di persone disoccupate con disturbi psichiatrici gravi nel nord Italia. Sebbene esperienze simili negli Stati Uniti siano risultate efficaci per aumentare la probabilità di impiego dei partecipanti, questo studio mostra che l’intervento in questione ha aumentato le possibilità di accedere a un tirocinio, ma non ha avuto effetti sull’occupazione.

spicuglia-WEB-okMatteo Spicuglia, Noi due siamo uno, Add, Torino, 2021, 187 p.
Il libro racconta la storia di Andrea Soldi, 45 anni, che nell’agosto 2015 è morto su una panchina di piazza Umbria, a Torino, a causa di un TSO, trattamento sanitario obbligatorio, eseguito da alcuni vigili urbani e dal personale medico. Andrea soffriva da anni di schizofrenia, ma non è mai stato violento o pericoloso. L’autore è un giornalista che ha seguito il caso e che ha voluto andare a fondo, incontrare i parenti di Andrea, raccontare chi era e come ha vissuto. A partire dal diario di Andrea, Spicuglia allarga lo sguardo alla realtà dei TSO, al mondo della malattia psichica, all’universo di famiglie che si trovano a convivere con pregiudizi e inadeguatezza dei servizi medici e sociali nella gestione di patologie che soffrono ancora lo stigma sociale.
Collocazione Biblioteca: 19401

Maria Antonioni, La cultura della cura nelle dipendenze, in Shalom, n. 1 (gen.- apr. 2021), pp. 7-12
L’autrice dirige il Servizio Dipendenze Patologiche di Parma. Nell’articolo ricostruisce le risposte socio-sanitarie a chi si ammala di dipendenza, dalle prime Comunità terapeutiche nate negli USA negli anni ’50, alle associazioni di volontariato e religiose che costruiscono luoghi di accoglienza per giovani con disagio, alle risposte istituzionali di fronte al fenomeno droga dilagante negli anni ’80, cioè i SerT. Esamina poi i principi alla base della cura e l’esigenza di capire i bisogni dell’altro.

Ugo Zamburru, Angela Spalatro, Piccolo manuale di sopravvivenza in psichiatria, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2021, 157 p.
Gli autori, due professionisti della psichiatria, fanno il punto sui bisogni e i diritti delle persone con sofferenze psichiche, sulle reali possibilità di accesso ai Servizi territoriali per loro e per le loro famiglie e sui falsi miti che accompagnano il discorso sulla malattia mentale: dalla contenzione agli psicofarmaci, dalle basi biologiche dei disturbi al tema della guarigione. Nel capitolo “Le buone prassi” fra le altre è raccontata l’esperienza del Caffè Basaglia a Torino, una “locanda sociale” avviata attorno a un progetto clinico con l’assunzione di quattro pazienti psichiatrici come lavoratori, ma anche con un progetto politico di partecipazione della cittadinanza attiva.
Collocazione Biblioteca: 18717

astrumentiSarah Grieco, Gli strumenti giuridici nella cura delle nuove dipendenze: il disturbo da gioco d’azzardo, Cedam, Padova, 2021, 144 p.
Lo spunto per un testo interdisciplinare nasce dalla recente attività di formazione svolta, nel gennaio 2020, nell’ambito del “Piano locale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico”; progetto attivo nel Dipartimento di Salute Mentale e delle Patologie da Dipendenze della ASL di Frosinone. Il piano formativo, rivolto agli operatori del settore sanitario, aveva come obiettivo quello di fornire i principali strumenti normativi utili al trattamento di chi si rivolge ai Servizi per le Dipendenze per essere assistito e curato, a seguito dell’introduzione del Gioco D’Azzardo Patologico (GAP) nei livelli di servizi essenziali. Questo lavoro intende essere uno strumento fruibile anche per gli operatori a cui è affidato il compito di indirizzare i giocatori patologici e le loro famiglie, nel fronteggiare le questioni giuridiche più frequentemente connesse alle situazioni vissute. Dopo un approfondito esame della normativa vigente in tema di gioco d’azzardo, l’analisi si concentra sui principali istituti forniti dal codice civile, utili alla gestione dei debiti in essere e ad arginare il dissesto, apprestando una tutela anche alle famiglie. Vengono, poi, affrontate le questioni più rilevanti in ambito di crisi coniugale e genitorialità, fino a giungere ai più recenti approdi giurisprudenziali in termini di imputabilità e continuazione dei reati.
Collocazione Biblioteca: 18717

Dignity first: improving the lives of homeless people who drink and take drugs, in Drug and alcohol findings, 2020, 19 p.
Concentrandosi sulle persone con esperienze sovrapposte dell’essere senza fissa dimora e dell’uso di sostanze, questo documento esamina come dovrebbero essere le politiche sociali se avessero la priorità di salvare e migliorare le vite. Riunisce prove sui bisogni, le lacune nei servizi e “ciò che funziona”, oltre a commenti su alcuni dei miti e delle idee sbagliate che hanno promosso politiche che fanno più male che bene. Viene messa in discussione la lente del disordine pubblico attraverso la quale i problemi dei senzatetto e dei consumatori di sostanze tendono a essere visti e si evidenzia la mancanza di responsabilità pubblica per le condizioni che portano a questi problemi. Il documento mette in primo piano un dibattito chiave nel campo dell’uso di sostanze: la validità della riduzione del danno non solo come meccanismo per coinvolgere le persone che fanno uso di droghe con il trattamento, ma come obiettivo legittimo in sé.

Roberto Mezzina, Un nuovo Welfare Comunitario per la Salute Mentale, in Welfare oggi, n. 3 (lug.-set. 2020) – on line, pp. 9-46
L’emergenza Covid-19 ha messo ulteriormente alle corde i servizi di salute mentale, che già soffrivano di un costante depauperamento. Essa ha fatto emergere la necessità di un piano di rilancio che si imperni su approcci globali e inclusivi, in cui il Terzo settore gioca un ruolo fondamentale. Nel considerare i presupposti teorici e gli indirizzi internazionali in merito, dall’OMS alle Nazioni Unite, l’articolo riprende le buone pratiche di welfare community in salute mentale, e rilancia una visione che si imperni sulla lotta alle diseguaglianze, sull’impatto sui determinanti sociali e su servizi centrati sull’intera vita (whole life) delle persone che coinvolgano la comunità in un sistema complessivo di supporto e intervento che lavori su multisettorialità e integrazione. Ciò richiede un radicale ripensamento delle organizzazioni, oltre che delle filosofie d’intervento, e un sistema di alleanze nuovo che consideri protagonisti utenti e familiari, comunità, Terzo settore, svincolando i servizi di salute mentale dal riduzionismo medico-biologico. Una serie di indicazioni e proposte operative per l’integrazione vengono qui avanzate, a partire da un ruolo centrale del CSM come “servizio forte”.

www.mondadoristoreLorenzo Betti, Carmen Roll, Istituzioni e de-istituzioni. Tra manicomi, territorio e promozione della salute, in gli asini, a. 11, n. 77 (lug. 2020), pp. 69-74
Nel testo proposto l’autore intervista Carmen Roll, attivista nei movimenti di lotta antipsichiatrica tedesca, trasferitasi a Trieste nel 1976 per lavorare con il gruppo di Basaglia nel pieno della deistituzionalizzazione e dell’apertura dei manicomi. Nel testo si fa riferimento al progetto di promozione della salute e sviluppo di comunità che, nei primi anni Duemila, la sanità triestina sta sviluppando in alcune aree di edilizia popolare della città. Progettualità, oggi chiamate Microaree, che, concentrandosi nelle zone con maggiori criticità socioeconimiche e di salute, hanno l’obiettivo di strutturare un rapporto diretto tra l’istituzione sanitaria e la quotidianità dei cittadini più fragili.

Johnny Acquaro, Emanuele Bignamini, Dipendenza da sostanze, cronicità e dipendenza da welfare. Ipotesi interpretative, in Mission, a. 14, n. 53 (apr. 2020), pp. 20-25
La finalità dell’articolo è di stimolare alla riflessione sull’ipotesi che l’applicazione del Piano Nazionale della Cronicità, redatto dal Servizio Sanitario Nazionale, al caso della dipendenza da sostanze possa dar luogo allo sviluppo della retorica della “welfare dependency”. Analizzando i documenti e la letteratura di settore, gli autori intendono argomentare sulla possibilità che la gestione della cronicità si trasformi in sistema che genera disuguaglianze, sottolineando anche come la dipendenza da welfare può essere considerata una condizione naturale della cronicità.

Noemi Panni, REMS: banco di prova per la professione. Gli operatori sociali e la cura della persona all’interno delle REMS, in Lavoro sociale, vol. 20, n. 1 (feb. 2020), pp. 30-35
La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e la nascita delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) ha portato a un profondo cambiamento nell’operato degli assistenti sociali, che si sono dovuti mettere alla prova in un’attività completamente nuova di social working rispetto a bisogni sociali quali la perdita dei diritti civili, economici e sociali dell’utenza delle nuove strutture.

9788859020998_0_536_0_75Lorenza Magliano, CIGI. Intervento riabilitativo combinato nei contesti residenziali psichiatrici. Individual and Group Intervention: realizzare programmi psicosociali individuali e di gruppo e formare le [équipe, Erickson, Trento, 2020, 171 p.
Manuale operativo sviluppato principalmente per équipe multidisciplinari, che operano nell’ambito di strutture residenziali psichiatriche, per la valutazione dell’autonomia funzionale. Il volume permette di raccogliere informazioni sia sul paziente che sul contesto, in modo da poter intervenire per ricalibrare l’intervento con efficacia.
Collocazione Biblioteca: 18656

A cura di Tiziano Vecchiato, Salute mentale delle persone, dei gruppi e delle organizzazioni, Scritti di Franco Fasolo, Fondazione Zancan, Padova, 2020 , 190 p.  Il volume raccoglie scritti di Franco Fasolo, psichiatra scomparso nel 2010, estratti da riviste e volumi pubblicati dalla Fondazione Zancan. Ogni capitolo è preceduto da un’introduzione del curatore che lo contestualizza, tuttavia gli approfondimenti, le provocazioni e le proposte di Fasolo forniscono ancora oggi spunti di riflessione sui servizi per la salute mentale.   
Collocazione Biblioteca: 18714

Consultare anche la bibliografia su alcol e alcolismodipendenza da sostanze, dipendenza da gioco e altre dipendenze comportamentali

Ludocrazia

9788869680380_0_0_2314_80

Per aggiornarsi e riflettere su gioco d’azzardo:

Ludocrazia.
Un lessico dell’azzardo di massa

 di Marco Dotti e Marcello Esposito

 

«La vita cerca di vincere sulla morte in tutti i sensi del termine “vincere.”»
George Canguilheim

 

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Scuola

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Aggiornata a giugno 2021 – a cura di Anna Maria Licastro e Nadia Zito 

In questa sezione troverete testi, articoli e materiale audiovisivo dedicati al mondo della scuola e adatti per la formazione personale e per la didattica.
Le tematiche suggerite sono le seguenti:

Pensare, organizzare e sperimentare a scuola

Gli insegnanti e la loro professione

L’istruzione universitaria

Pedagogia, sociologia e psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza

La lotta alla dispersione

L’apprendimento e le nuove tecnologie 

Le relazioni, i conflitti, le emozioni e la sessualità

Le disabilità e i Bisogni Educativi Speciali

Educazione alla salute e all’ambiente

Intercultura e integrazione

Sensibilizzare alle mafie, educare alla cittadinanza e alla legalità 

In un’altra sezione del sito è possibile trovare bibliografie ricche e aggiornate sui temi maggiormente rappresentati in Biblioteca: Alcol/Alcolismo, Bullismo, Dipendenze, Disturbi alimentariFamiglia, Giovani e adolescenti, Gioco d’azzardo, Immigrati e integrazione, Mafie, Nuove generazioni e tecnologiePovertà, Violenza di genere, ecc..

Giovani e adolescenti

Aggiornata a  febbraio 2023 – a cura di Paola Moriondo

I materiali, elencati in ordine decrescente per anno di pubblicazione, sono disponibili presso la Biblioteca del Centro Studi, Documentazione e Ricerche del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in Biblioteca sul tema in oggetto. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico e nelle altre bibliografie (scuola, minori, bullismo, disturbi alimentari, hikikomori e ritiro sociale..).

Il percorso bibliografico proposto si articola in:

La condizione degli adolescenti e dei giovani

la ricercaUNICEF … [et al.], Il malessere dei giovani, in La ricerca, a. 9, n. 23 (dic. 2022), pp. 38-51
Il dossier tratta del vertiginoso aumento dei ragazzi in età adolescenziale affetti da una qualche forma di disturbo della salute mentale, con un particolare focus sull’ambiente scolastico. Il dossier si compone di quattro articoli: 1) “I dati di una crisi globale”, un estratto dal rapporto UNICEF “The State of the World’s Children, 2021” in cui vengono trattati i dati dell’incidenza di vari generi di disagio emotivo sulla popolazione di adolescenti nelle fasce d’età 0-14 e 15-19; 2) “Il malessere dei giovani USA”, sul ruolo della scuola negli Stati Uniti nel campo della prevenzione e cura degli studenti affetti da problemi psichici; 3) “La scuola non può diventare un ospedale”, che prende in esame ed espone gli aspetti critici del “Libro Verde” del governo britannico, che delinea la strategia quinquennale riguardo alla salute dei giovani, che prevede un intervento ancora più diretto delle scuole nella lotta a problemi di natura psichica; 4) “L’eco-ansia: una nuova forma di malessere, soprattutto giovanile” tratta del tema dell’eco-ansia, la “sensazione di angoscia legata alla crisi ambientale globale”, in particolare il suo effetto sui giovani, le loro strategie per gestirla e quali sarebbero i modi più sani per aiutarli ad affrontarla.

Censis, 56° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2022, Franco Angeli, Milano, 2022, 436 p.
Come ogni anno, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di crisi che stiamo attraversando. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo una società che vive in una sorta di latenza di risposta, sospesa tra i segnali dei suoi sensori e la mancata elaborazione di uno schema di funzionamento. Nella seconda parte, La società italiana al 2022, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno: il ciclo del post-populismo, l’ingresso in una nuova età dei rischi, il costo dei grandi eventi della storia, l’inceppamento dei meccanismi proiettivi e la malinconia sociale, il riposizionamento latente del sistema economico. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza. Questo rapporto è considerato il più qualificato e completo strumento di interpretazione della realtà italiana.
Collocazione Biblioteca:01R56

Commissione dell’Unione Europea, L’ impatto della pandemia COVID-19 sulla salute mentale dei giovani. Le risposte delle politiche pubbliche in Europa, in La Salute umana, n. 287 (lug.-set. 2022), pp. 55-57
L’articolo riporta un estratto del Rapporto della Commissione dell’Unione europea sulle azioni messe in atto per contrastare gli effetti della pandemia sulla salute mentale dei giovani europei. Ne emergono buone pratiche che potrebbero essere potenziate con politiche di vasta portata a sostegno della salute mentale giovanile a lungo termine.

atlante-infanzia-a-rischio-2022-800x666A cura di Cristiana Pulcinelli, Diletta Pistono, Come stai? Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 2022. La salute delle bambine dei bambini e degli adolescenti, Save the Children, Roma,  2022, 256 p.
In questo Atlante dell’infanzia (a rischio), giunto alla tredicesima edizione, siamo voluti partire dalla domanda “come stai?”, per parlare di salute perché crediamo che l’ascolto dei problemi e dei bisogni sia il primo passo per agire in modo efficace. E di agire c’è bisogno, in fretta per di più, perché la salute dei nostri bambini oggi non è garantita quanto dovrebbe essere. Non solo per colpa del Covid: come per altri temi, un fattore di stress come la pandemia ha solo peggiorato una situazione già critica in partenza. In queste pagine abbiamo esplorato lo stato di salute, a partire dai primi fondamentali mille giorni e fino all’adolescenza, e le politiche sanitarie con lo sguardo rivolto alle disuguaglianze, determinanti anche in questo campo. Abbiamo trovato luci ed ombre. Ora bisogna mettere al centro la salute perché le ombre spariscano. La pubblicazione è disponibile anche on line a questo link. Si consulti inoltre il report a cura di Terres des Hommes, La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo, InDifesa. 11 edizione 2022, Terre des Hommes, Milano, 2022, 104 p.
Collocazione Biblioteca: 19750

Benedetta Armocida… [et al.], Burden of non-communicable diseases among adolescents aged 10–24 years in the EU, 1990–2019. A systematic analysis of the Global Burden of Diseases Study 2019, in The Lancet Child & Adolescent Health, vol.6, n. 6 (giu. 2022) – on line, pp. 367-383
Il carico di disabilità e mortalità delle malattie non trasmissibili (NCD) è aumentato in tutto il mondo ma è scarsamente descritto nell’UE per quanto riguarda gli adolescenti. In questa ricerca le cause delle malattie non trasmissibili sono state analizzate a tre diversi livelli dal 1990 al 2019: gli anni di vita persi (YLL), gli anni vissuti con disabilità (YLD) e l’ attesa di vita corretta per disabilità ovvero la gravità globale di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della malattia, della disabilità o per morte prematura. (DALY). E’ stato rilevato che per le malattie non trasmissibili le neoplasie erano le principali cause di mortalità e anni di vita persi, mentre i disturbi mentali erano la principale causa di anni vissuti con disabilità (YLD) e anni persi a causa della malattia (DALY) in tutti gli Stati membri dell’UE e in tutti i gruppi di età studiati. I dati sono commentati, per quanto riguarda la salute mentale anche nell’articolo del Il sole 24Ore del 12 aprile 2022 “Adolescenti e salute mentale. Mancano dati, ma quelli che ci sono preoccupano” .

