cover_n25Thomas Aureliani, Il regno criminale dell’ortofrutta, in lavialibera, n. 25 (gen. – feb. 2024), pp. 53-56
Con un sistema che poggia sul lavoro nero, o grigio, e sullo sfruttamento di minori e di migranti, di cui prima sono arrivati i magrebini, poi rumeni con anche giovani donne prostitute, albanesi e, più recentemente, persone provenienti dall’area subsahariana, la fascia costiera ragusana, detta anche Fascia trasformata, trasformata da uno sviluppo incontrollato di serre, presenta diversi problemi: l’alterazione del panorama sociale e territoriale, l’ambiente e il paesaggio, il mercato del lavoro. Il problema principale dell’intero settore agricolo è lo smaltimento delle plastiche, che ormai costituiscono, anche visivamente, un elemento organico del paesaggio.

Luigi Pandolfi, La strage silenziosa dei morti ammazzati, in Rocca, a. 83, n. 6 (mar. 2024), pp. 14-15
Le morti sul lavoro sono una strage silenziosa che in Italia, solo nel 2023, ha contato ufficialmente 1041 vittime ma probabilmente sono molte di più considerato che una parte delle vittime non aveva una copertura assicurativa e lavorava in nero. Mancanza di controlli e di rispetto delle norme che tutelano il lavoro sicuro, subappalti a cascata, abbattimento dei costi si ripercuotono sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. Aumentano anche le malattie professionali e dove più è pesante lo sfruttamento più è alta la probabilità di farsi male e morire.

Lella Palladino, Se anche la cooperazione è miope sull’equità di genere, in Animazione Sociale, n. 8/367 (2023), pp. 52-55
Il “gender gap index”, la questione dell’equità di genere, è ancora tutta da affrontare nella storica sottorappresentazione di donne in posizioni manageriali e di leadership anche nelle cooperative sociali; anche sull’inserimento lavorativo di donne in difficoltà non mostrano la sensibilità dovuta. A seguire l’articolo di Gabriele Mecheri “Parità donna-uomo: una sfida per la cooperazione” pagine 55-58.

il-benessere-sul-lavoro-come-evitare-il-burnout-e-valorizzare-le-relazioni-personali-9788809929609Cristina Maslach, Michael P. Leiter, Il benessere sul lavoro. Come evitare il burnout e valorizzare le relazioni professionali, Giunti, Firenze, 2023, 306 pp.
Il burnout è uno dei rischi più significativi che i lavoratori devono affrontare oggigiorno. E, forse, è anche uno dei più fraintesi. Si tende, infatti, a considerarlo un problema della persona, che i dipendenti dovrebbero risolvere da soli. Non è così e che il burnout deve essere gestito anche dall’organizzazione aziendale. Citando un’ampia gamma di dati di ricerca e attingendo anche ad aneddoti esemplificativi, il volume mostra come le organizzazioni possono cambiare per promuovere una produttività sostenibile e fornisce strumenti utili per identificare i segni del burnout nei dipendenti (esaurimento, cinismo e inefficacia), offrendo soluzioni pragmatiche, creative ed economiche per migliorare l’efficienza, la salute e la felicità dei dipendenti. La chiave, sostengono gli autori, è iniziare con cambiamenti poco impegnativi, ma che i dipendenti trovino comunque significativi, preparando il terreno per riforme future più sostanziali.
Collocazione Biblioteca: 20555

Serge Latouche ; traduzione di Fabrizio Grillenzoni, Lavorare meno, lavorare diversamente o non lavorare affatto, Bollati Boringhieri, Torino, 2023, 92 pp.
L’autore analizza come le tre promesse della modernità avanzata – lavorare meno guadagnando sempre di più grazie alla società dell’abbondanza, lavorare tutti in modo sempre più piacevole grazie alla civiltà del tempo libero e, in futuro, non lavorare più grazie alle nuove tecnologie – si rivelano mistificatorie poiché incompatibili con il modello dell’economia capitalistica. La soluzione sta nella rottura con la logica capitalistica e nella rinuncia al mito della ricchezza e della produttività incontrollata. La risposta è la decrescita, l’unica che ci permetterebbe di realizzare le tre promesse tradite, comportando una riduzione quantitativa e una trasformazione qualitativa del lavoro.
Collocazione Biblioteca : 20567

