Rifugiati e richiedenti asilo

Aggiornata a febbraio 2021 – a cura di Chiara Bertini e Nadia Zito

I materiali elencati (libri, articoli di riviste, audiovisivi e documentazione grigia) appaiono in ordine decrescente per anno di pubblicazione e sono disponibili presso la Biblioteca del Centro Studi, Documentazione e Ricerche del Gruppo Abele oppure scaricabili direttamente da internet al link fornito. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico. Si segnala inoltre, in particolare, la bibliografia tematica su immigrati e integrazione.

I percorsi tematici proposti sono i seguenti:

Dati di contesto

cover2020IDOS ; in partenariato con Confronti, Dossier Statistico Immigrazione 2020, Roma, IDOS, 2020, 477 p.
La trentesima edizione del Dossier contiene i dati dell’anno 2019 relativi al fenomeno migratorio in Italia, con le analisi di diversi autori i cui contributi sono raccolti in cinque aree tematiche: Contesto internazionale ed europeo, Flussi e presenze in Italia, Integrazione e pari diritti, Lavoro ed economia, Contesti regionali. I diversi contributi forniscono dati e analisi comprendenti anche il tema dei rifugiati, con due contributi specifici: “Il sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati dopo il Decreto Sicurezza”, a cura di ActionAid – Openpolis, e “Integrazione dei rifugiati: un percorso complesso” di Giuseppina Tumminelli.
Collocazione Biblioteca: 80R08

EASO, EASO Asylum Report 2020. Annual Report on the Situation of Asylum in the European Union, European Asylum Support Office, 2020, 265 p.
Il Rapporto offre una quadro completo della situazione della protezione internazionale e del funzionamento del sistema europeo comune di asilo (CEAS). Dopo una breve panoramica del contesto globale dell’asilo, sono esaminati gli sviluppi nell’Unione europea e le tendenze e i cambiamenti principali della legislazione, delle politiche, delle prassi e della giurisprudenza in tutti gli Stati membri e i paesi EU+ (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Basato su una vasta gamma di fonti, il Rapporto 2020 fornisce una presentazione approfondita dei cambiamenti e miglioramenti politici avvenuti nel corso del 2019, evidenziando al tempo stesso le sfide ancora da affrontare. Sul sito dell’EASO sono messi a disposizione il documento, la bibliografia, i supporti giuridici e statistici, il riepilogo in 29 lingue, comprese tutte le lingue dell’Unione, nonché le lingue araba, turca e dei Balcani occidentali. Qui in italiano.

Fondazione Migrantes; a cura di Mariacristina Molfetta ; Chiara Marchetti, Il diritto d’asilo. Report 2020. Costretti a fuggire… ancora respinti, Todi, Tau, 2020, 396 p.
Il quarto rapporto della Fondazione Migrantes dedicato al mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati deuncia come la protezione internazionale e il diritto d’asilo siano tutelati in modo insufficiente nell’Unione Europea e nel nostro paese, se non addirittura “sotto attacco” a causa di normative che ne rendono l’accesso e l’esigibilità sempre più difficile, proprio quando il numero di sfollati e rifugiati nel mondo è il più alto dopo la seconda guerra mondiale: quasi 80 milioni di persone a giugno 2020, secondo i dati UNHCR. Il Report 2020 intende dare strumenti di riflessione statistici ed etici, spaziando dalla dimensione mondiale con le cause che obbligano un numero sempre maggiore di persone a cercare protezione, per arrivare alla dimensione europea e a quella nazionale. Vuole accendere un riflettore sulle coste libiche e sulla rotta balcanica, sempre più caratterizzata da violenze, violazioni dei diritti umani, abusi da parte della polizia e abbandono delle persone in posti disagiati e degradanti. Il volume racconta anche le diverse storie che fioriscono nel nostro paese, nonostante il contesto attuale, grazie all’incontro tra le persone al di là delle norme e delle etichette e cerca di offrire una mappatura di come e in quali forme i richiedenti asilo, i rifugiati e i migranti siano diventati volontari e il vicino solidale di qualcun altro prima e durante la pandemia di Covid-19. Speranza degli autori è che questo volume possa aiutare a conoscere chi fugge e chiede protezione nel nostro continente e nel nostro paese, in modo che non sia più respinto.

European Migration Network , Annual Report on Migration and Asylum 2019, European Commission, 2020, 78 p.
Il Rapporto fornisce una panoramica della situazione delle migrazioni e dell’asilo negli stati membri dell’Unione europea, nonché i dati statistici al riguardo disponibili per il 2019. Gli argomenti trattati comprendono: migrazione legale e illegale  protezione internazionale,  minori non accompagnati e  gruppi vulnerabili, integrazione, cttadinanza e apolidia, confini, visti e applicazione del trattato di Schengen,  rimpatri, tratta di esseri umani, migrazione e sviluppo. Le elezioni del nuovo Parlamento europeo e l’uscita del Regno Unito dall’Unione hanno costituito lo scenario degli sviluppi relativi a migrazioni e asilo sia a livello nazionale che europeo. Si veda anche Annual Report on Migration and Asylum 2019- Statistical Annex, una sintesi delle statistiche ricavate dai rapporti annuali sul tema forniti dai paesi membri e dalla Norvegia.

European Union Agency for Fundamental Rights (FRA), Fundamental Rights Report 2020, Luxembourg, European Union Agency for Fundamental Rights, 2020, 248 p.
Nel dicembre 2019 la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea ha raggiunto una tappa importante: quella di essere giuridicamente vincolante da 10 anni. Nel focus di approfondimento della relazione annuale dell’Agenzia per i diritti fondamentali (FRA) sono proprio delineati i risultati del decennio 2009-2019 e gli ostacoli ancora persistenti. I capitoli rimanenti del rapporto esaminano i principali sviluppi del 2019 in materia di: uguaglianza e non discriminazione; razzismo, xenofobia e intolleranza; uguaglianza e inclusione dei rom; asilo, frontiere e migrazione; società dell’informazione, privacy e protezione dei dati; diritti del bambino; accesso alla giustizia, diritti delle persone disabili. Per la prima volta nell’analisi sono inclusi anche la Repubblica di Macedonia del Nord e la Repubblica serba, paesi candidati per l’adesione all’UE. Disponibile in tutte le lingue dell’Unione Europea, il documento fornisce un importante supporto per possibili risposte politiche da parte dei principali attori all’interno dell’UE.

Schermata 2021-02-22 alle 21.41.06MEDU Medici per i diritti umani, La fabbrica della tortura. Rapporto sulle gravi violazioni dei diritti umani dei migranti e dei rifugiati in Libia (2014-2020) : marzo 2020, Roma, Medici per i diritti umani, 2020, 52 p.
Il rapporto si basa su oltre tremila testimonianze dirette di migranti e rifugiati transitati dalla Libia, raccolte dagli operatori di Medici per i Diritti Umani (MEDU) nell’arco di sei anni dal 2014 al 2020. Analizza il periodo che va dal 2014 ad oggi sotto tre punti di vista: 1) i flussi migratori che giungono in Italia dalle coste libiche; 2) il sistema di abusi e di sfruttamento che si consuma in Libia ai danni di migranti e rifugiati; 3) le conseguenze psico-fisiche delle violenze subite. Viene inoltre approfondito il confronto di due fasi: i tre anni che precedono l’accordo Italia-Libia sui migranti (febbraio 2014 – gennaio 2017) e i tre anni successivi al medesimo accordo (febbraio 2017 – gennaio 2020). Disponibili anche le conclusioni e la mappa. Si veda anche il documento: United Nations Support Mission in Libya (UNSMIL), Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights (OHCHR), Desperate and Dangerous: Report on the human rights situation of migrants and refugees in Libya, New York, ONU, 2018, 61 p.

Associazione Centro Astalli, Rapporto annuale Duemilaventi. Attività e servizi del Centro Astalli, Roma, Centro Astalli, 2020, 125 p.
Il documento descrive le attività, al fianco di rifugiati e richiedenti asilo, del Centro Astalli (sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati) nelle sue 7 sedi territoriali italiane e fornisce alcuni dati e statistiche sui servizi offerti alle 20.000 persone incontrate nel 2019. Il Rapporto si presenta come uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo; quali le difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione. Integra la pubblicazione l’inserto fotografico “Rifugiati: ai confini dell’umanità” che contiene alcuni scatti del fotografo Francesco Malavolta: un racconto fatto di immagini di migranti lungo le rotte del Mediterraneo.

