Aggiornata a ottobre 2022 – a cura di Marina Villone e Paola Moriondo
I materiali, elencati in ordine decrescente per anno di pubblicazione, sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca oppure on line. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico.
ASviS, L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Rapporto ASviS 2022, ASviS, Roma, 2022, 240 p.
Il Rapporto 2022 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda Onu 2030 e illustra un quadro organico di proposte, segnalando gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo. Tra le novità dell’edizione, il Rapporto illustra graficamente il cammino dei singoli Target a seconda delle diverse dimensioni – ambientale, economica, istituzionale, sociale – evidenziando con chiarezza la distanza che ancora si staglia tra le politiche nazionali e gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Le proposte trasversali avanzate nel Rapporto sono quelle formulate durante la campagna elettorale quando l’Alleanza ha consegnato alle forze politiche “Dieci idee per un Italia sostenibile” da realizzare nella prossima legislatura, aprendo il manifesto anche alle firme della società civile. A queste si aggiungono centinaia di proposte specifiche sui singoli Target, avanzate grazie al contributo degli oltre 600 esperti degli Aderenti all’Alleanza.
A cura di Mikhail Maslennikov, Disuguitalia. Ridare valore, potere e dignità al lavoro, Oxfam Italia, Roma, 2022, 56 p.
Dalle consegne per l’e-commerce, al cibo sulla nostra tavola, al lavoro domestico: “risultanze visibili” di lavoratori “invisibili”, sfruttati, precarizzati, dai diritti e dignità profondamente erosi e “valore sociale” scarsamente riconosciuto. Questo rapporto restituisce una fotografia delle moderne forme di sfruttamento lavorativo e di un mercato del lavoro nazionale profondamente iniquo – con ampi divari territoriali, generazionali e di genere – e che produce strutturalmente povertà. E una riflessione sul senso e sul valore del lavoro e su come le istituzioni dovrebbero riportare la dignità del lavoro al centro dell’agire politico.
Eurostat, Early estimates of income inequalities, Eurostat, Bruxelles, 2022, 6 p.
L’obiettivo di questo rapporto è fornire statistiche sociali il più possibile tempestive – in particolare riguardo agli indicatori sulla povertà e disuguaglianza di reddito. Tali indicatori si basano sulle statistiche dell’UE sul reddito e sulle condizioni di vita (EU-SILC). I dati del 2021 rispetto a quelli dell’anno precedente mostrano una riduzione della disoccupazione e un graduale ritorno al lavoro nel secondo anno della pandemia di Covid 19.
Cesare Bianciardi, Roberto Albano, Povertà nascoste. Il fenomeno dell’homelessness sul territorio metropolitano torinese, Liguori, Napoli, 2022, 120 p.
Gli autori, docenti dell’Università di Torino nel campo delle scienze sociali e del servizio sociale, illustrano i risultati di un percorso di ricerca sviluppato sui comuni dell’area metropolitana torinese, volto a far emergere le povertà, che essi definiscono “nascoste” nei piccoli centri abitati. Il territorio oggetto dell’indagine comprende quindi tutti i 312 comuni dell’ex Provincia, ad esclusione del capoluogo Torino. La prima parte del testo mette in luce i profili delle persone senza fissa dimora, fornisce una mappatura delle strutture e dei servizi e descrive alcune pratiche di intervento. La seconda parte affronta il tema dei sistemi informativi nei servizi socioassistenziali, indicati dagli autori come possibile via per il miglioramento delle politiche territoriali di contrasto all’emarginazione adulta. Il testo è rivolto sia agli operatori sia agli studiosi del tema delle persone senza fissa dimora. Collocazione Biblioteca: 19425
Caritas Italiana, Oltre l’ostacolo. Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia, Caritas, Roma, 2022, 157 p.
Il Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale prende in esame: le statistiche ufficiali sulla povertà, i dati di fonte Caritas, il tema dell’usura e del sovraindebitamento, la crisi del settore turistico, lo scenario economico-finanziario, le politiche di contrasto alla povertà. Come sottolinea il titolo, l’obiettivo è di cogliere e di evidenziare, a partire dalle situazioni e dalle storie incontrate sul territorio, elementi di prospettiva e di speranza. Esempi di risposta e resilienza, da parte di tanti attori, pubblici e privati e in particolare delle comunità locali, capaci di farsi carico delle situazioni di marginalità e vulnerabilità affiorate nel corso della pandemia. Tale capacità spesso si è incrociata con le risposte istituzionali offerte a livello nazionale ed europeo, dando luogo ad una serie di triangolazioni positive, che hanno evidenziato l’importanza di lavorare in rete, assumendo responsabilità diverse ma condivise.
Istat, Le statistiche dell’Istat sulla povertà. Anno 2021, Istat, Roma, 2022, 13 p.
Come ogni anno, l’Istat diffonde i dati riguardanti l’Italia sulla povertà assoluta, ancora in crescita, con particolare riguardo all’infanzia, alle famiglie monoreddito, agli anziani soli, agli stranieri, all’influenza dell’istruzione sulle condizioni di povertà.
Luca Davico… [et al.], Un anno sospeso. 2021. Ventiduesimo Rapporto “Giorgio Rota” su Torino, Centro Einaudi, Torino, 2021, 213 p.
Per tener fede alla sua storica vocazione di fare ricerca a stretto contatto con i principali temi all’ordine del giorno nel dibattito pubblico, questo XXII Rapporto si articola in un primo capitolo focalizzato sugli impatti che la pandemia in atto ha prodotto – e sta producendo – sui sistemi socioeconomici e, quindi, sulla vita delle persone. I capitoli 2 e 3 si orientano prevalentemente verso il futuro, con una forte attenzione per i piani e i programmi (da quelli lanciati di recente dall’Unione europea, come Next generation, a quelli di livello nazionale e locale), al tempo stesso guardando alle condizioni in cui si trovano i diversi territori metropolitani – e quello torinese in particolare – nel momento in cui si avvia una fase che potrebbe rivelarsi di rilevanti trasformazioni.
Censis, 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2021, Franco Angeli, Milano, 2021, 483 p.
Il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di transizione che stiamo attraversando. Le “Considerazioni generali” introducono il Rapporto descrivendo uno sviluppo più per progetto che per continuato adattamento, che richiede un lavoro di autocoscienza, individuale e collettiva. Nella seconda parte, “La società italiana al 2021”, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno: l’irrazionalità che ha infiltrato il tessuto sociale, il rimbalzo dell’economia nella scarsità del capitale umano, gli effetti di svigorimento dello stato di sospensione continuata. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza. Collocazione Biblioteca: 01R55
A cura di Laura Chies, Maria Dolores Ferrara, Elena Podrecca, Le dimensioni della povertà. Aspetti economici e giuridici, Giappichelli, Torino, 2021, 285 p.
