L’educatore professionale nei Servizi e sul territorio

COP_OP_1_2024_600-725x1024Giulio Olivato, Tra nuovi orizzonti e realtà lontane. Dialoghi e nuove proposte sull’approccio etnoeducativo, in Orientamenti pedagogici, vol. 71, n. 1 (gen.-feb.-mar. 2024), pp.71-79
L’articolo propone il percorso riflessivo degli educatori professionali quando vengono in contatto con un’alterità culturale e vuole dare uno spunto di approccio su come facilitare la comunicazione tra mondi diversi che si incontrano e si narrano. Viene qui descritto l’approccio etnoeducativo, che intende garantire il diritto all’istruzione inclusivo e di qualità, nel rispetto dei bisogni, degli interessi e del contesto sociale, aprendo spazi di confronto e creando figure educative specializzate.

A cura di Enrico Quarello … [et al.], Genitorialità fragile: sostenere con cura. Per un approccio collaborativo, in Animazione Sociale, n. 7/366 (2023), pp. 67-96
Il focus della rivista raccoglie tre articoli sul tema del lavoro sociale in famiglie con genitori fragili. I titoli sono : 1) “L’educativa domiciliare collaborativa” di Enrico Quarello, Francesco Vacirca; 2) “Formarsi a sostenere la genitorialità fragile” di Enrico Quarello, Elisabetta Novario; 3) “Le 10 carte per sostenere la genitorialità fragile” di Enrico Quarello et al.

Serena Castagnola, Valentina Mammucari, Uno strumento di progettazione socio-educativa per l’adulto fragile, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 53, n. 3 (estate 2023), pp. 28-31
Con l’adozione di formati standard di progettazione individuale si mira a migliorare il livello di progettualità individuale offerto alle persone adulte fragili dal sistema dei servizi sociali ed educativi; garantire alle persone equità rispetto alla presa in carico nei diversi territori cittadini e alla qualità del progetto; garantire alle persone trasparenza, chiarezza e partecipazione; tutelare gli operatori, rispondere al disposto normativo; raccogliere dati confrontabili; contribuire a definire le competenze professionali e interistituzionali.

61z83leB8sL._AC_UF1000,1000_QL80_Francesco Crisafulli, I fondamentali per l’educatore professionale. Leggere il setting per impostare l’intervento di aiuto, Erickson, Trento, 2023, 217 pp.
Un libro pensato e scritto alla ricerca delle parti fondamentali dell’educazione professionale con lo sguardo rivolto al lavoro e alle difficoltà quotidiane, nonché all’analisi della normativa. Con il contributo di diciassette professionisti, il libro racconta diverse esperienze in cui è possibile apprezzare valenza e ricchezza dell’intervento educativo.
Collocazione Biblioteca: 20464

Marco Tuggia, Tornare al lavoro di Mary Poppins? Quattro orientamenti per il servizio di educativa domiciliare e territoriale, in Animazione Sociale, n. 6/365 (2023), pp. 31-39
Nel lavoro di supporto alle famiglie con figli minorenni che si trovano in situazione di vulnerabilità abbiamo a disposizione il Servizio di educativa domiciliare e territoriale (SEDT), che però viene in genere applicato come intervento rivolto primariamente ai figli. Ma gli educatori non sono ‘Mary Poppins’ che può intervenire con la magia; occorre studiare, riflettere per arrivare a pratiche efficaci e condivise. Quattro sono gli orientamenti teorico-metodologici proposti: 1.la formula “30+30+30” (intervenire sul livello personale, familiare e ambientale); 2.rendersi superflui (obiettivo è rendere la famiglia in grado di prendersi cura dei propri componenti); 3. Essere educatori di comunità (educatori assegnati a un territorio, in cui hanno contatti con insegnanti, referenti delle associazioni sportive o di volontariato, con le parrocchie etc.); 4. che fare del restante 10%? confrontarsi con altri educatori, documentarsi, progettare.

Paola Navotti … [et al ], Il mestiere dell’educare…un’avventura, in Pedagogika.it, a. 27, n. 2 (apr.-giu. 2023), pp. 9-71
La professione dell’educatore vive oggi una crisi senza precedenti. Le basse retribuzioni, la richiesta di estrema flessibilità e una crescita ipertrofica delle prestazioni, stanno mandando in burn-out non solo tanti singoli educatori, ma l’intera professione. Cosa può fare la differenza? I vari articoli della monografia propongono diverse metodologie d’innovazione, per aiutare i giovani a comprendere il mondo per cambiarlo, perché la conoscenza è il presupposto della creatività.