OM UN Migration, World migration report 2020, Geneve, International Organization for Migration, 2019, 498 p.
Dal 2000, l’OIM produce rapporti sulla migrazione mondiale. Il World Migration Report 2020, il decimo della serie di rapporti sulla migrazione mondiale, è stato prodotto per contribuire a una maggiore comprensione della migrazione in tutto il mondo. Questa nuova edizione presenta dati e informazioni chiave sulla migrazione, nonché 11 capitoli tematici su questioni di grande attualità in materia di migrazione. Si segnalano in particolare il capitolo 8: “Children and unsafe migration” sulla migrazione dei minori e il capitolo 9: “Human mobility and adaptation to environmental change” nel quale sono analizzate le migrazioni indotte da cause ambientali. I rapporti precedenti sono consultabili qui.

migrazFondazione ISMU, Venticinquesimo Rapporto sulle migrazioni 2019, Milano, Franco Angeli, 2019, 316 p.
Il venticinquesimo Rapporto sulle migrazioni ripercorre l’andamento dei flussi migratori e dei processi di integrazione in Italia nell’ultimo quarto di secolo. L’edizione è arricchita da una dettagliata ricostruzione storica del fenomeno che prende in esame sia le trasformazioni che hanno riguardato le migrazioni in Italia in questo arco di tempo, sia come il radicamento della popolazione straniera abbia inciso su molti aspetti della nostra società quali il mercato del lavoro e il mondo della scuola. Oltre alla consuete aree di interesse (normativa, salute, lavoro e scuola), il volume affronta temi di grande rilevanza: gli atteggiamenti e gli orientamenti degli italiani nei confronti degli immigrati; le seconde generazioni, i rifugiati e i corridoi umanitari, la tutela dei minori stranieri non accompagnati con particolare attenzione all’innovativa figura del tutore volontario. E’ infine dedicata una sezione alla situazione in Europa e resto del mondo con analisi specifiche sulle politiche europee di integrazione e sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, sull’incidenza delle migrazioni nelle elezioni europee, sull’Africa e sul Progetto ReSOMA, un network di ricercatori, politici e rappresentanti della società civile sulle tematiche della migrazione, dell’integrazione e dell’asilo.
Collocazione Biblioteca: 06R25

A cura di Associazione Società INformazione, 17° Rapporto Diritti Globali. Cambiare il sistema, Roma, Ediesse, 2019, 651 p.
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, sui processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali. Il volume è articolato in quattro macro-capitoli: Economia, finanza e lavoro (con un Focus dedicato alla Green New Deal); Politiche sociali (il Focus concerne la questione del reddito di base, con un’utile panoramica delle sperimentazioni a livello mondiale); Internazionale, diritti e conflitti (con Focus che analizza il mercato degli armamenti e le nuove tecnologie belliche); Ambiente e beni comuni (il cui Focus è centrato sulla questione dell’inquinamento da plastiche). Gli approfondimenti sono preceduti da ampie introduzioni (“Il Contesto”), che danno il quadro generale dei quattro macrotemi, e sono seguiti dalle cronologie dei fatti, dai dati statistici e da bibliografie e sitografie. Il volume si completa con un quinto capitolo dedicato a esperienze di buone pratiche e si conclude con una serie di interviste a interlocutori, italiani e internazionali sui diversi temi trattati. In arrivo in biblioteca il 18° Rapporto Diritti Globali. Stato dell’impunità nel mondo, 2020.
Collocazione Biblioteca: 12R17

Città di Torino – Servizio Statistica e Toponomastica, Prefettura di Torino, Osservatorio Interistituzionale sugli Stranieri in Provincia di Torino. Rapporto 2018, Torino, Città di Torino, 2019, 350 p.
Grazie al contributo delle istituzioni impegnate nell’integrazione degli stranieri, il Rapporto intende offrire una lettura sia analitica che organica della realtà dell’immigrazione e dell’evoluzione delle politiche di accoglienza, attraverso la raccolta di dati riguardanti diversi aspetti della presenza degli immigrati in provincia di Torino. Questa ventiduesima edizione contiene, inoltre, un focus sul tema delle fragilità, che vengono esplorate attraverso i momenti di contatto tra i cittadini italiani o stranieri e le istituzioni. Il volume è corredato di alcune pagine di sintesi dei dati principali.
Collocazione Biblioteca: 37R18

mal-di-frontiera-563x795Medici Senza Frontiere, Mal di frontiera. Analisi della quotidiana sfida dei migranti in transito a Ventimiglia, frontiera tra Italia ed Europa, Roma, MSF, 2018, 24 p.
Il documento presenta i risultati di uno studio svolto da Medici Senza Frontiere sulla popolazione di migranti bloccati alla frontiera tra Italia e Francia vicino a Ventimiglia. L’indagine, effettuata nel corso di un intervento di soccorso di MSF, ha l’obiettivo di documentare i livelli e i tipi di violenza subita dai migranti durante il loro viaggio e alle frontiere, e la possibilità di accesso alle cure. Sulla base di quanto osservato, MSF avanza alcune richieste alle istituzioni italiane ed europee per garantire dignità e assistenza a queste persone.

Ugo Ascoli … [et al.], Welfare Italia, in Politiche Sociali, a. 5, n. 3 (set.-dic. 2018), pp. 423-448
La monografia fa il punto sulla situazione del welfare in Italia affrontando tre problematiche, la prima delle quali è l’accoglienza dei richiedenti asilo, a partire dall’operato delle ONG e dagli attuali orientamenti politici.

Anna Spena … [et al.], Io apro la mia porta, in Vita, a. 24, n. 11 (nov. 2018), pp. 25-69
La monografia è dedicata alle filiere dell’accoglienza: riporta numerosi dati concernenti l’immigrazione in Europa e in Italia, nonché numerose esperienze di famiglie di varie regioni italiane che accolgono nel proprio ambito rifugiati. Segue un focus sui corridoi umanitari gestiti dalla Caritas e dalla Comunità di Sant’Egidio, un’analisi dell’esperienza dei piccoli Comuni e infine numerosi racconti riportati dai protagonisti di queste storie di accoglienza ed i rapporti con le strutture di riferimento.

Agus Morales, Non siamo rifugiati. Viaggio in un mondo di esodi, Torino, Einaudi, 2018, 292 p.
L’autore segue le orme degli esiliati della terra, dà voce a coloro che sono stati obbligati a fuggire in tutto il mondo. Cammina con i centroamericani che attraversano il Messico e con i congolesi che fuggono dai gruppi armati. Si addentra sulle strade più pericolose, segue i salvataggi nel Mediterraneo, conosce le umiliazioni che soffrono i rifugiati in Europa. Sbarca presso l’ultima frontiera, la più dura e la più difficile da attraversare: l’Occidente. Si è ormai arrivati alla costruzione dell’immagine del rifugiato come il nemico contemporaneo. L’immagine del rifugiato è il volto più immediato di questo cambiamento storico: il terreno simbolico su cui si discute il nostro futuro in comune. Oggi ci sono decine di milioni di persone che non sono rifugiati perché non diamo loro asilo.
Collocazione Biblioteca: 18380

fuori-campo-2Medici Senza Frontiere, Fuori campo. Secondo rapporto. Insediamenti informali, marginalità sociale, ostacoli all’accesso alle cure e ai beni essenziali per migranti e rifugiati, Roma-Milano, MSF, 2018, 40 p.
La seconda edizione del rapporto Fuori campo è frutto di un lavoro di monitoraggio compiuto nel 2016-2017 in circa 50 insediamenti informali, per un totale di 10.000 persone, in prevalenza richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale o umanitaria. Si avvale dell’analisi compiuta all’interno dei progetti di MSF e della collaborazione con associazioni locali. Rispetto al quadro delineato nella prima edizione riferita al 2015, il Rapporto denuncia che gli sgomberi forzati senza soluzioni abitative alternative hanno determinato la frammentazione degli insediamenti informali e la costituzione di piccoli gruppi di persone che vivono in luoghi sempre più marginali e che non riescono ad accedere non solo ai servizi sociosanitari territoriali, ma anche ai beni più elementari come l’acqua, il cibo, l’elettricità. Il documento denuncia anche l’esistenza di fatto di un “reato di solidarietà” che ostacola l’azione delle associazioni di volontariato.