Le autrici sono docenti di Economia, Diritto del lavoro o Macroeconomia all’Università di Trieste. Il volume nasce dalla collaborazione tra le curatrici nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia avente per oggetto le tematiche del benessere e delle misure di inclusione attiva dei cittadini e delle cittadine. Questo obiettivo iniziale si è poi ampliato in occasione della preparazione di questo volume che offre una generale riflessione multidisciplinare sulle diverse dimensioni della povertà sia in ambito economico sia in ambito giuridico alla luce anche delle crisi economiche e sociali che si sono succedute nell’ultimo decennio, culminate con l’emergenza causata dalla pandemia da Sars-Cov2. I saggi danno conto delle diverse nozioni di povertà, delle parabole evolutive che ha subito questo concetto, dei problemi di misura e delle cause sottostanti, in un quadro di riferimento teorico e di politica sociale e del lavoro in cui i diversi approcci disciplinari sono unificati dall’obiettivo di individuare le più idonee misure di contrasto con particolare riguardo all’esperienza italiana. Collocazione Biblioteca: 19158
Clare Coffey … [et al.], Time to care. Unpaid and underpaid care work and the global inequality crisis, Oxford, Oxfam, 2020, 64 p.
L’organizzazione non governativa Oxfam pubblica questo rapporto sulla disuguaglianza economica nel mondo, partendo dal dato per cui nel 2019 poco più di duemila miliardari possedevano più ricchezza di 4,6 miliardi di persone. Questo divario è il risultato di un sistema economico che valorizza la ricchezza di pochi – soprattutto uomini – più dei miliardi di ore del lavoro più essenziale, cioè il lavoro di cura non retribuito e sottopagato che in tutto il mondo è svolto principalmente da donne e ragazze. Al vertice dell’economia globale c’è una piccola élite la cui ricchezza cresce in modo esponenziale nel tempo, con poco sforzo e indipendentemente dal fatto che apporti o meno valore alla società. La pesante responsabilità del lavoro di assistenza e la sua iniqua ripartizione perpetuano le disuguaglianze di genere e quelle economiche. Oxfam chiede ai governi nel mondo di agire per costruire un’economia umana che riconosca il ruolo delle donne e valorizzi ciò che conta veramente per la società, anziché alimentare l’eterno perseguimento di profitto e di ricchezza. I più urgenti provvedimenti richiesti sono: investimenti nei sistemi nazionali di assistenza per far fronte alla disproporzione di responsabilità che grava su donne e ragazze, il rafforzamento della progressività dei sistemi fiscali estesa alla tassazione della ricchezza e norme legislative a favore di chi presta lavoro di cura. Il riassunto in italiano del rapporto “Avere cura di noi. Lavoro di cura non retribuito o sottopagato e crisi globale della disuguaglianza” e il documento ” Disuguitalia. Dati e considerazioni sulla disuguaglianza socioeconomica in Italia”sono scaricabili dal sito di Oxfam Italia.
A cura di Associazione Società INformazioneOnlus, 18° Rapporto sui diritti globali. Stato dell’impunità nel mondo 2020. Il virus contro i diritti, Ediesse, Roma, 2020, 424 p.
Dopo 17 anni, il Rapporto sui diritti globali cresce ed evolve, con l’edizione principale che diventa internazionale, viene pubblicata anche in lingua inglese e si focalizza sui diritti umani e sulla lotta contro l’impunità, a partire dalla collaborazione con l’Association Against Impunity and for Transitional Justice (AITJ), che lo promuove. Quella dei diritti umani e dell’impunità è questione oggi resa più centrale dalla crisi del multilateralismo e dal dilagare aggressivo di nazionalismi e populismi, con conseguenti crimini di guerra, aggressioni territoriali, violazioni sistematiche dei diritti fondamentali della persona, repressioni sempre più generalizzate e ingiustificate nei confronti di cittadini e di interi popoli, spesso nell’impotenza di istituzioni sovranazionali. Inoltre si assiste sempre più frequentemente a crimini che violano e compromettono diverse sfere di diritti altrettanto fondamentali, che riguardano le comunità e non solo gli individui, come quelli ambientali, economici, sociali. Il 2020, con la pandemia di Covid-19, ha portato ad un drastico peggioramento nei diritti e nelle libertà, così come nella condizione sociale ed economica di milioni di cittadini in molte parti del mondo e ha mostrato con maggior evidenza la pericolosa vulnerabilità del sistema democratico e dello Stato di diritto. Collocazione Biblioteca: 12R18
Forme e caratteristiche della povertà
Carlo Verdelli, La fila per il pane, in cravatta, in Scarp de’ tenis, n. 255 (nov. 2021), pp. 44-47
L’articolo racconta le storie di alcune persone incontrate dall’autore nei centri di aiuto e nelle mense per i poveri a Milano, come sono finiti in povertà e come riescono a vivere nella quotidianità.
Maria Assunta Casati, Non basta il lavoro, bisogna cambiare modelli di sviluppo. Intervista a Chiara Saraceno, in Scarp de’ tenis, n. 250 (mag. 2021), pp. 38-39
Nell’intervista, la sociologa Chiara Saraceno espone una propria riflessione sullo stato della povertà, delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale in Italia: per non essere poveri, non basta più avere un lavoro, a causa del nostro attuale sistema economico, delle carenze della preparazione scolastica e del welfare insufficiente.
Fabio Berti, Andrea Bilotti, Andrea Valzania, La povertà alimentare in Toscana. Strumenti di contrasto e possibili ricadute sul benessere e la salute delle persone, in Salute e società, n. 2 (2021), pp. 169-183
L’ articolo analizza il legame tra la povertà alimentare e la salute a partire da una ricerca empirica sui beneficiari di interventi nazionali per combattere la povertà in Toscana. Lo scopo principale è quello di comprendere le implicazioni della povertà alimentare in termini di condizioni di salute e benessere psicofisico delle persone.
A cura di Lorenzo Coccoli, I poveri possono parlare? Soggetti, problemi, alleanze, Futura, Roma, 2021, 158 p.
Sull’onda degli effetti esplosivi della pandemia e di una crisi economica e sociale più che decennale, il tema della povertà è tornato al centro del discorso pubblico e della produzione culturale. Attraverso i contributi di cinque giovani ricercatori provenienti da prospettive disciplinari diverse: diritto, sociologia, etnografia, filosofia politica, critica letteraria, il libro vuole mostrare come i confini fra i poveri e “noi” siano molto più labili di quanto si creda e come la povertà possa rivelarsi l’indice di una nuova politica dell’emancipazione e della libertà. La scommessa che accomuna i diversi contributi è che le questioni metodologiche poste nei rispettivi campi dal confronto con l’oggetto “povertà” possano essere messe al servizio di un lavoro di concettualizzazione politica. L’analisi dei singoli casi-studio produce subito uno spostamento: dalla povertà ai poveri. E non tanto ciò che i poveri sono, ma ciò che i poveri fanno. Questione dunque di pratiche, non di identità . Collocazione Biblioteca: 19185
Giacomo Gabbuti, Poveri, non disuguali?, in Italia Caritas, n. 2 (mar. 2020), pp. 14-20
Secondo alcuni analisti del settore, i problemi di povertà in Italia non sarebbero correlabili al crescente divario tra ricchi e poveri. Molti dati, in realtà, dimostrano che la forbice si allarga. E, secondo l’autore, le politiche tardano ad incidere. Sullo stesso argomento si segnala “Chi è solo se la cava” di Federica De Lauso (pp. 18-20), che analizza la povertà in relazione alla condizione delle famiglie numerose.
