Area terzo settore, privato sociale e volontariato

LINEAMENTI DI SOCIOLOGIA DEL TERZO SETTORELucia Boccacin, Lineamenti di sociologia del terzo settore, Vita e pensiero, Milano, 2023, 131 pp.
Il termine ‘terzo settore’ è ormai entrato nel linguaggio comune, ma il dibattito resta aperto attorno a numerosi interrogativi riguardo, per esempio, quali organizzazioni comprenda e quali funzioni sociali svolga. Il presente volume offre risposte a questi interrogativi, delineando un itinerario conoscitivo che prende l’avvio da una ricostruzione delle dinamiche dei welfare state contemporanei, per giungere a una riflessione sul ruolo del terzo settore alla luce dei principali approcci sociologici che, a livello internazionale e italiano, hanno studiato tale fenomeno. Particolare attenzione è riservata alla comprensione di concetti specifici, come reti sociali, partnership, coproduzione, nell’ipotesi che la focalizzazione dei processi partecipativi plurimi messi in atto dalle organizzazioni del terzo settore possa fare la differenza dal punto di vista della promozione di una buona qualità di vita per i singoli e le comunità di riferimento. Vengono inoltre illustrate le evidenze emerse dai dati del censimento delle istituzioni non profit effettuato da ISTAT per il nostro Paese, al fine di evidenziare le trasformazioni empiriche strutturali di natura endogena e quelle relative alle relazioni con gli altri stakeholder presenti nei territori. Il testo si rivolge agli studenti e a tutti coloro che hanno interesse per le tematiche connesse allo studio del terzo settore e alla sua contestualizzazione nell’ambito di modelli di welfare plurali
Collocazione Biblioteca: 20572

A cura di Animazione Sociale ; Intervista a Luca Fazzi, La fatica di essere cooperativa sociale oggi. 10 domande per discutere su come portare avanti il progetto culturale, sociale, politico, in Animazione Sociale, n. 8/367 (2023), pp. 6-16
Intervista a Luca Fazzi professore ordinario di sociologia a Trento: nel welfare italiano le cooperative sociali sono un attore prezioso. Ma queste realtà vivono oggi una crisi seria. La crisi riguarda la sostenibilità economica, il rapporto con l’ente pubblico, il progetto culturale e politico, la relazione con le nuove generazioni di lavoratori/trici. Luca Fazzi risponde su come affrontare questa fase, come rilanciare il valore della cooperazione e come esserci ancora nel welfare di domani.

Sebastiano Citroni, L’associarsi quotidiano del Terzo settore. Oltre il che cosa si fa, conta il come si agisce, in Animazione Sociale, n. 6/365 (2023), pp. 19-30
L’autore propone un cambio di sguardo sul Terzo settore, passando da cosa fa a come lo fa, per non rischiare di misurare l’impatto sociale del Terzo settore in modo produttivistico e considerarlo parte integrante della società neoliberista. Guardando al “come”, se ne scopre l’anima politica che agisce nei modi associativi e nelle prassi operative. L’autore è docente di Sociologia culturale all’Università dell’Insubria.

COPROGRAMMARE E COPROGETTAREUgo De Ambrogio e Gianfranco Marocchi, Coprogrammare e coprogettare. Amministrazione condivisa e buone pratiche, Carocci Faber, Roma, 2023, 182 pp.
L’orientamento proposto dall’amministrazione condivisa eseguita attraverso coprogrammazione e coprogettazione modifica il precedente paradigma fondato sull’ideologia di mercato, considerata come unica strada per assicurare soluzioni ottimali anche nello svolgimento di attività di interesse generale. Il Codice del Terzo Settore, in particolare nell’art. 55, propone invece un paradigma collaborativo: i soggetti pubblici e il Terzo Settore sono alleati, coinvolti e responsabili nella costruzione del bene comune. La storica sentenza 131/2020 della Corte costituzionale e altri interventi normativi hanno definitivamente riconosciuto l’opportunità di un percorso ispirato all’amministrazione condivisa, determinando un deciso e irreversibile cambio di rotta. Si tratta di un’effettiva traduzione del principio di sussidiarietà definito dall’art. 118 della Costituzione. Il volume fornisce una riflessione e concrete indicazioni amministrative, metodologiche e relazionali per condurre processi collaborativi efficaci, fra Pubblico e Terzo Settore, attraverso coprogrammazione e coprogettazione.
Collocazione Biblioteca: 20534