European Union Agency for Fundamental Rights (FRA), Migration to the EU: five persistent challenges, February 2018, Vienna, FRA, 2018, 24 p.
Risposte legali e pratiche degli Stati membri dell’UE a migranti e rifugiati implicano molti dei loro diritti fondamentali, come sancito dalla Carta di Diritti fondamentali dell’Unione europea. L’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (Agency for Fundamental Rights = FRA) ha regolarmente segnalato su questi temi da settembre 2015. Il Rapporto proposto evidenzia tendenze e preoccupazioni persistenti tra ottobre 2016 e dicembre 2017 e si concentra su cinque aree, in particolare: accesso al territorio, condizioni di accoglienza, procedure di asilo, minori non accompagnati e detenzione per immigrazione. Della stessa organizzazione si consulti anche Current migration situation in the EU: impact on local communities (update), FRA, Vienna, 2018, pp. 25

UNHCR, Desperate journeys, UNHCR, 2018, 19 p.
Il documento fornisce una breve rassegna dei dati sui movimenti di rifugiati e migranti verso e attraverso l’Europa nel 2017, evidenziando alcuni dei punti chiave riguardanti la protezione di queste persone e concludendo con alcuni suggerimenti ai governi dei paesi coinvolti.

Saggi, studi, inchieste e linee guida

Achille Rossi … [et al.], Il destino delle minoranze. Dossier, in L’altrapagina, A. 38, n. 3 (mar. 2021), pp. 29-41
Il dossier è costituito da alcuni articoli sui fenomeni migratori alle porte dell’Europa: in Armenia, in Turchia e nei Balcani: “Rischio genocidio” con un’intervista a Antonia Aslan, scrittrice di origine armena; “Armenia: vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro” con un’intervista a Fulvio Scaglione, giornalista; “Nell’inferno di Lesbo”, intervista a Monica Attias, ricercatrice e volontaria della Comunità di Sant’Egidio; “Rotta balcanica fuori controllo”, intervista a Nello Scavo, reporter internazionale, cronista giudiziario e corrispondente di guerra; “L’Europa impantanata sui Balcani” intervista a Alessandra Moretti, eurodeputata.

Laura Calabrese, Rifugiato, migrante, dublinato. Le parole delle migrazioni, in Aggiornamenti Sociali, A. 72, n. 2 (feb. 2021), pp. 111-114
I vari termini impiegati per definire la condizione di quanti si trovano in una situazione migratoria non sono neutri, ma riflettono le visioni stratificatesi nel corso del tempo su queste persone, sul posto che dovrebbero avere nei Paesi di arrivo, sulle politiche migratorie. La loro influenza nell’opinione pubblica è ovviamente amplificata dall’uso fatto nei discorsi politici e mediatici, soprattutto quando si tratta di neologismi o di nuovi impieghi di parole da tempo note. La riflessione di un’esperta di linguistica offre alcuni spunti critici e prospettive diverse.

4732043_FCOVA cura di Veronica Redini e Francesca Alice Vianello, La salute delle e dei migranti, in Mondi migranti, n. 3 (2020), pp. 9-128
La monografia affronta innanzitutto il tema della distribuzione diseguale delle condizioni di salute, che non deve essere oscurato dal livello complessivamente buono delle condizioni di salute dei migranti, dovuto al fatto che in generale solo chi è forte e sano affronta la fatica della migrazione per lavoro. Sullo stato di salute agiscono i fattori di rischio legati alla precarietà e allo svantaggio socio-economico. I contributi della monografia toccano diversi argomenti: la salute mentale in relazione alla percezione della discriminazione; un’analisi di genere sulle donne migranti riguardo alle implicazioni della violenza vissuta durante il viaggio e all’accesso ai servizi socio-sanitari; i problemi dei figli dei migranti e il legame tra i loro disturbi mentali e le condizioni di vita quotidiana nel paese di immigrazione; infine la rappresentazione della disabilità dei bambini in famiglie bengalesi nel rapporto tra i servizi e i genitori.

Maurizio Ambrosini … [et al.], La governance dell’asilo come campo di battaglia : politica, politiche, attori, in Politiche Sociali,  A. 7, n. 2 (mag. – ago. 2020), pp. 181-290
Gli articoli di questo focus intendono discutere di alcuni nodi cruciali delle più recenti politiche dell’asilo italiane, dedicando una particolare attenzione agli effetti concreti che esse hanno prodotto sul funzionamento del sistema di accoglienza, sulle dinamiche della politica a livello locale e sull’interazione tra istituzioni pubbliche e attori non pubblici, in modo particolare riconducibili alla società civile variamente organizzata.

Tiziana Tarsia, La conoscenza tacita degli operatori Sprar: quando i problemi generano saperi, in Mondi migranti, n. 2 (2020), pp. 183-202
A conclusione di una ricerca sul campo condotta in alcuni progetti di seconda accoglienza dei rifugiati nel sud Italia, partendo dalle interviste, i focus group e l’osservazione diretta, si è iniziato a riflettere sui saperi taciti che emergono dai problemi che quotidianamente gli operatori sociali affrontano nella relazione d’aiuto che instaurano con i rifugiati.

COVID-19 and the Displaced: Addressing the Threat of the Novel Coronavirus in Humanitarian Emergencies, in Refugees International, (mar. 2020) – on line, 26 p.
La pandemia di COVID-19 avrà un impatto sproporzionato sui più vulnerabili, tra cui i rifugiati, i richiedenti asilo e gli sfollati interni. Le analisi contenute in questa relazione rivelano i principi fondamentali e le raccomandazioni che dovrebbero essere parte di un’efficace risposta umanitaria alla pandemia.

41xteBxwNLLPaolo Naso, I corridoi umanitari, una risposta costruttiva alle migrazioni, in Aggiornamenti Sociali, A. 70, n. 12 (dic. 2019), pp. 829-838
Pur essendo un’esperienza relativamente giovane, i corridoi umanitari avviati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese evangeliche e dalla Tavola valdese rappresentano una risposta propositiva della società civile alle migrazioni verso il nostro Paese e l’Europa. L’autore riflette sulla visione che è alla base di questo modello, su come è stato possibile realizzarlo e sui criteri di individuazione dei potenziali beneficiari del progetto.

A cura di Simone Castellani e Francesca Lagomarsino, Global and transnational social protection: diritti sociali al di là delle frontiere, in Mondi migranti, n. 3 (2019), pp. 25-123
La monografia comprende i seguenti articoli. 1) Il dibattito sulla Protezione Sociale Globale e Transnazionale; 2) Applying the resource environment to ecuadorian migrant cross-border practices of social protection in Vienna and Quito: possibilities and limitations; 3) Servizi sociali e utenti originari di Transnational Nation-States. Il caso dell’Ecuador a Genova; 4) Oportunidades y tensiones de la protecciòn social màs allà del marco national: la asistencia sanitaria transfronteriza en el contexto espagnol; 5) Social protection for Asylum seekers and refugees in Glasgow.

Claudia Lintner, Susanne Ursula Elsen, Ulrike Folie, Trying to make it a home. An analysis of the opportunities asylum seekers have in order to develop long-lasting emplacement processes in South Tyrol, Italy, in Mondi migranti, n. 2 (2019), pp. 129-147
Il documento indaga sui modi in cui i rifugiati possono ricostruire le proprie vite nel paese ospitante durante le procedure di asilo. Per il progetto di ricerca qualitativa, sono state effettuate, da aprile 2016 a marzo 2017, 25 interviste con richiedenti asilo in Alto Adige e discussioni di gruppo. Dall’analisi dei risultati ottenuti, risulta fondamentale comprendere l’interazione tra le capacità soggettive degli individui di agire e fare le proprie scelte e le circostanze strutturali che determinano, limitano o abilitano tali azioni. Il lavoro, in questo contesto, risulta elemento centrale per un’efficace integrazione sociale e valido strumento per superare l’ozio e l’inattività.