61TKcA93TpL._AC_UF1000,1000_QL80_A cura di Natascia Bobbo, Barbara Moretto, La progettazione educativa in ambito sanitario e sociale, Carocci, Roma, 2023, 225 pp.
Il volume affronta il tema della progettazione educativa nei contesti sanitari e sociali attraverso un iniziale approfondimento pedagogico e la successiva definizione di una struttura capace di orientare la pratica progettuale nei servizi. Completano il volume alcuni esempi di progettazione educativa declinati in vari contesti di area sanitaria e sociale: malattie croniche e neurodegenerative, disabilità e salute mentale, tutela dei minori vulnerabili e accoglienza di minori stranieri.
Collocazione Biblioteca: 20356

A cura di Animazione Sociale, Arginare l’esodo dalla professione educativa, Documento base dell’Agorà delle educatrici e degli educatori (25-27 maggio 2023), in Animazione Sociale, n. 3/362 (2023), pp. 17-28
Il documento base parte dalla constatazione dell’esodo in atto dalla professione educativa, mal retribuita e poco riconosciuta. In gioco, oltre al destino delle educatrici e degli educatori, è la tenuta dei servizi stessi e la possibilità per le fasce più fragili di avere supporti indispensabili. Occorre tornare a investire nel welfare socioeducativo e sociosanitario se si vuole arginare la fuga dalla professione. Il disagio è dovuto anche al non riconoscimento del proprio lavoro da parte delle organizzazioni di appartenenza, delle istituzioni, dell’opinione pubblica. Si consulti anche, tra i tanti articoli di Animazione Sociale sull’argomento, quello di Piergiorgio Reggio ; a cura di Animazione sociale, Educatori senza futuro? Un futuro senza educatori?, in Animazione Sociale, n. 05/355 (2022), pp. 24-30.

Roberto Latella, Navigare tra le storie, Metodologie narrative, metafore e relazione educativa, Alpes, Roma, 2023, 130 pp.
Questo libro si propone di riflettere sul potere della narrazione e su come possa essere valorizzata prima nella vita e poi in ambito educativo. Inoltre il libro propone una pratica particolare: costruire e donare storie di fantasia alle persone, poggiando metaforicamente su caratteristiche della loro vita reale. Il testo si rivolge a educatori, insegnanti, operatori sociali e della relazione d’aiuto, ma anche a esseri umani curiosi dell’altrui umanità, proponendo riflessioni metodologiche, esperienze, modelli e strumenti per fare della nostra capacità creativa e narrativa uno strumento per le nostre pratiche educative e per la nostra vita.
Collocazione Biblioteca: 20242

41Dp5XxExML._AC_UF1000,1000_QL80_Alessandro Tolomelli, Il valore pedagogico della divergenza, Guerini Scientifica, Milano, 2022, 263 pp.
La «pedagogia della divergenza» rappresenta un costrutto teorico originale che intende valorizzare gli strumenti interpretativi, progettuali e metodologici sviluppati negli ultimi anni nell’intervento educativo in contesti di marginalità e devianza sociale. Parallelamente, affonda le proprie radici teoriche negli studi postcoloniali, intersezionali e sulla liminalità, nella epistemologia della complessità, nella pedagogia critica e problematicista, nell’approccio dell’empowerment. Questa nuova prospettiva intende dare consistenza alla volontà di considerare gli elementi di differenza, su cui vengono costruiti processi di discriminazione, in quanto opportunità, per valorizzarli come risorse e non più come ostacolo all’inclusione ed emancipazione dei soggetti. Recentemente, l’approccio pedagogico ha affiancato quello delle scienze sociali e psicologiche nello studio della devianza e si sono moltiplicate ricerche e pubblicazioni, grazie alle quali si è andato via via costituendo un paradigma di studio specifico e una definizione accurata degli ambiti di intervento. Questo volume, dunque, è un primo tentativo di consolidare il valore pedagogico della divergenza come campo epistemologico, nel quale la pedagogia può dare un contributo trasformativo rivolto alle pratiche, oltrepassando l’analisi dei fenomeni, per dispiegare il proprio potenziale sia nell’intervento sociale sia sul piano generativo.
Collocazione Biblioteca: 20155

Erika Agresti, Filomena Cillo, Niccolò Gozzi, Lavorare con il caos dell’adolescenza, L’indispensabile cura dei contesti educativi, in Animazione Sociale, n. 1/360 (2023), pp. 36-47
Gli autori, partendo dalla loro esperienza con ragazzi/e che frequentano la formazione professionale o doposcuola laici, mettono in luce le difficoltà nell’imporre regole dell’interazione quando l’energia dell’adolescenza sfocia nel caos. Occorre trovare modi costruttivi e attenti ai bisogni dei ragazzi e delle ragazze, l’uso flessibile dello spazio, la cura della comunicazione.