Francesco Rossi, Analfabetismo funzionale. Di chi è la colpa?, in lavialibera, n. 15 (2022), pp. 58-61
L’articolo discute dei dati sull’alfabetizzazione in Italia, nello specifico sull’analfabetismo funzionale, basandosi sui dati del programma Piaac (Programme for the international assestment of adult competencies) dell’Ocse. Da questi emerge che, se la situazione non è tragica come presentata da altre fonti (il presidente di Save the Children Italia parlava di un ragazzo su due incapace di comprendere un testo semplice dopo la scuola superiore), siamo ugualmente di fronte a un prevedibile divario tra nord e sud e, più in generale, a una stagnazione del fenomeno, che è ugualmente un segnale negativo.

downloadIstituto Giuseppe Toniolo, La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2022, Il Mulino, Bologna, 2022, 271 p.
Il Rapporto Giovani 2022, il primo della seconda decade dell’attività dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, presenta nella prima parte i quattro fronti su cui si giocano le sorti di una ripresa che possa far leva sulle intelligenze, le energie e la vitalità delle nuove generazioni: le nuove modalità di formazione e le nuove competenze; i nuovi lavori; i nuovi nuclei familiari; le nuove forme di partecipazione sociale. Nella seconda parte si approfondiscono condizione e aspettative delle categorie alle quali il PNRR si rivolge: oltre ai giovani, le donne, chi vive al Sud e nelle aree economicamente meno dinamiche del paese. Si aggiunge un focus sulla componente straniera, al quale il piano del governo riserva un’attenzione marginale. Oltre alle analisi comparative tra Italia e altri paesi, nella presente edizione è dedicato un approfondimento alla realtà dei giovani e alle politiche che li riguardano in uno specifico stato europeo, la Spagna.
Collocazione Biblioteca: 82R22

Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, Dipartimento per le poliche della famiglia, Relazione sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia: 2018-2019, Istituto degli Innocenti, Firenze, 2022, 70 p.
La relazione biennale 2018-2019 si occupa dei diritti e dello sviluppo dei soggetti in età evolutiva e offre riflessioni su questioni aperte e su ipotesi di strategie per migliorare la vita di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Un riferimento generale della relazione è costituito dal IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva – 2016-2017, adottato con decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 2016. Il documento si compone di tre parti: il quadro statistico, in cui si ricostruisce la situazione generale della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia attraverso l’analisi di diversi indicatori; il quadro normativo, in cui si analizzano i principali interventi normativi del biennio riguardo ai soggetti di minore età relativamente ai seguenti ambiti tematici: misure generali di attuazione della Convenzione, definizione di minore di età, diritti civili e libertà, violenza, ambiente familiare e misure alternative, disabilità, salute e assistenza, educazione, gioco e attività culturali e misure speciali di protezione; il focus tematico, in cui si approfondisce il tema della povertà ed esclusione sociale di bambine e bambini, ragazze e ragazzi in Italia.

Hélio Manhica … [et al.],     Trajectories of NEET (Not in Education, Employment, and Training) in emerging adulthood, and later drug use disorder – a national cohort study, in Drug and Alcohol Dependence, vol. 223(apr. 2022) – on line, pp. 1-7
L’assenza di istruzione, occupazione o formazione (NEET) è stata associata a esiti negativi per la salute. Questo studio si propone di indagare l’associazione tra NEET durante l’età adulta emergente e il successivo disturbo da uso di droghe (DUD) tra maschi e femmine. È stato analizzato un campione di 383.116 maschi e 362.002 femmine svedesi nati tra il 1984 e il 1990. Sono stati valutati annualmente i giovani NEET tra i 17 e i 24 anni e il loro follow-up per i DUD tra i 25 e i 33 anni. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dell’indagine.

downloadInternational Labour Organization (ILO), Global Employment Trends for Youth 2022. Investing in transforming futures for young people, ILO, Ginevra, 2022, 295 p.
L’edizione 2022 analizza l’impatto della pandemia COVID-19 sui giovani e sulle loro prospettive rispetto al lavoro. I mercati del lavoro giovanili sono stati fortemente condizionati dagli effetti persistenti della pandemia, dai rischi geopolitici e dai rischi macroeconomici. Ad essi si aggiunge il potenziale danno permanente provocato da queste crisi sul meccanismo di funzionamento dei mercati del lavoro. Nel tentativo di affrontare queste molteplici sfide, i Paesi non devono perdere di vista le priorità a lungo termine. In particolare, investimenti mirati nelle economie verde, blu (oceano), digitale, creativa e dell’assistenza hanno un grande potenziale per fornire posti di lavoro dignitosi ai giovani e avviano, al contempo, le economie verso una maggiore sostenibilità, inclusività e resilienza.

Rosella De Leonibus, I ragazzi stanno male, in Rocca, a. 81, n. 6 (mar. 2022), pp. 35-37
Un drammatico epilogo della pandemia è l’aumento del disagio psicologico e dei disturbi mentali dei giovani, attivati o aggravati dall’effetto diretto del virus e dagli eventi ambientali: isolamento, convivenza familiare forzata, Dad e altro. Con 29 studi condotti su 80mila giovani si testimonia che un giovane su quattro mostra segni clinici della depressione e uno su cinque quelli da disturbo di ansia. Questi dati sono paragonati al pre-pandemia. Il fondo sanitario Nazionale destina solo il 3,5% alla salute mentale contro il 9,5 dell’Inghilterra, il 10% della Svezia e l’11 della Germania. Occorre mettere in moto i processi di resilienza che nei giovani sono potenti e vivaci, piccole modifiche ai contesti di vita, iniziative di speranza e solidarietà. Sul tema della “psicopandemia” si veda anche l’articolo della stessa autrice nel numero 4 (feb. 2022) della rivista, Stress da pandemia il disagio dei più giovani, pp. 48-50

Ires Emilia-Romagna, Alta Scuola Spi-Cgil, Chiedimi come sto. Gli studenti al tempo della pandemia, Ires Emilia-Romagna, Alta Scuola Spi-Cgil, Bologna,2022, 68 p.
La popolazione giovanile ha risentito notevolmente degli effetti della pandemia, poiché costretti all’isolamento proprio nella fase della vita in cui risulta centrale la socialità, l’esplorazione nei confronti dell’esterno e la ricerca di autonomia e di relazioni significative al di fuori della propria famiglia di origine. Inoltre, i più giovani si sono dovuti confrontare con la trasformazione, e talvolta la chiusura, dei propri spazi educativi e di socializzazione. Il presente lavoro di ricerca si propone di indagare quali siano stati gli effetti della pandemia nel rapporto tra studenti e scuola/università, e in particolare, oltre al profilo socio-anagrafico, esplorare: – L’orientamento valoriale e identitario degli studenti; – Le criticità e gli aspetti positivi vissuti durante il periodo della Dad; – Gli effetti dell’emergenza sanitaria in termini di salute mentale; – Gli effetti sulle preoccupazioni e sulle aspettative per il futuro. Il questionario è stato diffuso via web attraverso i canali di comunicazione della Rete degli studenti medi e dell’Unione degli Universitari nel periodo compreso tra il 22 febbraio e il 27 marzo 2022. In circa un mese di diffusione, l’indagine ha intercettato circa 30mila studenti.

prima-di-copertina-sitoweb-01-07-2022__w500Claudio Leonardi … [et al.], Adolescenza on-line, sovraesposizione alla tecnologia e uso di sostanze prima del Coronavirus, in Dal fare al dire, a. 31, n. 2 (2022), pp. 52-59
Nell’anno scolastico 2019-2020 la U.O.S. Patologie da Dipendenza, della ASL Roma 2, ha condotto un’indagine esplorativa con l’obiettivo di monitorare la percezione dei fenomeni di diffusione di uso e abuso di sostanze stupefacenti, alcol, web, nuove tecnologie, gioco d’azzardo e shopping da parte di adolescenti di età compresa tra i 13 e 20 anni in una realtà scolastica territoriale. L’obiettivo della ricerca è esplorare il mondo degli adolescenti rispetto al tema delle sostanze e della tecnologia, tra realtà percepita e abitudini personali, al fine di individuare interventi di prevenzione mirati. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dell’indagine.

Alessandro Bozzetti e Nicola De Luigi, Il benessere degli studenti universitari durante la pandemia di Covid-19: servizi e misure per una popolazione eterogenea, in Autonomie locali e servizi sociali, a. 44, n, 3 (dic. 2021), pp. 611-632
A partire da un’indagine sulle condizioni degli studenti dell’Università di Bologna condotta nelle settimane appena successive al lockdown nazionale (maggio-giugno 2020), l’articolo si focalizza sulle conseguenze che la situazione emergenziale ha avuto sulla loro salute: la pandemia ha infatti avuto ripercussioni peculiari sulla popolazione presa in esame – caratterizzata da un’eterogeneità di caratteristiche socio-culturali, di condizioni di vita e di percorsi – determinando una profonda trasformazione dell’esperienza universitaria.

Francesca Davini … [et al.], L’ adolescenza al tempo del Covid-19, in Psicobiettivo, a. 41, n. 3 (set.-dic. 2021), pp. 21-152
Questo numero della rivista è dedicato agli adolescenti e agli effetti che la pandemia da Covid-19 ha avuto su di loro. Oscurati dall’incedere della pandemia, dimenticati soli e spaventati nelle loro stanze, abbandonati dalla scuola, incompresi dagli adulti, molti adolescenti hanno cominciato pian piano a riempire i reparti di neuropsichiatria infantile, ad affollare gli ambulatori alla ricerca di qualcuno che li aiutasse a comprendere il dolore che corrode l’anima e divora il futuro. Il tema è stato affidato a professionisti, psicoterapeuti, educatori, con il compito di rappresentare e dare voce al profondo disagio che vivono i ragazzi in questo terribile periodo storico.

9788815256454_0_536_0_75Marco Tosi, Norme sociali e permanenza nella famiglia di origine in Italia, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 62, n. 3 (lug.-set. 2021), pp. 551-576
Numerosi studi hanno esaminato i vincoli strutturali che influenzano la scelta dei giovani adulti di uscire di casa. La posizione del mercato del lavoro, le risorse economiche e le norme sociali e culturali, sono fattori determinanti al fine di conquistare l’indipendenza abitativa. Nonostante i risvolti positivi del vivere per genitori e figli del vivere sotto lo stesso tetto, una prolungata permanenza nella famiglia di origine tende a ridurre le esperienze lavorative e l’acquisizione di abilità valutate positivamente sul mercato del lavoro.

Marco David Benadì, A un metro dal futuro. Speranze e paure di una gioventù sospesa, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2021, 78 p.
Il testo mette al centro le ragazze e i ragazzi, le loro opinioni e idee su questo tempo così difficile e soprattutto le loro attese per il futuro. I testi proposti nascono da 16 interviste individuali e un focus group, realizzati nei mesi di marzo, aprile e maggio 2021. Il lavoro ha coinvolto soprattutto i presidi e le realtà che operano sul territorio nazionale a fianco dell’Associazione Libera, attraversando tutta l’Italia.
Collocazione Biblioteca: 18861

Laura Giuliani, Rendimento del sistema educativo italiano e disuguaglianza sociale, inRassegna CNOS, a. 37, n. 2 (mag. – ago. 2021), pp. 59-78
Facendo riferimento ai dati ISTAT 2020, l’autrice riferisce che le condizioni delle famiglie italiane sono peggiorate rispetto a quelle già aggravate dalla crisi del 2008/2009. Ciò riporta quindi a galla il tema della disuguaglianza sociale che nel nostro Paese, più che in altri contesti europei, assume le vesti di una disuguaglianza generazionale, territoriale e per titolo di studio. L’Italia resta fra i paese europei che presenta i valori più elevati di abbandono formativo precoce, i valori più bassi di scolarizzazione e, più in generale, livelli di istruzione con ricadute negative sulle prospettive di inserimento nel mercato del lavoro e sulle prospettive di guadagno. Si vedano anche gli articoli di Fiorella Farinelli, Brutte sorprese dai dati sulle iscrizioni, in Rocca, a. 81, n.14 (lug. 2022), pp. 28-30 e di Francesco Rossi, Analfabetismo funzionale. Di chi è la colpa?, in lavialibera, n. 15 (2022), pp. 58-61

covid 19Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Gruppo Emergenza Covid-19, Covid-19 e adolescenza, Dipartimento per le Politiche della Famiglia, Roma,2021, 26 p.
Il documento evidenzia in modo articolato i fenomeni degenerativi e gli effetti della pandemia sugli adolescenti attraverso uno sguardo alle ricerche, ma indica anche delle linee d’intervento: è infatti innegabile che le misure restrittive utili al contenimento della diffusione del Covid-19 abbiano creato, per gli adolescenti, delle condizioni di sviluppo anomale oltre che inaspettate. Si definiscono gli orientamenti per contrastare questi effetti negativi e perseguire una ripresa a partire dall’estate, attraverso un’offerta formativa ricca e diffusa a misura di adolescenti e preadolescenti, che veda l’educazione come bene comune, rinforzando le reti territoriali, offrendo agli adolescenti luoghi fisici e occasioni per incontrarsi e confrontarsi, spazio per la partecipazione attiva e il protagonismo anche attraverso percorsi di consultazione. Infine vengono definite le condizioni essenziali per i patti educativi di comunità e riportati alcuni esempi del percorso da intraprendere per la loro realizzazione, che illustrano come si possano ricomporre soggetti e azioni che insistono su un determinato territorio, con particolare attenzione al monitoraggio e agli indicatori di monitoraggio. Si consulti anche il report dell’ Unicef, The future We Want. Essere adolescenti ai tempi del COVID-19. Idee e proposte per un futuro migliore. Rapporto Novembre 2020, Unicef, Roma, 2020, 107 p. e gli articoli: Generation coronavirus?, in The Lancet, vol. 395, n.10342 (giu. 2020) – on line, pp. 1949-1949 Richard Armitage, Laura B. Nellums, Considering inequalities in the school closure response to COVID-19, in The Lancet Global Health, vol. 4n.5 (mar. 2020) – on line, pp. e644-e644; Joyce Lee, Mental health effects of school closures during COVID-19, in The Lancet Child & Adolescent Health,  (apr. 2020) – on line, pp. 1-1; Leilei Liang, … [et al.], The effect of COVID-19 on Youth Mental Health, in Psychiatric Quarterly, (apr. 2020) – on line, pp. 1-11.

A cura di Paola Nardone … [et al.], La sorveglianza HBSC 2018 – Health Behaviour in School-aged Children: risultati dello studio italiano tra i ragazzi di 11, 13 e 15 anni, in Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità, vol. 33,  n. 9 (set. 2020) supplemento – on line, pp. 1-65
Nel 2018 è stata condotta nelle Regioni italiane un’indagine sugli studenti di 11, 13 e 15 anni nell’ambito dello studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children). Le classi su cui si è svolta l’indagine sono state la prima e la terza media della scuola secondaria inferiore e la seconda della secondaria superiore. A tutti i soggetti delle classi campionate è stato somministrato un questionario per indagare i comportamenti correlati alla salute (alimentazione, attività fisica, comportamenti a rischio, percezione del benessere), il rapporto con la scuola, i genitori e i pari e altre informazioni generali che ne definissero condizione di salute e livello sociale. In totale sono state coinvolte 4.183 classi e 58.976 ragazzi. Il documento presenta i risultati dello studio. Interessante anche la ricerca di Claudia Gandin … [et al.], Alcol, giovani e sport: le attività nazionali del Progetto europeo FYFA “Focus on Youth Football and Alcohol”, in Alcologia, n. 41 (2020) – on line, pp. 27-42

 Gli adolescenti e i giovani visti da vicino 

il-nuovo-servizio-civile-la-meglio-gioventu-in-azione-9788815295699Maurizio Ambrosini, Anna Cossetta, Il nuovo Servizio civile. La meglio gioventù in azione, Il Mulino, Bologna, 2022, 134 p.
Originariamente introdotto come alternativa militante al servizio di leva, il servizio civile è diventato un prolungamento dell’impegno volontaristico e solidale, e un dispositivo di educazione alla cittadinanza attiva. Ma di fatto è inteso anche come possibile rimedio alla disoccupazione giovanile e un’esperienza professionalizzante. Gli autori ne illustrano l’evoluzione, le diverse interpretazioni e le nuove tendenze. A questo proposito si consulti anche l’articolo a cura di Giuseppe Riggio e Paolo Foglizzo, I giovani del servizio civile, Una storia lunga cinquant’anni, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 12 (dic. 2022), pp. 656-670.
Collocazione Biblioteca: 19710

Elisa Comandini, Inediti profili di caregiving: quando l’età nella cura fa la differenza, in Welfare oggi, n. 3 (lug.-set. 2022), pp. 27-32
Il caregiving si manifesta in plurime forme, caratterizzate da elementi tipici della particolare diade assistito/assistente e ciascuna di esse presenta delle specificità. L’articolo approfondisce il caso in cui a prendersi cura di un parente bisognoso sia uno young caregiver e analizza le sue reazioni alle responsabilità di cura e i conseguenti cambiamenti dello stile di vita. Si veda anche la ricerca descritta nell’articolo di Paola Limongelli, The suffering goodness: an overview on experiences and needs from a group of young caregivers, in Relational social work, vol. 5, n.2 (ott. 2021) – on line, pp. 43-59.

Barbara Mapelli [et al..], Affettività e sessualità in adolescenza, in Pedagogika.it, a. 26, n.3 (lug.- set. 2022), pp. 8-64
Il Dossier di questo numero affronta il tema dell’affettività e sessualità nell’età adolescenziale. Gli articoli: 1) “Io sento. Adolescenti- “Narciso” alle prese con le proprie emozioni”, di Micaela Castiglioni; 2) “Adolescenza e sessualità. Una lettura psicoanalitica.” di Maria Laura Bergamaschi; 3) “Rompere il codice del silenzio: educazione sessuale e ruolo adulto.” di Alberto Pellai; 4) “La sessualità in educazione e le sue sfide” di Maria Pia Colella; 5) “Affettività, sessualità e scuola: come un cielo senza stelle (de-sidera)? ” di Cecilia Chiappari e Silvia Suriano; 6) “Sei tutto il porno di cui ho bisogno (?)” di Davide Scherani; 7) “La potenza delle storie” di Cristina Obber; 8) “Adolescenti transgender a scuola” di Antonio Sedile.