Dario Lucchesi, (de)Legittimare la crisi migratoria su Facebook: le strategie discorsive nei commenti degli utenti, in Mondi migranti, n. 2 (2019), pp. 81-99
L’articolo intende approfondire il rapporto tra la mediatizzazione del fenomeno migratorio denominato “crisi dei rifugiati” e una modalità di utilizzo di Facebook, al fine di comprendere il ruolo di un nuovo soggetto pubblico nell’attuare pratiche discriminatorie costruite discorsivamente, nell’esperienza quotidiana di abitare la rete. Il saggio analizza la pratica dei commenti e il loro studio mostra che, anche se la maggior parte non veicola odio, essi si servono di un discorso apparentemente accettabile e legittimo costruito attraverso processi di razionalizzazione e legittimazione.

A cura di Manfred Perlik … [et al.], Alpine refugees. Immigration at the Core of Europe, Newcastle upon Tyne, Cambridge Scholars, 2019, 288 p.
Questa raccolta di scritti evidenzia come determinati territori alpini in Austria, Italia e Svizzera affrontino attualmente le sfide imposte dalla migrazione, le barriere e le limitazioni che stanno incontrando e la misura in cui la migrazione innesca politiche e innovazioni territoriali che possono generare effetti benefici sia per i migranti sia per gli abitanti locali. Gli autori sono professionisti e operatori sociali che hanno sperimentato percorsi innovativi di accoglienza e integrazione, nonché ricercatori con diversi background disciplinari. Il libro si basa su indagini empiriche e teoriche, azioni di ricerca attuate nel quadro di grandi progetti dell’Unione europea, casi studio esplorativi e iniziative di accoglienza. Si rivolge a professionisti, ricercatori sociali e responsabili politici interessati sia a comprendere i fattori determinanti che incidono sull’esclusione e inclusione dei migranti nei territori alpini, sia a sviluppare iniziative di accoglienza e integrazione a vantaggio di entrambe le parti, ospitati e ospitanti i richiedenti asilo nelle aree montane. Il libro è disponibile in Pdf.
Collocazione Biblioteca: P0001              

Ratti-1Lorenzo Bagnoli, Francesco Floris ; prefazione di Marco Ratti, Immigrazione oltre i luoghi comuni. Venti bufale smontate un pezzo alla volta. Per cominciare a parlarne sul serio, Milano, Osservatorio sui Diritti Umani, 2019, 95 p.
Gli autori, giornalisti indipendenti, costruiscono questo testo con l’intento di dare al lettore elementi per costruirsi la propria opinione sull’immigrazione e fornire le parole per ribattere a chi sfrutta alcuni luoghi comuni al riguardo, cercando di mantenersi sul livello dell’analisi e arrivando anche a far emergere le contraddizioni delle diverse posizioni sul tema. Ognuno dei cinque capitoli ha l’obiettivo di smontare quattro “bufale”, venti in tutto; le note con i link alle fonti permettono di controllare quanto scritto e trovare aggiornamenti in futuro.
Collocazione Biblioteca: 18436

A cura di Paolo Foglizzo, Il Global Compact sull’immigrazione: un processo costruttivo, in Aggiornamenti Sociali, A. 70, n. 02 (feb. 2019), pp. 102-111
Il Global Compact on Refugees è stato adottato il 17 dicembre 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: esso fornisce, in modo non vincolante, a Stati, istituzioni e società civile strumenti per operare nel rispetto dei diritti di rifugiati, profughi e richiedenti asilo. L’autore ne parla con padre Fabio Baggio, missionario scalabriniano e sottosegretario della sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero vaticano competente.

Halima Moane, Quand la conversion coïncide avec la demande d’asile, in Imag, n. 345 (feb. 2019), pp. 32-35
L’articolo è un’indagine giornalistica sulle conversione al cattolicesimo dei richiedenti asilo originari dei paesi musulmani. Sono esaminati i motivi che possono essere culturali, psicologici, esistenziali e amministrativi. Le autorità belghe propongono un questionario per valutare le loro conoscenze sulla religione cattolica. L’articolo racconta tre testimonianze: Ahmed, iracheno convertito al cattolicesimo per facilitare la sua domanda per l’asilo politico; Philippe, iraniano e Silda, siriana, si sono convertiti per convinzione. La storica Anne Morelli dimostra un nesso di causalità tra migrazione e conversione. La migrazione potrebbe provocare delle domande esistenziali che alla fine causerebbero un cambiamento della fede religiosa. In conclusione la religione è un motivo personale e intimo. Le autorità belghe provano a valutare le intenzioni dei nuovi convertiti, invece la Chiesa non chiude mai la sua porta.

Stefano Zirulla, Francesca Cancellaro, Caso SeaWatch: cosa ha detto e cosa non ha detto la corte di Strasburgo nella decisione sulle misure provvisorie, penalecontemporaneo.it, 2019, 22 p.
L’articolo illustra il contenuto del provvedimento della Corte Europea dei diritti dell’uomo di reiezione delle misure cautelari richieste nel caso Sea Watch 3 (la press release della cancelleria della Corte è scaricabile dall’articolo stesso). Sullo stesso sito è possibile consultare il Decreto Salvini bis (Decreto Sicurezza bis); inoltre in rete è possibile consultare anche il primo Decreto sicurezza e immigrazione Legge, 04/10/2018 n. 113

Human Rights Watch, No escape from hell. EU policies contribute to abuse of migrants in Libya, [s.l.], Human Rights Watch, 2019, 70 p.
Il documento espone e analizza i risultati di un’indagine svolta dall’organizzazione non governativa Human Rights Watch in quattro centri di detenzione per i migranti in Libia, nel luglio 2018. Sono stati intervistati più di 100 detenuti, compresi alcuni minori tra 8 e 17 anni di età, individualmente o in gruppi. Sono stati anche contattati i direttori e il personale dei centri, alcuni rappresentanti della Guardia Costiera e del Governo di Accordo Nazionale libici, dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, della missione di controllo dei confini europei in Libia (EUBAM), di altre ONG e infine l’allora ambasciatore italiano in Libia. L’indagine documenta le condizioni di vita dei detenuti: sovraffollamento, malnutrizione, carenza di adeguata assistenza sanitaria, violenza da parte delle guardie. Secondo gli autori, i tentativi dell’Unione Europea di alleviare questa sofferenza sono insignificanti e le politiche dell’Unione Europea e dell’Italia contribuiscono agli abusi, sapendo che i migranti intercettati dalla guardia costiera libica vengono poi detenuti in modo indefinito, arbitrario e violento.

DOC_2European Asylum Support Office, Detention of applicants for international protection in the context of the Common European Asylum System, La Valletta, EASO, 2019, 82 p.
Lo scopo di questa analisi giudiziaria è mettere a disposizione dei tribunali, che si occupano di questioni di detenzione relative ai casi di protezione internazionale, uno strumento utile per una corretta applicazione della legge, secondo le direttive del Common European Asylum System (CEAS) e il diritto dell’UE in generale. È infatti riconosciuto che non tutti gli Stati membri hanno adottato le direttive pertinenti e che i singoli Stati regolamentano la detenzione con diverse modalità. Il documento mira a stabilire lo stato attuale della legge in un formato chiaro, leggibile e di facile utilizzo.

Cecilia Gallotti … [et al.], Criticità e potenzialità della formazione e della comunicazione nei campi dell’accoglienza: un’introduzione, in Educazione interculturale, n. 2 (nov. 2018) – on line, vol. 16, pp. 1-136
Questo numero monografico della rivista prosegue la riflessione che, nel precedente numero di maggio, si era focalizzata sui dilemmi e le potenzialità nel lavoro di accoglienza rivolto a rifugiati e richiedenti asilo. I contributi qui raccolti appaiono orientati a discutere la specificità del profilo e del ruolo dell’operatore e, più in generale, delle professioni coinvolte nel sistema di accoglienza e asilo (in particolare, educatori, assistenti sociali, psicologi, mediatori interculturali, operatori legali e sociali), assumendo l’ambito della comunicazione e della formazione come punti di osservazione privilegiati. In particolare, alcuni contributi evidenziano i contorni ambigui e indefiniti del profilo professionale degli operatori, mettendo a fuoco la discrezionalità e multidimensionalità del loro ruolo, difficile da identificare e circoscrivere in modo chiaro anche nelle loro rappresentazioni.