Maria Chiara Pedroni, Persone senza dimora e percorsi di aiuto. Esperienze di oppressione e resilienza nei casi di homelessness, in Lavoro sociale, n. 4 (ago. 2020), vol. 20, pp. 18-26
L’autrice, nel presente articolo, descrive la condizione di homelessness e le persone che la vivono. Esistono numerose espressioni che denotano questo stato: senza fissa dimora, grave emarginazione adulta, povertà estrema, vulnerabilità sociale, esclusione sociale. Viene proposto un breve approfondimento su queste definizioni e sugli interventi da parte di realtà pubbliche e private per contrastare e prevenire questo tipo di isolamento sociale.
Martina Di Pirro, La geografia della speranza. Viaggio nell’Italia che resiste, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2020, 174 p.
L’autrice, giornalista, racconta alcune esperienze di persone che realizzano e diffondono nei territori relazioni e modelli economici fondati su solidarietà e integrazione, alcune delle centinaia di realtà riunite dal 2017 nella Rete dei Numeri Pari. Inoltre, il libro aiuta a riflettere sulle cause che hanno ridotto in povertà ed escluso dal contesto sociale una parte della popolazione italiana, già prima dell’epidemia di Covid-19. Collocazione Biblioteca: 18673
Giovanni Sabato, I rischi dei bambini poveri, in Rocca, A. 79, n. 11 (giu. 2020), pp. 28-30
Numerose indagini hanno dimostrato che “per i bambini vivere in povertà significa crescere in un ambiente dannoso per lo sviluppo fisico, mentale, emotivo e spirituale” (Unicef). Problemi di comportamento e di controllo degli impulsi, difficoltà intellettive sono spesso rilevate nei bambini più poveri, ma alcuni fattori protettivi (ambientali, familiari, di comunità) possono influire positivamente, così come interventi a sostegno del reddito delle famiglie.
Francesca Gatto, Lavorare per sconfiggere la povertà educativa, in Lavoro sociale, n. 2 (apr. 2020), vol. 20, pp. 38-45
A partire dal Rapporto 2019 di Save the Children “Il miglior inizio. Disuguaglianze e opportunità nei primi anni di vita”, che definisce la povertà educativa come “la privazione della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”, l’autrice esamina le cause e gli effetti della povertà educativa e analizza le possibili azioni di contrasto. Riflette inoltre su quale ruolo possono svolgere i servizi sociali.
Politiche sociali
Giuseppe De Marzo, Cooperazione contro precarietà e disuguaglianze, in lavialibera, n. 15 (2022), pp. 47-48
L’articolo propone, alla luce della situazione sociale ed economica italiana, cinque proposte su cui il paese dovrebbe mobilitarsi per una società più giusta (nate dal lavoro di diversi soggetti sociali al tavolo di lavoro “Quali politiche sociali e lavoro per sconfiggere disuguaglianze e mafie” di Contromafiecorruzione).
Antonella Meo e Stella Volturo, Le politiche regionali di contrasto alla povertà. Un’analisi comparata nell’Italia settentrionale, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2022), pp. 133-155
L’articolo prende in esame le politiche regionali di contrasto alla povertà, prestando attenzione alle trasformazioni avvenute a seguito dell’introduzione di misure nazionali di reddito minimo, soffermandosi in particolare sulle regioni del Nord Italia, dove vengono prese in esame le risposte politico sociali, a partire dalle forti ricadute economiche e sociali a seguito della grande recessione del 2008. Pur essendo regioni con una più ampia tradizione di welfare, tuttavia si trova ancora una volta conferma dell’estrema eterogeneità territoriale che va ben oltre il noto divario Nord Sud del paese.
Riccardo Prandini, Giulia Ganugi, Governance territoriali e politiche di contrasto alla grave emarginazione adulta. Verso un modello strategico integrato, Franco Angeli open access, Milano, 2021, 220 p.
Le ricerche sulla grave emarginazione adulta e, più nello specifico, sulla condizione di senza dimora, si concentrano spesso sulle persone, sul loro percorso all’interno del circuito dei servizi e sulla loro esperienza della città. Nel libro proposto gli autori presentano un’analisi su come vengono progettati e organizzati i servizi territoriali per questa fascia di popolazione; sugli attori coinvolti e a quali livelli territoriali e istituzionali operano; e come un “modello strategico integrato”, fondamentale per i policy maker nazionali, si realizza a livello locale. La ricerca presentata in questo libro ha indagato l’impatto della politica nazionale dell’Avviso 4/2016, emanata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla governance dei servizi sociali a scala regionale e urbana. Tramite l’utilizzo di molteplici tecniche di ricerca, il lavoro ha monitorato l’andamento dei servizi progettati e le modalità di collaborazione e progettazione all’interno delle cabine di regia territoriali multi-stakeholder. Il volume restituisce una visione trasversale che va oltre i singoli contesti territoriali e analizza in profondità gli effetti di una politica nazionale per molti aspetti innovativa rispetto al passato, contribuendo ad arricchire la riflessione per la produzione di politiche nazionali sempre più consapevoli delle particolarità e dei bisogni locali. Collocazione Biblioteca: P0127
Michal Krumer-Nevo, Speranza radicale. Lavoro sociale e povertà, Erickson, Trento, 2021, 291 p.
Anche se, negli anni, le politiche di contrasto alla povertà e le misure di sostegno al reddito hanno spesso coinvolto l’azione professionale degli operatori sociali, non è mai stata sviluppata una specifica metodologia per l’aiuto alle persone in difficoltà economiche. Questo libro offre un nuovo paradigma, il Poverty-Aware Social Work Paradigm (PA-P), sviluppato in trent’anni di ricerche, insegnamento e attivismo. Fondato su quattro pilastri fondamentali – Trasformazione, Riconoscimento, Diritti, Solidarietà – il PA-P non ci spiega solo come lavorare con le persone che vivono in povertà ma come ripensare un social work critico, in grado di promuovere una società libera dalle ingiustizie, tornando al senso profondo del lavoro di operatori sociali: legittimare la sofferenza dell’essere umano e la sua fragilità e avere cura di chi è in difficoltà attraverso un pieno riconoscimento dell’altro e del valore della relazione. Collocazione Biblioteca: 18875
Massimo Pallottino, Non lasciare nessuno indietro”: il motore della cooperazione allo sviluppo, in Aggiornamenti Sociali, n. 11 (nov. 2021), pp. 601-609
La cooperazione allo sviluppo è tradizionalmente uno degli strumenti principali di cui la comunità internazionale dispone nella lotta contro la povertà a livello globale. Nel presente articolo, gli si chiedono quali siano le condizioni della sua efficacia, da quali spinte sia attraversata e con quali esiti, in un mondo caratterizzato da tensioni e problemi che sempre più assumono dimensioni globali e in cui tutti gli elementi appaiono interconnessi. Riflettono anche sulla crescente importanza degli attori privati e della logica di mercato di cui sono portatori
Gabriele Blasutig, Carla Dessi, Armida Salvati, Contrasto alla povertà e livelli di welfare, in Prospettive Sociali e Sanitarie, n. 3 (estate 2021), pp. 26-29
A vent’anni dalla legge quadro 328/00 per la realizzazione del sistema integrato di interventi sociali, assistenziali e sociosanitari per garantire un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà, il presente contributo si propone di analizzare l’evoluzione degli interventi di contrasto alla povertà in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia. Le tre regioni adottano logiche di welfare differenti e si sono distinte negli ultimi anni per indirizzi specifici sul tema e per investimenti dedicati.