9788835121848BA cura di Alessandra Salerno, Aluette Merenda, Nuove coppie, nuove unioni. Psicologia delle relazioni amorose moderne, Franco Angeli, Milano, 2022, 142 p
Il libro tratta la psicologia delle relazioni amorose moderne, seguendo il ciclo vitale della famiglia, dalla coppia adolescenziale a quella in età anziana, soffermandosi sulle unioni omogenitoriali e ricostituite. Vengono anche analizzati alcuni eventi destabilizzanti per le coppie, quali il tradimento o la recente pandemia, fino ad arrivare alle coppie formatasi in rete o il fenomeno del poliamore, senza tralasciare il lavoro clinico con le coppie in crisi.
Collocazione Biblioteca: 19811

Amelia Manuti … [et al.], La relazione tra employability, self-efficacy e comportamenti di ricerca attiva nella transizione università-mondo del lavoro. Uno studio esplorativo sulle buone pratiche dell’Agenzia per il Placement dell’Università di Bari, in Counseling, vol. 15, n. 2 (giu. 2022) – on line, pp. 63-82
La transizione scuola-università-mondo del lavoro rappresenta un processo significativo per la vita dei giovani in cerca della propria collocazione nella società. Negli ultimi due anni, l’avvento della pandemia ha reso ancor più complesso tale processo ridefinendo valori, significati e credenze utili a definire l’identità professionale. In questo scenario, lo studio ha analizzato il ruolo delle risorse di employability e dell’autoefficacia nella ricerca del lavoro per comprendere il loro impatto sui comportamenti di ricerca attiva del lavoro e rilevare eventuali differenze tra studenti universitari di discipline STEM e umanistiche. I partecipanti allo studio sono 848 studenti universitari di discipline umanistiche (58%) e STEM (42%), reclutati durante i laboratori formativi organizzati dall’Agenzia per il Placement dell’Università degli Studi di Bari. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dell’indagine.

Caterina Parisio … [et al.], Hikikomori. Tra isolamento sociale e nuove solitudini, in Psicobiettivo, a. 42, n. 2 (mag.-ago. 2022), pp. 25-187
In questo numero monografico della rivista sono raccolti numerosi contributi, esperienze cliniche e di ricerca, riguardanti il fenomeno dell’hikikomori e delle nuove forme di ritiro sociale. Gli autori mettono in risalto la centralità del ritiro sociale vissuto e sperimentato in casa, confrontandolo con aspetti di contesto peculiari delle diverse fasi del ciclo vitale, dalla preadolescenza al giovane adulto, passando dalla scuola al mondo del lavoro.

9788835136552_0_424_0_75A cura di Elena Rosci, Giovani adulti. Nuovi modi di essere e apparire, Franco Angeli, Milano, 2022, 183 p.
Nel libro, frutto del confronto ventennale dei terapeuti dell’équipe del giovane adulto del Minotauro di Milano, vengono approfondite alcune tematiche specifiche della fase evolutiva, come il blocco negli studi universitari, il dilemma di fronte al desiderio procreativo, le fatiche nella costruzione della relazione di coppia, la difficile separazione dalla famiglia d’origine fino alla descrizione di situazioni del tutto particolari, come quella dei giovani adulti homeless, apparentemente smarriti nel loro percorso di crescita.
Collocazione Biblioteca: 19622

Maria Raffaella Rossin, Lina Galvagno, I giovani e i riti di passaggio: il significato dell’alcol, in Alcologia, n. 48 (2022) – on line, pp. 89-96
L’articolo discute il significato del consumo di alcol nella nostra cultura, in particolare da parte dei giovani e come rito di passaggio. Le autrici riportano le riflessioni emerse nel corso del proprio lavoro clinico con i genitori alcoldipendenti, i loro partner e i figli in collaborazione con i Servizi territoriali e ospedalieri milanesi sulle difficoltà che i preadolescenti e gli adolescenti evidenziano nei riti di passaggio con l’utilizzo delle bevande alcoliche. Alcune false informazioni (i cosiddetti “miti da sfatare”) facenti parte del patrimonio socio-culturale, unite alla scarsa conoscenza degli effetti delle bevande alcoliche che caratterizza la maggior parte delle famiglie contribuiscono ad avvicinare i giovani all’utilizzo di alcol senza i necessari strumenti di protezione. La autrici identificano tre tipologie di contesti familiari e relazionali che possono caratterizzare il percorso degli adolescenti con l‘alcol, caratterizzate dalla qualità delle risorse interiori dei ragazzi e della rete familiare. Si veda anche l’articolo di Francesca Liga … [et al.], Adolescenza e tendenza alle abbuffate di alcol: il controllo psicologico come antecedente dei comportamenti a rischio, in Maltrattamento e abuso all’infanzia, vol. 23, n. 3 (nov. 2021), pp. 93-113

Anna Rita Colasanti, L’ansia da valutazione nei giovani: dalla concettualizzazione all’intervento (prima parte), in Orientamenti pedagogici, vol. 69, n. 1 (gen.-mar. 2022), pp. 9-28
L’autrice, docente universitaria di Psicologia, affronta il tema dell’ansia da valutazione, una forma di disagio in incremento tra i giovani, in relazione all’importanza che essa assume nella società odierna, dove può rivelarsi decisiva per il percorso accademico o professionale. L’articolo contiene una definizione e concettualizzazione della text anxiety e sono indicati i fattori che concorrono alla sua manifestazione. Tale fenomeno ha un impatto invalidante sulla prestazione e sul benessere fisico e psicologico di molti giovani.

5274962_FCOVAlice Scavarda, Mio fratello non è figlio unico: l’esperienza della disabilità per associazione dei fratelli di adolescenti e adulti con disabilità intellettiva, in Salute e società, s. 21, n. 2 (2022), pp. 149-164
L’articolo presenta un’indagine qualitativa in cui si è scelto di considerare due diverse fasi del corso della vita di fratelli e sorelle di individui con disabilità intellettuali, adolescenza ed età adulta, poiché ciascuna è segnata da specifiche sfide da affrontare. Nella prima si presenta sovente il bisogno di distanziarsi dalla propria famiglia e il senso di vergogna e imbarazzo per la condizione del fratello disabile possono emergere con particolare evidenza. L’età adulta corrisponde al momento in cui i “siblings” sono coinvolti nuovamente nelle dinamiche del gruppo di origine, perché devono affrontare il problema dell’invecchiamento o della perdita dei genitori e le conseguenti decisioni che riguardano il futuro del fratello disabile. L’indagine ha previsto la conduzione di 32 interviste discorsive e due focus group. Sulla disabilità in età adolescenziale si veda anche l’articolo di Joëlle Long … [et al.], Uguali e diversi. Infanzia e adolescenza di fronte alla disabilità, in Minorigiustizia, n. 4 (2021), pp. 5-156

Andrea Costa, Anna Bugatti, Giuseppe Lucchini, Il fenomeno del Binge Watching tra gli adolescenti: uno studio osservazionale descrittivo, in Psicologia della Salute, n. 2 (2022), pp. 80-108
Gli obiettivi di questo studio erano di osservare e descrivere il fenomeno del Binge Watching nella popolazione adolescente durante il periodo di emergenza sanitaria provocata dalla pandemia, individuando le variabili socio-demografiche maggiormente correlate a tale comportamento. Lo studio ha coinvolto 376 adolescenti frequentanti un istituto scolastico superiore di Brescia. I risultati hanno dimostrato che gli adolescenti, in larghissima parte, dedicano parte del loro tempo alle serie TV, più femmine che maschi. Pratica solitaria generalmente condotta sul cellulare nelle ore del dopo cena.

Massimo Pelli, Nudes. La vulnerabilità dell’adolescente tra rivoluzione digitale e trasformazione antropologica, in Psicobiettivo, a. 41, n. 3 (set.-dic. 2021), pp. 155-165
L’articolo proprone una riflessione a partire dalla visione della serie televisiva “Nudes” su quella che sembra una trasformazione antropologica del modo con cui l’adolescente affronta la fase della vita che si situa tra la fine dell’infanzia e il giovane adulto in fase di organizzazione. L’uso dei dispositivi digitali, il “revenge porn” e la diffusione non consensuale di immagini intime online sono un epifenomeno di questa trasformazione dell’adolescente, sospeso tra bisogno di appartenenza e bisogno di individuazione. L’articolo include un’intervista alla regista della serie televisiva, Laura Lucchetti.

COP_Counseling_3-2021_300-725x1024Manuela Zambianchi, Time perspective and civic engagement in emerging adults, in Counseling, vol. 14, n. 3 (nov. 2021) – on line, pp. 52-72
Lo studio ha esaminato la relazione tra prospettiva temporale e partecipazione civica in 388 studenti universitari italiani (età m.= 20.08; DS = 1.72; 19% maschi e 81% femmine). Essi hanno compilato l’Inventario Svedese di Zimbardo sulla prospettiva temporale (S-ZTPI) ed il questionario sulla partecipazione civica. Essi presentano un basso coinvolgimento nella partecipazione politica, preferendo attività prosociali quali il volontariato e la raccolta di donazioni. Per la prospettiva temporale, il presente fatalistico risulta associato negativamente con la partecipazione civica prosociale, mentre il passato positivo, il presente edonistico ed il futuro positivo presentano correlazioni positive con essa. Adottando un approccio centrato sulla persona, sono emersi quattro profili di funzionamento per la prospettiva temporale e la partecipazione civica, con differenti livelli di organizzazione temporale e di partecipazione civica.

Andrea Marchesi, Adolescenti alla ricerca del nome proprio. Come leggere in chiave educativa il malessere di ragazze e ragazzi, in Animazione Sociale, n. 08/358 (2022), pp. 30-43
Quando si parla di – e con – adolescenti oggi, ci si trova di fronte a un catalogo di sintomi: ritiro sociale, fobia scolare, self cutting, disturbi alimentari, disturbi di ansia e crisi di panico, dipendenza, disorientamento sessuale e depressione. L’autore, pedagogista e responsabile di una cooperativa sociale, propone una riflessione su questa “collezione” di sintomi e sulla richiesta di aiuto che questi rappresentano.

Alice Caglioni, Sara Huspek, Adolescenti: opportunità e sfide, in Pedagogika.it, a. 25, n. 3 (lug. – set. 2021), pp. 81-85
Il periodo adolescenziale è conosciuto come quello in cui l’individuo, attraverso la ricerca di senso, passa dall’età dell’infanzia all’età adulta. Tuttavia, alla luce dei numerosi cambiamenti in atto nella nostra società, non è più appropriato parlare di passaggio dal tempo del turbamento al tempo della stabilità, quanto piuttosto a un tempo in cui si impara a navigare nell’incertezza che caratterizza tutta la vita adulta. Le autrici sono pedagogiste e psicologhe cliniche.

movidaCarla Collicelli … [et al.], Aggregazioni giovanili e forme della movida a Milano: città sostenibile, quartieri e decentramento, ITB CNR, Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcol, [Roma], 2021, p. 76
Questo studio esplora tre cosiddette movide milanesi, tra le più frequentate e situate in aree centrali della città (Navigli, Colonne di San Lorenzo e Isola), attraverso una combinazione di approcci basati sull’analisi sia quantitativa che qualitativa. Nel primo caso, attraverso la somministrazione di un questionario ad hoc, viene esplorato il vissuto soggettivo dei frequentatori delle movide e il loro rapporto con i comportamenti e i consumi. Nel secondo caso, attraverso interviste qualitative, una serie di testimoni selezionati sono invitati a esprimersi sul fenomeno studiato e soprattutto sulle rispettive competenze e prospettive, nonché sulle opportunità e criticità del fenomeno in relazione alla vita cittadina e alle politiche per la città. Il cuore del lavoro attiene al rapporto tra condizione giovanile, offerta di tempo libero e consumi, e organizzazione della socialità nell’ambito di una delle realtà urbane più popolose, dense ed economicamente e culturalmente più avanzate del Paese. Ne emergono alcune criticità che possono contribuire a fornire indicazioni di tipo propositivo e progettuale utili per gli interventi futuri sul settore.

Gianmarco Quigesi … [et al.], La relazione tra valori personali e flourishing in adolescenza: il ruolo moderatore della religiosità, in Psicologia della Salute, n. 2 (2021), pp. 100-116
Il “flourishing” è stato concettualizzato nell’ambito della psicologia positiva come uno stato di benessere dell’individuo in cui trovano realizzazione sia la componente edonica (piacere legato a emozioni e sensazioni positive) sia quella eudamonica (sviluppo e realizzazione delle potenzialità del benessere). Questa ricerca si focalizza su alcuni possibili predittori individuali del flourishing, in particolare la religiosità e i valori personali. Lo studio ha coinvolto complessivamente 300 adolescenti.

A cura di Stefano Vicari, Silvia Di Vara, Bambini, adolescenti e Covid-19. Impatto della pandemia dal punto di vista emotivo, psicologico e scolastico, Erickson, Trento, 2021, 103 p.
Il volume raccoglie le riflessioni di esperti in tema di infanzia e adolescenza, per cercare una prima valutazione dell’impatto della pandemia su aspetti emotivi, psicologici e scolastici dei minori, individuando snodi critici e strategie percorribili per fronteggiare l’emergenza. I titoli dei contributi sono i seguenti: 1) “L’anno del pipistrello” di Vittorio Lingiardi; 2) “I bambini, gli apprendimenti e le emozioni” di Nicoletta Perini e Daniela Lucangeli; 3) “I bambini e la scuola” di Giacomo Stella; 4) “Non uno di meno: bambini e adolescenti con bisogni educativi speciali alla prova del Covid-19” di Dario Ianes e Rosa Bellacicco; 5) “Bambini 0-6 anni ai tempi del Covid-19 raccontati da genitori, educatori e insegnanti” di Alessandra Sansavini et al.
A questo proposito si veda anche l’articolo di  Chiara Ionio … [et al.], L’ impatto psicologico del COVID-19: quali le ricadute in bambini, adolescenti e giovani adulti?, in Maltrattamento e abuso all’infanzia, vol. 23, n. 2 (giu. 2021), pp. 5-81 e quello di di Giuseppe Riggio ; intervista a Alberto Pellai, Vite scombussolate: i giovani del lockdown, in Aggiornamenti Sociali, a. 72, n. 4 (apr. 2021), pp. 248-252
Collocazione Biblioteca: 19078

Rosy Musumeci, Vivere un presente precario, sognando un futuro autonomo nell’era della flexploitation: voci di giovani del nord e del sud d’Italia, in Polis, a. 34, n. 2 (ago. 2020), pp. 309-336
Il contributo analizza i vissuti lavorativi di 50 giovani precari intervistati a Torino e Catania. I punti di vista soggettivi, le definizioni, le percezioni e le strategie degli intervistati sono indagati in relazione alla transizione all’età adulta, in un momento storico segnato dalla precarietà lavorativa come stato di insicurezza generalizzato, e alla luce del dualismo territoriale fra nord e sud d’Italia.

9788829004522-768x1126Ilaria Pitti, Dario Tuorto, I giovani nella società contemporanea. Identità e trasformazioni, Carocci, Roma, 2021, 201 p.
Il volume considera il modo in cui i giovani si posizionano all’interno delle diverse sfere sociali – dal genere alle relazioni intergenerazionali, dal lavoro ai consumi, dalla partecipazione nella sfera pubblica al rapporto con le istituzioni – e indaga i cambiamenti che hanno ridisegnato, negli ultimi decenni, le caratteristiche e i confini della giovinezza. Attraverso lo studio di categorie classiche della sociologia, gli autori, ricercatrice e docente di Sociologia presso l’Università di Bologna, leggono nelle emergenti identità giovanili vere e proprie strategie di adattamento alla tensione sociale della contemporaneità e, riflettendo sul potenziale trasformativo insito nelle pratiche e nelle istanze promosse dalle nuove generazioni, si chiedono che cosa sia possibile apprendere mettendo la questione giovanile al centro del dibattito pubblico.
Collocazione Biblioteca:19600

Isaia Sales, Teneri assassini. Il mondo delle babygang a Napoli, Marotta&Cafiero, Melito di Napoli,2021
L’autore, saggista e politico, ci parla di Napoli che, pur non essendo tra le prime 50 città più violente al mondo per numero di omicidi, ha però una situazione dell’ordine pubblico molto problematica. Da dove deriva ciò? Per l’autore sicuramente da due dati: il più alto numero di clan presenti nel tessuto urbano; il numero più alto di minorenni in contatto con la criminalità degli adulti. A Napoli, nella terza città d’Italia, si può essere boss di camorra a 18 anni, si partecipa a delitti efferati tra i 15 e i 18 anni, a 14 anni si è già nel giro della droga e si è pronti per essere assoldati dai clan, a 13 anni si ha già come modello di vita il camorrista del quartiere. Si consulti anche il testo di Carles Feixa ; a cura di Margot Mecca, Oltre le bande. Saggi sulle culture giovanili, Derive Approdi, 2020, Roma, 156 p.        (Coll. Bibl.:19030)
Collocazione Biblioteca:19659

GRiM Gruppo di Ricerca Minori ; a cura di Paola Bolgiani, Adoviolenza. La psicoanalisi e la violenza degli adolescenti, Rosenberg & Sellier, Torino, 2020, 151 p.
La violenza fra i giovani, quella violenza efferata che colpisce se stessi o gli altri, si presenta per gli adulti come perturbante: muta, senza ragione, senza senso, pura spinta distruttiva. Le risposte che vediamo dispiegarsi a livello sociale in generale testimoniano i loro effetti di impotenza: né la comprensione, né l’autorità, paiono infatti poter arginare questo tipo di fenomeni. E per i giovani che vi sono coinvolti, raramente si apre un’interrogazione: la violenza agita non fa “sintomo”, se intendiamo il sintomo nel senso psicoanalitico, come soluzione di compromesso, risultante di una sostituzione del soddisfacimento pulsionale; la violenza agita non produce interrogazione. Questo volume nasce da questa prospettiva: lasciarsi interrogare dal fenomeno della violenza nelle giovani generazioni per cogliere, da un lato cosa nel nostro legame sociale produce violenza, dall’altro se e come l’esperienza psicoanalitica possa proporre una via per tessere un legame laddove il legame sembra presentarsi come impossibile. Il Gruppo Ricerca Minori (GRiM) è composto da responsabili di istituzioni residenziali e semi-residenziali rivolte a minori in difficoltà, che sono membri della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. Si consulti anche l’articolo di Leopoldo Grosso … [et al.], Adolescenti violenti, ma non è colpa del Covid, in lavialibera, n. 9 (2021), pp. 20-48 e quelli di Anna Rezzara … [et al.], Violenza e società. Cultura di comunità e rigenerazione sociale, in Pedagogika.it, a. 26, n.2 (apr.-mag.-giu. 2022), pp. 8-62
Collocazione Biblioteca: 19629

Il rapporto con le nuove tecnologie

Vedi bibliografia Nuove generazioni e tecnologie

Il lavoro con gli adolescenti e i giovani: il lavoro socio-educativo

9788861945432_0_424_0_75Giuseppina Maria Patrizia Surace, Biografie difficili. Famiglie e mafie tra conciliazione e rieducazione, Progedit, Bari 2022, 144
La lettura multidisciplinare del fenomeno mafioso si concentra, in prevalenza, sull’intervento educativo a favore di quei bambini e ragazzi che si trovano, sin dalla tenera età, a stretto contatto, per ragioni familiari o ambientali, con i contesti di criminalità organizzata. L’obiettivo, in coerenza con l’esperienza maturata dall’autrice presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, è quello di tutelare la loro crescita. La specificità pedagogica di questo percorso offre ai minorenni coinvolti la possibilità di relazionarsi con il proprio mondo interiore e con gli altri a partire dalle occasioni educative proposte. Le biografie narrate descrivono l’annientamento delle loro potenzialità esistenziali secondo un sistema di “devianze apprese” nel quale la “normalità” di vita è l’esito di un investimento pedagogico deviato.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.504

Brunella Librandi, I giovani, l’associazione e lo sviluppo sostenibile, in La Salute umana, n. 287 (lug.-set. 2022), pp. 8-12
L’articolo descrive l’attività di CIPES Toscana, un’associazione di promozione sociale impegnata nello sviluppo della cultura e dei comportamenti favorevoli alla salute nell’ambito dello sviluppo sostenibile. In particolare, l’attività culturale educativa viene realizzata da CIPES attraverso laboratori, qui descritti, che coinvolgono cittadini, insegnanti e studenti universitari.

