I materiali elencati sono in ordine decrescente per anno di pubblicazione e sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Si consiglia di consultare anche il cap. 10 della bibliografia su Politiche e servizi sociali. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico. Sono anche presenti documenti scaricabili on line.
I percorsi tematici proposti sono i seguenti:
Centro Studi e Ricerche IDOS ; in collaborazione con Centro Studi Confronti, Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, Dossier statistico immigrazione 2023, IDOS, Roma, 2023, 510 pp.
Il Dossier Statistico Immigrazione è un rapporto annuale che illustra il panorama migratorio dell’Italia nei suoi più fondamentali ambiti tematici e territoriali attraverso un’analisi ragionata dei dati statistici più aggiornati. Giunto con questa pubblicazione alla sua 33esima edizione, il Dossier vuole contribuire ad elevare il grado di conoscenza e consapevolezza da parte di un pubblico sempre più ampio, affinché, con l’aiuto dei numeri e di una loro corretta lettura, si possa pervenire a un approccio quanto più ancorato alla realtà e, abbandonando visioni ideologiche e preconcetti, intende contribuire a promuovere politiche in grado di migliorare la vita e il futuro di tutte le persone che vivono in Italia. I dati sull’immigrazione in Italia sono raggruppati in cinque principali sezioni che trattano: 1 – la dimensione internazionale ed europea della mobilità umana; 2 – le caratteristiche strutturali della presenza straniera e dei flussi d’ingresso in Italia; 3 – i processi di integrazione e di inserimento sociale dei migranti; 4 – il contributo dei migranti all’economia nazionale e il loro inserimento occupazionale; 5 – l’analisi del quadro migratorio in ogni singola regione e provincia autonoma d’Italia.
Collocazione Biblioteca: 80R11
Testo Unico sull’immigrazione aggiornato con le modifiche apportate, da ultimo, dal D.L. n. 133/2023, Altalex, Milano, 2023.
Il codice della normativa sull’immigrazione periodicamente aggiornato.
European Union Agency for Fundamental Rights (FRA), Fundamental Rights Report. 2023, European Union Agency for Fundamental Rights, Luxembourg, 2023, 277 pp.
Il documento presenta i progressi e gli arretramenti nel campo della difesa dei diritti fondamentali nell’Unione europea nell’anno 2022. Il focus di quest’anno riguarda le implicazioni per l’Unione Europea della guerra in Ucraina, trattando la gestione dell’improvviso e massiccio ingresso di persone in fuga dalla guerra e la necessità di misure a lungo termine per coloro che intendono restare nell’UE. Gli altri capitoli del rapporto esplorano i principali sviluppi, identificando sia le conquiste, sia le aree di attenzione, riguardanti: la Carta europea dei diritti fondamentali; l’uguaglianza e la non discriminazione; il razzismo e la relativa intolleranza; l’inclusione dei Rom; l’asilo, i confini e le migrazioni, la società dell’informazione e la protezione dei dati; i diritti dei minori; l’accesso alla giustizia, i diritti delle vittime e l’indipendenza della giustizia; l’implementazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Il documento riguarda non solo i 27 stati membri dell’Unione, ma anche l’Albania, la Macedonia del nord e la Serbia. Infine, le opinioni del FRA, disponibili separatamente nelle diverse lingue europee, suggeriscono alle istituzioni europee e ai governi nazionali una serie di azioni da intraprendere.
UNHCR The UN Refugee Agency, Global Report 2022, UNHCR, Geneva, 2023, 200 pp.
Attraverso una serie di dati, il Rapporto presenta il lavoro intrapreso dall’UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) nel corso dell’anno 2022 per proteggere e migliorare le vite di rifugiati, richiedenti asilo, rimpatriati, sfollati, apolidi e altre persone fonte di attenzione. Esso evidenzia sia le conquiste, sia le sfide affrontate dall’Agenzia e dai suoi partner, nel tentativo di rispondere alle crisi e ai bisogni umanitari.
European Union Agency for Asylum, Asylum Report 2023. Annual Report on the Situation of Asylum in the European Union. July 2023, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, 428 pp.
La relazione annuale dell’Agenzia europea sull’asilo (EUAA) fornisce una panoramica degli sviluppi in materia di asilo negli stati membri dell’Unione, in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Vengono trattati tutti gli aspetti del sistema dell’asilo, riassumendo i cambiamenti nella legislazione, nelle politiche e nelle pratiche a livello comunitario e nazionale. Il Rapporto presenta una selezione della giurisprudenza che illustra in che modo la magistratura abbia interpretato le leggi europee e nazionali. Inoltre, attraverso statistiche su indicatori chiave, evidenzia gli andamenti emersi nel settore dell’asilo nel corso del 2022 e l’efficacia del sistema. È disponibile una sintesi in italiano.
European Migration Network, Annual Report on Migration and Asylum 2022, EMN, [s. l.], 2023, 84 pp.
Il Rapporto fornisce una panoramica degli sviluppi europei e nazionali in diversi settori riguardanti la migrazione e l’asilo, tra i quali troviamo: la risposta al flusso di persone in fuga dalla guerra in Ucraina, l’immigrazione legale, la protezione internazionale, i minori e le persone vulnerabili, l’integrazione, la cittadinanza e l’apolidia, i confini, i visti e l’area Schengen, l’immigrazione irregolare, il traffico di esseri umani, i rimpatri, la cooperazione allo sviluppo. Allegato al documento: l’Annual Report on Migration and Asylum 2022-Statistical Annex, co-prodotto da Eurostat e EMN.
Fondazione ISMU ETS, Ventottesimo Rapporto sulle migrazioni 2022, Franco Angeli Open Access, Milano, 2023, 276 pp.
La prima parte del Rapporto affronta gli avvenimenti connessi al conflitto in Ucraina, esaminandoli in chiave di mobilità umana. Analizza l’arrivo degli ucraini in Europa e in Italia, esaminando le ragioni per cui l’accoglienza a loro riservata si distingue da quella che hanno ricevuto richiedenti asilo giunti in Europa nel corso dell’ultimo decennio. Infine, un approfondimento è dedicato a una serie di temi ai quali il Rapporto ISMU ha dato una specifica attenzione negli ultimi anni, quali le evoluzioni che interessano l’Afghanistan, la Siria e il continente africano, la gestione dell’accoglienza dei migranti in Italia, nonché il perdurare di fenomeni critici come il razzismo, le persecuzioni e il jihadismo.
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Comunità a confronto. Rapporto annuale sulla presenza dei migranti. 2022, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Roma, 2023, 37 pp.
La collana dei Rapporti sulle principali comunità straniere intende inquadrare le caratteristiche storiche e sociodemografiche, di integrazione socio-lavorativa, delle 16 comunità più rilevanti nel nostro Paese in termini di presenze: marocchina, albanese, cinese, ucraina, indiana, filippina, egiziana, bangladese, pakistana, moldava, srilankese, senegalese, tunisina, nigeriana, peruviana ed ecuadoriana. Il documento consiste in un Quaderno di confronto tra le diverse comunità. La lettura dei dati permette di ricostruire, rispetto ad alcuni indicatori, il livello di stabilizzazione e la maturità dei processi di inclusione riferiti alle singole comunità, cercando anche di individuare dinamiche comuni o elementi caratterizzanti. I rapporti sulle singole comunità si trovano a questo link.
Caritas e Migrantes, XXXI Rapporto Immigrazione 2022. Costruire il futuro con i migranti, Tau, Todi (PG), 2022, 203 pp.
A 31 anni dalla prima pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull’immigrazione al tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022. Vi trovano spazio indagini statistiche, qualitative e pastorali che prendono in esame il contesto internazionale e italiano, dando risalto alle storie delle persone impegnate a “Costruire il futuro con i migranti”. In arrivo il XXXII Rapporto Immigrazione 2023. Liberi di scegliere se migrare o restare, di cui è disponibile la sintesi e altri materiali.
Collocazione Biblioteca: 05R31
Fondazione Migrantes ; a cura di Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti, Il diritto d’asilo. Report 2022. Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati, Tau, Todi (PG), 2022
Il Diritto d’asilo – Report 2022 (in arrivo in Biblioteca) ricostruisce il quadro delle guerre e delle altre crisi che portano il numero delle persone in fuga nel mondo al più elevato livello di sempre – oltre i 100 milioni di persone in fuga nel mondo – benché siano sempre pochi in proporzione i migranti che ottengono protezione in Europa dove invece, con l’eccezione accordata agli ucraini, permangono sia le frontiere esterne che quelle interne, con una diffusione impropria dei controlli, e dove la solidarietà sembra sempre più condizionata ed escludente. L’augurio è che questo volume possa anche quest’anno aiutare a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva a chiedere protezione nel nostro continente e nel nostro Paese, che ci aiuti a restare o ritornare “umani”, capaci di costruire finalmente – come si dice nel titolo – il futuro con i migranti e i rifugiati.
Collocazione Biblioteca: 83R06
Medici per i Diritti Umani (MEDU) e Agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR), Margini. Rapporto sulle condizioni socio-sanitarie di migranti e rifugiati negli insediamenti informali della città di Roma, MEDU, UNHCR, Roma, 2022, 60 pp.
Nella città di Roma oltre 14mila individui vivono sulla strada o in situazioni abitative di grave precarietà. La pandemia da Covid-19 ha contribuito ad accrescere il numero di queste persone e ad aggravarne le condizioni di vita. Questo rapporto, realizzato da Medici per i Diritti Umani (MEDU) in collaborazione con l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), si pone l’obiettivo di raccontare in modo lucido e accurato – attraverso dati, immagini e testimonianze dirette – le condizioni socio-sanitarie di migranti, richiedenti asilo e rifugiati che vivono in alcuni dei più grandi insediamenti informali della capitale d’Italia, tra edifici occupati ed aree intorno alle grandi stazioni ferroviarie. Sulla base della realtà fotografata dagli operatori e dai volontari di MEDU, il rapporto propone un’analisi delle numerose e gravi criticità rilevate ma anche di alcune buone pratiche emerse nel corso della pandemia, formulando raccomandazioni alle istituzioni locali e nazionali, nel tentativo di contribuire a riportare tra le priorità della politica la salute e i diritti di una popolazione vulnerabile confinata ai margini socio-esistenziali, prima ancora che geografici, delle nostre città.
Città di Torino Area Servizi Civici Servizio Statistica, Osservatorio interistituzionale sugli stranieri in provincia di Torino. Rapporto 2021, Città di Torino, Torino, 2022, 263 pp.
Il rapporto fornisce dati sulla presenza straniera nel territorio torinese nell’anno 2021. È stato scelto quale focus di questa edizione l’inserimento lavorativo degli stranieri e il contrasto alle forme di sfruttamento come il caporalato, in particolare, ma non solo, nel campo agricolo.
A cura di Giuseppe Milazzo, Notizie dal fronte. X rapporto Carta di Roma 2013/2022, Associazione Carta di Roma, 2022, 79 pp.
Il Rapporto presenta un’analisi del fenomeno migratorio nell’informazione italiana. In particolare, l’edizione del 2022 fa il punto di dieci anni di analisi e fornisce uno sguardo d’insieme rispetto alle caratteristiche della rappresentazione nei media mainstream, televisione, carta stampa e social. Il 2022 segna un ulteriore calo dell’attenzione nei confronti del tema delle migrazioni, sia nell’informazione di prima serata sia sulle prime pagine dei principali quotidiani. La guerra in Ucraina e il flusso di rifugiati ucraini verso i Paesi europei sono al centro dell’agenda delle migrazioni. Il tema del Rapporto sono le parole, quelle sbagliate o usate a sproposito, quelle che, affermano gli autori, costruiscono la percezione del fenomeno migratorio deformandone aspetto e contenuto, trasformano la realtà, si diffondono e uccidono prima di tutto il rispetto della verità sostanziale dei fatti, regola base del giornalismo.
IOM UN Migration, World migration report 2022, International Organization for Migration, Geneva, 2021, 522 pp.
Il Rapporto esplora dati e altre informazioni disponibili per comprendere come l’epidemia di Covid-19 abbia modificato la migrazione e la mobilità delle persone nel mondo. Inoltre affronta altre questioni riguardanti il fenomeno migratorio, come la relazione tra la pace e la migrazione, la disinformazione sulla migrazione, il contrasto alla tratta di esseri umani sulle rotte delle migrazioni e l’impatto dei cambiamenti climatici sugli spostamenti delle persone.
Maurizio Delli Santi, Il rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa sulle politiche migratorie. Rilievi politici e giuridici, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 2 (lug. 2021) – on line, pp. 217-243
Il 9 marzo 2021, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, dopo la Raccomandazione del 2019, ha pubblicato il Rapporto “Una richiesta di soccorso per i diritti umani. Le crescenti lacune nella protezione dei migranti nel Mediterraneo”, tracciando un bilancio su quanto richiesto ai 47 Stati membri del Consiglio d’Europa sul rispetto degli obblighi internazionali nel soccorso in mare e nella protezione di rifugiati e migranti. Il documento analizza in particolare quanto sia stato realizzato in cinque macro-aree di intervento: efficacia delle operazioni di search and rescue (SAR); sbarco sicuro e tempestivo (place of safety); cooperazione tra Stati e ONG; cooperazione con gli Stati terzi; vie sicure e legali per l’accesso al continente europeo. Il Commissario conclude il Rapporto richiamando nuovamente gli Stati ad ottemperare ai loro obblighi, esortandoli in particolare a far cessare i rimpatri per la Libia e a non ostacolare e non criminalizzare l’azione delle ONG. Lo studio traccia, infine, alcune osservazioni sul rilievo giuridico e politico delle nuove Raccomandazioni, anche alla luce della richiamata giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e dell’auspicabile interesse della presidenza del G20 affidata quest’anno all’Italia, in cui è stato varato un programma intorno al trinomio People, Planet, Prosperity.
Valeria Ferraris, Immigrazione e criminalità. Teorie, norme e rappresentazioni, Carocci, Roma 2021, 141 pp.
Quale rapporto tra immigrazione e criminalità? Esiste una criminalità degli stranieri? Che cosa dicono i dati statistici? Che ruolo ha la normativa e quali sono le specificità delle politiche? A questi interrogativi il volume, con un linguaggio semplice e chiaro, offre uno strumento conoscitivo di analisi critica indispensabile per orientarsi in un tema complesso e problematico.
Collocazione Biblioteca: 19337
Ellen G. Cohn, Mario Coccia, Suman Kakar, The relationship between crime, immigration and socioeconomic factors, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n.3 (2021) – on line, pp. 180-191
L’obiettivo di questo studio è di investigare la relazione tra alcune tipologie di crimine e fattori socioeconomici e demografici in Europa. I risultati rivelano che i paesi ricchi, misurati con un elevato PIL pro-capite, hanno una maggiore incidenza di criminalità rispetto ai paesi con un più basso livello di PIL pro-capite. I risultati sembrano anche suggerire che alcune variabili di immigrazione sono associate ad alcune tipologie di crimine, come violenza sessuale e furti. Questi risultati preliminari sono importanti per stimolare ulteriori ricerche dirette a spiegare queste relazioni in società dinamiche.
Luigi Achilli, Il business dell’immigrazione, RCS Mediagroup, Milano, 2023, 159 pp.
Attraverso interviste, analisi ed esperienze vissute in prima persona, l’autore vuole svelare le dinamiche nascoste, gli interessi economici e le reti criminali che alimentano il business dell’immigrazione. Vuole inoltre invitare il lettore a riflettere criticamente sulle responsabilità individuali e collettive in un mondo globalizzato per comprendere appieno le implicazioni di uno dei fenomeni più complessi e urgenti del nostro tempo.
Collocazione Biblioteca: MAF.07.32
A cura di Lorenzo Prencipe, Matteo Sanfilippo, Migrazioni dall’Italia e verso l’Italia: definizioni e categorizzazioni, in Studi Emigrazione, a. 60, n. 231 (lug.- set. 2023), pp. 355-480
La monografia raccoglie diversi contributi per approfondire il rapporto tra l’emigrazione del passato e quella presente all’interno della storia d’Italia, dove si succedono e si interpenetrano diverse fasi migratorie, evidenziando come la nostra Penisola sia sempre stata terra di arrivi e di partenze allo stesso tempo o alternativamente. Tre contributi si focalizzano sul presente, mostrando come la cecità politica verso la dimensione plurimillenaria delle migrazioni impedisca di comprendere il fenomeno e di agire con cognizione di causa.
Elena Giacomelli, Panicocene. Narrazioni su cambiamenti climatici, regimi di mobilità e migrazioni ambientali, Franco Angeli open Access, Milano, 2023, 159 pp.
Il volume si propone di decolonizzare l’immaginario, cercando di decostruire il privilegio e utilizzare lenti intersezionali, decoloniali e femministe per costruire nuovi paradigmi sulle narrazioni circa il nesso tra cambiamenti climatici e migrazioni. L’obiettivo è accompagnare verso un concetto nuovo, quello di Panicocene, l’era del panico, quando i due fenomeni che caratterizzano il contemporaneo, le migrazioni e la crisi climatica, si incontrano in una narrativa unica, che provoca stasi e inettitudine. Il libro racchiude sia lo stato dell’arte delle ricerche condotte negli ultimi anni, sia il punto di partenza per ricerche future. Infatti, Panicocene è anche il titolo del progetto Marie Curie Global Fellowship, che indaga le narrative e l’immaginario del nesso tra crisi climatica e migrazioni, cui il libro fornisce una prima riflessione critica.
Flore Murard-Yovanovitch e Fulvio Vassallo Paleologo, Rari nantes. Il naufragio dell’umanità, EditorialeNovanta, Roma, 2023, 144 pp.
Decine di naufragi si ripetono, da anni, lontani dai nostri occhi e dalla coscienza collettiva. Sono pochi i sopravvissuti che possono raccontare la loro storia, contribuendo ad individuare i responsabili. Il Mediterraneo ormai è diventato uno spazio di eliminazione pianificata di persone migranti che non si vuole far arrivare in Europa. Questo libro analizza la deriva della politica italiana ed europea indicando le responsabilità di chi ha permesso questi crimini di massa contro un’umanità in fuga.
Collocazione Biblioteca: 20121
Chris Jones, Romain Lanneau, Yasha Maccanico, Access denied: Secrecy and the externalisation of EU migration control, Statewatch, Londra, 2023, 48 pp.
Da almeno tre decenni, l’UE e i suoi Stati membri sono impegnati in un processo di “esternalizzazione”, un’agenda politica con cui l’UE cerca di evitare che migranti e rifugiati entrino nel territorio dell’UE, esternalizzando i controlli alle frontiere a Stati non UE. Il Nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo dell’UE, pubblicato nel settembre 2020, ha proposto una serie di misure per intensificare la cooperazione e la collaborazione operativa per promuovere questa agenda. Il presente rapporto contribuisce al dibattito pubblico e politico sulla trasparenza, la responsabilità e la legittimità dell’agenda di esternalizzazione. Contiene una serie di studi di caso su tre Stati strategici per l’UE – Bosnia-Erzegovina, Marocco e Niger – basati sulle informazioni ricevute in risposta alle richieste di accesso ai documenti e di libertà d’informazione, presentate alle istituzioni di questi Paesi e dell’UE stessa.
Giuseppe Riggio … [et al.], Focus Ucraina, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 4 (apr. 2022), pp. 219-246
Il Focus Ucraina raccoglie contributi ed analisi sulla guerra e riflessioni sul riemergere di timori che sembravano archiviati, come quello del conflitto nucleare, e sulle manifestazioni di solidarietà a favore del popolo ucraino. I contributi proposti sono di: Giuseppe Riggio, Maurizio Ambrosini, Drew Christiansen, David Nazar, Laura Silvia Battaglia, Andrea Carobene e Paolo Foglizzo. Sull’argomento si veda inoltre l’articolo di Giampaolo Cerri … [et al.], Il dilemma della pace, in Vita, a. 29, n. 4 (apr. 2022), pp. 23-69 e quello di Francesca Campomori, La crisi ucraina e la (ri)organizzazione del sistema di accoglienza: tra lodevoli aperture e preoccupanti disparità di trattamento dei profughi, in Politiche Sociali, a. 9, n. 2 (mag.-ago. 2022), pp.325-332
Barbara Sorgoni, Antropologia delle migrazioni. L’età dei rifugiati, Carocci, Roma, 2022, 203 pp.
Il libro analizza da una prospettiva antropologica, l’origine, i molteplici usi e i diversi significati politici, giuridici e simbolici di alcune categorie usate per descrivere i fenomeni migratori: i rifugiati di oggi, i migranti di ieri, i clandestini. Ricorrendo a ricerche etnografiche già prodotte sul tema delle migrazioni forzate nel mondo, il volume propone una riflessione critica sulla legittimità di mantenere separate tra loro le presunte tipologie di spostamento (regolari/illegali, volontarie/forzate, economiche/politiche), sugli effetti che queste distinzioni esercitano sulla nostra comprensione della realtà e sull’impatto che hanno nella vita di chi migra e in quella di chi resta. L’autrice è docente di Antropologia delle migrazioni all’Università degli Studi di Torino.
Collocazione Biblioteca: 19939
Gianluca Gerli, Sotto controllo. Il governo internazionale delle migrazioni e le prospettive dei Corridoi Umanitari, Guerini Scientifica, Milano, 2022, 234 pp.
L’autore, docente di Storia e culture delle migrazioni, si chiede se sia possibile governare le migrazioni e da dove nasca la nostra aspirazione a controllare un fenomeno tanto sfuggevole e inevitabile. Ripercorre origine ed evoluzione fino ai giorni nostri di una questione migratoria sovranazionale aperta. Pone in evidenza le soluzioni politiche che nel corso del tempo sono state adottate in risposta ai problemi connessi alle migrazioni, interrogandosi sulla volontà di regolamentazione di questa caratteristica umana indistricabilmente legata alla storia europea, per comprendere come, perché e a quale prezzo si sia giunti a considerare il controllo sulla mobilità degli individui un obiettivo politico. Emergono così una serie di questioni centrali per la nostra epoca, in cui, in seguito alla pandemia, la vita delle persone è sempre più condizionata da nuovi limiti alla libertà di movimento. Gli avvenimenti trattati si intersecano con la nascita e l’evoluzione della figura contemporanea del rifugiato, rispetto al cui ruolo il programma dei Corridoi Umanitari e la questione dei profughi ucraini pongono nuovi interrogativi.
