Certaldo 2019: la storia del lavoro di strada

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Pompidou Group, Outreach. Proceedings, Council of Europe, Strasburgo, 1994, pp.160
Atti del simposio tenutosi a Bergen nel Febbraio 1993, organizzato dal Pompidou Group e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il seminario si proponeva di approfondire la conoscenza dei servizi per la tossicodipendenza che operano nelle strade, nei parchi, nei locali e negli altri luoghi di incontro, per contattare le persone tossicodipendenti che sono difficilmente raggiungibili dai servizi tradizionali.  Collocazione Biblioteca: 17077

Le unità di strada nel territorio. Seminario di aggiornamento per operatori di strada, Comune di Certaldo Regione Toscana USL 18 Empoli, Empoli, 1994, pp. 70
Atti del seminario di aggiornamento per operatori di strada tenutosi a Certaldo (Empoli) nel mese di Gennaio del 1994. Il seminario si proponeva di riflettere sugli interventi di strada, sul loro senso, sugli obiettivi, sulle esperienze, sui vissuti degli operatori, sull’impatto delle unità di strada sul territorio. Durante il convegno è stato redatto un documento definito “Carta di Certaldo” che esprime alcune linee guida fondamentali del lavoro di strada. Sono presenti in biblioteca in originale anche le relazioni presentate al convegno (coll. Bibl.: C0203; D2513).
Collocazione Biblioteca: G7411

Il lavoro di strada come sviluppo della comunità locale. Esperienze del Nord e del Sud del Mondo a confronto, Mais,Torino,1996, p. 104        
Il volume riporta gli atti del II seminario di interscambio per operatori di strada svoltosi a Candia e a Torino nell’ottobre del 1996. L’obiettivo del convegno era di realizzare un interscambio tra le diverse esperienze di operatori di strada che lavorano con i minori in Italia e in paesi del Sud del mondo. Nel volume è presente la “Carta di Candia“, redatta in quell’occasione. Rispetto al documento di Certaldo questo ha un taglio più culturale, che evidenzia gli elementi di vicinanza e di diversità tra le esperienze di strada nei vari Paesi del mondo, in ordine ad alcuni aspetti, quali: le finalità, il significato della strada, i saperi espressi, la relazione educativa e il lavoro di rete, il protagonismo dei bambini e dei ragazzi, il rapporto con le istituzioni e la formazione degli operatori.
Collocazione Biblioteca: E2515

Centro Nazionale di Documentazione e Analisi sull’Infanzia e l’Adolescenza, In strada con bambini e ragazzi, Istituto degli Innocenti, Firenze, 1999, pp. 388
Il volume fa parte della collana di Quaderni “Pianeta Infanzia” del Centro Nazionale di Documentazione ed Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza (Istituto degli Innocenti di Firenze) e raccoglie una serie di contributi, esperienze e progetti relativi al lavoro di strada (in particolare di tipo educativo) rivolto a bambini ed adolescenti. Il quesito principale, filo conduttore dei vari interventi è il seguente: come è possibile educare in un luogo aperto quale è la strada? Nell’ultima parte del testo sono riportati appelli, dichiarazioni e sintesi di convegni e seminari in materia, deliberazioni e atti degli Enti locali e indirizzi dei siti Internet riguardanti l’argomento.
Collocazione Biblioteca: 29R12

European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction. Outreach Work Among Drug Users in Europe, EMCDDA, Lisbon 1999. pp.195
Il volume rappresenta il punto finale di un progetto di ampio respiro in Europa sui concetti, la pratica e la terminologia relativi al lavoro di strada tra consumatori di droga, promosso dall’EMCDDA e coordinato dal Bureau voor Ondorzoek en Statistiek, Amsterdam. I principali obiettivi dello studio sono stati: valutare i concetti, la pratica e la terminologia del lavoro di strada in Europa; costruire una base per ulteriori ricerche in questa area; sviluppare un’adeguata copertura nell’ambito dei sistemi informativi europei; facilitare lo scambio di informazioni tra gli operatori europei.
Collocazione Biblioteca: 09513

Celeste Franco Giannotti, Dipendenze: la qualità della cura nei servizi, Franco Angeli, Milano, 2004, pp. 233
Dopo aver dato una definizione univoca di alcuni concetti fondamentali – tossicodipendenza, tossicodipendente, consumatore, esito – l’autore esamina situazioni che si verificano all’interno del servizio e che il servizio stesso crea. Vengono analizzati gli atteggiamenti, i rapporti, le relazioni, gli strumenti, le situazioni proprie dei pazienti che si rivolgono al servizio: la fase del primo contatto, la ricerca diagnostica, il trattamento e le condizioni da rispettare se si vogliono ottenere risultati positivi, sino all’esito finale dell’intervento terapeutico. Il volume contiene anche la “Carta di Bologna” (pp. 232-233), frutto del lavoro dell’incontro nazionale dgli operatori delle Unità di Strada, tenutosi a Bologna il 15 e 16 marzo 1999.
Collocazione Biblioteca: 11534

