Aggiornata a marzo 2023 – a cura di  Elena Zunino, Nadia Zito e Paola Moriondo

I materiali elencati sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità indicate. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in Biblioteca sul tema in oggetto. Per ulteriori approfondimenti, consultare il catalogo bibliografico; in biblioteca ed anche su catalogo esiste un’apposita sezione “mafie” con ampio assortimento di studi di settore. 

Se interessati si può consultare anche la bibliografia e filmografia su educazione alla legalità e la bibliografia sulla corruzione.

I percorsi tematici proposti sono i seguenti:

Studi e inchieste sulle mafie

a880171151Dario Fiorentino, La Camorra, RCS Mediagroup, Milano, 2023, 155 p.
Il volume fa parte di una serie sulla storia e sull’evoluzione delle mafie e della criminalità organizzata in Italia e all’estero. La parola “camorra” è di origine incerta, come il fenomeno designato. Nella storia della camorra si incontrano miseria, costumi, mentalità, usi, affari e rapporti con il mondo politico, estorsione organizzata e violenza. Organizzazione proteiforme, la camorra è in grado di risorgere ciclicamente ed evolvere nelle sue forme e nei suoi campi d’azione, trasformandosi da mafia del sottosviluppo a grande impresa criminale globalizzata.
Collocazione Biblioteca: MAF.07.03

 Stefano Baudino, Tommaso Ricciardelli, Il clan dei Casamonica, RCS Mediagroup, Milano, 2023, 155 p.
Questa è la storia di un clan di ferro, che inizia dal viaggio intrapreso da una coppia di sinti d’ Abruzzo alla volta della Città Eterna, prosegue con la conquista di interi quartieri grazie ai legami con la banda della Magliana e con la ‘ndrangheta e trova il suo sbocco finale nella controffensiva dello Stato, sancita dal maxiprocesso ai danni degli “zingaracci”, riconosciuti ufficialmente come mafiosi. E’ la storia della famiglia Casamonica
Collocazione Biblioteca: MAF. 07. 10

Andrea Giambartolomei, Il re di Denaro, in lavialibera, 16 gennaio 2023 – on line, pp. 1-5
Matteo Messina Denaro, l’ultimo grande boss latitante di Cosa nostra, è stato arrestato all’alba del 16 gennaio 2023 dai carabinieri alla clinica privata Maddalena, nel centro di Palermo. Su di lui gravano diverse condanne per associazione mafiosa e diversi omicidi. Inoltre Messina Denaro è tuttora sotto processo perché accusato accusato di essere il mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Per trent’anni è stato tra gli uomini più ricercati al mondo. Latitante dal 1993, ha potuto contare su una fitta rete di protezione, dalla Sicilia al Nord Italia. All’interno dell’articolo si trova un’infografica sui beni sequestrati e confiscati a persone a vario titolo riconducibili al boss, aggiornato ai dati disponibili a luglio 2020. Sul sito della rivista si trova inoltre un editoriale datato 16 gennaio 2023 dal titolo: “Arrestato Matteo Messina Denaro, Ciotti: “Notizia di cui essere felici, ma le mafie non sono soltanto i loro capi””. Sul tema si veda inoltre l’articolo di Gian Carlo Caselli, Un successo ma la lotta alla mafia continua. La cattura di Messina Denaro, in Rocca, A. 82, n. 3 (feb. 2023), pp. 18-19

Giovanni Landi, Cosa nostra, RCS Mediagroup,  Milano, 2022, 158 p.
Il volume fa parte di una serie sulla storia e sull’evoluzione delle mafie e della criminalità organizzata in Italia e all’estero. La mafia siciliana, conosciuta anche come Cosa Nostra, è nata tra le piantagioni postfeudali dell’Ottocento e si è espansa con il tempo in tutti i campi della società, varcando l’oceano e costruendo un impero di potere, denaro e paura. Basata sul silenzio e sull’intimidazione, ha macchiato di sangue la storia d’Italia, tessuto inconfessabili relazioni ed elaborato un universo di regole e rituali, sempre nel segno di un contraddittorio senso dell’onore. Ferita ma non sconfitta dagli arresti e dai processi, Cosa Nostra prosegue il suo sogno di dominio, mentre l’umanità attende che anch’essa, «come tutte le cose umane», conosca la parola fine.
Collocazione Biblioteca: MAF.07.01

i__id6335_mw600__1xA cura di Ombretta Ingrascì e Monica Massari, Come si studiano le mafie? La ricerca qualitativa, le fonti, i percorsi, Donzelli, Roma, 2022, 205 p.
La criminalità organizzata, soprattutto di tipo mafioso, è un oggetto di analisi che impone ai ricercatori uno sguardo critico. Le autrici si interrogano su come si possa studiare un fenomeno che non si presta a essere osservato direttamente, che risulta sovraccarico di immagini di senso comune e che risente di rappresentazioni sociali diffuse, profondamente legate alla prospettiva istituzionale. A partire dalla ricerca di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari – dalla sociologia al diritto, dall’antropologia alla storia, dalla geografia alla criminologia – questo volume si pone come strumento utile per coloro che non solo vogliono interrogarsi su tecniche di ricerca, fonti e approcci disciplinari, ma sono anche interessati ad approfondire e affinare la consapevolezza delle implicazioni etiche e politiche delle proprie scelte e farsi carico degli esiti che i processi di conoscenza sono in grado di innescare, sia sul piano delle rappresentazioni del fenomeno che su quello delle decisioni pubbliche.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.502

Elio Sanfilippo, Il grande abbaglio. Peppino Impastato e il PCI, Navarra, Palermo, 2022, 72 p.
Per la prima volta un saggio analizza il rapporto tra il PCI e Peppino Impastato, grazie alla diretta testimonianza e all’analisi dell’autore, Elio Sanfilippo, dirigente del Partito e presente nei momenti cruciali di questa vicenda. Il rapporto tra Impastato e il PCI fu caratterizzato da aspre polemiche e dure contrapposizioni, che culminarono nel “grande abbaglio” del PCI che non denunciò, subito e apertamente, la matrice mafiosa dell’omicidio. Elio Sanfilippo descrive il travaglio interno che il gruppo dirigente visse alla notizia della morte di Peppino e le ragioni dell’iniziale posizione di ambiguità, dovute in parte alla coincidenza con il delitto Moro ad opera delle Brigate Rosse. Fino al momento della “svolta”, alla quale seguì un fermo impegno per rivelare la verità sull’omicidio e ricucire lo strappo provocato nel movimento antimafia.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.605

 Marco Omizzolo, La Quinta Mafia. La conquista della provincia di Latina, Radici Future, Bari, 2022, 146 p.
Il libro fa una sintesi intorno al sistema del radicamento criminale in provincia di Latina, dove convergono la camorra campana, la ndrangheta calabrese e la mafia siciliana. L’autore descrive tutti i processi che hanno portato alla costituzione di un sistema mafioso organizzato, attraverso la strategica alleanza tra clan e appartenenti alle diverse organizzazioni mafiose italiane che convergono, si insediano e si diffondono, a poca distanza dalla capitale, in una feroce quanto inedita consorteria in costante equilibrio precario per limitare pericolosi conflitti.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.604

Piero Innocenti, Le mafie in Russia e nella CSI, in Segno, A. 47, n. 436-437 (giu.- lug. 2022), pp. 26-28
L’articolo presenta una breve discussione delle mafie in Russia e nella CSI (Comunità degli Stati Indipendenti), mondo sui cui non ci sono molte informazioni precise ma che è certamente ampio, vario (composto da molti sottogruppi, spesso ma non esclusivamente di carattere etnico), specializzato e pericolosamente sfacciato

scampiaFedele Salvatore, Giovanni Zoppoli, Scampia, il vento del cambiamento, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 1 (gen. 2022), pp. 58-63
Dall’essere “supermercato della droga” sotto lo stretto controllo della camorra, il quartiere di Scampia alla periferia di Napoli ha cambiato volto, esprimendo una grande vitalità associativa e riappropriandosi di un territorio abbandonato a se stesso. Nell’intervista a Fedele Salvatore (Cooperativa sociale Irene) e a Giovanni Zoppoli (Associazione Mammut) si racconta il cambio di passo avvenuto, il ruolo dei vari soggetti coinvolti, dalle istituzioni pubbliche alla società civile.

Piero Ferrante … [et al.], Foggia microcosmo mafioso, in lavialibera, n. 10 (2021), pp. 20-48
Il Dossier è il risultato di un’indagine della redazione della rivista sul territorio di Foggia, per raccontare le vicende criminali drammatiche che la agitano. La criminalità foggiana, nata come mala locale e per anni al servizio della più potente s-.,acra corona unita, è stata recentemente definita dal procuratore Federico Cafiero De Raho una vera emergenza nazionale. I contributi proposti danno conto dei problemi strutturali di cui la criminalità approfitta, così come delle connessioni fra le trame illegali e una parte della società e della politica. Ma nel contempo raccontano anche di una forte presenza delle istituzioni sul territorio, al fianco della società civile, animata da voglia di riscatto e di cambiamento.

Marco Mastroianni, Chiesa e mafie. Quale condanna?, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2021, 276 p.
Il libro affronta il tema del rapporto tra la Chiesa ed il fenomeno della criminalità organizzata. Esso viene sviscerato partendo dall’analisi dei pronunciamenti offerti dai Pontefici e dai Vescovi sulla piaga delle mafie, evidenziando come, seppur a tratti in modo faticoso, la denuncia ecclesiale si sia gradualmente affermata fino ad essere ai giorni nostri incontrovertibile, con l’attestazione della totale incompatibilità tra l’appartenenza cristiana e quella mafiosa. Da tale constatazione, con particolare riferimento alla “scomunica” di Papa Francesco in Calabria del 2014, si cerca di appurare quali concreti provvedimenti tale denuncia abbia generato, per rilevare l’assenza di una vera norma penale canonica che colpisca i fedeli mafiosi. Si prospetta perciò il percorso da seguire per giungere ad un possibile intervento normativo canonico, cosa potrebbe motivarlo a partire dalla grave condotta morale degli aderenti alle mafie e quale ne sarebbe la finalità.         Si veda anche l’articolo di Piero Melati, Non è lecito convivere con la mafia, in Segno, a. 47, n. 428-429 (ago.-set. 2021), pp. 12-20
Collocazione Biblioteca: MAF.01.494

Enzo Ciconte, L’ assedio. Storia della criminalità a Roma da Porta Pia a Mafia Capitale, Carocci, Roma, 2021, 280 p.
L’autore, docente di Storia delle mafie italiane e già consulente della Commissione parlamentare antimafia, esplora le diverse facce della criminalità e il groviglio di interessi presenti nella città di Roma a partire dall’inclusione nel Regno d’Italia. Secondo l’autore, solo a Roma convivono tante forme eterogenee di malavita, dalla violenza di strada alla criminalità locale evoluta in organizzazione mafiosa, o che agisce con modalità mafiose, alle mafie storiche come cosa nostra, camorra e, soprattutto, ‘ndrangheta. Sotto attacco continuo, la città non è stata mai definitivamente espugnata da un solo potere criminale. Per la prima volta, questo libro fa luce sul groviglio di interessi e sull’anima oscura della città, lì dove traggono forza i poteri che per conquistarla si sono di volta in volta alternati, combattuti e alleati.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.593    

9788831431316_0_536_0_75Antonio Laronga, La quarta mafia. La criminalità organizzata foggiana nel racconto di un magistrato sul fronte, PaperFIRST, Roma, 2021, 280 p.
La “quarta mafia” è la definizione mediatica delle mafie foggiane, una criminalità emergente che coniuga arcaicità e modernità, localismo e globalizzazione. La “Società” foggiana, la mafia garganica e la mafia cerignolana sono raccontate attraverso quarant’anni di vicende criminali tratte da fonti giudiziarie e da documenti investigativi. Nel tempo, la “quarta mafia” ha saputo fare il salto di qualità, trasformarsi in una mafia moderna, in grado di permeare l’economia e la vita pubblica delle comunità assoggettate. Negli ultimi anni, lo scioglimento per mafia di alcuni comuni e l’improvviso aumento della violenza omicida, hanno lasciato intravedere ad un pubblico più ampio alcuni frammenti di un disastro civile. Questo libro contribuisce a disvelare l’origine, l’evoluzione e gli assetti attuali di un fenomeno criminale complesso e pericoloso, assurto ormai a problema nazionale. L’autore è Procuratore aggiunto di Foggia.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.590

Gigi Di Fiore, La camorra e le sue storie. La criminalità organizzata a Napoli dalle origini alle parenze dei bimbi, UTET ; DeA Planeta Libri, Milano, 2021, 557 p.
Preciso nelle fonti, nei documenti e nei riferimenti bibliografici questo saggio, scritto da uno studioso che da oltre trenta anni si occupa di criminalità organizzata, racconta cosa sia oggi e cosa sia stato ieri l’universo intricato della camorra. Questa seconda edizione è arricchita da nuove interviste e da un capitolo sulla “paranza dei bambini”.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.457

Andrea Di Nicola, Giampaolo Musumeci, Cosa loro, Cosa nostra. Come le mafie straniere sono diventate un pezzo d’Italia, Utet, Milano, 2021, 233 p.
Le triadi cinesi riciclano denaro in tutta Europa (ma in epoca di Covid-19 si danno al cybercrime); i clan ucraini gestiscono il contrabbando di sigarette; i cult nigeriani amministrano il racket della prostituzione e controllano le piazze di spaccio a colpi di machete; i dealers marocchini trasportano l’hashish da Tangeri a Genova; le gang di latinos trasformano i parchi di quartiere in zone di guerriglia. A poco a poco, le mafie d’importazione hanno guadagnato un loro spazio rispetto alle organizzazioni mafiose “tradizionali”, stravolgendo l’universo del crimine così come si conosceva, dove si alternavano cosche strutturate e piccolo malaffare. Nonostante le origini multiculturali, le nuove mafie si rifanno al modello della grande criminalità organizzata Made in Italy (Cosa nostra, camorra, ’ndrangheta) con cui a volte guerreggiano ma spesso collaborano, prendendone a prestito i codici e le regole. Il criminologo Andrea Di Nicola e il giornalista d’inchiesta Giampaolo Musumeci intrecciano atti processuali, fatti di cronaca e testimonianze dirette per ricostruire le dinamiche segrete e i riti di affiliazione di queste organizzazioni criminali.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.598

www.mondadoristoreGiovanni Mancinon, Molise criminale. Quello che gli italiani non sanno su un crocevia di affari, omicidi, armi, droga, terroristi e latitanti, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2021, 189 p.
L’autore, giornalista impegnato nell’informazione su tematiche ambientali e sociali, conduce il lettore nel Molise, specchio dell’Italia intera e anche del mondo, presentato a volte come vittima, a volte come responsabile di eventi delittuosi e mafiosi. Attraverso le storie raccontate nel libro, vengono toccati diversi temi, come l’uso del territorio per ospitare criminali e mafiosi, il coraggio di alcuni esponenti delle forze dell’ordine, il terrorismo, i femminicidi.
Collocazione Bilblioteca: MAF.04.597

