Gina Chianese, Caterina Bembich, Alla ricerca di nuove posture pedagogiche: la formazione come tras-formazione, in Orientamenti pedagogici, vol. 71, n. 1 (gen.-feb.-mar. 2024), pp. 19-31
Le autrici, a partire da alcune riflessioni sulle conseguenze derivanti dalla situazione pandemica, presentano i dati emersi da un percorso di ricerca e formazione realizzato con gli educatori dei servizi del comune di Trieste, che li ha portati ad avviare un processo di revisione riflessiva profonda rispetto alle premesse di fondo del proprio agire professionale e delle prassi educative. L’analisi si è principalmente concentrata su tre aspetti: sé stessi e la propria professionalità, gruppo di lavoro, rapporto con le famiglie.
Paola Bastianoni e Silvia Zanazzi, Educatori in divenire. Percorsi formativi per il tirocinio universitario, Junior, [Parma], 2023, 192 pp.
Il volume si propone come strumento per la formazione a livello universitario dei tirocinanti in ambito educativo. Dopo aver delineato i contesti e le modalità di intervento dell’educatore professionale socio-pedagogico e dell’educatore per l’infanzia, l’analisi sviluppata nel testo prende avvio dalle narrazioni e dalle situazioni critiche presentate nel corso degli anni dai tirocinanti del corso di laurea in scienze filosofiche e dell’educazione dell’Università degli Studi di Ferrara. Viene infine descritto un modello formativo per i tirocinanti basato sulle teorie socio-costruzioniste dell’apprendimento.
Collocazione Biblioteca: 20462
Piergiorgio Reggio, Paolo Jedlowski, L’esperienza da cui impariamo ogni giorno, L’apprendimento esperienziale, chiave di ogni processo educativo e formativo, in Animazione Sociale, n. 3/362 (2023), pp. 6-16
Educatori e operatori professionali si formano prevalentemente facendo esperienza e propongono a loro volta a giovani, adulti, anziani, persone con disabilità di imparare attraverso esperienze significative. Molte domande quindi sorgono a questo proposito: qual è l’esperienza che educa oggi? Come elaborano la propria esperienza gli educatori per educare anche gli altri ad apprendere dall’esperienza? A partire da questi interrogativi si sviluppa la conversazione con Paolo Jedlowski, sociologo che tanto ha lavorato e riflettuto sui temi dell’esperienza.
A cura di Sonia Chiusole, Assistenti sociali e educatori, in Lavoro sociale, vol. 23, n.6 (dic. 2023), pp. 38-42
Nell’articolo viene sottolineata l’importanza che le diverse figure professionali, in particolare in questo caso assistenti sociali e educatori, collaborino per affrontare le nuove sfide e soddisfare le esigenze delle comunità. Queste figure condividono infatti l’obiettivo di lavorare per il benessere dei cittadini in chiave preventiva, riparativa o integrativa e affinché la formazione incida in modo più efficace nella pratica metodologica quotidiana, una strada da percorrere può essere dedicare attenzione alla costruzione dei materiali di sintesi.
Beatrice Cacopardo, Digital social work. Quali competenze per gli assistenti sociali, in Lavoro sociale, n. 2, vol. 23 (apr. 2023) pp. 11-15
Il lavoro sociale digitale sta assumendo sempre più importanza in un’era in cui la tecnologia sta trasformando il modo in cui si interagisce e ci si relaziona con gli altri. Alfabetizzazione digitale, professionalità online, valutazione dei rischi e delle opportunità, rispetto dell’etica professionale e un’attenta integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nei contesti di pratica professionale sono il vademecum del futuro operatore dei servizi sociali.
Cesare Bianciardi, Servizio sociale: lo sguardo dei futuri professionisti per innovare la professione, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 53, n. 1 (2023), pp. 17-21
L’articolo illustra i principali risultati di una ricerca sviluppata tra il 2020 e il 2021 e riguardante il Corso di Laurea in Servizio sociale dell’Università degli Studi di Torino. L’indagine ha tentato di inquadrare le aspettative di persone ancora in formazione o neolaureate nei riguardi della futura professione di assistente sociale, per innovare i percorsi formativi
Francesca Corradini, La supervisione, Uno strumento per il benessere dei professionisti dell’aiuto, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 6 (dic. 2022), pp. 11-15
L’articolo prende in esame la supervisione professionale, discutendo come essa può supportare gli operatori, offrendo loro l’opportunità di staccarsi dal proprio operato e di esaminarlo in un contesto non giudicante.
