L’apprendimento e le nuove tecnologie

ditorre

di Roberto Mangosi

Letizia Luini e Ilaria Mussini, Photovoice come strategia documentativa per bambine e bambini, in Bambini, n. 3 (mar. 2023 ), pp. 76-77
La metodologia Photovoice può essere intesa come una forma di ricerca e di documentazione partecipativa potenzialmente capace di permettere a ogni soggetto di rappresentare contesti ed esperienze attraverso la produzione autonoma di fotografie. Le autrici si interrogano su come implementare questo strumento nel contesto scolastico quotidiano, su come sfruttare le sue potenzialità nella pratica documentativa dei servizi per l’infanzia e su quali aspetti occorre soffermarsi, affinché photovoice possa sostenere possibilità espressive e dialogiche.

A cura di Cosimo Di Bari, Arte e digitale, in Bambini, n. 8 (ott. 2022), pp. 25-26
La sezione “L’approfondimento” di questo numero raccoglie i seguenti contributi: “L’arte e il digitale nella prima infanzia. Prospettive in dialogo nello 0-6”, di C. Di Bari; “Giocare con l’arte e il digitale nella scuola dell’infanzia. Come promuovere un uso consapevole del digitale nei bambini”, di F. Farahi; “Bambini e fotografie digitali. Osservazioni, idee e riflessioni sui rapporti tra fotografia digitale e infanzia”, di M. Cecotti; “Esperienze di contaminazione tra digitale e materico. Come promuovere un uso consapevole del digitale nei bambini”, di C. Martinazzoli, M. Postè, E. Perrotta; “Vicinanze alternative. Il MuSe-o entra al nido e il nido entra al museo”, di D. Santoni, N. Tardivo, P. Veronese; “Educazione musicale e Media Education nella prima infanzia. La forza multimediale della musica”, di M. Grossi e A. Russo; “Infanzia, teatro e digitale. Esplorare potenzialità e promuovere accessibilità culturale”, di F. Zanetti e R. Nardone.

Matteo Lancini, Loredana Cirillo, Figli di Internet, Erickson, Trento, 2022, 140 pp.
Gli autori, psicologi e psicoterapeuti, docenti e specialisti nel campo della psicologia dell’adolescente, propongono una guida illustrata di auto aiuto, rivolta ai genitori e agli adulti che si interrogano su come gestire il rapporto tra adolescenti o preadolescenti con la rete, i social network e i dispositivi tecnologici. La rete, i social e i videogiochi fanno parte della loro quotidianità: il libro indica ai genitori la strada per comprendere come stabilire regole, proteggere i ragazzi dai pericoli della rete e educarli a utilizzare al meglio questi mezzi. Gli autori non danno consigli adatti a tutti i casi, ma tentano di guidare gli adulti verso la riflessione, stimolando domande utili alla comprensione dell’adolescente all’interno della complessa realtà in cui viviamo e in cui vivono i ragazzi.
Collocazione Biblioteca: 19697

Gino Lelli, Giuseppe Gasparini, Esperienze tecnologiche di Didattica A Distanza. Indagine conoscitiva su scuole secondarie di secondo grado, in Pedagogika.it, a. 26, n.3 (lug.- set. 2022), pp. 76-81
L’esperienza della DAD (didattica a distanza) che ha coinvolto le scuole italiane ha portato ad un’indagine conoscitiva con lo scopo di fornire informazioni alle singole istituzioni scolastiche per sapere se la DAD sia stata alla portata di tutti gli studenti. La procedura metodologica dell’indagine è stata costituita da questionari che sono stati somministrati a studenti di fascia di età 16-18 anni.

Fabiola Colaci, Didattica a distanza e bisogni educativi speciali: riflessioni sui risvolti emotivo-motivazionali negli studenti, in Orientamenti pedagogici, n. 3 (lug.-set. 2022), pp. 67-74
L’articolo descrive un’indagine conoscitiva dedicata all’analisi dell’impatto della metodologia della didattica a distanza (DaD) sugli aspetti emotivo-motivazionali di studenti della scuola secondaria di secondo grado, con particolare attenzione per quelli con bisogni educativi speciali (BES).Le dimensioni indagate sono state: area dell’autonomia e dell’autoregolazione nella gestione delle attività didattiche, dinamiche soggettive legate agli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali, approccio con gli strumenti informatici e con le piattaforme di meeting di cui si è avvalsa la scuola.