Alessandro Forneris, Tiziana Monticone, La progettazione educativa. Il fulcro del lavoro educativo nei contesti sociali e sanitari, Unicopli, [Trezzano sul Naviglio], 2022, 273 pp.
Il volume prende avvio dalla descrizione dei principali modelli di progettazione, con particolare attenzione all’osservazione e alla valutazione quali funzioni trasversali dell’intero processo educativo. Analizza le tappe e la struttura del Progetto Educativo Individuale (PEI), connettendolo ai modelli testuali che compongono la documentazione professionale degli educatori. Una specifica parte del testo è inoltre dedicata all’esposizione di interessanti esempi idealtipici di progetti diversificati: individuali, di gruppo, di sviluppo di comunità e in risposta a bandi. Il manuale contiene inoltre la normativa specifica e, in allegato, schemi del Report Osservativo, della Scheda Osservativa e del Progetto Educativo Conoscitivo (PEC).
Collocazione Biblioteca: 20529

9788884349330_0_424_0_75A cura di Paola Bastianoni e Monica Betti, La relazione educativa nei processi formativi, Junior, Bergamo 2022, 243 pp.
Il volume è pensato per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dell’educazione e per i professionisti che operano nei contesti educativi, dai servizi per la prima infanzia, alle scuole, ai centri, alle comunità. Il filo rosso che attraversa ciascuna pagina è rappresentato dalla necessità di co-costruire una modalità elettiva che permetta di raggiungere ciascuna realtà, e ciascun individuo, in un’ottica inclusiva: tale strumento è identificato nella relazione, nella capacità umana di accogliere i bisogni di ognuno e di orientarli verso mete possibili.
Collocazione Biblioteca: 20392

Silvia Negri, Mabel Giulia La Porta, Ilenia Barbuto, Professione pedagogista. Dallo 0-6… ai 99 anni, in Bambini, n. 8 (ott. 2022), pp. 14-19
L’articolo si propone di esplorare i diversi ambiti in cui può operare il/la pedagogista, figura apicale fra le professioni dell’educazione. Partendo dalle leggi che regolano la professione, si approfondiscono le risorse che il/la pedagogista può portare nei servizi 0-6 e in tutti i servizi socio-educativi dagli 0 ai 99 anni. Obiettivo dell’articolo è presentare la figura del/della pedagogista in un’accezione nuova e contemporanea, passando in rassegna i diversi ambiti in cui è auspicabile la sua presenza, tipo i settori della consulenza, della supervisione, della formazione e in tutti i contesti in cui è possibile fare educabilità

Paolo Petrosillo, L’intervento educativo domiciliare nel ritiro sociale, in Animazione Sociale, n. 08/358 (2022), pp. 64-68
L’autore, educatore e pedagogista, descrive la propria esperienza in campo educativo con adolescenti e giovani in situazione di ritiro sociale (hikikomori). Egli racconta in forma narrativa i passaggi di come si potrebbe articolare un intervento domiciliare educativo nell’ambito del ritiro sociale concludendo con un ritorno al mondo

9788835136910_0_536_0_75A cura di Fabiana Fusco e Davide Zoletto, Processi di invecchiamento in territori ad alta complessità socioculturale e linguistica. Parole, contesti e sfide per l’educazione permanente, Franco Angeli, Milano, 2022, 126 pp.
Il libro indaga l’intreccio dei processi di invecchiamento della popolazione, con la diversità linguistica e socioculturale, con le migrazioni. Quali prospettive possono orientare il lavoro educativo di quanti operano a sostegno di una prospettiva di invecchiamento attivo in contesti e servizi sempre più complessi ed eterogenei? Il volume si propone di esplorare tali questioni in ottica interdisciplinare attraverso il contributo di ricercatori e professionisti operanti, tra gli altri, in ambito linguistico, antropologico, pedagogico e dei servizi.
Collocazione Biblioteca: 19725

