Elena Bissaca, Massimo Cerulo, Cosimo Marco Scarcelli, Giovani e social network. Emozioni, costruzione dell’identità, media digitali, Carrocci, Roma, 2021, 122 p.
Il volume esplora l’universo giovanile attraverso l’analisi sociologica elle parole di chi, ogni giorno fa esperienza in quegli spazi digitali quali i social network . L’indagine ha coinvolto 400 giovani di cinque città italiane e si concentra su ciò che concerne la costruzione dell’identità.
Collocazione Biblioteca: 19031
Gabriele Balbi, Paolo Magaudda, Media digitali. Storia, i contesti sociali, le narrazioni, Laterza, Bari ; Roma 2021, 248 p.
Il volume intende avvicinare allo studio dei media digitali da una prospettiva storica, attenta agli aspetti sociali e culturali della digitalizzazione. Ricostruisce le storie del computer, di internet, del telefono mobile e della digitalizzazione dei media analogici, a partire dalla fine dell’Ottocento. Gli autori, docenti universitari, intendono mettere in luce l’intreccio tra il cambiamento portato dalle tecnologie digitali e la continuità con il sistema dei media precedente, mostrando come i media digitali non abbiano causato una rivoluzione digitale permanente. La storia dei media digitali è narrata da vari punti di vista, per far emergere l’intreccio tra aspetti politici, economici, sociali, culturali, materiali e simbolici delle società contemporanee, con l’intento di comprendere come le tecnologie digitali abbiano plasmato diverse culture umane in vari modi, ma anche come esse siano state influenzate dalla società in un processo di modellamento reciproco.
Collocazione Biblioteca:19024
Grazia Perriello, Individuarsi nell’era contemporanea: il rapporto tra identità e cyberspazio, in Orientamenti pedagogici, n. 2 (apr.-giu. 2021), vol. 68, pp. 27-36
Individuarsi nell’era contemporanea è diventato sempre più complicato non solo per i molteplici cambiamenti valoriali e culturali che si sono susseguiti negli ultimi decenni, ma anche per la crescente diffusione della realtà virtuale, che, pur offrendo molteplici opportunità, annulla quei confini spazio-temporali, che sono alla base dell’identità di ogni essere umano. Questo contributo si propone di riflettere, all’interno di una prospettiva psicoanalitica, sul rapporto tra identità e cyberspazio. Esplorare questo rapporto significa cercare di cogliere alcuni significati che l’oggetto tecnologico può assumere nel mondo psichico dell’uomo odierno. Ciò con la sola finalità di pensare possibili modalità di contenere il rischio che l’uomo divenga oggetto tra gli oggetti.
Giuseppe Riggio ; intervista a Alberto Pellai, Vite scombussolate: i giovani del lockdown, in Aggiornamenti Sociali, a. 72, n. 4 (apr. 2021), pp. 248-252
Le misure introdotte per contrastare il coronavirus incidono in modo particolare sui giovani. Si sono ritrovati privati di elementi basilari per la loro crescita, in primis la socializzazione, e obbligati a confrontarsi con temi importanti e spesso rimossi a livello sociale, come la responsabilità nei confronti degli altri, la malattia, la morte. L’autore riflette sulle reazioni dei giovani all’epidemia, sul supporto da parte degli adulti e su cosa fare al termine dell’emergenza con Alberto Pellai, psicoterapeuta e docente di educazione sanitaria e prevenzione all’Università degli Studi di Milano.
Angela Biscaldi, Vincenzo Matera, Antropologia dei social media. Comunicare nel mondo globale, Carocci, Roma, 2021, 139 p.
La posizione dominante, che i media digitali hanno acquisito nella nostra vita sociale e cognitiva, si spiega se pensiamo alla loro capacità di permettere una personalizzazione dell’esperienza comunicativa, basata su azioni rapide, efficaci e gratificanti. Nonostante ciò, c’è chi pensa che l’uso delle nuove tecnologie comporti un impoverimento in umanità. Questo libro presenta un’articolata riflessione su queste e altre questioni cruciali per capire più a fondo i nuovi media, il loro potere di catturare l’attenzione e l’ incapacità di accantonarli anche solo per poco. Il testo contiene anche una ricerca etnografica su giovani e social network. Gli autori sono docenti di Antropologia culturale presso l’Università Statale di Milano e quella di Bologna.