A cura di Daniele Frigeri e Marco Zupi, Dall’Africa all’Europa. Annuario CeSPI 2018. La sfida politica delle migrazioni,  Roma, Donzelli, 2018, 406 p.
Nel libro sono considerate le ragioni dei migranti e dei richiedenti asilo. Sono discussi i profili linguistici, sociali e culturali dei soggetti in arrivo, nonché la loro evoluzione negli ultimi anni. I dati internazionali e gli indicatori sono studiati ai fini della conoscenza del fenomeno, soprattutto dal versante dei luoghi di partenza e di primo spostamento in Africa. Uno sguardo è poi rivolto alle politiche in materia di questi ultimi anni (europee, africane ed euro-africane), per concludere con una riflessione ampia sulle sfide politiche future a cui il fenomeno migratorio rimanda in chiave nazionale ed europea.
Collocazione Biblioteca: 18556

A cura di Carol M. Swain, Debating immigration, 2. ed., Cambridge, Cambridge University Press, 2018, 417 p.
Questo libro raccoglie ventuno saggi originali e aggiornati, scritti da alcuni dei maggiori esperti del mondo, che esplorano le sfumature dell’immigrazione contemporanea negli Stati Uniti e in Europa. Il volume è organizzato attorno ai seguenti temi: economia, demografia, legge e politica, filosofia e religione e politica europea. Gli argomenti trattati comprendono la riforma globale dell’immigrazione, i limiti del potere esecutivo, l’immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, la discriminazione dei diritti civili e dell’occupazione, la crescita economica e la disoccupazione, la giustizia sociale e la religione. Debating Immigration è uno sforzo per riunire voci divergenti per discutere vari aspetti dell’immigrazione spesso trascurati.

downloadFrancesco Viviano, Alessandra Ziniti, Non lasciamoli soli, Milano, Chiarelettere, Milano, 2018, 181 p.
Quello che l’Italia e l’Europa non vogliono sentire e vedere emerge in maniera drammatica dalle testimonianze raccolte dagli autori del libro, due giornalisti che da anni portano all’attenzione dell’opinione pubblica una situazione che non può lasciare indifferenti. Gli accordi stipulati dal governo italiano con quello di Tripoli e con le tribù locali hanno ridotto gli sbarchi ma hanno intrappolato in Libia centinaia di migliaia di migranti, ridotti a schiavi e soggetti a ogni tipo di tortura. Donne e bambine violentate, costrette a prostituirsi, giovani in fuga dai loro paesi e trasformati in torturatori crudeli, assenza di qualsiasi diritto. I racconti di questo libro arrivano da coloro che sono miracolosamente riusciti a sfuggire ai lager libici, e in alcuni casi a individuare i loro torturatori e ad assicurarli alla giustizia italiana. Ma non c’è giustizia che possa riscattare chi ha perso qualsiasi dignità.
Collocazione Biblioteca: 18493

A cura di Ennio Codini … [et al.], La protezione internazionale dei minori stranieri negli Stati membri dell’Unione europea. Il modello italiano, Roma, EMN, 2018, 94 p.
Lo studio si rivolge soprattutto a studiosi, professionisti e responsabili delle politiche e delle decisioni a livello sia europeo che nazionale per informare sull’approccio adottato dall’Italia nei confronti dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) a seguito dell’esito della domanda di protezione internazionale. In Italia, i MSNA che non ottengono la protezione internazionale sono comunque titolari dei diritti dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell’Unione Europea. Poiché molti MSNA giungono in Europa vicini alla soglia della maggiore età, lo studio esamina anche le disposizioni in vigore per chi compie 18 anni in concomitanza dell’esito della domanda di protezione. Viene descritto il quadro giuridico e sono rilevate esperienze, sfide in corso e buone pratiche, allo scopo di offrire elementi per la futura definizione di politiche dedicate. I dati statistici sono aggiornati al 2017. Il medesimo studio è stato svolto in contemporanea negli altri Stati membri dell’Unione; il Rapporto di sintesi è catalogato con la collocazione biblioteca W1071. Lo studio è disponibile in pdf (versione in lingua inglese sul sito dell’EMN).
Collocazione Biblioteca: P0009

Chiara Peri, Migranti: l’Europa cambia? La riforma del Sistema europeo comune d’asilo, in Aggiornamenti Sociali, A. 69, n. 05 (mag. 2018), pp. 396-405
Le vicende degli ultii anni hanno mostrato con evidenza l’insufficienza dell’attuale Sistema europeo comune d’asilo a rispondere adeguatamente alla crisi umanitaria di quanti giungono in Europa, in fuga dai loro Paesi. Il processo di riforma del Sistema è stato avviato dalla Commissione il 6 aprile 2016, con l’invio, a Parlamento e Consiglio, della comunicazione “Riformare il Sistema europeo comune di asilo e potenziare le vie legali di accesso all’Europa”. Al momento il documento costituisce il testo di riferimento alla base delle proposte avanzate successivamente. Nel presente articolo l’autrice ne fa un’analisi approfondita.

Alice Thomas, Persons Uprooted by Disasters and Climate Change. Opportunities to Enhance Protection and Promote Human Rights in the Global Compacts on Migration and Refugees, in Refugees International, (apr. 2018), pp. 1-5
Le catastrofi provocate dai pericoli naturali e gli effetti negativi del cambiamento climatico contribuiscono ad un ampio spettro di movimenti umani. Coloro che attraversano le frontiere internazionali in questo contesto non sempre rientrano perfettamente nelle definizioni di rifugiati e migranti, lasciando gli individui più vulnerabili a rischio di violazioni dei diritti umani. Un’azione dello Stato e la cooperazione tra Stati saranno necessari per migliorare la protezione internazionale e regolarizzare i percorsi migratori per le persone vulnerabili. L’articolo è disponibile in PDF.

7199y-8JXdLValerio De Cesaris, Il grande sbarco. L’Italia e la scoperta dell’immigrazione, Milano, Guerini e Associati, 2018, 157 p.
L’autore, docente di storia contemporanea all’Università per stranieri di Perugia, racconta come nel triennio 1989-1991 si passò da una visione di aiuto a rifugiati, alla nascita del mito dell’invasione dei migranti. Nel luglio del 1990 il governo italiano organizzò l’espatrio di migliaia di albanesi rifugiati nelle ambasciate straniere a Tirana. L’anno seguente furono rimpatriati a forza dopo essere stati rinchiusi nello stadio di Bari, dove il cibo e l’acqua venivano lanciati dagli elicotteri. Nell’arco di pochi mesi i rifugiati bisognosi di aiuto erano diventati pericolosi invasori.
Collocazione Biblioteca: 18447

Chiara Peri, Migranti: l’Europa cambia? La riforma del Sistema europeo comune d’asilo, in Aggiornamenti Sociali, A. 69, n. 05 (mag. 2018), pp. 396-405
Le vicende degli ultimi anni hanno mostrato con evidenza l’insufficienza dell’attuale Sistema europeo comune d’asilo a rispondere adeguatamente alla crisi umanitaria di quanti giungono in Europa, in fuga dai loro Paesi. Il processo di riforma del Sistema è stato avviato dalla Commissione il 6 aprile 2016, con l’invio, a Parlamento e Consiglio, della comunicazione “Riformare il Sistema europeo comune di asilo e potenziare le vie legali di accesso all’Europa”. Al momento il documento costituisce il testo di riferimento alla base delle proposte avanzate successivamente. Nel presente articolo l’autrice ne fa un’analisi approfondita.

