La lotta alla dispersione

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Peanuts di Charles Monroe Schulz

Enzo Citarella, Alla ricerca dell’alunno perduto. Prevenzione e cura della dispersione scolastica, Erickson, Trento, 2023, 228 pp.
La dispersione scolastica è la manifestazione più eclatante del disagio scolastico, che segnala un malessere remoto e profondo presente nel nostro sistema educativo e nella società. Si tratta, infatti, dati alla mano, di un fenomeno meno contenuto di quanto si sia disposti a credere. Questo libro, nato sul “campo”, ha il grande merito di concentrarsi non tanto sugli aspetti teorici del problema, quanto piuttosto sui modi per affrontarlo, proponendo una serie di piccoli interventi mirati che potrebbero – secondo l’autore – essere messi in atto da ogni scuola.
Collocazione Biblioteca: P0172

Franco Lorenzoni … [et al.], Scuola made in Italy, in lavialibera, n. 21 (mag.-giu.2023), pp. 24-50
Ancora oggi il 14% degli studenti non termina l’istruzione obbligatoria e tra i figli di migranti si arriva al doppio mentre al Sud si sale al 30%. Piero Calamandrei sosteneva che la scuola è il luogo dove si trasformano i sudditi in cittadini e per ottenere ciò occorre impegno e dedizione di qualcuno capace di stimolare e condividere il desiderio di conoscenza. Educare è liberare potenzialità e fare del dialogo il perno attorno a cui innovare la didattica. Importantissima è pertanto la formazione dei docenti ma nel corso degli anni i vari Governi non sono riusciti a dare continuità alla proposte formative delle numerose Riforme. Adesso con il PNRR si finanzia la digitalizzazione delle classi ma, dice l’articolo, tutto è lasciato troppo in mano a dirigenti e docenti, spesso allo stremo. Manca un indirizzo preciso sull’obiettivo generale dell’istruzione e mancano 20 miliardi di Euro per raggiungere la media europea del 5% del Pil per i finanziamenti all’istruzione.

A cura di Sonia Cerrai, Silvia Biagioni, Sabrina Molinaro, Hikikomori: indagine sul ritiro sociale volontario dei giovani italiani. Fuori di casa, dentro il mondo. Nove ¾, Gruppo Abele ; Consiglio Nazionale delle Ricerche 2023, 58 pp.
Il ritiro sociale volontario si riferisce a tutte quelle situazioni in cui ragazzi e giovani adulti decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, rinchiudendosi in casa, senza avere nessun tipo di contatto fisico con il mondo esterno, ma solo attraverso Internet. Il comportamento di auto reclusione nella propria stanza è causato da un forte sentimento di vergogna sociale nei confronti dei propri pari e da un senso di inadeguatezza prestazionale rispetto alle richieste del contesto. Risulta dunque importante indagare la prevalenza e i fattori associati al ritiro sociale, al fine di individuare i soggetti più fragili e individuare approcci terapeutici adeguati per migliorarne trattamento e prognosi. Attualmente nessuno studio ha fornito dati o scolastico. Trattandosi di un fenomeno giovanile in aumento l’Associazione ha avviato nel giugno 2020 un progetto, “Nove ¾”, che cerca di rispondere concretamente alle famiglie che non riescono a trovare risposte alla chiusura e all’isolamento dei loro figli. Il progetto attua interventi domiciliari e laboratoriali, è sperimentale e ha come obiettivo la validazione di una strategia di intervento che possa qualificarsi come “prassi percorribile” e poi generalizzabile in altri contesti territoriali. Risultava quindi importante mappare il fenomeno in Italia nei ragazzi tra i 15 e 19 anni e a tal fine si è contattato il CNR per svolgere l’indagine della quale qui si riporta materiali e metodi e si discutono i risultati. Un report più breve sulla ricerca si trova alla collocazione W1776.

Save the Children, Alla ricerca del tempo perduto. Un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana, Save the Children, Roma, 2022, 52 pp.
Il documento presenta un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana. La dispersione scolastica, o la mancata acquisizione di competenze adeguate al proseguimento degli studi universitari o l’ingresso nel mondo del lavoro, sono fenomeni diffusi in Italia e dipendono in larga parte dalla condizione socioeconomica e culturale delle famiglie e dei territori dove i bambini nascono e crescono. Una scuola di qualità, che offra spazi sicuri, infrastrutture e servizi adeguati, può dare opportunità eguali di apprendimento a tutti gli studenti e le studentesse, e, soprattutto, a chi è maggiormente svantaggiato. L’indagine di Save the Children propone una serie di misure per rilanciare la scuola pubblica, volte non soltanto a garantire la ripartenza della scuola, dopo i due anni di pandemia, ma soprattutto a trasformarla, per dotarla degli strumenti necessari a far fronte alle sfide educative future, e garantire a tutti gli studenti e le studentesse il diritto ad un’istruzione di qualità.