 Edi Lazzi, Tanta fatica per nulla, la regola della precarietà, Edizioni Gruppo Abele, 2023, Torino, 156 pp.
Tredici testimonianze, esemplari di un’intera generazione di giovani intrappolati loro malgrado in questa devastante condizione di precariato di vita e di lavoro. L’autrice, sindacalista della FIM-CGIl di Torino, analizza le cause ma soprattutto prova a indicare una via d’uscita, perché cambiare è possibile sempre.
Collocazione Biblioteca 20146

9788849877984_0_536_0_75Marco Omizzolo, Sfruttamento e caporalato in Italia, il ruolo degli enti locali nella prevenzione e nel contrasto, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2023, 137 pp.
Questo libro ci parla dei circa 230.000 lavoratori e lavoratrici particolarmente vulnerabili e, quindi, soggetti a fenomeni di sfruttamento e caporalato, compreso il lavoro forzato, in Italia. È un dato che riguarda il solo settore agricolo, ratificato dal V Rapporto Agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto/FLAI-CGIL. Oltre allo sfruttamento lavorativo, al padronato e al caporalato nel settore agroalimentare, emergono profonde criticità dei rapporti di lavoro dovuti a contratti ingannevoli, a volte strumentalmente redatti per raggirare lavoratori, italiani e stranieri, impiegati in numerosi ambiti produttivi: Gig economy, logistica, edilizia, commercio al minuto e al dettaglio, pesca, facchinaggio. È un sistema criminale organizzato che mina i diritti fondamentali delle persone fissati dalla Costituzione italiana, propedeutico anche al radicamento delle mafie. I numeri rappresentano storie di donne, uomini, minori che devono richiamare l’attenzione della collettività e l’impegno radicale delle istituzioni. Questo libro vuole sviluppare una qualificata riflessione sulle possibilità di prevenzione e contrasto previste dalla legge 199/2016. La particolare prospettiva di Avviso Pubblico è al centro di ognuno dei sette saggi che compongono il testo: quanto hanno fatto, fanno e possono fare gli enti locali. Tre esperienze pratiche sono raccontate dai diretti protagonisti come buone prassi a cui far riferimento. Chiude una parentesi narrativa che richiama gli scritti del giornalista Alessandro Leogrande e la storia da non dimenticare di Jerry Masslo.
Collocazione Biblioteca: 20503

Fondazione Leone Moressa, Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione. Edizione 2023. Talenti e competenze nell’Europa del futuro, Il Mulino, Bologna, 2023, 178 pp.
Il 2023 è stato dichiarato Anno europeo delle competenze, con azioni e investimenti volti a potenziare e valorizzare le capacità individuali. In questo contesto, la situazione italiana è delicata, con un alto tasso di disoccupazione femminile e giovanile e un numero elevato di giovani NEET. La presenza immigrata, che ormai rappresenta stabilmente più dell’8% della popolazione e genera circa il 9% del PIL, risente particolarmente delle criticità del mercato del lavoro: l’Italia attrae soprattutto manodopera non qualificata, inseribile nei lavori stagionali e manuali; ma anche i lavoratori qualificati vengono spesso inseriti in mansioni di basso livello, limitandone le opportunità di integrazione. Inoltre, per il triennio 2023-2025 è previsto l’ingresso di oltre 450 mila lavoratori non comunitari, che andranno ad aggiungersi ai quasi 2,4 milioni di lavoratori immigrati già presenti. Le sfide per l’Italia e per l’Europa, necessarie per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030) e quelli del piano Next Generation EU, sono dunque molteplici. Indubbiamente, la valorizzazione dei talenti di giovani, donne e immigrati rappresenta uno dei punti chiave di questo percorso.
Collocazione Biblioteca: 78R13

Monica McBritton, Migrazione economica e lavoro altamente qualificato: la direttiva 2021/1883/UE, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 3 (nov. 2022) – on line, pp. 288-301
L’autrice commenta la direttiva 2021/1883 dell’Unione europea che apporta alcune novità in materia di accesso al mercato del lavoro dei Paesi membri di lavoratori e lavoratrici altamente qualificati. Lo scopo dichiarato è quello di rendere più agevole l’ingresso, la permanenza e la mobilità all’interno dell’UE di queste persone e dei loro familiari. La direttiva dovrà essere trasposta dai singoli Stati membri entro novembre 2023.