Isaia Sales, Teneri assassini. Il mondo delle babygang a Napoli, Marotta&Cafiero, Melito di Napoli, 2021, 219 p.
L’autore, saggista e politico, ci parla di Napoli che, pur non essendo tra le prime 50 città più violente al mondo per numero di omicidi, ha però una situazione dell’ordine pubblico molto problematica. Da dove deriva ciò? Per l’autore sicuramente da due dati: il più alto numero di clan presenti nel tessuto urbano; il numero più alto di minorenni in contatto con la criminalità degli adulti. A Napoli, nella terza città d’Italia, si può essere boss di camorra a 18 anni, si partecipa a delitti efferati tra i 15 e i 18 anni, a 14 anni si è già nel giro della droga e si è pronti per essere assoldati dai clan, a 13 anni si ha già come modello di vita il camorrista del quartiere.
Collocazione Biblioteca: 19659

Ernesto Oliva, I Pazzi di Corleone, I compaesani di Liggio, Riina e Provenzano, testimoni minacciati dalla mafia e abbandonati dallo Stato, Di Girolamo, Trapani, 2020, 224 p.
Il libro costituisce una documentata disamina sulla mafia nel Corleonese, soprattutto nel periodo 1950-1970: Luciano Liggio, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano sono stati gli artefici di una stagione di violenza mafiosa che ha segnato con stragi ed omicidi la storia contemporanea della Sicilia e dell’Italia. A loro si devono i delitti di numerosi rappresentanti delle istituzioni e l’eredità di un indelebile marchio di omertà attribuito a Corleone. Negli anni di ascesa criminale dei liggiani, numerosi corleonesi, invece, diedero prova di credere nella forza della denuncia, affidando allo Stato la speranza di potersi affrancare dalle logiche di un potere vessatorio e sanguinario. Il loro tentativo fallì perché quello Stato non fu capace di tutelare e valorizzare il loro contributo, vanificando così la possibilità di stroncare sul nascere la violenza dei liggiani. Costretti dai mafiosi a ritrattare le loro accuse, alcuni di questi testimoni furono addirittura indotti a simulare la follia. Ancor oggi, i protagonisti dimenticati di quella tradita capacità di opposizione alla regola dell’omertà vengono da pochi ricordati come “i pazzi di Corleone”.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.607

trameFulvio Turtulici, Trame criminali. Tra Arezzo, Firenze, Siena, Valdarno Fiorentino ed Aretino. Indagini e inchieste nel corso del 2019, Libera, Figline Valdarno, 2020, 120 p.
L’autore ha analizzato articoli di stampa e indagini svolte dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. Ne risulta un dossier sul panorama criminale in Toscana nel 2019, dove emerge l’esistenza di sviluppi sociali favorevoli a una “cultura mafiosa” e un’evoluzione delle mafie, capaci di adattarsi al mondo contemporaneo e di condizionarlo.
Collocazione Biblioteca:    MAF.01.483

Enzo Ciconte, Alle origini della nuova ‘ndrangheta. Il 1980. Le reazioni del PCI e le connivenze della poltica e della magistratura, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2020, 204 p.
In Calabria nel 1980 succedono tante cose: c’è una trasformazione della ‘ndrangheta che si avventura nel sistema economico generale e affronta in termini nuovi i rapporti con la politica. Entra direttamente negli enti locali con propri uomini, e mette il PCI nel mirino uccidendone autorevoli rappresentanti. Emergono intanto posizioni contrastanti nella magistratura e nella Chiesa, mentre diventa sempre più grave la crisi industriale della regione e la conseguente questione sociale. L’autore è docente di Storia delle mafie all’Università di Pavia.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.493    

Marco Vigna, Brigantaggio italiano. Considerazioni e studi nell’Italia unita, Interlinea, 2020, 559 p.
Attraverso l’analisi delle fonti, lo studio permette di fare il punto sul problema del brigantaggio nell’Italia postunitaria. Rivelando la complessità di questo fenomeno e smontandone la percezione odierna, il libro offre uno sguardo originale anche sul problema attuale e irrisolto delle mafie.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.416

Rocco Sciarrone … [et al.], Jackpot. Al Gran Casinò Covid la partita del crimine, in lavialibera, n. 6 (nov.-dic. 2020), pp. 22-50
Il dossier raccoglie diversi articoli sul tema della criminalità organizzata nell’epoca della crisi innescata dall’epidemia di Covid-19. I titoli dei contributi sono i seguenti: 1) “Il posto delle mafie (nell’emergenza)” di Rocco Sciarrone; 2) “Attenti a quei fondi” intervista a Vittorio Rizzi di Andrea Giambartolomei, 3) “A Napoli con la crisi torna l’illegalità” di Isaia Sales; 4) “Covid ha ucciso la trasparenza” di Leonardo Ferrante; 5) “Dentro l’antiriciclaggio” intervista a Claudio Clemente di Andrea Giambartolomei, 6) “La camorra ha fatto tombola” di Daniela De Crescenzo; 7) “In Calabria l’emergenza è strutturale” di Francesco Donnici; 8) “Subito nuovi strumenti antimafia” intervista a Giuseppe Lombardo; 9) “Affari globali ed elemosina dallo stato” di Andrea Giambartolomei, 10) “Così sono finito nelle mani della ‘ndrangheta” di Luca Cereda.

tempestaA cura di Libera, lavialibera, La tempesta perfetta. Le mani della criminalità organizzata sulla pandemia, lavialibera, Torino, 2020, 44 p.
Mafie e Covid sono fatti l’uno per l’altro. È quanto risulta dal presente rapporto: una fotografia inquietante del grado dell’infezione mafiosa ai tempi del Covid, curato da Libera e da lavialibera, nel quale convergono dati e analisi desunti dal lavoro compiuto dalle forze dell’ordine nel loro complesso (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza) e dalle relazioni istituzionali della Direzione Investigativa Antimafia, della Procura Nazionale e degli studi e rapporti sul riciclaggio della Banca d’Italia. E’ in arrivo in Biblioteca in versione cartacea anche il dossier “La tempesta perfetta 2022. La variante Criminalità”.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.481

Alessandra Dino … [et al.], Cosa cova. Mafia siciliana, in lavialibera, n. 1 (gen.- feb. 2020), pp. 21-48
Il dossier intende comprendere e descrivere l’attuale configurazione di Cosa nostra, tenendo conto delle sue dimensioni identitarie, radicate su fatti, eventi e intersezioni assolutamente unici. Gli argomenti trattati variano dalle stragi degli anni Novanta alla situazione odierna, di confusione e incertezza, alla mafia “borghese” di Trapani legata al mondo dell’imprenditoria locale, all’infiltrazione dell’antimafia trasformata in sistema di potere, alla stidda di Ragusa e Caltanissetta, alla gestione illegale del ciclo dei rifiuti, alla corruzione dilagante, alla autorappresentazione della mafia dalla musica dei neomelodici all’uso dei social.

Sergio Nazzaro, Mafia nigeriana. La prima indagine della Squadra antitratta, Città Nuova, Roma, 2019, 136 p.
Nel dicembre 2012, dopo la denuncia di una cittadina nigeriana a carico di due suoi connazionali, prende le mosse l’operazione Athenaeum, condotta dalla SAT, la Squadra antitratta della polizia locale di Torino. L’operazione si conclude nel 2016, il bilancio è di 53 persone identificate, 44 delle quali gravate dal provvedimento di custodia cautelare in carcere. Le indagini hanno permesso di individuare due organizzazioni, denominate Maphite e Eye, composte da cittadini nigeriani, specializzate nello sfruttamento della prostituzione e nel traffico di droga. Grazie al lavoro della SAT è stato possibile scoprire l’esistenza di «una grande organizzazione internazionale, dai contorni paragonabili alle nostre mafie, che minaccia, sfrutta e uccide». Questo libro ripercorre le tappe di un’indagine chiave nella storia della lotta alla mafia nigeriana in Italia. Sull’argomento si veda anche l’articolo di Piero Innocenti, La criminalità organizzata nigeriana in Italia, in Segno, a. 46, n. 411 (gen. 2020), pp. 35-42 e i testi: I. M. D., Mafia nigeriana. Tra animismo e neo-schiavismo: come i secret cult nigeriani operano in Italia, Dario Flaccovio, Palermo, 2019, 160 p. (Coll. Bibl.: MAF.01.4503) ;Leonardo Palmisano, Ascia nera. La brutale intelligenza della mafia nigeriana, Roma, Fandango, 2019, 217 p. (Coll. Bibl.: MAF.01.462)
Collocazione Biblioteca: MAF.04.592

Aspetti pedagogici, psicologici e sociologici

9788861945432_0_536_0_75M. Patrizia Surace ; prefazione di Luigi Traetta, Biografie difficili. Famiglie e mafie tra conciliazione e rieducazione, Progedit, Bari, 2022, 144 p.
La lettura multidisciplinare del fenomeno mafioso si concentra, in prevalenza, sull’intervento educativo a favore di quei bambini e ragazzi che si trovano, sin dalla tenera età, a stretto contatto, per ragioni familiari o ambientali, con i contesti di criminalità organizzata. L’obiettivo, in coerenza con l’esperienza maturata dall’autrice presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, è quello di tutelare la loro crescita. La specificità pedagogica di questo percorso offre ai minorenni coinvolti la possibilità di relazionarsi con il proprio mondo interiore e con gli altri a partire dalle occasioni educative proposte. Le biografie narrate descrivono l’annientamento delle loro potenzialità esistenziali secondo un sistema di “devianze apprese” nel quale la “normalità” di vita è l’esito di un investimento pedagogico deviato.
Collocazione Biblioteca:   MAF.01.50

A cura di Antonio Vesco, Elena Ciccarello, Una questione politica. Il sapere sulla mafia in Italia, in Studi sulla questione criminale, a. 16, n. 2 (2021), pp. 7-107
Il numero monografico della rivista apre una riflessione sul rapporto tra stereotipi e le pratiche quotidiane che riguardano le mafie, cioè sul gioco di rimandi tra le rappresentazioni delle mafie veicolate dai mezzi di comunicazione e la vita quotidiana degli appartenenti all’universo mafioso o di coloro che, a vario titolo, vi si confrontano. I contributi proposti sono i seguenti: “La forza del diritto: attori, retoriche e campi sociali nella battaglia simbolica per la definizione del fenomeno mafioso” di Alessandra Dino; “La mafia come problema pubblico. Il ruolo del potere giudiziario nella scoperta delle “mafie di Ostia” ” di Elena Ciccarello; “Fra distanziamento e affermazione. Pratiche narrative di donne di mafia detenute” di Martina Paranza; “Meglio un pollaio domani che una gallina oggi. Le polizie speciali nella lotta al terrorismo e alla mafia: uomini, prassi e metodi” di Gabriele Licciardi.

Francesca Dalrì … [et al.], Nessuna parità oltre la finzione, in lavialibera, n. 7 (2021), 20-46
Il dossier raccoglie diversi contributi sul tema della parità di genere, dal tema delle disuguaglianze economiche, al disagio che devono affrontare le persone transessuali, alla violenza di genere e ai femminicidi, all’uso del corpo delle donne anche nelle proteste politiche, alle donne di mafia, all’attivismo ecologico femminile. Si segnala in particolare l’intervista di Marika De Maria ad Alessandra Dino, ordinario di Sociologia della devianza all’Università di Palermo, Alessandra Dino: “Le donne di mafia non sono un universo a parte”.

A cura di Antonia Cava, Il Gioco del killer. Culture mafiose e minori, Franco Angeli, Milano, 2020, 141 p.
Questo volume raccoglie i contributi di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, accomunati dall’aver preso parte al Master “Esperto in intervento sociale minori e mafie”. I saggi proposti analizzano le culture mafiose e la devianza minorile generando un serrato confronto tra differenti prospettive teoriche e di ricerca. Una riflessione interdisciplinare che non solo interpreta il tema dei “figli di mafia”, ma esplora anche strategie che possano offrire un’alternativa sociale, culturale e affettiva.
Collocazione Biblioteca: P0041

SicurezzaScienze.Cop.qxpLe scienze sociali e il fenomeno mafioso. Mezzo secolo di strada (in salita), in Sicurezza e scienze sociali, a. 8, n. 3 (set.-dic. 2020), pp. 95-111
Attraverso una prospettiva autobiografica, l’autore racconta cinquant’anni di storia degli studi del fenomeno mafioso e della criminalità organizzata all’interno delle scienze sociali. Ricostruisce pregiudizi culturali, spinte al cambiamento, diffidenze e successi riguardanti questo campo di ricerca, giungendo fino al contesto europeo odierno, dove lo studio della criminalità organizzata non è considerato sufficientemente importante.

Liliana Madeo, Donne di mafia. Vittime. Complici. Protagoniste, Miraggi, Torino, 2020, 261 p.
Il libro racconta il tumulto all’interno di Cosa Nostra che le donne hanno provocato o subìto, muovendosi fra silenzi, esplosioni di dolore e di ira, propositi buoni o insensati, ripensamenti e vendette. Donne che hanno incoraggiato i loro uomini a uscire dal circuito mafioso in cui sono cresciuti: li aiutano, gli dischiudono le potenzialità di una vita nuova, libera; sono al loro fianco nei rifugi all’estero o in Italia, sotto un altro nome, in luoghi continuamente diversi che il loro stato di collaboratori di giustizia gli garantisce. E donne che non condividono un percorso simile, si schierano clamorosamente contro i mariti o si chiudono in casa per godere almeno della rete di solidarietà della cosca. Le più giovani diverse da quelle anziane. Quelle che si pentono. Quelle che piantano il marito. Quelle che si suicidano. Quelle che tutto vedono e sanno ma non parlano né vengono consultate dai loro uomini, e quelle che – come ha detto Giovanni Falcone – «decise e sicure di sé, sono entrate in rotta di collisione con il mondo chiuso, oscuro, tragico, ripiegato su se stesso e sempre sul chi vive di Cosa Nostra» si raccontano e si alternano in questo libro.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.591

A cura di Giovanna Torre, L’insonnia della civetta. Dialoghi sulle mafie nella letteratura, Santa Caterina, Pavia, 2020, 141 p.
Testo che indaga sulle mafie, risultato da incontri tenuti presso il Collegio Santa Caterina da Siena di Pavia, da ottobre a dicembre 2019. Analizza testi di G. Carofiglio, D. Chirico, E. Ciconte, G. Creazzo, D. De Silva, G. Di Feo, F. Feo, G. Pignatone, M. Prestipino, G. Savatteri, G. Tizian, A. Vannucci che raccontano nei loro romanzi i diversi territori italiani e sono qui in dialogo con giornalisti, storici, professori e procuratori per illuminare la nostra attualità investita di mafia e corruzione.