Ginevra Sanvitale … [et al.], Le Big Tech a scuola, in gli asini, a. 13, n. 99 (mag. 2022), pp. 17-35
Il dossier discute dei rischi legati all’uso di software privati all’interno della didattica e della pubblica amministrazione, e di come l’accelerazione del loro uso negli ultimi anni, anche a causa della pandemia e del passaggio alla didattica a distanza, sia stata utilizzata dalle grandi corporazioni informatiche come un mezzo per aumentare il proprio potere sui dati degli utenti senza alcun controllo. Comprende gli articoli: “Hackerare il dibattito sulle tecnologie educative” di Ginevra Sanvitale; “A scuola da Google” di Giacomo Tesio; “Scuola e università: perché preferire il software libero” di Angelo Raffaele Meo; “I pifferai magici del Cloud Computing e la pubblica amministrazione italiana” di Davide Lamanna; “La guerra per l’attenzione è iniziata” di Simone Lanza.

Luca Bernardelli, Guida psicologica alla rivoluzione digitale. I pericoli delle tecnopatologie, le opportunità delle psicotecnologie, Giunti, Firenze, 2022, 187 pp.
La rivoluzione digitale ha da tempo innescato una silenziosa e dirompente rivoluzione psicologica. Le nuove tecnologie hanno, infatti, modificato il funzionamento del nostro cervello, trasformando comportamenti e stili di vita. I professionisti della salute mentale (e figure di riferimento quali genitori, insegnanti, manager e politici) sono quindi chiamati a sviluppare una nuova consapevolezza sui rischi psicofisici, relazionali e sociali e, al tempo stesso, sulle opportunità benefiche per la mente, derivanti dalle piattaforme e dai dispositivi digitali odierni.
Collocazione Biblioteca: 19699

Nicola Cotugno, Fare scuola a Scampia. Buone pratiche digitali per la coesione educativa, Erickson, Trento, 2022, 150 pp.
La lunga esperienza pedagogica dell’autore, docente presso l’ITI «Galileo Ferraris» di Scampia (Napoli), viene raccontata attraverso la descrizione di sperimentazioni e progetti innovativi e le testimonianze dei suoi studenti. Fare scuola in una periferia difficile, dimenticata ma spesso anche mistificata, significa inventare lezioni che nel come si fa ritrovano il senso profondo di ciò che si fa, che diventano intriganti attraverso un approccio agli strumenti digitali non meccanico ma umanistico. Come scrive Marco Rossi-Doria nella postfazione, “Questo libro è una meravigliosa offerta creativa di soluzioni possibili di uso delle tecnologie per lo sviluppo di competenze, grazie a una ricerca sperimentale delle opportunità trasformative e della leva di cambiamento delle ICT per la scuola in una periferia difficile”.
Collocazione Biblioteca: P0176

A cura di Paola Cecchetti e Mariella Colosimo, Voci dall’adolescenza. Gli studenti navigano. Un’esperienza dell’equipe psicopedagogica di Apeiron, Alpes, Roma, 2022, 147 pp.
Il libro presenta un intervento svolto dall’equipe psicopedagogica di un liceo romano, una ricerca azione su come gli studenti dell’Istituto siano soliti relazionarsi con le nuove tecnologie. Gli strumenti metodologici usati sono l’osservazione diretta, gli acrostici e lo psicodramma.
Collocazione Biblioteca: 19556