Pietro Cingolani, Davide Donatiello, Fuga dai campi? Dinamiche migratorie e lavoro agricolo nel nord-ovest italiano, in Studi Emigrazione, a. 59, n. 228 (ott.-dic. 2022), pp. 672-691
L’articolo presenta i risultati di un progetto di ricerca avviato a fine 2019 e concluso negli ultimi mesi del 2020: l’intento è quello di riflettere sui rapporti lavorativi e sulle condizioni di vita della manodopera straniera in agricoltura, mettendole in relazione ai modelli produttivi del settore. Per farlo si è scelto di allontanare lo sguardo dalle realtà maggiormente documentate nelle ricerche su agricolture e migrazioni in Italia, ovvero quelle del Sud Italia, approfondendo invece due realtà produttive del Nord, entrambe in provincia di Cuneo: il distretto dell’ortofrutticolo nei dintorni di Saluzzo e quello vitivinicolo nell’area di Alba. F

Screenshot 2024-05-08 110931Fabrizio Acanfora, Di pari passo. Lavoro oltre l’idea di inclusione, Luiss University Press, Roma, 2022, 143 pp.
Nel mondo del lavoro sembra essere in atto una rivoluzione culturale rispetto al modo in cui vengono percepite e vissute le naturali differenze tra le persone, quali quelle di etnia, cultura, genere, orientamento sessuale e abilità, e formule relative alla “inclusione delle diversità” stanno diventando per molte aziende un vero e proprio marchio di qualità. L’autore suggerisce un superamento del concetto di inclusione, proponendo di sostituirlo con quello di convivenza delle differenze. Il cambio di prospettiva invita innanzitutto a riconsiderare l’idea di normalità come dato statistico e non valoriale.
Collocazione Biblioteca: 19733

Sergio Seminara, Sui confini tra i delitti di schiavitù, servitù e sfruttamento del lavoro, Sistema Penale, Milano, 2022, 35 pp.
Il reato di sfruttamento del lavoro presenta elementi comuni con l’incriminazione di riduzione in servitù, che a sua volta risulta contigua all’incriminazione di riduzione in schiavitù. L’analisi dei concetti di schiavitù, servitù e sfruttamento del lavoro rivela tuttavia taluni motivi di incongruenza che, allargando la visuale al diritto internazionale, si accrescono a causa dell’assenza, nel nostro ordinamento, di una norma penale sul lavoro forzato. Sul tema si veda anche l’articolo di Carlo Cucinotta, I reati di riduzione in schiavitù, in servitù e di sfruttamento lavorativo nella prospettiva comparata, sistemapenale.it, 2022, 46 pp.

A cura della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, XIII RAPPORTO ANNUALE. Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roma, 2023, 129 pp.
Il XIII Rapporto, in un quadro complessivamente positivo per l’occupazione in Italia, conferma la ripresa del lavoro dei cittadini migranti. Vengono altresì confermate le criticità del lavoro dei migranti, a cominciare dalla forte disparità di genere, dalla forte concentrazione dei lavoratori stranieri in profili esecutivi, con retribuzioni conseguentemente inferiori, e la sovra qualificazione. Il Rapporto illustra poi gli andamenti di breve periodo della condizione occupazionale degli stranieri e le dinamiche di assunzioni e cessazioni nel 2022. Approfondisce, inoltre, la condizione dei lavoratori Extra UE dipendenti e autonomi, con un ulteriore focus sull’imprenditoria, e contiene dati su accesso agli ammortizzatori sociali, infortuni, previdenza e assistenza sociale. Inoltre un capitolo è dedicato a diverse dimensioni dell’integrazione dei lavoratori stranieri (come tempi di inserimento, discriminazioni percepite, allineamento tra mansioni, titoli di studio, competenze e conoscenza della lingua italiana) e uno sui fabbisogni di lavoratori stranieri espressi dalle imprese e sulle difficoltà di reperimento per settori e professioni. Il XIII Rapporto indaga anche la partecipazione dei profughi ucraini al mercato del lavoro in Italia.