A cura di Franco Floris; intervista a Luca Fazzi, Se collaborare nel welfare locale fa (ancora) la differenza. Si sta aprendo una stagione di co-progettazioni tra Ente pubblico e Terzo settore?, in Animazione Sociale, n. 1/360 (2023), pp.     6-17
L’articolo 55 del Codice di riforma del Terzo Settore ha introdotto la co-programmazione e la co-progettazione per promuovere nel welfare locale una concezione più collaborativa e partitaria tra amministrazioni pubbliche e Terzo settore. Ulteriore impulso è poi venuto da una sentenza della Corte costituzionale (131/2020). Luca Fazzi, docente di Sociologia presso l’Università di Trento, per indagare sui reali cambiamenti in atto (dagli appalti alle co-progettazioni?) ha analizzato una serie di co-progettazioni in diverse regioni italiane. Nell’articolo l’intervista sull’argomento.

Paolo Tomasin, La valutazione d’impatto sociale. Riflessioni per chi opera nel sociale, in Lavoro sociale, vol. 22 n. 6 (dic. 2022), pp. 33-37
L’articolo descrive cosa sia la valutazione d’impatto sociale e come essa possa incidere sull’operato degli enti del terzo settore, evidenziandone opportunità e limiti.

Emanuele Polizzi, Le alleanze di advocacy: la vocazione politica del Terzo settore, da Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 11 (nov. 2022), pp. 606-614
Recentemente le organizzazioni del Terzo settore hanno mostrato la loro efficacia anche come soggetti di advocacy, capaci di richiamare l’attenzione e spingere all’azione politici e amministratori su temi socialmente rilevanti. L’autore si chiede quali sono le alleanze attualmente in atto e che risultati hanno ottenuto.

316Z5no4b5L._SR600,315_PIWhiteStrip,BottomLeft,0,35_PIStarRatingTHREE,BottomLeft,360,-6_SR600,315_SCLZZZZZZZ_FMpng_BG255,255,255Ivan Pedretti, Perennial. L’ Italia che invecchia e che vuole ancora darsi da fare, Futura, Roma, 2022, 147 pp.
Il libro di Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil, passa al setaccio il mondo dei “perennial”, cioè di coloro che nonostante le tante primavere alle spalle hanno ancora voglia di imparare, conoscere, confrontarsi, fare e darsi da fare. Partecipano infatti attivamente alle dinamiche della comunità e dei territori di cui fanno parte facendo volontariato. Sono però 3,5 milioni gli anziani non autosufficienti che hanno bisogno di cure costanti, per i quali occorre rivoluzionare il sistema sanitario e il welfare del nostro paese, con servizi di prossimità, formando meglio il personale sociosanitario e utilizzando le soluzioni offerte dalla robotica, dalla telemedicina e dalla robotica.
Collocazione Biblioteca: 20246

Giampaolo Cerri … [et al.], I sociale sui social, in Vita, a. 29, n. 7-8 (lug.-ago. 2022), pp. 21-61
La monografia raccoglie diversi contributi sul tema della presenza dei temi sociali all’interno dei social network. Si segnala in particolare il secondo capitolo che dà voce ai responsabili degli enti del Terzo settore che raccontano le loro strategie e i loro obiettivi di presenza sui social.

Anna Reggiardo, L’ibridazione del Terzo settore. Note di lettura sul dibattito, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 2 (ago. 2022), pp. 383-404
Per diversi decenni la letteratura sul Terzo settore si è occupata di definirne le origini, i confini e le caratteristiche specifiche. Oggi nel dibattito internazionale riveste viceversa grande rilevanza il tema della sua ibridazione, intendo con questo termine il processo che produce un mix di elementi tra loro conflittuali e contraddittori, quali la distanza tra volontariato e lavoro, tra Terzo settore e mercato.