A cura di Elena Bassoli, I crimini informatici, il dark web e le web room, Pacini, Pisa, 2021, 211 pp.
Il libro illustra innanzitutto le modalità di funzionamento della Rete e le questioni giuridiche collegate. In seguito, affronta il tema del mondo sommerso del Web. Pone interrogativi sull’utilizzo di strumenti entrati nella quotidianità in seguito alla pandemia, come le web room e i sistemi adottati nella didattica a distanza. Il volume si chiude con una panoramica degli illeciti che possono essere commessi in Rete, con il relativo inquadramento normativo e giurisprudenziale più recente.
Collocazione Biblioteca: 18914

A cura di Marianna Sala, Libro bianco media e minori. L’educazione ai nuovi media ai tempi del coronavirus, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2021, 398 pp.
Il libro raccoglie i contributi di studiosi, professionisti ed educatori che tentano di analizzare le buone e le cattive pratiche nell’uso del digitale a scuola, coniugando riflessioni e dati raccolti nelle scuole secondarie lombarde nell’arco del 2020, caratterizzato dalla pandemia da Covid-19 che ha imposto stili di vita del tutto peculiari. Ne emerge una presa di consapevolezza dei ritardi strutturali e delle inerzie presenti nella scuola, ma anche la conferma della nostra dipendenza sempre più evidente dalle tecnologie, da sole però insufficienti ad avviare processi di innovazione o a garantire la tenuta delle dinamiche di formazione, socializzazione e partecipazione. Il volume è rivolto a chiunque si occupi di media e minori, come strumento conoscitivo e operativo, e ai soggetti decisori delle istituzioni perché possano trarne ispirazione per iniziative legislative ed amministrative che diffondano un uso consapevole della tecnologia.
Collocazione Biblioteca: 18871

Igor Guida, Serena Bignamini … [et al.], Coding, robotica educativa e I.A. Per i cittadini attivi di domani, in Pedagogika.it, a. 25, n. 4 (ott. – dic. 2021), pp. 8-75
Negli ultimi anni il mondo della scuola e dei servizi educativi è stato invaso da termini e acronimi legati a nuove discipline, nuovi strumenti tecnologici non di facile comprensione per i non addetti ai lavori. Il dossier inizia con un glossario introduttivo agli articoli che parlano di “coding”, “robotica educativa”, intelligenza artificiale. Gli strumenti di innovazione tecnologica saranno sempre più presenti nelle scuole pertanto è importante che genitori, insegnanti, educatori siano in grado di sviluppare competenze specifiche nei bambini e ragazzi per far sì che da grandi siano cittadini attivi e liberi.

Camilla Mazzà, Opportunità e prospettive per una didattica digitale integrata aperta e inclusiva: la risposta salesiana all’emergenza Covid-19 in Italia, in Rassegna CNOS, a. 37, n. 3 (set. – dic. 2021), pp. 95-112
Partendo dalla consapevolezza che l’innovazione tecnologica deve essere il mezzo attraverso cui rivedere la propria metodologia e didattica e deve permettere un’interazione continua tra formatore e allievo in un’ottica di scambio reciproco, nel luglio 2020 è stato avviato il progetto “La risposta dei VIS, Salesiani per il sociale APS e CNOS Fap all’emergenza Covid-19 in Italia”. L’obiettivo principale è quello di sostenere alcune delle categorie vulnerabili maggiormente colpite, generando benefici sul lungo termine. Tra le componenti principali: la promozione di percorsi di formazione, un sostegno materiale agli studenti che hanno subito una sospensione dei loro corsi di formazione anche con la distribuzione di strumenti informatici per la formazione a distanza. L’articolo relaziona sulle attività di progetto.

A cura di Renata Metastasio, La Media education nella prima infanzia (0-6). Percorsi, pratiche e prospettive, Franco Angeli, Milano, 2021, 131 pp.
I bambini del terzo millennio sono esposti sempre più precocemente ad un processo di socializzazione ai media digitali, favorito anche dal progressivo affermarsi della tecnologia touch e, recentemente, dalla forte accelerazione innescata dalla fase pandemica che ha posto tutti – adulti e bambini – nella necessità di affrontare nuove sfide nella modalità d’uso dei dispositivi digitali. In questo scenario complesso famiglia e scuola costituiscono il luogo primario di scoperta, esperienza, apprendimento e, anche, di costruzione di modelli di consumo mediale. Il volume si rivolge a educatori e genitori, con l’obiettivo di accompagnarli in un percorso di “buone pratiche” utili a favorire nel bambino, fin da piccolo, un processo di progressiva autonomia, consapevolezza e auto-regolamentazione.
Collocazione Biblioteca: 19792