Screenshot 2024-05-08 112035A cura di Emanuela Abbatecola, Davide Filippi e Marco Omizzolo, Incursioni. L’inconsistenza dei diritti. Il grave sfruttamento del lavoro migrante in Italia, in Mondi migranti, n. 2 (2022), 7-116 pp.
Viene analizzata la complessità del fenomeno del grave sfruttamento lavorativo e della sua sistematizzazione organica quale espressione propria del capitalismo contemporaneo. Nell’ articolo introduttivo gli autori propongono una nuova definizione del concetto di grave sfruttamento lavorativo, tentando di integrare approcci e sguardi che in letteratura risultano frammentati. Propongono una definizione fondata su tre dimensioni (economica, sociale-riproduttiva e ambientale) in una relazione circolare nella quale le conseguenze dell’una si ripercuotono sulle altre. Uno sfruttamento grave che non si limita all’ambito agricolo ed è quindi più corretto chiamarlo “patronato” che “caporalato”. Negli articoli successivi vengono trattati in particolare l’argomento dei ghetti rurali e della profughizzazione del lavoro bracciantile in Italia, le condizioni di vita dei migranti nel ragusano fra processi di deterritorializzazione ed ecomafie e quello delle filiere socialmente sostenibili come veicolo di emancipazione dallo sfruttamento per i braccianti immigrati. Infine l’ultimo articolo, tramite il metodo dello studio dei casi, si pone l’obiettivo di analizzare i meccanismi di esclusione che coinvolgono la manodopera migrante: situazioni di ghettizzazione e invisibilità che aumentano il rischio di sfruttamento agricolo e domestico.

A cura di Leonardo Filippi, Il “Minimo” indispensabile, EditorialeNovanta, Roma, 2022, 144 pp.
Oltre un lavoratore italiano su dieci versa in condizioni di povertà. Almeno un quarto degli occupati percepisce basso salario. Numeri allarmanti, che sono destinati a peggiorare con l’aumento dell’inflazione e la crisi economica, esplosa dopo due anni di pandemia e la guerra in Ucraina. Un salario minimo per redistribuire dall’alto verso il basso il potere sociale e la ricchezza e promuovere finalmente un approccio imprenditoriale basato sulla qualità e sull’innovazione e non sullo sfruttamento è ostacolato da Confindustria e le forze politiche più reazionarie. Se ne discute in questo libro dando voce a sindacalisti, studiosi, attivisti e politici e raccogliendo le migliori inchieste della rivista Left.
Collocazione Biblioteca: 20122

Amelia Manuti … [et al.], La relazione tra employability, self-efficacy e comportamenti di ricerca attiva nella transizione università-mondo del lavoro, Uno Studio esplorativo sulle buone pratiche dell’Agenzia per il Placement dell’Università di Bari, in Counseling, vol. 15, n. 2 (giu. 2022) – on line, pp. 63-82
La transizione scuola-università-mondo del lavoro rappresenta un processo significativo per la vita dei giovani in cerca della propria collocazione nella società. Negli ultimi due anni, l’avvento della pandemia ha reso ancor più complesso tale processo ridefinendo valori, significati e credenze utili a definire l’identità professionale. In questo scenario, lo studio ha analizzato il ruolo delle risorse di employability e dell’autoefficacia nella ricerca del lavoro per comprendere il loro impatto sui comportamenti di ricerca attiva del lavoro e rilevare eventuali differenze tra studenti universitari di discipline STEM e umanistiche. I partecipanti allo studio sono 848 studenti universitari di discipline umanistiche (58%) e STEM (42%), reclutati durante i laboratori formativi organizzati dall’Agenzia per il Placement dell’Università degli Studi di Bari. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dell’indagine.