Stefano Allievi, 5 cose che tutti dovremmo sapere sull’immigrazione (e una da fare), Bari, Laterza, 2018, 51 p.
Il libro cerca le risposte a cinque domande: perché ci muoviamo, perché si muovono loro, perché arrivano in questo modo, per fare che cosa proprio qui, perché la diversità ci fa paura e ci attrae, e propone di riaprire i canali di immigrazione regolare. Stefano Allievi è professore di Sociologia e direttore del Master in Religions, Politics, and Citizenship all’Università di Padova.
Collocazione Biblioteca: 18209

Maurizio Dematteis, Alberto di Gioia, Andrea Membretti, Montanari per forza. Rifugiati e richiedenti asilo nella montagna italiana, Milano, Franco Angeli, 2018, 150 p.
In Italia siamo oggi in presenza di un modello di accoglienza diffuso, per cui molti migranti hanno trovato accoglienza anche nelle aree montane o pedemontane, territori dove, se ben inseriti, possono rappresentare una risorsa di fronte alla riduzione della forza lavoro e all’invecchiamento della popolazione. A fronte delle carenze dell’intervento istituzionale, si delinea l’attivismo delle associazioni, delle parrocchie, delle ONG, e dei comuni, nell’ambito dei progetti di accoglienza ufficiali come nelle iniziative informali, delle mobilitazioni, dell’aiuto diretto, dell’ospitalità domestica. Il libro riferisce i risultati di una ricerca condotta su questo fenomeno e alcune esperienze condotte in territori montani italiani nelle Alpi e negli Appennini.
Collocazione Biblioteca: 18301

E-book FrancoAngeliMiguel Angel Mellino, Governare la crisi dei rifugiati. L’emergere in Europa di una nuova “economia politica morale” di gestione delle migrazioni, in Mondi migranti, n. 2 (2018), pp. 193-220
L’autore, docente universitario, propone alcune riflessioni sulla cosiddetta condizione post-coloniale dell’Europa. Punto di partenza è il concetto di necropolitica di Achille Mbembe, attraverso la quale la produttività complessiva di una parte della popolazione è intrinsecamente connessa alla segregazione, al disciplinamento, fino alla morte fisica e sociale di un’altra parte di essa.

European Asylum Support Office, EASO Practical guide on the best interests of the child in asylum procedures 2019. EASO Practical Guides Series, La Valletta, EASO, 2018, 48 p.
I principi giuridici alla base del Sistema Comune Europeo di asilo (CEAS) attestano l’obbligo per gli Stati membri dell’Unione Europea (inclusi Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) di valutare e dare considerazione primaria al Best Interests of the Child (BIC) in tutte le azioni riguardanti i minori. L’EASO ha pubblicato una guida pratica sul Best Interests of the Child (BIC) nelle procedure di asilo per sostenere gli Stati UE+ nell’ottemperanza dei loro obblighi. Lo scopo di questa guida pratica è identificare ed evidenziare le tappe fondamentali, le modalità e le criticità per l’attuazione del BIC in tema di asilo, che garantiscano la protezione del minore secondo le linee dettate dall’Unione Europea e dalle Organizzazioni Internazionali.

Gianni Geda, Un problema emergente, la salute mentale tra gli immigrati, in Politiche Piemonte : Salute Mentale, n. 51 (2018) – on line, pp. 19-20
I dati a disposizione riguardo alla salute mentale e dei migranti sono piuttosto scarsi, tuttavia appare chiaro come alcune persone – i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale – hanno un’elevata probabilità di sviluppare sindromi psicopatologiche, a causa della frequente incidenza di precedenti esperienze traumatiche. Almeno una persona su quattro ha subito torture, stupri o altre forme di violenza estrema. La costruzione di interventi volti ad affrontare i problemi psichici di queste persone richiede dunque maggiori informazioni sulle loro effettive condizioni di salute e sulle loro storie di vita.

Ferruccio Pastore, Migrazioni nei Balcani: nuovi muri, nuove rotte, Firenze, Neodemos, 4 p.
L’autore, ricercatore nel campo delle politiche migratorie e dell’integrazione e direttore del Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione di Torino, discute il tema delle cosiddette rotte migratorie balcaniche, dove i migranti stanno sfruttando nuovi percorsi per entrare nei paesi dell’area Schengen. In un contesto di forte diminuzione dell’immigrazione irregolare in Europa, nei Balcani la tensione resta alta e lungo alcuni confini interni, già fronti di guerra, esiste il rischio che migranti e rifugiati possano diventare il detonatore di una conflittualità non sopita.

copertina_atlante_msnaSave the Children, Atlante Minori stranieri non accompagnati in Italia. Crescere lontano da casa, Roma, Save the Children, 2018, 175 p.
Per il secondo anno Save the Children realizza uno specifico “Atlante” sui minori migranti non accompagnati, pubblicazione che affianca l’Atlante che da nove anni l’organizzazione dedica all’infanzia a rischio in Italia. A differenza dell’anno precedente, in cui Save the Children aveva approfondito le condizioni dei loro paesi di origine e le rotte migratorie, in questo documento l’attenzione si concentra sulla seconda parte del viaggio, quello che i minori intraprendono una volta giunti in Europa e, in particolare, in Italia. In particolare si segnalano le sezioni 7 “Crescere a scuola” e 8 “Opportunità d’integrazione”.

Chiara Peri, Migranti: l’Europa cambia? La riforma del Sistema europeo comune d’asilo, in Aggiornamenti Sociali, A. 69, n. 05 (mag. 2018), pp. 396-405
Le vicende degli ultimi anni hanno mostrato con evidenza l’insufficienza dell’attuale Sistema europeo comune d’asilo a rispondere adeguatamente alla crisi umanitaria di quanti giungono in Europa, in fuga dai loro Paesi. Il processo di riforma del Sistema è stato avviato dalla Commissione il 6 aprile 2016, con l’invio, a Parlamento e Consiglio, della comunicazione “Riformare il Sistema europeo comune di asilo e potenziare le vie legali di accesso all’Europa”. Al momento il documento costituisce il testo di riferimento Nel presente articolo l’autrice ne fa un’analisi approfondita.

Giovanni Sciolé, Marco Bianchetti, Alessandro Bono, Le mille “frontiere” di Ventimiglia. Immigrazione, culture e “patologie”: i “confini” delle cure, le “barriere” dentro di noi, in Prospettive Sociali e Sanitarie, n. 3 (2018), pp. 30-34
Davanti al crescente numero di flussi migratori nella zona di Ventimiglia, c’è stato un pronto impegno da parte della ASL, della CRI e degli enti del Terzo Settore per far fronte ai disagi psichici manifestati sempre più frequentemente dai profughi. Per gli operatori impegnati in questo campo, sono stati attivati eventi formativi per far fronte alle nuove urgenze. Gli approfondimenti proposti si sono focalizzati sui seguenti punti: la barriera linguistica, la barriera culturale, le condizioni di emarginazione ed esclusione vissuta durante il viaggio, l’adeguatezza degli strumenti a disposizione dei servizi sociosanitari per affrontare i bisogni di persone che provengono da “altri mondi”, la percezione del migrante del “disagio psichico”, del trattamento sanitario obbligatorio in fase acuta e dell’inserimento in comunità terapeutica.

Esperienze

Elena Giacomelli, (De)costruire la complessità del sistema di accoglienza: un’analisi etnografica dei servizi per richiedenti asilo e rifugiati nel modello trentino, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2021), pp. 169-190
La riflessione presentata intende contribuire alla discussione riguardante il sistema di accoglienza italiano per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, la sua organizzazione in fasi (pronta, prima e seconda accoglienza) e le figure professionali al suo interno. Prendendo in analisi il caso trentino, dopo un breve excursus storico del sistema di accoglienza italiano, vengono analizzate le competenze specifiche che si sono sviluppate, indagando l’omogeneità dei servizi di accoglienza. Attraverso l’osservazione partecipante e le interviste in profondità, si analizzano le varie fasi di accoglienza, evidenziandone gli elementi critici.