Collocazione Biblioteca: 19007
Giorgio Nardone, Stefano Bartoli, Simona Milanese, Pragmatica della comunicazione digitale. Agire con efficacia online, Ponte alle Grazie, Milano, 2021
Il lockdown ci ha messi di fronte a un cambiamento radicale: per continuare a svolgere le nostre attività è stato indispensabile trasferire la comunicazione sulle strade immateriali del web (Zoom, Skype e mille altre piattaforme) e questo ci ha permesso di continuare a incontrarci, a parlare, a vedere i nostri volti, insegnare, imparare, fare musica, e molte altre cose. Si può comunicare anche così, ma è innegabile che qualche cosa cambia, che gli strumenti a disposizione non sono gli stessi. Il contatto oculare non c’è più; prende molta più importanza la voce con le sue inflessioni; l’immagine sullo schermo diventa un’icona; il contatto fisico è impossibile. In questo libro, a partire dalla pragmatica della comunicazione classica, vengono analizzate le nuove forme della comunicazione online in tutti i suoi aspetti: istruzioni per l’uso di quella che forse diverrà una forma sempre più diffusa di comunicazione. Gli autori sono psicologi e psicoterapeuti.
Marco Aime, Adriano Favole, Francesco Remotti, Il mondo che avrete. Virus, Antropocene, Rivoluzione, Utet, Torino, 2020, 187 p.
Gli autori, antropologi, danno un contributo critico per trovare una via di uscita alla crisi attuale. La sospensione delle attività produttive, sociali e culturali innescata dalla pandemia di Covid-19 non è un’idea estranea alle società umane, bensì teorizzata, applicata e praticata da alcune culture sia del passato sia del presente. La sospensione da noi sperimentata durante il lockdown è stata però forzata, non programmata, estranea alla nostra cultura dell’Antropocene che, con l’idea del progresso infinito ha generato il debito ecologico ed economico che oggi pesa sulle spalle delle nuove generazioni. Il pensiero antropologico può mostrare le vie di fuga tracciate da ogni cultura, per ideare un altro modo di vivere e rifondare la convivenza tra noi e la natura. Di Marco Aime e altri autori si veda anche il testo Dopo il virus. Cambiare davvero, Edizioni Gruppo Abele, Torino,2020, 150 p.
Collocazione Biblioteca:19032
Susy Zanardo, Intelligenti digitali. Restare umani nella transizione tecnologica, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 8/9 (ago. – set. 2020), pp. 550-560
Le tecnologie digitali pervadono tutti gli ambiti della nostra vita e ci obbligano a strutturare diversamente i processi mentali e le modalità di apprendimento e di relazione con il mondo. In che modo le novità del processo tecnologico si saldano con le caratteristiche della cultura contemporanea, contribuendo a differenziarla dal passato? Quali sono i rischi a cui l’uso dello strumento digitale ci espone? Quali attenzioni dobbiamo sviluppare per scongiurarli senza rinunciare alle nuove opportunità? L’autrice, docente di Filosofia morale all’Università Europea di Roma, si interroga alla ricerca di risposte valide.
Università di Deusto, I diritti umani nell’ambiente digitale, La dichiarazione di Deusto, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n.5 (mag. 2020), pp. 408-414
Un’équipe interdisciplinare dell’Università di Deusto (Spagna) ha redatto una Dichiarazione che individua i diritti da promuovere per tutelare la dignità della persona nell’ambiente digitale. La pervasività delle tecnologie digitali e il rapidissimo sviluppo dell’intelligenza artificiale rendono sempre più scottanti questioni come il diritto all’oblio, alla riservatezza, alla disconnessione e la lotta alla disuguaglianza nell’accesso alla rete. Segue un breve articolo di Mauro Bossi, “Il manifesto della comunicazione non ostile” (p.415).
Lanfranco Norcini Pala, Social… mente. Come si formano le idee e l’opinione pubblica, tra rete e social, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi), 2020, 155 p.
Questo saggio introduce il lettore nel mondo dei social media, delle informazioni e delle idee che circolano e creano consenso nel grande pubblico sull’una o l’altra posizione, spesso alimentate e confermate da fake-news, strategie comunicative a orologeria, reazioni enfatizzate dei singoli utenti, interventi degli haters, smentite e contro-smentite. Un viaggio alla scoperta di come si formano, oggi, le opinioni date per certezze, i sospetti scambiati per sapere, il gradimento assegnato a personaggi e giudizi, a cui spesso si dà credito senza prima approfondirli.
Collocazione Biblioteca: 18749
Vanni Codeluppi, Dizionario dei media, Franco Angeli, Milano, 2020, 143 p.