Collocazione Biblioteca:19942
A cura di Ida Caracciolo … [et al.], Migrazioni Internazionali: questioni giuridiche aperte, Editoriale Scientifica, Napoli, 2022, 772 pp.
Il presente volume costituisce il risultato delle attività di ricerca svolte da un ampio gruppo di studiosi, componenti le Unità di ricerca delle università della Campania, di Bari, di Teramo e di Salerno. Essi, sotto il coordinamento dei professori Caracciolo, Cellamare, Gargiulo e Di Stasi, costituiscono il network che sta operando dal 2020 nell’ambito del progetto PRIN 2017 «Migrazioni internazionali, Stato, Sovranità e Diritti umani: questioni giuridiche aperte/Migrations, State, Sovereignty and Human Rights: open legal issues»: un network multidisciplinare, detentore di sensibilità giuridiche e meta-giuridiche differenziate, poste al servizio della lettura di un fenomeno multidimensionale quale costituiscono le migrazioni internazionali.
Francesco Martorana, Nadia Rania, Francesca Lagomarsino, Società inclusive e immigrazione: un’analisi sistematica della letteratura, in Studi Emigrazione, a. 58, n. 222 (apr. -giu. 2021), pp. 179-197
L’articolo intende analizzare, attraverso una sistematica revisione della letteratura, lo stato attuale dei processi di inclusione delle popolazioni immigrate in Europa, per comprendere se le nazioni europee stiano diventando società sempre più inclusive o stiano regredendo verso posizioni di chiusura nei confronti dell’alterità.
Edited by Gian Luigi Gatta, Valsamis Mitsilegas and Stefano Zirulia, Controlling Immigration Through Criminal Law. European and Comparative Perspectives on “Crimmigration”, Hart Publishing, Oxford [etc.], 2021, 296 pp.
Questo libro fornisce una panoramica del ruolo crescente del diritto penale nella gestione delle migrazioni, dal punto di vista del diritto europeo, interno e comparato. I contributi esaminano criticamente le tendenze attuali che portano alla criminalizzazione dei migranti irregolari, dei richiedenti asilo e di coloro che praticano il “contrabbando umanitario” e le politiche nazionali e comuni che sollecitano un uso più ampio delle misure di diritto penale. Gli autori analizzano, inoltre, le misure utilizzate per proteggere le frontiere e il loro impatto in termini di efficacia e capacità di garantire un giusto equilibrio tra sicurezza e tutela dei diritti umani. I contributi al libro coprono una serie di discipline nell’ambito del diritto, dei diritti umani e della criminologia, consentendo un’ampia comprensione delle questioni in gioco.
Collocazione Biblioteca: 20005
Fabio Quassoli, Clandestino. Il governo delle migrazioni nell’Italia contemporanea, Meltemi, Milano, 2021, 206 pp.
Uno spettro, il “clandestino”, ossessiona l’analisi e il racconto dell’immigrazione in Italia. E’ a partire da tale figura che sono state introdotte le distinzioni di fondo – stranieri/italiani, immigrati/ cittadini, noi/loro – intorno alle quali si è definita l’agenda della politica e ha preso forma parte della ricerca scientifica sul tema. Servendosi delle ricerche condotte nell’arco di un ventennio, l’autore, docente all’Università di Milano Bicocca, ripercorre le tappe attraverso cui si sono consolidati – fra questure, aule di tribunali, circolari ministeriali, commissioni per la valutazione delle domande di asilo e campagne di panico morale – l’oggetto clandestino e i saperi che a esso si rapportano.
Collocazione Biblioteca: 19947
Giuseppina Talamo, Migrazioni forzate per cause ambientali e cambiamenti climatici: un’analisi socio-economica, in Mondi migranti, n. 2 (2021), pp. 169-185
In questo lavoro, si intende focalizzare l’attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori, quali quelli personali, economici, di relazioni e che l’aspetto ambientale e quello climatico possono essere causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Il lavoro intende dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.
Camillo Ripamonti con Chiara Tintori, La trappola del virus. Diritti, emarginazione e migranti ai tempi della pandemia, Terra Santa, Milano, 2021, 110 pp.
Il testo riporta un dialogo serrato e provocatorio sul rapporto tra i diritti e l’emarginazione, a partire da un punto di vista privilegiato: quello delle persone richiedenti asilo, raccolto grazie all’esperienza del Centro Astalli (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati), di cui Camillo Ripamonti è presidente. A questo proposito si veda anche l’articolo a cura di Ferruccio Pastore, Migrazioni e pandemia, in Mondi migranti, n. 1 (2021), pp. 19-157 e quello a cura di Lorenzo Prencipe e Matteo Sanfilippo, Covid-19 e migrazioni, in Studi Emigrazione, a. 58, n. 221 (gen.-mar. 2021), pp. 3-138.
Collocazione Biblioteca: 19921
Guia Gilardoni, Razzismo situato. Ragioni storiche, socioculturali ed etiche per contrastarlo, Vita e Pensiero, Milano, 2021, 162 pp.
Il razzismo è un fenomeno storico, sociale e culturale fondato sulla credenza che esista una gerarchia fra razze e culture che divide l’umanità in esseri superiori e inferiori. È diffuso in tutte le società occidentali e anche per questo lo studio delle sue forme va situato, cioè colto in spazi e tempi specifici. Il volume proposto, rivolto a studiosi, operatori sociali e culturali, mostra la continuità del razzismo nel corso del tempo e la sua logica sottesa, quella di classificare, separare e sfruttare/sterminare il ‘diverso’. Dopo aver considerato le funzioni svolte dal razzismo, la sua presenza nel contesto europeo e italiano e la lotta condotta negli Stati Uniti dal movimento per i diritti civili fino all’attuale Black Lives Matter, il libro invita a prendere coscienza delle rimozioni storiche in atto, in vista di una decolonizzazione del sapere, del linguaggio e della mente.
Collocazione Biblioteca: P0099
Fabrizio Battistelli, Italiani e stranieri. La rabbia e l’imbroglio nella costruzione sociale dell’immigrazione, Franco Angeli Open Access, Milano, 2021, 158 pp.
L’espediente dei sovranisti (per aumentare il consenso elettorale) è efficace: l’immigrazione, che come ogni fenomeno sociale presenta costi e benefici, non viene affrontata razionalmente. Al contrario essa viene brutalmente definita “una minaccia” e i suoi protagonisti, i migranti, vengono presentati come “nemici”. Questo è l’imbroglio. Accanto al pregiudizio coltivato da una parte rilevante dell’élite politica e mediatica, vi è la vulnerabilità di settori tra i più deprivati della popolazione autoctona, colpiti selettivamente dagli sconvolgimenti della società contemporanea (dalla crisi economica all’emergenza pandemica). Questa è la rabbia, analizzata qui nel caso della rivolta nel quartiere romano di Tor Sapienza. L’autore è docente di Sociologia all’Università La Sapienza di Roma.
Laura Calabrese, Rifugiato, migrante, dublinato, Le parole delle migrazioni, in Aggiornamenti Sociali, a. 72, n. 2 (feb. 2021), pp. 111-114
I vari termini impiegati per definire la condizione di quanti si trovano in una situazione migratoria non sono neutri, ma riflettono le visioni stratificatesi nel corso del tempo su queste persone, sul posto che dovrebbero avere nei Paesi di arrivo, sulle politiche migratorie. La loro influenza nell’opinione pubblica è ovviamente amplificata dall’uso fatto nei discorsi politici e mediatici, soprattutto quando si tratta di neologismi o di nuovi impieghi di parole da tempo note. La riflessione di un’esperta di linguistica offre alcuni spunti critici e prospettive diverse.
Giacomo Buoncompagni, Cybermigration. La dimensione digitale dell’immigrazione: media, istituzioni e sicurezza, PM, Varazze, 2021, 243 pp.
La situazione emergenziale connessa al fenomeno migratorio, resa ancora più critica dagli effetti della pandemia di Covid-19, ha posto in rilievo la necessità di garantire nuove strategie di integrazione culturale per agevolare l’accoglienza degli stranieri, assicurare l’accesso ai servizi pubblici e prevenire ogni forma di discriminazione. Tali aspetti sono stati affrontati all’interno del volume al fine di individuare e analizzare strumenti di dialogo più efficaci tra operatori sociali e dell’informazione, tra i centri servizi immigrati, enti territoriali e la comunità autoctona e straniera. L’aspetto originale del lavoro qui presentato risiede nella valutazione di possibili nuove strategie socio-comunicative che le istituzioni potrebbero attuare per favorire l’integrazione culturale e nell’analisi dei rischi e delle conseguenze derivanti dall’uso improprio della tecnologia digitale, per identificare azioni correttive ed educative da promuovere attraverso i social media.
Collocazione Biblioteca: 19220
A cura di Maurizio Ambrosini e Roberta Ricucci, Religioni, mobilità e identità, in Mondi migranti, n. 1 (2020), pp. 17-203
La monografia intende stimolare l’attenzione verso i fenomeni religiosi connessi all’immigrazione, partendo dalla constatazione di quanto siano rilevanti per gli interessati e di quanto influenzino i processi di integrazione. La religione infatti coinvolge risvolti sia sul piano soggettivo che culturale, promuovendo inoltre forme di mutuo aiuto e di sostegno fra confratelli in difficoltà. Infatti le comunità degli immigrati realizzano numerose pratiche di welfare informale. Diversi quindi i temi affrontati nei contributi della monografia: la chiesa cattolica verso i migranti, il velo come pratica identitaria per le giovani donne musulmane, il capitale sociale delle chiese etniche, le minoranze religiose e i loro insediamenti in città, il gruppo etnico come rete di sicurezza, il ruolo e le aspettative di genere nel contesto migratorio dalla Turchia in Italia.
Carla Collicelli, I flussi migratori dall’Africa sub-sahariana: motivazioni e rappresentazioni, in Welfare oggi, n. 1 (gen. -mar. 2020) – on line, pp. 39-43
Esistono davvero pochissimi studi che abbiano tentato di mettere in luce i vissuti e le motivazioni dei migranti che partono da Paesi dell’Africa sub-sahariana con l’intenzione di dirigersi verso l’Europa. La ricerca, promossa dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nell’ambito del suo Progetto pluriennale CinemArena, ha analizzato le motivazioni a partire, le conoscenze e le informazioni sul viaggio verso il nord-Africa e l’Europa, ed i valori ad esso attribuiti presso gli abitanti di 123 villaggi all’interno di 5 Paesi dell’Africa sub-sahariana.
Daniela Pompei, I corridoi umanitari: l’accoglienza dei rifugiati come fattore di resilienza, in Welfare oggi, n. 2 (apr.-giu. 2023), pp. 5-15
Esiste una via sicura, legale, per l’ingresso in Europa di chi fugge dalla guerra, dalla violenza, dalle calamità naturali? La Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese hanno sottoscritto un accordo con i Ministeri competenti per l’apertura di corridoi umanitari, un progetto autofinanziato dalle associazioni proponenti, esaminato in questo articolo.
A cura di Michele Miravalle, Antonio Scandurra, E’ vietata la tortura. XIX Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, Antigone, Roma, 2023, 502 pp.
Il rapporto di Antigone ogni anno fa il punto sullo stato delle carceri italiane. Tra i diversi argomenti affrontati, si segnalano i capitoli Stranieri e Capitani dietro le sbarre. La condizione degli “scafisti” nelle carceri e nei CPR italiani
A cura di Francesca Esposito, Emilio Caja, Giacomo Mattiello ; prefazione di Shahram Khosravi, Corpi reclusi in attesa di espulsione. La detenzione amministrativa in Europa al tempo della sindemia, SEB 27, Torino, 2022, 326 pp.
Il volume si sofferma sui centri di detenzione amministrativa per migranti, inserendo il contesto italiano in una prospettiva europea, così da mettere a fuoco l’evoluzione storica di queste istituzioni totali, i meccanismi in gioco nel loro funzionamento, nonché cosa accada al loro interno nel momento dell’emergenza sanitaria globale. Dall’analisi emerge una situazione di abbandono trasversale ai diversi contesti nazionali, negligenze e abusi da parte di autorità istituzionali e attori privati che collaborano con loro. Accanto alla violenza, tuttavia, emergono altresì le voci di dissenso, le azioni di solidarietà nonché gli atti di resistenza quotidiana che delineano come un’unica alternativa possibile l’abolizione di queste strutture.
Collocazione Biblioteca: 20009
A cura di Alessandra Cioppi, Maria Elena Seu, Le buone pratiche del sistema di Accoglienza. Casi studio, Pacini, Pisa, 2022, 673 pp.
ll volume raccoglie i contributi del Corso di formazione omonimo, dedicato all’analisi del sistema di prima e seconda accoglienza (CAS e SPRAR) in vigore in Italia. L’obiettivo del Corso è stato proporre ai formanti un approccio teorico e pratico alla gestione del sistema di accoglienza. Il libro fornisce un apporto multidisciplinare in materia di tutela, accoglienza e integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia.
Collocazione Biblioteca:19940
A cura della campagna LasciateCIEntrare ; Yasmine Accardo … [et al.], Dietro le mura. Abusi, violenze e diritti negati nei Cpr d’Italia, LasciateCIEntrare, 2022, pp. 267
Il Dossier racconta, nella prima parte, i casi drammatici seguiti dalle attiviste e dagli attivisti nei Cpr di tutta Italia, che hanno causato la morte di tanti migranti. La seconda parte è dedicata all’approfondimento giuridico della detenzione amministrativa, che, secondo gli autori, colpevolizza il migrante e favorisce i gestori di questi centri, dove attivisti, giornalisti e parlamentari non possono entrare liberamente per informare l’opinione pubblica di quanto avviene al loro interno. Nell’appendice, tabelle comparative e dati statistici aiutano a comprendere il fenomeno migratorio e la repressione ad esso collegata, al di là della narrazione costruita per favorire paure ed insicurezza care ad una certa politica. Completano il volume interviste a psichiatri e operatori che raccontano il loro vissuto all’interno di queste strutture.
Giacomo Solano, Irene Ponzo, Does a Southern European Model of Migrant Integration Exist? A Comparative Longitudinal Study across 15 European Countries (2010-2019), in Politiche Sociali, a. 9, n. 2 (mag.-ago. 2022), pp. 211-238
Quando si parla di integrazione dei migranti e delle relative politiche, i Paesi dell’Europa meridionale (Grecia, Italia, Portogallo e Spagna) sono generalmente considerati in ritardo rispetto agli altri Paesi dell’UE a tradizionale immigrazione. In questo articolo, gli autori mettono in discussione questi presupposti analizzando se i Paesi dell’Europa meridionale hanno politiche di integrazione dei migranti diverse e meno sviluppate rispetto agli altri Paesi dell’UE-15 e come hanno reagito alla Grande Recessione del 2008 e alla cosiddetta crisi europea dei rifugiati del 2014-2016. A tal fine, utilizzano il dataset MIPEX (Migrant Integration Policy Index) sulle politiche di integrazione dei migranti, che include i dati relativi all’UE-15 per il periodo 2010-2019. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dell’indagine.
Alexander Damiano Ricci, Propaganda Europa, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2022, 156 pp.
L’autore, giornalista freelance esperto di Europa per testate italiane e internazionali, denuncia una sfasatura tra la propaganda istituzionale europea e la realtà vissuta da attivisti e operatori di ong nei contesti di crisi economica, politica e sociale. Nel libro, descrive le contraddizioni e i tabù presenti nel discorso sul processo di integrazione europea, come nel caso dell’immigrazione, dove l’Unione europea trasmette messaggi rassicuranti di tutela dei diritti fondamentali attraverso la sua comunicazione ufficiale, mentre i fatti mostrano politiche disumanizzanti e lesive di quegli stessi diritti. Secondo l’autore, per promuovere un processo di integrazione europea autentico è necessario entrare nel merito dei problemi specifici, valorizzare il lavoro dei movimenti sociali, avviare un dibattito pubblico sulla effettiva tutela dei diritti e sulla partecipazione dei cittadini alla crescita di un Europa inclusiva di tutti. Collocazione Biblioteca: 19116
Cecilia Siccardi, Quali vie di ingresso legale per i richiedenti protezione in Europa? , in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 2 (lug. 2022) – on line, pp. 89-147
L’articolo intende svolgere una ricognizione delle misure di ingresso protetto in Europa. A tal fine, lo scritto è suddiviso in tre parti volte ad analizzare: le vie di ingresso protetto promosse dall’UE, come i reinsediamenti e i visti umanitari (Parte I); le misure previste nell’ordinamento interno, come i corridoi umanitari (Parte II); le iniziative introdotte da alcuni Stati membri, in particolare da Francia, Spagna e Germania (Parte III). Nell’analisi si vuole porre l’attenzione sugli aspetti positivi e sulle criticità di tali misure, soprattutto alla luce dell’emergenze umanitarie più recenti in Afghanistan e Ucraina.
Luca Galli, Quale ruolo degli attori pubblici nella sponsorship privata dei rifugiati? Una riflessione sull’esperienza italiana alla luce di quella canadese, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 2 (lug. 2022) – on line, pp. 149-180
L’articolo si concentra su alcune ipotesi di private sponsorship, meccanismo di accesso legale dei migranti umanitari nei paesi di accoglienza. In particolare, si procede a un raffronto tra il modello italiano dei cosiddetti «Corridoi umanitari», ancora in fase embrionale, e l’attuale PSR Program canadese, frutto di un’esperienza ultra-quarantennale. L’analisi mostra l’importanza del fatto che l’iniziativa privata sia inserita nell’ambito di un completo quadro normativo e sia accompagnata da vigilanza e regolazione da parte delle pubbliche amministrazioni, per il corretto soddisfacimento sia degli interessi pubblici, sia dei diritti fondamentali dei migranti coinvolti in queste circostanze.
Duccio Facchini, Luca Rondi, Respinti. Le “Sporche Frontiere” d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo, Altreconomia, Milano, 2022, 191 pp.
Il libro, che si avvale del contributo di diversi specialisti della materia, denuncia la contraddittorietà della politica dell’Europa, in primis l’Italia, che ostacola l’afflusso dei migranti che fuggono da povertà, guerre, violenze, in cerca di una vita migliore, rinnegando i diritti umani, disseminando le rotte di ostacoli, mentre accoglie benevolmente gli ucraini, applicando “due pesi e due misure”.
Collocazione Biblioteca: 19723
Matteo Astuti … [et al.], «Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti». I diritti umani fondamentali alla prova delle frontiere interne ed esterne dell’Unione europea, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 1 (mar. 2022) – on line, pp. 2-49
L’articolo fornisce un’analisi delle prassi, delle violazioni e dei meccanismi impiegati per il controllo delle frontiere in alcune aree dell’Unione europea interessate dalla cosiddetta Rotta Balcanica, con un’attenzione prevalente per i confini interni. Il ripristino dei controlli di frontiera, l’uso degli accordi di riammissione bilaterale e di cooperazione di polizia incidono sui diritti fondamentali dei migranti. Lo svolgimento di controlli in aree remote, spesso molto lontane dalle frontiere, espone i migranti a violenze e abusi sistematici. I meccanismi di monitoraggio esistenti e quelli in corso di definizione sembrano fornire apparente legittimazione alle condotte illegittime piuttosto che contrastare le medesime. Gli autori dedicano una riflessione conclusiva alla proposta di riforma del codice frontiere Schengen che potrebbe avere un effetto dirompente soprattutto al confine italo-sloveno e nei porti adriatici, fornendo una nuova base di legittimazione per le riammissioni e i respingimenti verso altri Paesi.
Anna Spena … [et al.], ONG. L’Italia chiamò, in Vita, a. 29, n. 3 (mar. 2022), pp. 19-59
Il dossier propone un approfondimento sulle ONG operanti in Italia per i migranti e povertà educativa in periodo di pandemia. Il lavoro è diviso in tre capitoli: 1) Capitolo 1 – “Pandemia e profughi: il ritorno delle Ong”, con contributi di Anna Spena, Roberto Ridolfi, Silvia Stilli, Stefano Arduini e Ivana Barsotto; “) Capitolo 2 – “Cooperante, professione in movimento”, con interventi di Sabina Pignataro e Veronica Rossi; 3) Capitolo 3 – “Cooperazione allo sviluppo, i nodi da sciogliere”, con interventi di Luca Maestripieri, Giampaolo Silvestri, Elena Casolari, Marco Chiesara, Paola Crestani, Nino Sergi, Andrea Sparaciari e Anna Spena.
Francesca Biondi Dal Monte, Emanuele Rossi, Diritto e immigrazioni. Percorsi di diritto costituzionale, Il Mulino, Bologna, 2022, 295 pp.
Il volume analizza la condizione giuridica degli stranieri in Italia attraverso quattro percorsi di indagine: la cornice costituzionale di riferimento e l’evoluzione delle politiche migratorie; le condizioni di ingresso, soggiorno e allontanamento degli stranieri; i diritti e i doveri degli stranieri; i profili connessi alla cittadinanza e alle diverse forme di mobilità.