WEB_DisuguitaliaA cura di Mikhail Maslennikov, Disuguitalia. Ridare valore, potere e dignità al lavoro, Oxfam Italia, Roma, 2022, 56 pp.
Dalle consegne per l’e-commerce, al cibo sulla nostra tavola, al lavoro domestico: “risultanze visibili” di lavoratori “invisibili”, sfruttati, precarizzati, dai diritti e dignità profondamente erosi e “valore sociale” scarsamente riconosciuto. Questo rapporto restituisce una fotografia delle moderne forme di sfruttamento lavorativo e di un mercato del lavoro nazionale profondamente iniquo – con ampi divari territoriali, generazionali e di genere – e che produce strutturalmente povertà. E una riflessione sul senso e sul valore del lavoro e su come le istituzioni dovrebbero riportare la dignità del lavoro al centro dell’agire politico.

Andrea Dotti … [et al.], Povero lavoro, in lavialibera, n. 15 (2022), pp. 23-44
Il dossier di copertina di questo numero è un focus sul mondo del lavoro al giorno d’oggi, sempre meno pagato, con meno garanzie e più rischi. Si segnalano in particolre i seguenti articoli: “Non basta lavorare”, sul rapporto (spesso troppo basso) tra stipendio, costo della vita e quantità di ore lavorative; “Attenzione, caduta operai”, sulle morti e infortuni sul lavoro, sempre in crescita nonostante l’aumento di investimenti e meccanismi di controllo; “Vita da rider”, un estratto dal libro “(In)subordinati” di Rosita Rijtano (Edizioni Gruppo Abele, 2022), sulle tante insidie dell’inquadramento contrattuale dei rider, dei loro diritti e tutele (spesso esistenti solo teoricamente), e sulla frattura interna tra i rider che vogliono più o meno subordinazione; “Dimissioni volontarie, è davvero una rivoluzione culturale?”, articolo sul fenomeno della “Great Resignation”, un grande aumento delle dimissioni negli ultimi anni, e su quali siano le cause, tra la scelta di mollare tutto per stare meglio, la “yolo economy” del salto nel buio, gli effetti dell’esplosione dello smart working nella pandemia, ma anche un promemoria che la “dimissione volontaria” non è una scelta che tutti i lavoratori possono fare. Menzioniamo anche, sullo stesso numero, gli editoriali “La grande fuga” (p. 1) di Elena Ciccarello, e “Si muore di lavoro, ma anche senza” (pp. 2-3) di Luigi Ciotti.

Nicola Varcasia, Luigi Alfonso, Giampaolo Cerri, Il Welfare al lavoro. Dal semplice buono pasto degli inizi a un sistema articolato di tutele per il dipendente e per i familiari. Quella che nacque come “moneta” aggiuntiva è diventata una leva per valorizzare il capitale umano e un esercizio di responsabilità di impresa, in Vita, a. 29, supplemento (mag. 2022), pp. 1-23
Supplemento monografico al numero di Maggio 2022 di Vita, presenta un focus sulla storia del welfare aziendale, dal buono pasto alle forme più moderne che prevedono vari benefit, flessibilità negli orari, spesso proficue collaborazioni tra profit e non profit per fornire servizi ai lavoratori, e in generale tutti i vari modi in cui negli ultimi anni è cambiato il modo in cui le aziende cercano di valorizzare il proprio capitale umano.