Susanna Ronconi, Riduzione del danno. Un decennio di risultati e qualche sfida aperta, in Dignitas, n. 7 (mag. 2005), pp. 10-15
Susanna Ronconi, coordinatrice dei servizi a bassa soglia del Piemonte, ripercorre l’ultimo decennio nell’ambito della riduzione del danno, ne evidenzia le sfide (verso i consumatori, verso gli operatori e verso la comunità sociale) e sottolinea la responsabilità della politica in questo ambito.

Joana Marques … [et al.], Professional Profile of the Outreach Worker in Harm Reduction, Lisbona, Apdes, 2013, pp. 137
Ogni giorno un lavoratore di outreach affronta nuove situazioni, nuove persone, diverse dal giorno precedente. Per poter gestire questo, ha bisogno di avere un repertorio di approcci diversi, di avere conoscenze e competenze. Spesso inoltre manca una descrizione dettagliata e chiara del lavoro e procedure particolareggiate per affrontare le situazioni reali. Ogni situazione infatti è unica e va gestita sul momento, con l’aiuto delle esperienze pregresse proprie e degli operatori più esperti. Questo testo si propone di dare risposte a molte delle domande che potrebbero essere poste su ciò che un lavoratore di outreach effettivamente fa: quali atteggiamenti dovrebbe acquisire, le diverse attività svolte e le conoscenze, abilità e attitudini necessarie. Il manuale descrive anche l’importanza di essere in grado di intrecciare relazioni con gli utenti del servizio e di fare rete con altri servizi, al fine di supportare gli utenti e creare per loro opportunità di cambiamento. Testo disponibile in pdf.

A cura di Laura Cerrocchi e Liliana Dozza, Contesti educativi per il sociale. Approcci e strategie per il benessere, Trento, Erickson, 2010, pp. 274 Il volume si rivolge ai professionisti impegnati in compiti di educazione e formazione. Nella prima parte pone attenzione al tema dell’educazione nella società della globalizzazione, di contesti educativi dove l’organizzazione interna è caratterizzata da una sana relazionalità, impegnata a comunicare senza escludere. Nella seconda parte analizza e propone strategie e contesti di prevenzione, educazione e recupero rivolti alle differenti età della vita, per il benessere individuale e di comunità, entrando nello specifico dei setting e degli approcci relativi al lavoro di rete, dei servizi di formazione, delle strutture socio-educative di affido dei minori, dei setting dei Ser.T., del lavoro di strada e della cooperazione internazionale, di “avvocato di strada” e Polizia di Stato per la tutela dei diritti di cittadinanza.      Collocazione Biblioteca: 15391

A cura di Leopoldo Grosso e Lorenzo Camoletto, Oltre i confini dei raves. Le spirali del divertimento tra rischio e pregiudizio, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2011, pp. 189
Per molti ragazzi, per cui il tempo notturno del fine settimana costituisce un’occasione di divertimento irrinunciabile, le nuove mode giovanili, le culture musicali e gli stili di vita adottati, i condizionamenti di gruppo e di contesto possono avviare a comportamenti a rischio e a consumi alterati. Dalla conseguente necessità di interventi protettivi per il contenimento dei rischi e la riduzione del danno nasce il progetto Neutravel, realizzato in Piemonte in collaborazione tra servizio pubblico e privato sociale. Il libro vuole restituire l’esperienza del progetto, attraverso i contributi di vari operatori. In  allegato il dvd omonimo (02D17).
Collocazione Biblioteca: 17905      

A cura di Guillaume Marcoux e Odile Maurice e l’équipe de La voix de l’enfant, Programme Leonardo Da Vinci 2009-2011. La formation des professionels travaillant avec les enfants des rues et dans la rue, Sylvain Harivel H.C.E., Parigi, 2011, pp. 95
Il libro espone il programma Leonardo da Vinci indirizzato alla formazione degli operatori che si occupano sul territorio dei bambini di strada. Viene presentato il programma anche nel suo sviluppo negli anni e si espone un elenco di associazioni europee analoghe. Vengono forniti dati statistici sulla situazione sociale e giuridica riguardante i minori in Francia, Spagna, Italia e Romania. In ultimo sono esaminati i requisiti necessari per gli operatori che si occupano di tale tematica ed i problemi di formazione anche permanente.