Collocazione Biblioteca: 19326
Ivana Acocella, The evolution of the Italian reception system for asylum seekers into a “non-place” for “non-subjects”, in Mondi migranti, n. 1 (2022), pp. 201-225
L’articolo fornisce un’analisi critica dell’evoluzione del sistema italiano di accoglienza a seguito della ‘crisi dei rifugiati’ del 2014. Lo scopo è mostrare come l’obiettivo propagandato di scoraggiare i cosiddetti ‘finti rifugiati’ o ‘migranti economici fraudolenti’ sia stato usato per istituzionalizzare il Centro di Accoglienza straordinario (CAS) come luogo ordinario per ospitare il richiedente asilo, mentre il sistema di accoglienza ordinario è stato fortemente depotenziato. La riflessione si fonda su una analisi comparativa dei Bandi di gara per l’affidamento dei servizi di accoglienza straordinaria predisposti, tra il 2015 e il 2019, dalle Prefetture di Firenze, Siena e Arezzo. Si segnalano inoltre, nel medesimo numero della rivista, l’articolo di Claudia Lintner, Being Out-of-quota: an Analysis of Refugee’s Border Experiences in Northern Italy, (pp. 159-176) e quello di Silvia Di Meo, Boza e la presenza migrante. Avventura, combattimento e tattiche nell’attraversamento della Frontera Sur (pp. 177-199), un’indagine etnografica sul territorio di confine della Frontera Sur, che separa l’Africa dall’Europa.
ASGI, Fuggire dalla miseria, cercare rifugio in Italia, essere distrutti dallo Stato: quando l’Europa nega l’umano, Libro nero sul Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Torino – Corso Brunelleschi, ASGI, Torino, 2021, 28 pp.
In Italia le autorità possono trattenere uno straniero privo di documenti fino a 120 giorni. Il trattenimento viene disposto quando uno straniero privo dei documenti di soggiorno non può essere immediatamente rimpatriato nel paese di cittadinanza o di provenienza. Il presente documento illustra le condizioni di vita delle persone all’interno del CPR di Torino, il secondo in Italia per capienza. Questo libro nero è stato redatto in seguito al suicidio di Moussa Balde, il ventiduenne guineano prima aggredito a Ventimiglia poi trasferito nel CPR di Torino in attesa di espulsione. Il documento analizza le condizioni di vita dei reclusi nel CPR, il loro isolamento e la carenza di servizi sanitari di base, sottolineando il contesto disumanizzante. Vengono infine avanzate richieste per riportare il CPR al rispetto della legalità.
Alice Fill, Le politiche migratorie europee tra esternalizzazione e violazione dell’obbligo di non-refoulement: pushback, pullback, e backscattering, in Studi sulla questione criminale, a. 16, n. 3 (2021), pp. 83-106
La questione migratoria si è imposta negli ultimi anni come una delle sfide più cruciali e politicizzate che l’Unione europea deve affrontare, ma rappresenta anche un terreno privilegiato di sperimentazione di politiche e innovazioni tecniche che finiscono spesso per far emergere allarmanti tensioni tre le priorità strategiche dell’UE e dei suoi Stati membri. Migranti, richiedenti asilo e rifugiati sono infatti soggetti a crescenti livelli di sorveglianza, spesso raggiunti con l’utilizzo di sistemi di registrazione e controllo particolarmente intrusivi, che nella maggior parte dei casi lasciano in secondo piano il consenso delle persone coinvolte.
A cura di Antonio Sanfrancesco, Accogliere e integrare. Analisi comparativa delle politiche pubbliche di accoglienza in Europa, Futura, Roma, 2021, 318 pp.
Il tema dell’accoglienza degli immigrati extracomunitari in Europa si è sviluppato negli ultimi anni come una priorità organizzativa e sociale determinante per attivare successivamente politiche di integrazione efficaci nei singoli contesti di arrivo. I modelli d’accoglienza si differenziano molto fra di loro sia per prassi che per politiche sociali specifiche. La ricerca sul campo è stata realizzata con metodi comparativi per evidenziare le diversità di approccio all’accoglienza esistenti in Europa. L’analisi è stata parte integrante di un progetto più ampio finanziato con le risorse del fondo Fami 2014-2020. L’attività di ricerca comparativa è stata realizzata in Italia, a livello regionale, in Germania, in Grecia ed in Turchia.
Collocazione Biblioteca: 19948
A cura di Luca Giliberti e Swanie Potot, Migrazioni, frontiere, solidarietà, in Mondi migranti,n. 3 (2021), pp. 23-153
La monografia di questo numero raccoglie i seguenti contributi: “Verso i solidarity studies. Nuove prospettive di ricerca su migrazioni e frontiere”; “Sui confini della rotta balcanica: pratiche di solidarietà ai migranti e processi di criminalizzazione”; “Sanctuary cities in Francia? L’accoglienza dei migranti nel Paese basco”; “La solidarietà in frontiera: le reti di supporto ai migranti in transito in Val di Susa”; “Féministes e queteuses d’asile: une lutte commune? Une enquete dans les Alpes Maritimes”; “La criminalization du sauvetage dans la mer Egée. Le cas de l’ONG Proem-Aid”. Sullo stesso tema segnaliamo l’articolo “Usages et mésusages de la notion de solidarité en contexte migratoire” (pp. 9-21). Si segnala inoltre, nel medesimo numero della rivista, l’articolo di Ervis Martani e Denise Helly, Asylum policies and resettlement. Insights and lessons from Canada’s experience (pp. 219-240).
Elena Giacomelli, (De)costruire la complessità del sistema di accoglienza: un’analisi etnografica dei servizi per richiedenti asilo e rifugiati nel modello trentino, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 1 (apr. 2021), pp. 169-190
La riflessione presentata intende contribuire alla discussione sul sistema di accoglienza italiano per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, la sua organizzazione in fasi (pronta, prima e seconda accoglienza) e le figure professionali al suo interno. Prendendo in analisi il caso trentino, dopo un breve excursus storico del sistema di accoglienza italiano, vengono analizzate le competenze specifiche che si sono sviluppate, indagando l’omogeneità dei servizi di accoglienza. Attraverso l’osservazione partecipante e le interviste in profondità, si analizzano le varie fasi di accoglienza, evidenziandone gli elementi critici. Della stessa autrice, si veda anche Gli operatori di accoglienza: competenze di una professione in divenire. Un’indagine etnografica di una ricercatrice-operatrice, in Mondi migranti, n. 2 (2021), pp. 187-210, dove si descrive una ricerca etnografica sulle professionalità nate all’interno del sistema di accoglienza della Provincia Autonoma di Trento, cercando di farne emergere la formazione e le competenze, sia preliminari sia apprese sul campo.
Matteo de Bellis, Lontano dagli occhi. Storia di politiche migratorie e persone alla deriva tra Italia e Libia, People, Busto Arsizio (VA), 2021, 220 pp.
Questo libro racconta l’evoluzione delle politiche migratorie italiane nel Mediterraneo: dai respingimenti del governo Berlusconi al lancio dell’operazione Mare Nostrum fino all’esternalizzazione della frontiera in Libia, al centro della strategia Minniti e tutt’ora in piedi, tra la retorica sensazionalistica dei “porti chiusi” di Salvini e il mite immobilismo del secondo governo Conte. L’autore riporta anche la sua esperienza come Segretario Internazionale di Amnesty International a Londra, e soprattutto quella delle persone incontrate nel corso degli anni. Per poi proporre una riflessione sulla necessità di una visione politica più matura, che guardi alla mobilità come fenomeno fisiologico e rimetta l’essere umano al centro dell’azione pubblica.
Collocazione Biblioteca:19181
A cura di Enrico Miletto e Stefano Tallia, Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento ad oggi, Franco Angeli, Milano, 2021, 334 pp.
Attraverso un approccio multidisciplinare, il volume vuole proporre una lettura organica dei percorsi storici che hanno connotato il fenomeno della migrazione di popoli in fuga dalla guerra, dalla povertà, dalle persecuzioni politiche dal dopoguerra ai giorni nostri. Si intende riflettere inoltre sulle pratiche di accoglienza e sui modelli di inclusione che delineano la precarietà del presente e le incertezze del futuro. E. Miletto è ricercatore di Storia contemporanea all’Università di Torino; S. Tallia è giornalista e collaboratore della Fondazione Vera Nocentini. Il testo è preceduto dalla Prefazione di don Luigi Ciotti.
Collocazione Biblioteca: 19123
Romina Amicolo, Genere, sessualità e migrazioni forzate nella giurisprudenza italiana. Disvelare l’umanità, Europa Edizioni, Roma, 2020, 388 pp.
Con metodo “intersezionale”, basato sull’interazione dei diversi fattori o assi di discriminazione o esclusione, l’autrice passa in rassegna numerose decisioni giudiziarie italiane edite dal 2012 al 2020 aventi per oggetto il riconoscimento dello status di rifugiato politico alle donne vittime di violenza di genere e agli LGBTQI vittime di omofobia.
Collocazione Biblioteca:19333
A cura della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, XIII Rapporto Annuale. Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roma, 2023, 128 pp.
Il Rapporto raccoglie e analizza i principali dati riferiti al 2022, provenienti da diverse fonti, relativi alla presenza straniera nel nostro Paese, ponendo in evidenza il ruolo che i cittadini comunitari ed in particolare extracomunitari rivestono nel sistema occupazionale italiano. Dopo la descrizione del contesto della popolazione, dei flussi migratori e un inquadramento nella prospettiva internazionale curato dall’OCSE, il Rapporto illustra la condizione occupazionale degli stranieri e le dinamiche di assunzioni e cessazioni nel 2022. Inoltre, approfondisce la condizione dei lavoratori extra-UE dipendenti e autonomi, con un ulteriore focus sull’imprenditoria, e contiene dati su accesso agli ammortizzatori sociali, infortuni, previdenza e assistenza sociale. Un capitolo è dedicato a diverse dimensioni dell’integrazione dei lavoratori stranieri (come tempi di inserimento, discriminazioni percepite, allineamento tra mansioni, titoli di studio, competenze e conoscenza della lingua italiana) e uno al fabbisogno di lavoratori stranieri espresso dalle imprese e alle difficoltà di reperimento per settori e professioni. Viene indagata anche la partecipazione dei profughi ucraini al mercato del lavoro in Italia. Una sintesi e altre risorse sono disponibili al link del Ministero.
Monica McBritton, Migrazione economica e lavoro altamente qualificato: la direttiva 2021/1883/UE, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 3 (nov. 2022) – on line, pp. 288-301
L’autrice commenta la direttiva 2021/1883 dell’Unione europea che apporta alcune novità in materia di accesso al mercato del lavoro dei Paesi membri di lavoratori e lavoratrici altamente qualificati. Lo scopo dichiarato è quello di rendere più agevole l’ingresso, la permanenza e la mobilità all’interno dell’UE di queste persone e dei loro familiari. La direttiva dovrà essere trasposta dai singoli Stati membri entro novembre 2023.
Pietro Cingolani, Davide Donatiello, Fuga dai campi? Dinamiche migratorie e lavoro agricolo nel nord-ovest italiano, in Studi Emigrazione, a. 59, n. 228 (ott.-dic. 2022), pp. 672-691
L’articolo presenta i risultati di un progetto di ricerca avviato a fine 2019 e concluso negli ultimi mesi del 2020: l’intento è quello di riflettere sui rapporti lavorativi e sulle condizioni di vita della manodopera straniera in agricoltura, mettendole in relazione ai modelli produttivi del settore. Per farlo si è scelto di allontanare lo sguardo dalle realtà maggiormente documentate nelle ricerche su agricolture e migrazioni in Italia, ovvero quelle del Sud Italia, approfondendo invece due realtà produttive del Nord, entrambe in provincia di Cuneo: il distretto dell’ortofrutticolo nei dintorni di Saluzzo e quello vitivinicolo nell’area di Alba.
Osservatorio Placido Rizzotto, Flai-Cgil, Agromafie e caporalato. Sesto Rapporto, Ediesse/Futura, Roma, 2022, 332 pp.
Per il sesto anno una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento che riguardano i lavoratori e le lavoratrici della filiera agro-alimentare. Un quadro aggravato dagli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina
Collocazione Biblioteca:84R06
Caterina Francesca Guidi, La subalternità al tempo della crisi. Le differenze di reddito tra lavoratori stranieri e nativi in Italia in una prospettiva comparata, in Mondi migranti, n. 3 (2022), pp. 163-181
La crisi economica del 2008 ha ampliato le differenze di reddito tra i ceti sociali più elevati e le classi sociali più svantaggiate evidenziando il sensibile peggioramento delle condizioni dei ceti popolari e ultrapopolari, in particolar modo delle famiglie con occupazione operaia. All’interno di questo quadro di riferimento l’articolo analizza l’impatto della crisi economica sui redditi dei lavoratori stranieri presenti in Italia rispetto ai lavoratori autoctoni in un’ottica comparata con quanto avvenuto in alcuni paesi europei.
A cura di Emanuela Abbatecola, Davide Filippi e Marco Omizzolo, Incursioni. L’inconsistenza dei diritti. Il grave sfruttamento del lavoro migrante in Italia, in Mondi migranti, n.2 (2022), pp. 7-116
Viene analizzata la complessità del fenomeno del grave sfruttamento lavorativo e della sua sistematizzazione organica quale espressione propria del capitalismo contemporaneo. Nell’ articolo introduttivo gli autori propongono una nuova definizione del concetto di grave sfruttamento lavorativo, tentando di integrare approcci e sguardi che in letteratura risultano frammentati. Propongono una definizione fondata su tre dimensioni (economica, sociale-riproduttiva e ambientale) in una relazione circolare nella quale le conseguenze dell’una si ripercuotono sulle altre. Uno sfruttamento grave che non si limita all’ambito agricolo ed è quindi più corretto chiamarlo “patronato” che “caporalato”. Negli articoli successivi vengono trattati in particolare l’argomento dei ghetti rurali e della profughizzazione del lavoro bracciantile in Italia, le condizioni di vita dei migranti nel ragusano fra processi di deterritorializzazione ed ecomafie e quello delle filiere socialmente sostenibili come veicolo di emancipazione dallo sfruttamento per i braccianti immigrati. Infine l’ultimo articolo, tramite il metodo dello studio dei casi, si pone l’obiettivo di analizzare i meccanismi di esclusione che coinvolgono la manodopera migrante: situazioni di ghettizzazione e invisibilità che aumentano il rischio di sfruttamento agricolo e domestico.
Enrico Fravega ; prefazione di Luca Queirolo Palmas ; postfazione di Paolo Boccagni, L’abitare migrante. Racconti di vita e percorsi abitativi di migranti in Italia, Meltemi, Milano, 2022, 2571 pp.
Il testo associa l’inquadramento delle problematiche che definiscono la collocazione sociale dei migranti nella società italiana alla ricostruzione secondo il loro punto di vista dei propri percorsi abitativi. L’autore, sociologo, mette in evidenza come la situazione dell’abitare sia un aspetto critico anche per gli stranieri in condizione di regolarità e rileva come l’emergere di stati di precarietà abitativa sia espressione del complesso e instabile legame che unisce la questione dell’abitare alla collocazione sul mercato del lavoro e allo status legale delle persone migranti.
Collocazione Biblioteca: 19571
A cura di Ivana Acocella, Enrico Gargiulo, Residenza e diritti dei migranti: tra autonomia e controllo, in Autonomie locali e servizi sociali, n. 2 (ago 2021), pp. 335-391
I contributi raccolti nella monografia intendono studiare il tema della residenza come canale di esercizio effettivo dei diritti in Italia e analizzare i meccanismi volti a negarla, con un confronto con il Regno Unito. I titoli sono: 1) “Confinare il diritto di asilo: i richiedenti protezione internazionale tra disciplinamento e invisibilità” di Ivana Acocella, Enrico Gargiulo; 2) “Le zone d’ombra dell’istituto anagrafico: i migranti “senza fissa dimora” nell’accesso ai servizi sanitari a Firenze” di Giulia Gozzini … [et al.]; 3) “Residential bordering: the (mis)use of residence status to control migrants’ welfare rights in Italy and the UK” di Alessio D’Angelo, Enrico Gargiulo.
Giulia Storato,Giuliana Sanò, Francesco Della Puppa, Fare casa nella città interstiziale, tra dinamiche attrattive e forze espulsive. Condizioni abitative e strategie della vita quotidiana di richiedenti asilo e rifugiati senza dimora a Trento, in Sociologia urbana e rurale, vol. 43, n. 124 (2021), pp. 138-155
L’articolo si concentra sulle strategie abitative e l’utilizzo degli spazi urbani da parte di rifugiati e richiedenti asilo fuoriusciti o espulsi dai centri di accoglienza. Più in particolare, il lavoro di indagine e analisi qualitativa svolta durante una ricerca condotta tra i migranti che vivono a Trento intreccia la tematica dell’abitare migrante con quelle legate all’agency e alle pratiche di resistenza, di volta in volta messe in atto dagli individui che vivono in condizioni di marginalità socio-materiale, in strada o in luoghi di fortuna.
A cura di Ilaria Ippolito, Mimmo Perrotta, Timothy Raeymaekers, Braccia rubate dall’agricoltura. Pratiche di sfruttamento del lavoro migrante, SEB27, Torino, 2021, 189 pp.
I centri per l’impiego hanno abdicato a regolare il mercato del lavoro, mentre le norme sull’immigrazione complicano la vita a moltissimi lavoratori. Negli ultimi anni ai braccianti provenienti dal Maghreb, dall’India e dall’Est europeo si sono aggiunti i titolari di protezione internazionale o umanitaria. Sono l’anello debole di una catena di sfruttamento funzionale ad un sistema di approvvigionamento, ormai nelle mani di un oligopolio, che determina il valore di un bene primario come il cibo: un sistema incompatibile sia con i diritti dei braccianti sia di quelli dei piccoli agricoltori.
Collocazione Biblioteca:19329
Francesco Chiavarin, Viaggio tra gli invisibili, in Scarp de’ tenis, a. 25, n. 244 (ott. 2020), pp. 34-41
Il reportage indaga sul fenomeno del caporalato nelle campagne del foggiano, sullo sfruttamento dei lavoratori immigrati costretti a condizioni durissime di lavoro e di vita. Viene anche raccontato il progetto Presidio della Caritas di Foggia, finalizzato ad assistere i braccianti, tutti migranti, che vivono nei ghetti della Capitanata e a sottrarli allo sfruttamento.
Fondazione Leone Moressa, Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione. Edizione 2022. L’Italia della resilienza e i nuovi italiani, Il Mulino, Bologna, 2022, 209 pp.
Resilienza è la parola chiave della ripresa economica post pandemia, caratterizzata dagli investimenti europei del Next Generation EU. Nonostante le perduranti incertezze legate ai possibili riverberi della pandemia e alle conseguenze della guerra in Ucraina, gli investimenti previsti dovrebbero rendere l’Italia più competitiva, sostenibile ed ecologica. La nuova edizione del rapporto punta a individuare il ruolo che potranno avere nel processo di ripresa i lavoratori stranieri e i “nuovi italiani”, stranieri naturalizzati che hanno deciso di proseguire il proprio percorso di integrazione. Una delle sfide principali, sarà far sì che la ripresa possa essere inclusiva e aiuti a ridurre le disuguaglianze legate non solo alla cittadinanza, ma anche al genere, all’età e alla condizione fisica.
Marco Omizzolo, Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano, 2020, 317 pp.
Un viaggio nel cuore delle agromafie, tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono – letteralmente – di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l’anno. Un viaggio, quello di Omizzolo, condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell’Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab, sulle tracce di un trafficante di esseri umani. Un’inchiesta sul campo che parte dall’osservazione e arriva alla mobilitazione: scioperi, manifestazioni, denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere.
Collocazione Biblioteca: MAF.01.493
A cura di Giacomo Costa, Dopo il lockdown: la via della creatività, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 6/7 (giu. – lug. 2020), pp. 445-468
La pandemia di Covid-19 ci spinge a interrogarci sui cambiamenti da apportare alla nostra società. Incrociando prospettive diverse, ma tutte accomunate dalla preoccupazione per la giustizia sociale, questa raccolta di contributi intende stimolare questo rinnovamento. Si segnala in particolare il contributo: “Immigrati, lavoratori, essenziali” di Maurizio Ambrosini.
Renos K. Papadopoulos ; traduzione di Bianca Bertola, Dislocazione involontaria. Trauma e resilienza nell’esperienza di sradicamento, Bollati Boringhieri, Torino, 2022, 400 pp.
Con un approccio multidisciplinare e orientato alla pratica, il saggio offre una riflessione sui molti aspetti legati alla migrazione forzata, che l’autore chiama «dislocazione involontaria». Grazie alla sua lunga esperienza con i rifugiati, presenta casi di pratica clinica e analisi epistemologiche che mettono a nudo le trappole del pensiero terapeutico e dell’immaginario sociale legate allo sradicamento. Le diverse prospettive adottate dalla psicoanalisi, dalla filosofia e dall’etimologia non solo permettono di identificare soluzioni a sostegno della persona dislocata, ma espandono anche gli orizzonti di significato relativi a concetti onnicomprensivi e fuorvianti come «trauma» e «vittima», che finiscono per patologizzare, anziché sostenere un percorso di crescita e di cambiamento. Grazie a una psicologia del profondo informata dal punto di vista sociale e politico, nel saggio vengono proposti strumenti inediti per inquadrare il fenomeno in modo corrispondente alla sua sfaccettata complessità.