9788817143554_0_536_0_75Roberto Di Bella, Monica Zappelli, Liberi di scegliere. La battaglia di un giudice minorile per liberare i ragazzi della ‘ndrangheta, Rizzoli, Milano, 2020, 251 p.
Violenza, onore, omertà sono i codici della ‘ndrangheta. All’interno delle famiglie rispettarli è un dovere che non si discute. Le madri crescono i figli per consegnarli a un mondo fondato su questi valori e i figli sanno che un giorno dovranno fare il mestiere dei padri. Roberto Di Bella, giudice minorile a Reggio Calabria, in venticinque anni ha processato prima i padri, poi i loro figli. Sempre per gli stessi reati. Ha visto ragazzi procedere inesorabilmente verso una vita adulta fatta di violenza e carcere duro. E ha capito che occorreva dare a questi ragazzi una possibilità. L’unico modo per farlo è stato allontanarli dalla Calabria, dalla ragnatela di ricatti, pressioni, allusioni che il loro nucleo familiare avrebbe messo in atto. Un percorso non sempre semplice, anzi, spesso faticoso e doloroso, ma che ha restituito a molti ragazzi la possibilità concreta di una vita diversa da quella segnata dal carcere e dalla violenza dei loro padri. Roberto Di Bella in queste pagine ci racconta come è maturata in lui questa scelta, le reazioni dei ragazzi, la collaborazione, inaspettata, di molte madri. Un’esperienza vissuta giorno dopo giorno che nel tempo ha dato vita a un protocollo oggi adottato anche in realtà diverse dalla Calabria.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.385

Giuliana Adamo, Save the mafia children. Liberi di scegliere. Un modello italiano nella lotta contro la criminalità, Castelvecchi, Roma, 2019, 176 p.
I figli della ’ndrangheta nascono per seguire le orme dei padri, crescono in un clima di violenza e odio e i loro diritti sono continuamente calpestati in nome dell’“onore” mafioso. Per questo, l’iniziativa “Liberi di scegliere” del giudice Roberto Di Bella è fondamentale: attraverso procedimenti che prevedono la decadenza o la limitazione della responsabilità genitoriale, seguiti da attenti percorsi di reinserimento nella società, i figli di mafia possono finalmente avere la possibilità di vivere una vera infanzia, immaginare un futuro lontano dalla criminalità, dalla violenza e dalla morte. E sono gli stessi giovani a far sentire la loro voce in questo libro ricco di forti e drammatiche testimonianze. L’autrice racconta la storia di questi ragazzi e delle loro madri con competenza e passione, affinché la coraggiosa iniziativa di Di Bella non svanisca nel nulla e possa anzi essere un esempio per progetti futuri non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.384

Autori: Carmelo Dambone, La violenza spettacolarizzata, Il crimine e l’impatto psicologico della comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2019, 200 p.
L’autore, psicologo clinico, psicoterapeuta e docente universitario nel campo della psicologia forense, propone un testo introduttivo allo studio dei processi di spettacolarizzazione del crimine e dei rapporti tra crimine e impatto psicologico della comunicazione, rivolto a studenti universitari e a professionisti. Vengono analizzati i processi di comunicazione dei fenomeni criminali connessi a quattro fattori: il criminale, la vittima, lo spettatore e i mass media, con l’intento di fornire strumenti operativi adeguati per la lettura di situazioni critiche. Dei temi delittuosi trattati, come violenza sessuale, stalking, femminicidio, sono presentati anche casi di cronaca di cui sono analizzate le distorsioni e le suggestioni dei mass media, i quali reinterpretano la violenza fornendole una carica emotiva che crea allarmismo nel contesto sociale. Si consulti in particolare il cap. 17: Criminalità mafiosa.
Collocazione Biblioteca: 19095

9788865792162_0_536_0_75Marcello Ravveduto, Lo spettacolo della mafia. Storia di un immaginario tra realtà e finzione, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2019, 204 p.
Si tratta dell’immaginario sulla mafia. Dal cinema alle serie tv, passando per internet e i social media fino ai negozi di moda, il volume analizza la costruzione e l’evoluzione della narrazione mafiosa attraverso la comunicazione nel nuovo millennio. Un saggio che approfondisce l’immaginario mafioso e come questo abbia influito sulla nostra percezione della criminalità.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.464

Tamar Pitch, Andrea Pugiotto, L’odierno protagonismo della vittima. Un dialogo tra Tamar Pitch e Andrea Pugiotto, in Studi sulla questione criminale, a.14, n.3 (2019), pp. 111-122
L’articolo comprende due interventi che hanno avuto luogo all’interno del seminario “Carcere e Giustizia, Ripartire dalla Costituzione rileggendo Alessandro Margara” (Firenze, 2019), nella sessione dedicata al tema “Moralità e diritto: il protagonismo della vittima”. Si segnala l’intervento di Andrea Pugiotto che illustra il concetto di “paradigma vittimario”, ne traccia la genesi e spiega la dilatazione di questo concetto nel caso delle vittime di mafia e di stragi terroristiche.

Gli intrecci tra mafia, economia e politica

A cura della Regione Lazio [Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la Legalità della Regione Lazio], Mafie nel Lazio. VI e VII rapporto, [Regione Lazio], [Roma], [2022], 218 p.
Da diversi decenni a Roma operano gruppi di criminalità organizzata, con una varietà di forme di coabitazione che spaziano tra cooperazione e conflitto, strategie egemoniche e accordi per la spartizione di settori e campi di attività. Da una parte le mafie tradizionali, dall’altra i gruppi romani autoctoni. Questi rapporti presentano la situazione nella sua complessità ed in particolare, oltre che a Roma, ad Anzio, Nettuno, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. I rapporti coprono due anni, il VI rapporto prende in considerazione il periodo che va dal 1° marzo 2020 al 31 maggio 2021, il VII, l’anno successivo.

Avviso Pubblico ; a cura di Claudio Forleo, Giulia Migneco, Pierpaolo Romani, Amministratori sotto tiro, Rapporto 2021, Avviso Pubblico, Grugliasco, 2021, 31 p.
Avviso Pubblico dal 2010 redige annualmente un Rapporto, in cui vengono elencate le minacce e le intimidazioni mafiose e criminali nei confronti degli amministratori locali e di persone che operano all’interno della Pubblica Amministrazione in tutta Italia. Il Rapporto 2021 rileva che gli amministratori locali italiani continuano ad essere sotto tiro in tutte le regioni d’Italia, seppure i dati relativi all’anno considerato facciano registrare un calo nella numerosità degli eventi rispetto al 2020. Si rileva un progressivo assottigliamento delle distanze tra Centro-Nord e Sud. Colpisce, inoltre, che nel 2021 un atto intimidatorio su cinque sia stato compiuto in Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, a conferma di quanto il rapporto tra mafia e politica sia un tema attuale sul quale intervenire con urgenza. La tipologia degli strumenti di minaccia è varia: insieme agli incendi di auto, abitazioni, strutture e mezzi comunali, le intimidazioni corrono anche sul web, in particolar modo sui social network, con fake news ed hate speech. Disponibile in PDF.

copertina_9_2021Andrea Giambartolomei, Un broker per tutte le organizzazioni, in lavialibera, n. 9 (2021), pp. 49-52
Quattro indagini sulle petrolmafie, condotte dal procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, hanno portato alla luce una rete di organizzazioni attive nel commercio degli idrocarburi, svelando intrecci tra imprenditori, professionisti, prestanome e mafie. Al centro della rete non si trova un boss mafioso, ma un colletto bianco, parente di camorristi.

Rosario Sardella, Il dossier mafia-appalti, in Siciliani, a. 16, n. 136 (dic. 2021) – on line, pp. 30-39
Rileggere oggi i faldoni del dossier “Mafia-Appalti” finito, al termine dell’inchiesta dei carabinieri del ROS, nelle mani dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ci fa conoscere qualcosa del livello più alto raggiunto da Cosa nostra, solleva interrogativi, ma ci fa guardare anche da una prospettiva diversa l’epoca delle stragi. Si veda anche, dello stesso autore, l’articolo La trattativa: ci fu ma non è reato, in Siciliani, a. 16, n. 135 (ott.-nov. 2021) – on line, pp. 40-49

David Gentili, Ilaria Ramoni, Mario Turla, Il giro dei soldi. Storie di riciclaggio. Da Milano al Delaware: dove finiscono i capitali sporchi di evasori e criminali, Altra Economia, Milano, 2021, 159 p.
Il riciclaggio, cioè l’impiego in attività economiche lecite dei profitti realizzati tramite condotte delittuose, è un reato universale: tutti i criminali ne hanno infatti bisogno. Il riciclaggio ha effetti devastanti sulla società e sulle attività economiche lecite perché altera il libero mercato, inquina la concorrenza, sottrae risorse allo Stato. Il libro racconta la storia del riciclaggio dagli anni ’70 ad oggi, ne spiega la fattispecie e il rapporto con altri reati, svela il funzionamento dei sistemi offshore, analizza i paradisi fiscali e gli habitat preferiti dai riciclatori, come i locali della movida. Per contrastarli un ruolo centrale lo possono giocare l’Europa e le amministrazioni comunali, controllando gli investimenti e e le gare di appalto. Gli autori sono presidente e collaboratori della Commissione antimafia del Consiglio Comunale di Milano.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.491

9788858136898Gian Carlo Caselli, Guido Lo Forte, Lo Stato illegale. Mafia e politica da Portella della Ginestra a oggi, Laterza, Bari, 2020, 182 p.
Il testo, i cui autori sono ex magistrati che per anni hanno lavorato alle inchieste e ai processi contro la mafia, ricostruisce la storia delle organizzazioni mafiose negli ultimi settanta anni, dal dopoguerra ad oggi, e soprattutto dei loro rapporti con la politica. Dopo aver analizzato le fasi della battaglia di potere con lo Stato, si sofferma sulla politica interna di Cosa nostra, sul suo ordinamento istituzionale, per arrivare poi a delineare gli scenari più attuali.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.500

Christian Elia, Il sacco edilizio di Tirana, in FQ MillenniuM, a. 5, n. 51 (nov. 2021) – on line, pp. 78-85
A Tirana, capitale albanese, i proventi del traffico di droga e di migranti vengono “lavati” investendo nell’edilizia. Si costruiscono nuovi quartieri provocando l’impennata dei prezzi e la distruzione degli edifici più antichi. Tuttavia la povertà in Albania è ancora molto diffusa e pochi possono permettersi di comprare una casa.

Daniela De Crescenzo, Immobiliare camorra, in lavialibera, n. 10 (2021), pp. 61-63
In Campania è quasi impossibile ottenere un alloggio di edilizia popolare, poiché le assegnazioni sono nelle mani della malavita, che gestisce interi quartieri, oggi approfittando anche del blocco degli sfratti varato in pandemia.

Claudio Forleo, Giulia Migneco, La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma, Altra Economia, Milano, 2021, 160 p.
La patologia di disturbo da gioco d’azzardo produce effetti devastanti sulle persone, inoltre il settore legale dell’azzardo è pesantemente infiltrato dalla criminalità organizzata che alimenta un mercato parallelo di gioco clandestino. Lo stato incassa oltre 10 miliardi di euro all’anno, ma le entrate sono inferiori ai costi sociali e sanitari. Con il contributo di esperti, addetti ai lavori, questo libro affronta tutti gli aspetti della “pandemia da azzardo”, offrendo a Stato ed Enti locali indicazioni concrete per attuare riforme ed azioni per prevenire il fenomeno. Si segnalano in particolare il cap. 4: “Il secondo affare dopo la droga. Alle mafie piace l’azzardo” e il cap 10: “L’impatto Covid sugli interessi criminali.” Il testo si avvale inoltre di una prefazione di Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia.
Collocazione Biblioteca: 18955

triangoloA cura di Francesca Rispoli, Il triangolo pericoloso. Mafie, corruzione, pandemia. Indagine nazionale sulla percezione delle mafie e della corruzione durante il COVID-19, lavialibera, Torino, 2021, 127 p.
Il libro presenta un’indagine sulla percezione delle mafie e della corruzione nel nostro paese, condotta da Demos e Libera durante l’epidemia di Covid-19. Le tabelle di dati sono interpretate e commentate da numerose voci appartenenti al mondo dell’università, del giornalismo, delle istituzioni e del mondo sociale.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.482

Nicola Gratteri, Antonio Nicaso, Ossigeno illegale. Come le mafie approfitteranno dell’emergenza Covid-19 per radicarsi nel territorio italiano, Mondadori, Milano,  2020, 143 p.
L’attuale emergenza economico-sanitaria innescata dall’epidemia da Covid-19 rappresenta per le mafie un’occasione. Secondo gli autori le organizzazioni criminali cercheranno di trarne vantaggio, usando la corruzione per infiltrarsi nelle tante increspature dell’economia legale e soprattutto della politica. L’esortazione degli autori, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, è che le mafie andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico, perché «sono in molti a essere avvezzi alla logica della corruzione, ovvero a quella forma di “ossigeno illegale” che altera le regole del mercato e stravolge i principi della democrazia». Per fermare questo fenomeno, che non riguarda soltanto il nostro Paese ma è ormai di portata globale, è necessario proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall’intera Europa.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.478

Mauro Croce, Raffaele Bianchetti, Sara Sbaragli, Gioco d’azzardo e criminalità. Riflessioni introduttive e alcuni spunti di ricerca, in ALEA Bulletin, A. 8, n. 2 (2020) – on line, pp. 8-15
L’articolo propone una sintesi delle varie correlazioni tra gioco d’azzardo e criminalità, dalla permeabilità tra persone dipendenti dal gioco e il mondo della criminalità, sia nel passaggio dal gioco a commettere crimini che viceversa, all’uso del gioco d’azzardo da parte della criminalità organizzata per il riciclaggio di denaro ma anche per trovare “manovalanza” e prestanome approfittando di persona indebitate, e infine della possibilità che il gambling legale e illegale, al posto di controbilanciarsi, contribuiscano invece all’espandersi dei problemi correlati.