Aurora Biondi, Sara Pantoni, La scuola popolare di San Basilio. Azione pedagogica e territoriale, in Orientamenti pedagogici, vol. 69, n. 4 (ott.- dic. 2022), pp. 63-76
Dall’educazione nascono la conoscenza e il rispetto di sé e degli altri. Le scuole popolari sono uno strumento di integrazione, solidarietà e aggregazione indispensabile e necessario per impiegare una formula educativa costruita insieme, progettuale, versatile e improntata all’inclusione sociale, alla non discriminazione e all’accoglienza. L’obiettivo delle scuole popolari deve essere quello di fornire strumenti atti a costruire rapporti basati sulla comunicazione dove le persone sono considerate alla pari e dove non si dia spazio a concetti come possesso, violenza e prevaricazione.

Marco Romito, Davide Romanelli, Questione di classe, in lavialibera, n. 13 (2022), pp. 47-50
L’articolo contiene alcuni dati sulla scuola italiana, da cui emerge che il sistema educativo italiano accentua le disuguaglianze. Il percorso scolastico è influenzato dal contesto sociale e familiare, ma il modo in cui è strutturata la scuola superiore ha conseguenze importanti sulle opportunità di apprendimento e sugli orizzonti socio-culturali dei giovani. L’articolo individua alcune cause del classismo legato al sistema scolastico.

Sara De Carli … [et al.], Riportiamoli in classe, in Vita, a. 29, n. 9 (set.2022), pp. 21-71
La cover story del numero tratta del tema della dispersione scolastica, piaga sempre aperta nel nostro sistema scolastico e sempre in crescita, e di come contrastarlo, anche con testimonianze di ragazzi rientrati nel sistema scolastico e di educatori coinvolti. Il dossier è diviso in tre capitoli: 1) un’inchiesta più generale sulla dispersione scolastica, con una trattazione dei numeri del fenomeno, delle varie cause, e della più recente risposta politica, ovvero gli investimenti contro la dispersione previsti nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza); 2) una serie di focus sui percorsi possibili per prevenire la dispersione e recuperare i ragazzi, tramite collaborazioni tra scuola e associazioni, uso di lezioni meno frontali e più attive, più attenzione ai singoli ragazzi e alle famiglie; 3) i “ritratti” di sette insegnanti, che raccontano le loro esperienze dirette con il fenomeno e come cercano di prevenirlo e contrastarlo.

Maddalena Sottocorno, Il fenomeno della povertà educativa. Criticità e sfide per la pedagogia contemporanea, Guerini Scientifica, Milano, 2022, 235 pp.
Il libro fornisce un contributo al dibattito attorno alla povertà educativa minorile, discutendo del suo significato e della rilevanza per i minori, della relazione tra la povertà materiale, quella di istruzione e la mancanza di offerte socio-culturali nei territori, del modo in cui educatori e pedagogisti possono lavorare per contrastare le forme molteplici di impoverimento. Inoltre, il testo analizza un progetto territoriale, oggetto di una ricerca sul campo. Il volume si rivolge ai professionisti dell’educazione, perché trovino degli strumenti adatti a predisporre esperienze educative inclusive e di qualità, ma può essere di interesse per tutti coloro che vogliano approfondire la questione e comprendere le forme molteplici che la povertà attualmente può assumere. In appendice i riferimenti normativi.
Collocazione Biblioteca: 19748

Renato Quaglia, Quartiere educante. L’esperienza della Scuola diffusa nei Quartieri Spagnoli di Napoli, Zeroseiup, Bergamo, 2022, 112 pp.
Dispersione e abbandono scolastico, pedagogia sociale a contrasto delle povertà educative, necessità di allargare i confini della comunità educante sono ragioni che invitano la scuola a cambiare i suoi tradizionali paradigmi, ripensando spazi, tempi, soggetti chiamati a partecipare, insieme a insegnanti e genitori, a un diverso modello educativo. La scuola diffusa, realizzata dal 2018 per il ciclo della secondaria di primo grado nei Quartieri Spagnoli di Napoli, che si svolge anche fuori dalle aule tradizionali e coinvolge un intero quartiere che diventa quartiere educante, è una scuola che intende ritrovare una effettiva centralità nei processi di sviluppo ed emancipazione di comunità fragili e marginalizzate, ma può ispirare l’orizzonte scolastico di un intero paese.
Collocazione Biblioteca: 19754