Collocazione Biblioteca: 19674
Paolo Jarre … [et al.], Migranti, fragili e dipendenze, in MDD, a. 12, n. 48 (dic. 2022), pp. 5-43
Questo numero approfondisce, sotto diversi punti di vista, l’incrocio tra la condizione di migrante nel nostro Paese e il consumo più o meno problematico di sostanze psicoattive. I contributi qui raccolti sono i seguenti: “Una battaglia invisibile nella guerra in Ucraina”, di A. Gomes; “L’ascesa della metamfetamina segna l’evoluzione del narcotraffico asiatico”, di F.P. La Bionda; “Migranti e accesso alla salute: diritto universalmente riconosciuto?”, di P. Fierro;”Il cittadino straniero nella prospettiva del DPR309/1990: una storia di ostinata criminalizzazione”, di M. Urzi; “L’offerta di percorsi di cura rivolti ai migranti con disturbo da uso di sostanze: un’indagine nei Servizi pubblici italiani”, di M.T. Ninni, A. Ghia, L. Cavallo; “Consumo di oppioidi sintetici nella popolazione richiedente asilo. Studio e azioni dell’Unità di Strada di Reggio Emilia”, di L. Censi; “Il trattamento della dipendenza nei migranti: analisi del fenomeno con un approccio etnopsichiatrico, il Progetto Sa.Mi. di Torino”, di P. Finzi. La seconda parte si trova nel n. 49 (mar. 2023), pp. 6-55. Sull’argomento si veda inoltre l’articolo di Ebtesam A. Saleh … [et al.], A systematic review of qualitative research on substance use among refugees, in Addiction, n. 2 (feb. 2023) – on line, pp. 218-253
Sara Vallerani, Salute, cittadinanza e partecipazione: i Centres de santé communautaire in Francia, in Mondi migranti, n. 1 (2023), pp. 103-120
L’articolo analizza il rapporto tra i percorsi di costruzione di cittadinanza e le pratiche di salute all’interno dei servizi sanitari caratterizzati da una pratica collettiva e comunitaria della medicina. La ricerca è stata condotta in due Centres de santé communautaires in Francia con tecniche qualitative. Dopo un focus sul concetto di cittadinanza sanitaria e sulle condizioni di salute dei migranti in Francia, si passa allo studio dei repertori di azione e degli aspetti organizzativi dei centri di salute. L’analisi ha fatto emergere come le dimensioni formali e sostanziali della cittadinanza convivono e si intrecciano fra loro nelle pratiche di salute.
Matthew Hodes, Thinking about young refugees’ mental health following the Russian invasion of Ukraine in 2022, in Clinical Child Psychology and Psychiatry, n. 1 (gen. 2023) – on line, pp. 3-14
L’ articolo riassume alcuni dei principali problemi di salute mentale vissuti da giovani richiedenti asilo e rifugiati ucraini in fuga dalla guerra, concentrandosi sui paesi di reinsediamento, attingendo alla letteratura sostanziale, per i professionisti della salute mentale di bambini e adolescenti. Vengono riassunti i risultati selezionati sull’epidemiologia psichiatrica dei giovani rifugiati e vengono delineati alcuni principi dell’erogazione e dei trattamenti del servizio di salute mentale per bambini e adolescenti. La ricerca sulla salute mentale dei rifugiati ucraini è limitata e questa è un’area che richiede ulteriori indagini insieme a tentativi attivi per soddisfare i loro bisogni di salute mentale.
A cura di Filippo von Shlosser, Consiglio d’Europa: protezione ai rifugiati dall’Ucraina, in Delta, n. 92 (2022) – on line, pp. 2-3
Il 4 marzo 2022 il Consiglio d’Europa ha adottato la decisione di introdurre la protezione temporanea per le persone che fuggono dall’Ucraina. Questo meccanismo mira a fornire una protezione immediata e collettiva agli sfollati e permette loro di beneficiare di una serie di diritti in tutta l’Europa. Questi diritti includono la residenza, l’accesso al mercato del lavoro, all’alloggio e all’assistenza medica e all’istruzione per i bambini. Di particolare importanza è il controllo e la cura delle malattie per chi proviene dall’Ucraina. In particolare tubercolosi, Hiv, epatiti, le cui cure sono state interrotte in Ucraina a causa della mancanza di fornitura di medicinali (a questo proposito si rimanda all’editoriale della rivista di Filippo von Shlosser).
A cura di Maddalena Colombo, Ciro Tarantino, Paolo Boccagni, Disabilità e migrazione. Gli studi in Italia, in Mondi migranti, n. 3 (2022), pp. 7-89
Nei processi migratori le persone con disabilità sono pressoché invisibili per quanto esposte a rischi crescenti di discriminazione negativa; riconoscere tale discriminazione non è semplice perché spesso è implicita e non percepita come tale dalla stessa persona che ne è vittima, La conoscenza di questo fenomeno è parziale a tutti i livelli, gli studi sul campo, anche in Italia, sono rari. L’articolo, che introduce il dossier, vuole delineare l’orizzonte di un campo di studi interdisciplinari che merita di essere approfondito sia per migliorare la conoscenza dei processi intersezionali di “disabilitazione” sia per rendere più efficace l’intervento nei contesti di care.
Thinh Ngo & Matthew Hodes, Pervasive Refusal Syndrome in Asylum Seeking Children: Review of the Current Evidence, in Clinical Child Psychology and Psychiatry, vol 25, n. 1 (gen. 2022) – on line, pp. 227-241
L’articolo riguarda la sindrome del rifiuto pervasivo (PRS) nei minori richiedenti asilo, considerata una forma estrema di disturbo post-traumatico da stress. Lo studio presentato suggerisce un collegamento tra lo sviluppo e il mantenimento della malattia e processi di asilo prolungati e politica estera ostile; casi simili sono segnalati in diversi paesi con politiche estere ostili. Questi risultati sono quindi rilevanti per medici e politici che lavorano con questo gruppo vulnerabile.
Ekaterini Anagnostopoulos … [et al.], Psicologia per Migranti. Accoglienza e sostegno per rifugiati, profughi e richiedenti asilo, dall’emergenza all’integrazione, Armando, Roma, 2021, 187 pp.
La presenza in Italia di persone che richiedono protezione, fuggendo da situazioni di guerra, è diventata ormai abbastanza consistente e ha stimolato risposte su numerosi piani, compreso quello del supporto psicologico. Il libro, attingendo all’analisi teorica ed all’esperienza operativa, presenta il modello pluralistico integrato che trae fondamento dalla psicologia umanistica e fenomenologico-esistenziale, oltre ad avvalersi dei contributi della psicologia dell’emergenza e della psicologia di comunità. Gli autori sono psicologi e psicoterapeuti.
Collocazione Biblioteca: 19931
Medici per i Diritti Umani (MEDU), Rapporto annuale. Gennaio 2020 – Giugno 2021, MEDU, Roma, 2021, 68 pp.
Medici per i Diritti Umani (MEDU) è un’organizzazione umanitaria indipendente e senza fini di lucro che nasce per iniziativa di un gruppo di medici, ostetriche e altri volontari impegnati in una missione sanitaria con le comunità indigene Kichwa delle Ande ecuadoriane. L’obiettivo è curare e testimoniare: portare aiuto sanitario alle popolazioni più vulnerabili, e – a partire dalla pratica medica – denunciare le violazioni dei diritti umani e in particolare l’esclusione dall’accesso alle cure. Il rapporto si apre con due lettere e la parte introduttiva del rapporto è dedicata all’identità di Medu con informazioni sulla base sociale, la struttura organizzativa e sullo staff e i volontari. Nella parte centrale, il cuore del rapporto, sono descritti i progetti in Italia e all’estero. Nelle conclusioni si trovano le informazioni sulle principali iniziative di comunicazione e raccolta fondi e sui risultati economico-finanziari
Medici per i Diritti Umani (MEDU), Zone rosse, lavoro nero. VIII rapporto sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri nella Piana di Gioia Tauro, MEDU, 2021, 60 pp.
Per l’ottavo anno consecutivo, Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha operato nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, durante la stagione di raccolta agrumicola con l’obiettivo di promuovere la tutela della salute e dei diritti fondamentali dei circa 2.000 braccianti stranieri impiegati in agricoltura in condizioni di grave sfruttamento. A otto anni dall’inizio delle attività di MEDU nella Piana, il panorama resta desolante e l’accesso alle cure è ostacolato da impedimenti burocratici, mancanza di informazioni, isolamento dei luoghi di vita e di lavoro. L’esercizio di diritti basilari resta ancora oggi precluso a molti lavoratori, a causa delle irregolarità contrattuali, salariali e contributive che caratterizzano in modo sistematico i rapporti di lavoro. Inoltre la seconda ondata del Covid-19 ha colpito il campo container di Rosarno e la Nuova Tendopoli di San Ferdinando, portando all’istituzione di due zone rosse, ma le iniziative di sorveglianza epidemiologica per il contenimento del virus messe in atto delle autorità sanitarie locali si sono dimostrate incoerenti e scarsamente efficaci. Il report riporta le caratteristiche degli assistiti dal MEDU, gli interventi compiuti e la situazione attuale.
A cura di Antonella Cammarota, Valentina Raffa, Democrazia, disuguaglianza e salute globale, Franco Angeli Open Access, Milano, 2021, 124 pp.
Il volume raccoglie contributi teorici ed empirici, affrontando temi che oggi più che mai necessitano di essere studiati: gli effetti del neoliberismo sulle politiche di salute; il rapporto tra corpi, salute e potere; le disuguaglianze in salute; il diritto alla salute e la salute partecipata; la relazione tra salute e politiche del lavoro; il rapporto tra istituzioni e cittadini; le politiche di recovery e la qualità della vita delle soggettività. Una prospettiva fatta di studi ed esperienze che può contribuire a un’analisi sul rapporto tra salute e politica, centrale in un momento di profonde trasformazioni strutturali dei sistemi sociali contemporanei.
Collocazione Biblioteca: P0074
A cura di Veronica Redini e Francesca Alice Vianello, La salute delle e dei migranti, in Mondi migranti, n. 3 (2020), pp. 9-128
La monografia affronta innanzitutto il tema della distribuzione diseguale delle condizioni di salute, che non deve essere oscurato dal livello complessivamente buono delle condizioni di salute dei migranti, dovuta al fatto che in generale solo chi è forte e sano affronta la fatica della migrazione per lavoro. Ma poi sullo stato di salute agiscono i fattori di rischio legati alla precarietà e allo svantaggio socio-economico. I vari contributi della monografia affrontano poi diversi argomenti: la salute mentale in relazione alla percezione della discriminazione; un’analisi di genere sulle donne migranti, sia sulle implicazioni della violenza vissuta durante il viaggio, sia sull’accesso ai servizi socio-sanitari; i problemi dei figli dei migranti, legando i loro disturbi mentali alle condizioni di vita quotidiana nel paese di immigrazione; infine la rappresentazione della disabilità dei bambini in famiglie bengalesi nel rapporto tra i servizi e i genitori.
A cura di Samuel Hall ; Save the Children, Girls on the Move in North Africa, Save the Children, Roma, 2023, 68 pp.
Realizzato in collaborazione con l’impresa sociale Samuel Hall, lo studio rivela che violenze domestiche, conflitti, mancanza di prospettive di lavoro, matrimoni forzati sono tra i fattori che spingono le ragazze a migrare, senza avere spesso consapevolezza dei pericoli. Una ragazza migrante su tre intervistata in Nord Africa subisce o è testimone di abusi sessuali o altre forme di violenza di genere, mentre scappano dai loro Paesi d’origine per cercare un futuro migliore in altri luoghi. Le politiche e i programmi esistenti devono essere adattati, lavorando con le dirette interessate per sviluppare approcci mirati e inclusivi di genere, per assicurarsi che il sostegno che ricevono soddisfi effettivamente le loro esigenze.
A cura di Susanna Marietti, Dalla parte di Antigone. Primo rapporto sulle donne detenute in Italia, Antigone, Roma, 2023, 332 pp.
Le autrici hanno visitato i quattro istituti penitenziari femminili che si trovano in Italia, le 44 sezioni femminili collocate in carceri a prevalenza maschile, le tre carceri minorili dove si trovano ragazze, le sei sezioni che ospitano detenute trans pur all’interno di carceri considerate maschili, i cinque Istituti a custodia attenuata per madri. Il Rapporto fornisce un resoconto di queste ispezioni, approfondendo alcune tematiche, tra cui si segnala il capitolo Donne straniere.
Cristina I. Quartararo, Lavori “essenziali”: il ruolo delle migranti nella tempesta pandemica, in Aggiornamenti Sociali, a. 74, n. 1 (gen. 2023), pp. 58-64
Molte lavoratrici migranti danno da decenni un importante contributo nel settore sociosanitario e assistenziale: la recente pandemia da COVID-19 ha ulteriormente accentuato questo fenomeno. Nell’articolo si analizza il modello di welfare basato sulle lavoratrici migranti, il loro impiego nelle professioni sanitarie specialmente durante la pandemia, per concludere con le nuove prospettive finita l’emergenza.
Enrica Rigo, La Straniera. Migrazioni, asilo, sfruttamento in una prospettiva di genere, Carocci, Roma, 2022, 142 pp.
Lo studio pone al centro l’esperienza che le donne migranti fanno dell’autoritarismo che emerge dal governo dei confini e ricostruisce il nesso tra mobilità e riproduzione sociale a partire dalle pratiche di rivendicazione della libertà di movimento quale presupposto dei processi di riproduzione della vita e delle relazioni che la sostengono. L’autrice, docente di Filosofia del diritto, mette in discussione le dicotomie e le gerarchie perpetuate dalla regolamentazione della mobilità tra produzione e riproduzione, migrazioni economiche e forzate, regimi di lavoro e di riproduzione della vita.
Collocazione Biblioteca: 19944
Donna M. Hughes, Ukrainian Women: Victims of Putin’s War and and Sex Industry Predators, Dignity, vol. 7, n. 2 (2022) – on line, pp. 1-11
Dopo l’invasione Russa in Ucraina si contano già numerose notizie di violenze, stupri, rapimenti e deportazioni a scopo di tratta sessuale riportati dalle donne rifugiate ucraine. Ad oggi, quattro milioni di rifugiati, la maggior parte donne e bambini, sono partiti dall’ Ucraina, e si stima che ci siano circa 6,5 milioni di sfollati all’interno del paese. Un gruppo così vasto e vulnerabile di donne e bambini sono bersagli facili dei trafficanti, in particolare degli operatori delle industrie del sesso europee. L’articolo espone l’azione delle attiviste femministe e delle forze dell’ordine per individuare e contrastare questi fenomeni.
Valeria Saggiomo, Quando le imprenditrici straniere raggiungono il successo, in Mondi migranti, n.2 (2022), pp. 205-224
Questa ricerca si colloca nella tradizione degli studi che enfatizzano la “agency” dei migranti, cioè sulle modalità con le quali agiscono lo spazio dove risiedono, rivendicando i propri diritti e agendo in modo trasformativo. In particolare lo studio riguarda le donne straniere che hanno avuto successo in Italia con la loro attività imprenditoriale e indaga quali caratteristiche hanno queste imprenditrici e le loro imprese. Viene evidenziata una stretta relazione tra l’agire imprenditoriale e quello sociale: quando le donne straniere hanno successo il loro sguardo sembra volgersi verso l’altro.
Ilaria Boiano, Giorgia Serughetti ; con un saggio di Jane Freedmanm, Donne senza Stato. La figura della rifugiata tra politica e diritto, Futura, Roma, 2021, 248 pp.
Molte donne nella storia hanno fatto esperienza dell’esilio, ma caratteristica del presente è la dimensione massiva delle migrazioni forzate femminili, a cui il diritto dei rifugiati, a settant’anni dall’approvazione della Convenzione di Ginevra, ancora stenta ad offrire risposte adeguate. Il libro indaga quindi la condizione delle “donne senza Stato” attraverso gli strumenti della teoria politica e del diritto internazionale. Occorre partire dall’esperienza femminile e dalla consapevolezza che ne deriva: non esiste un paese ‘sicuro’ per le donne. Ilaria Boiano è avvocata specializzata nella difesa dei diritti delle donne; Giorgia Serughetti è docente di Teoria politica all’Università di Milano Bicocca.
Collocazione Biblioteca:19236
Silvia Vesco, Tiziana Mancini, Michele Rossi, Genere, salute e migrazione: analisi delle determinanti sociali di salute e del benessere autopercepito dalle donne migranti, attraverso i dati dell’European Social Survey e del Migration Integration Policy Index, in Psicologia della Salute, n. 3 (2021), pp. 103-124
Lo studio si propone di analizzare le determinanti psico-sociali della salute dei migranti in Europa e delle donne migranti in particolare, all’interno della cornice teorica degli studi sull’acculturazione. I risultati emersi hanno confermato uno svantaggio in termini di salute per le donne migranti, le quali sono soggette a molteplici discriminazioni che impattano sullo stato di salute.
Erberto Petoia, Badanti, quando si smette di essere madri, in Rocca, a. 80, n. 14 (lug. 2021), pp. 38-39
La trasformazione della società, l’invecchiamento progressivo della popolazione e le mutazioni antropologiche avvenute all’interno delle famiglie hanno fatto dell’Italia, secondo l’autore, il paese delle badanti. Per queste donne, l’obiettivo principale del lavoro è l’invio a casa della maggior quantità possibile di rimesse, e per questo sono spesso disposte a turni di assistenza molto lunghi, con pochi momenti di svago. Uno degli effetti più devastanti di questo fenomeno è la rottura degli equilibri e dei rapporti di genere all’interno della società, della comunità di origine e della famiglia di provenienza. L’autore propone una breve riflessione sull’argomento.
Giulia Pozzebon, Figlie dell’immigrazione. Prospettive educative per le giovani con background migratorio, Carocci Faber, Roma, 2020, 158 pp.
Nelle biografie delle giovani donne con background immigratorio si intrecciano processi contraddittori, che interessano simultaneamente le dinamiche di genere, le dimensioni interculturali e i rapporti tra generazioni. Secondo l’autrice, pedagogista, l’analisi pedagogica delle biografie delle nuove generazioni di italiane non può che essere condotta coniugando molteplici livelli di attenzione: ai cambiamenti sociali che condizionano l’esperienza di essere giovani, donne e con una storia di migrazione nella contemporaneità; ai nuovi compiti dei servizi educativi, continuamente sollecitati ad un ripensamento delle proprie metodologie e prassi di intervento; al riconoscimento della complessità e dell’unicità di ogni singola storia di vita, mai riducibile a letture semplificatorie e generalizzanti. Il libro propone cornici teoriche e orientamenti progettuali a operatori e operatrici dei servizi socioeducativi e a studenti e studentesse dei corsi di studio in Scienze dell’Educazione.
Collocazione Biblioteca: 19228
Tiziana Cassese, Cristina Mosso, Se donne musulmane bevono birra, in Animazione Sociale, n. 4/345 (2021), pp. 62-65
L’Associazione Aliseo di Torino, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, ha svolto nel 2019 un’indagine fra 72 associazioni che si occupano di migranti sull’abuso di alcol da parte della popolazione giovane migrante. Molte risposte indirizzavano all’aspetto socializzante e conformante rispetto al gruppo dei pari, cosa per nulla diversa rispetto alla popolazione giovanile italiana. L’indagine è stata replicata nell’autunno del 2020, confermando che l’uso di alcol è aumentato nel periodo pandemico e giustificato dagli utenti per la disperazione nel futuro. I dati raccolti sono utili per ripensare le risposte dei servizi dedicati.
Roberta Franchitti, Alice Titia Rizzi, Marie Rose Moro, Il processo di narratività nel genogramma transculturale di madri migranti in Italia, in Terapia familiare, a. 43, n. 123 (lug. 2020), pp. 7-26
L’articolo intende offrire un esempio di applicazione del genogramma transculturale, adattamento del noto strumento sistemico, per le famiglie che hanno vissuto la migrazione e fanno riferimento a culture “altre”. A una breve introduzione teorica relativa alla genesi del genogramma transculturale e alle novità introdotte dall’approccio transculturale nell’utilizzazione del genogramma, segue la rielaborazione di tre storie familiari appartenenti a madri e figli migranti, ospiti presso una struttura di accoglienza italiana.
A cura di Giovanni Delli Zotti e Ornella Urpis, La salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti. La prospettiva transfrontaliera, Franco Angeli, Milano, 2020, 267 pp.
Il volume raccoglie le esperienze interdisciplinari di ricercatori ed esperti che hanno partecipato al progetto europeo Interreg Italia-Slovenia “INTEGRA – Rete transfrontaliera per le donne migranti: integrazione sociale, salute sessuale e riproduttiva”. Il lavoro ha esplorato la tutela della salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti che provengono da culture con una forte impronta patriarcale. La permanenza dei rapporti diseguali fra i sessi, il mantenimento di pratiche tradizionali nocive alla salute e i matrimoni combinati sono tutti fenomeni che portano a nuove sfide e implicano politiche adeguate per l’integrazione sociale. Si impone dunque una riflessione sulle diverse realtà di convivenza, sul funzionamento dei servizi socio-sanitari e sulla cooperazione fra i paesi per la condivisione delle buone pratiche. L’intento principale è di offrire strumenti teorici e metodologici per l’analisi dei fenomeni migratori partendo dai bisogni di salute delle donne per svelare il mondo della complessità sociale. Gli autori sono docenti di sociologia all’Università di Trieste.
A cura di Laura Guercio, Migrazione femminile e trasformazioni sociali, in Sicurezza e scienze sociali, a. 8, n. 2 (mag.-ago. 2020), pp. 7-116
Le riflessioni dei vari contributi raccolti in questo numero monografico permettono di tracciare, nel loro sviluppo consequenziale, un percorso da cui non si può più prescindere. Le donne migranti, nell’affrontare e superare continuamente le multiple e differenziate discriminazioni cui sono soggette, sono portatrici di risorse e di capacità trasformative in grado di rimodulare gli spazi per una convivenza sociale pacifica e sicura. I numeri danno per maggioritaria a presenza delle donne migranti rispetto agli uomini ed è tempo di riconoscere le loro potenzialità a ridisegnare l’identità dell’ambiente che le accoglie, affinché lo stesso diventi più inclusivo e meno discriminante.
A cura di Manuela Naldini e Cristina Solera, Le nuove famiglie «incontrano» le istituzioni: barriere, risorse, innovazioni, in RPS : La rivista delle politiche sociali, n. 1 (gen. -mar. 2020) – on line, pp. 7-120
In questo numero monografico si affronta il tema dei cambiamenti familiari e istituzionali focalizzando l’attenzione su barriere e risorse che genitori e figli dopo la separazione, genitori e figli nelle famiglie same sex, genitori e figli nelle famiglie in «emigrazione» incontrano nella loro interazione quotidiana con scuole e servizi. Il tentativo è di tenere assieme le «diverse diversità» e confrontare punti di vista di adulti, bambini e operatori, così da provare a dare un quadro su come vengono riconosciute e ostacolate o sostenute queste «diverse diversità».