Anna Detheridge, Il Cenacolo di Leonardo in campo contro la povertà educativa, in Vita, a. 29, n. 7-8 (lug.-ago. 2022), pp. 16-17
L’autrice descrive la propria esperienza all’interno di un progetto pilota di arte partecipata denominato “Cenacolo Live!” per coinvolgere giovani che non frequentano abitualmente i musei, allo scopo di fornire loro nuove competenze e stimolarne la consapevolezza.

517YVGlJZiL._SX350_BO1,204,203,200_Alessandro Ricci, Marco Maggi, L’ educazione emozionale. Strategie e strumenti operativi per promuovere lo sviluppo delle competenze emotive a scuola e in famiglia, Franco Angeli, Milano, 2022, 207 p.
Il volume vuole essere uno strumento operativo e di riflessione per la formazione di base ed è pensato con una duplice ottica applicativa: scolastica e familiare. L’obiettivo è fornire un’alfabetizzazione emotiva che consenta a bambini e ragazzi di diventare emotivamente competenti. La prima parte fornisce un breve excursus teorico. La seconda parte, operativa, è suddivisa in dieci aree: check up emotivo, emozioni, rabbia, paura e ansia, tristezza, gioia-felicità, disgusto, colpa-vergogna, emozioni 2.0, ascolto e empatia. La parte operativa offre molti spunti per fornire a bambini e ragazzi gli strumenti emotivi per dare avvio a comportamenti quali autoconsapevolezza, l’autocontrollo e l’empatia.
Collocazione Biblioteca: 19823

A cura di Pietro Segreto ; intervista a Matteo Lancini, Adulti fragili, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 3 (giu. 2022), pp. 45-49
Il Dott. Lancini , psicologo e psicoterapeuta, mette in guardia rispetto al diffuso processo di adultizzazione dell’infanzia e infantilizzazione dell’adolescente. Se si sceglie un modello educativo nell’infanzia esso va portato aventi anche nell’adolescenza. Il bambino al quale abbiamo insegnato ad essere espressivi e creativi arrivato all’adolescenza deve improvvisamente confrontarsi con paletti e divieti. Questa contraddizione è un’emergenza educativa importante in Italia che riguarda la scuola, la famiglia e anche un certo modo di organizzare i dispositivi clinici e la politica.

A cura di Animazione Sociale, Sostenere la speranza nelle adolescenze di oggi, in Animazione Sociale, n. 356/06 (2022), pp. 29-43
La sezione “sguardi” di questo numero raccoglie i contributi di tre esperti di cura dell’adolescenza e di processi di animazione giovanile: 1) Definizione di sé e costruzione del futuro in adolescenza, di Katia Provantini; 2) Come si mobilita la partecipazione di ragazze e ragazzi? di Stefano Laffi; 3) Nell’animare percorsi con adolescenti servono adulti deponenti, di Michele Marmo. Le riflessioni presentate rielaborano gli interventi svolti dagli autori nella giornata dell’11 aprile 2022 dedicata al benessere adolescenziale, promossa dalla Regione Emilia-Romagna.

51jCUqHP78L._AC_UY218_Giovanni Tagliaferro, Zbignew Formella, So-stare nel disagio. Riconoscere, sostenere e accompagnare i ragazzi. Una proposta per insegnanti ed educatori, Alpes Italia, Roma, 2022, p. 327
Che cos’è il disagio? In quali forme si manifesta? Perché da strumento di accelerazione dei processi di cambiamento, dall’età infantile a quella adulta e da presupposto fondamentale del riadattamento, esso può degenerare in forme psicopatologiche? Il testo cerca di dare risposta a questi interrogativi, partendo dall’etimologia del termine, per poi esaminare, alla luce delle più acclarate e moderne teorie, le varie forme in cui esso si declina. Il tema viene affrontato in tutta la sua concretezza, senza mere astrazioni e senza risolversi nella sommatoria di teorie più o meno concordi.
Collocazione Biblioteca: 19757

Margherita Gallina, Pensare diversa-mente: il lavoro socioeducativo con gli adolescenti, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 196-205
L’articolo descrive un’esperienza realizzata successivamente al primo periodo di confinamento causato dalla pandemia, con un gruppo di adolescenti e uno di preadolescenti seguito dalla coop. Famiglia Nuova, in collaborazione con la casa editrice Carthusia. Il progetto ha consentito l’elaborazione dell’esperienza e dato l’occasione agli educatori di aprire nuovi canali di comunicazione con i ragazzi.

A cura di Valeria Carli … [et al.], Mettere in campo un pensiero di cura verso le/gli adolescenti. Le evoluzioni negli anni dell’idea di prevenzione, in Animazione Sociale, n. 03/353 (2022), pp. 68-96
Tre gli articoli pubblicati in questo focus: “Cosa vuol dire ragionare oggi di prevenzione? Sintonizzarsi con questa generazione di adolescenti”; “Come potenziare la capacità educativa di una scuola. Oltre ogni delega ai cosiddetti esperti”; “Sperimentarsi a contatto con le cose del mondo. ‘Esperienze forti’: un progetto educativo territoriale”.

Paolo Petrosillo, L’intervento educativo domiciliare nel ritiro sociale, in Animazione Sociale, n. 08/358 (2022), pp. 64-68
L’autore, educatore e pedagogista, descrive la propria esperienza in campo educativo con adolescenti e giovani in situazione di ritiro sociale (hikikomori). Egli racconta in forma narrativa i passaggi di come si potrebbe articolare un intervento domiciliare educativo nell’ambito del ritiro sociale concludendo con un ritorno al mondo

9788865127575_0_200_0_0Giorgia Pinelli, “Nulla di più arduo che amarsi”. Eros, affetti, educazione al tempo dei social, Marcianum Press, Venezia, 2021, 378 p.
L’autrice, docente di discipline psicologiche, filosofia e storia, in questo volume muove dalla convinzione che sia possibile (e urgente) ripensare un’educazione all’amore, ripartendo dalle domande fondamentali. Chi è l’uomo? Cos’è l’amore, cos’è il desiderio? Qual è il vero volto di Eros? Che cosa significa educare? Tali interrogativi sono affrontati in un itinerario che prende avvio dalla viva voce dei giovani e attraversa gli impliciti antropologico-pedagogici oggi prevalenti nell’educazione affettiva a scuola, assieme alle immagini e ai miti di Eros/Amore che popolano il nostro immaginario.
Collocazione Biblioteca: 19661

Simone Spensieri, Katia Bellucci, Ilaria Delnevo, Abitare la strada con i giovani latinos. Un servizio per le dipendenze in un territorio di frontiera, in Animazione Sociale, n. 9/350 (2021), pp. 26-38
Gli autori descrivono la propria esperienza come operatori impegnati a diverso titolo all’interno di un SERT ligure, nel lavoro con bande organizzate di giovani cosiddetti latinos, coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Ribaltando le regole del gioco, gli operatori non aspettano la richiesta di presa in carico da parte di questi giovani, ma tentano un contatto con modalità diverse, che li porterà a ottenerne la fiducia. L’esperienza è l’occasione per esporre alcune riflessioni sul modo di operare del servizio.

Lisa Cerantola, Marzia Saglietti, Quando la partecipazione diventa co-formazione. Premesse teoriche e attenzioni metodologiche di un’esperienza di formazione sul leaving care, in Orientamenti pedagogici, vol. 68, n. 3 (lug.-set. 2021), pp. 97-108
Tenuto conto del dibattito nazionale e internazionale sulla partecipazione dei bambini e degli adolescenti in accoglienza etero-familiare, il presente articolo illustra l’impianto metodologico di un’esperienza formativa sull’uscita dai percorsi di accoglienza che ha permesso ad alcune care leavers di assumere il ruolo di co-formatori in un modulo formativo rivolto a circa duecento professionisti del settore. Attraverso alcuni estratti del diario dei formatori, il contributo evidenzia e discute le premesse teoriche, le attenzioni metodologiche e le sfide che hanno caratterizzato questo innovativo percorso, che si propone di affiancare l’expertise “per professione” a quello “per esperienza” con l’obiettivo di stimolare letture inedite e trasformative delle pratiche professionali di supporto verso l’autonomia dei care leavers.

35eb765cover29425Marta Panzeri, Lilybeth Fontanesi, Educazione affettiva e sessuale di bambini e adolescenti, Il Mulino, Bologna 2021, 162 p.
Il volume propone un modello di educazione globale alla sessualità e all’affettività per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di secondo grado. Partendo dal presupposto che la prima agenzia educante è la famiglia, seguita da insegnanti ed educatori, vengono presentati una serie di interventi suddivisi per livello scolare e basati sull’esperienza e sulle evidenze empiriche, con l’obiettivo di accrescere la salute generale e sessuale e prevenire sia i rischi di una sessualità non responsabile (gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmissibili) sia bullismo, violenze e discriminazioni sessuali, anche online.
Collocazione Biblioteca:19680

A cura di Giuliana Costa, Alessandra Decataldo, Alessandro Martelli, Giovani in scene di cura, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 2 (ago 2021), pp. 211-334
La monografia contiene diversi articoli sui giovani (bambini, adolescenti e giovani adulti) che da un lato sono prestatori di cura (caregivers) verso familiari e dall’altro sono a loro volta riceventi cura (care recipients/care leavers) nel contesto italiano. I contributi mettono a fuoco esperienze, condizioni e vissuti di queste giovani persone, attraverso ricerche empiriche sia con taglio retrospettivo, sia prospettico. Dopo un articolo introduttivo alla monografia ad opera dei curatori, gli articoli sono i seguenti: 1) “Gli young caregiver. Una ricerca sul caso italiano” di Alessandra Decataldo, Paola Enrica Limongelli; 2) “Il coinvolgimento dell’infanzia nella cura della malattia eterovissuta: modalità di supporto e implicazioni relazionali” di Manuel Finelli; 3) “È il mio progetto di affido! La partecipazione dei bambini e delle bambine nella progettazione e realizzazione degli affidi familiari” di Valentina Calcaterra, Camilla Landi; 4) “Formarsi insieme: care leavers e assistenti sociali in un percorso per promuovere la partecipazione dei bambini nei contesti di tutela” di Silvia Fargion, Diletta Mauri, Angela Rosignoli; 5) “Immagini di finire sotto il ponte: quando i giovani discutono il proprio care leaving” di Andrea Nagy; 6) “Giovani LGBT+ senza dimora trovano casa” di Giuliana Costa, Silvia Magino.

Franco Santamaria, Katia Bolelli, Il linguaggio delle cose concrete. L’ educare esperienziale con adolescenti in difficoltà, in Animazione Sociale, supplemento al n. 7/348 (2021), pp. 1-222
Gli autori Franco Santamaria e Katia Bolelli, consulente e direttore della Fondazione RagazzinGioco, partendo dalle tante esperienze vissute in Fondazione, riflettono su quale approccio educativo privilegiare quando si lavora con adolescenti in difficoltà. Chi opera guidato da intenzionalità educativa con preadolescenti e adolescenti in una scuola, in un centro pomeridiano, in una comunità di accoglienza, in un oratorio e agisce con specifica attenzione nei confronti di quanti vivono situazioni di difficoltà sul piano scolastico, familiare, sociale, è consapevole di dover perseguire obiettivi di particolare complessità: contribuire a modificare, almeno in parte, il loro vissuto problematico, aiutandoli a riacquistare fiducia e stima di sé attraverso esperienze possibilmente attraenti e significative, concrete e intrise di pensiero, coerenti con il loro grado di maturazione. Nello stesso n. della rivista troviamo anche l’articolo di Maria Pia Fontana, Educare alla giustizia, alla cura e alla solidarietà. Tra mondi fisici e mondi digitali, pp. 26-36

9788832712018_0_536_0_75A cura di Luisa Alfarano, Tony Drazza, Michele Tridente, Adolescenti h24. Identità, spiritualità, social media, sessualità, Ave, Roma, 2021, 155 p.
Amare gli adolescenti significa conoscere il loro mondo e incontrare le loro storie, dotandosi dei giusti strumenti per farlo. Una sfida appassionante dalla quale ha preso vita un percorso di studio, promosso dal Settore giovani di Azione cattolica, che ha approfondito quattro dimensioni della vita degli adolescenti: la costruzione dell’identità, la vita spirituale, il rapporto con la sessualità e quello con i social network. Le riflessioni scaturite vengono ora riconsegnate a tutti i responsabili associativi e a tutti gli educatori d’Italia. Il libro unisce approfondimenti tematici e spunti operativi per qualificare, ripensare e innovare la proposta formativa per i giovanissimi.
Collocazione Biblioteca: 19084

Pascual Chavez Villanueva, L’emergenza educativa, in Rassegna CNOS, a. 37, n.1 (gen. – apr. 2021), pp. 43-57
L’autore, Rettore Maggiore emerito della Congregazione Salesiana, affronta il tema dell’emergenza educativa, di cui si parla ormai in molte sedi in riferimento alla crisi morale e sociale, alle esigenze della globalizzazione, ad un rincorrersi di dinamismi sempre più veloci a causa del gigantesco sviluppo scientifico e tecnologico. La situazione odierna presenta grandi sfide all’educazione e questa ha un ruolo importante per venire incontro alle esigenze dell’umanità e del futuro. I progetti educativi devono quindi essere più rispondenti a tutte le dimensioni della persona e non solo all’adempimento di un curriculum scolare. Inoltre non solo la scuola, ma la famiglia, la società, lo Stato dovrebbero aiutare a porre i giovani nella posizione giusta per la loro crescita personale e per lo sviluppo dei loro talenti.

Francesca Corradini, Claudia Tagliabue, The avengers: adolescents help adolescents to survive quarantine, in Relational social work, vol. 5, n. 1 (apr. 2021) – online, pp. 48-57
Questo articolo si propone di presentare un’esperienza di Unconventional Practice Placement (UPP), avvenuta a distanza in un paese del centro-nord Italia, colpito fortemente dalla pandemia. Attraverso questa esperienza, una studente ha supportato un gruppo di adolescenti nelle loro riflessioni sulla pandemia e, nello specifico, sul disagio causato dal distanziamento sociale e dal lockdown. La presentazione di questa esperienza UPP si basa sulla relazione finale degli studenti. Una breve descrizione del progetto e del processo di realizzazione è seguita da una riflessione metodologica sulla possibilità di applicare i principi di Assistenza Sociale Relazionale (Relational Social Work = RSW), anche in un contesto in cui non era possibile incontrarsi di persona.