Franca Maino … [et al.], La comunità, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 4 (ago. 2022), pp. 17-31
Il focus della rivista raccoglie tre contributi sulla coprogettazione e la coprogrammazione nell’ambito del welfare. I titoli degli articoli sono: 1) “Coprogettare e coprogrammare. Nuovi strumenti per innovare il welfare locale” di Franca Maino; 2) “Ben-essere in valle. Coprogrammazione e coprogettazione in valli di Susa e Sangone” di Anna Abburrà e Barbara Mauri; 3) “L’impresa sociale Girasole. Un modello di welfare mix nel territorio di Lecco” di Lorenzo Guerra. Nel medesimo n. della rivista si trova anche l’articolo di Marcello D’Amico, Innovazione sociale nell’Unione europea. Il contributo dei fondi europei alle esperienze di coprogrammazione, coprogettazione e partecipazione, pp. 60-61

Screenshot 2024-05-08 121845Claudia Fiaschi ; Prefazione di Stefano Zamagni, Terzo. Le energie delle rivoluzioni civili, RCS, Milano,  2022, 63 pp.
Il testo prova ad argomentare le ragioni di un mondo, quello del Terzo Settore italiano, che vive contraddizioni analoghe a quello del Terzo Stato francese nel Settecento: protagonista indispensabile nelle nostre comunità, ma non delle agende dei decisori politici e istituzionali, sopravvalutato dalle autorità nei momenti di carestia, spesso ignorato in tempi di vacche grasse, comunque sottovalutato nelle epoche di ricostruzione. L’autrice intende così condividere le tante riflessioni su un mondo che conosce a fondo quale portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.
Collocazione Biblioteca: 19787

Paolo Venturi … [et al.], La cooperazione sociale attrae nuove generazioni?, in Animazione Sociale, n. 07/357 (2022), pp. 29-41
Nella sezione “Sguardi” di questo numero il dibattito prende spunto dai risultati di una indagine promossa dall’ AICCON (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit) volta ad indagare il rapporto tra i giovani cooperatori sociali under 35 e il tema del lavoro. La lettura di queste pagine mette in luce quanto si difficile oggi coniugare al futuro una storia così preziosa quale è stata quella della cooperative sociali.

Sabina Pignataro … [et al.], Italian Social Tour, in Vita, a. 29, n. 6 (giu. 2022), pp. 19-64
Nella presente monografia viene raccontato come, nella molteplicità di proposte turistiche italiane, si stanno affacciando con buon successo anche cooperative, associazioni, imprese sociali che stanno realizzando all’interno di fattorie, eremi o residenze artistiche, alcuni progetti ed iniziative innovative che valorizzano i temi del sociale, come migranti, disabili, aree interne, impresa di territorio, sviluppo territoriale, ecc… In questo nuovo quadro, il sociale diviene esso stesso oggetto di attenzione del visitatore e quindi, in qualche modo, meta turistica.

Laura Bongiovanni, La sfida del PNRR per imprese sociali e amministrazioni pubbliche, le evidenze dell’ultima edizione dell’Osservatorio Isnet sull’impresa ad impatto sociale, in Welfare oggi, n. 2 (apr.-giu. 2022), pp. 30-34
L’articolo riassume alcuni risultati contenuti nell’indagine annuale dell’Osservatorio Isnet, che ha indagato il ruolo del PNRR a partire dal vissuto delle imprese a impatto sociale. I dati indicano la volontà delle imprese sociali di uscire dalla marginalità e contribuire attraverso i principi della co-programmazione e co-progettazione. A questo scopo è necessario attivare i processi adatti con le competenze necessarie. Sull’argomento, si segnala nello stesso numero della rivista l’articolo “PNRR – Missione 5 – Inclusione e Coesione. A che punto siamo?” di Tina Frisina.