Valentina Gnoatto… [et al.], Le politiche sociali nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in Welfare oggi, n. 2 (apr.-giu. 2021), pp. 5-46
Il numero della rivista è interamente dedicato ad illustrare le misure di politica sociale e sanitaria contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) varato dal Governo nell’Aprile 2021 e approvato dal Parlamento. Al fine di contrastare povertà e arretratezza, vengono previsti interventi rivolti ai territori definiti fragili, investimenti nell’edilizia sociale, nonchè alla valorizzazione dello sport e della cultura, quali componenti fondamentali della realizzazione e del rafforzamento sociale. Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano le aree tematiche strutturali di intervento. Tra queste risultano essere di particolare interesse le tematiche relative all’inclusione e alla salute, che sono analizzate e approfondite nella monografia proposta
Chiara Panciroli, Come il Poverty Aware Paradigm può guidarci?. Il lavoro sociale con le persone che vivono in condizione di povertà, in Lavoro sociale, n. 3 (giu. 2021), pp. 5-9
L’articolo presenta il libro “Speranza Radicale” dell’accademica israeliana MichalKrumer-Nevo, che da oltre 30 anni studia e fa ricerca nell’ambito della povertà. Nel 2010 ha fondato un programma di formazione e sperimentazione per studenti universitari, futuri operatori sociali per sostegno a persone in difficoltà. Questo programma è servito da laboratorio per lo sviluppo dei principi teorici alla base del Poverty Aware Paradigm (PAP), usato come paradigma di riferimento dal Ministero del welfare e dei Servizi sociali israeliani per i servizi sociali in molti enti locali presenti nel Paese. Nel libro l’autrice espone e spiega i presupposti teorici su cui si basa il paradigma e porta esempi concreti della sua applicazione pratica sul campo.
I. De Ambrogio… [et al.], Costruiamo il welfare dei diritti sul territorio. Uno sguardo oltre l’emergenza, in Prospettive Sociali e Sanitarie, A. 50, n. 2 (primavera 2020), pp. 1-17
Nella monografia sono pubblicati gli articoli vincitori della quarta edizione del premio IrsCnoasPss “Costruiamo il welfare dei diritti sui territori”, operazione che guarda a un futuro prossimo ponendosi come auspicio per lo sviluppo di un welfare territoriale di comunità che deve e dovrà fronteggiare problemi cresciuti in questo periodo di emergenza coronavirus. Questi gli articoli proposti: “V.I.P. – VeryInformal People”, progetto trentino presentato dallo Studio Associato Tangram. “Un modello di pronto intervento sociale: il servizio emergenza urgenza sociale”, progetto dell’Azienda USL Toscana Centro presentato da Rossella Boldrini e Andrea Mirri. “Microarea alessandrina: uno spazio multifunzione di promozione della qualità della vita nel quartiere Cristo di Alessandria”, progetto piemontese presentato da Marina Fasciolo e Stefania Guasasco di CISSACA e da Valeria Oddone della Coop. Il Gabbiano. “Nest: Nido Educazione Servizi Territorio”, progetto nazionale promosso dall’ Associazione Pianoterra Onlus di Roma.
Fondazione Emanuela Zancan, La lotta alla povertà è innovazione sociale. La lotta alla povertà. Rapporto 2020, Il Mulino, Bologna, 2020, 163 p.
Il Rapporto 2020 della Fondazione Zancan, dopo aver analizzato la dispersione delle scelte politiche e legislative, si concentra sulle pratiche generative e i loro potenziali, che si stanno diffondendo nel nostro paese per meglio collegare la lotta alla povertà all’innovazione sociale. Il Rapporto considera la lotta alla povertà “con i poveri” un investimento prioritario e fruttuoso per l’intera società. Collocazione Biblioteca: 33R18
Fiorella Farinelli, Il divario tra obiettivi e risultati. Reddito di cittadinanza, in Rocca, A. 79, n. 2 (gen. 2020)
L’articolo propone un valutazione dei risultati del Reddito di cittadinanza erogato nel 2019 a 2.451.000 cittadini in condizioni di povertà e disoccupazione. Molte sono le criticità rilevate, su cui vengono avanzate proposte. Sull’argomento si veda anche l’articoli di Cristiano Gori, Reddito di cittadinanza e lotta alla povertà. Un’analisi dell’impatto del Reddito di Cittadinanza sui servizi sociali in confronto al precedente ReI, in Lavoro sociale, n. 5 (ott. 2019), vol. 18, pp. 4-11.
A cura di Ugo Ascoli, Politiche di welfare e riduzioni delle disuguaglianze sociali, in Politiche Sociali, A. 7, n. 1 (gen.-apr. 2020), pp. 3-175
L’obiettivo di questo numero monografico della rivista è quello di approfondire le conseguenze delle principali politiche di welfare sulle disuguaglianze sociali in Italia e, inoltre, di giungere a suggerire alcuni possibili percorsi che potrebbero essere adottati per rendere la società italiana più equa e coesa. Partendo da una iniziale riflessione sui valori e i significati da porre alla base degli obiettivi di uguaglianza perseguibili, il quadro delle politiche analizzate si articola fino a comprendere le principali misure di welfare in atto oggi nel nostro paese: dalle politiche per contrastare la povertà alle politiche pensionistiche; dall’assistenza sanitaria sui territori alle politiche per le famiglie; da quelle di “long-term care”, per affrontare la non autosufficienza, all’istruzione.
Uscire dalla povertà: servizi e interventi
Remo Siza … [et al.], Welfare condizionale e contrasto alla povertà, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 3 (estate 2022), pp. 1-19
La monografia raccoglie i seguenti contributi: 1) “Che cos’è il welfare condizionale?” di Remo Siza; 2) “Dal welfare attivo al welfare condizionale” di Remo Siza; 3) “Condizionalità e contrasto alla povertà. L’approccio prudente della rete dei servizi” di Matteo D’Emilione, Giovanna Giuliano; 4) “La relazione d’aiuto e le trappole della condizionalità. Riflessioni e prospettive per il lavoro nei servizi” di Maria Rosalba Demartis; 5) “Meccanismi e criteri che riducono l’efficacia delle prestazioni contro la povertà” di Maurizio Motta.