A cura di Giada Saguto, Mappatura sullo stato attuale di implementazione del sistema di tutela volontaria. Report Finale Progetto “Mapping on age assessment and voluntary guardianship and Psychological support to UAC in Catania, Milan and Turin” implementato da Save the Children, Save the Children ; UNHCR, Milano, 2023, 69 pp.
L’obiettivo della presente mappatura è restituire una fotografia dello stato di attuazione della tutela volontaria in Italia attraverso l’analisi di documentazione già esistente e la realizzazione di consultazioni partecipative con diversi attori chiave (tutrici e tutori volontari, minori stranieri non accompagnati, istituzioni, terzo settore e organizzazioni internazionali).
A cura di Giada Saguto, Mappatura sullo stato attuale delle procedure di identificazione e accertamento dell’età, Save the Children ; UNHCR, Milano, 2023, 71 pp.
L’obiettivo della presente mappatura è restituire una fotografia dello stato di attuazione delle procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati (MNSA) in Italia attraverso l’analisi di documentazione già esistente e la realizzazione di consultazioni con diversi attori chiave (istituzioni, terzo settore e organizzazioni internazionali), nonché direttamente con i minori stranieri non accompagnati. Le attività di Focus Group Discussion sono a cura degli operatori e delle operatrici in frontiera, di CivicoZero a Catania, Torino e Milano e della cooperativa CivicoZero Onlus di Roma.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Report statistici sulla presenza dei MSNA in Italia, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roma, 2023
Questi report statistici del Ministero vengono pubblicati mensilmente, semestralmente e annualmente. I report semestrali, predisposti a partire dai dati censiti dalla Direzione Generale, analizzano le principali caratteristiche dei minori non accompagnati presenti nel territorio italiano, prestando particolare attenzione all’evoluzione del fenomeno in termini quantitativi e qualitativi, attraverso il confronto per i diversi indicatori di analisi con i dati dei periodi precedenti.
A cura di Elisabetta Di Giovanni, Maria Garro ; introduzione di Pasquale D’Andrea, Una possibile casa. Percorsi di autonomia e significatività operativa, Guerini Scientifica, Milano, 2022, 174 pp.
I care leavers sono i ragazzi che si apprestano a uscire dai percorsi di tutela, spesso impreparati ad affrontare la transizione all’età adulta. La pianificazione del loro percorso verso l’autonomia, l’interazione con l’équipe professionale e il reperimento di informazioni sulle pratiche quotidiane richiedono un supporto flessibile e accessibile in qualsiasi fase del processo di transizione, alla luce dell’assenza di una rete familiare nella quale rifugiarsi. I contributi degli autori si focalizzano sulle comunità che accolgono sia minori autoctoni e non, sia giovani adulti, dedicando spazio alle pratiche operative.
Collocazione Biblioteca: 19624
Luca Pacini … [et al.], Il sistema di accoglienza e integrazione e i minori stranieri non accompagnati, Sistema accoglienza Integrazione ; Anci ; Ministero dell’Interno, Roma, 2022, 123 pp.
Questo rapporto sul Sistema di accoglienza e integrazione dedicato ai minori stranieri non accompagnati (MSNA), ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato all’attuale sistema di protezione per MSNA e a rendere il tema dei minori soli centrale nelle politiche nazionali di accoglienza. A partire dall’analisi dei dati relativi all’arrivo e alla presenza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia, riportata nel primo capitolo, il report spiega l’evoluzione e i passaggi significativi delle politiche di accoglienza riservate a questo particolare segmento dei flussi migratori. Nel secondo capitolo si approfondisce il ruolo centrale del Sistema di accoglienza e integrazione nella filiera di accoglienza. Attraverso lo studio esplorativo su quattro progetti SAI destinati all’accoglienza dei MSNA, nel terzo capitolo vengono presentati i risultati di un approfondimento condotto congiuntamente da Cittalia e dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre finalizzato a comprendere quanto e come le azioni e gli interventi dei progetti e degli operatori del SAI si integrino e si sviluppino nell’ambito del sistema di welfare locale. Concludono il report una postfazione di Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e un’appendice con i progetti dedicati ai MSNA nel 2021.
Anna Elia e Valentina Fedele, Transnational child-ship : il minore non accompagnato nella famiglia transnazionale, in Mondi migranti, n.2 (2022), pp. 119-139
L’articolo si concentra sui minori non accompagnati in quanto soggetti transnazionali, protagonisti del proprio progetto migratorio e agenti delle relazioni con le proprie famiglie di origine. L’ipotesi è che tale soggettività si eserciti da un lato attraverso il protagonismo dei minori stessi nell’esercizio di alcune forme principali di riproduzione dei legami familiari di tipo morale, emotivo e materiale; d’altro lato, attraverso forme di figlità (child-ship) declinate nell’esperienza migratoria. Ci si riferisce all’impatto con il sistema di protezione e all’incontro con gli operatori del sociale. Questa ricerca è parte di una più ampia sulla religiosità dei giovani migranti e il rischio di radicalizzazione, che si è svolta nel 2018 e ha coinvolto, tramite interviste, 11 minori e 27 operatori di centri di accoglienza.
A cura di Domenico Simeone, Transizioni. Un patto educativo per i minori stranieri non accompagnati, Vita e pensiero, Milano, 2022, 124 pp.
Il volume intende dare voce alle molte realtà impegnate nell’accoglienza e nella costruzione di un patto educativo a favore dei minori stranieri non accompagnati, per lo più adolescenti maschi tra i sedici e i diciassette anni. Essi devono affrontare il superamento dei traumi subiti prima, durante e dopo il viaggio; vivono il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta e da un contesto sociale e culturale a un altro. La complessa transizione alla vita adulta di questi ragazzi richiede l’aiuto e il sostegno di tutta la comunità. Le esperienze raccolte sono accomunate dalla consapevolezza della necessità di “fare rete”, di stringere un’alleanza sul territorio con le forze migliori per favorire un reale processo di inclusione.
Collocazione Biblioteca: 19673.
Virginia De Micco [et al…], La comunità, in Lavoro sociale, n. 3 (giu. 2022), pp. 17-31
Il Focus della rivista si sviluppa sui seguenti articoli: 1) “Adolescenza e migrazione, tra risorse e vulnerabilità : una complessità tutta da esplorare” di Virginia De Micco; 2) ” Seminare comunità, l’Esperienza di Stay Human” di Benedetta Vassallo; 3) ” Accoglierete, l’esperienza siracusana del tutore volontario per l’accoglienza di minori stranieri” di Mariagiovanna Italia.
A cura di Mattia Vitiello, Minori stranieri non accompagnati: le nuove sfide, in Studi Emigrazione, a. 59, n. 225 (gen.-mar. 2022), pp. 3-87
Lo scopo principale di questo numero della rivista è quello di raccontare alcuni dei cambiamenti che hanno interessato i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia e le misure politiche a loro dedicate. La monografia raccoglie i seguenti contributi sul tema: 1) “Minori stranieri non accompagnati: le nuove sfide. Introduzione” di Mattia Vitiello; 2) “I minori stranieri non accompagnati in Italia: gli sviluppi recenti” di Pietro Demurtas, Mattia Vitiello; 3) “Le iniziative del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in favore dei minori migranti” di Stefania Congia; 4) “Le professionalità sociali coinvolte nel sistema di accoglienza per minori stranieri non accompagnati: un terreno da esplorare e coltivare” di Monia Giovannetti, Marco Accorinti; 5) “Supporting successful foster care for unaccompanied minors and young people: key considerations” di Muireann Nì Raghallaigh, Giovanni Giulio Valtolina, Nicoletta Pavesi.
A cura di Daniele Biella, Nascosti in piena vista. Minori migranti in viaggio (attra)verso l’Europa, Save the Children, Roma, 2022, 40 pp.
Un report che racconta, attraverso le testimonianze dei minori migranti, le difficoltà interminabili che molti di loro devono affrontare nei loro viaggi verso l’Europa. Save the Children è tornata al confine della Frontiera Nord d’Italia, per raccontare storie di passaggi e respingimenti di persone di ogni età nella ricerca “Nascosti in piena vista”, con le stesse modalità della scorsa edizione del report, per vedere se e cosa sia cambiato, in particolare per i minori soli o accompagnati dai propri familiari. In termini numerici, abbiamo visto direttamente come l’arrivo della bella stagione abbia aumentato il flusso di minori non accompagnati in un solo mese in tutti e tre i territori monitorati, Trieste, Ventimiglia e Oulx. Gli occhi dei ragazzi “nascosti in piena vista” ci spingono a fare i conti con il risvolto disumano della Fortezza Europa.
ASGI, Unaccompanied Minors. Critical condition at italian external and internal borders, ASGI, Torino, 2021, 25 pp.
Questo rapporto riporta il monitoraggio di ASGI sulla situazione attuale per i minori non accompagnati nelle zone di confine. Dopo un primo capitolo introduttivo, nel secondo capitolo si spiega l’attuale giurisprudenza; nel terzo si esamina la situazione sui confini marittimi e su quelli greci, sloveni e francesi; nel quarto capitolo si parla del Patto dell’UE su asilo e migrazione, delle relative riforme, e del loro impatto sui minori non accompagnati; nel quinto sono raccolte raccomandazioni e proposte.
Joelle Long, La tutela volontaria di minori stranieri non accompagnati: punti di forza e criticità di un nuovo modello, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 181-195 Nel 2017 l’Italia ha introdotto la tutela volontaria come uno dei principali strumenti per la protezione e promozione dei diritti dei minorenni stranieri non accompagnati. Questo progetto legale e culturale si sta rivelando centrale per l’inclusione sociale di molti minori, ma incontra alcune difficoltà attuative. Muovendo dall’esperienza di oltre tre anni di formazione e sostegno ai tutori volontari, il presente contributo riflette sui punti di forza e sulle criticità del modello e identifica possibile strategie di miglioramento.
Amalia Amato, Gabriele Mack, «Neanche per andare al bagno riuscivo a comunicare». Potersi esprimere ed essere ascoltati: un’indagine pilota tra i minori stranieri non accompagnati, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 3 (nov. 2021) – on line, pp. 167-197
La Convenzione ONU sui diritti del fanciullo garantisce a ogni minorenne il “diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo”. Può sembrare ovvio, ma questi diritti possono essere esercitati solo se i bambini e le bambine li conoscono, li comprendono e vengono messi in condizione di comunicare il loro punto di vista in modo efficace. Per i minori allofoni, questo presuppone nella maggior parte dei casi l’intervento di una persona che fa da tramite con l’interlocutore che non conosce la lingua del minore straniero accompagnato e non. Gli autori, nel presente articolo, analizzano, con un’indagine pilota condotta mediante interviste, i bisogni comunicativi di questo gruppo di soggetti particolarmente vulnerabili e le modalità con le quali vengono soddisfatti dall’attuale sistema di accoglienza.
A cura di Maria Grazia Foschino Barbaro, Minori stranieri non accompagnati tra vulnerabilità e resilienza. Percorsi di accoglienza, presa in carico, tutela e cura, Franco Angeli, Milano 2021, 158 pp.
I minori stranieri non accompagnati sono esposti a un maggior rischio di sviluppare un complesso trauma migratorio, pertanto vanno garantiti standard adeguati di formazione degli operatori che si occupano della loro accoglienza, presa in carico e cura. In questa ottica il volume presenta nella prima parte la cornice legislativa e le misure di tutela, con un contributo di etnopsicologia. La seconda parte presenta buone prassi illustrando i modelli che promuovono l’inclusione sociale e culturale. Ampio spazio è riservato alla metodologia e alle procedure per l’accertamento dell’età, necessario per garantire il superiore interesse del minore. La terza parte del libro sposta l’attenzione al sistema di cura, dall’assistenza sanitaria alla salute mentale, concludendo con la presentazione del funzionamento traumatico e dei modelli di psicoterapia per garantire il diritto alla cura psicologica.
Collocazione Biblioteca: 18977
Sara De Carli, Minori non accompagnati, la carta dell’affido, in Vita, a. 28, n.6 (giu. 2021), pp. 69-70
Il testo parte dal fatto che negli ultimi mesi i minori non accompagnati sono tornati sopra quota sei mila e che il sistema dei tutor (figura che è stata introdotta nel 2017) non riesce ad accoglierli tutti. La Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Carla Garlatti a inizio maggio 2021 ha ribadito che ogni minore non accompagnato presente in Italia deve avere un tutore volontario. Ci sono zone in Italia dove però il numero dei tutor non è adeguato, pertanto l’altra area su cui lavorare è l’accoglienza in famiglia, con un affido.
A cura di Raffaella Sette, Simone Tuzza, Abuso e sfruttamento di minori. Uno sguardo nazionale e internazionale, in Sicurezza e scienze sociali, a. 9, n. 2 (mag.-ago. 2021), pp. 7-115
Questo numero monografico, attraverso i diversi contenuti pubblicati, intende aggiungere un ulteriore tassello di conoscenza scientifica sulla tematica dell’abuso e dello sfruttamento dei minori, grazie all’offerta di punti di vista complementari e con prospettive internazionali che aiutano a interpretare la complessità delle relazioni abusanti sulle persone minori.
Annalisa Di Nuzzo, Minori migranti. Nuove identità transculturali, Carocci, Roma, 2020, nuova ed. 2020, 144 pp.
Nel corso dell’ultimo decennio le migrazioni hanno assunto forme e percorsi complessi, di cui i rilevanti flussi di minori costituiscono un aspetto particolarmente drammatico e scottante. Questa edizione riveduta e aggiornata del volume Fuori da casa (2013) esamina il fenomeno alla luce dell’indagine antropologica ed evidenzia le implicazioni transculturali attraverso un rinnovato esame del campo sociale. Dalle parole di “minori stranieri non accompagnati” emergono schegge identitarie e frammenti di vissuto, storie significative e toccanti, itinerari di migrazione fatti di illegalità e crudeltà che possono però sfociare nell’integrazione. Attraverso l’antropologia delle migrazioni e l’indagine del campo sociale nei contesti campani, l’autrice indaga sulle pratiche di accoglienza e sulla gestione delle strutture ad essa dedicate e restituisce storie di erranze e di approdi, di fughe e di asili, di identità provate e di imprevedibili metamorfosi culturali.
Collocazione Biblioteca: 19780
Angela Rinaldi, Una migrazione che dà speranza. Minori non accompagnati in Italia, Mimesis, Milano, 2020, 389 pp.
Il volume intende raccontare l’esperienza migratoria dei minori non accompagnati diretti in Italia e mostrarne alcuni tratti essenziali. Al centro del racconto c’è il minore in quanto persona vulnerabile ma anche costruttrice del proprio futuro e attore dello sviluppo. Il libro intende quindi proporre un modello etico di riferimento, cioè la cooperazione sussidiaria allo sviluppo. In appendice, oltre a una ampia bibliografia, anche le fonti normative, una sitografia e le fonti dal Magistero ecclesiastico.
Collocazione Biblioteca: 18972
Tommaso Farina, Ritrovare la strada. L’educazione di strada con i gruppi informali di adolescenti, Pensa Multimedia, Lecce ; Rovato, 2020, 189 pp.
Il volume muove dal duplice intento di fornire, da un lato, un agile strumento di lettura delle dinamiche relazionali tipiche dei gruppi di adolescenti in contesti non formali sulla base di specifiche coordinate socio-spaziali; dall’altro, una possibile prospettiva teorico-pratica per la progettazione di interventi educativi in strada attraverso un approccio all’osservazione dell’ambiente come spazio educante e al patrimonio culturale come potenziale fattore di sviluppo territoriale e comunitario. nel secondo capitolo dedicato all’educazione di strada si riportano esperienze effettuate in varie città italiane, fra cui l’educativa di strada del Gruppo Abele di Torino. L’autore svolge la sua attività di ricerca nell’ambito della Pedagogia generale e sociale, dedicandosi in particolare al tema della performatività in età adolescenziale.
Collocazione Biblioteca: 18719
Michele Negri, L’istituzione scolastica e le seconde generazioni. Prospettive identitarie, relazionali e interculturali dei nuovi cittadini italiani, Franco Angeli Open Access, Milano, 2023, 161 pp.
Il volume presenta una ricerca su questionario volta a indagare le opinioni e gli atteggiamenti di studenti e studentesse dei due livelli scolastici superiori, comparando principalmente chi possiede e chi non possiede la cittadinanza italiana. Il testo si focalizza soltanto sulla sezione dedicata alla scuola superiore italiana di primo livello, in cui oltre cinquecento tra intervistate e intervistati hanno espresso opinioni e atteggiamenti sulla diversità, sugli stranieri, sulle relazioni sociali, sul vissuto scolastico, sulla considerazione di sé e degli altri.
A cura di Laura Mariateresa Durante e Alfonso Piscitelli, Percorsi di integrazione tra prime e seconde generazioni, in Studi Emigrazione, a. 60, n. 230 (apr.- giu. 2023), pp. 179-292
Questo numero di Studi Emigrazione raccoglie alcuni studi realizzati da un gruppo di ricerca napoletano, diretto da Salvatore Strozza dell’Università di Napoli Federico II, all’interno del progetto Prin 2017 dal titolo “Immigration, integration, settlement. Italian-Style”, coordinato a livello nazionale da Giuseppe Sciortino dell’Università di Trento. L’unità locale dell’ateneo Federico II di Napoli ha incentrato la propria ricerca sulle giovani generazioni, focalizzando l’attenzione sull’integrazione dei figli di immigrati, nati in Italia o arrivati in età prescolare e scolare, tema centrale negli studi dei flussi migratori e dei processi di inclusione. I vari studi qui raggruppati sono composti da 7 articoli con autori diversi.
Francesco Della Puppa, Benedetta Fabrucci, Davide Girardi, Famiglie, generi, generazioni dell’immigrazione in Veneto, in Studi Emigrazione, a. 59, n. 227 (lug.-set. 2022), pp. 441-463
Questo contributo investiga alcune delle dimensioni poste in questione dal processo di riunificazione familiare e l’evoluzione da immigrazione del lavoratore a immigrazione familiare. Nello specifico, l’articolo si concentra sui cambiamenti demografici, di genere e generazionali, le trasformazioni sociali e urbane, e sui percorsi scolastici e l’ingresso nell’età adulta delle seconde generazioni.
Alberto Gaino, Il viaggio di Ullah è finito sulle Alpi, in lavialibera, n. 13 (2022), pp. 57-60
L’articolo racconta la storia di Ullah, un ragazzo di 15 anni morto in Valle di Susa mentre cercava di raggiungere Parigi camminando lungo i binari del treno. La sua storia è lo spunto per riflessioni e denunce riguardanti la politica europea dell’immigrazione.
Salvatore Strozza, Cinzia Conti, Enrico Tucci, Nuovi cittadini. Diventare italiani nell’era della globalizzazione, Il Mulino, Bologna, 2021,191 pp.
I dati utilizzati in questo volume sono il frutto di due progetti di ricerca tematica dell’Istituto nazionale di statistica che si occupano di migrazione, integrazione, analisi dei dati amministrativi. Anche a prescindere dalle emergenze legate agli arrivi dal Mediterraneo, la società italiana sta diventando sempre più multiculturale. Negli ultimi anni la popolazione residente ha preso a trasformarsi in un insieme più complesso ed eterogeneo di individui per via di importanti cambiamenti, lenti ma strutturali. Oltre ai 5 milioni di stranieri residenti, oggi vivono stabilmente in Italia più di 1 milione e 500 mila nuovi cittadini, cioè persone straniere alla nascita che sono poi diventate italiane. Riservando particolare attenzione alle ultime generazioni, il volume dà volto e voce a questi nuovi Italiani, mostrando le loro caratteristiche, ricostruendo i percorsi di accesso alla cittadinanza, cercando di individuare le ragioni che ne hanno determinato le scelte e tracciando le prospettive che il futuro riserva a chi vuole diventare italiano.
Collocazione Biblioteca: 19179
Maurizio Certini, Imparare dall’Università,in Migranti Press, a. 43, n. 7-8 (lug. – ago. 2022), pp. 34-35
Attualmente il fenomeno della mobilità studentesca registra nel mondo un forte incremento in quanto il sottosviluppo economico di molte nazioni ha spinto gli studenti verso i paesi più avanzati. Questo fenomeno è stato nominato “brain drain”, ovvero “esodo dei cervelli”, L’italia, a differenza di altri Paesi occidentali, investe poco per procacciarsi questa risorsa. Sarebbero invece auspicabili politiche che provvedano investimenti e piani in tal senso.
Giustina Orientale Caputo, Alessio Buonomo, Giuseppe Gargiulo, Cosa farò da grande? Progetti, aspirazioni e prospettive degli studenti con background migratorio, in Mondi migranti,n. 3 (2021), pp. 157-177
L’articolo descrive una ricerca condotta in sette scuole di Napoli attraverso la metodologia dei focus group. Sono stati intervistati 114 studenti di cui 44 con background migratorio e 32 genitori e sono stati realizzati focus group distinti per alunni e genitori. La realtà che emerge dalla ricerca sembra riflettere la situazione del cosiddetto “paradosso delle aspirazioni”.
Arianna Santero, Portami con te lontano. Istruzione dei giovani e mobilità sociale delle famiglie migranti, Il Mulino, Bologna, 2021, 214 pp.