journalCoverSizeMediumIsabella Crespi, Elena Macchioni … [et al.], Politiche di genere e work-life balance: nuove sfide per il welfare, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2022), pp. 3-132
Il welfare state incontra sempre più crescenti difficoltà nel proteggere gli individui dai cosiddetti “vecchi” rischi sociali, così come incontra difficoltà nel dare risposte innovative ai “nuovi” rischi sociali quali la flessibilità del lavoro, le fragilità della famiglia, l’invecchiamento della popolazione. Le riflessioni riguardano la possibilità e la capacità dei cittadini di porre sinergia tra vita familiare, personale e lavorativa. Gli articoli: 1) “Precarietà e conciliazione vita-lavoro: la disparità nelle condizioni di ammissibilità ai congedi parentali” di E. Chieregato; 2) ” A catalyst for social change? Work-life balance and the Covid-19 pandemic response policies’ implications for gender equality” di V. Lomazzi; 3) “Conciliazione famiglia e lavoro tra smart-working e diversity management.” di C. Santoni; 4) “La conciliazione famiglia-lavoro come nuovo rischio sociale secondo una prospettiva di genere.” di F. Viganò; 5) “Dalla paternità coinvolta alla leadership generativa: la ricomposizione di famiglia e lavoro nel programma LIFEED” di M. Cannito; 6) “Innovazione e work-life balance: indicazioni dell’esperienza veneta del programma Alleanze per la Famiglia” di Segatto e Scalvini.

Mauro Migliavacca … [et al.], Quale ruolo per le giovani generazioni nei processi di sviluppo inclusivo del paese? Welfare, lavoro e partecipazione sociale nel post pandemia. Focus, in Politiche Sociali, a. 9, n. 1 (gen.-apr. 2022), pp. 3-128
La monografia raccoglie diversi contributi: 1) “Il posto dei giovani, tra presente e futuro” di Mauro Migliavacca, Alessandro Rosina; 2) “In the margins: young Italians’ social participation between engagement and inclusion” di Ilaria Pitti; 3) “Il Servizio Civile come politica efficace per i giovani nel quadro del Next Generation EU” di Federica De Luca; 4) “Household expenditures and the status of children: an analysis of the Italian case” di Fabio Massimo Lo Verde … [et al.]; 5) “Rural development policies supporting generational renewal. Some evidence from the Italian experience” di Francesco Licciardo … [et al.]; 6) “PNRR e divario generazionale. dalla misurazione alla valutazione di impatto delle politiche per i giovani” di Luciano Monti.

Elisa Tambellini, Traiettorie lavorative e genitoriali e timing di pensionamento delle donne italiane, in Polis, a. 36, n. 1 (apr. 2022), pp. 135-172
Questo articolo investiga la correlazione tra la struttura delle traiettorie lavorative e genitoriali e il pensionamento delle donne italiane. Le donne lavorano (dietro retribuzione) meno ore alla settimana rispetto agli uomini e spesso hanno storie lavorative più brevi o instabili. Molto spesso lavorano part-time o sperimentano periodi di inattività a causa della maternità o di compiti di cura. La mira di questo studio è quindi analizzare come queste dinamiche possono influenzare la decisione del pensionamento.

1520_825Francesca Colella, Laura Falci, La strada che abbiamo davanti, Giovani e identità tra formazione e aspettative lavorative, Franco Angeli, Milano, 2022, 160 pp.
Studiare le giovani generazioni significa porsi delle domande sul futuro e sul mutamento socioculturale delle società. In tal senso, la ricerca qualitativa presentata in questo volume ha studiato il processo identitario della cosiddetta Generazione Zeta, intenta a progettare la propria vita e a strutturare il proprio domani tra percorsi universitari sempre più specializzati e prospettive lavorative incerte e precarie. Ne emerge un doloroso confronto intergenerazionale in cui il lavoro di ieri – descritto in termini di sicurezza, serenità e facilità di accesso – si contrappone alla dura valutazione della realtà occupazionale odierna, ma soprattutto futura, che si prospetta davanti ai più giovani e che diviene sempre più critica. Questo il punto di vista di una generazione che non teme di definirsi «iper-specializzata» e che offre al mercato del lavoro i suoi elevati titoli di studio senza ricevere in cambio un equo riconoscimento né dal punto di vista sociale né economico.
Collocazione Biblioteca: 20441

Ministro per le Politiche giovanili, NEET Working. Piano di emersione e orientamento giovani inattivi, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roma, 2022, 26 pp.
La Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone ha formalizzato, in un decreto congiunto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, l’adozione da parte del Governo di un Piano nazionale di emersione e orientamento “Neet Working” che punta a ridurre gli oltre tre milioni di giovani nella fascia di età 15-34 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. L’obiettivo del Piano è quello di ridurre l’inattività dei “Neet” tramite degli interventi suddivisi in tre macro fasi: emersione, ingaggio e attivazione e utilizzando un approccio metodologico definito a livello centrale dal Dipartimento per le politiche giovanili e attuato attraverso una collaborazione con gli attori presenti sul territorio. Questo documento contenente il quadro metodologico generale e le linee programmatiche del Governo volte a promuovere strategie efficaci di individuazione, coinvolgimento e attivazione dei giovani in condizione NEET secondo logiche di prossimità territoriale.