Sara Ciconali, Il reddito di cittadinanza. Oltre gli stereotipi, in Lavoro sociale, n. 1 (feb. 2022), pp. 33-37
L’autrice ci porta a fare chiarezza sul “reddito di cittadinanza” e sulla sua complessità. Partendo dalla riflessione di come al povero vengono attribuite attitudini che lo rendono “Altro” da noi. L’attuazione del Reddito di Cittadinanza non ha, a distanza di due anni, raccolto consensi attorno alla misura, anzi ha svilito tutte le riflessioni su come contrastare la povertà.
A cura del Gruppo di lavoro QuBì, L’assistente sociale di comunità. L’esperienza dei Servizi sociali del Comune di Milano all’interno del programma QuBì, in Prospettive Sociali e Sanitarie, n. 4 (autunno 2021), pp. 19-23
Il programma QuBì (quanto basta), patrocinato dal Comune di Milano e dalla Fondazione Cariplo, si pone l’obiettivo di rafforzare la capacità di contrasto alla povertà minorile nella città di Milano attraverso 4 assi di lavoro: raccolta di dati per fotografare la povertà ; realizzazione di azioni specifiche e innovative di contrasto alla povertà; aumento delle capacità di spesa delle famiglie in povertà; potenziamento dell’accompagnamento delle famiglie per uscire dalla situazione di bisogno.
Save the Children ; A cura di Cristina Vincenzo, Il progetto S.C.AT.T.I. Raccomandazioni e buone pratiche per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, Save the Children, Roma, 2021, 32 p.
S.C.AT.T.I. è un progetto selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, l’acronimo sta per: Scuola, Comunità, Attivazione, Territori, Innovazione. La scelta di queste parole chiave racconta l’anima del progetto: la promozione di un modello di presa in carico globale di bambini e ragazzi, basato sulla responsabilizzazione, il rafforzamento e la messa in rete di tutti gli attori attorno alle scuole, centrato sul protagonismo dei ragazzi e realizzato anche grazie al contributo positivo e consapevole delle tecnologie digitali. S.C.AT.T.I. ha coinvolto quartieri e aree urbane in grado di rappresentare sia le città che i piccoli centri periferici, su tutto il territorio nazionale: Giambellino a Milano, Ponte di Nona a Roma, Scalea e Praia a Mare in provincia di Cosenza, ZEN a Palermo. La scelta dei territori rispecchia l’intenzione di far comunicare contesti con caratteristiche differenti ma che affrontano criticità simili.
A cura di Maddalena Sottocorno e Giovanna Carugo, Povertà educative, in Bambini, n. 7 (sett. 2021), pp. 27-54
Gli articoli della rubrica “L’approfondimento”, fanno riferimento alla questione della povertà educativa, identificata come deprivazione derivata da mancato raggiungimento di livelli minimi di istruzione, utili ad affrontare l’attuale contesto economico, culturale ed occupazionale. Gli articoli: 1) Povertà e invisibilità dei bambini, di Paola Milani; 2) I bambini figli della povertà, di Paola Milani e Claudia Marcellan; 3) Sulla Buona Strada, di Maddalena Sottocorno e Emanuele Sciutto; 4) Scommettere sulla comunità, di Maria Gigantino; 5) Accorciare le distanze, di Mariangela Di Gangi e Alessandra Notarbartolo.
Matteo Moscatelli, Elisabetta Carrà, Chiara Ferrari, La lente dell’impatto familiare come punto di vista strategico sull’efficacia degli interventi. Le Family Impact Checklist in un progetto per il contrasto alla povertà educativa minorile, in Lavoro sociale, supplemento al n. 4 (ago. 2021) – on line, pp. 61-78
Il contributo presenta un’applicazione dell’approccio Family Impact Lens nell’ambito di un progetto volto a contrastare la povertà educativa dei bambini di 0-6 anni in un quartiere periferico del Comune di Novara. Secondo tale approccio, nel progettare, attuare e valutare politiche e pratiche vanno attentamente considerate le ricadute sul benessere delle famiglie, applicando una metodologia multidimensionale. Lo studio presenta l’applicazione del modello durante la seconda annualità del progetto, in cui sono state sviluppate e utilizzate cinque Family Impact Checklist che, oltre a monitorare il modus operandi degli operatori coinvolti, hanno anche promosso un processo metariflessivo da parte degli operatori stessi, rispetto all’acquisizione di una cultura familyoriented. I dati raccolti suggeriscono che va migliorata la capacità di trattare le diversità presenti nelle famiglie beneficiarie del progetto e di favorire un loro effettivo coinvolgimento nelle diverse azioni realizzate, mostrando anche differenze significative tra i diversi operatori sociali.
A cura di Guido Cavalca, Reddito di Cittadinanza: verso un welfare più universalistico?, Franco Angeli Open Access, Milano, 2021, 265 p.
Il volume presenta analisi e riflessioni sulla trasformazione delle politiche del lavoro e di sostegno al reddito in Italia, messa in moto dalla recente introduzione del Reddito di Cittadinanza. Proprio questa nuova misura viene letta come primo rilevante passo di avvicinamento del welfare italiano verso quell’universalismo che nel nostro paese ha avuto realizzazione solo in campo sanitario. In un paese con problemi strutturali di disuguaglianza, disoccupazione e povertà, aggravati dalle recenti crisi economiche anche prima della pandemia in corso, l’introduzione della prima misura a vocazione universalistica di lotta alla povertà ha suscitato reazioni da parte di commentatori e politici. Il volume tratteggia alcuni elementi di sfondo, come la frammentazione e l’inadeguatezza delle politiche sociali e del lavoro, il dibattito teorico che accompagna ogni riforma del sostegno al reddito e le sperimentazioni del reddito minimo garantito nel nostro paese. Collocazione Biblioteca: P0081
Gabriele Blasutig, Carla Dessi, Armida Salvati, Contrasto alla povertà e livelli di welfare, in Prospettive Sociali e Sanitarie, A. 51, n. 3 (estate 2021), pp. 26-29
A vent’anni dalla legge quadro 328/00 per la realizzazione del sistema integrato di interventi sociali, assistenziali e sociosanitari per garantire un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà, il presente contributo si propone di analizzare l’evoluzione degli interventi di contrasto alla povertà in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia. Le tre regioni adottano logiche di welfare differenti e si sono distinte negli ultimi anni per indirizzi specifici sul tema e per investimenti dedicati.
Marco Burgalassi, Cristina Tilli, L’attivazione negli interventi di servizio sociale per il contrasto della povertà, tra responsabilità individuale e capacitazione, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2021), pp. 103-117
L’articolo propone una riflessione sui programmi di attivazione all’interno degli interventi di politica sociale a contrasto della povertà. Gli esaminano la letteratura internazionale sul tema e analizzano i dati di una ricerca qualitativa condotta su assistenti sociali del Comune di Roma.