Le seconde generazioni dell’immigrazione in Italia sono una presenza strutturale anche nelle scuole superiori, tuttavia l’esperienza dei giovani diplomandi e delle loro famiglie è un tema poco esplorato. Il libro, basato sull’analisi di documenti e di oltre 100 testimonianze di studenti, genitori e personale di scuole e servizi educativi, indaga i percorsi migratori, di istruzione e lavorativi di famiglie migranti dagli anni novanta ad oggi, a partire dalle storie familiari e scolastiche dei figli diplomandi in Italia.
Collocazione Biblioteca: 19808
Enzo Colombo, Lidia K. C. Manzo, “Moglie e buoi…da dove vuoi!” Rappresentazioni giovanili dell’amore interculturale, in Polis, a. 35, n. 2 (ago. 2021), pp. 183-208
Lo studio presentato esplora come i giovani rappresentano le relazioni affettive interculturali in Italia e i significati delle differenze culturali con partner stranieri. La ricerca è stata condotta attraverso 13 focus group, condotti tra il 2018 e il 2019 con 102 giovani tra i 18 e i 34 anni di età, nell’area metropolitana di Milano. Gli autori discutono i risultati e confermano la percezione di “normalità” dell’amore interculturale per questa generazione. L’esperienza della diversità è vista dai giovani come una risorsa, ma diventa problematica quando è disapprovata dalle generazioni più anziane.
Alessandra Vitullo … [et al.], Connessione permanente e disuguaglianza digitale: un’analisi sui divari tra studenti nativi e con status migratorio, in Polis, a. 35, n. 2 (ago. 2021), pp. 209-240
Lo studio utilizza i dati raccolti su più di 3300 studenti di scuola secondaria superiore, all’interno di un progetto sul benessere digitale. Le analisi mostrano che gli studenti con background migratorio sono svantaggiati rispetto ai loro pari nativi, in termini di competenze digitali, uso attivo dei media digitali e uso problematico dello smartphone, mentre non c’è divario significativo riguardante gli studenti immigrati di seconda generazione. Tale divario è per lo più associato alle caratteristiche familiari, come un più basso titolo di studio dei genitori. Gli autori discutono le implicazioni teoriche e politiche di questi risultati, al di là della semplice diffusione delle tecnologie di comunicazione digitale.
Roberta Ricucci, Protagonisti di un Paese plurale. Come sono diventati adulti i figli dell’immigrazione, SEB27, Torino, 2021, 131 pp.
Essere oggi giovani e stranieri o figli di stranieri può rappresentare un binomio identificativo difficile da gestire nella declinazione del proprio futuro. I percorsi di queste nuove generazioni risentono di numerosi fattori, tra cui la complessa situazione generale del mondo del lavoro e le politiche di integrazione o di disintegrazione del nostro Paese.
Collocazione Biblioteca: 19336
Paula Baudet Vivanco … [et al.], Fratelli d’Italia, in lavialibera, n. 11 (2021), pp. 18-48
Nonostante il cambiamento innegabile in un’Italia dove gli immigrati e le loro famiglie raggiungono ormai i cinque milioni, facendo indubbiamente parte del paese a tutti i livelli (scolastico, culturale, sportivo, produttivo…), le leggi nazionali su immigrazione e cittadinanza sono ancora ferme di fronte a un cambiamento che molte forze politiche auspicano ma poi non promuovono concretamente. Il dossier esamina la situazione di stallo della legge dello ius soli e della riforma della cittadinanza, riportando anche numerosi esempi di giovani vissuti da sempre in Italia ma ancora in attesa di un riconoscimento legale come cittadini.
Silvia Carbone, Genitori e scuola. Uno studio di caso sul capitale sociale familiare degli studenti marocchini a Mantova, in Studi Emigrazione, a. 58, n. 222 (apr. -giu. 2021), pp. 261-282
Obiettivo della ricerca è quello di comprendere quanto la famiglia e il legame che essa stabilisce con l’istituzione scolastica influenzi le prestazioni scolastiche dei figli stessi, esplorando il legame fra capitale culturale familiare e capitale scolastico. Nell’Istituto Comprensivo Luisa Levi di Mantova sono stati intervistati con un questionario 124 studenti marocchini e 112 loro genitori. Nell’articolo, dopo aver analizzato dati generali di contesto, vengono presentati i risultati della ricerca.
Isabella Pescarmona, Crescere al plurale. Uno studio interculturale sulla prima infanzia, Progedit, Bari, 2020, 78 pp.
Nel dibattito sui contesti educativi 0-6, il volume propone uno sguardo interculturale sulla prima infanzia attraverso interrogativi che guidano la lettura e la ricerca sul campo, creando un dialogo fra pedagogia e metodo etnografico. Il testo dà voce ai diversi attori che, nella ricerca condotta in un asilo nido multiculturale, fanno emergere le loro rappresentazioni dell’incontro quotidiano con l’alterità. La presenza dei bambini con background migratorio nei contesti educativi rilancia la discussione sui diritti dell’infanzia e la riflessione per una pedagogia impegnata a trasformare l’esistente in senso più equo.
Collocazione Biblioteca: 18999
Simone Spensieri, Katia Bellucci, Ilaria Delnevo, Abitare la strada con i giovani latinos. Un Servizio per le dipendenze in un territorio di frontiera, in Animazione Sociale, n. 9/350 (2021), pp. 26-38
Gli autori descrivono la propria esperienza come operatori impegnati a diverso titolo all’interno di un SERT ligure, nel lavoro con bande organizzate di giovani cosiddetti latinos, coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Ribaltando le regole del gioco, gli operatori non aspettano la richiesta di presa in carico da parte di questi giovani, ma tentano un contatto con modalità diverse, che li porterà a ottenerne la fiducia. L’esperienza è l’occasione per esporre alcune riflessioni sul modo di operare del servizio.
A cura di Massimiliano Fiorucci e Massimo Margottini, Creare reti per immigrati, Milano, Franco Angeli, 2020, 171 pp.
Il progetto Crei – Creare reti per gli immigrati (gennaio 2017-marzo 2018), coordinato dall’Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Scienze della Formazione, finanziato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, è nato con l’intento di contribuire alla qualificazione del sistema degli attori, pubblici e privati, che insiste sul XIV Municipio di Roma, a tutela dei minori e giovani cittadini di Paesi extraeuropei, relativamente a tre assi principali: orientamento scolastico, formativo e professionale, integrazione sociale e tutela. Il progetto è centrato su azioni di capacity building, volte a potenziare le capacità di intervento di tutti gli attori che operano sul territorio, avviando una fase di progettazione partecipata per la elaborazione di modalità efficaci di presa in carico e di sostegno a percorsi di piena inclusione rivolti ai giovani e ai minori residenti sul territorio. Nel corso del progetto particolare attenzione è stata rivolta ai percorsi educativi, di formazione e orientamento al lavoro, fondamentali per contrastare rischi di disagio e di discriminazione, attraverso un’azione volta a migliorare la connessione tra i vari attori e agire sul singolo servizio, su più servizi e sull’intero sistema.
Francesca Biondi Dal Monte, Simone Frega, Per l’uguaglianza sostanziale tra i banchi di scuola. Immigrazione, inclusione e contrasto alla dispersione scolastica, Franco Angeli Open Access, Milano, 2023, 226 pp.
Gli autori si interrogano sull’effettività del diritto all’istruzione, esaminando la normativa a livello nazionale e sovranazionale e analizzando, attraverso un caso studio, le difficoltà e le esigenze degli studenti senza cittadinanza italiana, anche alla luce di alcune buone pratiche. Personalizzazione degli interventi, investimenti, mediazione linguistica-culturale, metodologie innovative e collaborazione tra attori istituzionali e Terzo settore sono alcuni degli aspetti che, all’esito della ricerca condotta, pongono le premesse per un rinnovato sviluppo della scuola. La Repubblica, la scuola e la comunità educante nel suo complesso sono chiamate a prendere in carico le diverse vulnerabilità presenti tra i giovani e permettere a tutti, cittadini e stranieri, il pieno sviluppo e l’effettiva partecipazione alla vita del Paese.
Christian Morabito … [et al.], Il mondo in una classe. Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane, Save the Children Italia, Roma, 2023, 45 pp.
Molti studi hanno certificato l’esistenza, in Italia, di profonde disuguaglianze educative legate a diversi fattori quali il territorio in cui si cresce, le condizioni socioeconomiche familiari, il genere; tali fattori compromettono i percorsi di crescita di moltissimi giovani, con conseguenze pregiudizievoli innanzitutto per il loro futuro, ma anche per l’intero Paese. Questo documento indaga in particolare le disuguaglianze educative che colpiscono i figli di genitori di origine straniera. Le statistiche rilevano come gli alunni con background migratorio oggi affrontino maggiori difficoltà nei percorsi scolastici rispetto ai coetanei. A conclusione, il documento riporta alcune raccomandazioni per superare gli ostacoli verso una scuola “aperta a tutti”, come recita l’articolo 34 della nostra Costituzione.
Barbara Gross ; Prefazione di Massimiliano Fiorucci, Eterogeneità e diseguaglianze educative. Prospettive dalla pedagogia interculturale, Franco Angeli, Milano, 2022, 138 pp.
Questo volume offre una panoramica completa dei principi fondativi della Pedagogia interculturale, focalizzandosi particolarmente sui temi dell’eterogeneità e delle diseguaglianze nelle istituzioni educative. Queste sono contraddistinte da eterogeneità dovuta sia ad aspetti legati alle migrazioni, a cui afferiscono la diversità linguistica, etnica e culturale, sia ad altre caratteristiche quali lo status socio-economico e le differenze di abilità e competenze. Il libro, rivolto agli studenti di Scienze dell’Educazione e della Formazione e agli attori educativi in ambito scolastico ed extrascolastico, persegue l’obiettivo di stimolare una riflessione critica sulle diseguaglianze educative e lo sviluppo delle competenze interculturali necessarie per l’apertura verso l’altro, anche mediante compiti di (auto)riflessione e sezioni di approfondimento della terminologia settoriale.
Collocazione Biblioteca: 19747
Alessandro Tolomelli ; prefazione di Pierangelo Barone, Il valore pedagogico della divergenza, Guerini Scientifica, Milano, 2022, 263 pp.
La «pedagogia della divergenza» rappresenta un costrutto teorico originale che intende valorizzare gli strumenti interpretativi, progettuali e metodologici sviluppati negli ultimi anni nell’intervento educativo in contesti di marginalità e devianza sociale. Parallelamente, affonda le proprie radici teoriche negli studi postcoloniali, intersezionali e sulla liminalità, nella epistemologia della complessità, nella pedagogia critica e problematicista, nell’approccio dell’empowerment. Questa nuova prospettiva intende dare consistenza alla volontà di considerare gli elementi di differenza, su cui vengono costruiti processi di discriminazione, in quanto opportunità, per valorizzarli come risorse e non più come ostacolo all’inclusione ed emancipazione dei soggetti. Si faccia riferimento in particolare al paragrafo “Il lavoro educativo nei contesti di emergenza per i migranti.”
Collocazione Biblioteca: 20155
A cura di Giovanna Carugo, Elisa Rossoni, La doppia diversità, in Bambini, n. 10 (dic. 2022), pp. 27-54
Gli articoli raccolti nel dossier trattano il tema della disabilità all’interno delle famiglie migranti. I titoli dei contributi sono i seguenti: 1) “Famiglie migranti e bambine/i con disabilità” di Alessia Cinotti, Roberta Caldin; 2) “La dimensione culturale della disabilità” di Ivana Bolognesi; 3) “Prendersi cura per favorire l’inclusione dei bambini migranti con disabilità” di Samantha Armani, Valentina Pennazio; 4) “Disabilità e migrazione al nido d’infanzia” di Anna Pileri; 5) “Saperi speciali” di Silvia Maggiolini, Caterina Martinazzoli; 6) “Ri-progettare per iniziare” di Elena Furiosi, Erica Zaboi.
Andrea Pintus, Distanti, ma non da soli. L’accoglienza fuori e dentro la scuola italiana dei minori ucraini, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 8-9 (ago.-set. 2022), pp. 473-479
L’inserimento degli studenti profughi ucraini nelle classi degli istituti italiani pone diverse questioni. L’autore propone una riflessione sulle risposte della scuola italiana a questa situazione di emergenza e su come sostenere il progetto di una scuola aperta alle diversità culturali, guardando oltre la gestione della prima accoglienza.
A cura di Davide Zoletto, Migrazioni, complessità, territori. Prospettive per l’azione educativa, Carocci, Roma, 2022, 238 pp.
Chi opera in ambito educativo incontra oggi la diversità socioculturale e le migrazioni in tanti ambiti e servizi: e i territori stessi appaiono caratterizzati di una complessità che assume a seconda delle circostanze tratti peculiari, che non sempre è facile cogliere e interpretare perché sfuggono in tutto o in parte a molti tradizionali punti di osservazione. Il libro descrive le trasformazioni che si vanno via via palesando in contesti educativi, servizi e territori segnati da tale crescente complessità. Dai servizi per la prima infanzia a quelli per i giovani, dai doposcuola alle attività educative nei mesi estivi, dalle famiglie all’educazione permanente, dalla diversità linguistica all’innovazione digitale, il testo affronta i temi emergenti del lavoro educativo sia in ambiti di migrazione stabile e di seconda generazione, sia con persone di recente immigrazione, come minori non accompagnati, rifugiati, richiedenti asilo. L’autore è docente di Pedagogia sociale all’Università di Udine.
Collocazione Biblioteca: 19952
Mario Corbo … [et al.], Educare alla pace, in .eco, a. 34, n. 2 (giu. 2022), pp. 18-28
La guerra, con i suoi orrori, è tornata nel cuore dell’Europa, segnando profondamente la coscienza dei cittadini europei. Sempre più urgente appare una riflessione critica sui temi dell’educazione alla pace, con i possibili contenuti e le metodologie adeguate. Nella presente monografia sono proposti i seguenti contributi: “Educare alla pace e la lezione di Berkeley” di Mario Corbo; “Danzare un’altra danza: per un’educazione alla pace” di Chiara Pedrocchi; “Ti vedo. L’educazione al conflitto nonviolento secondo Johan Galtung” di Federica Benedetti; “In fuga da clima e guerre” di Carola Speranza.
Agostino Portera, Educazione e pedagogia interculturale, il Mulino, Bologna, 2022, 201 pp.
La globalizzazione e l’interdipendenza planetaria hanno generato profondi cambiamenti, tra cui il fenomeno delle migrazioni e il conseguente formarsi di società sempre più multietniche. La scuola e il settore educativo nella sua interezza ne sono stati fortemente investiti. Di fronte alle nuove sfide, il volume presenta una panoramica della pedagogia interculturale e delle risposte che può fornire alle richieste educative. L’autore è docente di Pedagogia interculturale all’Università di Verona.
Collocazione Biblioteca: 19892
Adriana Valente, Valentina Tudisca, Silvia Caravita, The public discourse on immigration in Italian school textbooks, in Mondi migranti, n. 1 (2022), pp. 139-157
Le autrici presentano un’analisi dei manuali di Storia e Geografia più adottati nelle scuole secondarie italiane nell’anno scolastico 2016-2017, con lo scopo di indagare la rappresentazione di migranti e migrazioni attraverso immagini e testi. I libri di testo sono infatti un tipo di media che può incidere sul discorso pubblico, nel presentare una determinata visione di società a coloro che saranno i futuri cittadini, veicolando sistemi di valori in modo esplicito e implicito. In questo senso, sottolineano le autrici, possono porsi come strumenti di costruzione di sostegno al potere o di resistenza culturale. Dato il loro carattere “politico” le autrici invitano a riflettere su questo tipo di media in modo critico, in particolare rispetto alla promozione di discriminazioni e stereotipi. Nell’articolo proposto sono descritti e commentati i risultati dell’analisi.
A cura dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie, La scuola di tutti. Linee Guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine, ANFAA, Torino, 2021, 132 pp.
Questa pubblicazione dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie è una risorsa, ma soprattutto un’occasione di confronto e riflessione, per aprire una discussione su famiglia e sistema scolastico, solidarietà e preparazione, comprensione e accoglienza in classe, per esempio, di bambini e ragazzi adottati o in affido. Il punto da cui partire è la promozione di un cambiamento culturale. In seconda battuta il dialogo. In terzo luogo la volontà di conoscere per agire, affermare identità sopite e difendere valori come l’etica, favorire l’inserimento scolastico di minori in comunità o stranieri e integrare, pensare al futuro con serenità e visione, mettendo in piedi progetti concreti in termini di solidarietà.
Collocazione Biblioteca: P0091
Marta Milani, Diversità culturale e odio online: il ruolo della competenza interculturale, in Orientamenti pedagogici, n. 4 (ott. – dic. 2020), vol 67, pp. 31-44
L’ambiente digitale è divenuto un luogo in cui si assiste frequentemente a manifestazioni di pensiero aggressive, cariche di slogan specie nei confronti di minoranze e migranti. Si parla in questi casi di odio come di un’avversione votata al male, cioè all’ostilità, alla discriminazione e alla violenza che può portare anche a crimini veri e propri. E’ fondamentale quindi guardare alla società con un’istanza educativa in cui risulta centrale lo sviluppo di competenze interculturali, per superare visioni che leggono emigrazione e contesti muticulturali soltanto in termini di disagio e di rischi.
A cura di Anna Carletti, Educazione Civica vs Educazione alla Cittadinanza. Continuità? Novità? Conflitto?, in OPPInformazioni, a. 48, n. 129-130 (lug. 2020- giu. 2021), pp. 1-160
Il dossier raccoglie contributi sul tema dell’educazione civica nelle scuole, alla luce della Legge 92 del 2019 che ha reintrodotto la denominazione classica per questo insegnamento. L’educazione civica classica si intende centrata sull’apprendimento di contenuti di area storico-giuridico-costituzionale e del funzionamento delle istituzioni politiche di un paese. Negli ultimi vent’anni in Europa c’è stato il passaggio verso un’educazione civica e sociale in senso più ampio, orientata alla formazione di cittadini preparati e capaci di assumersi delle responsabilità verso se stessi e la comunità. Gli articoli intendono indagare le ragioni che hanno portato alla Legge 92, i limiti che essa pone e in quali direzioni orienta il lavoro degli insegnanti in ogni ordine e grado di scuola.
Rete Scuole Senza Permesso, L’impatto della pandemia da coronavirus sulle attività delle scuole di italiano per migranti, in Pedagogika.it, a. 24, n. 4 (ott.-dic. 2020), pp. 81-86
Il migrante, ai tempi della pandemia, si è trovato al centro della “tempesta perfetta”, nel punto di convergenza di due cosiddette emergenze: quella migratoria e quella della pandemia virale. Pertanto è particolarmente prezioso lo sforzo che le scuole della RSSP hanno sostenuto per non disperdere il patrimonio di relazioni e progettualità che stavano costruendo con i loro studenti: un filo rosso per mantenere vivo il senso di appartenenza e di comunità.
Luisa Zinant, Davide Zoletto, Le scuole primarie ad alta presenza migratoria nella prospettiva e nelle pratiche degli insegnanti, in Orientamenti pedagogici, n. 3 (lug.-set. 2020), vol. 67, pp. 77-91
L’articolo presenta alcuni risultati di una ricerca svolta in quattro scuole primarie ad alta presenza migratoria in Friuli Venezia Giulia. Sono descritti i presupposti teorici e gli aspetti metodologici della ricerca e analizzati alcuni dati qualitativi ottenuti da questionari e focus group allo scopo di descrivere alcune pratiche inclusive sviluppate dagli insegnanti nelle classi.
Laura Cerrocchi, L’intercultura in prospettiva pedagogica. Tra processi e prassi di integrazione culturale e sociale. (Seconda Parte), in Pedagogika.it, a. 24, n.1 (gen.- mar. 2020), pp. 75-81
L’integrazione e l’inclusione culturale e sociale – nell’intreccio di fattori di macrosistema, mesosistema e microsistema – interessano principalmente famiglia, lingua, lavoro e figure professionali a valenza pedagogica e didattica. Una prospettiva pedagogica interculturale dovrebbe tener conto dei fattori sociali, culturali e psicologici che segnano la migrazione, della famiglia come principale osservatorio e progetto della migrazione, della rete dei servizi, delle agenzie del territorio che progettano e sostengono l’integrazione. Il presente è la continuazione dell’articolo L’intercultura in prospettiva pedagogica. Conoscere per progettare, in Pedagogika.it, n.4 (2019).
Elisa Pellicone, Social worker e richiedenti asilo: una ricerca nel contesto milanese e lodigiano, in Lavoro sociale, n. 2 supplemento (apr. 2023) – online, pp. 75-89
L’articolo presenta i risultati di una ricerca qualitativa finalizzata a indagare i vissuti di chi chiede protezione internazionale, riguardo all’esperienza migratoria, all’arrivo in Italia e all’accoglienza ricevuta. I dati sono stati raccolti attraverso interviste semistrutturate a dieci persone richiedenti asilo residenti a Milano e in provincia di Lodi. Gli argomenti emersi riguardano le difficoltà vissute da chi chiede protezione e il ruolo degli assistenti sociali all’interno delle strutture di prima accoglienza. Secondo l’autrice, pur con i limiti dovuti al numero ridotto delle interviste, che non permette alcuna generalizzazione, le questioni affrontate possono contribuire ad alimentare il dibattito sul tema, portando il punto di vista dei diretti interessati sul ruolo degli assistenti sociali nell’accoglienza dei richiedenti asilo politico. Viene riconosciuta l’importanza del ruolo dei professionisti dell’aiuto nel lavoro con queste persone e il ruolo politico loro attribuito nel contrasto a ingiustizie e oppressione.
Luana Cascio, Lo sport: un prisma attraverso il quale analizzare l’integrazione degli immigrati nella realtà occidentale della Sicilia, in Mondi migranti, n. 1 (2023), pp. 147-168
L’articolo si occupa dello studio delle potenzialità che lo sport può avere come strumento di integrazione sociale per un migliore inserimento degli immigrati. Esso può essere ritenuto un valido veicolo di inclusione e aggregazione, perché educa e forma ciascun individuo a vivere in modo onesto e corretto. Inoltre, rappresenta un singolare scenario di studi poiché tempera le differenze d’età, di genere, di etnia e di status, per far posto a quelle competenze, che facilitano il dialogo con gli altri.