Micaela Castiglioni … [et al.], Spazi virtuali dell’educare, in Pedagogika.it, a. 25, n. 2 (apr.-giu. 2021), pp. 8-71
Nel presente dossier gli autori indagano sui risvolti che l’attuale situazione pandemica da Covid-19 e l’interazione attraverso strumenti digitali hanno sulle professionalità educative e del sociale. Per cercare di comprendere a fondo questa situazione sono riportate le esperienze dirette di pedagogisti, educatrici ed educatori, di esperti di settore, di insegnanti e docenti universitari. Un approfondimento specifico è dedicato all’utilizzo della didattica a distanza (DAD) con i bambini della scuola primaria e la messa in atto di pratiche educative con i bambini nella fascia di età 0-6 anni. Un punto di attenzione che viene rilevato in tutte le testimonianze riguarda il potenziamento della relazione tra adulti: docenti e genitori, educatori tra di loro ed educatori e detenuti.

A cura di Annamaria Curatola, Mente, corpo e apprendimento. Attività didattiche per un curricolo inclusivo, Anicia, Roma, 2021, 287 pp.
Il testo nasce dalla necessità di far riflettere genitori, educatori ed insegnanti sull’importanza di utilizzare il corpo ed il movimento per potenziare tutti i processi psichici che consentano di elaborare, integrare, classificare e memorizzare tutte le informazioni. Nella prima parte viene offerta una disamina che parte dal dualismo corpo-mente, giunge alle neuroscienze e ripercorre la strada che porta al benessere psico-fisico. Nella seconda parte sono proposte alcune attività che possono favorire la costruzione di apprendimenti mediante il potenziamento delle principali funzioni psichiche. Nella terza parte vengono offerti contenuti digitali integrativi e scaricabili.
Collocazione Biblioteca: 20140

Andrea Balzola, Edu-action. 70 tesi su come e perché cambiare i modelli educativi nell’era digitale, Meltemi, Milano, 2021, 234 pp.
Questo volume offre una sintesi, articolata in 70 brevi paragrafi-tesi, sui principali temi del pensiero e delle pratiche educative “divergenti ” e innovative, generate da sperimentazioni metodologiche sul campo, in cui la tecnologia debba essere concepita e rielaborata come “tecnicultura”, cioè la tecnologia dovrebbe dipendere dalla cultura e non viceversa. La postfazione è di Giovanni Ragone.
Collocazione Biblioteca: 19275

Damiano Felini, Le Tecnologie a scuola: strumento e materia di studio, in Aggiornamenti Sociali, n. 2 (feb. 2021), pp. 115-122
Le nuove tecnologie entrano nel mondo della scuola, non soltanto come supporto per l’insegnamento, ma anche come oggetto di studio e di riflessione, in modo da fornire ai giovani di oggi gli strumenti per comprenderne la portata sociale e il significato culturale. L’autore indaga sulle modalità con le quali la scuola italiana sta affrontando questo compito e sulle possibili strategie da mettere in gioco.

Karin Bagnato, I Diversi volti della dipendenza da smartphone, in Orientamenti pedagogici, n. 1 (gen.-mar. 2021), pp. 31-46
L’articolo descrive la dipendenza da smartphone e presenta alcune riflessioni pedagogico-educative. Obiettivo dell’autrice è analizzare i diversi volti di questa dipendenza al fine di individuare le azioni educative più funzionali per abilitare le nuove generazioni a utilizzare le tecnologie digitali in modo critico e consapevole. Un esempio di tali azioni è costituito da percorsi di alfabetizzazione digitale che coinvolgano non solo i giovani, ma anche genitori e insegnanti, i quali devono divenire consapevoli dell’importanza dell’educazione tecnologica e digitale come un aspetto dei propri compiti educativi.