Achille Rossi… [et al.], L’eclissi del lavoro. Dossier, in L’altrapagina, a. 38, n. 12 (dic. 2021), pp. 27-37
Il dossier affronta il tema dei profondi cambiamenti definiti come “economia post-umana” che utilizza l’intelligenza artificiale e permette la comunicazione tra le stesse macchine, rendendo sempre più debole e precario il lavoro umano. Questi gli articoli proposti: “La modernità artificiale” di Achille Rossi; “Attac dice no ad Amazon” a cura della redazione; “La solitudine del lavoro” di Antonio Guerrini; “Una economia del benessere” di Achille Rossi; “Il lavoro centrato sull’ambiente” di Romina Tarducci.

Screenshot 2024-05-08 113812 Andrea Canevaro … [et al.], Dalla scuola al lavoro. Verso una realtà inclusiva, Erickson, Trento 2022, 151 pp.
Il lavoro è un elemento fondamentale nella costruzione dell’identità. Per un ragazzo o una ragazza con disabilità, in particolare, svolgere un’attività lavorativa significa avere la possibilità di condurre un’esistenza simile a quella di chiunque altro, di raggiungere la realizzazione di sé, la sicurezza, il successo. Significa uscire dall’isolamento, ma anche da quelle dinamiche assistenzialistiche a cui spesso la persona con disabilità è soggetta. Occorre occuparsi del futuro lavorativo dei giovani in posizione di svantaggio e agire secondo una logica sistemica, cominciando con il garantire un contesto scolastico realmente inclusivo e coinvolgendo tutti gli attori del territorio nell’offrire a questi studenti attività di orientamento e di formazione al lavoro, ma anche stage lavorativi veri e propri.
Collocazione Biblioteca: 19894

 Maria Assunta Casati, Non basta il lavoro, bisogna cambiare modelli di sviluppo. Intervista a Chiara Saraceno, in Scarp de’ tenis, a. 26, n. 250 (mag. 2021), pp. 38-39
Nell’intervista, la sociologa Chiara Saraceno espone una propria riflessione sullo stato della povertà, delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale in Italia: per non essere poveri, non basta più avere un lavoro, a causa del nostro attuale sistema economico, delle carenze della preparazione scolastica e del welfare insufficiente.

Igor Costarelli, Maria Dodaro, Only the brave? Unfolding self-activation in local welfare measures for social inclusion and youth, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2021), pp. 119-133
L’articolo prende in esame due interventi per l’inclusione lavorativa e abitativa dei giovani a Milano, città scelta dagli autori come osservatorio privilegiato delle politiche locali di inclusione sociale giovanile. Viene mostrato come il principio di attivazione modelli l’intervento pubblico in questo campo e quali siano le implicazioni riguardo alla redistribuzione delle risorse e alle opportunità per i giovani.

Antonella Delle Fave e Luca Negri, Utilizzo di strumenti tecnologici nella promozione del benessere lavorativo di adulti con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, in Counseling, vol. 14, n. 1 (feb. 2021) – on line, pp. 119-122
I contributi di ricerca sull’autismo hanno coinvolto prevalentemente partecipanti in età dello sviluppo (infanzia e prima adolescenza), mentre la delicata fase di transizione della tarda adolescenza e della prima età adulta è stata limitatamente indagata. Nel breve elaborato gli autori riflettono sul ruolo di strumenti tecnologici in grado di facilitare, oltre ai processi comunicativi tra i colleghi, l’apprendimento e lo svolgimento di specifici compiti ed attività, per i giovani, con diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico, inseriti in contesti lavorativi.