Cesare Bianciardi; postfazione di Roberto Albano, Formare al Servizio sociale: le aspettative di chi studia. Uno studio di caso su Torino, Celid, Torino, 2022, 72 pp. Il libro illustra i risultati di una ricerca realizzata tra il 2020 e il 2021 sul Corso di Laurea in Servizio sociale dell’Università di Torino. Lo scopo principale dello studio era rilevare le percezioni degli studenti e delle studentesse rispetto al ruolo e alle competenze del professionista assistente sociale e al futuro inserimento nel mondo dei servizi. Il numero non indifferente di coloro che hanno risposto alla web survey fornisce un quadro interessante per delle riflessioni generali rispetto agli odierni percorsi formativi degli assistenti sociali.
Collocazione Biblioteca: 19528
Barbara Segatto, Cristina Busato, Gli utenti dei servizi diventano esperti per esperienza. Una proposta innovativa, in Lavoro sociale, vol. 22, supplemento al n. 4 (ago. 2022) – online, pp. 7-23
L’espressione “esperti per esperienza” (EpE) si riferisce agli utenti dei servizi sociali o sanitari che hanno maturato una conoscenza attiva della propria malattia e dei servizi deputati a curarla acquisendo conoscenze e competenze nell’ambito in cui loro stessi sono stati aiutati. Sono portatori di una duplice prospettiva, quella dei fruitori di determinati servizi e quella di chi conosce profondamente cosa attraversano le persone che vivono quel bisogno e i modi in cui necessitano di essere aiutate. L’articolo descrive una ricerca in tale ambito svolta all’interno del corso di laurea triennale in Servizio Sociale dell’Università degli Studi di Padova con un campione di 20 utenti dei servizi territoriali.
Tiziana Tarsia, Adriana Ferruccio, Salvatore Rizzo, Il tutoraggio tra circolarità delle conoscenze, didattica a distanza, innovazione e adattamento, in Lavoro sociale, vol. 22, supplemento al n. 4 (ago. 2022) – online, pp. 31-36
L’articolo descrive un’esperienza di didattica online di scambio tra professionisti e studenti del corso di laurea triennale in Scienze del Servizio sociale, che ha consentito un apprendimento condiviso su temi importanti per la pratica professionale. I due laboratori sono stati condotti da due assistenti sociali esperti, che hanno coinvolto gli studenti nella sperimentazione di gruppi di lavoro e in attivazioni funzionali a coniugare la pratica professionale con il bisogno formativo di esercitarsi con la scrittura e di approfondire la riflessione sulla metodologia del servizio sociale.
Fabio Folgheraiter … [et al.], Practice placements in social work: teaching and learning through relational processes, in Relational social work, vol. 6, n. 1 (apr. 2022) – online, pp. 1-110
Questo numero speciale è dedicato all’ insegnamento e apprendimento tramite i processi relazionali. Attraverso le esperienze relazionali gli studenti, riflettendo sulle proprie competenze, possono osservare e praticare il lavoro sociale e collegare la teoria alla pratica per comprendere meglio il loro futuro ruolo di assistenti sociali. Tuttavia, l’educazione al lavoro sul campo è tutt’altro che semplice e necessita di una riflessione critica e profonda sulle caratteristiche relazionali di questo vissuto. Gli articoli presentano esperienze di formazione in Finlandia, Portogallo e Stati Uniti, ve ne sono inoltre tre italiane. In queste ultime si presenta il tirocinio come un’importante occasione di apprendimento teorico-pratico e di collaborazione dell’Università con i servizi sociali del territorio.
Sofia Masciocchi … [et al.], Intraprendere un dottorato in Social work, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 4 (ago. 2022) supplemento – online, pp. 25-29
Gli autori, dottorandi in Social work presso l’Università Cattolica di Milano e contemporanemente assistenti sociali che lavorano sul campo, presentano alcune riflessioni sull’intreccio tra la pratica professionale e la ricerca. Essere immersi contemporaneamente in due mondi rappresenta una sfida non solo di conciliazione di impegni ed esigenze, ma soprattutto di contesti e rappresentazioni. Gli autori si interrogano su quali contaminazioni avvengano fra il ruolo di operatore sociale e quello di ricercatore e quali siano i punti di forza e quali le criticità di questo doppio sguardo.