41jamQZVmaL._SX335_BO1,204,203,200_A cura di Maria Benedetta Gambacorti-Passerini, Cristina Palmieri, Disagio e lavoro educativo. Prospettive pedagogiche nell’esperienza della contemporaneità, Franco Angeli, Milano, 2021,192 p.
Cosa significa pensare il disagio come un possibile oggetto del lavoro educativo? A partire dal lavoro di studio e approfondimento intorno a questo interrogativo, che ha contribuito a costruire ed abitare l’insegnamento di Consulenza nel disagio educativo: teorie e pratiche del Corso di laurea magistrale in Scienze pedagogiche dell’Università di Milano-Bicocca, il testo intende offrire una prima tematizzazione rispetto al costrutto di disagio cercando di comprenderlo come situazione educativa. Lettori e lettrici vengono invitati a chiedersi come, attualmente, l’esperienza del disagio chiami in causa l’educazione, in particolare in quanto esperienza istituzionalmente e formalmente predisposta. La seconda parte del testo, invece, accompagna in un percorso di approfondimento circa le forme di disagio che vive il mondo del lavoro educativo attuale: sono proposti, infatti, gli attraversamenti di alcune dimensioni dell’esperienza del disagio contemporaneo, utili per evidenziare e illuminare spunti per il lavoro educativo di primo e di secondo livello. In particolare, la pandemia da Covid-19 trova ampio spazio di trattazione nel testo, proprio riguardo alle implicazioni educative che ha generato e sta generando rispetto al disagio esperito.
Collocazione Biblioteca: 19647

A cura di Gennaro Pagano e Fausta Sabatano, Oltre il disagio. Il lavoro educativo tra scuola, famiglia ed esperienze di comunità, Guerini Scientifica, Milano, 2020, 293 p.
Il volume presenta il Metodo Integra, nato da un’attività di continua autoriflessione e condivisione di pratiche educative, a valle di anni di lavoro in contesti di particolare difficoltà, legata alla carenza del tessuto sociale, in cui il contesto non sostiene la difficoltà: il bambino con difficoltà spesso vive in una famiglia difficile, in un quartiere difficile, in una città difficile, in una Regione difficile. Educare in queste situazioni significa riuscire ad incarnare le teorie e orientare le pratiche nel confronto con questo quotidiano, con questi bambini e ragazzi, non smettendo mai di immaginare con loro e per loro un altrimenti e un altrove. Gennaro Pagano, psicologo, e Fausta Sabatano, pedagogista, sono direttore e coordinatrice pedagogica del Centro Educativo Diocesano Regina Pacis di Napoli.
Collocazione Biblioteca: 18727

Tommaso Farina, Ritrovare la strada. L’educazione di strada con i gruppi informali di adolescenti, Pensa Multimedia, Lecce ; Rovato, 2020, 189 p.
Il volume muove dal duplice intento di fornire, da un lato, un agile strumento di lettura delle dinamiche relazionali tipiche dei gruppi di adolescenti in contesti non formali sulla base di specifiche coordinate socio-spaziali; dall’altro, una possibile prospettiva teorico-pratica per la progettazione di interventi educativi in strada attraverso un approccio all’osservazione dell’ambiente come spazio educante e al patrimonio culturale come potenziale fattore di sviluppo territoriale e comunitario. nel secondo capitolo dedicato all’educazione di strada si riportano esperienze effettuate in varie città italiane, fra cui l’educativa di strada del Gruppo Abele di Torino. L’autore svolge la sua attività di ricerca nell’ambito della Pedagogia generale e sociale, dedicandosi in particolare al tema della performatività in età adolescenziale.  Si veda anche il testo di Stefano Maltese, Il lavoro educativo nei contesti della devianza giovanile, Pensa Multimedia, Lecce,2020, 325 p. (Coll. Bibl.: 18718)
Collocazione Biblioteca: 19719

 Il lavoro con gli adolescenti e i giovani: la psicoterapia

9788857591438_0_536_0_75A cura di Luigi Federico Bianchi, Patrizia Conti, Abitare una casa. Il lavoro clinico con gli adolescenti nei servizi di neuropsichiatria, Mimesis, Milano 2022, 238 p.
Il volume racconta il lavoro degli operatori nei servizi della NPIA,a contatto con la domanda d’aiuto, con i bisogni espliciti e non visibili, e con le gravi patologie adolescenziali e del contesto familiare. I contributi raccolti, scritti da neuropsichiatri, psicologi, educatori, illustrano la complessità del lavoro clinico con l’adolescente, a partire dalle tematiche dell’accoglienza e della valutazione diagnostica, passando per i percorsi di cura e di riabilitazione.
Collocazione Biblioteca: 19626

Manuela Camedda, Monica Piccapietra, Roberto Berrini, Terapia familiare con gli adolescenti con comportamenti autolesionisti. Presa in carico e protocollo sperimentale all’interno della NPI, in Terapia familiare, a. 45, n. 128 (mar. 2022), pp. 55-73
L’articolo presenta un servizio specifico di psicoterapia familiare ideato con lo scopo primario di creare un protocollo di intervento integrato al lavoro di presa in carico e valutazione dei pazienti con comportamenti autolesionisti. Lo scopo è quello di offrire al minore e alla sua famiglia un percorso di sostegno e cura dell’intero sistema familiare. L’applicazione di tale intervento con più di 50 famiglie ha favorito la creazione di un protocollo di psicoterapia familiare nel trattamento delle psicopatologie adolescenziali, promuovendo l’elaborazione di una nuova ipotesi clinica sul funzionamento familiare in presenza di un adolescente problematico. Nella stessa testata si consulti anche il numero successivo monografico: Antonello D’Elia … [et al.], Trasformazioni familiari e sociali post pandemia, pp. 5-142.

Elena Vigna … [et al.], Riflessioni sulla psicoterapia sistemico-familiare con adolescenti con problemi di dipendenza patologica, in Dal fare al dire, a. 31, n. 2 (2022), pp. 41-51
Il Servizio di Terapia Familiare, collocato nel contesto dell’ASL Città di Torino, nel corso degli ultimi dieci anni ha accolto una casistica eterogenea di coppie e di famiglie, inviate dai servizi territoriali della Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche, tra cui alcune famiglie con figli adolescenti che presentavano comportamenti di abuso di sostanze stupefacenti. Nell’articolo gli autori raccolgono e descrivono queste esperienze di lavoro, riflettono sulle difficoltà riscontrate e propongono nuove strategie terapeutiche per fronteggiarle. Per quanto riguarda il consumo di cannabis si consulti l’articolo diFrancesco Amato … [et al.], Riflessioni sull’uso di cannabis in adolescenza. Banalizzazione, complessità e interventi sanitari, n. 1 (2022), pp. 47-54 e quello di Deborah Dal Farra, Giancarlo Zecchinato, Alessandra Moro, Revisione della letteratura sui principali trattamenti relativi al disturbo da uso di cannabis negli adolescenti e nei giovani adulti, n. speciale (2022), pp. 36-46

il-male-in-adolescenza-gruppo-e-setting-nella-cura-psicoanalitica-delladolescente-delinquente-353471Angelo Antonio Moroni, Il male in adolescenza. Gruppo e setting nella cura psicoanalitica dell’adolescente delinquente, Alpes, Roma, 2022, pp. 131
volume esplora, da una prospettiva psicoanalitica, le interconnessioni tra individuo, gruppo e setting terapeutico nel trattamento psicoterapico dell’adolescente cosiddetto “deviante”. L’adolescenza è un periodo dell’esistenza umana che può diventare esiziale per l’individuo, ma può anche e soprattutto essere un’occasione di elaborazione di aspetti infantili che il soggetto ha sperimentato traumaticamente nel suo passato. In molti casi cosiddetti “sociali” che presentano comportamenti delinquenziali, i genitori non sono presenti, o a loro volta in carcere, o deceduti in circostanze drammatiche: tutti aspetti che generano traumi cumulativi che per un adolescente è molto difficile affrontare. In questi casi sono la “comunità” socio educativa e/o terapeutica a diventare la “casa”, e il gruppo a diventare il luogo della gestazione emotiva di una nuova rinascita psicologica per questo tipo di giovane. Un adolescente che, molto spesso, ha cercato di curare le propri ferite traumatiche e le sue profonda deprivazioni attraverso l’azione “difensiva” del commettere reati, a volte anche gravi. Sull’argomento si veda anche l’articolo di Renzo Di Cori, Trauma e dissociazione nei giovani autori di reato, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n.3 (2021) – on line, pp. 213-225
Collocazione Biblioteca: 19597

Mauro Croce, I cinquant’anni dell’Hopital Marmottan. La presa in carico delle dipendenze digitali. Intervista a Thomas Gaon, in Dal fare al dire, a. 31, n. 2 (2022), pp. 27-29
In occasione della celebrazione dei cinquant’anni di vita dell’Hopital Marmottan (dicembre 2021), l’autore propone l’intervista a Thomas Gaon, psicologo clinico, etnometodologo, specializzato in tossicologia, adolescenza e nuovi media, con il quale ripercorre i presupposti del lavoro condotto nel centro e descrive l’attività dell’ambulatorio sperimentale per la presa in carico di adolescenti con problemi legati ai videogiochi, riflettendo sull’evoluzione del mondo del gaming negli ultimi anni.

Silvia Formentin … [et al.], L’avvio di un nuovo gruppo terapeutico per giovani in relazione problematica con l’alcol: la realizzazione di un evento inaugurale alle origini dello spazio mente-gruppo, in Alcologia, n. 49 (2022) – on line, pp. 57-70
L’articolo descrive e analizza l’avvio di un nuovo gruppo terapeutico per giovani pazienti del Serd con problemi di alcol, che si intreccia con i primi passi del costituirsi di una nuova equipe terapeutica dedicata alle problematiche relative all’alcol. Gli autori propongono una riflessione sull’evento inaugurale di questa iniziativa, ne descrivono il setting e commentano la dinamica osservata lungo le sue tre sessioni, per mettere in luce gli aspetti che delineano la nascita di un pensiero comune all’interno di una nuova realtà gruppale. Il pensiero nato nel gruppo verrà successivamente connesso con alcune riflessioni teoriche relative al rapporto tra alcol e giovani e verrà discussa l’importanza della co-partecipazione di pazienti ed equipe curante verso il formarsi di una mente-gruppo comune.

adolescenti-gravi-disturbi-personalita-libroLina Normandin … [et al.], Adolescenti con gravi disturbi di personalità. Psicoterapia focalizzata su transfert, Cortina, Milano 2022, 273 p.
Il volume descrive dettagliati modelli di trattamento ed esamina gli interventi sistematici finalizzati a risolvere i conflitti, comuni ai disturbi di personalità, che ostacolano il normale sviluppo adolescenziale. Il testo si apre con una panoramica della psicopatologia e dello sviluppo adolescenziale normale, da una prospettiva psicodinamica. La parte successiva descrive gli approcci terapeutici, soffermandosi sull’analisi delle principali finalità e strategie della psicoterapia focalizzata sul transfert, sulla valutazione clinica e sull’assessment, sulla definizione di una cornice per il trattamento e sulla collaborazione con i genitori. L’ultima parte passa in rassegna le fasi del trattamento, occupandosi delle competenze di cui un terapeuta dovrebbe essere dotato per condurre con successo una terapia basata sul transfert.
Collocazione Biblioteca: 19643

A cura di Diego Miscioscia, I valori degli adolescenti. Nuove declinazioni degli ideali e ruolo educativo degli adulti, Franco Angeli, Milano, 2022
Il volume vuole offrire ai terapeuti dell’adolescenza e agli educatori la possibilità di acquisire strumenti per aiutare i giovani a sviluppare i loro valori impliciti e rafforzare i processi d’integrazione e di armonizzazione tra le diverse dimensioni del Sé, contrastando i meccanismi inconsci disfunzionali che ne limitano lo sviluppo. Il testo si divide in tre parti: la prima sulla nascita e lo sviluppo dei valori in adolescenza; la seconda sulle nuove culture e nuovi valori; la terza sulle strategie per una nuova cultura degli affetti. L’autore è psicologo e psicoterapeuta presso l’Istituto Minotauro.
Collocazione Biblioteca:19581

Luigi Tinella … [et al.]. L’efficacia del counseling universitario durante la pandemia da Covid-19. Un’indagine pilota sul benessere degli studenti, in Psicologia della Salute, n. 3 (2021), pp. 143-163
Questo studio ha indagato in che misura un intervento di counseling eseguito durante la prima fase della pandemia da Covid-19 (marzo-ottobre 2020) era associato a variazioni significative nelle misure self-report di benessere psicologico generale, regolazione emotiva e autoefficacia percepita in un gruppo di 49 studenti che hanno richiesto accesso al servizio di Counseling Psicologico Universitario dell’Università Aldo Moro di Bari.

Adolescenti_oggiA cura di Cinzia Carnevali, Paola Masoni, Daniela Marangoni, Adolescenti oggi. Multidimensionalità dei fattori terapeutici: clinica psicoanalitica ed estensione a Gruppi e Istituzioni, Alpes, Roma,2021, 254 p.
Le autrici, psicoanaliste, presentano una raccolta di articoli ed esperienze psicoanalitiche con cui intendono dare attenzione al benessere e al malessere degli adolescenti e dei loro genitori. Si propongono di riconoscere e valorizzare la relazione analitica tra adolescente e terapeuta, sia negli aspetti inter-psichici che intrapsichici, integrando le diverse componenti del gruppo familiare e del gruppo Istituzionale, quando l’adolescente sia seguito anche dai Servizi territoriali. Sottolineano l’importanza della trasformazione del setting terapeutico perché sia in grado di accogliere anche famiglia e gruppo. L’ascolto psicoanalitico, l’attività di rêverie, l’attenzione al controtransfert ed ai processi inconsci, possono generare un feedback verso il conosciuto non pensato, a rendere dicibile l’indicibile e a poter narrare con fiducia traumi psichici riguardanti anche la trasmissione transgenerazionale producendo trasformazioni identitarie, all’immagine di sé e alla qualità degli oggetti interni.
Collocazione Biblioteca: 19254

Marta Nocelli, Angela Di Tuccio, Clinica nel Terzo settore: l’intervento domiciliare con gli adolescenti, in Gruppi nella Clinica, nelle Istituzioni, nella Società, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 175-189
Lo scritto prende avvio da una riflessione sulle caratteristiche del lavoro domiciliare con adolescenti, un lavoro di cura che si realizza fuori dalla stanza di analisi. Il contributo, in accordo con la prospettiva gruppoanalitica, intende evidenziare i caratteri di complessità dell’intervento: uno sguardo volto a cogliere più livelli, che si dimostra indispensabile nel lavoro in ambito sociale. Il clima dell’intervento psicosociale con adolescenti è introdotto da due vignette cliniche. L’elaborazione narrativa prende avvio da due sogni, che danno forma e rappresentazione all’incontro, e dallo sguardo clinico delle terapeute che hanno condotto gli interventi, e che hanno condiviso – nel corso del lavoro – un campo di esperienze professionali e personali, reperendone punti di assonanza e continuità. Tale condivisione è stata successivamente ripresa in altri dispositivi gruppali, in un gioco di risonanze e associazioni che hanno ampliato la matrice del campo: dal piccolo gruppo della rubrica Terzo settore, al gruppo mediano-istituzionale dell’Osservatorio. Il testo si presta a diverse letture e mette in luce la possibilità, attraverso i successivi transiti nei differenti contenitori, di espansione della pensabilità sull’oggetto di riflessione, ovvero il gruppo. Attraverso un doppio vertice osservativo, tale riflessione si rivolge, quindi, sia al gruppo degli adolescenti che a quello dei professionisti che operano in tali contesti

Katharina Meyerbröker, Nexhmedin Morina, The use of virtual reality in assessment and treatment of anxiety and related disorders, in Clinical Psychology and Psychotherapy, vol. 28, n. 3 ( mag. giu. 2021) – on line, pp. 466-476
Negli ultimi anni lo sviluppo di nuovi ambienti virtuali è stato qualitativamente alto e veloce, ma in ambito clinico la pratica è ancora scarsa. L’obiettivo di questa rassegna è quello di dare un’idea dello stato dell’ arte dell’uso della VR come strumento di valutazione e intervento di trattamento nell’ansia e disturbi correlati come disturbo post-traumatico da stress e disturbo ossessivo-compulsivo. Oltre a una panoramica sull’efficacia della VR, viene fornito un riepilogo sui meccanismi di lavoro nella terapia dell’esposizione alla realtà virtuale e come questa si allinea a modelli teorici attuali. Inoltre, viene discusso il modo in cui la VR viene accettata dai pazienti e la riluttanza del terapeuta a utilizzare questa tecnologia. Infine, si prospettano problemi clinici futuri come, per esempio, la diffusione nella pratica clinica non solo con gli adulti, ma anche con gli adolescenti. La realtà virtuale infatti ha un grande potenziale con gli adolescenti in quanto si collega facilmente al gioco e potrebbe costituire un intervento di cura o di prevenzione a bassa soglia.

i__id11923_mw600__1xA cura di Giuseppe Pellizzari, Angelo Antonio Moroni, Una stanza tutta per me. Manuale di Psicoterapia psicoanalitica dell’Adolescente, Mimesis, Milano ; Udine, 2021, 622 p.
Giuseppe Pellizzari ha avuto l’idea originale di pubblicare sotto forma di manuale i frutti del lavoro del gruppo “Centro Milanese di Psicoanalisi”, da lui voluto e a lungo coordinato, costituito da analisti interessati a prendere privatamente in cura adolescenti con difficoltà economiche, collocati in comunità o provenienti da famiglie multiproblematiche. Lo scopo del manuale è quello di proporre il lavoro del gruppo, rendendolo fruibile, grazie ai numerosi esempi clinici, per tutti gli operatori che, specie nelle strutture pubbliche, si trovano a fronteggiare un’emergenza difficile e complessa e presentare lo studio delle problematiche tecniche e teoriche che si incontrano in questi territori periferici e marginali della psicoanalisi.
Collocazione Biblioteca: 19614

Haim Omer, Daniele Piacentini, Resistenza non violenta, Un approccio innovativo ai problemi comportamentali e psicologici di ragazzi e adolescenti, Alpes, Roma, 2021, 203 p.
Il libro descrive una tecnica di intervento ispirata alla resistenza non violenta di Ghandi nelle sue applicazioni al contesto familiare, scolastico e sociale. Questo modello d’intervento si basa sull’autocontrollo, la perseveranza, la prevenzione dell’escalation e la costruzione di una rete di sostegno. Numerose ricerche hanno dimostrato la sua efficacia nel prevenire e affrontare moltissime problematiche comportamentali e psicologiche di bambini, adolescenti e giovani adulti (comportamenti violenti, ansia, ADHD, problemi scolastici, dipendenza da internet e smartphone, guida pericolosa, dipendenza dai genitori anche raggiunta l’età adulta, ecc.). Tra le problematiche affrontate in modo particolare in questo volume: i comportamenti nei confronti dei fratelli, quello dei figli che tiranneggiano gli altri componenti della famiglia, il ritiro sociale di bambini e adolescenti, i problemi nel frequentare la scuola e gli utilizzi in ambito sociale e comunitario. Gli autori sono psicologi e psicoterapeuti.
Collocazione Biblioteca: 19789