I media occupano un ruolo importante all’interno delle società contemporanee. Impegnano il tempo delle persone, influenzandone le opinioni e il modo di pensare. E forniscono un fondamentale contributo al funzionamento del processo di creazione di valore del sistema economico. Questo volume esplora trenta voci, su altrettanti temi chiave relativi al mondo dei media, che sono state suddivise a loro volta in tre differenti aree concettuali: gli strumenti (cinema, radio, tv…), il funzionamento (software, serialità, divismo…), i concetti (kitsch, icona, mito…). Attraverso una prospettiva “mediologica”, che colloca i media al centro dell’attenzione, ma contemporaneamente li considera come uno dei diversi attori sociali, si propone di dare conto degli effetti prodotti, nel corso del tempo, dai processi di cambiamento dei media.
Collocazione Biblioteca: 19026
Francesco Pira, Figli delle app. Nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti, Franco Angeli, Milano, 2020, 109 p.
L’autore, docente di sociologia e giornalista, analizza l’evoluzione dei modelli comunicativi di preadolescenti e adolescenti, prima e dopo l’avvento delle nuove tecnologie e della digitalizzazione della società ed evidenzia il loro impatto sulle dinamiche di sviluppo della società nel suo complesso.
Collocazione Biblioteca: 19041
Paolo Benanti, Digital Age. Teoria del cambio d’epoca. Persona, famiglia e società, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi), 2020, 202 p.
Il Digital Age è una nuova epoca nella storia dell’uomo. Il potere della tecnologia sta modificando il modo di vivere e l’autore esorta a ben comprendere quanto sia importante questa trasformazione. Il presente volume descrive il cambiamento avvenuto e ancora in corso; le caratteristiche della cultura contemporanea; le nuove coordinate esistenziali – e le sfide aperte – che la nuova epoca ci suggerisce, in primo luogo, a proposito delle nostre relazioni fondamentali. Nella prima parte l’autore delinea la teoria del cambio d’epoca: propone una riflessione sulle caratteristiche di questa nuova realtà, sugli strumenti che offre e sui nuovi linguaggi che utilizza ed, infine, descrive l’uomo nuovo del Digital Age. Nella seconda parte si affrontano alcune questioni decisive: i nuovi valori, il rapporto tra la tecnologia e la qualità della vita, le caratteristiche della cultura pop di oggi, i giovani e la famiglia ecc. Al termine di ogni capitolo della seconda parte, l’autore sintetizza e raccoglie le sfide che maggiormente emergono nell’ambito del vivere concreto che il capitolo stesso analizza.
Collocazione Biblioteca: 18748
Elisabetta Curzel, Il futuro è arrivato. Il dossier sull’impatto sociale delle nuove tecnologie, in Aggiornamenti Sociali, a. 70, n. 12 (dic. 2019), pp. 805-818
Gli autori della rivista hanno deciso di dedicare un Dossier, a partire da questo numero, all’analisi dell’impatto sociale delle nuove tecnologie. Si propongono non solo di fare il punto sull’applicazione di nuovi strumenti tecnologici in vari settori (dalla sanità, al mercato del lavoro, dalla comunicazione alla Pubblica Amministrazione), ma anche di considerare gli aspetti propriamente etici e le conseguenze dell’utilizzo delle nuove tecnologie sui rapporti interpersonali. Il primo approfondimento è di Elisabetta Curzel, “Intelligenza artificiale: come sta cambiando la vita quotidiana?” (pag. 808-818).
Daniele Giansanti, I giovani e lo smartphone: come lo usano e che rapporto hanno?, in Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità, n. 9 (set. 2019) – on line, vol. 32, pp. 8-12
Lo smartphone sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra quotidianità. Le sue potenzialità, accompagnate dalle sue caratteristiche di utilizzo user-friendly, lo rendono particolarmente attrattivo per un uso giornaliero, soprattutto da parte dei giovani, particolarmente importante. Ciò espone gli utilizzatori a problematiche da abuso della tecnologia. Tra le problematiche sono presenti quelle posturali, da uso scorretto di App rispetto alla reale destinazione di utilizzo ad altre problematiche psicocognitive, comportamentali e comunicative. Il Centro Nazionale per le Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha il ruolo di investigare l’impatto delle nuove tecnologie in sanità pubblica, ha avviato uno studio, basato su strumenti elettronici per la raccolta di dati, per analizzare nello specifico l’impatto dello smartphone sui giovani.
Cesare Guerreschi, Nativi digitali. La comunicazione dei giovani attraverso le nuove tecnologie, 2 ed., Guerreschi, Bolzano, 2019, 103 p.
I “Nativi digitali” tratta tematiche attuali e di interesse sempre maggiore, vista la progressiva tecnologizzazione. In questo libro viene indagato l’impatto che il cellulare ha sulle persone e vengono trattati con cura i modelli comunicativi dei nativi digitali. Attraverso l’analisi di alcune statistiche e studi si cerca di capire l’impatto che i nuovi metodi di comunicazione stanno avendo, in particolare sulle generazioni più giovani, ma più ampiamente su tutta la popolazione.