Marzia Sica, Contrastare la povertà educativa dei bambini. L’impegno delle fondazioni di origine bancaria, in Animazione Sociale, n. 2/334 (2020), pp. 18-27
Le condizioni socio-culturali in cui tanti bambini e adolescenti si trovano a crescere penalizzano i loro cammini di vita. Sempre più emerge come siano le fragilità dei genitori le determinanti della povertà educativa dei figli. Su questo fronte di intervento cruciale, da tempo le fondazioni di origine bancaria sono impegnate a promuovere iniziative per contrastare la povertà educativa di bambini e ragazzi del nostro Paese, fondando nel 2016 il Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile, insieme al Governo e al Forum del Terzo settore. Nell’articolo si analizza l’intervento svolto negli ultimi anni.
Matteo D’Emilione, Giovanna Giuliano, Anna Grimaldi, La collaborazione tra professionisti e operatori sociali nelle politiche a contrasto della povertà. Il ruolo dell’équipe multidisciplinare, in Counseling, n. 2 (2020) – on line, pp. 17-41
Negli ultimi anni la metodologia di lavoro dell’équipe multidisciplinare ha trovato crescente spazio nei principali provvedimenti attuativi delle misure di contrasto alla povertà a livello nazionale e regionale. Ma cosa accade quando dalla norma si passa all’attuazione? Come hanno interagito operatori e professionisti appartenenti a diversi servizi? Il presente contributo cerca di rispondere a tali domande attraverso la ricostruzione delle evidenze di lavori di ricerca realizzati dall’INAPP negli ultimi anni, cogliendo il punto di vista degli operatori. La recente messa a regime del Reddito di cittadinanza e la pandemia Covid-19 stimolano, dunque, una riflessione proprio sul futuro del lavoro in équipe nei diversi sistemi di welfare locali
Pandemia e Povertà
Oxfam, La pandemia della disuguaglianza. Di cosa abbiamo bisogno per combattere le disuguaglianze che in Italia e nel mondo si stanno acuendo a causa della pandemia di COVID-19, Oxfam Italia, Roma, 2022, 37 p.
La percentuale di persone con Covid-19 che muore a causa del virus nei Paesi in via di sviluppo è circa il doppio di quella dei Paesi ricchi, mentre ad oggi nei Paesi a basso reddito è stata vaccinata appena il 4,81% della popolazione. È uno degli aspetti che vengono evidenziati nel Report proposto, pubblicato da Oxfarm in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos. Secondo la pubblicazione, nei primi 2 anni di pandemia, i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 1,3 miliardi di dollari al giorno. Nello stesso periodo si stima che 163 milioni di persone siano cadute in povertà a causa della pandemia. Mentre l’occupazione maschile dà segnali di ripresa, si stimano, per il 2021, 13 milioni di donne occupate in meno rispetto al 2019. La seconda parte del Rapporto è dedicata agli effetti della pandemia in Italia, dove la crisi in atto ha aggravato le condizioni economiche delle famiglie italiane e rischia di ampliare a breve e medio termine i divari economici e sociali preesis tenti.
Monica Massari … [et al.], The social impact of the COVID-19 pandemic on the Italian society, in Rassegna Italiana di Sociologia, a 63, n. 1 (gen.-mar. 2022), pp. 5-117
La monografia raccoglie studi e ricerche che analizzano l’impatto sociale, economico e politico dell’epidemia di COVID-19 in Italia. I contributi considerano l’impatto diseguale della crisi su diversi gruppi e classi sociali e la capacità di reazione delle politiche pubbliche nella gestione dell’emergenza. Dopo l’introduzione di Monica Massari e Costanzo Ranci, gli articoli raccolti sono: 1) “When it rains, it pours. The effects of the Covid-19 outbreak on the risk of poverty in Italy” di Gianluca Busilacchi, Matteo Luppi; 2) “From slaves to key workers? How the Covid-19 pandemic questions the sustainability of the Italian model of migrant’s integration” di Laura Zanfrini; 3) “The unequal pandemic. Working women, welfare states and policy responses to Covid-19 in Italy” di Gemma Scalise; 4) “School closure and learning experience in Italy. Giving voice to students, families and teachers during the Covid-19 pandemic” di Mariagrazia Santagati.
A cura di Riccardo Prandini, Andrea Baldazzini, Gli impoverimenti delle famiglie con minori durante la pandemia. Il laboratorio di Bologna, Franco Angeli open access, Milano, 2022, 256 p.
Ricerca dell’Università di Bologna sulle famiglie a basso reddito con minori sul territorio dell’area metropolitana bolognese, nel periodo di pandemia da Covid-19. Il volume è corredato da dati statistici, un’appendice con i profili informativi delle famiglie intervistate, il glossario. Collocazione Biblioteca: P0150
Patrik Vesan … [et al.], La crisi pandemica e le misure di sostegno al reddito: opportunità di riforma o occasione mancata?, in Politiche Sociali , a. 8, n. 3 (set.-dic. 2021), pp. 449-597
Il Focus di questo numero raccoglie i contributi seguenti: “La crisi pandemica e gli istituti di sostegno al reddito in Italia; impatti e prospettive”; “I trasferimenti monetari alle famiglie e la pandemia Covid-19”; “La pandemia e la necessità di riformare il sistema degli ammortizzatori sociali”; “Di cittadinanza o di emergenza? Politiche e politica del reddito minimo nella pandemia”; “Misure economiche di contrasto alla povertà alla prova della pandemia. Tre chiavi di lettura”; “Qualcosa è cambiato? I limiti nella implementazione del Reddito di cittadinanza e il vincolo della path dependency”; “Le prospettive della politica sociale dell’Unione europea dopo la crisi pandemica”.
Giordana Pallone, Tiziano Vecchiato, Luciano Gualzetti, La pandemia e l’aggravarsi della povertà. Quali misure per contrastarla? Rapporto Caritas, Oltre l’ostacolo, Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia, Edizioni Palumbi, Teramo, 2021, in RPS : La rivista delle politiche sociali, n. 3/4 (lug.-dic. 2021) – on line, pp. 213-252
La monografia proposta, partendo dalla lettura del Rapporto Caritas “Oltre l’ostacolo, Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia”, sviluppa un ragionamento sulla situazione della povertà nel nostro paese e su quanto abbia inciso la pandemia, attraverso un’analisi dei dati disponibili e dei principali interventi adottati, sia strutturali (in particolare il reddito di cittadinanza) sia una tantum. Sulla base dell’analisi proposta, sono delineati alcuni provvedimenti che il legislatore dovrebbe adottare per rafforzare la misura di contrasto alla povertà e la rete di servizi pubblici territoriali necessari a prevenire e contrastare le disuguaglianze. I contributi proposti sono i seguenti: “La povertà non è una colpa” di Giordana Pallone; “Un rapporto sulla lotta alla povertà può contribuire a ridurre la povertà?” di Tiziano Vecchiato; “Usura: l’ultima sfida” di Luciano Gualzetti.