og__id13203_w800_t1651841713__1xAnna D’Ascenzio ; prefazione di Diego Giannone, Il volontariato dopo lo stato sociale. Discorsi e pratiche, Mimesis, Milano ; Udine, 2022, 143 pp.
Questo volume restituisce alcune analisi sul volontariato del “secondo welfare” e, più in generale, sulle trasformazioni che il Terzo settore ha attraversato nel corso degli ultimi decenni in Italia. Sullo sfondo delle riflessioni proposte è posta la metamorfosi urbana e politica dell’Italia post-industriale, che moltiplica gli spazi marginali, quelli del disagio socio-economico, dei capannoni abbandonati e delle retoriche della riqualificazione, che vive la profonda crisi dei partiti politici e dei sindacati, producendo spaesamento e crisi identitaria. Attraverso lo sguardo e le parole dei volontari si ricostruiscono i passaggi dal welfare al workfare, dimostrando come ciò abbia contribuito all’istituzionalizzazione del volontariato, fino a trasformarlo in una tendenza giovanile di massa favorendo l’estensione di una figura ibrida, a metà strada tra il volontario puro e l’occupato retribuito.
Collocazione Biblioteca: 19711

Paola Sartori, Per una leadership cooperativa territoriale. Un cammino in dieci passi, in Animazione Sociale, n. 356/06 (2022), pp. 54-63
A partire dalla rielaborazione di alcune esperienze realizzate nel territorio veneziano, l’autrice, specializzata in psicologia sociale analitica, propone una riflessione articolata in dieci punti sulle possibilità che può avere un servizio pubblico di praticare una leadership cooperativa volta a favorire la costruzione di partecipazione territoriale con organizzazioni e operatori del servizio pubblico, delle cooperative sociali e del variegato mondo associativo.

A cura di Ugo Ascoli, L’Azione sociale oggi in Italia: volontariato, cooperazione, movimenti sociali e mobilitazione civile, in RPS : La rivista delle politiche sociali, n. 1 (gen.-feb. 2022), pp. 7-158
La monografia raccoglie i seguenti contributi: 1) “Protagonismo sociale e crisi pandemica: le risposte della società civile alle crescenti disuguaglianze. Nota introduttiva” di Ugo Ascoli; 2) “Volontari nel Terzo settore e nuove forme di mobilitazione civile” di Renato Frisanco; 3) “Esperienze di cittadinanza dal basso: il volontariato delle persone di origine immigrata” di Maurizio Ambrosini; 4) “Dopo la pandemia, cosa? Adattamenti e innovazioni nel volontariato organizzato in Italia” di Sabina Licursi, Renato Marinaro, Francesco Marsico e Giorgio Marcello; 5) “Cooperazione sociale e welfare: scenari e sfide” di Massimo Campedelli, Lara Toccafondi e Gianna Vignani; 6) “Solidarietà, mutualismo, resistenza: l’azione collettiva in Italia dalla crisi economica a quella pandemica” di Lorenzo Bosi e Lorenzo Zamponi; 7) “Movimenti sociali e azione collettiva: strategie, ruoli ed esperienze nelle città del XXI secolo” di Fiorenza Deriu e Antonio Putini, 8) “Cittadini, minoranze attive e politica «diffusa»” di Giuseppe Cotturri; 9) “La povertà lavorativa” di Nicola Marongiu.

as353Nicola Basile e Giuseppe Imbrogno, Dove sarà il Terzo settore nel futuro? Tornare all’azione politica per uscire dall’auto-centratura, in Animazione Sociale, n. 03/353 (2022), pp. 18-29
Domanda obbligatoria è quali saranno le priorità e le modalità che gli enti del Terzo settore dovranno porsi per continuare a svolgere la propria funzione sociale e politica e per sopravvivere ai cambiamenti del mercato. Il complicato presente assorbe le energie mentali per affrontare questioni di sopravvivenza degli enti, ma è necessario un pensiero sul futuro per capire come riposizionarsi nel mercato e nella società.

Claudia Campese, Caltanissetta, un nonluogo in cerca d’identità, in lavialibera, n. 13 (2022), pp. 51-56
L’articolo denuncia la situazione di Caltanissetta, città siciliana dove la qualità della vita è tra le più basse d’Italia. I giovani emigrano, gli immigrati stranieri sono confinati in quartieri ghetto e l’immobilismo favorisce la criminalità organizzata. Tuttavia qualcuno prova a reagire con alcune iniziative culturali, artistiche e sociali.