Francesco Vasca … [et al.], Fare rete per costruire politiche d’inclusione: il caso-studio delle cooperative di comunità nei piccoli Comuni, in Welfare oggi, n. 1 (gen. – mar. 2021) – on line, pp- 5-10
Il caso di studio è il progetto I Piccoli Comuni del Welcome, finanziato da Fondazione Con il Sud e attivo nei territori provinciali di Benevento e Avellino. Il progetto sostiene la nascita di cooperative di comunità che hanno lo scopo di fronteggiare lo spopolamento e l’abbandono ambientale di alcuni territori dell’entroterra italiano in cui sono attivi Sistemi di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. L’analisi mostra come i modelli di rete possano costituire un valido strumento a supporto della valutazione d’impatto nella progettazione sociale. Articolo disponibile in Pdf.

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Sara Giudice, Venditori di sogni, trafficanti bambini, in La Via Libera, n. 4 (lug. – ago. 2020), pp. 65-68
La giornalista Sara Giudice ha partecipato a una tappa del cammino disperato degli immigrati lungo la rotta balcanica, che percorre l’ultimo tratto della Bosnia, dal campo profughi di Vucjak al confine con la Croazia. La particolarità della drammatica esperienza è che si trattava di minori, ragazzini condotti da un ragazzino-trafficante, diventato esperto dei pericoli del territorio.

A cura di Rosita Rijtano, “L’Europa è la vera collaboratrice dei trafficanti”. Intervista a Maurice Stierl di Alarm Phone, in La Via Libera, n. 2 (mar. – apr. 2020), pp. 16-19
Alarm phone è una linea telefonica di emergenza nata per supportare i migranti che attraversano il Mediterraneo per arrivare in Europa. Alle chiamate in cerca di aiuto rispondono volontari di ogni età che cercano di tranquillizzare, individuano la posizione della barca in difficoltà e allertano le autorità e le navi delle Ong nelle vicinanze. Nell’intervista il fondatore di Alarm phone racconta la sua esperienza e confuta con forza la frequente accusa di favorire l’immigrazione clandestina e di essere complici dei trafficanti. Denuncia inoltre gli accordi che l’Unione europea ha preso con la guardia costiera libica, responsabile di violenze e violazioni dei diritti umani.

Ilaria Arcara, Giuseppe Nicolini, Giacomo Rondelli, Il sistema di accoglienza e presa in carico dei nuclei di recente immigrazione a Bologna, possibilità di sperimentazione e integrazione tra pubblico e privato, in Minorigiustizia, n. 3 (2019), pp. 147-155
Gli autori presentano il sistema integrato di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati di Bologna, nelle declinazioni del progetto Sprar/Siproimi e di un’esperienza gestita dal privato sociale, la cooperativa Domani. In particolare si riflette su come sia stato necessario sperimentare nuovi dispositivi per la valutazione e il supporto della genitorialità che mettano al centro la dimensione transculturaIe.

Barbara Mauri, Stefano Tenchini, La micro-accoglienza diffusa dei richiedenti protezione internazionale in Valle di Susa, in Welfare oggi, A. 24, n. 6 (nov.-dic. 2019), pp. 39-45
Gli autori, operatori del Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale Valle di Susa, illustrano il funzionamento della micro-accoglienza diffusa, una nuova modalità di gestione del fenomeno migratorio, non impattante per i territori, dove poche persone per comune sono inserite in percorsi individualizzati di integrazione e inclusione sociale.

Claudia Tagliabue, Un rifugiato in famiglia, in Lavoro sociale, n. 2 (apr. 2019), vol. 19, pp. 10-19
In un momento storico che sembra dominato dalla chiusura verso l’altro, esistono progetti di accoglienza in famiglia in cui la relazione umana è fondante e che testimoniano la volontà di apertura e inclusione.

9788884348425Dina Galli, Francesca Mantovani, Lavoro sociale e migrazioni. Il ruolo delle reti dei servizi, Parma, Junior, 2019, 217 p.
Gli ultimi decenni hanno registrato l’arrivo nelle nostre comunità dei migranti, fenomeno connesso al collasso geopolitico, generato soprattutto dalle profonde ingiustizie sociali ed economiche. Una società si misura sulla base dello sviluppo economico-sociale conseguito e dalle innovazioni prodotte, ma soprattutto dal suo livello d’umanità, dalla sua capacità di convertire l’hostis in un hospes, il nemico in un ospite. Il lavoro sociale, che si pone l’obiettivo d’attivare la società per risolvere specifici problemi della comunità, ha il compito di favorire questo passaggio, nella consapevolezza che l’integrazione delle diversità favorisce la coesione sociale e ne promuove le dimensioni valoriali. Si segnalano in particolare i primi due capitoli, sull’arrivo e l’accoglienza dei migranti.
Collocazione Biblioteca: 18304

Emiliana Baldoni … [et al.], Stranieri in Italia, tra integrazione e separazione, in Welfare oggi, a. 24, n.2 (mar.-apr. 2019), pp. 53-66
Il focus comprende due articoli: “Gli interventi di accoglienza integrata e la ricaduta sui territori” che racconta gli esiti di alcune esperienze SPRAR, riferite quindi a stranieri titolari di forme di protezione internazionale.

Emmanuel Mbolela, Rifugiato. Un’odissea africana, Milano, Agenzia X, 2018, 190 p.
L’autore è un attivista congolese. In ogni situazione ha sempre tenuto la testa alta, superando le difficoltà che ogni migrante deve affrontare: il racket della dogana, i trafficanti di carne umana, le imboscate nel deserto, il lavoro in nero e la terribile arroganza della polizia africana, per approdare poi in Marocco, dove è rimasto intrappolato per quattro anni. Qui, insieme ad alcuni compatrioti, è riuscito a fondare l’Associazione dei rifugiati congolesi in Marocco (Arcom) che ha promosso clamorose proteste. La sua emozionante e drammatica narrazione presenta una realtà di violenza e sfruttamento che le donne, ancora più degli uomini, devono subire giorno dopo giorno.
Collocazione Biblioteca: 18508

A cura di Giulia Galera, Comunità accoglienti e sviluppo locale, in Welfare oggi, a. 23, n. 4-5 (lug.-ott. 2018), pp. 8-44
Il Focus di questo numero affronta il tema dell’immigrazione, tema al centro come non mai del dibattito politico del nostro paese. Secondo gli autori il dibattito politico si fonda su posizioni che argomentano l’insostenibilità dell’accoglienza vista su piani quali i costi economici, la sicurezza, la perdita di identità. Mentre questo focus vuole raccontare, a partire dai casi pratici e concreti, ciò che effettivamente sta avvenendo nel nostro Paese. La ricetta vincente associa fattori quali: un’attenzione ai numeri sostenibili e equilibrati sul territorio; coinvolgimento collaborativo di istituzioni locali, società civile, terzo settore; un’idea di futuro e sviluppo locale.

E-book FrancoAngeliBendetta Bottura, Tiziana Mancini, Pratiche interattive tra operatori e migranti forzati in uno SPRAR italiano, in Psicologia della Salute, n. 2 (2018), pp. 45-69
Nell’articolo viene descritto uno studio focalizzato sulle pratiche interattive tra operatori e utenti migranti forzati, all’interno di un’associazione che gestisce progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati. Nello specifico, gli autori si sono posti l’obiettivo di cogliere le diverse configurazioni relazionali emerse dall’interazione tra domande degli operatori e risposte degli utenti, nel corso di colloqui di consultazione giuridica, di consultazione sanitaria e di consultazione sociale. Vengono proposti e commentati i dati della ricerca.

Tiziana Tarsia, Pratiche relazionali nella seconda accoglienza per richiedenti asilo, in Sociologia e Politiche Sociali, n. 3 (2018), vol. 21, pp. 127-147
Questo contributo offre uno sguardo sull’importanza che la costruzione del reticolo personale del richiedente asilo e del rifugiato ha nel suo percorso di adattamento al contesto di ricezione. Il punto di vista è quello degli operatori della seconda accoglienza in questa ricerca sul campo realizzata in Sicilia e Calabria attraverso focus group e interviste in profondità realizzati con coordinatori del progetti Sprar e con i professionisti impiegati nell’accoglienza.