Rossella Caso, “Nel bosco…”. Crescere bambini ed educatori in ospedale, ETS, Pisa, 2022, 166 pp.
Il volume propone una riflessione intorno alle categorie problematiciste della differenza e dell’inattualità dell’infanzia, che è tanto più differente e inattuale quanto più si trova a dover vivere esperienze traumatiche quali possono essere la malattia e l’ospedalizzazione. La prima parte del testo intreccia riflessioni pedagogiche a immagini letterarie relative all’infanzia. La seconda parte è dedicata più specificamente alla proposta di una pedagogia della cura in ambito ospedaliero pediatrico, incentrata sulla figura dell’educatore ospedaliero per l’infanzia. Viene infine riportata un’esperienza condotta per tre anni presso i reparti di Pediatria e di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza degli Ospedali Riuniti di Foggia.
Collocazione Biblioteca: 20196

A cura di Francesco Cappa, L’educatore scolastico. Una figura strategica per cambiare la scuola, Franco Angeli, Milano, 2022, 169 pp.
Il testo, a cura di un Docente di pedagogia dell’Università Milano-Bicocca, prende le mosse dalle esperienze vive e dalle pratiche professionali di educatori e pedagogisti per mostrare, in un confronto serrato con la concretezza dei contesti educativi e scolastici, la funzione di una figura strategica. Infatti l’educatore scolastico, in particolare, è chiamato a far convergere sulla scuola i due sguardi che lo muovono nel campo formativo – lo sguardo educativo e lo sguardo pedagogico – esercitando un pensiero critico, riflessivo e creativo. Sull’argomento i consulti anche gli articoli: Leonardo Pitis … [et al.], Prosocialità e clima classe. L’intervento preventivo dell’educatore professionale, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 4 (autunno 2022), pp. 28-32; E se mettessimo un educatore in ogni scuola? Allestire soglie educative tra scuola e territorio, di Michele Gagliardo in Animazione Sociale, n. 06/356 (2022), pp. 44-53 e Hackerare i capitolati sull’educatore scolastico? Invisibilità di una figura di Andrea Marchesi, in Animazione Sociale, n. 05/355 (2022), pp. 57-60.
Collocazione Biblioteca: 20440

9788835119364_0_424_0_75Federico Zannoni, Educare nelle periferie. Descrivere, comprendere, progettare, Franco Angeli, Milano 2022, 159 pp.
Le periferie, pur mostrando i segni delle disuguaglianze e delle ingiustizie, possono costituire terreno fertile per sperimentare cambiamento. Conoscere le periferie costituisce il primo passo per andare oltre lo stigma e penetrare nella complessità che le caratterizza, per progettare interventi che possono essere capiti, sostenuti, valorizzati e rispettati. L’autore è ricercatore di Pedagogia sperimentale.
Collocazione Biblioteca: 19590

Boze Klapez, La comunità nel sistema di cura. Riflessioni di un educatore, Centro Studi Erikson, Trento, 2022, 310 pp.
L’autore afferma che tutto in comunità è terapeutico: il suo ambiente strutturato, gli operatori e gli utenti. Attraverso testimonianze e riflessioni legate alla pluridecennale esperienza diretta dell’autore, il volume intende offrire un’alternativa alla medicalizzazione oggi dominante nell’affrontare le problematiche del disagio sociale. Viene quindi promossa una visione diversa, che punta a recuperare e approfondire l’approccio educativo-relazionale e che, facendo leva su un intervento realmente integrato tra servizio sanitario e comunità, pone l’accento sulla persona e non sui sintomi. Secondo l’autore solo così l’utente sarà protagonista attivo del proprio cambiamento.
Collocazione Biblioteca: P0208

Alessandra Lanzi, Valentina Calcaterra, Il lavoro del portavoce in un Centro diurno per bambini e ragazzi, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 6 supplemento (dic. 2021) – on line, pp. 97-113
L’articolo presenta l’introduzione del portavoce professionale indipendente in un Centro diurno per bambini e ragazzi, dove gli educatori intendono ascoltare quanto i ragazzi frequentanti il Centro hanno da dire in merito ai loro progetti educativi. Il lavoro del portavoce è ancora in parte poco conosciuto e la sua introduzione in un servizio necessita di un lavoro di preparazione degli operatori, affinché ne possano comprendere le finalità e potenzialità e possano poi supportare i ragazzi nel decidere di avvalersi di tale supporto. L’articolo presenta le fasi di preparazione dell’équipe educativa all’introduzione del lavoro del portavoce e come questi ha lavorato in due situazioni. Le autrici evidenziano gli esiti trasformativi del lavoro per i ragazzi coinvolti e per l’équipe di educatori.