Riccardo Bonacina, Il volontariato in transizione, in Vita, a. 29, n. 3 (mar. 2022), pp. 67-73
La pandemia ha reso evidente la necessità di volontari come energia delle comunità e cittadinanza attiva. Nell’articolo l’autore raccoglie esperienze sul campo e sottolinea l’importanza di valorizzare questo patrimonio umano. Nel medesimo numero della rivista si trova anche un approfondimento sulle ONG operanti in Italia per i migranti e povertà educativa in periodo di pandemia: Anna Spena … [et al.], ONG. L’Italia chiamò, pp. 19-59

Immagine_2022-03-14_122137Alceste Santuari ; prefazione di Angelo Fioritti, Il Budget di Salute e la presa in carico delle persone fragili. Profili giuridici di uno strumento innovativo di partenariato pubblico-privato, Franco Angeli, Milano, 2022, 353 pp.
Il Budget di Salute rappresenta uno strumento innovativo ed efficace di integrazione sociosanitaria e di promozione dell’inclusione sociale delle persone fragili. Esso è in grado di contemplare percorsi, progetti e interventi personalizzati di cura, di riabilitazione, di inserimento lavorativo e di autonomia delle persone fragili. Le finalità e le attività ricomprese nel BdS rendono questo “schema di gioco” giuridico e programmatorio funzionale alla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni ai sensi dell’art. 117, comma 2, lett. m) della Costituzione. Il BdS, attivabile dalle aziende sanitarie locali in collaborazione con i Servizi sociali territoriali, implica il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile, delle famiglie dei beneficiari-utenti e delle loro reti. La natura personalizzata e comunitaria delle attività, dei progetti e degli interventi oggetto del BdS richiedono l’attivazione di procedure amministrative che permettano di stabilire rapporti collaborativi, e non soltanto competitivi, con gli erogatori dei servizi e delle prestazioni. Di qui la necessità e l’opportunità per le aziende sanitarie e per gli enti locali di definire percorsi, strumenti e modalità di organizzazione e di gestione delle attività e dei progetti personalizzati e di utilizzare gli istituti giuridici della co-programmazione, co-progettazione e accreditamento libero. Essi permettono di sottrarre i servizi, i progetti e le attività definiti dal BdS dalle procedure pubbliche di affidamento di servizi, esaltandone l’attitudine a creare reti di collaborazione in ambito comunitario.

Chiara Castellani, Ilaria Andreasi, Vitalba Marchese, Giovani in cerca di autonomia. Il caso del progetto NET for NEET, Energie sociali, Verona, 2022, 145 pp.
Il progetto Net for Neet, patrocinato dalla Fondazione Cariverona, ha innescato logiche di sistema e di co-progettazione sinergica pubblico-privato, welfare e famiglia, in particolare in tre ambiti: famiglia e disagio giovanile, famiglia e anziano, famiglia e disabilità. Net for Neet partendo dai giovani, dalle loro famiglie, dalle loro fragilità, ma anche dalle loro potenzialità ha aperto occasioni di vita attiva e di partecipazione, sperimentando nuovi modelli di intervento, modalità alternative di risposta ai bisogni abitativi, sociali, formativi e lavorativo, tessendo e rafforzando alleanze territoriali in modo diffuso e costante.
Collocazione Biblioteca: 19400

Riccardo Bonacina… [et al.], Fondazioni: ritorno al futuro, in Vita, a. 28, n. 12 (dic. 2021), pp. 21-65
Il dossier raccoglie diversi articoli sul tema delle fondazioni, ripercorrendone la storia nel nostro paese, mappandone la distribuzione sul territorio nazionale e descrivendone alcuni interventi significativi. Infine, le interviste ai presidenti di alcune fondazioni propongono riflessioni sul contributo delle fondazioni al Pnrr, sul rapporto con le comunità, con il terzo settore e con le pubbliche amministrazioni, e sulle priorità di intervento per i prossimi anni.