PatrikVesan … [et al.], La crisi pandemica e le misure di sostegno al reddito: opportunità di riforma o occasione mancata?, in Politiche Sociali, n. 3 (set.-dic. 2021), pp. 449-597
Il Focus di questo numero raccoglie i contributi seguenti: “La crisi pandemica e gli istituti di sostegno al reddito in Italia; impatti e prospettive”; “I trasferimenti monetari alle famiglie e la pandemia Covid-19”; “La pandemia e la necessità di riformare il sistema degli ammortizzatori sociali”; “Di cittadinanza o di emergenza? Politiche e politica del reddito minimo nella pandemia”; “Misure economiche di contrasto alla povertà alla prova della pandemia. Tre chiavi di lettura”; “Qualcosa è cambiato? I limiti nella implementazione del Reddito di cittadinanza e il vincolo della pathdependency”; “Le prospettive della politica sociale dell’Unione europea dopo la crisi pandemica”.
Andrea Toma, Pandemia, povertà e impoverimento, in gli asini, n. 87 (mag. 2021), pp. 21-23
L’articolo tratta dell’aumento della povertà in Italia a partire dal 2005. Secondo l’autore, l’emergenza sanitaria ha scardinato molte certezze sugli strumenti di contrasto alla povertà e ha aggiunto altre categorie ai segmenti deboli della società, ma, già negli anni precedenti, nuovi strumenti come il reddito di inclusione e il reddito di cittadinanza non sono riusciti a contenerla. Le fratture sociali sembrano di maggiore portata rispetto al passato, soprattutto a sfavore di donne, giovani, stranieri.
A cura di Mikhail Maslennikov ; Oxfam Italia, Disuguitalia. Dati e considerazioni sulla disuguaglianza socio-economica in Italia. Briefing di accompagnamento del rapporto Oxfam “Il virus della disuguaglianza” a cura di Oxfam Italia, Oxfam, Arezzo, 2021, 35 p.
Lo scoppio della pandemia e la recessione economica che ne è conseguita hanno stravolto la vita di tutti, ma gli impatti più devastanti hanno interessato le fasce più fragili della popolazione, acuendo vulnerabilità e divari preesistenti e facendone affiorare di nuovi. Questo rapporto di Oxfam Italia, presenta un’analisi degli effetti dello shock pandemico sulle condizioni economiche delle famiglie italiane con prime valutazioni sugli impatti distribuzionali della crisi. L’analisi è arricchita da un’indagine qualitativa sul campo che restituisce, attraverso le testimonianze di chi si trova ogni giorno a relazionarsi con persone in condizioni di fragilità, una fotografia dell’estremizzazione territoriale delle vulnerabilità lungo molteplici dimensioni del benessere individuale. L’indagine, condotta tra gli operatori dei Community Center che vedono la collaborazione di Oxfam con partner locali e la Diaconia Valdese, per evidenti limiti nel numero di persone intervistate e di territori coinvolti, non ha pretesa di esaustività, ma vuole far riflettere il lettore sulla necessità di interventi adeguati e coerenti in risposta ai bisogni di lungo corso, ma anche a quelli emersi per effetto della pandemia. Nella parte conclusiva Oxfam propone una serie di raccomandazioni di policy che a livello nazionale sono di prioritaria importanza per incidere sulle cause strutturali delle disuguaglianze. Perché le disuguaglianze non sono né casuali né ineluttabili, ma frutto di precise scelte politiche. Nel guardare al post-pandemia, la ripresa del nostro Paese non può che avvenire con un’agenda trasformativa in cui la promozione di società eque ed inclusive sia l’obiettivo ultimo a cui tendere.
Luca Pesenti, La forza fragile della solidarietà. Povertà sanitaria e terzo settore nella pandemia, in Salute e società, n. 2 (2021), pp. 223-237
L’articolo affronta il tema delle conseguenze della pandemia sulle capacità di risposta del terzo settore ai bisogni usualmente intercettati. Nello specifico, l’attenzione è rivolta alle organizzazioni attive nell’ambito della risposta ai problemi di salute di individui disagiati, cioè di una popolazione gravata da una condizione di povertà sanitaria, conseguenza dello scarso reddito, che impedisce l’accesso a quella parte di cure sanitarie che restano a carico degli indigenti.
Federico Di Leo, Crisi sanitaria, calo della spesa e nuova povertà nel tempo della pandemia. Le conseguenze del Covid-19 in Italia: anno 2020, in Welfare oggi, n. 1 (gen. -mar. 2021), pp. 11-17
Nel corso del 2020 si è registrato un aumento senza precedenti delle persone in condizione di povertà, oltre un milione in più secondo l’Istat, e un “eccesso di mortalità” di oltre 100.000 persone, in gran parte decessi ricollegabili con la pandemia di Covid-19. Senza la pretesa di fornire ricette o di trovare soluzioni particolarmente originali e innovative, in questo saggio si proverà a fare una lettura della situazione a partire dai dati disponibili, evidenziando come, se insieme alla crisi e alla povertà reale c’è sicuramente un clima di sconforto e di paura davanti all’incertezza del momento che viviamo, esistono comunque delle vie d’uscita.
Caritas italiana, Gli anticorpi della solidarietà. Rapporto 2020 sulla povertà ed esclusione sociale in Italia, Caritas italiana, Roma, 2020, 82 p.
ll rapporto di Caritas Italiana, pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. Nella prima parte vengono analizzati i dati statistici sulla situazione socio-economica italiana ed europea. La seconda parte si focalizza sull’impatto sociale e psicologico che la pandemia e il lockdown hanno determinato sia sui beneficiari che sugli operatori Caritas. Nella terza parte “Quali politiche per quali povertà, nell’emergenza e oltre” sono offerti spunti di analisi e ipotesi di lavoro per attivare politiche di contrasto alle povertà, nell’immediato e in futuro. Chiude la pubblicazione un focus tematico, che si sofferma sulla questione abitativa.
Giuseppe Liotta … [et al.], Il Welfare al tempo del Covid, in Welfare oggi, n. 2 (apr. -giu. 2020) – on line, pp. 5-48
Il numero monografico della rivista è dedicato alla riflessione sui cambiamenti indotti dalla pandemia del Covid 19 nella società in generale e nel sistema di welfare in particolare. Vengono analizzati i servizi territoriali per gli anziani, gli interventi contro la povertà, l’emergenza alimentare, i servizi per la salute mentale, i servizi in carcere, riflettendo anche sugli sviluppi futuri dei servizi di welfare a partire dall’esperienza della pandemia.
Maria Grazia Gabrielli, Emergenza sanitaria e lavoro povero nel terziario, nel turismo e nei servizi. Una prima riflessione, in RPS : La rivista delle politiche sociali, n. 1 (gen. -mar. 2020) – on line, pp. 143-153
Il contributo riflette sul rapporto tra emergenza sanitaria legata al diffondersi del Covid-19 e lavoro povero nei settori del turismo e dei servizi, dove a marcare la maggiore fragilità dei lavoratori nel mercato del lavoro concorre anche un sistema di ammortizzatori sociali disuguale, che non protegge allo stesso modo in caso di crisi, trasformazione, riorganizzazione delle imprese, interruzione del rapporto di lavoro. In un contesto già segnato da crescita economica debole, crescita della povertà relativa e assoluta, disuguaglianze nella distribuzione delle ricchezze, evasione, forme di illegalità diffusa, il precipitare nell’emergenza sanitaria ha messo a nudo le difficoltà del sistema e riconsegnato un indice di priorità per il modello sociale del nostro paese. Ora si tratta di comprendere se ci si muoverà con coerenza per ridisegnare una prospettiva diversa o ci sarà una pericolosa operazione di rimozione.