Sara Travaglione, Letizia Cavalli, David Vagni, Uniche come me. Terapia cognitivo-comportamentale per ragazze nello spettro autistico, Edra, Milano, 2021, 218 p.
L’aumento del numero di adolescenti con diagnosi dello Spettro Autistico (ASD) di grado lieve o Sindrome di Asperger rende necessaria un’attenzione mirata e una presa in carico specifica. Il testo propone un protocollo d’intervento di gruppo, applicabile dai professionisti e utilizzabile anche singolarmente e da remoto, per ragazze adolescenti dagli 11 ai 19 anni. Il protocollo, nato dall’esperienza di CuoreMenteLab, è corredato da approfondite spiegazioni teoriche, test per misurare i progressi, schede di lavoro e oltre cento esercizi e attività. La suddivisione in 16 sessioni guida le adolescenti attraverso la costruzione del senso di identità, la comunicazione e la scoperta delle proprie caratteristiche autistiche. Le accompagna nell’esplorazione e nella gestione delle emozioni e le aiuta a costruire abilità nell’ambito della comunicazione assertiva, della Teoria della Mente e della socialità. Due capitoli aggiuntivi sono dedicati all’identità sessuale e alla comunicazione su Internet. Il percorso di questo protocollo insegna alle adolescenti a interagire ma anche a rispettarsi ed essere sé stesse, portandole alla scoperta della loro unicità nella neurodiversità.
Collocazione Biblioteca:18855

9788865317020_0_536_0_75A cura di Simona Tripaldi, Marika Ferri, Clarice Mezzaluna, Comprendere l’adolescente. Indicazioni cliniche in ottica Cognitivo Comportamentale, Alpes Italia, Roma, 2021,189 p.
L’adolescenza ha dei compiti di sviluppo ben definiti e che per il soggetto comportano impegno, stress e fatica, che a volte possono essere interpretati come una difficoltà nell’assolvimento di questi compiti. Per questo in adolescenza il rischio psicopatologico aumenta a causa del disagio evolutivo vissuto. Il testo presenta le linee teoriche basate sulla più recente letteratura che guidano il lavoro clinico con gli adolescenti secondo la prospettiva cognitivo-comportamentale (CBT). Ogni capitolo affronta il tema dell’adolescenza da diversi punti di vista: il cambiamento neurocognitivo, psicologico e sociale. Mette in evidenza inoltre il legame di attaccamento genitore-adolescente e le strategie più efficaci che possono aiutare entrambi. Gli ultimi capitoli affrontano aspetti di rilevanza clinica, dai più frequenti quadri psicopatologici ai trattamenti evidence-based in ottica CBT. Le autrici sono psicologhe e psicoterapeute.
Collocazione Biblioteca:19090

Daniele Venturini, Stefano Alemanno, Fabio Stefano Santini, Tra social media e social network. Youngle: giovani che ascoltano giovani, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 51, n. 4 (autunno 2021), pp. 37-40
L’articolo illustra il progetto ‘Youngle’, nato nel 2011 come servizio pubblico di ascolto attraverso il web, rivolto agli adolescenti e gestito da adolescenti (peer education) con il supporto di psicoterapeuti, educatori ed esperti di comunicazione. Le consulenze sono effettuate tramite una applicazione (app) per Android. Il progetto prevede anche l’apertura sui social media (Facebook, YouTube, Instagram, TikTok) di pagine e profili finalizzati all’intercettazione del disagio adolescenziale. Gli autori, professionisti ed educatori coinvolti nel progetto, riportano alcuni dati, risultati e temi emersi dalle attività di ascolto nell’arco di dieci anni di attività.

A cura di Carla Sharp e Jennifer Tackett, Manuale del Disturbo Borderline di Personalità nell’infanzia e nell’adolescenza, Franco Angeli, Milano, 2021, 555 p.
Diagnosticare il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) nei giovani è stata a lungo una sfida difficile per i clinici, per la paura di stigmatizzare il bambino o di confondere i normali cambiamenti legati all’adolescenza con la patologia. Il testo qui presentato riflette l’ampia portata della ricerca attuale e i progressi nel trattamento. Gli argomenti più innovativi vanno dal ruolo delle genitorialità nello sviluppo del DBP agli approcci di valutazione basati sui sintomi, dalla traiettoria del DBP nel corso della vita, all’impatto del DSM-5 sulla dignosi. Di particolare interesse sono inoltre i dati sugli adattamenti di interventi per adulti alla giovane età, uniti ad estratti di sedute. Le curatrici sono docenti presso l’Università di Houston.
Collocazione Biblioteca:19426

www.mondadoristoreA cura di Katia Aringolo, I disturbi depressivi in età evolutiva. Riconoscerli, prevenirli, trattarli, Franco Angeli, Milano, 2021, 394 p.
Nelle diverse fasi dello sviluppo, l’inserimento a scuola, i mutamenti del corpo, le relazioni familiari e quelle tra pari sono alcune delle esperienze di crescita che può essere ostico fronteggiare, soprattutto se l’ambiente e gli eventi di vita sono sfavorevoli. Il disagio depressivo può così essere considerato una risposta al difficile adattamento del ragazzo al proprio contesto di vita. Il testo affronta i disturbi depressivi in età evolutiva in un’ottica clinica orientata a integrare i pattern sintomatologici che giungono all’osservazione del clinico con i concetti di adattamento, resilienza, stress e vulnerabilità. Il testo tratta quindi la diagnosi e l’assessment dei disturbi depressivi infantili e adolescenziali, proponendosi di offrire un approfondimento aggiornato sui percorsi di prevenzione e cura. Uno spazio importante è riservato all’approccio cognitivo tradizionale così come a quelli più innovativi: Theraplay, Mindfulness, EMDR, Role Play e Tecniche Corporee, ponendo anche attenzione all’approccio farmacologico. La curatrice è psicologa clinica.
Collocazione Biblioteca:19089

A cura di Anna Lagomaggiore, Marina Massa, Corpo, Affetti e Apprendimenti. DanzaMovimentoTerapia e Disturbi Specifici di Apprendimento. Uno studio pilota, Magi, Roma, 2020, 128 p.
Il volume presenta risultati di una ricerca nell’ambito delle difficoltà di apprendimento e propone un modello operativo da adottare nei vari ambiti, preventivi e riabilitativi. Attraverso le metodologie proprie della DanzaMovimentoTerapia, si evidenzia quanto gli aspetti affettivi ed emozionali siano collegati all’area dell’apprendimento e come esistano specularità tra lo sviluppo psicomotorio e quello cognitivo. Partendo dal corpo, dall’espressione delle emozioni e dalla creatività è possibile registrare nei soggetti coinvolti miglioramenti anche a livello dell’apprendimento.
Collocazione Biblioteca:19340

A cura di Phyllis Beren, Il narcisismo nell’infanzia e nell’adolescenza. Diagnosi e trattamento dei disturbi, Armando, Roma, 2021, 319 p.
Per varie ragioni, sia a livello conscio che inconscio, molti adulti hanno difficoltà a comprendere e a seguire la sofferenza interiore di un bambino. Il libro tratta dei disturbi, sempre più diffusi, del narcisismo e, in particolar modo, delle vulnerabilità ad esso legate e del modo in cui si manifestano. L’autrice è psicoanalista e docente.
Collocazione Biblioteca:19569

Matteo Lancini … [et al.], L’ adolescente. Psicopatologia e psicoterapia evolutiva, Raffaello Cortina, Milano, 2020, p. 302
Il libro, i cui autori sono psicologi e psicoterapeuti della Fondazione Minotauro, presenta un modello di consultazione e presa in carico dell’adolescente che coniuga teoria psicoanalitica e teoria evolutiva. Un intervento clinico che guarda alla crisi del giovane paziente come al segnale di un blocco nella realizzazione dei compiti evolutivi fase-specifici. Attraverso la presentazione di diversi casi e manifestazione sintomatiche (ansia, gesti autolesivi, disturbi alimentari, aggressività e antisocialità, insuccesso scolastico e ritiro sociale, dipendenze da sostanze e da Internet …) emergono il modello teorico, che sostiene l’intervento di psicoterapia psicoanalitica dell’adolescente in una prospettiva evolutiva, e la metodologia applicata di un lavoro clinico che prevede anche il coinvolgimento dei genitori del giovane paziente.
Collocazione Biblioteca: 19085

9788859020530_0_424_0_75Pietro Muratori, Furio Lambruschi, I disturbi del comportamento in età evolutiva. Fattori di rischio, strumenti di assessment e strategie psicoterapeutiche, Erickson, Trento,2020, 198 p.
Gli autori, psicologi e psicoterapeuti, si propongono in questo volume di fare il punto su un’area psicologica di grande interesse e di forte impegno per i servizi sanitari, educativi e sociali che a vario titolo si occupano di infanzia e di età scolare, quella dei disturbi del comportamento nell’età evolutiva, in forte espansione negli ultimi anni. L’intento è di fornire come supporto strumenti di valutazione e di intervento alle diverse figure che si occupano di costruire un percorso riabilitativo o educativo con bambini o adolescenti con disturbi del comportamento.
Collocazione Biblioteca:18658

Hun Millard … [et al.], Inpatient Milieu Therapy: Considerations for Adolescent and Transitional Age Youth, in Adolescent Psychiatry, vol. 10, n. 1 (apr. 2020) – on line, pp. 7-16
Il ruolo della terapia ambientale nel trattamento dei pazienti ospedalieri è diventato più rilevante per il cambiamento nel panorama dell’assistenza ospedaliera, con una minore durata della degenza, maggiore condizione acuta dei pazienti e rapidi avvicendamenti. La moderna unità di degenza promuove meno la psicoterapia individuale con lo psichiatra o il terapista e  più il trattamento con terapia ambientale e di gruppo. Gli autori analizzano alcune strutture di base per il trattamento ambientale nelle unità di assistenza acuta che lavorano con adolescenti e giovani dell’età di passaggio (transitional age youth  = TAY), allo scopo di elaborare considerazioni cliniche sulla terapia ambientale e offrire spunti per l’attuazione nella pratica clinica.

Sarah Elisabeth Hetrick … [et al.], Understanding the needs of young people who engage in self-harm, A qualitative investigation, in Frontiers in Psychology, vol. 10, art. 2916 (2019) – on line, pp. 1-18
L’autolesionismo è comune e associato a esiti avversi. La ricerca sui fattori di rischio per l’autolesionismo ha fornito informazioni sugli interventi clinici da fornire ai giovani che praticano l’autolesionismo. Manca però una comprensione approfondita di quali potrebbero essere i fattori scatenanti, anche nei giovani trattati con un intervento clinico. Questo studio qualitativo ha coinvolto sette giovani autolesionisti in interviste semi-strutturate sui fattori immediati che scatenano il bisogno di autolesionismo e sulle strategie utili per gestire questo bisogno. Questa ricerca si aggiunge alla letteratura sulle strategie di auto-aiuto per supportare i giovani nei momenti in cui stanno vivendo emozioni angoscianti, si sentono isolati e hanno un bisogno di autolesionismo, fornendo importanti spunti per la prevenzione e l’intervento.

Francesco Vitrano, Giorgia Plicato, Trattamenti sanitari obbligatori ad adolescenti: diritto di cura, esigenze di tutela, rispetto della libertà individuale, in Minorigiustizia, n. 4 (2019), pp. 92-102
L’articolo propone una riflessione sulle questioni relative agli interventi sanitari coattivi su soggetti di età minore. Dopo una disamina dei riferimenti legislativi, delle procedure, delle condizioni con cui tali interventi si realizzano nella logica del sistema sanitario nazionale, definisce alcune prospettive conclusive utili ad immaginare quali possono essere i percorsi per restituire al soggetto, che ha subito un intervento sanitario coattivo, il senso di questa sua esperienza.

 La prevenzione delle dipendenze

Vedi bibliografia Dipendenze da sostanze.

Le politiche giovanili

copertina_promuovere_partecipazione_giovanileA cura di Marcello Musio, Promuovere la partecipazione giovanile nel contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa. Futuro Prossimo. Linee guida, Save the Children, Roma, 2022, 24 p.
Futuro Prossimo è un progetto multiregionale selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’obiettivo del progetto, che coinvolge 26 partner tra enti locali, scuole e organizzazioni di terzo settore con ente capofila Save the Children Italia Onlus, è il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica attraverso la sperimentazione di un modello di intervento integrato, replicabile e sostenibile, basato sul coinvolgimento sinergico di tutti gli attori territoriali e centrato sul protagonismo degli adolescenti. Per non disperdere le buone pratiche sperimentate, ma anzi diffonderle e consentire ad Istituzioni e Comunità educanti di altri territori di poter accedere ai frutti di questo lavoro, sono state stilate tre Linee Guida, sviluppate attraverso tre percorsi di ricerca-azione, finalizzate a elaborare e disseminare indicazioni metodologiche utili a costruire reti territoriali efficaci nel contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, a promuovere la partecipazione giovanile in contesti di marginalità e a delineare metodologie didattiche inclusive. A questo proposito si consulti anche il contributo  “Nuove forme di partecipazione: i laboratori dei giovani” di T. Sacconinell’articolo a cura di Giuseppe Riggiu, Il cantiere aperto della partecipazione politica, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 11 (nov. 2022), pp. 583-597

Letizia Montalbano, Intervista a Elena Chiarillo. Scuola-comunità-città, pratiche vive e luoghi aperti per bambini e adolescenti, fra postpandemia e intergenerazionalità, in .eco, a. 34, n. 3 (set. 2022), pp. 60-66
Nell’articolo, l’autrice propone l’intervista a Elena Chiarilli, pedagogista e antropologa che opera nel campo della genitorialità all’interno dei contesti scolastico-educativi tra Emilia Romagna e Marche. Insieme a lei, l’autrice riflette sul significato di comunità educante e si chiede se l’ambiente scuola possa rappresentare un laboratorio che metta al centro l’unione di esseri umani verso un obiettivo comune di benessere personale e collettivo, facendo da ponte fra le diverse istanze emergenti.

Giustina Orientale Caputo … [et al.], PNRR e disuguaglianze: potenzialità e valore di un piano di ricostruzione del Paese, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 2 (ago. 2022), pp. 199-348
La monografia è dedicata all’analisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in particolare ai suoi interventi per ridurre le disuguaglianze sociali, generazionali e di genere. I diversi contributi approfondiscono in questa cornice lo spazio dedicato nel PNRR ai giovani, all’infanzia e alla povertà educativa, alla salute, alla questione abitativa, alle politiche del lavoro, alla politica industriale, con attenzione alla trasparenza e agli spazi della società civile.

Maurizio Certini, Imparare dall’Università, in Migranti Press, a. 43, n. 7-8 (lug. – ago. 2022), pp. 34-35
Attualmente il fenomeno della mobilità studentesca registra nel mondo un forte incremento in quanto il sottosviluppo economico di molte nazioni ha spinto gli studenti verso i paesi più avanzati. Questo fenomeno è stato nominato “brain drain”, ovvero “esodo dei cervelli”, L’Italia, a differenza di altri Paesi occidentali, investe poco per procacciarsi questa risorsa. Sarebbero invece auspicabili politiche che provvedano investimenti e piani in tal senso.

manuale_di_programmazione_e_progettazione_wide285Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Istituto degli Innocenti, Manuale di programmazione e progettazione dei servizi per le nuove generazioni, Istituto degli Innocenti, Firenze, 2022, pp. 635
Il Manuale intende apportare un contributo e uno stimolo per programmare, progettare e gestire i servizi per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani, in maniera coerente con tutta la programmazione regionale, collocandosi nella cornice nazionale delle politiche sociali, delle normative di settore e delle politiche europee, col fine di rafforzare interventi e servizi a partire da indicazioni di metodo e di contenuto che contribuiscano ad assicurare la necessaria unitarietà della garanzia dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza in tutto il Paese. Il documento è rivolto a coloro che con ruoli diversi avviano, redigono, elaborano, commissionano, gestiscono, attuano, valutano, sovraintendono e verificano la programmazione e i progetti per l’infanzia e l’adolescenza e costituisce uno strumento per accompagnare una nuova progettazione “per e con” le nuove generazioni, a partire dai diritti e dalle opportunità radicati nei valori della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, valorizzando le migliori pratiche di lavoro sociale.
Collocazione Biblioteca: 19830

Mario Oscar Llanos, Giovani, ecologia e educazione, in Orientamenti pedagogici, vol. 69, n. 2 (apr. – giu. 2022), pp. 5-12
I governi, anche se troppo lentamente, oggi acquisiscono la coscienza della necessità della cura ambientale e di conseguenza del dovere di effettuare un’operazione diffusa di sensibilizzazione e educazione ovunque e per tutte le età, al fine di prevenire le emergenze ambientali. La sensibilità ambientalista si concentra anche sulla pace e sul miglioramento della condizione dei poveri del mondo, per volgersi al cambiamento delle prassi quotidiane dello sviluppo. L’editoriale riassume l’evolversi del movimento dei giovani a favore dell’ambiente e dell’ecologia, per concentrarsi poi sul ruolo dell’educazione ambientale che deve accompagnarlo, definendone obiettivi e scenari in cui orientarsi. Si consulti anche l’articolo di Maria Piacente … [et al.], I movimenti giovanili e implicazioni pedagogiche, in Pedagogika.it, a. 24, n.1 (gen. – mar. 2020), pp. 5-60

Chiara Castellani, Ilaria Andreasi, Vitalba Marchese, Giovani in cerca di autonomia. Il caso del progetto NET for NEET, Energie sociali, Verona, 2022, 145 p.
Il progetto Net for Neet, patrocinato dalla Fondazione Cariverona, ha innescato logiche di sistema e di co-progettazione sinergica pubblico-privato, welfare e famiglia, in particolare in tre ambiti: famiglia e disagio giovanile, famiglia e anziano, famiglia e disabilità. Net for Neet partendo dai giovani, dalle loro famiglie, dalle loro fragilità, ma anche dalle loro potenzialità ha aperto occasioni di vita attiva e di partecipazione, sperimentando nuovi modelli di intervento, modalità alternative di risposta ai bisogni abitativi, sociali, formativi e lavorativo, tessendo e rafforzando alleanze territoriali in modo diffuso e costante.
Collocazione Biblioteca: 19400

Rps-1-2022_copertinaMauro Migliavacca … [et al.], Quale ruolo per le giovani generazioni nei processi di sviluppo inclusivo del paese? Welfare, lavoro e partecipazione sociale nel post pandemia. Focus, in Politiche Sociali, a. 9, n. 1 (gen.-apr. 2022), pp. 3-128
La monografia raccoglie diversi contributi: 1) “Il posto dei giovani, tra presente e futuro” di Mauro Migliavacca, Alessandro Rosina; 2) “In the margins: young Italians’ social participation between engagement and inclusion” di Ilaria Pitti; 3) “Il Servizio Civile come politica efficace per i giovani nel quadro del Next Generation EU” di Federica De Luca; 4) “Household expenditures and the status of children: an analysis of the Italian case” di Fabio Massimo Lo Verde … [et al.]; 5) “Rural development policies supporting generational renewal. Some evidence from the Italian experience” di Francesco Licciardo … [et al.]; 6) “PNRR e divario generazionale. dalla misurazione alla valutazione di impatto delle politiche per i giovani” di Luciano Monti.