Egidio Ceccato, Delitti di mafia, depistaggi di Stato, Castelvecchi, Roma, 2020, 249 p.
Grazie a un’approfondita ricerca storiografica, testimonianze di pentiti e documenti giudiziari, l’Autore ripercorre alcuni degli eventi più oscuri della Prima Repubblica, mostrando come taluni settori delle istituzioni non abbiano esitato ad avvalersi della criminalità mafiosa o del terrorismo fascista per la difesa di inconfessabili segreti di Stato. Complemento del titolo sul frontespizio: “Gli intrecci tra mafia, estremismo fascista e istituzioni deviate nelle vicende Mattei, De Mauro, Verzotto e Dalla Chiesa”.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.594

C30_17x24_COP-200pixelGiovanni Melillo, Giuseppe Furcinti, Enrico Contieri, I rapporti tra mafia e impresa. Modelli di analisi economico-gestionale, qualificazione giuridica e strumenti di contrasto, Laurus Robuffo, Roma, 2019, 386 p.
Argomento del libro è il rapporto tra le mafie e il mondo dell’imprenditoria. Il tema è affrontato in cinque capitoli: 1) Il modello tradizionale di imprenditoria mafiosa. L’impresa mafiosa in senso stretto; 2) Le relazioni tra mafia e imprenditoria legale. Le imprese a partecipazione o a collusione mafiosa; 3) La qualificazione normativa dei rapporti tra mafia e impresa e delle condotte illecite dell’imprenditore; 4) Gli strumenti di contrasto patrimoniale; 5) Modelli di indagine e strategie investigative. Il volume è rivolto a magistrati inquirenti, giudici e forze di polizia, come strumento di consultazione economico-giuridica sulle questioni interpretative e applicative dei rapporti tra mafia e impresa. Inoltre, può essere un ausilio didattico interdisciplinare nella formazione universitaria e post-universitaria su questo tema.
Collocazione Biblioteca: MAF.03.131

Stefano Padovano, Vulnerabilità dei poteri “forti” verso il crimine organizzato e di matrice mafiosa: il caso di Genova, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 48, n. 4 (2019) – on line, pp. 300-315
La gravità di un fenomeno criminoso non si misura soltanto dal numero di omicidi consumati, ma dall’uso della violenza o delle intimidazioni e dalla capacità di infiltrarsi in un ambiente lecito, fino ad imporsi nel tessuto sociale. Per queste ragioni, a partire da una ricognizione scientifica in tema di crimine organizzato mafioso, lo studio proposto approfondisce il tema delle compromissioni che hanno coinvolto alcuni esponenti politici indagati per violazione di interessi e finalità pubbliche in Liguria nel 2011. Lo scopo dell’articolo è quello di indagare la genesi e la commistione di interessi tra gli attori della società civile e quelli delle organizzazioni criminali.

Aldo Giannuli, Mafia mondiale. Le grandi organizzazioni criminali all’epoca della globalizzazione, Ponte alle Grazie, Milano, 2019, 419 p.
In questo volume Aldo Giannuli, politologo, storico e saggista, presenta una “geopolitica della Mafia”, per dare una visione d’insieme del fenomeno della mondializzazione del sistema mafioso e della sua ricaduta sugli affari politici ed economici del pianeta. Il volume è suddiviso in 5 capitoli: 1. “Le mafie classiche”; 2. “Le mafie emergenti e quasi-mafie”; 3. “La rivoluzione criminale”; 4. “Le nuove frontiere del crimine mafioso”; 5. “Mafie e Stati: per una geopolitica del crimine”. Segue un’appendice dedicata alla “Pirateria nel mondo globalizzato”. Il volume è corredato da 37 cartine esplicative.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.488

www.mondadoristoreClaudio Cordova, Gotha. Il legame indicibile tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi deviati, PaperFIRST, Roma, 2019, 378 p.
L’autore, giornalista, consulente della Commissione parlamentare antimafia, presenta un’inchiesta che svela i legami tra criminalità organizzata, massoneria, ambienti eversivi e il mondo delle istituzioni, avvalendosi di fonti giudiziarie inedite. Da essa emerge come le cosche si siano infiltrate nell’economia, nel sociale, nella Chiesa, nelle forze politiche.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.589

Rocco Sciarrone, Luca Storti, Le mafie nell’economia legale. Scambi, collusioni, azioni di contrasto, Il Mulino, Bologna 2019, 198 p.
Le mafie continuano a prosperare sia nelle zone di insediamento tradizionale sia in quelle di nuova espansione. In particolare, risulta in crescita la loro presenza nell’economia legale, favorita da situazioni in cui si ravvisa una “confusione” tra lecito e illecito. Il libro affronta questi temi, approfondendo i rapporti e gli scambi tra mafiosi e imprenditori. Viene quindi analizzata l’area grigia, intesa come un campo organizzativo in cui prendono forma relazioni di collusione e complicità. Essa costituisce oggi il fronte più avanzato – e anche più problematico – del contrasto alle mafie. Per disfare il nesso tra mafia ed economia sono necessari – secondo gli autori – strumenti di azione differenziati, non solo di tipo repressivo, ma anche di tipo preventivo e “curativo”.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.497

Stefano Consiglio… [et al.], Organizzazioni criminali. Strategie e modelli di business nell’economia legale, Donzelli, Roma, 2019, 242 p.
Come da tempo dimostrato nella letteratura scientifica e dai più importanti organismi pubblici di contrasto alle mafie, le organizzazioni criminali si rafforzano attraverso la creazione di relazioni con diverse tipologie di attori (rappresentanti della politica, delle pubbliche amministrazioni, del mondo imprenditoriale e delle professioni). Il libro affronta, secondo una prospettiva manageriale, il tema della relazione tra economia legale e illegale approfondendo le strategie e i comportamenti organizzati delle imprese che operano nell’ambito degli appalti pubblici in modo (apparentemente) legittimo, ma che rispondono a una catena di controllo di tipo criminale.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.470

71dGaccVgDLA cura di Rocco Sciarrone ; Fondazione Res, Mafie del Nord. Strategie criminali e contesti locali, Donzelli, Roma, 2019, 445 p.
Il libro affronta i temi della mafia e dell’antimafia fuori dalle tradizionali zone di insediamento e tiene conto dei recenti sviluppi delle vicende giudiziarie, a partire dall’inchiesta Mafia Capitale e da numerose altre che hanno riguardato il Centro e Nord Italia. Emergono modelli differenziati di insediamento, in cui prevalgono organizzazioni riconducibili alla ‘ndrangheta e alla camorra, che riescono ad affermarsi utilizzando non solo competenze di illegalità ma anche risorse di capitale sociale. In alcuni contesti si osservano infiltrazioni nel tessuto economico, in altri risultano in crescita situazioni di vero e proprio radicamento territoriale. In tutti i casi sembra essere decisiva la presenza di soggetti “esterni” -imprenditori, politici, professionisti- disponibili a intrecciare rapporti di scambio con i mafiosi: un’area grigia in cui le pratiche di illegalità, spesso preesistenti, favoriscono relazioni di complicità e collusione nella sfera legale dell’economia, della politica e delle istituzioni.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.468

Achille Rossi, Il versante nascosto della criminalità, in L’Altrapagina, a. 36, n.4 (apr. 2019), pp. 29-41
Il dossier tratta dell’infiltrazione della mafia nel settore finanziario. Il sistema finanziario attualmente permette di immettere nel mercato un grande flusso di denaro proveniente da attività criminali. Viene spiegato dettagliatamente come la mafia cambi il proprio volto allo scopo di infiltrarsi e importare il proprio modello in nuovi campi. Si porta ad esempio il caso di Peppino Impastato e la situazione a Cinisi.

Nuccio Anselmo con Giuseppe Antoci, La mafia dei pascoli. La grande truffa all’Europa e l’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2019, 114 p.
Milioni di euro guadagnati per anni in silenzio da Cosa nostra. Un business “legale” e inesplorato. Boss che riuscivano inspiegabilmente ad affittare tanti ettari di terreno nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia, terrorizzando allevatori e agricoltori onesti, li lasciavano incolti e incassavano i contributi dell’Unione Europea perfino attraverso “regolari” bonifici bancari. Un meccanismo perverso che si perpetuava di famiglia in famiglia e faceva guadagnare somme impensabili. Un affare che si aggirerebbe, solo in Sicilia, in circa tre miliardi di euro potenziali negli ultimi 10 anni. E nessuno vedeva o denunciava. Fino a quando in quei boschi meravigliosi e unici al mondo non è arrivato Giuseppe Antoci, che è riuscito a spazzare via la mafia dal Parco realizzando un protocollo di legalità che poi è diventato legge dello Stato ed oggi è applicato in tutta Italia.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.574

Mafia, ambiente, agricoltura,  salute

downloadOsservatorio Placido Rizzotto, Flai-Cgil, Agromafie e caporalato. Sesto Rapporto, Futura, Roma, 2023, 327 p.
Il VI Rapporto Agromafie e caporalato, curato dall’Osservatorio Placido Rizzotto/Flai Cgil, si pone ancora una volta l’obiettivo di realizzare una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento che riguardano i lavoratori e le lavoratrici della filiera agro-alimentare. Negli ultimi due anni, il contesto generale del settore ha subito stravolgimenti epocali, che ci restituiscono una delle fasi più incerte dal dopoguerra a oggi, evocando dinamiche e scenari fino a non molto tempo fa del tutto imprevedibili. È indubbio che gli effetti della pandemia e, successivamente, della guerra in Ucraina abbiano prodotto, soprattutto tra i lavoratori meno tutelati, ulteriori difficoltà e disagi. Un trend che non può non preoccupare, se si considera il fatto che nelle nostre campagne l’esercito delle persone occupate irregolarmente è in continua crescita, con il relativo aumento dell’esposizione al caporalato e allo sfruttamento. Le analisi e gli approfondimenti contenuti nelle prime due sezioni del volume, oltre a contestualizzare la fase, provano a esaminare le norme di contrasto alle forme di sfruttamento, così come quelle di tutela e assistenza alle vittime. Una lettura fatta di chiaroscuri, in cui emergono purtroppo con maggiore evidenza gli elementi di debolezza rispetto a quelli di forza. La terza sezione rappresenta, come di consueto, la parte più innovativa del Rapporto, con l’attività di inchiesta sociale, centrata quest’anno su quattro casi di studio (in due regioni del Nord e due del Mezzogiorno), effettuata ascoltando – e riportando – la voce e le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti. Prefazione di Maurizio Landini. Introduzione di Giovanni Mininni.
In arrivo in Biblioteca.

Marco Bevilacqua, La mafia vive dove regna la legge del profitto. Conversazione con Luigi Ciotti, in Rocca : quindicinale della Pro Civitate Cristiana, A. 82, n. 4 (feb. 2023), pp. 30-34
L’intervista a Luigi Ciotti, a cinquanta anni dalla sua ordinazione sacerdotale, tocca diversi temi da sempre al centro del suo impegno sociale: la mafia e le connivenze nella società civile, il suo trasformarsi in moderna impresa criminale con un preciso ruolo nel sistema economico globale, il crescere delle disuguaglianze sociali, il dramma delle devastazioni ambientali, la guerra in Ucraina, il messaggio cristiano di amore e fratellanza che oggi più che mai deve essere testimoniato con i fatti, con la vita.

Alberto Perduca, Caporalato: dieci tesi per combatterlo, in Rocca, A. 81, n.14 (lug. 2022), pp. 22-23
Il caporalato trova occasione di sviluppo nella lunga stagione in cui i salari vengono sacrificati per ottenere prezzi sempre più competitivi per merci e servizi. Il problema del reclutamento temporaneo utile ad alcuni tipi di impresa trova occasione perfetta in questo tipo di reclutamento della forza lavoro. Oggi non è interessata solo l’agricoltura ma anche l’edilizia, l’editoria, la logistica e la ristorazione. Per questo le opportunità offerte dal “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo” e il PNRR costituiscono occasione da non mancare.

9788866273653_0_536_0_75A cura dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, Ecomafia 2022. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, Ambiente, Milano, 2022, 320 p.
L’edizione 2022 del rapporto Ecomafia, redatto come ogni anno da Legambiente in collaborazione con le forze dell’ordine, racconta e mette in chiaro le ultime storie di delinquenza ambientale. I settori in cui si impongono gli ecocriminali sono molti. Primo fra tutti quello dei rifiuti, con la gestione invisibile di enormi quantità di sostanze tossiche, subito seguito da quello del cemento illegale, con edifici e quartieri costruiti abusivamente a discapito del paesaggio e degli ecosistemi. Così, mentre il Paese tenta di accelerare sulla transizione ecologica, le organizzazioni ecomafiose intralciano lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, colgono ogni nuova occasione per speculare e continuano, parallelamente, a fare affari nell’agroalimentare e nella tratta degli animali.    Tra i focus si segnalano: “Ecomafia senza confini” a cura dell’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli.
In arrivo in Biblioteca.

Francesca Dalrì, Francesco Donnici, Calabria, la centrale dei misteri, in lavialibera, n. 11 (2021), pp. 58-62
L’articolo indaga sulla centrale a biomasse del Mercure, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, che è da 40 anni al centro di controversie tra chi vuole rilanciarla e chi ne chiede l’immediata chiusura. Sulla sua attività gravano infatti molti punti oscuri: dagli interessi criminali per il settore, alle accuse di scarsa trasparenza nel monitoraggio dell’inquinamento ambientale, fino ai possibili nessi con gli incendi dolosi nei boschi calabresi.

A cura di Giorgio Zampetti, Angelo Gentili, Agroecologia circolare. Dal campo alla tavola. Coltivare biodiversità e innovazione, Ambiente, Milano, 2021, 391 p.
Da principale responsabile di molti dei più gravi squilibri ambientali del pianeta, l’agricoltura può trasformarsi in un prezioso alleato per combattere il cambiamento climatico e creare un’economia rispettosa dell’equilibrio naturale. Lo dimostrano realtà diffuse e ben radicate sul territorio italiano, custodi della tradizione ma anche capaci di rinnovarsi per affrontare con coraggio le sfide future. Attraverso i contributi di docenti universitari, professionisti del settore e le testimonianze di 30 tra le aziende italiane più innovative, il testo analizza gli aspetti fondamentali di un settore agroalimentare rispettoso dell’ambiente e capace di produrre cibo sano ed equo. Inoltre, attraverso la valorizzazione degli scarti, l’utilizzo di materiali eco-compatibili, lo sviluppo delle rinnovabili e di nuove tecnologie, riesce a favorire la resilienza delle comunità e a trasferire l’amore per la terra alle nuove generazioni. Si segnala in particolare il cap. 7:  L’etica e i valori: combattere l’agromafia e il caporalato per un cibo giusto.
Collocazione Biblioteca: 19039

A cura di Alessandro Colletti, Goffredo Fofi, Terra di lavoro. Esperienze e riflessioni dai paesi di don Peppe Diana, Edizioni dell’Asino, Roma, 2020, 360 p.   
Questa raccolta di saggi e testimonianze cerca di fare il punto sulla provincia casertana, vittima della camorra e delle scorie che ha lasciato nei decenni. Gli autori misurano lo stato di salute di un popolo che oggi vive la contemporanea presenza della camorra e assenza delle istituzioni, attraverso il welfare e l’ambiente, due punti di osservazione usati come chiave di lettura delle complesse dinamiche sociali, che mostrano forme di resistenza attive e passive, ma mai banali e scontate. Come un caleidoscopio di voci, la realtà della provincia viene composta di frammenti di vite vissute nel sociale, nell’attivismo civico, nella volontà di esserci.
Collocazione Biblioteca:    MAF.06.388 

9788868353605_0_536_0_75Marco Omizzolo, Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli,  Milano, 2020, 317 p.
Un viaggio nel cuore delle agromafie, tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono – letteralmente – di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l’anno. Un viaggio, quello di Omizzolo, condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell’Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab, sulle tracce di un trafficante di esseri umani. Un’inchiesta sul campo che parte dall’osservazione e arriva alla mobilitazione: scioperi, manifestazioni, denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.492

Antonio Pergolizzi, Rifiuti, falle del sistema ed ecocriminali, in lavialibera, n. 5 (set. – ott. 2020), pp. 60-63
L’autore, esperto di temi ambientali e curatore del rapporto Ecomafia di Legambiente, fa il punto sulla “ecocriminalità”, a partire da un’operazione condotta in Toscana contro il traffico illecito di rifiuti speciali. Emerge dall’inchiesta il ruolo egemone in alcuni contesti delle mafie, integrate nel sistema economico locale, pronte a gestire, in proprio o con prestanomi, ditte di gestione dei rifiuti anche per riciclare denaro sporco. Si inseriscono con facilità in un sistema burocratico complesso e spesso inefficiente: la risposta quindi è la buona governance nel ciclo dei rifiuti.