Teresa Baldi, Giuditta Pedana, Il valore dell’apprendimento in gruppo nella formazione di servizio sociale, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 49-55
L’articolo presenta alcune considerazioni nate da un’esperienza di laboratorio universitario rivolto agli studenti del primo anno del corso di laurea in Servizio sociale a Firenze, dove sono stati affrontati temi come l’identità personale e professionale, la dimensione etica del lavoro, la comunicazione e il linguaggio, gli aspetti emotivi e relazionali. Grazie a tecniche di coinvolgimento ed esercizi individuali e collettivi proposti alla classe, gli studenti si confrontano, scoprono e comprendono punti di vista diversi, imparano a decostruire le proprie credenze e i propri sistemi valoriali e a considerarne e accoglierne di nuovi. Sul lavoro di gruppo nella formazione degli assistenti sociali hanno riflettuto anche alcuni docenti dell’Università Cattolica di Milano: Francesca Corradini, Camilla Landi, Paola Limongelli, Becoming a relational social worker. Group learning in social work education: Considerations from Unconventional Practice Placements, in Relational social work, vol. 4, n. 1 (apr. 2020) – on line, pp. 15-29.
Marina Riccucci, Scrivere sulla vita delle persone. Una competenza professionale su cui investire in formazione, in Animazione Sociale, n. 2/352 (2022), pp. 37-46
Scrivere sulla vita delle persone è uno dei compiti a cui tanti professionisti dei Servizi sono chiamati. Produrre documenti su situazioni problematiche, a partire da ciò che si osserva e si valuta, per proporre decisioni, è una responsabilità enorme. Nell’articolo ci si chiede quanto si è formati su questo aspetto, esaminando casi di rapporti e relazioni di servizio, in base ai quali si prendono poi decisioni sulla vita delle persone.
A cura di Roberto Albano, Cesare Bianciardi e Marilena Dellavalle, Metodologia della ricerca e servizio sociale, 2. ed., Giappichelli, Torino, 2021, 272 pp.
Il volume, rivolto a studenti e professionisti del servizio sociale, raccoglie otto saggi di esperti a vario titolo nel campo della metodologia della ricerca sociale. L’opera si articola in due parti. La prima offre un inquadramento di alcuni temi centrali della metodologia della ricerca sociale, fornendo gli elementi necessari a un approccio critico che consente di evitare l’appiattimento sul piano tecnico, senza trascurare l’importanza degli strumenti e di un loro corretto uso. La seconda parte tratta il rapporto fra servizio sociale e ricerca, analizzandone l’evoluzione culturale ed entrando direttamente nel merito delle funzioni che possono essere assolte attraverso la ricerca, con particolare riferimento alla realtà italiana ma con uno sguardo anche alla prospettiva internazionale. Si consulti inoltre il testo di Alberta Giorgi, Micol Pizzolati, Elena Vacchelli, Metodi creativi per la ricerca sociale. Contesto, pratiche, strumenti, Il Mulino, Bologna, 2021, 241 p. (Coll. Bibl. 19310).
Collocazione Biblioteca: 18890
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Elda Fiorentino Busnelli, La supervisione professionale nel servizio sociale, in Studi Zancan, a. 22, n. 3 (mag. – giu. 2021) – on line, pp. 35-45
La supervisione professionale di servizio sociale è molto utile per garantire un adeguato inserimento agli operatori che hanno bisogno e diritto di essere accompagnati nella conoscenza delle organizzazioni in cui operare, nella conoscenza delle pratiche di servizio e delle modalità di gestione dei processi di aiuto. La supervisione contribuisce costantemente alla qualità del lavoro professionale. Nel testo che riproponiamo, dopo 30 anni dalla prima edizione, emerge la vitalità di un dibattito che, anche oggi, continua ad arricchirsi di nuovi contributi.
A cura di Chiara Pattaro, Barbara Segatto, Ricercare nel servizio sociale. Percorsi di avvicinamento alle pratiche di ricerca nei servizi, Franco Angeli Open Access, Milano, 2021, 177 pp.
Nella costruzione della conoscenza e della pratica del servizio sociale, la ricerca scientifica si presenta come un elemento fondamentale anche se non è ancora una pratica diffusa e radicata all’interno della professione e dei servizi sociali, con il rischio che vengano a mancare quegli spazi di riflessione capaci di contrastare le logiche meramente riparative. In questa direzione, nel Corso di laurea magistrale dell’Università di Padova, da anni vengono sperimentati percorsi di tirocinio di ricerca, durante i quali gli studenti sviluppano e realizzano ricerche empiriche all’interno dei servizi che affrontano argomenti quali le questioni di genere nelle professioni sociali, madri tossicodipendenti, l’operatore dei servizi di alcologia, la tutela dei minori, i caregiver di persone affette da demenza, i bisogni delle famiglie adottive