Francesca Cirillo, Caring for the elderly during the COVID-19 emergency: the role of the community and youth volunteering, in Relational social work, vol. 5, n. 2 (ott. 2021) – on line, pp. 80-88
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha colto tutti impreparati e sono molti i cambiamenti che le persone e le comunità devono affrontare. In questo clima generale di incertezza, l’autrice si chiede quello che può fare l’assistenza sociale per dedicarsi a questa emergenza e quale ruolo occupa la comunità nel fronteggiare le crisi e costruire benessere sociale. Questo documento cerca di rispondere a queste domande presentando un’esperienza di tirocinio non convenzionale, un progetto sorto dalla collaborazione fra un comune e un’organizzazione benefica per affrontare la soluzione dei problemi dovuti all’emergenza della pandemia da COVID-19. Il progetto ha inteso sviluppare azioni di sostegno agli anziani della comunità durante il lockdown per la pandemia in Italia. Questo documento discute l’importanza della collaborazione e della rete fra i servizi pubblici, organizzazioni no-profit e la società civile in generale. Esso mette anche in luce il ruolo importante dei giovani che, nei momenti peggiori dell’emergenza, hanno agito diventando volontari e fornendo un aiuto indispensabile agli anziani. Questo scambio intergenerazionale ha consentito alla comunità di rispondere positivamente in un momento di crisi.

A cura di Anna Spena, Napoli. Credito e terzo settore alleati nel distretto della formazione nella città simbolo del Mezzogiorno, in Vita, a. 28, n.5 (estate 2021), pp. 83-90
Il testo si riferisce alla città di Napoli, bellissima ma faticosa, con un tasso di disoccupazione del 23,3% che arriva però al 44,8% se guardiamo ai ragazzi tra i 18 e i 29 anni, con un tasso di abbandono scolastico che arriva al 22,10% e dove i Neet, giovani che non studiano e non lavorano, raggiungono nella provincia il 38%. Per questi motivi investire in formazione è la chiave di volta, come dice la Responsabile della Segreteria Tecnica di Presidenza di Intesa San Paolo che ha sostenuto, tra il 2019 e il 2020, 111 progetti in città, concentrati soprattutto su quelli che contrastano la dispersione scolastica.

scatti_raccomandazioni_buone_pratiche_per_contrastare_poverta_educativa_dispersione_scolasticaSave the Children ; A cura di Cristina Vincenzo, Il progetto S.C.AT.T.I. Raccomandazioni e buone pratiche per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, Save the Children, Roma, 2021, 32 p.
S.C.AT.T.I. è un progetto selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, l’acronimo sta per: Scuola, Comunità, Attivazione, Territori, Innovazione. La scelta di queste parole chiave racconta l’anima del progetto: la promozione di un modello di presa in carico globale di bambini e ragazzi, basato sulla responsabilizzazione, il rafforzamento e la messa in rete di tutti gli attori attorno alle scuole, centrato sul protagonismo dei ragazzi e realizzato anche grazie al contributo positivo e consapevole delle tecnologie digitali. S.C.AT.T.I. ha coinvolto quartieri e aree urbane in grado di rappresentare sia le città che i piccoli centri periferici, su tutto il territorio nazionale: Giambellino a Milano, Ponte di Nona a Roma, Scalea e Praia a Mare in provincia di Cosenza, ZEN a Palermo. La scelta dei territori rispecchia l’intenzione di far comunicare contesti con caratteristiche differenti ma che affrontano criticità simili.

ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, L’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Rapporto ASviS 2021ASviS, Roma,2021, pp. 248
Il Rapporto dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), giunto alla sua sesta edizione, valuta l’avanzamento del nostro Paese, dei suoi territori e dell’Unione europea verso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU e gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo. Il Rapporto 2021, realizzato grazie agli esperti delle oltre 300 organizzazioni aderenti all’Alleanza, offre una panoramica della situazione dell’Italia rispetto alle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile e avanza proposte concrete per realizzare politiche in grado di migliorare il benessere delle persone, ridurre le disuguaglianze e aumentare la qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Igor Costarelli, Maria Dodaro, Only the brave? Unfolding self-activation in local welfare measures for social inclusion and youth, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2021), pp. 119-133
L’articolo prende in esame due interventi per l’inclusione lavorativa e abitativa dei giovani a Milano, città scelta dagli autori come osservatorio privilegiato delle politiche locali di inclusione sociale giovanile. Viene mostrato come il principio di attivazione modelli l’intervento pubblico in questo campo e quali siano le implicazioni riguardo alla redistribuzione delle risorse e alle opportunità per i giovani.

Chiara Saraceno, Contrastare l’impatto della pandemia su bambine, bambini e adolescenti. Le raccomandazioni del Gruppo emergenza Covid-19, in Bambini, a. 37, n. 2 (feb. 2021), pp. 14-17
E’ ampiamente assodato a livello internazionale che bambini, bambine e adolescenti, benchè più protetti degli adulti e degli anziani dal contagio del Covid-19 e dai suoi effetti più gravi a livello sanitario, abbiano subito e stiano subendo un impatto molto duro su diversi piani cruciali per il loro benessere e il loro processo di crescita. L’autrice propone una breve riflessione sull’argomento e descrive gli obiettivi e gli interventi del Gruppo Emergenza Covid-19, istituito dal Ministero della famiglia, per garantire alle persone di minore età condizioni più adeguate per il loro sviluppo.

342A cura di Massimiliano Anzivino, Novella Notari, Chiara Torlai, La creatività dei giovani è bene comune. Allearsi tra paesi per dare ai giovani uno spazio di azione sul futuro, in Animazione Sociale, n. 1/342 (2021), pp. 48-58
Nelle tante aree del paese punteggiate da piccoli comuni, con un numero di giovani in diminuzione, lo schema di lavoro più promettente è metterli in connessione con le comunità e le loro sfide. A questo fine è rivolta l’esperienza pluriennale di politiche giovanili sull’Appennino reggiano che l’articolo riporta, ponendo al centro un radicamento locale delle nuove generazioni che permetta loro di interagire con le diverse comunità del territorio e di moltiplicare le contaminazioni che alimentano la produzione di beni comuni nelle reti culturali, artistiche, imprenditoriali.

A cura di Ugo Ascoli e Giovanni B. Sgritta, Logoramento dei legami sociali e solidarietà di base, in RPS : La rivista delle politiche sociali, n. 2 (apr. -giu. 2020) – on line, pp. 7-157
I giovani italiani hanno subito in maggior misura gli effetti della stagnazione economica e della precarizzazione del mercato del lavoro degli ultimi venti anni e rischiano di es- sere ancora più segnati dalla profonda recessione economica e dai cambiamenti sociali che caratterizzeranno il nostro paese nei prossimi anni, causa la pandemia da Covid-19. Le ricerche presentate in questo numero ci offrono un quadro articolato dell’odierno caleidoscopio giovanile del nostro paese: per molti, non accenna a diminuire l’esclusione dai circuiti educativi, formativi e lavorativi, mentre la partecipazione al mercato del lavoro è spesso contraddistinta da irregolarità, lavori a termine e bassi redditi. Le origini sociali si confermano il miglior predittore delle traiettorie economiche e sociali dei giovani in un paese ormai caratterizzato da una vera e propria «immobilità sociale». Alcuni contributi riportano esperienze di partecipazione e attivismo civico in alcuni quartieri di Roma.

A cura di Immacolata Di Napoli, Sara Alfieri, Empowerment and social inclusion, in Psicologia di Comunità, vol. 16, n. 1 (2020), pp. 11-92
Empowerment e inclusione sociale sono due argomenti fortemente rilevanti per la psicologia di comunità e tra loro strettamente interconnessi. La presente monografia raccoglie cinque ricerche realizzate in Italia che arricchiscono la letteratura sui processi di empowerment individuali, organizzativi e di comunità e inclusione sociale con riferimento a specifici gruppi target (immigrati, studenti universitari, giovani Neet. ecc.). I contributi proposti sono i seguenti: ” Libertà di scelta e senso di controllo: impatto sui sintomi psichiatrici in persone senza dimora” di Chiara Curiale … [et al.]; “Come riattivare i giovani NEET. Alcuni spunti di riflessione a partire da “buone prassi” di Sara Alfieri … [et al.]; “Evaluating activities in Service-Learning” di Cristina Cecchini, Elisa Guidi, Patrizia Meringolo; “Local groups’ actions to develop a sense of responsible togetherness” di Fortuna Procentese, Anna Gargiulo, Flora Gatti; “Attitudes toward refugees in the Italian context” di Stefano Tartaglia, Chiara Rollero, Elisa Bergagna.

cover_DBPGv72Maurizio Busacca, Alessandro Caputo, Valutazione, apprendimento e innovazione nelle azioni di welfare territoriale. Lo SROI-Explore per i Piani Giovani in Veneto, Ca’ Foscari Digital Publishing, Venezia, 2020, 155 p.
Lo studio di caso nasce e si sviluppa in seno a un’iniziativa di politica pubblica denominata Piani di intervento in materia di politiche giovanili, avviata nel 2017 con deliberazione di giunta regionale nr. 1392. Tale iniziativa ha visto mutare radicalmente la programmazione regionale in materia di politica giovanile sia per quanto riguarda i contenuti sia per quanto riguarda la modalità di gestione delle risorse a disposizione, attivando i territori e le comunità locali nella progettazione e pianificazione di Piani di intervento disegnati in base alle specifiche esigenze del territorio di appartenenza. Gli esperti di valutazione delle politiche pubbliche della Fondazione Università Ca’ Foscari hanno coordinato le attività di monitoraggio e di valutazione di impatto sociale, di cui si riferisce nel presente volume, applicando il Social Return On Investment (SROI), una metodologia che misura il valore extra-finanziario di un intervento al netto delle risorse investite e di ciò che sarebbe avvenuto anche in assenza dell’intervento.

Eleonora Maglia, Asset-building contro il fenomeno NEET, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 50, n.1 (inverno 2020), pp. 18-20
In considerazione dell’influenza decisiva, secondo studi precedenti, delle classi sociali familiari sulla condizione NEET dei giovani (Not in Education, Employment or Training), una rete di attori sociali ha avviato in Provincia di Torino un progetto di sostegno allo studio, finalizzato a finanziare e supportare l’iscrizione e la frequenza universitaria di studenti provenienti da famiglie a basso reddito. L’articolo riferisce sull’andamento del progetto e sulla valutazione dei risultati.

Barbara d’Ippolito … [et al.], Dai like alle piazze: giovani e partecipazione civica onlife, Save the Children, Roma,2020, 30 p.
In occasione del Safer Internet Day, la Giornata Internazionale della Sicurezza in Rete, Save the Children Italia (SCI) ha voluto portare l’attenzione sul rapporto tra giovani e partecipazione civica online, esplorando la relazione tra giovani, tecnologie digitali ed esperienze di partecipazione onlife in Italia. I processi di partecipazione sono in grado di innestare tra i decisori, come le amministrazioni pubbliche, un cambiamento, abbandonando il classico approccio top-down (dall’alto verso il basso) a favore di una apertura alla società civile, e in particolare ai giovani, nelle scelte che riguardano le comunità. In questo quadro, partecipare non si connota come “essere fatti partecipi”: la partecipazione non rappresenta più una tecnica di formazione del consenso, ma una forma attiva della cittadinanza. La presente indagine esplora la relazione tra giovani, tecnologie digitali ed esperienze di partecipazione online e le dimensioni in cui si declina questa relazione oggi in Italia: lo scopo, gli strumenti utilizzati, i temi, i repertori di azione, il tipo di influenza/effetti prodotti, il potenziale trasformativo delle pratiche partecipative online (che tipo di partecipazione è stata prodotta, quale cioè la natura e la qualità dei processi inclusivi attivati).

10316_3Elisa Maia, con il contributo di Rosy Nardone, Le città laboratorio di cittadinanza. Le rappresentazioni e le pratiche della partecipazione giovanile a Pescara, Franco Angeli, Milano, 2020, 143 p.
Il volume intende offrire un contributo agli studi sulla partecipazione giovanile e sulla cittadinanza attiva, secondo una prospettiva di senso che colloca entrambi i costrutti in relazione con la dimensione dello spazio urbano, inteso come teatro di espressione delle pratiche partecipative e di esercizio della cittadinanza. Lo studio della città, sviluppato in chiave interdisciplinare, evidenzia come i governi locali sottendano specifiche visioni politiche che giustificano altrettanto peculiari modi di fare educazione: una consapevolezza che è urgente recuperare e che chiama in causa, inevitabilmente, i professionisti dell’educazione, sempre più progettisti di processi inclusivi e di cittadinanza attiva. Accanto all’approfondimento teorico dei concetti di partecipazione e cittadinanza, si sviluppa l’analisi della “questione giovanile” dal punto di vista storico politico e legislativo. In ultimo, vengono restituiti – in forma narrativa – gli esiti di una ricerca qualitativa svolta a Pescara, che ha coinvolto studenti tra i 15 e i 19 anni, finalizzata a indagare le rappresentazioni sociali di partecipazione e cittadinanza

Chiara Del Barna … [et al.], Promuovere le competenze della comunità per favorire la salute dei giovani: l’esperienza del progetto Erasmus+ASSETSCOM, in Psicologia della Salute, n. 1 (2020), pp. 24-39
Gli approcci di intervento “assets-based” si concentrano su risorse e potenzialità di sviluppo di individui e comunità e si configurano come una importante proposta teorico-metodologica anche per orientare la promozione della salute secondo un modello biopsicosociale. Negli ultimi anni è emersa la necessità di elaborare questa conoscenza per renderla fruibile nella pratica professionale degli operatori della salute. Il progetto qui descritto, attraverso un percorso di ricerca-azione partecipata che ha coinvolto cinque università europee e 10 partner locali, si è proposto di sviluppare risorse formative per operatori e professionisti dell’adolescenza, finalizzate a facilitare l’implementazione di di interventi “assets-based” al fine di mobilizzare le risorse e promuovere salute e benessere.

Gli adolescenti spiegati ai genitori

gioventu-rubata-che-cosa-la-pandemia-ha-tolto-agli-adolescenti-e-come-possiamo-restituire-il-futuro-354376Gustavo Pietropolli Charmet, Gioventù rubata. Che cosa la pandemia ha tolto agli adolescenti e come possiamo restituire il futuro ai nostri figli, BUR Parenting, Milano, 2022, 167 p.
Durante la pandemia di Covid-19, ai giovani è stato chiesto di rinunciare alla propria gioventù e a ciò di cui un’adolescenza sana ha bisogno. Tra chiusure, restrizioni, DAD e distanziamento sociale, ragazze e ragazzi sono stati privati di incontri, amicizie, amori, errori, tentativi, contatti: una lunga lista di “prime volte” negate che essi hanno dovuto mettere in pausa indefinitamente, in una fase di vita decisiva per lo sviluppo delle relazioni e della propria identità. L’autore, psicoterapeuta degli adolescenti e delle loro famiglie, affronta i punti critici del periodo che stiamo vivendo e spiega come trasformarli in elementi di riflessione per consentire a genitori e figli di recuperare uno sguardo condiviso verso il futuro, costruendo relazioni sane in famiglia e nella collettività. L’autore propone una riflessione su cosa significhi essere giovani ai tempi del coronavirus e su ciò che gli adulti devono fare per loro, perché le nostre speranze di rinascita e ripartenza sono legate alla capacità di rimettere i giovani al centro dei nostri progetti e della nostra società.
Collocazione Biblioteca: 19607

Anna Oliviero Ferraris, La costruzione dell’identità, Bollati Boringhieri, Torino,2022, 176 p.
Il libro proposto attraversa i vari step del percorso individuale e collettivo, che ogni individuo deve fare per costruire la propria identità. Secondo l’autrice, non si può mai dire di aver raggiunto un’identità definita, perché questa muta a seconda dei contesti, della famiglia di origine, delle letture e degli studi compiuti, degli incontri e del lavoro svolto. Tutte componenti imprescindibili che fanno di un individuo un unicum sempre necessariamente in relazione con l’altro e gli altri, elementi fondamentali di reciprocità. Sull’argomento si veda anche l’articolo di Silvia Vegetti Finzi, L’adolescenza tra dentro e fuori i confini dell’identità, in Pedagogika.it, a. 26, n.1 (gen. – mar. 2022), pp. 77-86
Collocazione Biblioteca: 19805

Alberto Rossetti, Le persone non nascono tutte uguali. Perché manga e serie TV contribuiscono a definire l’identità dell’adolescente, Città Nuova, Roma 2022, 175 p.
L’autore, psicoterapeuta, rilegge in chiave psicanalitica i manga e le serie Tv più popolari tra i giovani, delinea i processi attraverso cui si formano le identità delle nuove generazioni e ci racconta il modo in cui i prodotti culturali sanno elaborare temi cruciali per l’adolescenza come la diversità, il sesso, l’amicizia e l’ambiente.
Collocazione Biblioteca: 19621