Francesco Donnici, San Ferdinando, dopo lo sgombero tante macerie e nessun vincitore, in lavialibera, n. 2 (mar. – apr. 2020), pp. 61-64
L’autore ripercorre le vicende dell’insediamento nella zona di San Ferdinando di migliaia di immigrati irregolari, sfruttati per il lavoro nelle campagne dal caporalato e dalla criminalità e costretti a vivere in una enorme baraccopoli priva di qualsiasi requisito di igiene. La decisione presa in seguito ai Decreti Sicurezza di distruggere la baraccopoli, ha reso invisibili i lavoratori clandestini e ancora più precarie le loro condizioni di vita, specialmente in questi ultimi mesi di emergenza coronavirus.

A cura di Antonello Scialdone, Direzioni di senso, migrazioni e conflitti sociali, in Sicurezza e scienze sociali, a. 8, n. 1 (gen.-apr. 2020), pp. 19-154
La monografia pubblica i contributi presentati al Festival della Sociologia tenutosi a Narni nell’ottobre del 2019, il cui tema generale è “Senso e direzione di senso”. Nella prima sezione “Saggi” sono raccolti contributi che analizzano in vari modi il disorientamento nella società, di fronte ad eventi storici, al sistema economico dominante, ai conflitti in atto, alle diverse forme di partecipazione, alla ricerca di senso nella “Smart city”. La sezione “Esperienze” è invece dedicata alle migrazioni: dall’analisi del fenomeno in Italia, agli indicatori di integrazione, al tema dell’esclusione abitativa, al rapporto tra globalizzazione, grande distribuzione organizzata, braccianti stranieri e agromafie.

InsaFrancesca Rispoli, Peppe Ruggiero, Alberto Vannucci ; introduzione di Gian Carlo Caselli, InSanità. L’impatto della corruzione sulla nostra salute, lavialibera, Torino, 2020, 110 p.
Diverse caratteristiche rendono la sanità un terreno fertile per la corruzione e un contesto interessante per la criminalità organizzata. Il problema si è aggravato durante l’epidemia di Covid-19. Questo rapporto presenta una sintesi di alcune condotte che espongono alla corruzione il mondo dell’assistenza alla salute e riunisce la lettura delle evidenze derivanti dalle attività degli organi inquirenti con la lettura della percezione del fenomeno corruttivo. Riferendosi a diverse fonti, si propone come punto di partenza per chi voglia approfondire il fenomeno.
Collocazione Biblioteca: 15R17

Jean René Bilongo, Carlo Cefaloni, Giuseppe Gatti, Toni Mira, Spezzare le catene. Un lavoro libero tra centri commerciali e caporalato, Città Nuova, Roma, 2019, 136 p.
Il libro conduce il lettore in un viaggio all’interno del caporalato e del lavoro servile nell’Italia odierna. Racconta le inchieste della magistratura e della stampa sulle storie delle persone sfruttate, analizza la filiera agricola italiana, rimandando alle responsabilità dei consumatori e alla struttura della grande distribuzione organizzata delle merci, affidata a grandi gruppi internazionali del commercio; infine, informa sulle iniziative volte a difendere i diritti dei lavoratori, sostenendo concretamente percorsi di vera integrazione. Gli autori sono impegnati a vario titolo nel campo delle politiche migratorie, della lotta alle mafie e dell’informazione su questi temi.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.599

Eurispes, Agromafie. 6° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, Minerva, Argelato (Bo), 2019, 382 p.
Il 6° Rapporto Agromafie, elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, stima il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie a 24,5 miliardi di euro, con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno e con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale, immune alle tensioni sul commercio mondiale e alle barriere alla circolazione delle merci e dei capitali. La rete criminale si incrocia perfettamente con la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, con tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni che via via abbandonano l’abito “militare” per vestire il “doppiopetto” e il “colletto bianco”, riuscendo così a scoprire e meglio gestire i vantaggi della globalizzazione, delle nuove tecnologie, dell’economia e della finanza tanto che ormai si può parlare ragionevolmente di mafia 3.0.

Gian Carlo Caselli, Dalla pentola dell’agropirateria alla brace delle agromafie, in Rocca, A. 78, n. 1 (gen. 2019), pp. 36-38
La criminalità economica nel settore agroalimentare è sempre di più in mano alla malavita organizzata che si serve molto della comunicazione on-line. La normativa italiana nel settore appare insufficiente ed andrebbe riformata con una maggiore tracciabilità di dati nelle etichette dei prodotti. Dello stesso autore si veda anche l’articolo Dalla terra alla tavola, in Narcomafie, n. 2 (mar.-apr. 2017), pp. 14-19.

Nacotraffico

sissVincenzo Scalia, La criminalità organizzata in Italia e in Messico. Dalla costruzione sociale al contrasto: una comparazione, in Sicurezza e scienze sociali, a. 10, n. 3 (set.-dic. 2022), pp. 185-196
Analizzando gli approcci teorici e la storia delle organizzazioni criminali in Italia e Messico, l’autore prova a fornire, attraverso un percorso comparativo, uno spunto analitico che ruota attorno ai concetti di “legalità illegalizzata” e “illegalità legalizzata”, provando a inquadrare il fenomeno come una costruzione sociale inscritta nei conflitti di potere che si formano in ogni società. Si prova a dimostrare come il ruolo dello stato sia fondamentale nella definizione del problema e che le politiche di repressione, in quanto non guardano alla rete criminale, ma solo al fenomeno esteriore, tendono ad aggravare il problema e a violare i diritti umani.

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga, Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia. Anno 2022 (dati 2021), Dipartimento Politiche Antidroga, Roma, 2022, 556 p.
La Relazione, frutto del lavoro di coordinamento assicurato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, si compone di 7 parti suddivise in 10 capitoli. La prima parte analizza il mercato delle sostanze stupefacenti, fornendo dati sui sequestri, sulle variazioni di prezzo e sulle analisi qualitative delle sostanze sequestrate. Inoltre, espone strategie mirate alla riduzione dell’offerta e si sofferma sulle denunce penali per i reati droga-correlati. La seconda e la terza parte analizzano la diffusione e le tendenze di consumo nella popolazione, nonché le attività di prevenzione del fenomeno delle dipendenze messe in atto da tutti gli attori istituzionali del panorama nazionale. La quarta parte è dedicata ai servizi di trattamento delle persone che presentano dipendenza da sostanze. La quinta parte tratta i danni correlati al consumo di sostanze stupefacenti a partire dall’incidentalità stradale. Le ultime due parti, infine, riguardano le attività promosse dal Dipartimento e i lavori svolti durante la VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze dal titolo “Oltre le Fragilità”, conclusa a Genova il 27 e 28 novembre 2021.

UNODC United Nations Office on Drugs and Crime, World Drug Report 2022, United Nations,Vienna, 2022, 500 p.
Il rapporto fornisce una serie di dati sul consumo di droga nel mondo, sugli sviluppi dei mercati e del narcotraffico, e sull’impatto del consumo sulla salute. È formato da 5 volumetti: Booklet 1 riassume i quattro volumetti seguenti ed evidenzia le implicazioni politiche connesse ai dati riportati; Booklet 2 contiene una panoramica delle stime più recenti riguardanti il numero, l’età e il genere dei consumatori, le tendenze di consumo, l’impatto della pandemia da Covid-19 su questi dati, le conseguenze del consumo sulla salute, l’entità delle coltivazioni illecite, della produzione e del traffico a livello globale; Booklet 3 si focalizza su cannabis e oppiacei, compresa la liberalizzazione del consumo di cannabis in alcuni paesi; Booklet 4 si concentra sul mercato degli stimolanti e delle nuove sostanze; infine, Booklet 5 affronta il rapporto tra droghe e ambiente, le conseguenze ambientali delle coltivazioni illegali, della produzione di droghe e delle politiche di risposta. Sul sito UNODOC e sul nostro catalogo sono presenti le edizioni precedenti, anche in altre lingue.

European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA), European Drug Report 2022. Trends and Developments, EMCDDA, Lisbon, 2022, 55 p.
Il presente rapporto descrive l’ultima analisi dell’Osservatorio Europeo (OEDT) sulla situazione della droga in Europa, con particolare attenzione al mercato, all’uso di droghe illecite e ai danni correlati. Il rapporto contiene un set esaustivo di dati su questi temi e sui principali interventi di riduzione del danno su base nazionale. Oltre alla lingua inglese il rapporto è disponibile on line anche in altre lingue europee.
Collocazione Biblioteca: 50R22 (in arrivo)

r21

International Narcotics Control Board, Report of the International Narcotics Control Board for 2021, United Nations, Vienna, 2022, 160 p.
Il Rapporto sulla Droga per il 2021 che l’INCB (International Narcotics Control Board) ha presentato agli Stati membri, redatto sulla base delle informazioni trasmesse annualmente dagli stessi, fornisce il consueto aggiornamento sulla situazione globale del fenomeno droga e sul rispetto da parte degli Stati, che appartengono al sistema internazionale per il controllo della droga, degli obiettivi di salute e benessere previsti dalle Convenzioni ONU. Oltre a fornire dati specifici per i movimenti di molte sostanze classificate, il rapporto include commenti sulle tendenze emergenti e in corso nel mercato lecito delle sostanze psicotrope sotto controllo internazionale. Sul sito si trovano anche le edizioni precedenti e report specifici sui narcotici e sulle sostanze psicotrope.

Peter Andreas, Killer high. Storia della guerra in sei droghe, Meltemi, Milano, 2021, 363 p.
In questo libro Peter Andreas scava nella Storia umana per scoprire il ruolo decisivo che le sostanze psicoattive – pesanti o leggere, lecite o illecite, naturali o sintetiche – hanno avuto nei conflitti armati sin dall’epoca romana. Dalle antiche battaglie inzuppate di vino e birra alle metamfetamine che alimentarono l’aggressività dei soldati nazisti; dalle Guerre dell’oppio, alle Drug Wars americane contro la cocaina, che ora devastano il Messico dopo aver già segnato la Colombia; dall’invenzione della distillazione, che facilitò la conquista e la pulizia etnica del Nuovo Mondo, agli sconcertanti effetti dei conflitti armati sulla diffusione del tabacco e della polvere bianca: il viaggio nella Storia condotto dall’autore dimostra che droga e guerra sono cresciute insieme e sono diventate dipendenti l’una dall’altra.
Collocazione Biblioteca: 18983

Jonathan P. Caulkins, Radical technological breakthroughs in drugs and drug markets. The cases of cannabis and fentanyl, in International Journal of Drug Policy, vol. 94, art. 103162 (ago. 2021) – on line, pp. 1-19
La legalizzazione della cannabis e l’arrivo del fentanyl non medico stanno modificando radicalmente i mercati della droga nordamericani. Una parte essenziale di questo cambiamento è la capacità di produrre grandi quantità di queste droghe a basso costo, che è come una svolta tecnologica nella produzione. Questo saggio, attraverso tecniche di statistica descrittiva, analogia storica e ragionamento economico, esplora le possibili conseguenze future di queste tendenze. Lo studio indica che per la cannabis e gli oppioidi in Nord America, le condizioni sono mature per cambiamenti significativi, non solo nelle quantità consumate e nei danni associati, ma anche nei ruoli di queste droghe e nel loro controllo nella società. Non ci sono ragioni ovvie per cui queste tendenze non si diffonderanno anche in altri continenti.

Alberto Perduca, Le sfide della legalità, in Rocca, a. 79, n. 14 (lug. 2020), pp. 20-22
Il 2 giugno 2020 è stato pubblicato il Rapporto Com 2020 217 def, destinato a Parlamento e Consiglio europeo sul tema dell’aggressione dei beni criminali. Viene così operata una stima del volume di affari e di profitto generato dal crimine, che sia narcotraffico, tratta di esseri umani (a fine di sfruttamento sessuale e lavorativo,) traffico di migranti, frode online e riciclaggio. Vengono avanzate anche proposte operative per contrastare efficacemente il crimine e le ricchezze così accumulate.

51smTQ-r3QLLuigi Ciotti, Droga. Storie che ci riguardano, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2020, 111 p.
Partendo da un’esperienza di quasi cinquant’anni – don Luigi Ciotti aprì il primo centro di accoglienza per tossicodipendenti in Italia nel 1973 – questo libro affronta la complessità dell’argomento dell’uso e abuso di sostanze e degli effetti di queste sulle vite di tutti giorni. Racconta le storie umane dietro la dipendenza, denuncia il narcotraffico – il più redditizio business delle mafie – e stimola un impegno costante verso il raggiungimento di normative e metodologie di recupero che siano umane, che non puniscano ma valorizzino la dignità e la ricerca di autonomia.
Collocazione Biblioteca: 18635

Leopoldo Grosso … [et al.], Consumi stupefacenti, in lavialibera, n. 2 (mar. – apr. 2020), pp. 20-48
Il Dossier è preceduto alle pp. 2-3 dall’editoriale di don Luigi Ciotti “Persone, non problemi”, in cui il fondatore del Gruppo Abele ripercorre i 50 anni di incontro col problema droga, dagli anni ’70 con la diffusione mortale dell’eroina, al consumo della cocaina e ad altre sostanze da prestazione, fino all’attuale ritorno dell’eroina, sintetizzando anche la legislazione repressiva che non ha puntato sulla prevenzione. Il dossier contiene diversi articoli raggruppati in una sezione ‘Consumi” e una sezione “Narcotraffico”.