Ministero per le Politiche giovanili, NEET Working: Piano di emersione e orientamento giovani inattivi, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roma, 2022, 26 pp.
La Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone ha formalizzato, in un decreto congiunto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, l’adozione da parte del Governo di un Piano nazionale di emersione e orientamento “Neet Working” che punta a ridurre gli oltre tre milioni di giovani nella fascia di età 15-34 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. L’obiettivo del Piano è quello di ridurre l’inattività dei “Neet” tramite degli interventi suddivisi in tre macro fasi: emersione, ingaggio e attivazione e utilizzando un approccio metodologico definito a livello centrale dal Dipartimento per le politiche giovanili e attuato attraverso una collaborazione con gli attori presenti sul territorio. Questo documento contiene il quadro metodologico generale e le linee programmatiche del Governo volte a promuovere strategie efficaci di individuazione, coinvolgimento e attivazione dei giovani in condizione NEET secondo logiche di prossimità territoriale.

A cura di Pietro Segreto ; intervista a Matteo Lancini, Adulti fragili, in Lavoro sociale, n. 3 (giu. 2022), pp. 45-49
Il Dott. Lancini, psicologo e psicoterapeuta, mette in guardia rispetto al diffuso processo di adultizzazione dell’infanzia e infantilizzazione dell’adolescente. Se si sceglie un modello educativo nell’infanzia esso va portato aventi anche nell’adolescenza. Il bambino al quale abbiamo insegnato ad essere espressivi e creativi arrivato all’adolescenza deve improvvisamente confrontarsi con paletti e divieti. Questa contraddizione è un’emergenza educativa importante in Italia che riguarda la scuola, la famiglia e anche un certo modo di organizzare i dispositivi clinici e la politica.

Laura Giuliani, Rendimento del sistema educativo italiano e disuguaglianza sociale, in Rassegna CNOS, a. 37, n. 2 (mag. – ago. 2021), pp. 59-78
Facendo riferimento ai dati ISTAT 2020, l’autrice riferisce che le condizioni delle famiglie italiane sono peggiorate rispetto a quelle già aggravate dalla crisi del 2008/2009. Ciò riporta quindi a galla il tema della disuguaglianza sociale che nel nostro Paese, più che in altri contesti europei, assume le vesti di una disuguaglianza generazionale, territoriale e per titolo di studio. L’Italia resta fra i paese europei che presenta i valori più elevati di abbandono formativo precoce, i valori più bassi di scolarizzazione e, più in generale, livelli di istruzione con ricadute negative sulle prospettive di inserimento nel mercato del lavoro e sulle prospettive di guadagno.

Giacomo D’Angelo, Famiglia e scuola contro la dispersione scolastica. La musica può essere uno strumento privilegiato?, in Pedagogika.it, a. 25, n. 3 (lug. – set. 2021), pp. 75-79
L’autore, pianista e attivo nella didattica musicale, riflette sul ruolo che la musica può avere nella battaglia contro la dispersione scolastica. Infatti, agendo contro la frammentazione tipica dell’istruzione scolastica, la musica può promuovere un apprendimento basato sui bisogni degli alunni e l’ascolto di se stessi, aumentando la motivazione intrinseca.

Save the Children ; A cura di Cristina Vincenzo, Il Progetto S.C.AT.T.I. Raccomandazioni e buone pratiche per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, Save the Children, Roma, 2021, 32 pp.
S.C.AT.T.I. è un progetto selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, l’acronimo sta per: Scuola, Comunità, Attivazione, Territori, Innovazione. La scelta di queste parole chiave racconta l’anima del progetto: la promozione di un modello di presa in carico globale di bambini e ragazzi, basato sulla responsabilizzazione, il rafforzamento e la messa in rete di tutti gli attori attorno alle scuole, centrato sul protagonismo dei ragazzi e realizzato anche grazie al contributo positivo e consapevole delle tecnologie digitali. S.C.AT.T.I. ha coinvolto quartieri e aree urbane in grado di rappresentare sia le città che i piccoli centri periferici, su tutto il territorio nazionale: Giambellino a Milano, Ponte di Nona a Roma, Scalea e Praia a Mare in provincia di Cosenza, ZEN a Palermo. La scelta dei territori rispecchia l’intenzione di far comunicare contesti con caratteristiche differenti ma che affrontano criticità simili.