Statewatch, Deportation Union: Rights, accountability and the EU’s push to increase forced removals, Statewatch, Amsterdam, 2022, 63 pp.
Il documento propone un esame critico delle misure dell’Unione europea, recentemente introdotte e di prossima adozione, volte ad aumentare il numero di respingimenti effettuati dalle autorità nazionali e dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, Frontex. Si concentra su tre aree chiave: i tentativi di ridurre o eliminare i diritti e le tutele nella legge che regola le espulsioni; l’espansione e l’interconnessione dei database e dei sistemi informativi dell’UE; l’aumento del budget, dei poteri e del personale assegnato a Frontex.
A cura di Alessandro Tedde, Fulvia Teano, Sconfinate frontiere. Riace: l’eccezione che ha rifiutato la regola, Mimesis, Milano ; Udine, 2022, 248 pp.
L’esperienza di autogoverno democratico delle migrazioni sviluppata a Riace, in Calabria, rappresenta un interessante caso di studio sulla possibile evoluzione del fenomeno in relazione a tre particolari aspetti delle politiche degli ultimi governi che si sono succeduti in Italia, tutti di rilievo internazionale: la mancata firma dell’accordo Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration; la gestione securitaria della crisi migratoria; la narrazione mediatica falsata della migrazione. Questo libro, nato dall’incontro tra giovani studiosi di scienze sociali anche operatori nel settore, ha il focus sulle politiche ad alto impatto locale attuate nel piccolo borgo che emerge quindi come uno dei migliori punti di visuale sul più globale dei fenomeni: la migrazione umana.
Collocazione Biblioteca: 19926
Caroline Cardenas et al., L’associarsi apre al futuro le storie dei migranti, in Animazione sociale, n. 09/359 (2022), pp. 33-43
Molte persone straniere costruiscono la cittadinanza sociale (in attesa di quella giuridica…) associandosi e partecipando così alla vita delle comunità, superando l’integrazione subalterna che è oggi in Italia la condizione dei migranti. Viene anche presentata la rete “Torino plurale”, nata in piena emergenza pandemica: trenta associazioni di comunità hanno sottoscritto una convenzione per supportare l’ente pubblico nel distribuire aiuti alimentari e generi di prima necessità, con azioni di mediazione sociale e di prossimità verso le fasce di popolazione più fragili. La convenzione è stata rinnovata per altri tre anni, coinvolgendo la rete delle Case di Quartiere, il Gruppo Abele e l’Arci, per consolidare la rete come soggetto di welfare di prossimità cittadino. Nel medesimo numero della rivista si trova l’articolo a cura di Marco Montoli … [et al.], Gettare ponti tra mondi migranti e vita sul territorio. La città plurale si affida alle energie di tutti, pp. 66-96
A cura di Ugo Ascoli, L’azione sociale oggi in Italia: volontariato, cooperazione, movimenti sociali e mobilitazione civile, in RPS, n. 1 (gen.-feb. 2022), pp. 7-158
All’interno della monografia, si segnala il contributo Esperienze di cittadinanza dal basso: il volontariato delle persone di origine immigrata di Maurizio Ambrosini.
Louise Mottier ; illustrazioni di Michela Tirone, Come si dice dream? Storie di vita di adolescenti in esilio, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2022, 103 pp.
I protagonisti di questo libro, minori stranieri non accompagnati, arrivati in Italia per terra e per mare, sono ospiti di una comunità alloggio con sede a Genova, dove l’autrice ha lavorato come educatrice. Pagina dopo pagina, impariamo a conoscere i loro sogni nel cassetto, le loro buffe abitudini, i loro piccoli e grandi progetti, scoprendo al tempo stesso cos’è una comunità, quale prezioso lavoro custodisce, con tutto il mondo delle relazioni che lì si tessono, disfano, ricostruiscono ogni giorno.
Collocazione Biblioteca: 20000
A cura di Lucia Bianco, Viola Poggi, L’associarsi di mondi migranti. Radicarsi in città animando mutualità di quartiere, in Animazione Sociale, supplemento al n. 358 (2022), pp. 5-128
La pubblicazione si occupa di alcune esperienze di coinvolgimento attivo delle persone immigrate nelle comunità locali; in particolare, opera una sintesi delle riflessioni maturate all’interno del progetto «Fami Impact Interazioni» in Piemonte, che coinvolge la Regione Piemonte in rete con diversi soggetti, tra cui il Comune di Torino, il Gruppo Abele e altre realtà del Terzo settore. È stato possibile realizzare azioni orientate al protagonismo delle associazioni di cittadini e cittadine di origine straniera nel territorio, promuovendo percorsi di formazione, eventi e riflessioni culturali sul loro ruolo nel welfare territoriale. Le esperienze descritte riguardano il territorio di Torino, Genova, Nord est veneziano e Monza Brianza.
Orlando De Gregorio ed Elena Giacomelli, Dentro, fuori e contro le involuzioni delle politiche sull’immigrazione: riflessioni dalle esperienze di micro-accoglienza diffusa di richiedenti asilo in Valsugana e Valle di Susa, in Mondi migranti, n.2 (2022), pp. 165-187
Quest’articolo verte sulle esperienze di accoglienza diffusa di richiedenti asilo realizzate nei comuni montani della Valsugana in Trentino e in alta Valle di Susa in Piemonte, attualmente smantellate per effetto delle politiche sull’immigrazione. Si tratta di progetti nati in seno all’accoglienza straordinaria, ma che hanno assunto le forme di accoglienza diffusa e integrata, come altri progetti realizzato in altre parti del Paese. Le due ricerche qui esposte spiegano cosa è significato in termini governance e processo di implementazione fare accoglienza diffusa in piccoli comuni montani di persone in attesa di ottenere lo status di rifugiato. Si chiede come si collocano queste esperienze rispetto alle politiche nazionali sull’immigrazione da tempo caratterizzate dal paradigma dell’emergenza, della frammentarietà e dell’incoerenza.
A cura di Giovanna Marconi, Adriano Cancellieri, Immigrazione e welfare locale nelle città metropolitane. Bari – Milano – Napoli – Torino – Venezia, Franco Angeli, Milano, 2022, 272 pp.
Il libro restituisce gli esiti del progetto di ricerca-azione Capa-CityMetro-Italia, per indagare il rapporto tra immigrazione e welfare locale nei territori di cinque Città Metropolitane italiane (Bari, Milano, Napoli, Torino e Venezia). La prima parte è dedicata alla mappatura georeferenziata dei servizi rivolti ai migranti o con Giovanna Marconi alto tasso di utenti immigrati, per esplorare quanto siano attrezzati per rispondere alle sfide poste dall’immigrazione alle città. La seconda parte pone l’attenzione sulle pratiche di inclusione, a partire dal percorso della “Scuola itinerante” , progettata e realizzata nel corso del progetto allo scopo di mettere in dialogo il mondo della ricerca e quello dei servizi; vengono approfonditi i temi trattati nel percorso, vale a dire scuola, salute, casa, quartieri contesi e integrazione nei territori rurali. Infine, sono riportati gli esiti di due delle azioni innovative sperimentali realizzate, volte rispettivamente all’inclusione abitativa e lavorativa di giovani migranti e al consolidamento di un forum virtuale di scambio tra pari come spazio di apprendimento collaborativo per gli operatori.
Domenico Antonio Barbuto, Io… il Calabrinese. Esempi di diaspora e transnazionalismo nelle comunità cinesi di Calabria, in Studi Emigrazione, a. 59, n. 226 (apr.-giu. 2022), pp. 201-217
Nell’articolo è proposta l’analisi di un’esperienza transnazionale e diasporica, attraverso un approccio che vede coinvolte più generazioni, in Calabria, area geografica del Sud Italia poco indagata. Il flusso migratorio in questione è quello dal sud-est della Cina alla provincia di Cosenza. L’emigrazione cinese si distingue dalle altre che interessano l’Italia per alcuni aspetti, quali una particolare coesione, una solida identità etnica e culturale ed un’estrema vitalità ed intraprendenza economica. Nell’articolo sono riportati e commentati i risultati dell’analisi. Innteresante all’interno di questo numero della rivista anche l’articolo di Mirjam Gruber, Giulia Isetti, Anja Marcher, Dichotomy between transnational orientation and social integration? The case study of the Russian community in South Tyrol, (pp. 179-200), che si propone di indagare se gli orientamenti transnazionali dei migranti russi siano in conflitto con la loro integrazione sociale nelle società di insediamento o se siano complementari.
A cura di Emiliano Moccia, Bari. La scommessa sull’agricoltura sociale per far crescere la terra del Levante, in Vita, a. 29, n. 4 (apr. 2022), pp. 85-92
Alcuni contributi raccontano interventi di agricoltura sociale per promuovere lo sviluppo nell’area metropolitana di Bari.
Claudia Campese, Caltanissetta, un nonluogo in cerca d’identità in lavialibera, n. 13 (2022), pp. 51-56
L’articolo denuncia la situazione di Caltanissetta, città siciliana dove la qualità della vita è tra le più basse d’Italia. I giovani emigrano, gli immigrati stranieri sono confinati in quartieri ghetto e l’immobilismo favorisce la criminalità organizzata. Tuttavia qualcuno prova a reagire con alcune iniziative culturali, artistiche e sociali.
A cura di Maurizio Ambrosini, Simone Baglioni, Immigrati e cittadinanza dal basso, in Mondi migranti, n. 1 (2022), pp. 9-135
L’ingresso di immigrati stranieri e la formazione di seconde e terze generazioni di origine immigrata all’interno di Stati a ordinamento liberale hanno sfidato, secondo gli autori, le concezioni storiche della cittadinanza e impresso un nuovo dinamismo alla riflessione sul tema, stimolando ad esplorare gli aspetti che fuoriescono dai canoni consolidati. La monografia propone sull’argomento i seguenti contributi: “Introduzione. Quando la cittadinanza sale dal basso” di Maurizio Ambrosini, Simone Baglioni; “Gli effetti del volontariato sul senso di appartenenza di giovani immigrati: una prospettiva europea” di Marzia Bona … [et al.]; “Il volontariato come forma di cittadinanza dal basso” di Deborah Erminio; “La pratica della cittadinanza “dal basso” nelle associazioni di donne migranti” di Daniela Cherubini; “Cittadinanza dal basso e solidarietà inclusiva. L’alleanza trasversale tra migranti e cittadini a Napoli durante la pandemia da Covid-19” di Rosa Gatti; “Migrazioni oltre le aree metropolitane: le sfide della cittadinanza “dal basso” in un sistema insediativo marchigiano” di Maria Letizia Zanier, Marta Scocco; “Mediazioni di cittadinanza: l’attivismo prosociale a favore dei migranti” di Liana M. Daher, Davide Nicolosi.
Tommaso Bertazzo, Stranieri che partecipano, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 3 (nov. 2021) – on line, pp. 198-246
L’intento di questo contributo è quello di indagare le diverse forme di partecipazione e la rappresentanza politica a livello locale degli stranieri presenti in Italia. Mancando di statistiche ufficiali, la ricerca si apre con una ricognizione quantitativo-statistica del fenomeno attraverso l’analisi degli statuti dei 725 Comuni italiani al di sopra dei 15.000 abitanti. È in seguito ricostruita la distribuzione degli istituti rilevati sul territorio nazionale. All’indagine statistica segue un approfondimento qualitativo con l’analisi di studi di caso concentrati in due contesti regionali, apparsi, dalle nostre verifiche, particolarmente significativi: Emilia Romagna e Marche. Questa seconda parte ha permesso di dare dunque spazio e raccogliere le rappresentazioni che gli stessi protagonisti avevano delle realtà politiche studiate. Si è cercato, in conclusione, di comprendere quanto queste forme di rappresentanza politica possano ancora rappresentare l’unica via alla partecipazione politica per uno strato sempre più importante della popolazione nazionale.
A cura di Francesca Declich e Silvia Pitzalis, Presenza migrante tra spazi urbani e non urbani. Etnografie su processi, dinamiche e modalità di accoglienza, Meltemi, Milano, 2021, 231 pp.
Questo volume mette a confronto diverse esperienze etnografiche svolte in contesti europei e extraeuropei. Le ricerche descrivono la forma fisica degli spazi abitati dalle persone migranti, riflettendo sulle reciproche influenze causate da dinamiche economiche, culturali, sociali e politiche in atto. Infine si analizzano le relazioni, le conflittualità e le negoziazioni tra i diversi soggetti implicati.
Collocazione Biblioteca: 19244
Maurizio Ambrosini, Paola Bonizzoli, Samuele Davide Molli, Il welfare informale dei migranti. Chiese etniche e processi di inclusione sociale a Milano, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 62, n. 1 (gen.-mar. 2021), pp. 165-196
In Italia, la sovrarappresentazione dell’Islam ha limitato il campo di ricerca all’interno del complesso scenario delle religioni degli immigrati, sebbene la maggioranza di essi è stimata appartenere a denominazioni cristiane. L’articolo analizza sei diverse esperienze di cristianesimo plurale e connotato etnicamente nella città di Milano (tre di matrice protestante e tre di matrice cattolica), attraverso osservazioni in loco, interviste, conversazioni con esperti. Viene indagato il cosiddetto welfare informale, costituito da reti di supporto e assistenza attivate dalle comunità religiose, servizi complementari, alternativi e talvolta sostitutivi delle politiche pubbliche. Si discute il capitale sociale religioso alla base della collaborazione tra i membri della chiesa e si analizzano le risorse condivise. Le chiese etniche si rivelano attori che prendono parte alla regolazione dei processi migratori e contribuiscono all’integrazione degli immigrati nei contesti locali.
A cura di Lucia Bianco, Viola Poggi, L’associarsi in quartiere dei mondi migranti. Manifesto per la città di tutti, in Animazione Sociale, n. 7/348 (2021), pp. 16-25
L’esperienza associativa è la via scelta da molti mondi migranti per radicarsi nei microterritori in cui abitano, allo scopo di tener viva la propria origine e, allo stesso tempo, di fare da ponte con la comunità d’approdo fino a produrre insieme beni di territorio accessibili a tutti, in nome della comune umanità. L’articolo riporta inoltre il testo di un “manifesto” delle associazioni di origine straniera oltre la pandemia, “Non si torna più indietro”.
A cura di Maurizio Ambrosini, Deborah Erminio, Volontari inattesi. L’impegno sociale delle persone di origine immigrata, Erickson, Trento, 2021, 345 pp.
Il volume presenta i risultati di una ricerca volta a indagare un fenomeno nuovo per il nostro paese, la presenza di persone di origine immigrata all’interno del volontariato. Attraverso casi esemplari, interviste e analisi dei dati raccolti, l’indagine persegue uno scopo culturale, guardando a immigrati e rifugiati con una prospettiva diversa da quella che li vede solo come fruitori passivi delle azioni di aiuto condotte da volontari italiani. I contributi presenti nel libro sono i seguenti: “Immigrati e volontariato: quando i beneficiari diventano protagonisti” di Maurizio Ambrosini; “Il profilo delle persone di origine immigrata attive nel volontariato” di Deborah Erminio; “Ragioni e percorsi dell’impegno sociale” di Maurizio Artero e Maurizio Ambrosini; “Le reti nazionali del volontariato e gli immigrati: dati ed esempi di buone prassi” di Deborah Erminio; “Incontri riusciti. Gli immigrati nel volontariato locale” di Maurizio Artero et al.; “Un’innovazione da accogliere e coltivare” di Maurizio Ambrosini.
Collocazione Biblioteca: 18641
Giulia Storato,Giuliana Sanò, Francesco Della Puppa, Fare casa nella città interstiziale, tra dinamiche attrattive e forze espulsive. Condizioni abitative e strategie della vita quotidiana di richiedenti asilo e rifugiati senza dimora a Trento in Sociologia urbana e rurale, vol. 43, n. 124 (2021), pp. 138-155
Il presente contributo si concentra sulle strategie abitative e l’utilizzo degli spazi urbani da parte di rifugiati e richiedenti asilo fuoriusciti o espulsi dai centri di accoglienza. Più in particolare, il lavoro di indagine e analisi qualitativa svolta durante una ricerca condotta tra i migranti che vivono a Trento intreccia la tematica dell’abitare migrante con quelle legate all’agency e alle pratiche di resistenza, di volta in volta messe in atto dagli individui che vivono in condizioni di marginalità socio-materiale, in strada o in luoghi di fortuna
Carlo Balamonte, Il campo Rom come incontro/scontro di codici comunicativi, in Rom e Sinti Oggi, n.1-2 (gen.-apr. 2023), pp. 27-29
Una mostra fotografica che abbraccia un arco temporale di dieci anni anni sulla comunità rom del campo della Favorita di Palermo fornisce lo spunto per un dibattito tra Michele Mannoia, sociologo, e Elisabetta Di Giovanni, antropologa sociale. Ne emerge un quadro dove spesso i mass media rafforzano gli stereotipi e i pregiudizi sui rom mentre laddove vengono adottate politiche sociali di comunità abitative decenti, i rom si integrano bene anche con i figli nella scuola.
Bernard Rorke, Justice denied: Roma in the criminal justice system, ERRC, Brussels, 2021, 44 pp.
Il documento è una sintesi di quattro rapporti nazionali di ricerca riguardanti i Rom nei sistemi giudiziari di Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia e Macedonia del Nord. Ne emerge l’esistenza di un razzismo sistematico contro i rom all’interno delle forze dell’ordine. Inoltre, i Rom sono più frequentemente soggetti a profilazione etnica e coinvolti nel sistema giudiziario rispetto alla popolazione non Rom, hanno più difficoltà a ricevere assistenza legale adeguata, vengono più facilmente tenuti in custodia cautelare e condannati a pena detentiva. I dati provengono dalle organizzazioni European Roma Rights Centre (ERRC) e Fair Trials.
Sergio Bontempelli, I Rom. Una storia, Carocci, Roma, 2022, 201 pp.
L’autore, operatore legale ed esperto di immigrazione, ci dice che gli “zingari” occupano spesso le cronache e sono al centro di accesi dibattiti politici, eppure del mondo dei rom e dei sinti si sa poco. L’immagine di popolazioni nomadi, e dunque premoderne, primitive, legate a miti, riti e tradizioni di un passato a noi estraneo, ha alimentato dinamiche di esclusione da parte dell’opinione pubblica. Il libro ricostruisce la storia delle minoranze romanes in Italia e l’evoluzione delle politiche loro rivolte. Ne emerge un quadro che consente di problematizzare molte idee di senso comune: in particolare, la storia degli ultimi decenni dimostra che i rom e i sinti non sono un corpo estraneo o esotico, ma una “galassia di minoranze”, molte delle quali fanno parte a pieno titolo della società italiana e hanno contribuito a costruirla.
Collocazione Biblioteca: 19936
Guidelines for Activists in Addressing Situations of Evictions of Roma and Sinti, OSCE/ODIHR, Warsaw, 2022, pp. 43
Il documento ha lo scopo di fornire agli attivisti rom e sinti una panoramica accessibile dei principi nell’ambito dei diritti umani applicabili al tema degli sfratti, a livello internazionale o regionale. Inoltre, contiene citazioni di diverse sentenze dei tribunali internazionali per i diritti umani, con le quali gli attivisti possono familiarizzarsi. Essi possono portare questi verdetti all’attenzione delle ONG e degli avvocati con cui cooperano, affinché vengano incorporate nei procedimenti di difesa legale e nei contenziosi, rendendoli più efficaci.
Gennaro Spinelli ; prefazione di Santino Spinelli, Rom e Sinti. Dieci cose che dovresti sapere, People, Busto Arsizio, 2022, 179 pp.
Ci sono diverse visioni, quasi sempre stereotipate, della cultura romaní. Da un lato, la visione romantica del viaggiatore libero e senza regole, di colui che vive alla giornata e senza schemi; dall’altro, l’immigrato, nomade e criminale, che ruba e invade le periferie della società. Ma qual è la verità? Chi sono Rom e Sinti? Come vivono davvero e in cosa si rispecchiano culturalmente, socialmente e storicamente? Questo libro nasce dalla volontà dell’autore di diffondere alcune conoscenze di base sulla cultura, la storia e la società romaní, partendo proprio dai comuni stereotipi per arrivare alle domande più diffuse e le tante curiosità su questo popolo unito ma anche molto diversificato. Un intero bagaglio culturale, una guida alla cultura Rom scritta da una persona Rom.
Collocazione Biblioteca: 19938
A cura di Azra Rizvic Di Vincenzo, Storia e vita dei rom sul territorio della Bosnia – Erzegovina, in Rom e Sinti Oggi, n. 2-3 (mar.-giu. 2022), pp. 15-16
L’articolo delinea la storia dei Rom nei territorio della Bosnia-Erzegovina. Sono presenti tre gruppi distinti: gli “Zingari Bianchi” (non più nomadi), gli “Zingari Neri” (nomadi) e i “Karavlasi” o “Cappelli neri” che non si riconoscono nella cultura Rom, ma in quella rumena. Sono presenti cenni sulla cultura e la lingua dei rom bosniaci, sui loro principali problemi e bisogni (prima di tutto l’apolidia), sulle politiche attuate per la loro integrazione e contro la violenza di genere.
Edoardo Martinelli, I Rom questione europea. Un faticoso riscatto di cittadinanza, in Missione oggi, n.4 (lug. – ago 2022), pp. 45-46
La presenza dei Rom in Europa risale ad almeno sei secoli fa e attualmente si contano circa 12 milioni di persone appartenenti a questa minoranza, che è la più numerosa del continente e che, al di là delle varie denominazioni, è accomunata dall’uso della lingua romanì. Per quanto riguarda l’integrazione ci sono ancora molti problemi (scarsa scolarizzazione, disoccupazione, povertà), dovuti anche al diffuso “antizingarismo” e ai pregiudizi reciproci.