Piero Innocenti, Da tempo le mafie si sono fatte europee, in Segno, a. 46, n. 413-415 (mar. – mag. 2020), pp. 47-50
Le mafie non sono solo un problema italiano: significative presenze di ‘ndrine calabresi sono state rilevate in Germania; cosche reggine riciclano capitali finanziari in Olanda e la Svizzera è una delle destinazioni preferite dalle mafie. Entro il 2020 dovrebbe entrare in funzione la European Public Prosecutor’s Office, un organismo indipendente dell’Unione europea, competente a combattere i crimini contro il bilancio. Piero Innocenti, già questore in diverse città, ha lavorato per il Dipartimento per le Politiche Antidroga. Dello stesso autore e nello stesso numero anche “Le ‘Ndrine onnipresenti, una minaccia per il Paese”, pp. 75-79

Isak Ladegaard, Crime displacement in digital drug markets, in The International Journal of Drug Policy, (gen. 2019) – on line, vol. 63, pp. 113-121
L’autore, nello studio proposto, indaga con che modalità siti web illegali e reti online chiusi per attività criminali vengono ricostruiti e sostituiti su nuovi server e URL. L’indagine viene affrontata in tre passaggi. Nel primo, l’autore misura il commercio di MDMA (Ecstasy) in un vasto mercato digitale per le droghe, prima e dopo l’arresto di un importante venditore sullo stesso mercato. Successivamente, individua il numero di mercati della droga e di negozi di venditori digitali disponibili nel periodo febbraio 2014-giugno 2018, per vedere se i siti web chiusi dalla polizia sono stati sostituiti da siti nuovi. Infine, rintraccia il movimento e le attività commerciali digitali di venditori individuali di droga, prima e dopo che le forze dell’ordine hanno chiuso due vasti mercati. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dello studio.

Educazione alla legalità

336660127_541109951344451_6147271701177132946_nA cura di Elisa Crupi, … [et al.], Percorsi di educazione civica. Cittadini nella scuola e nel mondo, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, 2023, 116 p.
Questo non è il classico manuale scolastico, ma un kit pensato da Libera Formazione per facilitare docenti ed educatori in un viaggio attraverso contenuti e pratiche per educare alla cittadinanza attiva e responsabile, con un’attenzione particolare all’insegnamento dell’educazione civica in classe. Un percorso organico di crescente complessità e apertura al mondo, dalla scuola primaria alle secondaria di secondo grado, organizzato in 15 schede di introduzione e in 38 moduli tematici, con approfondimenti, attività guidate, tracce di attivazione pratica e indicazioni bibliografiche. Una ricchezza di stimoli per accompagnare e vivere un viaggio che porti i ragazzi a sentirsi comunità, ad essere cittadini nella scuola e nel mondo.
In arrivo in Biblioteca.

Catello Maresca, La banalità della mafia, Fabbri, Milano, 2022, 151 p.
Cosa sono le mafie? Dove si trovano? E come si combattono? Le risposte nelle parole del magistrato Catello Maresca, sotto scorta dal 2008 per essersi impegnato nell’eradicare dall’Italia il clan dei Casalesi. Che cos’è la mafia, anzi: che cosa sono le mafie? Sì perché, come un mostro mitologico, la mafia ha molte teste, e più le tagli più queste sembrano ricrescere. Ma, come tutti i mostri, anche le mafie possono essere sconfitte. Per farlo, bisogna capire come funzionano; come nascono, da chi sono formate, come e perché operano. Quali sono le differenze tra le mafie italiane e quelle estere? Ma soprattutto, come si combattono e chi sono i coraggiosi che, con impegno e dedizione, si sono dedicati nel corso degli anni a contrastare questo terribile nemico, giungendo perfino, a volte, a sacrificare la propria vita? A queste e ad altre importanti domande, l’autore si adopera per dare una risposta, prestando a questo tema così delicato e drammatico la propria esperienza decennale, in un volume pensato e rivolto a tutte le ragazze e i ragazzi: per aiutarli a conoscere e capire, per fornire loro gli strumenti utili non solo a scoprire le ingiustizie della mafia, ma anche a difendersi da esse.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.359

Gian Carlo Caselli, Guido Lo Forte, La giustizia conviene. Il valore delle regole raccontato ai ragazzi di ogni età, Piemme, Milano, 2021, 221 p.
Non è facile, oggi, parlare di legalità. Da un lato, infatti, la giustizia sembra far fatica ad assolvere il proprio compito di garantire i diritti dei cittadini, col suo funzionamento sempre ostacolato da processi lunghi e costosi, scontri all’interno della magistratura, violazione delle leggi da parte di chi dovrebbe farle rispettare. Dall’altro lato, modelli sociali negativi diffondono una cultura della prepotenza e della furbizia, alimentando l’insofferenza nei confronti delle regole e la sfiducia nelle istituzioni. Ma sarebbe pericoloso cedere alla rassegnazione e al disimpegno, o limitarsi allo sdegno e alla denuncia. La giustizia, affermano gli autori, entrambi ex magistrati, è stata e rimane un pilastro portante nella vita di una comunità e va difesa e sostenuta perché è un bene comune, l’unico strumento a salvaguardia delle libertà e dei diritti di tutti, e soprattutto di chi non ha né potere né privilegi. In questo libro lo dimostrano cercando esempi nella storia e nella cronaca italiane ed europee e nelle loro esperienze professionali, analizzando i problemi del processo e del carcere, affrontando le scottanti questioni della sicurezza, del terrorismo, delle mafie. Seguendo il percorso che propongono, diventa evidente che più legalità significa non solo più sicurezza, ma anche possibilità concreta di una migliore qualità della vita e speranza di una crescita per tutti, nella più ampia e profonda prospettiva della vera giustizia. Qualcosa per cui vale la pena di impegnarsi, fin da giovani.
Collocazione Biblioteca:19074

Romano Prodi … [et al.], Ripartiamo dai beni comuni. Avrò cura di te, in lavialibera, n. 5 (set. – ott. 2020), pp. 20-50
Il dossier dedicato ai beni comuni si apre con un articolo di Romano Prodi “Internet, bene comune e diritto umano”, in cui si sostiene come diritto umano il diritto alla connessione per non essere esclusi, in tempo di pandemia e non solo. Seguono articoli sulla sanità, che affrontano la diminuzione dei finanziamenti negli ultimi 15 anni e le conseguenze di cui ci si rende conto specialmente nell’emergenza sanitaria attuale, ma anche le infiltrazioni mafiose nel settore e la corruzione. L’ultima parte del dossier è dedicata alla scuola, considerata più che mai bene comune e presidio di educazione alla legalità.

piemonteRocco Sciarrone, Elena Ciccarello, Davide Donatiello, Le mafie in Piemonte. Impariamo a conoscerle, Fondazione Agnelli, Torino, 2019, 68 p.
Un ebook destinato alle scuole per introdurre le classi alla conoscenza del fenomeno della mafia e delle presenze mafiose in Piemonte. Il volume si apre con una panoramica sui processi di espansione delle mafie tradizionali nel Nord Italia, traccia poi un profilo storico dell’espansione e del radicamento del fenomeno sul territorio piemontese, per concludersi con quattro storie che raccontano altrettante “scelte” di impegno antimafioso, compiute da uomini e donne che vivono o hanno vissuto in questa regione. Segue un’appendice che fornisce strumenti e risorse per approfondimenti e attività successive: al suo interno si trovano un vademecum dell’impegno civico antimafia, una mappa delle principali iniziative antimafia presenti sul territorio regionale e, infine, una bibliografia di testi sulla presenza mafiosa in Piemonte.
Collocazione Biblioteca: P0100

A cura di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Cittadini si diventa. Itinerari per una cittadinanza consapevole, Società Editrice Internazionale, Torino, 2019, 138 p.
Non c’è cittadinanza senza comunità. Non c’è dignità per un uomo al di fuori di relazioni sociali significative; relazioni che danno valore, alle quali diamo valore. Un percorso di cittadinanza non può che partire da qui, dalla dimensione personale per andare a quella sociale e poi politica. Senza fare crescere vite “più buone e giuste”, attente nel tessere legami positivi tra le persone e con il mondo circostante, non si edifica una comunità, non si crea uno Stato. È questa l’idea base del testo, progettato e scritto dai formatori di Libera, associazione fondata da Luigi Ciotti e attiva da decenni sul nostro territorio per educare ai diritti civili e alla legalità. Dalla loro esperienza vissuta sul campo, nelle associazioni, nelle scuole, nasce questo progetto che propone davvero un percorso innovativo. A partire dalla costruzione della prima comunità in cui i ragazzi vivono insieme, cioè la classe, si arriva a conoscere i principi base della Costituzione, le istituzioni dello Stato, i problemi che porta l’illegalità. Il testo è costruito in modo da proporre poche nozioni e molte attività da fare in classe, da discutere con i compagni e con l’insegnante. È dall’esperienza e dal confronto che nasce la comprensione dei principi di fondo della Costituzione. Una vera rivoluzione nel modo di intendere il percorso di Cittadinanza e costituzione.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.381

Antimafia e cittadinanza attiva

Francesco Merlino, Don Puglisi e i sacerdoti in lotta, RCS Mediagroup, Milano, 2023, 155 p.
Il 15 settembre 1993, uno sparo di pistola colpisce alla nuca padre Puglisi, parroco della chiesa di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo. Nonostante un tentativo di depistaggio, è subito chiaro a tutti che la mano omicida sia quella della mafia. Don Puglisi era una figura scomoda per i fratelli Graviano, i boss del quartiere. Con la sua opera di evangelizzazione sottraeva i giovani alle grinfie di Cosa Nostra. Il suo martirio, come quello di altri sacerdoti che l’hanno preceduto e seguito, ha messo in ginocchio la mafia e ridato speranza a una terra che credeva di non poterne più avere.
Collocazione Biblioteca: MAF. 07.07

9788897050971_0_536_0_75Umberto Santino, Mafie: a che punto siamo? Ricerche e le politiche antimafia, Di Girolamo, Trapani, 2022, 300 p.
Il volume pubblica le relazioni al convegno “Mafia e antimafia. Lo stato della ricerca e delle politiche negli ultimi anni”, svoltosi a Palermo il 26 ottobre 2017. In questa occasione alcuni tra i maggiori studiosi del fenomeno mafioso e tra i magistrati più impegnati in inchieste sulla mafia hanno riflettuto sulla natura della criminalità organizzata, sulla sua evoluzione e sulla realtà attuale. Se il modello mafioso a cui si è fatto maggiore riferimento è quello della mafia siciliana, negli ultimi decenni si è assistito a fenomeni come il radicamento di mafie storiche in aree diverse da quelle originarie e il nascere di nuovi attori del mondo del crimine, di problematica definibilità. Le politiche antimafia hanno registrato successi innegabili con l’arresto e le condanne di capi e gregari, le confische dei beni, ma debbono confrontarsi con problemi di fondo: la riforma della giustizia, la condizione della magistratura e la necessità di riformare l’ordinamento giudiziario, dopo eventi, come il caso Palamara, che più che fatti isolati sono spie di un sistema che richiede un’adeguata politica di rinnovamento.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.378

Rosy Bindi … [et al.], 30 anni dopo, in lavialibera, n. 14 (2022), pp. 18-60
Le stragi di Capaci e Via D’Amelio hanno segnato un prima e un dopo alla lotta alla mafia, eppure resta ancora una verità monca con numerose zone d’ombra. Il dossier di questo numero propone vari articoli di approfondimento: 1) “Quello che resta della mafia é conseguenza di Tangentopoli” di Rosy Bindi; 2) “Non possiamo indebolire l’ergastolo ostativo” di Gian Carlo Caselli; 3) “A Palermo si paga ancora il pizzo” di Augusto Cavadi; 3) “La storia inizia almeno dieci anni prima” di Nando dalla Chiesa; 4) “Trent’anni di depistaggi , pigrizia e collusioni” di Enrico Deaglio; 5)” Di fronte alla mafia i magistrati non sono tutti uguali” di Federico Cafiero De Raho; 6) “Serve la verità per restituire senso ai riti della memoria” di Alessandra Dino; 7) ” Se qualcosa è cambiato è merito della coscienza civile” di Nino Fasullo; 8) “Siamo diventati meno felici e più cattivi” di Carlo Lucarelli; 9) “Crescere sulle spalle dei giganti” di Enza Rando; 10) “Mafia e corruzione sono storia nazionale” di Isaia Sales; 11) ” Gli stati ingiusti sono forme di macromafia” di Anna Puglisi, Umberto Santini; 12) “Chiesero aiuto nessuno li ascoltò” di Roberto Saviano; 13) “E’ tempo di abbandonare la logica emergenziale” di Rocco Sciarrone.

Conferenza episcopale calabra, No a ogni forma di mafie!, in Il Regno, a. 67, n. 17 (ott. 2022), pp. 551-565
Il 15 settembre 2021, nell’anniversario dell’assassinio per mano mafiosa di Don Puglisi, gli arcivescovi e vescovi di Calabria hanno firmato “no a ogni forma di mafie! Linee guida per un sentire ed agire comuni del clero, dei consacrati e dei fedeli laici delle diocesi di Calabria”. L’azione comune dichiarata mira a combattere ogni forma di mafia e di cultura mafiosa. Chiunque trasgredisca i comandamenti dettati dalla Chiesa rimane un “operatore di iniquità” dove il suo peccato arreca danno non solo a se stesso ma a tutta la comunità. Nella totale incompatibilità tra mafie e Vangelo, le “linee guida” offrono uno strumento operativo per rinnovarne l’annuncio.

www.mondadoristoreA cura di Giuseppe Pignatone, Legislazione antimafia. Lezioni. Volume secondo. Il contrasto ai patrimoni mafiosi, Santa Caterina, Pavia, 2022, 92 p.
In questo secondo volume di lezioni si fa il punto su uno specifico settore della legislazione antimafia con attenzione alla fase del sequestro, della confisca e della gestione dei beni, nonchè alle recenti previsioni sull’amministrazione e sul controllo giudiziario che mirano a salvare le imprese, considerate una ricchezza in tutto il Paese, quando è possibile far venire meno l’influenza su di esse delle associazioni mafiose. In Biblioteca è disponibile anche il  Volume primo, I temi cruciali, 107 p. (Coll. Bibl.:MAF.03.133).
Collocazione Biblioteca:   MAF.03.134

Nino Fasullo … [et al.], Il motivo che tiene in vita Cosa nostra, in Segno, a. 48, n. 435 (mag. 2022), pp. 7-73
Questo fascicolo della rivista è dedicato quasi interamente alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino, assassinati trent’anni fa a Palermo insieme alle scorte. I vari contributi intendono cercare risposte alla domanda “Perchè della mafia non si viene mai a capo?”. La riflessione, il dibattito, il confronto potrebbero aiutare a uscire, insieme, da una storia sempre più intricata e priva di moralità.