Giuseppe Liverano, Vivere e raccontare la dispersione scolastica. Esperienze autobiografiche e non, per la crescita individuale, l’elaborazione di nuove relazioni di cura e la scoperta di responsabilità sociali, Universitas Studiorum, Mantova, 2020, 167 pp.
L’autore, pedagogista, racconta il rapporto tra docenti e studenti riflettendo sui fattori che possono influenzarlo. Partendo dalla propria esperienza di studente disperso prova a suggerire proposte metodologiche e approcci educativi che agiscano sulla relazione educativa, alla cui base pone il valore dell’inclusione.
Collocazione Biblioteca: 18759

Rosa Indellicato, La dispersione scolastica nel terzo millennio. Analisi e prospettive pedagogiche tra vecchi bisogni e nuove sfide, Pensa MultiMedia, Lecce, 2020, 219 pp.
Il testo vuole offrire, attraverso l’analisi e la comprensione dei molteplici aspetti, da quelli neurobiologici a quelli psico-sociologici, uno strumento di studio della fenomenologia del drop- out che ancora oggi rimane una ferita aperta del sistema formativo italiano e rappresenta una sfida culturale decisiva del terzo millennio. Inoltre delinea una prospettiva pedagogica che, facendo riferimento all’umanesimo relazionale, pone l’accento sulla necessità di una formazione globale della persona che metta insieme le libertà e la cultura dei diritti da un lato e l’appagamento dei bisogni dall’altro.
Collocazione Biblioteca: 18731

Caterina Bembich, La teoria ecologico-culturale. Processi, reti e transizioni per analizzare e intervenire nella dispersione scolastica, Pensa Multimedia, Lecce, 2020, 157 pp.
Il libro intende offrire un inquadramento teorico per l’analisi della dispersione scolastica, attraverso il quale i professionisti possano cogliere i fattori e le dimensioni che concorrono a determinarla, al fine di una progettazione educativa che miri al suo contrasto. Il testo propone una matrice di analisi quantitativa e qualitativa chiamata Social Network Analysis. L’autrice è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Trieste.
Collocazione Biblioteca: 18725

Katarzyna Burzynska, Gabriela Contreras, Gendered effects of school closures during the COVID-19 pandemic, in The Lancet, (giu. 2020), pp. 1-1
I governi di tutto il mondo hanno disposto le chiusure scolastiche come misura preventiva per la diffusione di COVID-19. Secondo l’UNESCO, le chiusure scolastiche hanno causato l’abbandono del 90% degli studenti, tra cui oltre 800 milioni di ragazze. Un numero considerevole di queste ragazze vive nei paesi meno sviluppati del mondo, in cui ottenere un’istruzione è già una lotta. Gli illustrano in un breve articolo i problemi che ostacolano l’istruzione delle ragazze nei paesi in via di sviluppo e sfidano i progressi e l’impegno verso l’uguaglianza di genere, l’emancipazione delle ragazze e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le autrici sono ricercatrici di management e economia, rispettivamente in Olanda e Svezia.

Save the Children ; A cura di Christian Morabito, L’impatto del coronavirus sulla povertà educativa. Riscriviamo il Futuro, Save the Children, Roma, 2020, 23 pp.
Il Rapporto indaga sulle conseguenze dell’epidemia da coronavirus e delle conseguenti chiusure come misure di contenimento sulla povertà educativa, già rilevata nel 2018 come uno dei problemi più urgenti per l’infanzia e l’adolescenza in Italia. L’intero mondo della scuola si è adoperato per non abbandonare gli allievi attivando la didattica a distanza. Questi sforzi, tuttavia, non possono sostituire l’azione educativa che si fonda sulla relazione, sull’accoglienza e sull’organizzazione della vita dei bambini e degli adolescenti giorno dopo giorno. Il Rapporto delinea anche le mappe del rischio educativo in Italia, indaga sulle iniziative prese negli altri paesi europei e infine propone un piano di intervento, intitolato “Riscriviamo il futuro”.

Davide Fant, Riorientarsi con ragazzi che a scuola non vanno. Linguaggi&tecniche/1: un anno per tornare a respirare, in Animazione Sociale, n. 2/334 (2020), pp. 45-58
Come adulti in generale, e come educatori e docenti in particolare, non possiamo non pensare a inediti «spazi di lavoro» formativo ed educativo con gli adolescenti che per motivi diversi sono ormai ai margini della scuola in quest’epoca incerta. Queste pagine sono nate dall’esperienza di «Anno Unico», promosso a Saronno dalla Fondazione Daimon. Da una quindicina di anni “Anno Unico”invita ragazzi e ragazze in difficoltà a scuola a frequentare uno «spazio altro», dove vengono offerte sollecitazioni per immaginare luoghi e ritmi, linguaggi e gesti dove gli adolescenti possano avere uno spazio e un tempo sufficiente per rallentare e tornare a respirare, dove la cultura dei più giovani possa incontrare quella del passato per costruire nuovo senso, dove si possa tutti re-imparare a relazionarsi con l’alterità.

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Peanuts di Charles Monroe Schulz