A cura di Maura Pozzi e Carlo Pistoni, Partecipare nelle comunità: forme e pratiche di azione sociale per la collettività, in Psicologia di Comunità, vol. 17, n. 2 (2021), pp. 9-93
Questo numero della rivista presta particolare attenzione alla cosiddetta azione sociale, cioè l’insieme di tutte quelle attività di impegno civico svolte da singole persone con scelta personale e volontaria, aventi l’obiettivo di affrontare i problemi collettivi attraverso un coinvolgimento attivo. Vengono prese in considerazione le seguenti tipologie di azione sociale: 1) le attività di volontariato; 2) l’impegno politico tradizionale; 3) l’attivismo.

fattiperbene-locandina-CA0703222-1-1024x853A cura di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Settore Beni Confiscati, Fatti per bene. Riutilizzo sociale dei beni confiscati in Italia. Numeri, esperienze e proposte, Libera, Roma, 2021, 80 pp.
Il dossier fotografa il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie in Italia, in occasione dei 25 anni dall’approvazione della legge n.109 del 7 marzo 1996, evidenziando innanzitutto le positività di un percorso e di tante esperienze nate grazie alla presenza di beni di vario tipo sottratti alla disponibilità delle mafie. Tuttavia, i dati mostrano che poco più della metà dei beni destinati alle amministrazioni comunali è stato poi effettivamente riutilizzato e molti rimangono ancora da destinare perché presentano varie forme di criticità. Secondo Libera, il contributo che questo patrimonio può apportare alla ripresa nel nostro Paese post pandemia sarebbe maggiore se tutti i beni fossero rapidamente restituiti alla collettività e le politiche sociali diventassero una priorità politica a sostegno del diritto all’abitare, alla salute pubblica, alla sostenibilità ambientale, al lavoro dignitoso e ai percorsi educativi e culturali.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.487

Tiziano Vecchiato, Il volontariato è gratuità, in Studi Zancan, a. 22, n. 3 (mag. – giu. 2021) – on line, pp. 5-14
Il seminario sul tema «La gratuità è il volontariato» è stato promosso e organizzato dalla Fondazione Emanuela Zancan in collaborazione con l’Associazione Luciano Tavazza, il Centro di Ricerca Maria Eletta Martini, la Rivista delle Politiche Sociali e la Rivista Studi Zancan. Ha coinvolto persone che hanno vissuto la storia del volontariato e approfondito il senso della gratuità insieme con i padri del volontariato moderno. La gratuità è un elemento inscindibile dalla solidarietà, per questo i partecipanti hanno sentito il dovere di precisare le relazioni con la giustizia, la fraternità e la solidarietà tra generazioni. Nel documento finale sono sintetizzati il problema, le criticità, le soluzioni per evitare la crisi di senso che penalizza il volontariato soprattutto quello innovativo. Dello stesso autore si veda anche l’articolo Carta dei Valori dell’azione volontaria, n. 1 (gen.-feb. 2021) – on line, pp. 7-33

Renato Frisanco, Il volontariato in cerca della sua forza innovativa. Inediti dialoghi tra tradizione e innovazione, in Animazione Sociale, n. 6/347 (2021), pp. 15-26
L’articolo intende dare conto del percorso svolto finora dal volontariato del ventunesimo secolo, evidenziandone gli aspetti di continuità e di novità nel contesto di complessità e problematicità della nostra società. Inoltre, indica alcuni obiettivi per il futuro, affinché il volontariato recuperi il protagonismo che nel secolo scorso lo ha reso capace di interloquire con le istituzioni e con i cittadini. Sull’argomento si veda anche l’articolo a cura di Attilio Rossato e Alessandro Seminati, Per una “costituente” del volontariato. Sostenere le nuove pratiche di solidarietà, civismo, gentilezza, in Animazione Sociale, n. 4/345 (2021), pp. 41-51 e quello di Anna Spena … [et al.], Volontariato patrimonio dell’umanità, in Vita, a. 28, (lug.-ago. 2021), pp. 21-76