Giuseppe Governale, Sapevamo già tutto. Perché la mafia resiste e dovevamo combatterla prima, Solferino, Milano,  2021, 350 p.
L’autore, generale dei carabinieri a lungo ai vertici del Ros e della Dia, offre una ricostruzione lucida della lotta alla criminalità organizzata tra storia e attualità, tesa a evidenziare le vulnerabilità e gli aspetti culturali e di soft power che alimentano le mafie, ma anche a rilanciare con passione l’impegno del Paese e dei suoi cittadini contro uno dei suoi nemici più insidiosi.
Collocazione Biblioteca:   MAF.01.501

Gian Carlo Caselli, La strada impervia di una buona soluzione, in Rocca, a. 80, n. 12 (giu. 2021), pp. 24-25
In seguito alle stragi di mafia culminate con la strage di Capaci e la strage di Via D’Amelio, nel 1992 si riscontrò la necessità di reprimere le condotte mafiose in modo maggiormente repressivo. Venne istituito l’ergastolo “ostativo”, che introduce la perpetuità della pena detentiva nei casi in cui il condannato per reati di mafia non appare incline a collaborare con la giustizia. Il 15 aprile 2021 questa forma di detenzione è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte Costituzionale. Gian Carlo Caselli espone, nel presente articolo, il suo punto di vista in merito.

9791259761453_0_536_0_75Leandro Limoccia … [et al.], Disobbedienza civile a leggi ingiuste, Editoriale Scientifica, Napoli, 2021,  1037 p.
Il volume raccoglie contributi di diversi autori che toccano aspetti giuridici, politici, economici e filosofici dell’antimafia, della pace, della disobbedienza civile. Ne emerge che, in molti casi, è necessario mettere in discussione le leggi per affermare la democrazia, la fraternità, l’umanità. Si segnala in particolare il cap. 3 Disobbedienza e antimafie e il cap. 16: Disobbedienza civile e cittadinanza attiva.
Collocazione Biblioteca: 19128

Luigi Ciotti, La mafia si batte solo eliminando le ingiustizie sociali, in Scarp de’ tenis, a. 26, n. 250 (mag. 2021), pp. 52-53
L’autore, presidente del Gruppo Abele, fondatore dell’associazione Libera, impegnato nella lotta alle mafie, indica le azioni da intraprendere per contrastare le mafie in tutti i loro aspetti: accanto all’azione di magistratura e forze di polizia, occorrono misure di sostegno per chi diventa testimone e per chi rompe i vincoli con la famiglia mafiosa.

A cura di Alessandra Valastro, Marco Damiani, Partecipazione e legalità. Dilemmi e sfide, in Etica pubblica, n. 2 (lug.-dic. 2021), pp. 11-91
Partecipazione e legalità vengono oggi associate spesso in un discorso pubblico che aspira a riappropriarsi di valori in senso lato democratici. Una delle riflessioni frequenti al riguardo è la trasparenza, ambigua nelle sue attuazioni (ad esempio consultazioni on line e referendum consultivi) e la legalità per la partecipazione. Il saggio in questione ha lo scopo di indagare il rapporto esistente tra società e diritto e i nuovi strumenti fra legalità e partecipazione.

Elena Ciccarello, Andrea Giambartolomei, Rosita Rijtano, Ergastolo ostativo. Il diritto alla speranza sia per tutti, in lavialibera, n. 8 (2021), pp. 59-61
La Corte Costituzionale, nell’aprile 2021, ha stabilito che la collaborazione con la giustizia non può essere l’unico modo per recuperare la libertà, neppure per un condannato all’ergastolo per mafia. Ha concesso un anno di tempo al Parlamento per intervenire e modificare l’art. 4 bis dell’ordinamento penitenziario, il cosiddetto ergastolo ostativo, perché in contrasto con gli articoli della Carta e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel lavoro proposto gli autori ripercorrono la storia di questa pena detentiva. A questo proposito si veda anche l’opinione che Gian Carlo Caselli esprime nell’articolo La strada impervia di una buona soluzione, in Rocca, a. 80, n. 12 (giu. 2021), pp. 24-25.

9788849867022_0_536_0_75Vincenzo Bertolone, Rosario Livatino. Agende non scritte, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2021, 137 p.
L’arcivescovo di Catanzaro Vincenzo Bertolone rievoca l’esistenza del giovane magistrato Rosario Livatino, vittima della mafia e promulgato “beato” da Papa Francesco. Uno dei più fedeli servitori dello Stato, spinto nell’agire dall’ideale del perseguimento della giustizia tanto come magistrato, quanto come credente. Si consulti inoltre il fascicolo di Nino Fasullo … [et al.], Rosario Livatino un martire dalla parte degli infedeli, in Segno, a. 47, n. 424 (apr. 2021), pp. 5-124
Collocazione Biblioteca:    MAF.04.601

Danilo Chirico, Storia dell’antindrangheta, Rubettino, Soveria Mannelli, 2021, 260 p.
Il libro ricostruisce per la prima volta i movimenti per l’occupazione delle terre, le lotte politiche e per il lavoro, le vertenze ambientaliste, le denunce della Chiesa, i conflitti sociali, i cortei studenteschi, le vicende personali e collettive di tutti coloro che in Calabria hanno combattuto una dura e rischiosa battaglia contro la criminalità organizzata dal secondo Dopoguerra ad oggi. Ripercorre anche i fatti della storica manifestazione “Reggio-Archi” del 6 ottobre 1991 quando – unica volta in 60 anni – la Marcia per la Pace lascia il tradizionale percorso Perugia-Assisi e si trasferisce in Calabria. Quel giorno decine di migliaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia sfilano contro la ’ndrangheta: un evento che segna la nascita dell’antimafia sociale in Italia.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.489    

A cura di Raffaele Cantone e Luca Della Ragione, Diritto penale dell’antimafia. Profili sostanziali e processuali – Prevenzione penale ed amministrativa – Sistema delle confische, Pacini, Pisa, 2021, 358 p.
Il volume si propone di fornire un quadro completo del vasto settore della legislazione antimafia. Vengono affrontati tanto i profili di diritto sostanziale quanto quelli processuali, ivi comprese le aree di intersezione, come ad esempio le confische, che oggi rappresentano uno strumento centrale nel contrasto alla criminalità organizzzata. All’analisi delle figure di reato tipiche della legislazione antimafia si affianca quella delle fattispecie, rilevate più frequentemente nella pratica quotidiana. Una specifica trattazione è riservata poi alle misure di prevenzione, sia penale che amministrativa.
Collocazione Biblioteca: MAF.03.132

9788855222273_0_536_0_75A cura di Stefano D’Alfonso, Gaetano Manfredi, L’università nella lotta alle mafie. La ricerca e la formazione, Donzelli, Roma, 2021, 231 p.
Il libro presenta un’indagine sull’impegno delle università italiane nella formazione alla legalità e nella ricerca sulle mafie. Presenta dati e riflessioni di studiosi di differenti aree scientifiche e differenti atenei, i quali mettono in luce punti di forza e di debolezza di questo impegno, in circa cento settori disciplinari, come la sociologia, il diritto, la storia, l’economia. Ne emerge un contesto territoriale e culturale dinamico, che interagisce con l’università riguardo agli strumenti da adottare nel contrasto alle mafie. L’indagine rivela un capitale di conoscenze negli atenei italiani che può essere valorizzato all’interno dell’azione antimafia.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.383

Tina Cioffo, Alessandra Tommasino, Oltre la camorra: una storia di resistenza. Valerio Taglione partigiano del bene, Città Nuova, Roma, 2020, 151 p.
Le autrici, entrambe giornaliste, raccontano l’esperienza vissuta al fianco di Valerio Taglione, coordinatore del Comitato don Peppe Diana, per anni referente del coordinamento casertano di Libera, una vita dedicata al volontariato e all’associazionismo, morto nel 2020.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.603

BeneItalia. Economy, welfare, culture, ethics, Generating value through public and social reuse of property confiscated from organised crime, Libera, [s.l.], 2020, 91 p.
Nel 2016, a vent’ anni dall’approvazione della legge 109/96, Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati, Libera, con il sostegno di Fondazione Charlemagne, ha realizzato una ricerca sui beni confiscati alle mafie e riutilizzati socialmente. Una ricerca che viene aggiornata ogni anno e che risponde a due esigenze di fondo: 1) colmare una lacuna informativa e di portare i suoi risultati al servizio del compito istituzionale dell’ANBSC – Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – e di tutti gli attori, pubblici e privati, coinvolti nei processi di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata; 2) diffondere dati trasparenti, aggiornati e pubblici, sui beni riutilizzati, far conoscere le potenzialità positive di questi luoghi.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.484

9788832962130_0_536_0_75Gabriele Santoro, La scoperta di Cosa Nostra, Chiarelettere, Milano, 2020, 256 p.
Il libro presenta la storia di un mafioso e di un politico: Joe Valachi, soldato nelle potenti famiglie di Cosa nostra a New York, e Robert Kennedy, che, dalla fine degli anni Cinquanta al cuore dei Sessanta, lavora alla realizzazione di una società più equa. Dopo trent’anni di militanza, Valachi, sentitosi tradito dal boss Vito Genovese, abbatte il muro dell’omertà: è lui il primo collaboratore di giustizia a fare il nome dell’associazione mafiosa. Il suo contributo rappresenta l’apice della svolta nella conoscenza e nel contrasto al crimine organizzato impressa da Kennedy, ministro della Giustizia dal 1961 al 1964 e creatore del primo pool antimafia. Dando voce ai protagonisti, grazie all’esame di numerose fonti d’archivio statunitensi e alla raccolta di testimonianze dirette, questo libro ricostruisce in modo puntuale la storia di una strategia che ha rivoluzionato la percezione della mafia e indicato i metodi per contrastarla.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.417

Valerio de Gioia, Gian Ettore Gassani, Codice antimafia e delle misure di prevenzione. Con le norme a tutela delle vittime della mafia, La Tribuna, Piacenza, 2020, 584 p.
Il Codice raccoglie, in modo organico e ragionato, le norme finalizzate a prevenire e reprimere il fenomeno mafioso – in tutte le forme in cui si manifesta sia a livello locale sia a livello nazionale – corredate dalle massime delle sentenze più importanti e recenti rese dalle Corti nazionali e sovranazionali. Ampio spazio è dedicato alla disciplina delle misure di prevenzione (personali e reali) e alle disposizioni volte a fronteggiare il fenomeno delle infiltrazioni di tipo mafioso negli enti locali e, più in generale, la corruzione e l’illegalità nella pubblica amministrazione. L’Opera è arricchita dalle norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà – tanto più importanti all’indomani delle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei diritti dell’Uomo sul c.d. ergastolo ostativo – e da quelle dedicate al trattamento (sanzionatorio e di protezione) dei collaboratori di giustizia. A completamento del Volume sono stati riportati i provvedimenti legislativi emanati a tutela delle vittime delle mafie (dal fondo di solidarietà al collocamento obbligatorio). In rete si può inoltre consultare il Codice Antimafia. Testo aggiornato al D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla L. 11 settembre 2020, n. 120, Altalex, Milano, 2021, 66 p.
Codice Antimafia aggiornato al D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla L. 11 settembre 2020, n. 120.
Collocazione Biblioteca:    MAF.03.130 

Gian Carlo Caselli, Boss ai domiciliari. Una falla nell’antimafia, in Rocca, n. 12 (giu. 2020), pp. 28-30
L’autore, già magistrato e Procuratore della Repubblica commenta le scarcerazioni di appartenenti alle mafie avvenute per motivi sanitari durante il periodo del Covid-19. Il pericolo del contagio è particolarmente forte in carcere a causa del sovraffollamento, tuttavia per i detenuti al 41-bis, le condizioni di vita sono diverse, a causa dell’isolamento imposto da quel regime, non si giustifica dunque la necessità della scarcerazione. E’ necessario garantire il diritto alla salute, ma anche la sicurezza sociale e i diritti delle vittime, oltre a quelle dei detenuti.

9788828201977_0_536_0_75Luigi Ciotti, Vittorio V. Alberti, Per un Nuovo Umanesimo. Come ridare un ideale a italiani e europei, Milano, Solferino, 2019, 125 p.
Oggi l’Europa dei muri sta soffocando la sua antica identità, ha smarrito il suo fine e il suo ideale, mentre l’Unione corre il grave rischio di disintegrarsi e lo Stato democratico è in crisi tra contraddizioni del sovranismo, impoverimento diffuso ed emergenza economica e criminale. Per invertire una deriva così pericolosa, occorre ricostruire anzitutto la nostra identità di italiani ed europei, sconfessando la sua negazione da parte della globalizzazione neoliberista e abbattendo i muri alzati dal sovranismo populista. Occorre costruire un nuovo umanesimo che orienti le differenze e crei un rinnovato ideale. Si segnala in particolare il capitolo 7 scritto da Luigi Ciotti: “Quale antimafia? Quale legalità?”
Collocazione Biblioteca: 18253

A cura di Libera Piemonte, Liberaidee. La ricerca sulla percezione e la presenza di mafie e corruzione, Rapporto Piemonte, Libera, Torino, 2019, pp. 44
Liberaidee è un percorso finalizzato all’ascolto profondo dei territori, partendo dalla mappatura interna dei presidi di Libera e ampliando poi a una ricerca qualitativa e quantitativa, con cui rilevare quanto le persone, estranee alla rete di Libera, sapessero della presenza di mafie e corruzione e della lotta per il loro superamento. Questo volumetto presenta un estratto dei dati nazionali, relativi al solo Piemonte, con lo scopo di ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e partecipazione attiva.
Collocazione Biblioteca: A0709

Franco Roberti, Giuseppe Magliocco, Alessandro Barbera, Le armi dell’antimafia, Laurus Robuffo, Roma, 2019, 303 p.
Anche lo Stato, al pari delle mafie, dispone di “armi” con cui fronteggiare l’attacco portato dalle organizzazioni criminali nei confronti della legalità. Alla luce delle più recenti innovazioni legislative, il volume si sofferma, dopo aver delineato le caratteristiche delle organizzazioni criminali in Italia e nel mondo, da un lato sui principali interessi criminali nell’economia – fra tutti il mondo degli appalti, dall’altro sugli strumenti previsti dalla normativa antimafia. Peculiare attenzione viene rivolta alle norme che tutelano il settore economico e finanziario, come gli accertamenti economico-patrimoniali e il complesso sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio. Il testo vuole essere uno strumento pratico d’ausilio e orientamento per quanti siano impegnati “sul campo” nella lotta contro la criminalità organizzata.
Collocazione Biblioteca: MAF.06.386

Beni confiscati, beni comuni

rocca 12Francesco Gianfrotti, Ogni bene confiscato sia un bene comune, in Rocca, a. 80, n. 12 (giu. 2021), pp. 26-27
La legge 109 del 1996 prevede il riutilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alle mafie. Troppo spesso, però, questi beni non ricevono un pronto riutilizzo e rimangono in stato di abbandono, generando oneri per lo Stato, calo di tensione nell’impegno antimafia e calo di consenso nei confronti di chi si batte per la legalità. Occorre, quindi, dotare le Regioni di strumenti normativi ed operativi che consentano di accelerare le procedure dell’impiego dei beni, attraverso intese con i Comuni e gli Uffici Giudiziari.