Joana Marques … [et al.], Professional Profile of the Outreach Worker in Harm Reduction, Apdes, Lisbona, 2013, pp. 137
Ogni giorno un lavoratore di outreach affronta nuove situazioni, nuove persone, diverse dal giorno precedente. Per poter gestire questo, ha bisogno di avere un repertorio di approcci diversi, di avere conoscenze e competenze. Spesso inoltre manca una descrizione dettagliata e chiara del lavoro e procedure particolareggiate per affrontare le situazioni reali. Ogni situazione infatti è unica e va gestita sul momento, con l’aiuto delle esperienze pregresse proprie e degli operatori più esperti. Questo testo si propone di dare risposte a molte delle domande che potrebbero essere poste su ciò che un lavoratore di outreach effettivamente fa: quali atteggiamenti dovrebbe acquisire, le diverse attività svolte e le conoscenze, abilità e attitudini necessarie. Il manuale descrive anche l’importanza di essere in grado di intrecciare relazioni con gli utenti del servizio e di fare rete con altri servizi, al fine di supportare gli utenti e creare per loro opportunità di cambiamento.

A cura di Giuseppe Reale, Servizi di prossimità, bassa soglia e riduzione del danno. Report – IV Convention Nazionale, in Dal fare al dire, a. 25, n. 1 (2016), 54-59
La IV Convention Nazionale dei servizi di prossimità, bassa soglia e riduzione del danno, svolta a Torino nel febbraio 2016, è stata l’occasione per fare il punto sulle esperienze, i significati, le trasformazioni e le prospettive di tutte quelle azioni svolte più tradizionalmente nel settore dei consumatori attivi di sostanze che vivono in condizioni di marginalità, prima o al di là delle possibilità di realizzare interventi di vera e propria terapia. Vi è stata un’ulteriore prospettiva relativa ad una complessa area di intervento che vede la popolazione generale e i suoi consumi, non necessariamente in forma di addiction, come importante oggetto di attenzione e lavoro.

Andrea Zampetti, La strada educativa. Un approccio sistemico al lavoro educativo di strada, Las, Roma, 2016, pp. 324
La strada, oggi, appare come una grande opportunità che viene valorizzata come uno spazio di protagonismo sociale per riscoprire i valori dell’appartenenza e della comunità. La strada però è anche luogo che rivela il profondo disagio e il rischio di emarginazione. Non è luogo di transito, di passaggio, di incontro, di condivisione, di reciprocità e solidarietà, ma una “casa” senza ponti né protezioni, luogo di sfruttamento e di accumulo di “scarti”. Questa situazione può riguardare soggetti diversi, che hanno estremo bisogno di essere aiutati per un recupero di dignità, di speranza e di reintegrazione sociale. L’autore è docente della facoltà di Scienze dell’Educazione.
Collocazione Biblioteca: 17757

A cura di Leopoldo Grosso e Angela La Gioia, Preparati all’incertezza.Fare formazione in ambito sociale, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2017, pp. 171
Questo libro nasce dall’esperienza dell’Università della Strada del Gruppo Abele, nata nel 1978 e consolidatasi in decenni particolarmente impegnativi per quanto riguarda il settore della formazione. L’esperienza ha dimostrato che il contatto con la strada può insegnare molto e rispondere in modo non convenzionale ai bisogni di formazione degli operatori sociali. Cardine della cultura della formazione è così diventato il confronto tra operatori e protagonisti della realtà sociale, con particolare attenzione alle difficoltà di chi vi opera. Il lavoro sociale diventa così risorsa preziosa per la convivenza democratica, contro i rischi di imbarbarimento della vita sociale. Si segnala in particolare l’approfondimento su “Lavoro di strada e formazione”.
Collocazione Biblioteca: 17904

A cura di Francesco d’Angella, Come sta oggi il lavoro di strada?, in Animazione Sociale, n. 324 (2019), pp. 34-43
L’articolo ripercorre 25 anni di esperienza del lavoro di strada dalla sua concettualizzazione con la Carta di Certaldo del 1994 (Coll. Bibl.: D2513). L’operatore di strada è un mediatore capace di inventarsi e coltivare la relazione in ambiti in cui non è espressa alcuna domanda formale di aiuto. In strada non ci si può muovere con una logica di “colonizzazione” del territorio, ma sempre di esplorazione, alla stregua di “antropologi”. Tuttavia, in questi anni, si sono visti naufragare molti tentativi di dare corpo alla figura professionale dell’operatore sociale di strada. Interventi di Lorenzo Camoletto, Stefano Bertoletti, Claudio Cippitelli.