Figli di internet. Come aiutarli a crescere tra narcisismo, sexting, cyberbullismo e ritiro socialeMatteo Lancini e Loredana Cirillo, Figli di Internet, Erickson, Trento, 2022, 140 p.
Gli autori, psicologi e psicoterapeuti, docenti e specialisti nel campo della psicologia dell’adolescente, propongono una guida illustrata di auto aiuto, rivolta ai genitori e agli adulti che si interrogano su come gestire il rapporto tra adolescenti o preadolescenti con la rete, i social network e i dispositivi tecnologici. La rete, i social e i videogiochi fanno parte della loro quotidianità: il libro indica ai genitori la strada per comprendere come stabilire regole, proteggere i ragazzi dai pericoli della rete e educarli a utilizzare al meglio questi mezzi. Gli autori non danno consigli adatti a tutti i casi, ma tentano di guidare gli adulti verso la riflessione, stimolando domande utili alla comprensione dell’adolescente all’interno della complessa realtà in cui viviamo e in cui vivono i ragazzi. Il comportamento che un giovane mette in atto, anche nel rapporto con internet e con la tecnologia, rivela questioni più ampie, come gli ostacoli e i conflitti che sta affrontando in questa specifica fase evolutiva e gli adulti devono imparare a capire i significati delle sue scelte, ragioni e comportamenti.
Collocazione Biblioteca: 19697

Daniele Novara, Organizzati e felici. Come affrontare in famiglia le principali sfide educative dei figli, dai primi anni all’adolescenza, 4° ed., Bur, Milano,  2019, 308 p.
Daniele Novara offre in questo libro un sistema organico di informazioni educative, età per età (dalla nascita fino alla tarda adolescenza), scandendo un percorso di crescita sereno per bambini e ragazzi, nel quale ogni famiglia può trovare un riferimento efficace e aperto.
Collocazione Biblioteca: 19809

Simone Digennaro, Non sanno neanche fare la capovolta. Il corpo dei giovani e i loro disagi, Erickson, Trento,  2021, 130 p.
L’autore, che svolge attività di ricerca in ambito pedagogico, propone un viaggio nelle forme di disagio che i giovani stanno attraversando in questo periodo di forti turbolenze culturali e sociali, sostenendo la tesi che il disagio dei giovani di oggi è il disagio dei loro corpi: non resta che provare a comprendere l’uno per avere una rappresentazione meno sfumata dell’altro. L’adolescenza sta subendo profonde mutazioni culturali e sociali che hanno apportato dei cambiamenti antropologici al modo di vivere questa cruciale fase della vita dell’individuo. Se da un lato il cambiamento si è tradotto in maggiori forme di benessere, dall’altro ha portato inedite forme di malessere, tanto che il corpo dell’adolescenza ha finito per incarnare il disagio che i ragazzi di oggi vivono, restituendoci delle esistenze corporee goffe, problematiche e insicure a testimonianza di moti interiori che sono goffi, problematici e insicuri e che emergono in tutta la loro portata nel corpo come il manifesto di un grido spesso inascoltato.
Collocazione Biblioteca: 19594

9788807105524_0_536_0_75Francesco Stoppa, Le età del desiderio. Adolescenza e vecchiaia nella società dell’eterna giovinezza, Feltrinelli, Milano, 2021, 202 p.
L’adolescenza e la vecchiaia, con le loro derive identitarie, rappresentano, secondo l’autore, i passaggi cruciali nei quali fare ricorso a una vera e propria arte di stare al mondo: arte di crescere in un caso, di tramontare nell’altro. Sono le età in cui maturare un nuovo sentimento delle cose e dire di sì alla vita e questo ne fa le età per eccellenza dell’uomo e, inevitabilmente, le età del desiderio. Eppure il mondo adulto, ossessionato dal bisogno di certezze e poco propenso a concepire il proprio tramonto, finisce in fondo per emarginarle. L’autore, psicoanalista e docente, guida il lettore nella riscoperta del “tocco umano”, che definisce come la capacità di lasciare spazio all’imprevedibile evoluzione delle cose, attraverso il quale si scopre un significato nuovo nel rapporto tra le generazioni. Con l’aiuto di alcuni riferimenti clinici, l’autore esplora gli enigmi, le contraddizioni e le sfide che animano il passaggio generazionale e i modi in cui ogni età deve rinegoziare il suo rapporto col mondo, gli altri e il corpo alle prese con le proprie trasformazioni.
Collocazione Biblioteca: 19601

Valentina Carretta, Breve guida per genitori disorientati. Anoressia, bulimia, obesità e altri disturbi alimentari… si può guarire, Alpes Italia, Roma, 2021, 104 p-
L’autrice, psicologa psicoterapeuta, vuole affrontare il disagio e lo smarrimento di genitori e familiari che quotidianamente si scoprono disorientati e angosciati nel confrontarsi con i disturbi alimentari (DCA) che affliggono i propri figli. In un linguaggio chiaro e accessibile queste pagine prendono per mano i genitori per guidarli nel loro disorientamento, affrontando concretamente alcuni temi e aprendo ad una nuova prospettiva d’osservazione sui DCA. Questa breve guida pratica vuole aiutare inoltre a comprendere quali siano i segnali da cogliere per poter prevenire e/o affrontare per tempo l’insorgenza di un DCA, quando sia opportuno “iniziare a preoccuparsi”, cosa dire e cosa fare concretamente, soffermandosi anche su come affrontare la sensazione di frustrazione, d’impotenza e il senso di colpa che tormenta madri e padri. Il testo risponde anche a quesiti di carattere generale fornendo una breve introduzione a quali siano i DCA, le cause, gli effetti, le differenze fra DCA nell’infanzia e nell’adolescenza, oltre a far parlare i genitori con i professionisti dell’équipe multidisciplinare. Il libro desidera anzitutto sottolineare che si può guarire dai DCA.
Collocazione Biblioteca: 19562

Gabriele Sani, Adolescenti e disturbi dell’umore. Come possiamo aiutarli, Il Mulino, Bologna, 2021, 167 p.
Partendo dalla storia di tre ragazzi, l’autore, psichiatra e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, tratta il problema dei disturbi dell’umore in età adolescenziale. Ascoltare i ragazzi, osservarli attentamente, vuole dire imparare ad accogliere la loro sofferenza . A partire da questa accoglienza possiamo costruire insieme agli specialisti un efficace percorso terapeutico che accompagni i giovani fuori dalla patologia.
Collocazione Biblioteca: 19076

9788817089333_0_536_0_75Anna Olivero Ferraris, Sopravvivere con un adolescente in casa. Comprendere e aiutare i nostri figli nella più difficile delle età. 2. ed., Rizzoli, Milano, 2021, 183 p.
Il contesto in cui crescono gli adolescenti di oggi è molto diverso da quello delle generazioni precedenti, e per questo non è semplice capire come sentono, pensano e reagiscono i nostri figli nel momento forse più difficile della loro crescita, di fronte a stimoli e cambiamenti interni ed esterni che spesso agli adulti suonano incomprensibili. L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, fornisce un quadro dei punti salienti che riguardano il passaggio all’età adulta e illustra le dinamiche adulti-ragazzi. Il corpo e la sessualità, la violenza e l’autorità, le droghe, il mondo virtuale e quello reale, la comunicazione e la trasmissione del sapere: il libro affronta le questioni centrali che coinvolgono gli adolescenti cercando di fornire istruzioni ai genitori che si trovano a gestire un rapporto quasi mai facile.
Collocazione Biblioteca: 19083

Matteo Lancini, Cosa serve ai nostri ragazzi. I nuovi adolescenti spiegati ai genitori, agli insegnanti, agli adulti, Utet, Milano,  2021, 110 p.
L’autore, psicologo e psicoterapeuta, affronta i problemi dei nuovi adolescenti, narcisisti, schivi e rinchiusi in se stessi, spiriti fragili e spavaldi, apatici e indisciplinati, ragazzi iperconnessi eppure soli. Sono molti i paradossi che sembrano contraddistinguere questa nuova generazione di adolescenti, di fronte ai quali gli adulti si trovano spesso impreparati. Capita così che genitori e insegnanti nascondano le proprie carenze di educatori dietro inutili gesti autoritari o inveiscano contro il potere ormai fuori controllo di tecnologie mobili ed ecosistemi digitali, di cui spesso sono loro stessi assidui frequentatori. Gli adolescenti degli anni zero, usciti da un’infanzia ovattata e ricca di privilegi, non utilizzano più il conflitto e la trasgressione per affermare se stessi. Sono, secondo l’autore, ostaggio di ideali presto disillusi e aspettative smisurate e scontano la mancanza di figure autorevoli capaci di guidarli nel loro percorso evolutivo. Il cyberbullismo, il ritiro sociale, l’autolesionismo, la bulimia e l’anoressia sono alcuni dei modi in cui si manifesta una sofferenza nascosta e trascurata. Dello stesso autore si veda anche L’ età tradita. Oltre i luoghi comuni sugli adolescenti, Raffaello Cortina, Milano, 2021, 186 p. (Coll.Bibl.:19577)
Collocazione Biblioteca: 19077

Agnese Buonomo, La famiglia divorata. Vivere accanto al disturbo alimentare, Mursia, 2021, Milano, 139 p.
Quando un figlio o una figlia si ammalano di un disturbo alimentare è come se l’intera famiglia fosse investita da uno tsunami. Non esiste più nulla, tutto ruota intorno alla malattia. Anoressia, bulimia, binge-eating sono patologie subdole che trasformano in modo drastico la mente e il corpo di chi ne soffre. Dodici storie diverse, un viaggio attraverso gli occhi dei padri e delle madri, ma anche dei fratelli e delle sorelle che vivono e combattono la malattia dei loro cari.
Collocazione Biblioteca:18916

41tGo0YhLGLSofia Bignamini, Mutanti. Come cambia un figlio preadolescente, Solferino, Milano, 2020, 255 p.
Sul crinale tra l’infanzia e tutto ciò che viene dopo si apre una terra di mezzo, dove strani esseri, non più bambini e non ancora adolescenti, si apprestano a una grande trasformazione. Sono i mutanti che, travolti dalla rivoluzione puberale, cercano di definirsi, di tracciare confini e intrecciare relazioni con il mondo. Ognuno di loro risponde come può al richiamo della crescita: ci sono maschi che accelerano, dando sfogo agli istinti aggressivi e a un corpo muscolare, e femmine che usano il corpo per sedurre e compiacere aumentando i like sui social network. Ma c’è anche chi resta aggrappato all’infanzia, cercando con tutte le sue forze di frenare il treno ad alta velocità su cui si sente imbarcato. Nell’epoca del narcisismo, del “sempre prima, sempre più veloce”, la preadolescenza è diventata una fase cruciale, complicata per tutta la famiglia. È però una fase meno strutturata dell’adolescenza vera e propria, in cui problemi e asperità, sebbene intensi, sono ancora malleabili, e l’intervento adulto può essere molto efficace. L’autrice, psicoterapeuta, ci racconta che non esistono ricette preconfezionate per guidarli in questo passaggio. Esistono, però, trappole da evitare, ostacoli da aggirare e soprattutto occasioni da cogliere. Prima fra tutte, quella di avere fiducia in loro e difendere la loro speranza di futuro.
Collocazione Biblioteca:18591

A cura di Stefano Arduini … [et al.], Casa possibile. Book story, in Vita, a. 27, n. 2 (feb. 2020), pp. 23-67
La monografia, dedicata al problema dell’abitare nell’epoca contemporanea, è suddivisa in tre capitoli: 1) Housing: cambiamo strada. Da anni il nostro Paese non ha una politica sulla casa e il risultato è che l’abitazione nelle aree più dinamiche e produttive del paese è diventata un lusso anche per il ceto medio. C’è un forte rischio di gentrificazione e dell'”effetto Londra”. 2) L’housing collaborativo. Esistono però delle alternative: l’imprenditoria sociale, l’housing sociale, il vicinato solidale, i villaggi sostenibili, il co-housing giovanile e varie altre soluzioni abitative per anziani e disabili. 3) Le nuove parole dell’housing. Da movimento green all’urbanizzazione sempre più spinta, passando per la trasformazione digitale e l’allungamento della vita, le direttrici del cambiamento contemporaneo stanno modificando le nostre città e le nostre abitazioni. Una rivoluzione che necessita di rinnovare il vocabolario. In questo capitolo si parla infatti di: habitat, ecologia, convivenza, filiera, legami e iperluoghi.

Ezio Aceti, Ma cos’hai nella testa? Come educare i giovani alla libertà, Effatà, Cantalupa, 2020, 74 p.
L’autore, psicologo esperto nel campo dell’età evolutiva, della disabilità, della scuola e della mediazione familiare e culturale, dà suggerimenti per aiutare gli adulti a comprendere gli adolescenti, indicando valori e spunti da fornire ai ragazzi per crescere liberi. Allegato al libro anche un DVD.
Collocazione Biblioteca: 18741

Daniele Novara, Organizzati e felici. Come affrontare in famiglia le principali sfide educative dei figli, dai primi anni all’adolescenza, 4° ed., Bur Rizzoli, Milano, 2019, 308 p.
Daniele Novara offre in questo libro un sistema organico di informazioni educative, età per età (dalla nascita fino alla tarda adolescenza), scandendo un percorso di crescita sereno per bambini e ragazzi, nel quale ogni famiglia può trovare un riferimento efficace e aperto.
Collocazione Biblioteca:19809

Giugno 2017

 

Il Mulino

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(2015) Tullio Giraldi
Farmaci e psicofarmaci
Infelici, tristi o depressi

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(2016) Annalisa Frisina (a cura di)
Metodi visuali di ricerca sociale

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(2016)Fondazione Leone Moressa (a cura di)
Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione. Edizione 2016
L’impatto fiscale dell’immigrazione

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(2016) Salvatore Soresi (a cura di)
Psicologia della disabilità e dell’inclusione

 

Piccin

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(2016) Gioacchino Lavanco e
Loredana Varveri
Pathological gambling
Prevenire e curare il gioco d’azzardo

psicologia-dello-sviluppo

(2015) David R. Shaffer e
Katherine Kipp
Psicologia dello sviluppo
Infanzia e adoloscenza

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(2014) R. Sgalla,
S. Di Somma, A. M. Giannini,
A. M. Emanuele
Uscire dalla violenza
Un network per la donna

dimenticare-se-stessi

(2013) Maria C. Quattropani – Emanuela Coppola
Dimenticare se stessi
La continuità del Sé nei pazienti Alzheimer

 

 

Edizioni Gruppo Abele

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(2017) Leonardo Ferrante, Alberto Vanucci
Anticorruzione pop
È semplice combattere il malaffare se sai come farlo

 

 

Dalla  promotrice Associazione Territorio e Cultura Onlus

Voglia di democrazia 180

(2017) Giacomo Balduzzi e Davide Servetti
Voglia di democrazia.
Progetti di quartiere e deliberazione pubblica a Novara

 

 

Dall’autore Simone Lucido

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(2017)A cura di Maurizio Giambalvo e Giuseppe Mattina
Imprenditorialità, lavoro e innovazione sociale
Percorsi di uscita dalla marginalità e dalle dipendenze patologiche

 

Maggio 2017

Publications Office of the European Union

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(2017) E. M. C. D.  D. A.
Cannabis Legislation in Europe
An overview

 

Tau Editrice

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(2017) Fondazione Migrantes
Il diritto d’asilo. Report 2017
Minori rifugiati vulnerabili e senza voce

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(2016) Carlotta Venturi
Senza casa e senza tutela

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(2016) Damiano Meo
Storie di semola e di semplicità
Culture migranti e dialoghi possibili

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(2015) Maria Rosaria Chirico
Una migrazione silenziosa
Rom bulgari in Italia

 

Vivarium

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(2011) Bianca Gallerano e
Lorenzo Zipparri
Adolescenza, tradizione trasgressione
L’incontro dell’analista con la sofferenza-patologia dell’adolescente

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(2014) Mary Addenbrooke
Uscire dalle dipendensze
Testimonianze di recupero da alcol e droga

 

Haze

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(2014) Caterina Donadeo
Gioco d’azzardo e ludopatia
Dal divertimento alla dipendenza

 

Edizioni San Paolo

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(2017) Osvaldo Poli
Mamme che amano troppo
Per non crescere piccoli tiranni o figli bamboccioni

fam

(2015) Marco Deriu e
Maria Filomia
Famiglia e nuovi media
I nativi digitali e i loro genitori

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(2017) Tonino Cantelmi et al.
Essere padre e madre oggi
Crescere i figli con equilibrio e stabilità

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(2015) Giuseppe Dardes
e Ignazio Punzi
Dov’è tuo fratello?
Famiglia, immigrazione e multiculturalità

 

ancora-famiglia-tettamanzi(1)

(2016) Paola Tettamanzi
Ancora famiglia
Genitori sempre. La prima ricerca con le associazioni dei separati

 

O barra O edizioni

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(2016) Meir Hatina
Il martirio nell’islam moderno
Devozione, politica e potere

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(2017) Marco Dotti e
Marcello Esposito
Ludocrazia
Un lessico dell’azzardo di massa

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(2017) Claudette Portelli e
Matteo Papantuono
Il calcolo dei dadi
Azzardo e vita quotidiana

 

Edra

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(2015) John Horgan
Picologia del terrorismo

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(2015) Susan M. Pollak et al.
Mindfulness in psicoterapia
Tecniche integrate

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(2016) Susan Golombok
Famiglie moderne
Genitori e figli nelle nuove forme di famiglia

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(2015) Fabio Firenzuoli,
Francesco Epifani,
Idalba Loiacono
Cannabis.”Erba” medica
Norme, preparazioni galeniche, attualità e prospettive di cura

 

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(2015) Soojung-Kim Pang Alex
Dipensenza digitale

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(2015) Fabio Firenzuoli,
Francesco Epifani,
Idalba Loiacono
Cannabis.”Erba” medica
Norme, preparazioni galeniche, attualità e prospettive di cura

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(2015)C. Yudofsky Stuart
Pause fatali
Riconoscere e superare i blocchi esistenziali

 

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(2015) Mazzarella A.
Alla ricerca di beatrice
Dante e Jung

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(2015) K. Rosenberg e
L. Feder

Dipendenze comportamentali
Criteri, evidenze, trattamento

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