Furio Colombo, Clandestino. La caccia è aperta, Milano, La nave di Teseo, 2018, 171 p.
Di immigrazione si parla molto, in pubblico e in privato, ma restano ancora senza risposta molte domande sull’argomento: Da dove arrivano, e cosa cercano, i migranti che tentano la via del Mediterraneo? Cosa sono, e come si diffondono, le fake news sui flussi migratori? Quali sono i limiti e le responsabilità delle politiche italiane ed europee sull’accoglienza? Che cosa possiamo davvero fare? Con intensità e rigore il noto giornalista Furio Colombo racconta uno dei temi più caldi del nostro tempo, ne evidenzia le incongruenze e i paradossi, e suggerisce una lettura che sfida il politically correct con la forza delle idee e della ragione. Nel testo si parla tra l’altro di ius soli, di terrorismo, di guerre lontane, di frontiere chiuse e del razzismo e della xenofobia che infiammano le nostre città.
Collocazione biblioteca: 18331

Simone Cheli … [et al.], Interculturalità e complessità, in Psicobiettivo, a. 38, n. 2 (mag.-ago. 2018), pp. 91-100
È sempre più tragico il bilancio delle recenti migrazioni che arrivano dall’Africa e dall’Asia: un bilancio di sogni, dolore, morte e ricostruzione. Questo numero monografico della rivista parte da questi avvenimenti per mettere in evidenza il fallimento delle politiche attuali di integrazione, la tragedia del colonialismo e come si sia trasformato nella globalizzazione, ma soprattutto per cercare “un altro mondo possibile”. Si segnala in particolare il seguente contributo: “L’intervento psicologico di gruppo con i richiedenti asilo traumatizzati. Uno studio preliminare sull’uso dell’EMDR in un gruppo per favorire la resilienza”.

download (1)Francesco Chiavarini, Frontiere. Le storie di Scarp dai non luoghi che segnano i confini, in Scarp de’ tenis, n. 219 (mar. 2018), pp. 27-33
L’autore tramite il racconto di diversi migranti, descritti in tre articoli riuniti sotto il titolo “Frontiere”, traccia dei percorsi di migrazione dall’Africa e Medio Oriente verso l’Europa ed all’interno dell’Europa stessa, mettendo in risalto le difficoltà umane e sociali create dal formarsi di confini sempre più difficilmente valicabili.

A cura di Roberto Camarlinghi, Sviluppare una pratica dell’attenzione. Quel che il teatro può insegnare al lavoro sociale, in Animazione Sociale, n. 315 (2018), pp. 6-14
L’articolo è un’intervista a Gabriele Vacis, regista teatrale, che si occupa di applicazione del teatro nei servizi sociali e ha fondato l’Istituto di pratiche teatrali per la cura della persona. Dopo una parte introduttiva sul ruolo terapeutico e pedagogico del teatro e della narrazione, si entra nel merito dell’utilizzo nei campi per profughi. Gli obiettivi sono l’integrazione e la consapevolezza che vengono ricercati attraverso modalità di interazione molto semplici come camminare sul palco tutti con lo stesso passo. Obiettivo è soprattutto l’awareness, cioè la capacità di essere presenti a sé e alle cose.

Filmografia

Gianfranco Rosi, Fuocoammare, film documentario, Italia, Francia 2016, 109′
Gianfranco Rosi racconta Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino che va a scuola, ama tirare sassi con la fionda che si è costruito e andare a caccia di uccelli. Preferisce giocare sulla terraferma anche se tutto, attorno a lui, parla di mare e di quelle migliaia di donne, uomini e bambini che quel mare, negli ultimi vent’anni, hanno cercato di attraversarlo alla ricerca di una vita degna di questo nome trovandovi spesso, troppo spesso, la morte. Samuele non incontra mai i migranti. A farlo è invece il dottor Bartolo, unico medico di Lampedusa costretto dalla propria professione a constatare i decessi ma capace di non trasformare tutto ciò, da decine d’anni, in una macabra routine, conservando intatto il senso di un’incancellabile partecipazione. Il regista è rimasto per un anno a Lampedusa entrando così realmente nei ritmi di un microcosmo a cui voleva rendere una testimonianza assolutamente onesta.
Collocazione Biblioteca: 03D45

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Stefano Mencherini, Schiavi. Le rotte di nuove forme di sfruttamento, film documentario. Italia, 2013, 1h 30′
Il film, realizzato in circa due anni e mezzo, documenta la gestione truffaldina dell’ultima “emergenza immigrazione” (ENA, Emergenza Nord Africa) e la superficialità inutilmente repressiva con cui la politica affronta temi epocali come quello dell’immigrazione; la disperazione e la rabbia dei migranti; l’assenza dell’Unione europea verso un Paese, l’Italia, diviso tra apartheid e solidarietà, con imprenditori e caporali alla sbarra a Lecce in un processo, unico in Europa, per riduzione in schiavitù. Attraverso questo racconto si comprende chi sono i rifugiati, da quale inferno sono passati, perchè provano a forzare le frontiere europee in cerca d’asilo. “Schiavi” ci racconta poi cosa accade a molti migranti quando finalmente giungono nella “terra promessa” che si rivela, per alcuni, inospitale e terribile. E ci mostra le gravi carenze del sistema di accoglienza.
Collocazione Biblioteca: 02D65

Andrea Segre, La prima neve, film drammatico, Italia, 2013, 104′
Michele è un undicenne che vive in Val dei Mocheni, tra le montagne del Trentino, con la madre e il nonno paterno Pietro, apicoltore e falegname. Il padre è morto da poco, lasciando la famiglia, e in particolare Michele, in una situazione di profonda crisi. A questo dolore scorre parallela la sofferenza di Dani, un giovane originario del Togo fuggito dalla guerra in Libia, ospite di un centro di accoglienza e incapace di accettare la sua paternità. Le loro vite si incrociano quando Dani viene mandato a lavorare da Pietro: in quel contesto avranno modo di imparare ad ascoltarsi, capirsi, curando le proprie ferite e potrebbero avere entrambi bisogno di quella “prima neve” che sta per arrivare. Un tempo breve e necessario, che permette a dolori e silenzi di diventare occasioni per capire e conoscere. Un tempo per lasciare che le foglie, gli alberi e i boschi si preparino a cambiare.
Collocazione Biblioteca: 02D92

Aki Kaurismäki, Miracolo a Le Havre, film drammatico, Francia, Germania, Finlandia, 2011, 103′
Marcel Marx, ex scrittore e noto bohémien, si è ritirato in una sorta di esilio volontario nella città portuale di Le Havre, dove sente di aver costruito un rapporto di maggiore vicinanza con la gente, che serve praticando l’onorevole ma poco redditizio mestiere del lustrascarpe. Abbandonata ogni velleità letteraria, vive felicemente dividendosi tra il suo bar preferito, il lavoro e la moglie Arletty, quando all’improvviso il destino mette sulla sua strada un piccolo profugo, arrivato dall’Africa con l’intenzione di raggiungere la madre in Inghilterra. Con Arletty gravemente ammalata e costretta a letto, ancora una volta Marcel deve affrontare il freddo muro dell’indifferenza umana armato solo del suo innato ottimismo e della solidarietà della gente del suo quartiere. Un film agrodolce del regista finlandese Aki Kaurismäki ambientato in una località francese nel quale un uomo, che si ritrova ad affrontare un grave dramma familiare, trova una ragione di vita nell’incontro con un ragazzino straniero bisognoso di aiuto. Tematiche attuali affrontate con leggerezza ma non con superficialità.
Collocazione Biblioteca: 02D06

MV5BYzM3M2ViZDEtN2JiMS00NmYzLThmNDEtNmZiMTZmOWYxMWI3XkEyXkFqcGdeQXVyODE5MzYzNjU@._V1_Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Come un uomo sulla terra, documentario, Italia, 2008, 60′
Per la prima volta in un film la voce diretta dei migranti africani sulle modalità in cui la Libia sta operando il controllo dei flussi migratori dall’Africa, per conto e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa. Viene così raccontata la storia di Dag, che studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno 2005 ha attraversato il deserto tra Sudan e Libia e, sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi. “Come un uomo sulla terra”, con il patrocinio di Amnesty Italia, è un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il dvd è allegato al libro omonimo (Coll. Bibl. 15187)
Collocazione Biblioteca: 02D21