Marta Zanella, Andrea Cuminatto, Laura Guerra, Cose Nostre,  in Scarp de’ tenis, A. 27, n. 258 (mar. 2022), pp. 22-29
Una gran parte del patrimonio confiscato alla mafia in Italia resta inutilizzato perchè non ancora assegnato. E molti beni già assegnati non vengono utilizzati, per eccessiva burocrazia, incapacità gestionale o disinteresse. Nell’articolo sono raccontati alcuni progetti di rinascita del territorio, in diverse regioni italiane, che guardano con interesse ai finanziamenti previsti dal Pnrr.

Tatiana Giannone, Di bene in meglio, in lavialibera, n. 8 (2021), pp. 51-54
In Italia la prima legge che ha previsto la confisca degli averi come strumento fondamentale contro il potere mafioso è stata la Rognoni-La Torre del 1982. Un ulteriore traguardo è stato raggiunto nel 1996, con la legge 109, approvata grazie all’impegno di Libera, che ne ha introdotto il riutilizzo sociale. In 25 anni sono stati raggiunti molti risultati positivi, ma per valorizzare al meglio questo patrimonio sono ancora necessari importanti passi avanti. Nell’articolo il punto della situazione, con dati e statistiche aggiornati.

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, 7 marzo 1996 – 7 marzo 2021, 25 anni legge 109, Libera, Roma, 2021, 58 p.
La legge 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie compie 25 anni. Dal 7 marzo del 1996 la restituzione alla collettività delle ricchezze e dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali è diventata un’opportunità di impegno responsabile per il bene comune. Il testo ripercorre le vicende e le azioni intraprese in questi 25 anni.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.486

fattiA cura di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Settore Beni Confiscati, Fatti per bene. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati in Italia. Numeri, esperienze e proposte, Libera, Roma, 2021, 80 p.
Il dossier fotografa il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie in Italia, in occasione dei 25 anni dall’approvazione della legge n.109 del 7 marzo 1996, evidenziando innanzitutto le positività di un percorso e di tante esperienze nate grazie alla presenza di beni di vario tipo sottratti alla disponibilità delle mafie. Tuttavia, i dati mostrano che poco più della metà dei beni destinati alle amministrazioni comunali è stato poi effettivamente riutilizzato e molti rimangono ancora da destinare perché presentano varie forme di criticità. Secondo Libera, il contributo che questo patrimonio può apportare alla ripresa nel nostro Paese post pandemia sarebbe maggiore se tutti i beni fossero rapidamente restituiti alla collettività e le politiche sociali diventassero una priorità politica a sostegno del diritto all’abitare, alla salute pubblica, alla sostenibilità ambientale, al lavoro dignitoso e ai percorsi educativi e culturali.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.487

BeneItalia. Economy, welfare, culture, ethics, Generating value through public and social reuse of property confiscated from organised crime, Libera, [s.l.], 2020, 91 p.
Nel 2016, a vent’ anni dall’approvazione della legge 109/96, Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati, Libera, con il sostegno di Fondazione Charlemagne, ha realizzato una ricerca sui beni confiscati alle mafie e riutilizzati socialmente. Una ricerca che viene aggiornata ogni anno e che risponde a due esigenze di fondo: 1) colmare una lacuna informativa e di portare i suoi risultati al servizio del compito istituzionale dell’ANBSC – Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – e di tutti gli attori, pubblici e privati, coinvolti nei processi di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata; 2) diffondere dati trasparenti, aggiornati e pubblici, sui beni riutilizzati, far conoscere le potenzialità positive di questi luoghi.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.484

Toni Mira, Alessandra Turrisi, Dalle mafie ai cittadini. Vita nuova dei beni confiscati alla criminalità, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2019, 255 p.
Il libro racconta attraverso alcune storie emblematiche la meraviglia di questo bene sorto dal male, di questi luoghi confiscati che sono stati e continuano a essere per tante persone, a volte per interi territori, strumenti di riscatto sociale, culturale, civile. Dalle storie narrate emerge la necessità di impegnarsi per il progresso e lo sviluppo sociale ed economico, osservando sempre le regole, difendendo la dignità e libertà dell’intera società civile, senza mai piegarsi al compromesso, nella consapevolezza che è possibile non solo immaginare, ma anche realizzare un futuro migliore, liberato dalle mafie.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.477

Narrativa

Roberto Leone, Tommaso Buscetta e i collaboratori di giustizia, RCS Mediagroup, Milano,  2023, 159 p.
Il volume fa parte di una serie sulla storia e sull’evoluzione delle mafie e della criminalità organizzata in Italia e all’estero. E’ la storia del primo storico pentito, Tommaso Buscetta, grazie al quale fu possibile istituire il maxiprocesso di Palermo a Cosa nostra nel 1986. Il suo gesto cambiò non solo la sua storia personale, ma anche quella dell’intero Paese.
Collocazione Biblioteca: MAF.07.05

FalconeBorsellinoOSTINATIpiattoGiovanni Falcone, Paolo Borsellino ; A cura di Nando dalla Chiesa ; con la collaborazione di Paolo Intoccia, Ostinati e contrari, Solferino, Milano, 2022, 204 p.
L’autore, docente di Sociologia della criminalità organizzata all’Università degli Studi di Milano e figlio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia il 3 settembre 1982 a Palermo, racconta le storie di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due uomini ostinatamente contrari alla banalità del male, ripercorrendo i momenti drammatici delle due stragi del 1992 nelle quali entrambi persero la vita. Attraverso i loro interventi, le riflessioni e i messaggi anche premonitori di una latitanza dello Stato nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, l’autore fa ben comprendere le conseguenze delle scelte dei due giudici che con estremo coraggio, avevano deciso di combattere la mafia in prima linea.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.611

Ettore Gobbato ; a cura di Barbara Biscotti, Totò Riina. Il boss, RCS Mediagroup, Milano, 2023, 156 p.
Salvatore Riina è stato uno dei capi della banda più efferata di Cosa Nostra: i Corleonesi, chiamati i viddani (contadini), per il loro abbigliamento. Il loro marchio di fabbrica era la violenza cieca con cui regolavano ogni controversia. Furono loro a inventare la lupara bianca, ovvero l’assassinio con successivo occultamento del cadavere. Prima di diventare il capo di Cosa Nostra, Riina era stato un killer spietato. Con furbizia e determinazione si impadronì di Corleone e, a poco a poco, di Palermo e delle altre città siciliane. Protagonista della stagione delle bombe che colpirono Falcone, Borsellino e seminarono morte e distruzione a Milano, Firenze e Roma, fu condannato a 26 ergastoli e trent’anni di reclusione.
Collocazione Biblioteca: MAF.07.02

 Nino Fasullo … [et al.], Il motivo che tiene in vita Cosa nostra, in Segno, A. 48, n. 435 (mag. 2022), pp. 3-73
Questo fascicolo della rivista è dedicato quasi interamente alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino, assassinati trent’anni fa a Palermo insieme alle scorte. I vari contributi intendono cercare risposte alla domanda “Perchè della mafia non si viene mai a capo?”. La riflessione, il dibattito, il confronto potrebbero aiutare a uscire, insieme, da una storia sempre più intricata e priva di moralità.

Vincenzo Ceruso ; Prefazione di Ignazio De Francisci, Come mafia non comanda. Inchiesta sulla morte di Vincenzo Spinelli, un martire civile, Di Girolamo, Trapani, 2022, 107 p.
Il libro tratta del caso di Vincenzo Spinelli, ucciso dalla mafia nel 1982, ricostruendone la storia umana e la storia processuale delle indagini sulla sua morte, inizialmente approssimative e inconclusive, e riaperte in seguito solo su insistenza della famiglia. Inizialmente annoverato tra le tante vittime di un periodo turbolento, questo volume ci restituisce la storia di un uomo ucciso per il suo coraggio nell’opporsi alla mafia.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.608

61+oPFcvYASToni Mira ; Prefazione di don Luigi Ciotti, Rosario Livatino. Il giudice giusto, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI),  2021, 236 p.
l 9 maggio 2021 Rosario Livatino è stato beatificato. Toni Mira ha compiuto un ampio lavoro di indagine intorno alla figura dell’uomo, del cittadino, del servitore dello Stato, per offrirci la possibilità di un incontro faccia a faccia con un personaggio che è un altissimo esempio di valore civile e che scuote le coscienze di tutti noi ben più di quanto farebbe un “santo da immaginetta”. Livatino era soprattutto un professionista, magistrato competente, concentrato e abile. L’uomo di legge che guadagna sul campo rispetto e autorevolezza. L’uomo scomodo per le mafie e forza trainante nel contrasto alla malavita. Un incontro vivo, emozionante e istruttivo, reso possibile dall’ascolto di molti testimoni: colleghi, collaboratori nelle indagini, persone informate sui fatti. Al termine del percorso vengono pubblicati integralmente tre discorsi di Livatino (uno dei quali inedito) che, in circostanze e su temi diversi, ci fanno scoprire la sua voce, il suo pensiero, i suoi ideali.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.602

Antonio Mattone, La vendetta del boss. L’omicidio di Giuseppe Salvia, Guida, Napoli, 2021, 517 p.
Il saggio romanzato ripercorre la storia di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale, ucciso nel 1981 dalla camorra, perché cercava di contrastarne il potere all’interno dello stesso carcere. Il libro descrive anche la vita carceraria dell’epoca, con collegamenti ad avvenimenti di quel periodo.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.606

 Alessandro Chiolo ; prefazione di Piero Melati, Dietro ogni lapide. Morti per mafia, vivi per amore, Navarra, Palermo, 2020, 174 p.
L’autore, insegnante, scrittore, appassionato di storia del crimine, racconta le storie di dieci vittime della mafia meno conosciute. Sono storie di vita comune, distrutte dalla mafia dagli anni ’60 al 2000. Sono storie di persone che, per motivi diversi, si trovarono dinanzi alla ferocia di Cosa Nostra, colpite da proiettili indirizzati non a loro ma a chi del loro corpo si faceva scudo, uccise perché scambiate per altri o rapite e torturate nonostante la loro completa estraneità nei confronti della mafia. Sono storie anche di imprenditori che ebbero il coraggio di non piegarsi alla violenza mafiosa.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.505

9788832963106_0_536_0_75

Alfredo Galasso, La mafia che ho conosciuto, Chiarelettere, Milano, 2020, 244 p.
Alfredo Galasso, avvocato e docente universitario, da sempre difensore di parte civile in numerosi procedimenti di mafia, ricostruisce qui nella forma del racconto in prima persona la sua esperienza nel campo. Rievoca come testimone d’eccezione efferati omicidi, misteri e poteri occulti degli ultimi 40 anni, ma anche la nascita del pool antimafia, il maxiprocesso fino al processo di Mafia Capitale.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.595

Alfredo Galasso, La mafia che ho conosciuto, Chiarelettere, Milano, 2020, 244 p.
Alfredo Galasso, avvocato e docente universitario, da sempre difensore di parte civile in numerosi procedimenti di mafia, ricostruisce qui nella forma del racconto in prima persona la sua esperienza nel campo. Rievoca come testimone d’eccezione efferati omicidi, misteri e poteri occulti degli ultimi 40 anni, ma anche la nascita del pool antimafia, il maxiprocesso fino al Biografie difficili processo di Mafia Capitale.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.595

Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni. Da un padre a un figlio il racconto della vita di Giovanni Falcone, BUR, Milano, 2020, 159 p.
L’autore racconta una giornata speciale, trascorsa con il padre, il quale gli spiega come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano Palermo, e la storia di Giovanni Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s’intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Adatto ai ragazzi dagli 8 anni.
Collocazione Biblioteca: MAF.05.02

Luigi Ciotti, L’amore non basta, Giunti, Firenze, 2020, 320 p.
In questa sorta di autobiografia collettiva, Don Luigi Ciotti parla di se stesso attraverso dubbi e inquietudini, restituendoci la sua vita come autentica incarnazione del “noi”, perché costituita dalla miriade di incontri che l’hanno segnata e trasformata. Luigi Ciotti è infatti un sacerdote che non si limita alla cura delle anime ma si batte per una maggiore giustizia sociale, per una società dove tutti, a partire dai più fragili, siano riconosciuti nella loro libertà e dignità di persone; un sacerdote che vive il Vangelo senza dimenticare la Costituzione, le responsabilità e i doveri dell’essere cittadini. Attraverso il lavoro del Gruppo Abele in soccorso degli ultimi e l’esperienza di Libera contro le mafie, racconta in controluce le vicende cruciali della recente storia del nostro Paese, ponendo al centro quei problemi che la classe politica non ha mai affrontato alla radice, a cominciare dalla mafia e dalla droga.
Collocazione Biblioteca: MAF.05.106

9788832055498_0_536_0_75Cetta Brancato e Marzia Sabella, Mafia: singolare, femminile, Navarra, Palermo, 2020, 68 p.
Le autrici propongono un’opera teatrale composta da monologhi intensi, che portano in scena storie al femminile, poco conosciute, che, tuttavia, per la loro intensità e, soprattutto, per la loro “normalità”, finiscono per descrivere i prototipi delle donne di mafia. Il filo rosso che unisce i monologhi è costituito dalla voce del magistrato donna, la quale, per il suo lavoro le “ha conosciute”, incontrandole nei verbali, nelle aule di udienza, nelle sale colloquio dei penitenziari, nelle intercettazioni.
Collocazione Biblioteca: MAF.05.106

Luca Azzolini, Don Ciotti, un’anima Libera, Einaudi Ragazzi, San Dorligo della Valle, 2019, 140 p.
Il libro, sotto forma di romanzo, racconta in parallelo la storia di due ragazzi di Trapani, Iuccia e Neno, e la storia di Don Luigi Ciotti. Iuccia e Neno sono figli di un mafioso finito in carcere. Questo avvenimento cambia la vita della famiglia ma in particolare quella di Neno che viene instradato sulla stessa via del padre, affiliato alla mafia. Il 21 marzo, giorno della memoria e dell’impegno a Trapani i due ragazzi incontrano Don Luigi Ciotti e la loro vita prende un’altra piega.
Collocazione Biblioteca: MAF.04.571

Eva Rigonat, Veterinaria e mafie. Raccolta di storie autobiografiche attorno alla resilienza di una professione, Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, Anghiari (AR), 2019, 107 p.
Il libro racconta attraverso narrazioni autobiografiche la professione di veterinario e in particolare l’incontro con la mafia assai inaspettato in tale lavoro. La mafia rappresenta una forza che opprime, isola, disperde gli amici, allontana i propri cari. Si serve della burocrazia delle gerarchie, usando il mobbing o la “servitù volontaria”, per impedire, senza dare ordini, l’affermazione di ogni legge e di ogni giustizia. Chiudono il libro sette fiabe per ragazzi dai 9 agli 11 anni, illustrate da Sally. L’autrice è da tanti anni veterinaria presso l’azienda Usl di Modena.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.460