Romano Prodi … [et al.], Ripartiamo dai beni comuni. Avrò cura di te, in lavialibera, n. 5 (set. – ott. 2020), pp. 20-50
Il dossier dedicato ai beni comuni si apre con un articolo di Romano Prodi “Internet, bene comune e diritto umano”, in cui si sostiene come diritto umano il diritto alla connessione per non essere esclusi, in tempo di pandemia e non solo. Seguono articoli sulla sanità, che affrontano la diminuzione dei finanziamenti negli ultimi 15 anni e le conseguenze di cui ci si rende conto specialmente nell’emergenza sanitaria attuale, ma anche le infiltrazioni mafiose nel settore e la corruzione. L’ultima parte del dossier è dedicata alla scuola, considerata più che mai bene comune e presidio di educazione alla legalità.

Guglielmo Trentin, Didattica con e nella rete, Franco Angeli Open Access, Milano, 2020, 105 pp.
La possibilità della costante connessione in rete consente a ciascuno di noi di agire in nuovi spazi, sospesi fra il reale e il virtuale, e per questo definiti ibridi. Questo inevitabilmente produce effetti sui processi di insegnamento-apprendimento, potenziandone le componenti non-formali e informali attraverso le interazioni con i pari e l’uso autonomo di ciò che è reperibile in rete. Offrendo suggestioni e indicando possibili modalità applicative, il volume intende stimolare una riflessione su come la rete possa diventare veicolo di innovazione didattico-pedagogica, proponendosi quindi come testo introduttivo e non di approfondimento metodologico, né tantomeno teorico, sull’uso educativo delle tecnologie di rete. L’intenzione è guidare il lettore nell’esplorazione dell’uso formativo della rete da due diverse angolature: la rete come supporto e/o ospite del processo di insegnamento-apprendimento; la rete come strumento per l’apprendimento continuo e la crescita professionale del personale della scuola.

Marco Rossi Doria … [et al.], Una nuova scuola si può fare, in Vita, (set. 2020), pp. 19-71
La monografia di questo numero, dedicata all’innovazione scolastica in tempi di Covid, ma non solo, è suddivisa in tre parti: 1) Quelli che la scuola la cambiano da dentro; 2) Quelli che la scuola la cambiano da fuori; 3) Le parole che cambiano la scuola (Istruzione, Didattica, Maestro, Classe, Banco, Desiderio, Autonomia).

Roberto Maffeo, Appunti educativi. Riflessione sul digital device nei servizi educativi, in Bambini, n. 6 (giu. 2020), pp. 62-65
L’autore, a partire dalla sua esperienza di coordinatore pedagogico di asili nido e da una ricerca fatta dall’Università di Bologna, riflette sull’impiego dei tablet negli asili nido. La ricerca prevedeva anche il coinvolgimento di genitori e insegnanti. Emerge l’esigenza di una formazione specifica degli adulti coinvolti su questi temi.

Cosimo Di Bari, La Media Education nei servizi 0-6. Teorie, strategie e pratiche, in Bambini, n. 1 (gen. 2020), pp. 19-23
Da tempo ormai la tv e le tecnologie fanno parte integrante della vita dei bambini sin dalla prima infanzia e la pedagogia ne ha ormai preso atto e ha studiato come questo influenzi l’educazione e la vita dei bambini. Occorre quindi tenere in considerazione effetti e rischi di questa grande esposizione e attuare un’educazione ai media rivolta soprattutto ai genitori. Nei servizi per l’infanzia invece, secondo l’autore, non ci sarebbe alcun bisogno delle tecnologie, ma occorrerebbe invece usare gli strumenti tradizionali per permettere al bambino di fare esperienza diretta dell’ambiente circostante e sviluppare le capacità cognitive adeguate all’età.

Per un ulteriore approfondimento sulla didattica a distanza si veda anche la Bibliografia “La didattica ai tempi della pandemia“, aggiornata a giugno 2021

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