i__id1623_mw600__1xA cura di Emma Gasperi, L’educatore socio-pedagogico e l’anziano istituzionalizzato, Pensa MultiMedia, Lecce, 2021, 241 pp.
Gli autori fanno parte del GRIPI, gruppo di ricerca in pedagogia dell’invecchiamento. Il volume si sofferma sulla figura dell’educatore professionale socio-pedagogico e sul suo lavoro con gli anziani istituzionalizzati, proponendosi di fornirgli un mosaico di conoscenze utili per attivare dinamiche educative atte a favorire la crescita personale e sociale degli anziani residenti in struttura. I saggi che compongono il volume si addentrano quindi nel merito delle peculiarità dell’intervento dell’educatore socio-pedagogico, approfondendole sia dal punto di vista teorico sia nei risvolti operativi.
Collocazione Biblioteca: 19332

Simone Spensieri, Katia Bellucci, Ilaria Delnevo, Abitare la strada con i giovani latinos. Un Servizio per le dipendenze in un territorio di frontiera, in Animazione Sociale, n. 9/350 (2021), pp. 26-38
Gli autori descrivono la propria esperienza come operatori impegnati a diverso titolo all’interno di un SERT ligure, nel lavoro con bande organizzate di giovani cosiddetti latinos, coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Ribaltando le regole del gioco, gli operatori non aspettano la richiesta di presa in carico da parte di questi giovani, ma tentano un contatto con modalità diverse, che li porterà a ottenerne la fiducia.

A cura di Floriana Falcinelli, L’educatore professionale oggi. Formazione, competenze, esperienze, Carocci, Roma, 2021, 115 pp.
Il volume presenta i risultati di una ricerca sul profilo professionale dell’educatore, confrontando il punto di vista degli educatori in servizio e degli studenti del corso di laurea in Scienze dell’Educazione. Inoltre, contributi teorici offrono spunti di riflessione sulle competenze richieste all’educatore professionale per la realizzazione di percorsi formativi adatti alla complessità e all’evoluzione di questa professione. Autori dei contributi sono Rosario Salvato, Alessia Bartolini, Floriana Falcinelli, Federico Batini, Martina Marsano e Cristina Gaggioli.
Collocazione Biblioteca: 18964

602d0649be7ea0cf61d4a542Maria Clotilde Pettinicchi, L’educatore come uomo professionista e attore sociale nell’epoca del Welfare, Cleup, Padova, 2021, 60 pp.
Quanta complessità si nasconde dietro la figura dell’educatore? E come è cambiato, negli anni, il ruolo di questo professionista chiamato a confrontarsi giorno dopo giorno con il mondo del “margine” e con le sfide che questo rapporto porta inevitabilmente con sé? Clotilde Pettinicchi risponde a queste domande attraverso una galleria di storie vere che vedono come protagonisti educatori e professionisti – ma anche volontari – che si confrontano con il disagio nelle carceri, nelle strutture di accoglienza, nelle scuole e negli ospedali. Tutti loro vivono sulla propria pelle le difficoltà concrete e il peso psicologico che ricadono su chi svolge questa professione multiforme e complessa, che richiede competenze interdisciplinari e un approccio per quanto possibile sinergico.
Collocazione Biblioteca: 19363

Andrea Canevaro … [et al.], L’accompagnamento nel progetto di vita inclusivo, Erickson, Trento, 2021, 199 pp.
Per le persone con disabilità, fragili, vulnerabili, svantaggiate, l’inclusione lavorativa e sociale in un ambiente ordinario di lavoro è un obiettivo auspicabile ma sempre più difficile da raggiungere. La Legge 328/2000 stabilisce che è diritto di ciascuna persona con disabilità avere un proprio progetto di vita, un percorso individualizzato che ne riconosca bisogni e desideri, organizzando interventi il più possibile efficaci e mirati e accompagnandola verso una possibile autonomia. In questo volume gli autori illustrano, nella prima parte, come realizzare un accompagnamento inclusivo dall’infanzia all’età adulta, traducendo la relazione di cura in buone pratiche e attuando una progettualità di rete in dialogo con le associazioni, le agenzie formative, le aziende e gli enti del territorio. Nella seconda parte, il lettore è condotto in un racconto semiserio ma illuminante, in cui il più celebre viaggio letterario, quello di Virgilio e Dante dall’Inferno al Paradiso, diventa l’archetipo del viaggio di educatore e disabile, dove il primo guida il secondo, ma lasciandogli spazio, nel suo progetto di vita fino alla sua realizzazione e autonomia.
Collocazione Biblioteca: 19321

Si consulti anche le Bibliografie “Educatore professionale”  e “Il valore pedagogico della divergenza