Save the Children, Non da soli. Cosa dicono le famiglie, Save the Children, Roma, 2020, 23 p.
L’obiettivo dell’indagine, svolta insieme a più di 300 famiglie beneficiarie dei progetti di Save the Children di sostegno economico e contro la povertà educativa, è quello di approfondire l’impatto che l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus e le conseguenti misure di contenimento della pandemia che sono state adottate hanno avuto sulla loro vita e su quella dei loro figli. La perdita del lavoro e di un reddito, il cambiamento della disponibilità economica, le sfide e le difficoltà che la didattica a distanza dei loro figli pone sia in termini di disponibilità di connessione e device, che di competenze per supportarli adeguatamente, sono le aree che l’indagine esamina per fornire spunti di riflessione per i policy makers, al fine di mitigare gli effetti sociali più deleteri della crisi in corso.
Federica De Lauso, Emergenza Coronavirus: più che raddoppiato il numero dei “nuovi poveri”. I dati del Monitoraggio Caritas italiana, Welforum.it, Milano, 2020, 6 p.
A distanza di circa due mesi dall’inizio del lockdown deciso per l’Italia, le conseguenze sociali dell’emergenza Covid-19 sembrano chiare: in Italia si registra un aumento della povertà a cui la rete delle Caritas diocesane sta tentando di dare una risposta, assieme alle tante altre realtà del terzo settore attive sul territorio nazionale. Chi era povero in passato si ritrova oggi inevitabilmente più deprivato, mentre chi si collocava appena al di sopra della soglia di povertà (le famiglie che l’Istat definisce “quasi povere” secondo i parametri di calcolo della povertà relativa) inizia a non disporre del necessario per vivere. Caritas italiana, al fine di monitorare e mappare le fragilità e i bisogni dei territori in questa fase inedita ed emergenziale, dal 9 al 24 aprile ha realizzato una rilevazione nazionale che ha coinvolto le Caritas diocesane sparse su tutto il territorio italiano. Nell’articolo proposto, l’autore presenta e commenta i risultati dell’indagine.
Remo Siza, Il reddito di cittadinanza nell’emergenza sanitaria e sociale, Welforum.it, Milano, 2020, 4 p.
L’autore, esperto di politiche sociali, impegnato nella ricerca e nella progettazione di servizi presso istituzioni pubbliche e associazioni in Italia e nel Regno Unito, focalizza l’articolo sulle misure contro la povertà durante la crisi innescata dall’epidemia di COVID-19. L’ampio impoverimento generato dall’epidemia rende difficile l’accurata valutazione dell’utilità e dei limiti del reddito di cittadinanza. Tuttavia, secondo l’autore, ridottasi la fattibilità dei principi condizionali relativi alla fruizione del reddito di cittadinanza, diventano necessarie nuove forme di attivazione e di condizionalità, fondate su una analisi più precisa delle dinamiche sociali e delle condizioni di povertà. A tale scopo, più che la misurazione della povertà assoluta e relativa, risultano importanti le indagini longitudinali, che individuano tre tipologie di povertà (persistente, ricorrente, temporanea) e permettono di osservare gli eventi che le hanno determinate e gli interventi di welfare necessari. Indagini longitudinali meno complesse possono essere avviate anche a livello locale. Secondo l’autore, la condizione disomogenea di povertà non è risolvibile con interventi standardizzati (prestazioni economiche o rapidi inserimenti lavorativi). Le tre tipologie di povertà richiedono mix differenti e personalizzati fra misure passive e misure di attivazione e interventi più o meno estesi e intensivi. Sull’argomenti si veda anche: Michelangelo Caiolfa, Il reddito di Cittadinanza in tempo di Epidemia, Welforum.it, Milano, 2020, 2 p.
Wim Van Lancker, ZacharyParolin, COVID-19, schoolclosures, and childpoverty: a social crisis in the making, in The Lancet Public Health, (mag. 2020) – on line, vol. 5, pp. e243-e244
L’Unesco stima che 138 paesi hanno chiuso le scuole come parte della politica di distanziamento fisico nell’epidemia di COVID-19. Questa decisione nel lungo periodo può avere effetti detrimenti e conseguenze di salute per i bambini che vivono in povertà e implementare le disuguaglianze esistenti. Prima di tutto peggiorerà la insicurezza del cibo, perché per gli studenti che vivono in povertà la scuola è anche un luogo dove mangiare in modo sano: l’Eurostat calcola che il 6,6% delle famiglie con bambini in Europa (il 5,5% in UK, il 14% in USA) non può sostenere un pasto completo ogni giorno. La didattica a distanza richiede computer e connessione Internet di buona qualità, che ovviamente le famiglie in situazione di povertà e/o di abitazione precaria non hanno. Infine un’ulteriore minaccia è la recessione economica conseguente alla pandemia, che aggraverà le disuguaglianze. Di conseguenza azioni di supporto per il cibo, per l’uso di computer, per la situazione economica devono essere messe in campo dalla politica.
Marco Peverini, Emergenza affitti #1. Quali misure in Italia? La fragilità del settore dell’affitto in Italia e il punto sulle misure ordinarie e straordinarie nell’emergenza Covid-19, Welforum.it, Milano, 2020, 8 p.
Il settore dell’affitto in Italia è fragile, con problemi di accessibilità e molti sfratti. Le conseguenze dell’emergenza da Coronavirus rischiano di colpire violentemente famiglie in difficoltà. L’autore si chiede se le misure adottate saranno sufficienti (e adatte) per proteggerle. Si segnala sullo stesso argomento “Emergenza affitti #2. Il caso della Spagna” (welforum.it/il-punto/emergenza-coronavirus-tempi-di-precarieta/emergenza-affitti-2-il-caso-della-spagna/)
Antonella Inverno … [et al.], L’impatto del coronavirus sulla povertà educativa. Riscriviamo il futuro, Save the Children, Roma, 2020, 23 p.
Le misure intraprese per bloccare l’espansione della pandemia Coronavirus Covid19, la chiusura delle attività economiche, sociali e culturali, ed in particolare della scuola, hanno avuto un grave impatto sulla vita dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie, con il rischio di aumentare in modo esponenziale la povertà economica ed educativa. Dopo aver richiamato i dati degli ultimi anni sulle famiglie in povertà assoluta in Italia e ripreso il concetto di povertà educativa, il rapporto di Save the Children si sofferma sulla più che probabile esclusione dei bambini che vivono in famiglie in condizioni precarie dalle attività di didattica a distanza, intraprese dalle scuole per sopperire alla chiusura. Si riportano anche i risultati di una ricerca avviata con questionari a 1003 minori, le mappe del rischio educativo nelle varie regioni italiane, il confronto con i diversi paesi europei, per arrivare infine a delineare un Piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza, con azioni da intraprendere nell’immediato, progetti per l’estate e la riapertura a settembre.