Collocazione Biblioteca: 18278
Victoria Goodyear, Mikael Quennerstedt, #Gymlad – young boys learning processes and health-related social media, in Qualitative Research in Sport, Exercise and Health, n. 4 (2019) – on line, vol. 11, pp. 18-33
Questa ricerca ha indagato salute e apprendimento negli adolescenti in relazione ai social media. Sono statti esaminati 1346 giovani tramite l’analisi epistemologica (PEA) di questionari. Sono stati esaminati due scopi principali dei giovani ragazzi nell’uso dei social media: (i) comunicare con amici e (ii) accedere alle informazioni relative alla salute. Ironia e umorismo erano meccanismi di apprendimento centrali usati dai ragazzi per partecipare all’interno dei social media, anche su temi associati alla mascolinità. La ricerca dimostra che i giovani erano utenti critici e fornisce una nuova prospettiva basata sull’evidenza sul potenziale positivo ruolo dei social media come risorsa di apprendimento correlata alla salute. Questi risultati possono essere utilizzate in futuro per la valutazione dell’uso dei social media, la progettazione di supporto educativo per i giovani e per la formazione su questi temi. Per conoscere una ricerca analoga effettuata in Itlia si consulti anche l’articolo di Maria Gabriella Pediconi, Michela Brunori. Affetti nella rete. Il benessere degli adolescenti tra rischi e opportunità social, in Psicologia della Salute, n. 2 (2019), pp. 53-79
Simone Carlo, Francesco Bonifacio, Tecnologie, ponte e muro nel dialogo tra generazioni, in Aggiornamenti Sociali, n. 10 (ott. 2019), pp. 651-660
Navigare in rete attraverso computer e smartphone per informarsi, svagarsi o comunicare costituisce ormai un’esperienza quotidiana per i giovani, ma non sono certo gli unici, perché nel mondo digitale si affacciano sempre più spesso anche i più grandi di età, con le loro curiosità, esigenze e timori. Le nuove generazioni possono diventare “maestre” dei più anziani nella scoperta della Rete e del suo utilizzo? L’articolo, anche attraverso i risultati di una ricerca svolta dall’Università Cattolica di Milano, considera le condizioni attraverso cui il digitale può favorire l’incontra tra generazioni diverse.
Carlo Freccero con Filippo Losito, Fata e strega. Conversazioni su televisione e società, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2019, 93 p.
Il libro riporta una conversazione in cui Carlo Freccero, direttore di Rai 2 e grande esperto di televisione, racconta l’evoluzione del rapporto tra comunicazione pubblica, cultura e società. Protagonista è la televisione, partendo dalla Tv degli sceneggiati e del maestro Manzi per arrivare a quella dei format, dei reality e al sistema dei social media.
Collocazione Biblioteca: 18310
A cura di Nicola Ferrigni, I Cre-Attivi. Giovani influencer di una società follower, Eurilink University Press, Roma, 2019, 230 p.
Il libro raccoglie al proprio interno i risultati del 6° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, che ha visto intervistati circa 20mila studenti di Istituti scolastici secondari di secondo grado, e di cui sono messe a fuoco opinioni, idee e convinzioni rispetto cinque keyword (identità, partecipazione, ostacoli, talento e certezze) cui vengono ricondotti i tradizionali temi cari alla ricerca dell’Osservatorio (politica, lavoro, scuola, giustizia, stili di vita, modelli e consumi culturali, innovazione, ambiente, bullismo e cyberbullismo, terrorismo, sport). Il volume contiene altresì il racconto di #ProteoBrains2018, la “due giorni” organizzata ogni anno dall’Osservatorio “Generazione Proteo”, che vede protagonisti centinaia di studenti provenienti da tutta Italia.
Collocazione Biblioteca: 19033
La psicologia dei Social Network, in State of Mind. Il giornale delle scienze psicologiche.
Gli articoli raccolti in questa sezione guardano ai social network (Facebook, Twitter, Linkedin…) da una prospettiva psicologica. I social media, così potentemente pervasivi nell’esperienza quotidiana, sono presenti in moltissimi ambiti della socialità contemporanea: la vita privata, la vita lavorativa, la costruzione di una “identità” online, o “pubblica”. Infiniti gli spunti di riflessione: ri-negoziazione della propria immagine, nuove forme di dipendenze, modificazioni delle nostre strutture mentali, ridefinizione del concetto di privacy…