Sara Vatteroni, Itineranza responsabile, pedagogia di valore, in Migranti Press, a. 43, n. 7-8 (lug. – ago. 2022), pp. 38-39
La pandemia da covid-19 ha messo in ginocchio le imprese dello spettacolo viaggiante, costringendo anche molti a trovare un altro impiego. Tuttavia i progetti di scolarizzazione seguiti dalla Fondazione Migrantes hanno mantenuto la continuità e hanno permesso ai ragazzi seguiti (dalla primaria alle superiori) di frequentare le lezioni on line come i loro compagni. Il progetto, di respiro europeo, sarà ulteriormente ampliato nei prossimi anni.
Sean Benstead, La Guerra dei Rom, in Rom e Sinti Oggi, n. 2-3 (mar.-giu. 2022), pp. 6-8
L’articolo denuncia le violenze e le persecuzioni subite dai Rom ucraini durante l’attuale guerra con la Russia, ma anche negli anni precedenti, come in molti altri stati dell’Est. Nonostante le persecuzioni subite, la comunità Rom ucraina si è schierata a favore del proprio Paese e contro la Russia. Durante il governo Zelensky è stata istituità un’autorità speciale per identificare e soddisfare i bisogni delle minoranze del Paese ed è stata approvata una strategia nazionale per l’inclusione, ma tutto ciò non ha potutto essere efficace soprattutto a causa della guerra (ma non solo).Inoltre l’accoglienza dei profughi di guerra Rom ucraini non viene attuata a causa della loro mancanza di documenti. La discriminazione dei Rom Ucraini attualmente rifugiati in Polonia viene descritta nell’articolo successivo “Discriminati provenienti dall’Ucraina” (pag. 9).
Bulgari in Puglia. Parte prima, in Rom e Sinti Oggi, n. 2-3 (mar.-giu. 2022), pp. 30-33
L’articolo, tratto dal libro di Ezio Pugliese, “Immigrazione e diritti violati. I lavoratori immigrati nell’agricoltura del Mezzogiorno” (futura, 2013) parla delle difficili condizioni di vita dei rom bulgari impiegati nei campi della Puglia. Denuncia la precarietà dell’abitare e la mancanza di tutela del lavoro e della salute. Si veda anche di Maria Rosaria Chirico, Bulgari in Puglia. Parte seconda, in Rom e Sinti Oggi, n. 4 (set.-ott. 2022), pp. 23-25, che racconta, in particolare, di iniziative dirette a questi braccianti per la tutela della loro salute e dei loro diritti.
Teresa Schemmari, I caminanti siciliani. Nomi diversi per una identità, in Rom e Sinti Oggi, n. 2-3 (mar.-giu. 2022), pp. 22-24
Il brano riassume il libro “I caminanti, nomadi di Sicilia”, dell’autrice, filosofa e sociologa che ha studiato i caminanti siciliani e parla della loro storia e della loro identità, dell’origine nomade, ma distinta dai Sinti italiani (“Zannu” ovvero zingari in siciliano) e dai Rom che vengono dai Balcani.
Sergio Cecchi, The image of Roma people in a group of social workers. Some reflections on the presence of stereotypes and on the burden of discrimination in social services following the conclusion of a research study, in Relational social work, vol. 6, n.1 (apr. 2022) – on line, pp. 11-122
I Rom e i Sinti sperimentano un tipo particolare e specifico di stigmatizzazione e di ingiustizia sociale, che si è costituito durante 5 secoli. Questo articolo intende indagare l’immagine dei Rom in un gruppo professionale di 246 assistenti in Friuli Venezia Giulia. In particolare si intende studiare le percezioni espresse dagli assistenti sociali su tale minoranza etnica socialmente stigmatizzata e spesso sottoposto a controlli e repressioni istituzionali. Lo scopo era di controllare il peso sociale dei pregiudizi su operatori che nel loro lavoro dovrebbero esprimere gli ideali di giustizia sociale, uguaglianza, rifiuto dell’esclusione sociale e delle discriminazioni, valori espressi in ambito internazionale e nel codice etico dei servizi sociali nazionali. I risultati indicano che è necessario un maggior supporto agli assistenti sociali all’interno di un processo di riflessione critica sul ruolo che svolgono nel controllo dei problemi che queste minoranze si trovano ad affrontare. Senza formazione sulla cultura Rom e Sinti e sull’effetto della stigmatizzazione sociale, le azioni degli assistenti sociali rischiano di trasformarsi in un altro strumento di oppressione e violenza istituzionale.
Greta Persico, “Volevo solo un posto tranquillo!” Carriere abitative di famiglie rom e politiche locali a Milano, in Mondi migranti, n. 3 (2021), pp. 199-218
L’articolo ha l’obiettivo di rilevare i punti di svolta nelle traiettorie di vita di tre famiglie rom romene che per oltre dieci anni hanno vissuto nella città di Milano e sono quindi state oggetto di interventi politici. L’analisi lascia spazio alla dimensione interpretativa dei soggetti e alla valutazione che essi stessi fanno degli esiti delle proprie carriere abitative: un appartamento in affitto, una casa popolare e una baracca, considerati parte di un processo complesso e determinato da una moltitudine di variabili individuali, familiari, culturali e strutturali.
A cura di Santino Spinelli, Romanò Barvalipen. La ricchezza della popolazione romanì, D’Abruzzo Menabò, Ortona (CH), 2021, 152 pp.
Il libro è il primo di una nuova collana scientifica sul mondo romanò costituito da rom/roma, sinti, manouches, calé/kale e romanichals con le loro numerose comunità differenti. In questo testo gli autori, tra cui Santino Spinelli (compositore, musicologo, poeta e saggista), provenienti dal mondo romanò, ci illustrano la lingua, appena riconosciuta patrimonio dell’umanità, la storia, la musica, la letteratura, l’associazionismo e la tradizionale arte divinatoria delle donne rom.
Collocazione Biblioteca: 19965
Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE), Crimini d’odio anti-Rom, OSCE, Vienna, 2021, 4 pp.
La breve scheda informativa fornisce una guida per l’identificazione dei crimini di odio contro i Rom e Sinti e fornisce indicazioni su pubblicazioni e risorse di OSCE per approfondire l’argomento.
Santino Spinelli ; prefazione di Paola Severini Melograni, Le verità negate. Storia, cultura e tradizioni della popolazione romanì, Meltemi, Milano, 2021, 684 pp.
Il libro è un viaggio all’interno della cultura di un popolo – quello dei rom/roma, sinti, calé/kale, manouches e romanichals – tra i più martoriati e i meno difesi nelle vicende che hanno avvicinato le minoranze ai temi dei diritti. Raccoglie la storia, la cultura, le tradizioni, l’arrivo in Italia, le classificazioni e le diverse comunità romanes.
Collocazione Biblioteca: 19570
Milena Santerini. La mente ostile. Forme dell’odio contemporaneo, Raffaello Cortina, Milano, 2021, 256 pp.
L’autrice, docente di Pedagogia generale e interculturale all’Università Cattolica di Milano, intende contribuire a una migliore comprensione degli effetti di odio, disprezzo, gelosia, collera, spirito di vendetta sulla vita sociale e capire come riunire ragione ed emozioni riscoprendo le connessioni che avvicinano gli esseri umani. Grazie alle scoperte delle neuroscienze, l’autrice cerca di rispondere ad alcune domande, per esempio, se la nostra mente sia per natura ostile o il nostro cervello sia naturalmente programmato per l’odio. Secondo l’autrice, la violenza non è inevitabile, ma è il frutto di un disimpegno morale che può essere contrastato riscoprendo il senso di un destino comune.
Collocazione Biblioteca: 19111
A cura di Alfredo Augustoni, Alfredo Aglietti, Ghetti urbani e rurali. Contributi di ricerca, in Sociologia urbana e rurale, a. 43, n. 125 (2021), pp. 7-95
La monografia di questo numero raccoglie i contributi seguenti:” Lo spettro del ghetto e i processi di ghettizzazione. Considerazioni introduttive”, di A, Augustoni e A. Alietti; “The ghetto as stigmatizing mythology: three European examples”, di T. Slater; “Modelli politici e processi di istituzionalizzazione come vettori di esclusione e marginalità sociale: il caso dei campi rom e dei ghetti agricoli”, di A. Ciniero; “Donne e rom. Segregazione razziale, oppressione di genere e resistenze”, di C. Mantovan, G. Maestri; “In the waithood. Vecchi e nuovi confinamenti nella Johannesburg post-apartheid”, di P. Piscitelli.
A cura di Maria Giulia Bernardini e Orsetta Giolo, Abitare i diritti. Per una critica del rapporto tra giustizia e spazi urbani, Pacini, Pisa, 2021, 243 pp.
Gli autori riflettono, in un’ottica interdisciplinare, sulla dimensione spaziale della relazione tra diritto e persone. Si tratta di una dimensione necessaria, in quanto il diritto colloca di continuo i soggetti nello spazio, disciplinandone il movimento, la stanzialità, le modalità di accesso ai luoghi, o l’accesso vero e proprio, e spingendosi talvolta fino a vietarlo.
Collocazione Biblioteca:19147
Carlo Stasolla, Razza zingara. Dai campi nomadi ai villaggi attrezzati: lo “scarto umano” in venticinque anni di storia, Tau, Todi (PG), 2020, 179 pp.
L’autore, attivista con 30 anni di esperienza nel campo dell’inclusione delle comunità rom, vuole invitare a rileggere e rielaborare la storia delle comunità zingare, al fine di guardare al futuro avendo gli “attrezzi” giusti per riconoscere gli errori compiuti e individuare percorsi nuovi. Questo libro è infatti incentrato sulla politica e la società romana dell’ultimo quarto di secolo e racconta, lasciando in alcuni momenti la parola ai protagonisti, come la Capitale abbia disciplinato la vita dei gruppi rom, regolandone i rapporti con i cittadini non rom.
Collocazione Biblioteca: 18923
Simone Zito, Rott’amare. La feroce accoglienza europea nei Balcani, OGzero, Torino, 2021, 78 pp.
Il testo proposto è la sintesi di esperienze e riflessioni dell’autore nate dalla sua seconda permanenza in Bosnia, in particolare nel centro di accoglienza di Bihac, nell’estate 2021. Il testo si compone di due parti: la prima presenta la complessità della questione balcanica e delle rotte migratorie che interessano quei territori; la seconda parte è costituita dagli scritti pubblicati dall’autore sui social durante la sua presenza sul campo.
Collocazione Biblioteca: 19011
Ian Urbina, Io sequestrato in Libia dalla milizia che fa il lavoro sporco per l’Europa, in FQ MillenniuM, a. 5, n. 52 (dic. 2021- gen. 2022) – on line, pp. 66-85
L’autore, un giornalista americano, indaga sui crimini commessi dalle milizie libiche in una prigione per migranti, Al Mabani dove con due collaboratori ha trascorso una settimana. Descrive l’estremo stato di disagio dei carcerati, i maltrattamenti subiti e le torture osservate e infine l’assassinio in cella di un giovane della Guinea-Bissau, Aliou Candé. Dimostra che questi crimini sono frutto della politica italiana ed europea che ha appaltato di fatto ai libici il blocco dei flussi migratori. Le immagini dei salvataggi in mare operati da Medici senza frontiere sono di Ed Ou per The Outlaw Ocean Project.
A cura di Jacopo Marzetti, Dieci storie di tutori e minori stranieri non accompagnati, Maggioli, Santarcangelo di Romagna (RN), 2021, 116 p.
Il volume presenta alcune esperienze di Tutori volontari, selezionati e formati dalla struttura del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio e successivamente nominati dal Tribunale dei minorenni di Roma. Le storie raccontate fanno emergere un vissuto, un rapporto creatosi fra minore e Tutore, il quale ha un ruolo di guida nell’integrazione sociale e soprattutto di argine per non perdersi nei meandri della criminalità organizzata, sempre in agguato verso le persone fragili.
Collocazione Biblioteca:18995
Mari D’Agostino, Noi che siamo passati dalla Libia. Giovani in viaggio fra alfabeti e multilinguismo, Il Mulino, Bologna, 2021, 241 pp.
I giovani protagonisti di queste pagine sono da poco arrivati in Italia attraverso la rotta centrale africana, la Libia e il mare Mediterraneo. Hanno percorso a piedi, in bicicletta, in bus, in pickup le strade africane, muovendosi dentro l’universo della diversità linguistica con il piglio sicuro di chi non ne ha paura e sa usarne interamente le risorse. Il loro viaggio ha comportato la permanenza, per mesi o anni, in quell’inferno che è la Libia attuale. Anche in condizioni estreme, come quelle dei luoghi di raccolta per migranti o delle carceri, la loro facilità di acquisizione spontanea di una nuova lingua si è rivelata di grande aiuto fino a diventare un elemento chiave di una prospettiva collettiva che emerge anche qui, in analogia con indagini su altri processi migratori. L’intero volume è attraversato dalle loro voci ascoltate in interazioni spontanee, interviste individuali o di gruppo, durante laboratori di narrazione. Le loro parole e i loro racconti, insieme ai dati quantitativi della ricerca, restituiscono un universo composito, la cui comprensione è utile non solo a chi è interessato al rapporto fra migrazioni e lingue, ma anche a docenti, volontari, professionisti e operatori dell’accoglienza che quelle voci, spesso, stentano a decifrare. L’autrice è docente di Linguistica italiana presso l’Università di Palermo.
Collocazione Biblioteca:19229
A cura del Centro Studi e Ricerche Idos, Words4link. Scritture migranti per l’integrazione. Metamorfosi; Viaggiare nella poesia; Dall’esperienza al fumetto, Idos, Roma, 2021, pp.
Si tratta di tre volumi di una collana realizzata nell’ambito dell’omonimo progetto promosso dal Ministero dell’Interno. Dall’esigenza di costruire narrazioni positive e diverse della migrazione è nata l’idea di rilanciare le cosiddette “scritture migranti” (testi e poesie), per valorizzarne la ricca produzione letteraria e promuoverne i protagonisti, favorendo lo scambio di buone pratiche di inclusione e integrazione sociale, economica e culturale di scrittori e giornalisti di paesi terzi in Italia.
Collocazione Biblioteca:18893-95
Mariapia Bonanate, Io sono Joy. Un grido di libertà dalla schiavitù della tratta, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2021, 176 pp.
Joy ha 23 anni quando a Benin City viene convinta da un’amica di fiducia a partire per l’Italia con la promessa di un lavoro con il quale potrà mandare denaro alla sua famiglia e proseguire gli studi. Poche ore di viaggio per rendersi conto che è stata ingannata ed è precipitata in un girone infernale: la drammatica traversata del deserto, i campi di detenzione libici, veri e propri lager dove subisce violenze crudeli e conosce orrori indescrivibili, il barcone alla deriva nel Mediterraneo. Salvata miracolosamente dal naufragio, al suo arrivo in Italia scopre che il lavoro promesso è “la strada”, dove viene obbligata a prostituirsi con il ricatto del woodoo e di un debito di 35.000 euro. Ma Joy, anche nei momenti più drammatici, sorretta dalla forza atavica delle donne della sua terra, non smarrisce mai la sua fede in Dio. Un libro potente, raccontato in prima persona dalla testimone eccezionale di quel “crimine contro l’umanità”, come lo ha definito Papa Francesco, che a nostra insaputa coinvolge tutti.
Collocazione Biblioteca:18957
Gianni De Martino, Addio a Mogador, Booksprint, 2020, 196 pp.
Confinato in casa, in piena pandemia da coronavirus, il narratore si ritrova a raccontare quello che al cinema si chiamerebbe un flash back. Il ricordo di un luogo, Mogador, “roccia Atlantica del Marocco”, luogo deputato degli incontri, dei giorni, delle notti del protagonista, bianco ed europeo, e dei suoi amici Monkrim e Äissa. Nel tentativo di radicarsi in “una società in cui i costumi sono un po’ diversi”, l’autore s’interroga sull’incontro con lo “straniero” là fuori e con lo “sconosciuto” dentro ognuno di noi. E scrivendo oltre, sempre oltre va incontro a un imprevisto a un tempo noto e inaspettato. L’amore, la povertà, la violenza, ma soprattutto il tempo e la morte sono i temi dominanti di un libro intenso e malinconico, che la prosa di De Martino invita a percorrere in un itinerario che è insieme di un’antica civiltà in dissoluzione, e anche di una forma di vita “ai limiti dell’esperienza”.
Collocazione Biblioteca: P0059
Sara Giudice, Venditori di sogni, trafficanti bambini, in La Via Libera, n. 4 (lug. – ago. 2020), pp. 65-68
La giornalista Sara Giudice ha partecipato a una tappa del cammino disperato degli immigrati lungo la rotta balcanica, che percorre l’ultimo tratto della Bosnia, dal campo profughi di Vucjak al confine con la Croazia. La particolarità della drammatica esperienza è che si trattava di minori, ragazzini condotti da un ragazzino-trafficante, diventato esperto dei pericoli del territorio.
Monica Massari … [et al.], Molti che camminano, in La Via Libera, n. 3 (mag. – giu. 2020), pp. 20-50
Il dossier parte dalle cifre sulle migrazioni fornite dal World Migration Report dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni per il 2019, constatando che negli anni è stata resa illegale l’aspirazione stessa a cercare condizioni di vita migliori per sé e per le proprie famiglie. Seguono: un approfondimento sulle cause delle migrazioni, con un’intervista a Stephen Castles, autore di “The age of migration”, un articolo sui trafficanti, una analisi degli effetti dei cambiamenti climatici sulle migrazioni, il racconto di alcune esperienze drammatiche dei migranti ai vari confini, infine un’intervista a Emma Bonino sull’egoismo degli Stati-nazione.
A cura di Susanna Regazzoni, M. Carmen Domínguez Gutiérrez, L’altro sono io | El otro soy yo. Scritture plurali e letture migranti | Escrituras plurales y lecturas migrantes, Edizioni Ca’ Foscari-Digital Publishing, Venezia, 2020, 341 pp.
I saggi raccolti in questo volume sono in gran parte frutto di due giornate di studio organizzate dall’Archivio Scritture Scrittrici Migranti. Il tema proposto intende riprendere e proseguire le indagini sulla rappresentazione della violenza, soprattutto in ambito letterario, attraverso lo studio delle diverse forme di migrazione (volontaria e/o forzata) e dei concetti di frontiera, subalternità, corpi migranti e territorialità. Il fine è quello di illustrare la rilevanza sociale, culturale e simbolica delle nuove geografie identitarie, di evidenziare la necessità di nuove categorie interpretative, di proporre un paradigma originale capace di sostituire l’attuale, spesso escludente e, a volte, apertamente razzista.
Centro Interculturale – Città di Torino
INDIRE – formazione per mediatori culturali
Immigrati.Stat – Dati immigrazione ISTAT
Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione
Ministero dell’Interno – I numeri dell’Asilo
Ministero dell’Interno – Sbarchi e accoglienza dei migranti: tutti i dati
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Minori Stranieri Non Accompagnati
Ministero della salute – Assistenza sanitaria agli stranieri
Miur – Intercultura
Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte
Portale immigrazione
Portale Integrazione Migranti
Regione Piemonte – Assistenza sanitaria agli stranieri
Regione Piemonte – Fondo asilo migrazione e integrazione 2014-2020 (Fami)
Regione Piemonte- Minori stranieri non accompagnati
Altri siti
ANCI – Rilascio e rinnovo dei permessi e delle carte di soggiorno
ARCI – Immigrazione
Associazione Carta di Roma
ASGI Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione
Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere (Anolf)
Caritas –Immigrazione
CEM Mondialità
Centro Astalli – Servizi dei Gesuiti per i rifugiati in Italia
Centro Scuole Nuove Culture – Centro Risorse Alunni Stranieri (CRAS)
Centro Studi e ricerche IDOS – Dossier Immigrazione
Centro Studi Emigrazione Roma (CSER)
CESPI – Centro Studi di Politica Internazionale
Cestim on line
CIDII – Centro Informazione e Documentazione su Immigrazione e Intercultura – Roma intercultura
Cittadinanza Italiana
Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR-Onlus)
Dossier sull’immigrazione della Caritas-Migrantes
Educazione Interculturale, rivista ed. Erickson
Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV)
Fondazione Leone Moressa (FLM) – Rapporti sull’Immigrazione
Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione
ISMU – Iniziative e Studio sulla Multietnicità
Immigrazione.biz
Irpimedia
Lunaria (Volontariato internazionale)
MeltingPot Europa – Progetto per la promozione dei diritti di cittadinanza
MIGRA – Agenzia Informazione Immigrati Associati
Migranews – Agenzia Informazione Immigrati Associati
Migrantitorino.it – Ufficio Pastorale Migranti Torino
Nigrizia
Open Migration
Oxford committee for FamineRelief (OXFAM) Italia
Programma Integra
Società Italiana Medicina delle Migrazioni
Stranieri in Italia
The Big Wall
Siti internazionali
CARIM (Euro-MediterraneanConsortium for AppliedResearch on International Migration)
Cities of migration
Comitato Europeo sulla Migrazione
EuropeanCouncil on Refugees and Exiles
European Journal of Migration and Law
European Union Agency for FundamentalRights (FRA)
EU Law Analisis
European Migration Network
FIERI -Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione
GISTI – Groupe de soutiendesimmigrés (Francia)
ICMPD – International Centre for Migration Policy Development
IMISCOE – International Migration, Integration and Social Cohesion in Europe Network
InterculturalEducation
MPI – Migration Information Source
Migration Policy Group
OECD – Organisation for Economic Co-operation and Development
OIM – MissingMigrantsProjects
OIM – Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM UN Migration)
Platform for International Cooperation on UndocumentedMigrants
Progetto “I volti delle migrazioni” (Faces of migration)
RefugeeStudies Centre
UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice