Aggiornata a gennaio 2023

I materiali elencati sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Sono presenti anche pubblicazioni scaricabili on line o in PDF. Per ulteriori approfondimenti, si può consultare il nostro catalogo.

I percorsi tematici proposti sono i seguenti:

 Studi sui gruppi: aspetti teorici

Darwin_BOOK_RELEASE_935Rupert Brown, Sam Pehrson, Psicologia sociale dei gruppi. Dinamiche intragruppo e intergruppi, 3. ed., Il Mulino, Bologna, 2023, 390 pp.
Il volume, in una nuova edizione completamente riveduta e aggiornata, propone un approccio allo studio dei gruppi che non si limita a descriverne le dinamiche, ma si addentra nella funzione e nel significato che l’essere parte di un gruppo ha per i propri componenti. Gli autori analizzano la psicologia sociale a partire da tre principali constatazioni: 1) l’essere parte di un gruppo (o il non esserlo) contribuisce a definire chi siamo; 2) le nostre identità emergono da un contesto sociale al quale le persone reagiscono; 3) i gruppi sono il principale strumento dell’azione sociale per produrre cambiamenti. Sulla base di queste osservazioni viene proposta un nuova e attuale lettura dello sviluppo dei processi di gruppo.
Collocazione Biblioteca: 20257

Franco Di Maria, Ivan Formica, Gruppalmente, in Psicologia contemporanea, pp. 1-9
Non solo i gruppi sociali in cui siamo inseriti influenzano molti aspetti della identità, ma ognuno di noi contiene dentro di sé molteplici relazioni interiorizzate. Ecco perché il pensiero di gruppo permette di connettere sviluppo individuale e coesione sociale. Infatti attraverso il concetto di Noità, inteso come aspetto fondamentale del pensare di gruppo (Spaltro), è possibile stabilire una connessione tra lo sviluppo psichico individuale e lo specifico psichico gruppale. Il gruppo è anche un notevole dispositivo di cura, come dimostra l’efficacia clinica della psicoterapia di gruppo. Gli autori sono psicoterapeuti, gruppoanalisti e docenti universitari.

Matta, Elementi di Psicologia collettiva. Natura e funzioni dei gruppi, Erickson, Trento, 2022, 206 pp.
Il volume esplora, da una prospettiva psicologica, il concetto di gruppo e le dinamiche concrete dei diversi tipi di gruppo in cui ciascun individuo è inserito, e offre un quadro complessivo delle diverse teorie psicologiche e sociali sulle origini e sulle dinamiche dei gruppi.
Collocazione Biblioteca: 19610

Sergio Fava, Gruppo, organizzazione, istituzione. Qualche spunto, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 88-94
L’autore, alla luce della sua lunga esperienza, propone alcuni spunti definitori per circoscrivere cosa lui intenda con questi termini. Successivamente propone una applicazione del vertice istituzionale a partire da una sua recente esperienza negli istituti di pena di Padova per tentare una comprensione della differenza di accoglimento e conversazione sui film presentati nella Casa di reclusione e in una delle sedi dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna).

9788892222328_0_536_0_75Anna Bertoni, Passi di gruppo. Saper stare nei gruppi, saper condurre gruppi, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2021, 159 pp.
L’autrice, psicologa e docente di psicologia sociale, propone riflessioni sui processi di gruppo per spiegare come si formano e come funzionano i gruppi sociali, fornendo suggerimenti per stare meglio in un gruppo e, in particolare, per condurre un gruppo in modo efficace.
Collocazione Biblioteca: 18772

Claudio Neri, Il gruppo come cura, Raffaello Cortina, Milano, 2021, 239 pp.
In questo testo si intrecciano due racconti e due modi di raccontare. Il primo presenta idee e teorie, il secondo propone la narrazione di sette sequenze di sedute di analisi di gruppo. Nella prima parte del libro vengono introdotti i tre protagonisti: le persone, il gruppo e l’analista. Nella seconda sono illustrate le idee-funzioni capaci di trasformare un gruppo in un gruppo analitico. L’autore è neuropsichiatra, psicanalista e docente universitario e in questo saggio si concentra sia sulla clinica sia su quali siano gli specifici fattori e processi terapeutici. Il testo trova quindi posto nella “cassetta degli attrezzi” di psicoanalisti, psicoterapeuti di gruppo, psichiatri, psicologi, operatori di comunità e studenti universitari.
Collocazione Biblioteca: 19242

Enrique Pichon-Rivière, Il processo gruppale. Dalla psicoanalisi alla psicologia sociale, [Pgreco, Roma, 2021], 307 pp.
Pichone Riviere era uno psichiatra, psicanalista e critico d’arte, fu tra i primi ad avere introdotto la psicoanalisi in Argentina; è l’ideatore della teoria di gruppo conosciuta come “gruppo operativo”, strumento di somma importanza nella psicologia sociale. Questo libro, che è un classico della psicologia sociale e dei gruppi, riunisce una serie di articoli e lavori, realizzati dall’autore da solo o con collaboratori ed è parte dell’opera “Dalla psicanalisi alla teoria gruppale”. L’ autore presenta un modello teorico, dove lo schema di riferimento psicanalitico viene riattraversato e relativizzato nello sforzo di costruire un linguaggio che permetta di superare certe confusioni di pensiero. La “concezione operativa di gruppo” supera la dicotomia tra modello psicoanalitico classico individuale e modello gruppale come campi esperienziali da approcciare con strumenti teorici differenti e va alla ricerca dei fondamenti del processo gruppale, dei suoi effetti e della struttura che lo descrive. Tra i concetti fondamentali espressi in questo testo troviamo “il compito (o finalità) del gruppo”, al vertice della triangolazione compito – coordinazione – struttura gruppale; un elemento esterno in quanto parte del contratto per cui i soggetti si riuniscono, ma anche interno come insieme e condensazione di elementi primari, di “oggetti interni” dei membri del gruppo. Compito del gruppo operativo è imparare a pensare per non rimanere ancorati al pregiudizio e alla confusione.
Collocazione Biblioteca: 19589

Serena Giunta, Girolamo Lo Verso, Fare gruppi. Indicazioni per la clinica, la formazione e la ricerca, Il Mulino, Bologna, 2019, 184 pp.
Come funziona il lavoro psicoterapeutico, e più ampiamente clinico? Che cosa lo caratterizza? Che cosa può produrre il cambiamento terapeutico? Sulla base di tali interrogativi il volume esplora a fondo tutte le potenzialità del dispositivo gruppale nelle diverse declinazioni dell’intervento terapeutico (gruppo di psicoterapia analitica, psicodramma, terapia istituzionale), ma anche della formazione, della riabilitazione, della crescita personale, fino all’impiego del gruppo nelle attività di prevenzione e nell’accompagnamento psicologico per i pazienti di medicina generale. L’intento è quello di esplorare il «fare gruppi» come dimensione delle relazioni umane, definendo le condizioni ottimali perché il dispositivo gruppale sia efficace e risponda ai bisogni per i quali è stato attivato.
Collocazione Biblioteca: 18626

41OMvwKj2XL._SX307_BO1,204,203,200_Didier Anzieu, Il gruppo e l’inconscio. L’immaginario gruppale, Raffaello Cortina, Milano, 2019, 281 pp.
In questo saggio, un classico della psicanalisi, Didier Anzieu incentra il discorso sulla nozione di immaginario gruppale: il gruppo ha la propria psicologia, diversa da quella degli individui che lo compongono. Per far luce su tale psicologia, l’autore parte dall’analogia tra il gruppo e il sogno e descrive molti processi immaginari che sottendono la vita dei gruppi: l’illusione gruppale, il gruppo-bocca, i fantasmi di rottura, il gruppo macchina, la resistenza paradossale autodistruttiva, le perturbazioni provocate dalla prevalenza dell’imago paterna o del Super-io. Vengono così individuati degli “organizzatori psichici inconsci” che strutturano l’immaginario gruppale, come i fantasmi originari o l’immagine del proprio corpo. Si consulti inoltre l’articolo di Irma Morosini, Didier Anzieu,uno sguardo retrospettivo sul suo pensiero e i suoi contributi alla psicoanalisi, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, 107 – 124
Collocazione Biblioteca: 18440

A cura di Alessandro Migliardi… [et al.], Lavorare con i gruppi, Una raccolta di tecniche di partecipazione, Dors, Torino, 2019, 49 pp.
Il lavoro con i gruppi è una parte importante della pratica della prevenzione e promozione della salute, e più in generale della sanità pubblica, poiché è il mezzo attraverso il quale le persone possono diventare capaci di costruire un’azione collettiva. Inoltre il lavoro con i gruppi fornisce all’operatore più opportunità di coinvolgere le persone e permette agli utenti di organizzarsi e mobilitarsi meglio per rispondere ai propri bisogni, valorizzando sia le proprie conoscenze e risorse, sia quelle della comunità. Questo documento è una raccolta non esaustiva delle tecniche usate nell’ambito della prevenzione e promozione della salute, composta dalle tecniche partecipative sperimentate sul campo e applicate in progetti dal DoRS (Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della salute) e da operatori e decisori con cui il Centro è venuto in contatto. Vengono descritte le seguenti tecniche: brainstorming, metaplan, nominal group, world cafè , focus group, photovoices, GOPP (Goal Oriented Project Planning), Incidente critico.

A cura di Angela La Gioia, Essere gruppo di lavoro. Mappe ed esercitazioni, in Animazione Sociale, supplemento al n. 316 (2018), pp. 5-224
Questo testo si rivolge agli operatori sociali e dei servizi e raccoglie articoli apparsi negli ultimi anni sulla rivista Animazione Sociale. Esso si pone come una mappa per orientarsi tra i gruppi, osservandone la ricchezza, la risorsa, il limite e le infinite configurazioni. Mai come oggi, nel pubblico come nel privato, diventa importante imparare ad essere gruppo di lavoro, ossia un gruppo capace di pensare e di produrre insieme. Chi oggi è chiamato a coordinare gruppi di lavoro deve saper allenare la loro capacità generativa, perché è nella generatività del gruppo che è custodita la possibilità di scongiurare la routine e inoltrarsi verso le strade dell’invenzione e della sperimentazione. Angela La Gioia è psicologa e psicoterapeuta, docente universitaria di Psicologia del Lavoro e delle organizzazioni e coordina l’Università della Strada del Gruppo Abele.

 I gruppi a scuola, nell’educazione e nella formazione

A cura di Monica Guerra e Moira Sannipoli, Coordinare, in Bambini, n. 7 (sett. 2023), pp. 25-56
L’approfondimento di questo numero è dedicato alla figura del coordinatore pedagogico, un ruolo che si compone di molte funzioni, tra loro complementari eppure variabili, nei differenti contesti. Si segnalano in particolare gli articoli:  “Il coordinatore come accompagnatore del gruppo educativo” e”Il coordinatore e la supervisione dei gruppi di lavoro”.

9788829016778_0_536_0_75Paola Bastianoni, Supervisione e narrazione nella relazione educativa, Carocci, Roma, 2022, 151 pp.
La narrazione di sé e della vita quotidiana negli ambiti formali e informali dell’educazione è uno strumento formativo essenziale al recupero di senso della propria esperienza e consente la stabilizzazione di un pensiero riflessivo su sé, sull’altro, sul contesto interattivo. Imparare a narrare porta ad affinare lo sguardo sul proprio vissuto esistenziale per riuscire a comprendere situazioni complesse. Nelle professioni educative occorrono luoghi adibiti alla condivisione delle proprie storie affinché la pratica riflessiva non sia occasionale ma regolarmente accompagnata e facilitata. Il libro presenta un modello di formazione fondato sulla dimensione qualitativa della narrazione per mostrare la stretta interdipendenza tra i livelli biografici del sé e l’azione educativa di ogni giorno. È rivolto a educatori, insegnanti, volontari, tutori, genitori adottivi e affidatari e a tutti coloro che credono nell’esperienza educativa.
Collocazione Biblioteca: 19666

Raffaella Gatta, Angelo Pio Taronnam, Cooperative learning e didattica metacognitiva, in Pedagogika.it, a. 26, n.3 (lug.- set. 2022), pp. 82-86
In una società connotata da rapidi cambiamenti, sempre più docenti adottano la metodologia del cooperative learning che permette di realizzare interventi educativi e didattici che mirano soprattutto a valorizzare le risorse individuali degli alunni e l’aiuto reciproco. Come sottolineano numerosi studiosi, oltre ad essere un modello per una didattica inclusiva, il cooperative learning promuove un’importante riflessione metacognitiva sul proprio percorso d’apprendimento.

A cura di Francesca Ciabotti e Elisa Rossoni, L’approfondimento in cammino, in Bambini, a. 38, n. 6 (giu. 2022), pp. 27-54
Le autrici, da appassionate del camminare e dell’educare, dedicano questo approfondimento a tutti coloro che si renderanno disponibili a partire, ad abbandonarsi alla fatica lenta, dolce e inebriante di muoversi e compiere, come in ogni inizio, i primi passi verso il fuori, verso il mondo.

Davide Fant, Personaggi fantastici per urgenze reali. Linguaggi&tecniche/9: partire dai personaggi più amati dagli adolescenti per interrogarsi su di sé e sul mondo, in Animazione Sociale, n. 04/354 (2022), pp. 47-59
L’articolo, il nono della serie pubblicata in numeri precedenti della rivista, racconta una sessione di lavoro in aula con ragazze/i che frequentano l’Anno Unico, la “scuola per adolescenti che hanno smesso di andare a scuola”. La sessione utilizza i personaggi della filmografia fantastica per attivare processi riflessivi su di sé, sui contenuti a cui tengono, sui vissuti in modo che diventino narrabili.

downloadFOM, 100 e + giochi, 2. ed., In dialogo, Milano, 2022, 240 pp.
Una raccolta, dedicata in particolare a educatori e animatori di oratorio, che contiene più di 100 giochi, alcuni conosciuti, molti altri inediti, per sostenere l’attività di bambini e ragazzi. Per ogni gioco è specificata l’età dei partecipanti consigliata, il numero dei giocatori possibili, l’ambiente e i materiali necessari, lo scopo del gioco e altre informazioni utili.
Collocazione Biblioteca: 18186

Teresa Baldi, Giuditta Pedana, Il valore dell’apprendimento in gruppo nella formazione di servizio sociale, in Lavoro sociale, vol. 32, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 49-55
L’articolo presenta alcune considerazioni nate da un’esperienza di laboratorio universitario rivolto agli studenti del primo anno del corso di laurea in Servizio sociale, dove sono stati affrontati temi come l’identità personale e professionale, la dimensione etica del lavoro, la comunicazione e il linguaggio, gli aspetti emotivi e relazionali. Grazie a tecniche di coinvolgimento ed esercizi individuali e collettivi proposti alla classe, gli studenti si confrontano, scoprono e comprendono punti di vista diversi, imparano a decostruire le proprie credenze e i propri sistemi valoriali e a considerarne e accoglierne di nuovi. Attraverso un costante processo riflessivo su alcuni temi professionali e sulle dinamiche relazionali e comunicative che si generano in aula, vengono messi in luce processi di costruzione della realtà e dell’identità professionale, con un’attenzione specifica agli elementi personali e agli aspetti emotivi che entrano in gioco. Nel medesimo numero della rivista si veda anche l’articolo di  Valeria Amato… [et al.],Lo studente co-ricercatore, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 29-35

A cura di Emilia Leopardi Barra, Francesco Trecate, Oltre la formazione. Un tour nella gamification, Armando, Roma, 2021, 171 pp.
La gamification è un esempio di come – attraverso la tecnologia guidata dalla pedagogia – il gioco possa divenire “formativo” irrompendo anche in contesti solitamente poco ospitali verso le dimensioni ludiche. L’evoluzione avvenuta nel digitale e le metodologie della progettazione formativa permettono oggi alle organizzazioni di qualificare la propria azione di crescita delle risorse umane, ponendo al centro le differenze individuali e sostenendo la motivazione all’apprendimento permanente. Il volume presenta alcuni fondamenti della gamification, e successivamente dimostra alcuni casi esemplari di applicazione in contesti di formazione di imprese assicurative, bancarie e manifatturiere, nonché sull’orientamento.
Collocazione Biblioteca:20308

A cura di Giuseppe Licari, Indagini antropologiche e psico-pedagogiche nella formazione di adolescenti e nel contesto socio-sanitario, in Narrare i gruppi, vol. 17, n. 2 (dic. 2021) – on line, pp. 157 -235
Questo numero monografico affronta, con un taglio antropologico e psico-pedagogico, temi e riflessioni che si pongono l’obiettivo d’indagare problematiche legate allo sviluppo dell’identità, personale e professionale, degli adolescenti. Si consiglia in particolare “La psicopedagogia del sogno”, di Veronica Montefiori e altri, articolo nel quale vengono presentati i risultati di una ricerca in ambito scolastico che mostra come la condivisione dei propri sogni con altri aiuta a rafforzare l’affettività e l’emotività nel gruppo classe.

mgEvelina Arcidiacono, Riccardo Ganazzoli, A scuola si impara a vivere: la mediazione del conflitto tra pari, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 212-218
La scuola costituisce un luogo privilegiato in cui i bambini possono sperimentare forme di convivenza pacifica e non violenta, fondate sul riconoscimento dell’altro e nel rispetto delle differenze, al fine di sviluppare le competenze sociali utili a contrastare la diffusione della violenza giovanile. All’interno di questa visione si inserisce il lavoro sulla Peer Mediation realizzato dall’Istituto Comprensivo “Antonio Ugo” di Palermo. L’obiettivo del progetto è quello di creare un sistema efficace per la risoluzione dei conflitti che insorgono tra gli alunni.

A cura di Claudio Girelli, Promuovere l’inclusione scolastica. Il contributo dell’approccio pedagogico globale, Scholé, Brescia, 2021, 250 pp.
Attraverso l’esperienza quarantennale della Casa del Sole (un istituto di riabilitazione a Curtatone in provincia di Mantova), il volume presenta le linee fondamentali di un approccio globale alla disabilità, allo scopo di mostrarne significato e valore per la scuola dell’inclusione. I contributi raccolti si propongono di suggerire a insegnanti ed educatori uno sguardo particolare di osservazione di bambini e ragazzi disabili, per favorirne la crescita in modo significativo.
Collocazione Biblioteca: 19268

Valeria Piras, Maria Cecilia Reyes, Guglielmo Trentin, Come disegnare un corso on line. Criteri di progettazione didattica e della comunicazione, Franco Angeli, Milano 2020, 161 pp.
Lo scopo principale del volume è offrire una sorta di guida, sia per la progettazione didattica e della comunicazione, sia per la progettazione e sviluppo di contenuti video. Allo stesso tempo, favorire l’acquisizione e l’uso di una terminologia condivisa fra tutte le componenti di un team di sviluppo e gestione di corsi online, team dove spesso confluiscono competenze e linguaggi provenienti da più contesti professionali. Una buona comunicazione all’interno del team è fondamentale per ottimizzare il lavoro di tutte le sue componenti. Destinatari del volume sono quindi docenti, formatori e più in generale team di sviluppo coinvolti nella progettazione e realizzazione di percorsi di formazione online. L’auspicio è che quanto esperito dagli autori, e tradotto in questo lavoro, possa fungere da modello per ispirare tutti coloro che sono impegnati, o siano in procinto di accingersi, alla progettazione e sviluppo di corsi online.

Stefano Masci, Giochi esperienziali. Lavorare con le emozioni nella formazione e nella conduzione dei grandi gruppi, Franco Angeli, Milano, 2020, 192 pp.
Questo libro si rivolge a coloro che hanno a che fare con la gestione di grandi gruppi e la formazione esperienziale, siano essi coach, formatori e consulenti aziendali, operino in contesti scolastici o in centri sportivi, gravitino nel mondo della conduzione di gruppi di crescita o di counseling. La caratteristica specifica del volume è che gli esperienziali riportati sono propriamente ideati per funzionare con gruppi grandi, da oltre quaranta persone. Spesso gestire un alto numero di persone mette in crisi chi utilizza modelli di apprendimento basati sull’azione e la sperimentazione attiva, al punto che si preferisce creare piccoli sottogruppi perdendo così l’effetto – leva – legato all’identità collettiva fondamentale, in aziende quanto in altri contesti omogenei. Gli esperienziali e role playing contenuti sono originali e creativi e per ognuno vengono specificate le finalità formative, il tempo occorrente, la difficoltà nella gestione, l’impatto emotivo e anche il livello di divertimento dei partecipanti. L’autore è docente di Tecniche di Counseling all’Università di Tor Vergata a Roma.
Collocazione Biblioteca: 19233

capire_empatiaPaolo Moderato, Cristina Copelli, Melissa Scagnelli, Capire come potenziare l’empatia, Giunti, Firenze, 2020, 239 pp.
Lo scopo del manuale è fornire strategie di intervento per sostenere lo sviluppo dell’empatia. A partire da un quadro metodologico di riferimento, il volume fornisce numerosi materiali operativi, pronti all’uso, che mettono in relazione le difficoltà specifiche nelle varie componenti dell’empatia e le relative strategie di intervento. Tale abbinamento permette di strutturare percorsi di potenziamento delle capacità necessarie per entrare in relazione con gli altri e pertanto consente ai professionisti che operano dentro e fuori la scuola, insegnanti compresi, di usare questo materiale come base o in affiancamento ad altri interventi inclusivi. Il volume comprende: un questionario per mappare le abilità sociali e le componenti dell’empatia, che permette di avere un quadro generale del bambino e impostare percorsi di intervento Il volume dispone di 100 schede da utilizzare durante le attività e la valutazione e si rivolge a chi si occupa di sostegno, riabilitazione e rieducazione di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e/o ritardo nell’acquisizione delle abilità sociali. Si veda anche il testo di Iacopo Bertacchi, Consuelo Giuli, Ilaria Cipriani, Coping power nella scuola secondaria. Gestire le problematiche relazionali e promuovere comportamenti prosociali in classe, Erickson, Trento, 2019, 280 p. (Coll. Bibl.: 18392).
Collocazione Biblioteca: 18649

Maria Piacente… [et al.], I movimenti giovanili e implicazioni pedagogiche, in Pedagogika.it, a. 24, n. 1 (gen. – mar. 2020), pp. 5-60
E’ di grande attualità il tema dei nuovi movimenti giovanili ed in particolare hanno avuto grande risonanza i cortei ecologisti promossi da Greta Thunberg che hanno coinvolto e smosso le coscienze dei giovani in tutto il mondo riguardo ai temi ecologisti. Recentemente sono sorti anche altri movimenti con forte presenza giovanile, come ad esempio in Italia quello delle Sardine. Questo fenomeno sembra contraddire lo stereotipo di giovani e adolescenti rassegnati, disinteressati e “sdraiati” e costituisce per gli adulti uno spunto di riflessione pedagogica Nella prima parte del dossier troviamo cinque articoli di riflessione pedagogica sull’argomento, firmati da Giancarla Codrignani, Raffaele Mantegazza, Elena Marescotti e Franco Blezza. Nella seconda sono esposte le interviste effettuate agli studenti di tre istituti secondari superiori del Nord Italia sul movimento ecologista. Chiude il dossier l’intervista a Ermes Maiolica (pseudonimo di un creatore di bufale virali), sulle “fake news” come movimento sommerso di protesta. Nel medesimo numero della rivista si trova anche l’articolo “Un villaggio per educare” (pp.98-100), a cura di Alessia Todeschini, nel quale Raffaele Crescenzo risponde a una mamma preoccupata per l’interesse per la politica della figlia adolescente.

Renata Borgato, Massimiliano Moscarda, Erika Cardeti, Cibo per draghi. Come progettare i giochi d’aula e condurre il debriefing nella formazione esperienziale, Franco Angeli, Milano, 2018, 106 pp.
Nella formazione esperienziale i discenti sperimentano situazioni che rappresentano metaforicamente la realtà aziendale attraverso il gioco. A seguito della sperimentazione, si dà significato all’esperienza vissuta e alle dinamiche relazionali attraverso il debriefing (valutazione al termine di un processo), attività che consente di riflettere sui punti di forza e le criticità del gruppo e dei singoli. Nel libro sono contenuti giochi d’aula di diverse difficoltà, linee guida per condurre un debriefing adeguato e schede di approfondimento sulle tematiche che i giochi affrontano: dall’ascolto alla comunicazione, dal problem solving allo stress management, dal project management al time management.
Collocazione Biblioteca: 18186

Le equipe e i gruppi di lavoro nel sociale e nelle organizzazioni

www.mondadoristoreEmad Matta, Psicologia della leadership. Conoscere ed esercitare il proprio potenziale favorendo lo sviluppo di una followership attiva, Erickson Trento, 2023, 189 pp.
Il volume approfondisce il ruolo della leadership come strumento di facilitazione dei processi di cambiamento, sia in senso innovativo, sia in direzione di co-costruzione di significati in contesto comunitario. Viene indagato, in particolare, un tipo di leadership imperniata non solo sull’azione e sulla cooperazione, ma anche sulla capacità di generare e comunicare visioni in grado di stimolare nuovi punti di vista e prospettive diverse. Il libro ha una struttura tripartita: il primo capitolo si concentra sul concetto di leadership e sulla sua evoluzione storica, approfondendo i diversi approcci ad essa; il secondo capitolo analizza la figura del leader, tratteggiandone le caratteristiche; nel terzo capitolo, infine, vengono proposte strategie che consentono di prendere buone decisioni in gruppo. Ogni capitolo è corredato di un allegato contenente spunti pratici ed esercizi. Il volume si presenta, dunque, come un utile supporto per la gestione dei gruppi e delle organizzazioni; la speranza è che possa raggiungere anche le figure professionali che operano in contesto educativo, come insegnanti, educatori e formatori.
Collocazione Biblioteca: 20296

Fabio Freppaz, Il ponte inatteso. Uno sguardo interculturale ai fenomeni organizzativi, NeP, Roma 2022, 178 pp.   
Questo libro parla di comunicazione con un obiettivo particolare: quello di provare a costruire contesti di maggior benessere, in cui sia piacevole stare e relazionarsi, all’interno di sistemi organizzativi complessi. Esso analizza anche le modalità delle aziende, strutture sanitarie, scuole, ecc. di relazionarsi con i clienti finali o gli utenti destinatari di un certo servizio, al fine di ampliare il benessere e il “ben vivere” anche a tutti quei soggetti con cui un’organizzazione entra in contatto. Per le organizzazioni il vantaggio si concretizza in un aumento di produttività, soprattutto qualitativa oltre che quantitativa: le persone felici lavorano di più e meglio. Per gli esseri umani potrebbe significare riappropriarsi di uno spazio di tempo ampio, nell’arco della propria vita, in cui provare in tutti i modi a stare bene con sé stessi e con il prossimo, visto che alla lunga è stando in organizzazioni o relazionandoci con esse che spendiamo gran parte del nostro tempo a disposizione su questo pianeta.
Collocazione Biblioteca: 19882

Cristian Balducci, Franco Fraccaroli, Stress e rischi psicosociali nelle organizzazioni. Linee operative per la diagnosi e il controllo dello stress da lavoro, Il Mulino, Bologna, 2022, 292 pp.
Le nuove tecnologie, lo spostamento netto dal lavoro fisico al lavoro mentale, l’ampio ricorso a forme contrattuali temporanee e flessibili hanno portato a profondi mutamenti, con ripercussioni in termini di salute e con l’emergere di nuovi disagi e patologie. Il libro, in una nuova edizione completamente rivista, fornisce modelli e metodi di intervento aggiornati, pratici e scientificamente fondati per affrontare la rilevazione, la valutazione, la gestione e riduzione dello stress lavoro-correlato. Gli autori sono docenti di Psicologia del Lavoro presso le Università di Bologna e di Trento.
Collocazione Biblioteca: 19623

John P. Kotter, Guidare il cambiamento. Gli otto passi per affrontare e vincere la sfida, Apogeo, Milano, 2022, 164 pp.
Questo libro delinea un processo per guidare il cambiamento, diventato un punto di riferimento indiscusso per le organizzazioni di tutto il mondo. L’autore descrive i passaggi che un’azienda deve affrontare per definire e comunicare la propria vision e per perseguire e raggiungere i propri obiettivi, sottolinea le insidie e gli errori da evitare, mostra come coinvolgere i dipendenti. Insegna a cambiare in modo efficace ed efficiente.
Collocazione Biblioteca: 20263

multiEmilio Vergani, Multi-agency. Gruppi collaborativi nella complessitàMaggioli, Santarcangelo di Romagna, 2022, 89 pp.
Chiunque si sia misurato con problemi complessi (organizzativi, educativi, ambientali e così via) avrà avuto ampia prova del fatto che nessuna singola agenzia – per quanto organizzata e preparata – può, da sola, farvi fronte. Da questa evidenza l’autore inizia la sua indagine – passando attraverso la conoscenza inespressa studiata da Polanyi, i pensieri lenti e veloci di Kahneman nonché i principi della complessità esposti da Morin – per arrivare a riconoscere come siano i gruppi multi-agency la formula che, meglio di altre, può aiutare a fronteggiare i problemi più sfidanti, anche se tali gruppi, nei fatti, sono tutt’altro che facili da progettare e ottenere. Se, infatti, la struttura multi-agency di un gruppo collaborativo è il risultato di un percorso culturale e organizzativo, allora occorre conoscere quale sia l’itinerario che si deve seguire per raggiungere tale struttura; il volume accompagna il lettore nella scoperta delle fasi da seguire nonché dei rischi che si possono incontrare, fino a riconoscere all’errore un valore euristico insostituibile per i gruppi collaborativi tesi alla ricerca e alla sperimentazione di soluzioni non standard. L’autore è un esperto di valutazione e analisi organizzativa.
Collocazione Biblioteca:19608

Alberto Camuri, Per un management attento, L’ importanza di sviluppare all’interno delle organizzazioni una cultura del feedbackin Lavoro sociale, vol. 22, n. 3 (giu. 2022), pp. 11-15
Nella rubrica “Organizzare i servizi”, si affronta il tema di quanto sia necessario un Management Attento e proattivo che sappia stimolare la capacità di osservazione, attenzione , curiosità e riflessione, per fare in modo che le persone del proprio staff si sentano coinvolte e responsabilizzate. A tale scopo uno delle metodologie consigliate è quella dell’apprendimento esperienzale: un processo dove la conoscenza si sviluppa mediante l’osservazione, la trasformazione dell’esperienza ed il feedback che permette una comunicazione orientata ad aiutare lo sviluppo dell’organizzazione nel suo complesso.

Luciano Ferrari, Chiara Panari, Elisa Manna, L’impatto dell’empowering leadership infermieristica sulla soddisfazione dell’équipe dei professionisti. Uno studio in due organizzazioni ospedaliere, in Counseling, vol. 15, n. 2 (giu. 2022) – on line, pp. 14-36
Per le organizzazioni sanitarie, soprattutto dopo l’emergenza legata al Covid-19, è diventato centrale il tema del benessere e dei fattori che possono essere protettivi per la salute dei professionisti. In particolare, gli studi evidenziano che l’empowering leadership (EL), basata sulla partecipazione ai processi decisionali e su azioni di coaching verso obiettivi percepiti come condivisi, influenza positivamente la soddisfazione lavorativa e il commitment prevenendo sindromi da stress cronico come il burnout. L’obiettivo del presente lavoro è esaminare l’impatto dell’empowering leadership sulla soddisfazione, sia diretto sia mediato dal commitment e dalla prevenzione del burnout. Sono stati coinvolti 256 professionisti sanitari di due organizzazioni ospedaliere a cui è stato somministrato un questionario online che misurava l’empowering leadership (ELQ), l’organizational commitment (OC) e il burnout (MBI).

trovareMaurizio Catino, Trovare il colpevole. La costruzione del capro espiatorio nelle organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 2022, 284 p.
Prendendo a modello diversi casi eclatanti come il naufragio della Costa Concordia, Tangentopoli e l’alluvione di Genova, l’autore intende analizzare il processo di fabbricazione del «capro espiatorio organizzativo», un individuo o un gruppo di individui su cui ricadono le colpe anche di altri, e mettere in luce i limiti delle soluzioni individuali quando si affrontano problemi organizzativi, sottolineando l’esigenza per il futuro di una diversa “epistemologia civica” che generi conoscenza utile al cambiamento. L’autore è docente di Sociologia dell’organizzazione presso l’Università di Milano-Bicocca.
Collocazione Biblioteca: 19258

Giuseppe Palladino… [et al.], Legami familiari violenti: in ascolto del silenzio che brucia. Gruppo interdisciplinare per la tutela del minore, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 219-231
Gli autori, membri del Gruppo interdisciplinare per la tutela del minore, si propongono di fornire un contributo sul tema della violenza intrafamiliare attraverso la descrizione del caso di una minore, i cui segni di acuto malessere sono stati intercettati nella scuola che frequentava. Essi intendono mostrare come il modello dell’analisi interdisciplinare possa favorire l’acquisizione di conoscenze multidimensionali e multilivello, a cui può collegarsi lo sviluppo di un senso di maggiore competenza personale e fiducia nel lavoro collettivo.

Annalisa Pasini, Legati a un obiettivo comune. Il Titolo VI e la responsabilità verso i colleghi e altri professionisti, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 5 (ott. 2021), pp. 58-61
L’autrice propone un approfondimento sul Titolo VI del Nuovo Codice Deontologico dell’Assistente Sociale, che ne regola i ruoli occupati e la responsabilità verso i colleghi e altri professionisti e le modalità di lavoro e di organizzazione.

71UdrWDuhJL._AC_UF1000,1000_QL80_Elena Cabiati, Il coordinamento d’équipe passo dopo passo. Metodologia e strumenti per i servizi di welfare, Erickson, Trento, 2021, 126 pp.
Nei servizi di welfare il coordinatore è colui che guida l’équipe di professionisti nel lavoro di cura con persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di difficoltà, all’interno di articolati sistemi organizzativi nel quadro delle politiche sociali e socio-sanitarie di riferimento. Coordinare implica abilità e competenze diversificate, necessarie per svolgere funzioni organizzative, amministrative, tecnico-metodologiche e di networking. Grazie a un taglio fortemente operativo, il testo fornisce, a chi ricopre o ricoprirà questo ruolo, strumenti e tecniche per: potenziare il proprio stile di coordinamento, favorire la collaborazione interprofessionale, assegnare e monitorare i carichi di lavoro, sostenere il benessere dell’équipe, valutare l’operato, condurre e facilitare le riunioni, accompagnare la riflessione sui casi. Il manuale si articola in 7 passi per il raggiungimento di obiettivi di apprendimento specifici, ed è arricchito da numerose schede, checklist, esercizi questionari, spunti per la riflessione, la valutazione e l’autovalutazione. Ciascun passo è ideato per favorire lo sviluppo di abilità e competenze utili per svolgere funzioni comunemente attribuite ai middle-manager nei Servizi di welfare, quali la conduzione delle riunioni, la valutazione e il monitoraggio, l’accompagnamento alla riflessione condivisa.
Collocazione Biblioteca: 20131

Jale Cilasun, The staff group as a transitional areain Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen.- giu. 2021) – on line, pp. 70-75
In questo articolo l’autore ha utilizzato il concetto di localizzazione del disturbo e la teoria dei sistemi e li ha collegati al lavoro di Anzieu, in particolare al suo concetto di analisi transizionale. Descriverà quindi il lavoro in un “gruppo di lavoro”, chiamato anche “gruppo di pratica riflessiva”, che è molto utilizzato attualmente negli ospedali e nelle istituzioni del Regno Unito. Questo tipo di gruppi occupa uno spazio di transizione tra la cura del paziente e la psicologia delle organizzazioni.

Achille Orsenigo, Le riunioni di lavoro: uno strumento fondamentale. Che cosa occorre sapere perché siano momenti produttivi?, in Animazione Sociale, n. 1/342 (2021), pp. 39-47
Le riunioni sono uno strumento di lavoro fondamentale, eppure non è prevista alcuna formazione specifica per condurle o parteciparvi, come se bastasse l’apprendimento per esperienza. Nell’articolo vengono perciò esaminati i vari tipi di riunione, con i diversi obiettivi che si pongono, le diverse forme conflittuali che si possono verificare e le modalità migliori di gestione.

Concetta Mazza… [et al.], Misure volte a promuovere il benessere degli operatori sanitari sul posto di lavoro. L’ esperienza del Gruppo Promozione Benessere e Contrasto al Disagio Lavorativo dell’AUSL di Bologna, in Counseling, vol. 14, n. 1 (feb. 2021) – on line, pp. 23-43
L’AUSL di Bologna ha strutturato un Gruppo Aziendale per contrastare il disagio lavorativo, con gli obiettivi di progettare e realizzare misure per la promozione del benessere organizzativo e il superamento del distress. La metodologia integra il modello «Domande-risorse» con l’Empowerment. In sette anni sono stati erogati 218 interventi, con un esito positivo del 95%. Le tipologie preminenti sono il supporto emotivo e alla leadership, seguiti dalla consulenza sui conflitti sul gruppo di lavoro, la progettazione di interventi di miglioramento del clima interno e la consulenza sul disagio lavorativo. Il modello teorico proposto risulta essere un buon metodo di analisi e progettazione.

smartDomenico De Masi, Smart working. La rivoluzione del lavoro intelligente, Marsilio, Venezia, 2020, 678 pp.
Domenico De Masi, docente emerito di sociologia all’Università la Sapienza di Roma, è uno studioso e teorico italiano dello smart working, con quarant’anni di esperienze e ricerche nel settore e durante i mesi del lockdown ha coordinato un’indagine a tutto campo, giungendo alla conclusione che quello in atto sia solo l’inizio di un processo che vedrà rivoluzionato non solo il tempo e il luogo del lavoro, ma il suo significato, il suo contenuto e il suo ruolo. Con il contributo di imprenditori, manager, accademici e ricercatori, ripercorrendo il cammino che ha portato dalla bottega rinascimentale alla rivoluzione digitale, De Masi restituisce un’immagine aggiornata della realtà quotidiana di milioni di lavoratori e offre gli strumenti per capire quanto dovrà fare l’Italia per adeguarsi ai tempi che evolvono. Si segnala in particolare il cap. “Motivazione e gruppo” nella parte prima.
Collocazione Biblioteca:19018

Matteo D’Emilione, Giovanna Giuliano, Anna Grimaldi, La collaborazione tra professionisti e operatori sociali nelle politiche a contrasto della povertà, Il ruolo dell’équipe multidisciplinare, in Counseling, n. 2 (2020) – on line, pp. 17-41
Negli ultimi anni la metodologia di lavoro dell’équipe multidisciplinare ha trovato crescente spazio nei principali provvedimenti attuativi delle misure di contrasto alla povertà a livello nazionale e regionale. Ma cosa accade quando dalla norma si passa all’attuazione? Come hanno interagito operatori e professionisti appartenenti a diversi servizi? Il presente contributo cerca di rispondere a tali domande attraverso la ricostruzione delle evidenze di lavori di ricerca realizzati dall’INAPP negli ultimi anni, cogliendo il punto di vista degli operatori. La recente messa a regime del Reddito di cittadinanza e la pandemia Covid-19 stimolano, dunque, una riflessione proprio sul futuro del lavoro in équipe nei diversi sistemi di welfare locali

Maria Inglese, Far gruppo tra professionisti nei luoghi della cura. Insight collettivi dentro l’inquietudine della pandemia, in Animazione Sociale, n. 8/340 (2020), pp. 39-49
Secondo l’autrice, medico psichiatra presso l’Azienda USL di Parma, la capacità di stare dentro le situazioni attuali di sofferenza emotiva e mentale chiede agli operatori della cura di non rinchiudersi nello specialismo, ma di farsi “gruppo professionale”, allestendo con le persone singole e con i gruppi luoghi in cui tessere consapevolezza e coraggio di vivere.

I gruppi nel lavoro sociale e di comunità

as360A cura di Francesco Caligaris e Massimiliano Anzivino, Biblioteche in ascolto delle aspirazioni profonde delle comunità. Servizi socioculturali si interrogano sul valore degli spazi e sul senso del proprio lavoro, in Animazione Sociale, n. 1/360 (2023), pp. 70-96
Il focus è dedicato alle biblioteche e a come ripensano gli spazi, i servizi, il rapporto col territorio per rispondere ai bisogni culturali della comunità e per rinnovare la loro offerta di servizi culturali.

Sara Degl’Innocenti, Katia Cigliuti, La sperimentazione come innovazione sociale e come strumento di teaching and learningin Lavoro sociale, supplemento al n. 4 (ago. 2022) – online, pp. 37-42
L’articolo presenta riflessioni sulla sperimentazione nazionale di interventi rivolta ai “care leavers”, coloro che durante la minore età sono stati allontanati dalla propria famiglia di origine, sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Al compimento dei 18 anni, a meno di un provvedimento di prosieguo, escono dal sistema di tutela e spesso non rientrano nella famiglia di origine. Si trovano quindi ad affrontare, senza il sostegno di una famiglia e senza risorse economiche adeguate, numerose sfide che solitamente vengono affrontate molto più tardi dai coetanei. Il contributo descrive le finalità e le modalità operative dei vari organismi che gestiscono questo ambito e la modalità di realizzazione della formazione degli operatori. Il gruppo risulta strumento fondamentale di costruzione di conoscenze, spazio di co-costruzione di saperi e di strategie per tutti gli attori coinvolti nel percorso. Nello stesso n. della rivista, interessante anche l’articolo di Laura Panzanaro … [et al., Il programma P.I.P.P.I. tra teoria e pratica, pp. 49-56

A cura di Michele Filippo Fontefrancesco e Francesco Armato, La città contemporanea nella perdita, nella mancanza, nell’attesa e nella ricostruzione. Immagini e progettualità per una significativa rigenerazione urbana, territoriale e psico-sociale, in Narrare i gruppi, vol. 17, n. 1 (giu. 2022) – on line, pp. 7-132
Questo numero della rivista vede le stampe nel terzo anno di pandemia, in un contesto socio-politico di grande tensione, dove è venuto meno il sogno di globalizzazione dell’ultimo Novecento. Singole persone, gruppi, comunità, imprese, associazioni, regioni e comuni, sentono il bisogno di progettare il proprio sistema vitale e mettono in gioco tutte le proprie energie progettuali per dare forma alle strategie di vita all’interno della città, il luogo che svolge il ruolo fondamentale di centro propulsivo socio-culturale a livello mondiale; città intesa come oggetto allo stesso tempo di natura e cultura, individuale e collettivo, reale e immaginario. Il contesto attuale, a fronte di queste criticità, è segnato dal tentativo politico di dare risposte a queste istanze, attraverso il piano di investimento straordinario europeo “Next Generation Eu” che in Italia si sviluppa col “Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Queste risorse sono rivolte a creare le premesse per i contesti urbani presenti e per affrontare una profonda e necessaria transizione ecologica e sociale, anche per dare risposte ai bisogni socio-economici di settori ampli della società. In questa monografia vengono analizzati questi mutamenti e presentati alcuni progetti che intendono rispondere ai bisogni emersi.

affido-tante-storie-da-raccontare-i-gruppi-di-famiglie-affidatarie-prendono-la-parola-9788832047554Vilma Castelli, Loris Benedetti, Affido, tante storie da raccontare. I gruppi di famiglie affidatarie prendono la parola, In Dialogo, Milano, 2021, 239 pp.         “Affidarsi” è la parola che ha guidato vent’anni di lavoro con oltre sessanta famiglie dei comuni del territorio di Monza Brianza, che in questo libro raccontano la loro esperienza. Gli autori, assistenti sociali, sottolineano che è stato un percorso intenso di condivisione, confronto e mutuo aiuto, nel quale è stato sperimentato concretamente quanto l’affidarsi sia un processo non facile per i bambini, i ragazzi e gli adolescenti accolti nelle famiglie. Un processo che li vede protagonisti, insieme a operatori dei servizi sociali e ai genitori affidatari e delle loro famiglie d’origine. Queste pagine, oltre a raccontare tante storie di vita vissuta, intendono segnalare ai colleghi operatori la ricchezza del lavoro in gruppo come strumento di lavoro che secondo gli autori – pur richiedendo fatica e impegno – rende in termini professionali più di quanto si possa trasmettere: la condizione è “volerci essere”. Un libro che vuole riconoscere la ricerca impegnativa e condivisa degli affidatari che una sera al mese, per tanti anni, hanno vissuto questo esperienza.

Luciano Pasqualotto … [et al.], Il lavoro di comunità durante la pandemia. Analisi di un’esperienzain Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 2 (primavera 2022), pp. 32-35
In quest’articolo si intende esaminare un’esperienza di lavoro di comunità durante i mesi del lockdown e delle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del coranavirus, in condizioni che avrebbero potuto portare ad un blocco delle attività, ma che invece hanno trovato altre forme di vitalità.

Ivan Ambrosiano … [et al.], Crisi di welfare: come è potuto accadere? Proposte per affrontare il disagio psichico, in Studi Zancan, a. 22, n. 2 (mar. – apr. 2021) – on line, pp. 5-12
Durante la pandemia sono emerse fragilità organizzative, di continuità terapeutica, di integrazione delle capacità e delle responsabilità nelle comunità. È urgente ripartire dalla dimensione comunitaria della psichiatria e dal modello gruppale nel lavoro terapeutico, relazionale, organizzativo. Queste riflessioni nascono da una serie di laboratori di idee promossi dall’Associazione Asvegra e dalla Fondazione Zancan: i gruppi di lavoro interdisciplinare hanno affrontato queste questioni, cercando di guardare al futuro.

Elena Barbato, Loredana Carrozza, La famiglia attraverso le generazioni: lavorare in gruppo con i futuri nonni per favorire il legame adottivo, in Minorigiustizia, n. 2 (2021), pp. 206-211
Nell’articolo le autrici riprendono il legame adottivo in chiave intergenerazionale. Dopo una premessa teorica, viene raccontata una esperienza di “preparazione” realizzata attraverso un percorso di incontri con nonni adottivi.

LSSilvia Clementi, Marzia Tosi, Restorative Justice e Relational Social Work, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 6 supplemento (dic. 2021) – on line, pp. 75-95
L’articolo intende presentare l’esperienza del lavoro con i gruppi e la prima valutazione degli stessi nell’ambito di un progetto volto a promuovere reciprocità e riflessione tra gli adulti in regime di messa alla prova, prevalentemente per i reati di guida in stato di ebbrezza o di alterazione per uso di stupefacenti. Gli aspetti salienti del percorso sono l’utilizzo dell’approccio relazionale, volto a favorire il confronto tra pari all’interno della dimensione gruppale, e il coinvolgimento di soggetti chiave del territorio che possano aiutare i partecipanti a riflettere sui temi cardine affrontati, in un’ottica di giustizia di comunità.

Francesca Corradini, Claudia Tagliabue, The Avengers: adolescents help adolescents to survive quarantine, in Relational social work, vol. 5, n. 1 (apr. 2021) – online, pp. 48-57
Questo articolo si propone di presentare un’esperienza di Unconventional Practice Placement (UPP), avvenuta a distanza in un paese del centro-nord Italia, colpito fortemente dalla pandemia. Attraverso questa esperienza, una studente ha supportato un gruppo di adolescenti nelle loro riflessioni sulla pandemia e, nello specifico, sul disagio causato dal distanziamento sociale e dal lockdown. La presentazione di questa esperienza UPP si basa sulla relazione finale degli studenti. Una breve descrizione del progetto e del processo di realizzazione è seguita da una riflessione metodologica sulla possibilità di applicare i principi di Assistenza Sociale Relazionale (Relational Social Work = RSW), anche in un contesto in cui non era possibile incontrarsi di persona.

A cura di Franco Floris, Non è animazione se non è generativa. Intervista a Mario Pollo, in Animazione Sociale, n. 3/344 (2021), pp. 6-16
L’articolo è un’intervista a Mario Pollo, docente di pedagogia che ha posto le basi e ha consolidato la “teoria dell’animazione culturale”. Argomento della riflessione è l’importanza della generatività per un cambiamento in campo sociale, culturale, economico e ambientale. In un successivo numero della rivista troviamo il focus di Ivo Lizzola, Michele Marmo, Mario Pollo, Le Fragilità chiedono oggi di mettere in gioco il sapere e il potere di tutti. L’operatore-animatore in dialogo con la ricerca di futuro in una comunità, n. 5/346 (2021), pp. 65-96 e in un numero precedente l’articolo a cura di Franco Floris, Animare la ricerca di vie d’uscita dal malessere diffuso. Tematiche per un confronto sull’animazione, in Animazione Sociale, n. 9/332 (2019), pp. 6-17

irvNichola Emma Jalfon Rew, Supporting the survivor. Experiences and perceptions of peer support offered to UK terrorist survivors, in International Review of Victimology, vol. 27, n. 1 (gen. 2021) – on line, pp. 63-79
Facendo  riferimento ai recenti attacchi terroristici nel Regno Unito, incluso l’attacco agli spettatori del concerto di Manchester, le persone che conducono vita sociale e lavorano nel centro di Londra evidenziano la vulnerabilità del pubblico e che qualsiasi individuo potrebbe diventare vittima di questo terribile crimine. In seguito a questi e ad altri attacchi, compresi quelli all’estero, i media nel Regno Unito si sono sempre più concentrati sui livelli inadeguati di supporto offerti ai sopravvissuti dalle agenzie ufficiali. Tuttavia, sono state condotte poche valutazioni in merito ai vantaggi delle reti di supporto e dei gruppi di supporto online creati direttamente dalle persone colpite dagli attacchi terroristici. Questo primo studio accademico indipendente ha rilevato che questi metodi di supporto hanno avuto risonanza maggiore per le vittime e offre diverse raccomandazioni, basate sui risultati, che potrebbero migliorare in futuro il sostegno ai sopravvissuti al terrorismo.

Simone Spensieri, Katia Bellucci, Ilaria Delnevo, Abitare la strada con i giovani latinos. Un servizio per le dipendenze in un territorio di frontiera, in Animazione Sociale, n. 9/350 (2021), pp. 26-38
Gli autori descrivono la propria esperienza come operatori impegnati a diverso titolo all’interno di un SERT ligure, nel lavoro con bande organizzate di giovani cosiddetti latinos, coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Ribaltando le regole del gioco, gli operatori non aspettano la richiesta di presa in carico da parte di questi giovani, ma tentano un contatto con modalità diverse, che li porterà a ottenerne la fiducia. L’esperienza è l’occasione per esporre alcune riflessioni sul modo di operare del servizio.

A cura di Cinzia Novara e Fortuna Procentese, Il ruolo della collettività nell’emergenza, in Psicologia di Comunità, vol. 17, n. 1 (2021), p. 9-112
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha causato una situazione nuova per la popolazione e ha richiesto grandi capacità di adattamento alle nuove forme di convivenza nei luoghi privati e pubblici con il rischio di esasperare situazioni di isolamento e creare fratture relazionali. In questo numero della rivista vengono messe in campo specifiche domande di ricerca, indagando come i legami di comunità potessero render conto della connettività, solidarietà, attivazione e sostegno reciproco nel contesto sociale quanto in quello educativo e formativo, nel tentativo di mantenere una visione di interdipendenza tra i diversi livelli implicati nella costruzione dei significati dei fenomeni che la pandemia ha fatto rilevare. Nei contributi proposti il focus è posto su quegli aspetti che danno forza propulsiva alle comunità, quali la coesione sociale, la fiducia, l’impegno civico, l’appartenenza, la resilienza: aspetti che richiamano fortemente la situazione che caratterizza questo momento storico. Si consiglia anche la lettura del testo di Fabio Sbattella, Manuale di psicologia dell’emergenza, Nuova ed. aggiornata e ampliata, Franco Angeli, Milano 2020, 283 pp.(Coll. Bibl.: 19137)

cigiLorenza Magliano, CIGI. Intervento riabilitativo combinato nei contesti residenziali psichiatrici. Individual and Group Intervention: realizzare programmi psicosociali individuali e di gruppo e formare le èquipe, Erickson, Trento, 2020, 171 pp.
Manuale operativo sviluppato principalmente per équipe multidisciplinari, che operano nell’ambito di strutture residenziali psichiatriche, per la valutazione dell’autonomia funzionale. Il volume permette di raccogliere informazioni sia sul paziente che sul contesto, in modo da poter intervenire per ricalibrare l’intervento con efficacia.Si veda anche l’art. a cura di Renzo De Stefani e Jacopo Tomasi, Le parole ritrovate. La rivoluzione dolce del fareassieme nella salute mentale, Erickson, Trento, 2019, 157 pp. (Coll. Bibl.: 18037)
Collocazione Biblioteca: 18656

Filippo Pergola, PolisAnalisi. Una clinica del sociale, 2° ed, Franco Angeli, Milano, 2020, 197 pp.
La vita della polis è un insieme di fatti psichici, oggi sotto il dominio degli affetti, che costringono l’individuo nello schema “amico-nemico”, nella disperata ricerca di un significato stabile. Come cura il testo propone delle metodologie per ampliare le visioni e rieducarci ai limiti, così da ridurre la quota d’inquietudine nell’incontro con l’Altro, che deve essere vissuto come arricchimento e non come ostacolo. Un modo per mirare ad una cittadinanza vissuta in fiducia, reciprocità e cooperazione. Conflitti nei luoghi di lavoro e familiari, crisi climatica ed economica, xenofobie, estremismi, terrorismo e svalutazione delle istituzioni hanno concause psicologiche comuni. Viviamo in un corpo sociale affetto da depressione mascherata da accelerazione. Impotenza, vergogna e angoscia sociale generano rancore e paranoia: per semplificare i conflitti li proiettiamo in avversari lontani, nemicalizzando l’altro perché solo così alcuni possono gestire la paura. Una paura che, nei libri di storia, è chiamata “potere”, vero contrario dell’amore. L’uccisione dello straniero (dentro e quindi fuori di noi) è la psicopatologia; la cura è l’ascolto dei racconti dello straniero, per incontrare la nostra “Ombra” e scoprire che “l’Io è l’Altro”.
Collocazione Biblioteca: 19350

Rory Hearne, Mary P. Murphy, Participatory Action Research: a Human Rights and Capability Approach, Part. 2: The Practice, National University of Ireland Maynooth, Maynooth, 2020, 108 pp.  
L’opera, in due volumi, tratta della PAHRCA e della sua applicazione nell’approccio ai diritti umani. La PAR, la ricerca sull’azione partecipativa, è un approccio alla ricerca nelle comunità che enfatizza la partecipazione e l’azione. Cerca di capire il mondo provando a cambiarlo con la collaborazione e la riflessione. Nel secondo volume, dopo un’introduzione che spiega come usare il manuale e alcune informazione pratiche, la prima parte introduce ai passi importanti del metodo e della pratica PAHRCA. La seconda parte tratta di studi in cui i ricercatori hanno messo in pratica l’approccio PAHRCA in 13 paesi europei. La terza parte dà consigli su come mettere in pratica il metodo con i gruppi rispettando l’etica e la deontologia.
Collocazione Biblioteca: 19350

 I gruppi terapeutici e psicoeducativi

downloadFrancesco Grieco, Antonietta Grandinetti, Giulia Maria Calabrese, La Clinica di Dioniso. Il trattamento psicologico delle dipendenze nel contesto istituzionale, Aracne, [Roma], 2023, 46 pp.
Il volume, nato all’interno del Dipartimento per le Dipendenze patologiche dell’ASL Salerno, è dedicato ai trattamenti psicologici di tali condizioni cliniche, con riferimento al contesto pubblico. Ci si è concentrati sulle cure psicologiche in quanto è abbastanza raro che di esse venga offerta una panoramica complessiva. L’obiettivo è fornire un primo orientamento di base a giovani psicologi che si trovino a esordire in questo campo. Al contempo, riepilogando quanto è stato fatto negli ultimi anni, il testo può consentire un confronto tra operatori esperti intorno alle rispettive pratiche, in vista delle sfide che i tempi imporranno alla clinica delle dipendenze. Si segnala in particolare il capitolo sulle cure di gruppo. Interessante ance il texsto di Giorgio Cerizza, Stefano De Vecchi, Un cambiamento possibile. Valore delle relazioni e dello sport nel trattamento delle dipendenze, Franco Angeli, Milano 2023, 122 pp. (Coll. Bibl: 20298)
Collocazione Biblioteca: 20307

Davide Pattarozzi … [et.al.], “Chi sono io? Il signor niente“. I gruppi di Parola nel Centro per l’affido e la solidarietà familiare del Comune di Padova, in Animazione Sociale, n. 4/363 (2023), pp. 35-45
Il Gruppo di Parola è un luogo in cui bambine/i o adolescenti, accomunati dalla stessa esperienza di affido familiare, si trovano a parlare e esprimere sentimenti, paure e desideri attraverso la parola, il disegno, i giochi di ruolo, la scrittura o il semplice ascolto.

A cura di Ivan Ambrosiano, Ilaria Locati, Le psicoterapie di gruppo online. Teorie, tecniche, esperienze, Raffaello Cortina, Milano, 2023, 240 pp.
La diffusione della psicoterapia online e il passaggio dal cerchio del gruppo al quadrato dello schermo hanno comportato la necessità di ripensare le pratiche terapeutiche di gruppo. Il volume propone di sistematizzare pratica clinica, ricerca empirica ed esperienze italiane e internazionali. Aiuta il lettore a orientarsi nel mondo delle psicoterapie di gruppo online, fornendo indicazioni utili alla conduzione dei gruppi, alla formazione dei terapeuti e allo sviluppo di applicazioni cliniche empiricamente supportate dalla più recente ricerca scientifica.
Collocazione Biblioteca: 20255

9788840022215_0_536_0_75Carla Mazzoleni, Enrico Cazzaniga, Il ‘Reflecting team’ nella clinica sistemica e in altri contesti. Epistemologia e pragmatica, Unicopli, [Trezzano sul Naviglio], 2022, 145 pp.
L’intuizione di Tom Andersen, che diede origine al Reflecting Team, accendendo le luci e invertendo la direzione di osservazione, rappresenta un radicale ribaltamento di prospettiva sulla pratica terapeutica. L’idea diffusa dell’intervento di psicoterapia, che colloca da una parte il clinico esperto e dall’altra il paziente portatore di sofferenza, viene infatti invertita: al centro si colloca ora la persona, ritenuta esperta del suo cammino, che può beneficiare degli sguardi e delle voci molteplici dei terapeuti. Evitando che il terapeuta venga trascinato nella paralisi narrativa del paziente, il Reflecting Team consente infatti di allargare gli sguardi, riconoscendo le possibilità plurali che si aprono: un approccio che valorizza la democraticità del processo, potenzia la lettura dei sistemi ed evidenzia la polifonia degli eventi e delle narrazioni, in una prospettiva che ben si armonizza con gli insegnamenti dei maestri del Centro Milanese di Terapia della Famiglia, Boscolo e Cecchin. Il Reflecting Team non rappresenta quindi una tecnica clinica tra le altre, bensì un dispositivo epistemologico che valorizza uno sguardo specifico sul setting clinico e i processi di cambiamento che in esso si attivano.
Collocazione Biblioteca: 20302

Walter Paganin, Sabrina Signorini, Sentieri di cura. Psicoterapie individuali e di gruppo, Armando, Roma, 2021, 336 pp.
Il testo si divide in due parti: nella prima parte, dopo una introduzione ai concetti di “cura”, viene presentato un ricco e particolareggiato excursus storico sulle terapie della mente dal Settecento ad oggi; la seconda parte invece si concentra sul metodo del GPMF (Gruppo Psicoanalitico Multifamiliare) e sul suo principale teorico, Jorge Garcìa Badaracco, per poi trattare l’evoluzione del metodo fino ad oggi.
Collocazione Biblioteca: 19766

Francesco Bruni, In viaggio con l’Oca, Matrice relazionale, metodi analogici e terapia narrativa, Alpes Italia, Roma, 2022, 154 pp.
Il libro affronta il tema dei giochi relazionali attraverso un metodo che prende spunto dal tradizionale gioco dell’oca. Questo metodo, proposto da Caillé e Rey, permette a chi chiede aiuto e al terapeuta di scoprire nuovi aspetti di sé e degli altri facendo comprendere la complessità della situazione relazionale. Aiuta a dare senso agli intrecci legati alla sofferenza senza che questa saturi la relazione terapeutica ma porti nuove scoperte in merito agli eventi interpersonali e alla condivisione di una storia comune così da far emergere nuovi significati. L’esplorazione della storia relazionale con il Gioco dell’Oca sollecita la famiglia e il terapeuta a introdurre narrazioni che arricchiscono in modo nuovo i rapporti interpersonali verso processi originali di auto-guarigione. Processi che passano attraverso l’approfondimento degli eventi significativi della storia della famiglia e della sua matrice interpersonale. Si entra nel vivo di un metodo clinico creativo (adatto alle terapie con la famiglia, la coppia, l’individuo e al lavoro di gruppo) del quale si riportano le premesse teoriche, le indicazioni metodologiche e operative arricchite con diversi casi clinici. L’autore è terapeuta e didatta sistemico-relazionale.
Collocazione Biblioteca: 19763

desiderareSimonetta Cavalli, Maria Cristina Aglietti, Desiderare un figlio adottare un bambino. L’integrazione come risorsa metodologica, Armando, Roma, 2022, 159 pp.
L’adozione di un bambino è una scelta complessa ed articolata che inizia dal desiderio di prendersi cura di un figlio nato da altri. Le autrici, un’assistente sociale e una psicologa psicoterapeuta che quotidianamente sono a contatto con questa realtà, hanno riflettuto su quale ruolo possano svolgere i servizi per sostenere le famiglie adottive. Hanno cercato di dare voce a tutti i protagonisti dell’adozione: i genitori, i bambini, gli operatori, gli insegnanti e gli educatori delle case-famiglia, proponendo una chiave di lettura in cui ognuno possa ritrovare un terreno di confronto e trasformare le peculiarità in risorse. Si faccia riferimento in particolare al paragrafo “Il gruppo come risorsa; una proposta metodologica” del cap. II.
Collocazione Biblioteca: 19560

Silvia Formentin … [et al.], L’ avvio di un nuovo gruppo terapeutico per giovani in relazione problematica con l’alcol: la realizzazione di un evento inaugurale alle origini dello spazio mente-gruppo, in Alcologia, n. 49 (2022) – on line, pp. 57-70
L’articolo descrive e analizza l’avvio di un nuovo gruppo terapeutico per giovani pazienti del Serd con problemi di alcol, che si intreccia con i primi passi del costituirsi di una nuova equipe terapeutica dedicata alle problematiche relative all’alcol. Gli autori propongono una riflessione sull’evento inaugurale di questa iniziativa, ne descrivono il setting e commentano la dinamica osservata lungo le sue tre sessioni, per mettere in luce gli aspetti che delineano la nascita di un pensiero comune all’interno di una nuova realtà gruppale. Il pensiero nato nel gruppo verrà successivamente connesso con alcune riflessioni teoriche relative al rapporto tra alcol e giovani e verrà discussa l’importanza della co-partecipazione di pazienti ed equipe curante verso il formarsi di una mente-gruppo comune. Si veda anche l’articolo di Ginetta Fusi … [et al.], Madri e spose di alcolisti: amorevoli carceriere o avide salvatrici?, in Alcologia, n. 48 (2022) – on line, pp. 54-59

A cura di Amelia Fiorin, Daniela Capitanucci, Manuale operativo di presa in carico clinica nel disturbo da gioco d’azzardo, Publiedit, Cuneo; Roma, 2022, 426 pp.
Il Manuale mira a recuperare e mettere a disposizione modelli competenti e consolidati, buone prassi operative dettate dall’esperienza e dalla ricerca internazionale, in un percorso guidato rivolto ai professionisti per supportarli a muoversi nella complessità della presa in carico del paziente con Disturbo da Gioco d’Azzardo. Si consultino in particolare il cap. V – La presa in carico del giocatore: gli interventi di gruppo e il cap. VIII – Gli interventi di prevenzione nella popolazione adolescenziale. Sul tema è disponibile inoltre l’articolo di Lucia Coco, Il modello della terapia di coppia focalizzata sulle emozioni applicata al trattamento delle coppie con una problematica di DGA, in ALEA Bulletin, a. 10, n. 1 (2022) – on line, pp. 12- 15.
Collocazione Biblioteca: 19449

maleAngelo Antonio Moroni, Il male in adolescenza, Gruppo e setting nella cura psicoanalitica dell’adolescente delinquente, Alpes, Roma, 2022, 131 pp.
Il volume esplora, da una prospettiva psicoanalitica, le interconnessioni tra individuo, gruppo e setting terapeutico nel trattamento psicoterapico dell’adolescente cosiddetto “deviante”. L’adolescenza è un periodo dell’esistenza umana che può diventare esiziale per l’individuo, ma può anche e soprattutto essere un’occasione di elaborazione di aspetti infantili che il soggetto ha sperimentato traumaticamente nel suo passato. In molti casi cosiddetti “sociali” che presentano comportamenti delinquenziali, i genitori non sono presenti, o a loro volta in carcere, o deceduti in circostanze drammatiche: tutti aspetti che generano traumi cumulativi che per un adolescente è molto difficile affrontare. In questi casi sono la “comunità” socio educativa e/o terapeutica a diventare la “casa”, e il gruppo a diventare il luogo della gestazione emotiva di una nuova rinascita psicologica per questo tipo di giovane. Un adolescente che, molto spesso, ha cercato di curare le propri ferite traumatiche e le sue profonda deprivazioni attraverso l’azione “difensiva” del commettere reati, a volte anche gravi.
Collocazione Biblioteca: 19597

A cura di Marino De Crescente, Gruppi che curano, gruppi che ammalano. Realtà e immaginario del gruppo della Comunità Terapeutica, Alpes, Roma, 2021,93 pp.
Il volume trae origine dalla giornata di studio del ciclo di incontri annuali di Montefiascone organizzati dall’associazione Mito&Realtà, quest’anno inevitabilmente legato all’attualità dell’emergenza Covid 19. É risaputo che l’immaginario diffuso sulle comunità terapeutiche è vittima di una estrema polarizzazione. Da un lato queste vengono spesso idealizzate da chi opera al loro interno e dall’ambiente sociale che le vede come istituzioni salvifiche o finanche come paradisi ideali, in grado di proporre un’ingegneria sociale utopica, impensabile altrove. Dall’altro esse vengono viste come luoghi che ripropongono inevitabilmente processi di istituzionalizzazione e conseguente cronicizzazione e da cui è bene star lontani. Naturalmente questa contrapposizione non fa giustizia della estrema complessità del mondo delle comunità terapeutiche e dell’ampia diversità delle esperienze e dei differenti metodi utilizzati, irriducibili ad un unicum: non tiene in debita considerazione che le comunità sono micro organismi sociali e in quanto tali soggetti a auspicabili cambiamenti continui che ne definiscono la natura dinamica e la vitalità. Si suggerisce anche la consultazione delparagrafo IV.1 della II parte: Il primato del gruppo in comunità e la parte III: La comunità e il territorio nel volume di Maurizio Coletti e Leopoldo Grosso, La comunità terapeutica per persone tossicodipendenti, 2. ed., Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2022, 461 p. (Coll. Bibl.: 19434)
Collocazione Biblioteca: 19612

Alessandra Capani… [et al.], Zattera o astronave? Un’indagine sui gruppi terapeutici online durante la pandemia Covid-19, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 136-153
Questo articolo si propone di illustrare un’esperienza di gruppi terapeutici online nell’ambito della salute mentale durante il lockdown della prima ondata della pandemia Covid-19. Attraverso un questionario pensato e costruito appositamente per comprendere le interazioni e le emozioni sperimentate durante questi mesi in un setting gruppale alternativo al consueto, intende esplorare i vissuti di tre differenti gruppi di pazienti e degli operatori che li hanno affiancati, al fine di dare un contributo alla comprensione e al dibattito sui limiti e le potenzialità di un contesto terapeutico online. Prosecuzione di un precedente lavoro riguardante i medesimi pazienti (coll. Bibl.: 3584E), questo articolo si prefigge di approfondire il dibattito scientifico iniziato antecedentemente su questo setting gruppale. Nel medesimo numero della rivista segnaliamo anche l’articolo di Bianca Gallo, Noi e la pandemia, pp. 201-206e quello di Stefania Bisagni, Alice Martini, Angelo Silvestri, Chat-based Group Psychotherapy: l’inizio della nostra avventura nel cyberspazio, pp. 154-168.

A cura di Cinzia Carnevali, Paola Masoni, Daniela Marangoni, Adolescenti oggi. Multidimensionalità dei fattori terapeutici: clinica psicoanalitica ed estensione a Gruppi e Istituzioni, Alpes, Roma, 2021, 254 pp.
Le autrici, psicoanaliste, presentano una raccolta di articoli ed esperienze psicoanalitiche con cui intendono dare attenzione al benessere e al malessere degli adolescenti e dei loro genitori. Si propongono di riconoscere e valorizzare la relazione analitica tra adolescente e terapeuta, sia negli aspetti inter-psichici che intrapsichici, integrando le diverse componenti del gruppo familiare e del gruppo Istituzionale, quando l’adolescente sia seguito anche dai Servizi territoriali. Sottolineano l’importanza della trasformazione del setting terapeutico perché sia in grado di accogliere anche famiglia e gruppo. L’ascolto psicoanalitico, l’attività di rêverie, l’attenzione al controtransfert ed ai processi inconsci, possono generare un feedback verso il conosciuto non pensato, a rendere dicibile l’indicibile e a poter narrare con fiducia traumi psichici riguardanti anche la trasmissione transgenerazionale producendo trasformazioni identitarie, all’immagine di sé e alla qualità degli oggetti interni.
Collocazione Biblioteca: 19602

CULTURE DI GRUPPOAlfredo Lombardozzi, Culture di gruppo. Per un’antropologia del gruppo psicoanalitico, Alpes Italia, Roma, 2021, 122 pp.
Il libro è la “descrizione” di un processo che ha preso forma a partire dall’idea che il paradigma conoscitivo e clinico della psicoanalisi e quello equivalente nel campo delle scienze antropologiche trovino un luogo elettivo d’incontro nell’esperienza del piccolo gruppo a funzione analitica, nel quale ‘vive un mondo’ complesso in cui la realtà extra-analitica è iscritta in quella intrapsichica. Allo stesso tempo il gruppo è anche un mondo che costruisce una rete di rapporti, mitologie, racconti, metafore e forme della trasformazione psichica. Oggi è necessario e utile ampliare la funzione della Cultura di gruppo, rispetto a come l’ha formulata Bion, facendo entrare nel campo analitico gli assetti extra-analitici e le molteplici forme di umanità a livello macro-sociale. La dinamica di gruppo può essere pensata come un intreccio, un processo di trasformazione in cui l’intrapsichico e la cultura sociale sono costantemente annodati, senza perdere i rispettivi domini e territori e configurandosi come fattori di un campo sempre aperto. La dimensione antropologica diviene allora parte attiva e costruttiva del funzionamento della mente allargata del gruppo a funzione analitica. L’autore è stato docente di Antropologia Psicanalitica.
Collocazione Biblioteca: 19762

Marsha Linehan, Una vita degna di essere vissuta, Raffaello Cortina, Milano, 2021, pp. 414
Mettendosi coraggiosamente a nudo, Marsha Linhean, la psicologa che ha sviluppato la Dialectical Behavior Therapy, rivela qui la sua “discesa all’inferno” con la malattia mentale e poi la straordinaria ascesa nel lavoro di ricerca e nell’accademia. Durante l’adolescenza, Marsha è entrata in una terribile spirale che l’ha portata a manifestare tendenze suicidarie ma, dopo alcuni anni bui in un istituto psichiatrico, grazie alla sua tenacia è riuscita a iscriversi all’università e a specializzarsi in terapia comportamentale. Gli anni Ottanta hanno segnato la svolta decisiva con lo sviluppo della Dialectical Behavior Therapy, un approccio terapeutico che combina l’accettazione di sé e la capacità di innescare un cambiamento, diventato un trattamento d’elezione per il disturbo borderline di personalità. Nel corso della sua carriera scientifica Marsha Linehan è rimasta una donna di profonda spiritualità. La sua è una storia di fede e perseveranza.
Collocazione Biblioteca: 19398

Sara Travaglione, Letizia Cavalli, David Vagni, Uniche come me. Terapia cognitivo-comportamentale per ragazze nello spettro autistico, Edra, Milano, 2021, 218 pp.
L’aumento del numero di adolescenti con diagnosi dello Spettro Autistico (ASD) di grado lieve o Sindrome di Asperger rende necessaria un’attenzione mirata e una presa in carico specifica. Il testo propone un protocollo d’intervento di gruppo, applicabile dai professionisti e utilizzabile anche singolarmente e da remoto, per ragazze adolescenti dagli 11 ai 19 anni. Il protocollo, nato dall’esperienza di CuoreMenteLab, è corredato da approfondite spiegazioni teoriche, test per misurare i progressi, schede di lavoro e oltre cento esercizi e attività. La suddivisione in 16 sessioni guida le adolescenti attraverso la costruzione del senso di identità, la comunicazione e la scoperta delle proprie caratteristiche autistiche. Le accompagna nell’esplorazione e nella gestione delle emozioni e le aiuta a costruire abilità nell’ambito della comunicazione assertiva, della Teoria della Mente e della socialità. Due capitoli aggiuntivi sono dedicati all’identità sessuale e alla comunicazione su Internet. Il percorso di questo protocollo insegna alle adolescenti a interagire ma anche a rispettarsi ed essere sé stesse, portandole alla scoperta della loro unicità nella neurodiversità. Sara Travaglione è Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, Letizia Cavalli è Psicologa, laureata in Psicologia Clinica e di Comunità; David Vagni è: Dottore in Fisica e in Psicologia.
Collocazione Biblioteca: 18855

I gruppi di psicodramma, arte terapie, tecniche psicocorporee, pet therapy

719kooysSnL._AC_UF1000,1000_QL80_Giulia Innocenti Malini, Breve storia del teatro sociale in Italia, Cue Press, Imola, 2021, 124 pp.
Il teatro sociale in Italia raccoglie molteplici esperienze sviluppate e diffuse negli ultimi quarant’anni. La fenomenologia di queste pratiche artistiche e culturali, finalizzate a obiettivi sociali, risulta estremamente varia. Tutto ciò che compone l’esperienza teatrale e performativa trova espressioni plurali nell’ampio spettro del teatro sociale, mantenendo però uno stretto riferimento a tre dimensioni trasversali: la partecipazione diretta al fatto teatrale, l’evoluzione dei soggetti (da singoli individui a piccoli gruppi, fino a comunità e sistemi organizzati) e la produzione artistica e culturale. Il volume propone alcuni snodi storici che analizzano lo sviluppo del teatro sociale in Italia: dalle esperienze di rinnovamento degli anni Cinquanta e Sessanta, passando per una fase ‘carsica’, in cui tali attività si mescolano con forme di teatro applicato e di intervento educativo e sociale, fino agli anni Novanta e Duemila, quando il teatro sociale viene ricondotto ‘all’applied theatre’, configurandosi a pieno titolo tra le forme della teatralità contemporanea. Tra i temi trattati, anche il rapporto con le neuroscienze.
Collocazione Biblioteca: 20303

Silvia Casarone … [et al.], L’ esperienza integrata del laboratorio di teatroterapia con cittadini e pazienti del Dipartimento Dipendenze. Creare occasioni di relazione, in Dal fare al dire, a. 32, n. 2 (2023), pp. 53 – 60
Il centro preserale “Libera il tempo”, nato nel 2006 in seno all’ex ASL TO2 di Torino, è un centro di incontro e di socializzazione rivolto ai pazienti con problematiche di dipendenza da sostanze, da alcool e da gioco d’azzardo, inviati dai SerD. Nel 2013 è stato avviato un laboratorio di Teatroterapia che ha coinvolto sia utenti del servizio, sia cittadini della Circoscrizione 7 di Torino. L’articolo racconta l’esperienza di uno di questi gruppi teatrali che ha portato all’allestimento dello spettacolo “Super! Supereroi straordinariamente normali”.

A cura di Maria Puliatti, Psicoterapia sensomotoria. Applicazioni cliniche e interventi integrati, Alpes Italia, Roma, 2022, 168 pp.
La Psicoterapia Sensomotoria, introdotta in Italia da Psicosoma (Michele Giannantonio e Maria Puliatti) è nota principalmente in Italia per essere un trattamento bottom up per il trauma, ma in realtà ha un modello di intervento sofistico e strutturato anche per il trauma relazionale e i disturbi dell’attaccamento. Usando il corpo e l’apprendimento procedurale come focus, sia nel trauma che nell’attaccamento, ha numerose applicazioni cliniche. vengono descritti il trattamento con pazienti con sclerosi multipla, con il cancro e gli interventi sensomotori che possono essere utilizzati lavorando con le aziende. Maria Puliatti è psicologa, sessuologa e psicoterapeuta.
Collocazione Biblioteca: 19681

arteMimma Della Cagnoletta, Donatella Mondino, Isabella Bolech, Arte terapia nei gruppi. Strutture, strumenti e conduzione, Carocci Faber, Roma, 2022, 158 pp.
La creatività, pur essendo di natura un processo individuale, manifesta aspetti transpersonali e collettivi che rendono possibile la comunicazione, il riconoscimento e la socializzazione. Il linguaggio dell’arte permette tra i partecipanti di un gruppo uno scambio che arricchisce l’esperienza di ciascuno e insegna un nuovo modo per stare insieme e collaborare. Le autrici, che hanno un’esperienza pluridecennale nella conduzione di gruppi di arte terapia in campo clinico e formativo, descrivono gli aspetti teorici della costruzione e conduzione di un gruppo accompagnandoli con numerosi esempi pratici in differenti ambiti e nelle diverse età dell’uomo, dalla prima infanzia alla terza età.
Collocazione Biblioteca: 19605

Mimma Della Cagnoletta, Donatella Mondino, Isabella Bolech, Arte terapia nei gruppi. Strutture, strumenti e conduzione, Carocci Faber, Roma, 2022, 158 pp.
La creatività, pur essendo di natura un processo individuale, manifesta aspetti transpersonali e collettivi che rendono possibile la comunicazione, il riconoscimento e la socializzazione. Il linguaggio dell’arte permette tra i partecipanti di un gruppo uno scambio che arricchisce l’esperienza di ciascuno e insegna un nuovo modo per stare insieme e collaborare. Le autrici, che hanno un’esperienza pluridecennale nella conduzione di gruppi di arte terapia in campo clinico e formativo, descrivono gli aspetti teorici della costruzione e conduzione di un gruppo accompagnandoli con numerosi esempi pratici in differenti ambiti e nelle diverse età dell’uomo, dalla prima infanzia alla terza età.
Collocazione Biblioteca:19605

Bianca Gallo, Modelli, metodi e formazione, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 101-106
In questo lavoro si esaminano gli aspetti della pratica clinica nelle terapie di gruppo evidenziati da Anzieu. Lo studio di questo testo appare come assolutamente rilevante per la scuola per terapeuti di gruppo COIRAG, la cui organizzazione è particolarmente complessa. Nella formazione dei futuri psicoterapeuti di gruppo, COIRAG propone una integrazione dei diversi modelli delle associazioni federate che sono presenti in COIRAG, e che hanno metodologie e riferimenti teorici diversi, benché tutti derivati da una radice comune, la psicoanalisi. L’autore affronta in particolare il problema dei cosiddetti gruppi “corporei”, come è lo psicodramma, che metodologicamente prevedono delle vere e proprie azioni. L’autore propone delle ipotesi che si appoggiano sulle più recenti conoscenze della biologia, e che mostrano come tali tecniche, a differenza di ciò che accade nei gruppi verbali, in generale si basano sulla mobilizzazione di memorie corporee implicite, pensieri mai pensati, o pensieri che siano stati rimossi o negati, ma conservati tali e quali nel corpo.

Edoardo Ercoli, Laura Gigliodoro, Lavorare come psicologo del benessere. Tecniche psicocorporee e immaginative, Edra, Milano 2021, 181 pp.
Questo testo è stato pensato per psicologi e psicoterapeuti interessati a integrare il proprio approccio e la propria metodologia di lavoro con tecniche e strumenti di natura psicocorporea e immaginativa finalizzati all’esplorazione, all’emersione e rielaborazione dei vissuti della persona per accompagnarla verso il raggiungimento di uno stato di benessere. Quanto proposto nel libro può essere utilizzato sia all’interno del setting individuale con una valenza metaforica e come strumento concreto per lavorare sulla scoperta e sul potenziamento delle risorse emotive e comportamentali della persona; può essere anche utilizzato all’interno di laboratori e gruppi esperienziali, per agire sulla consapevolezza corporea e la genesi di stati di rilassamento o ricarica emotiva ed energetica. Il testo illustra in modo concreto come impostare il lavoro e il setting, specifici strumenti e tecniche per lavorare con la respirazione, il corpo e l’immaginazione, corredati di esperienze, suggerimenti ed esempi di conduzione. Gli autori sono psicologi, formatori e consulenti aziendali.
Collocazione Biblioteca: 19135

freudGiorgio Tonelli, Raffaele Calabria, Lo psicodramma freudiano. Una pratica originale per il trattamento del conflitto psichico, NeP, Roma, 2020, 223 pp.
Questo volume, che raccoglie i contributi di psicoterapeuti e psicoanalisti formatisi sotto l’egida dei coniugi Lemoine, è diviso in due parti: la prima raduna testi teorici e clinici che hanno non solo l’intento di articolare la specificità dello psicodramma freudiano, ma anche di sostenere l’ipotesi che tale pratica possa avere dei risultati riconducibili sia a generici cambiamenti che a vere e proprie guarigioni. La seconda parte riunisce contributi che ne testimoniano la particolare duttilità. Si consulti inoltre l’articolo di Paola Cecchetti, Un gruppo di psicodramma freudiano transizionale in un liceo della periferia romana, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 61-69
Collocazione Biblioteca: 19497

Bernard Duez, Transferts, transformations, consistance et résistance dans le travail psychanalytique de groupe, in Gruppi, vol. 18, n. 1 (gen. – giu. 2021) – on line, pp. 76-87
L’autore presenta la possibilità di fare un lavoro terapeutico con la tecnica dello psicodramma psicoanalitico in un gruppo di ragazze adolescenti “antisociali”. Analizza in particolare uno specifico tipo di transfert nel gruppo, che egli chiama “transfert topico”, che conferisce al gruppo una dimensione onirica. È in questo modo possibile far emergere il doppio cordone ombelicale del sogno che opera nei gruppi. Questo doppio cordone ombelicale è all’origine delle resistenze nel lavoro dei gruppi, ma soprattutto delle istituzioni. Il riconoscimento di questa specificità permette un lavoro proficuo con i gruppi all’interno delle istituzioni. L’autore analizza il dispositivo della cura tradizionale a partire dalle teorizzazioni sui gruppi. Mette a confronto le loro differenze nel trattamento dei conflitti inconsci. Dall’analisi delle modalità di approccio al complesso Edipico nei gruppi, egli mostra come le due principali modalità del transfert si trovino nella dinamica esteriorità/riservatezza, che istituiscono relazioni inverse figura/sfondo nei dispositivi gruppali psicoanalitici e nella cura classica.

Daniela Barbini… [et al.], Carcere e trattamento di gruppo di detenuti con dipendenza da sostanze: l’esperienza dello psicodramma analitico abbinato al test proiettivo di personalità e alla musicoterapia, in Mission, a. 15, n. 55 (giu. 2021), pp. 62-68
“Raccontiamo un’altra storia” è il nome di un gruppo formato all’interno dell’istituto penale Casa Circondariale di San Vittore a Milano. Si tratta di un percorso clinico a cui hanno aderito detenuti certificati con Disturbo da Uso di sostanze. Il progetto ha lo scopo di stimolare le persone presenti a sperimentare e raccontare le loro storie, adottando l’integrazione di diverse tecniche terapeutiche come la musicoterapia, l’uso collaborativo del test TEMAS e lo psicodramma analitico. Nell’articolo viene descritto il progetto e vengono analizzati i risultati ottenuti alla sua conclusione.

artiA cura di Glenda Pagnoncelli e Mila Sanna, Artiterapie: teorie, metodi e strumenti. Indicazioni per operatori in ambito socio-sanitario ed educativo, Franco Angeli, Milano, 2021, 200 pp.
Le artiterapie sono discipline di matrice artistica impiegate in ambito educativo, riabilitativo, formativo e per la crescita personale. Non insegnano, quindi, tecniche artistiche ma le utilizzano per favorire lo sviluppo e l’espressione della persona. Il volume vuole fare chiarezza su queste attività oggi molto praticate ma ancora poco conosciute nel dettaglio delle basi scientifiche e delle molteplici applicazioni. Le quattro maggiori artiterapie sono: arteterapia, danzamovimentoterapia, musicoterapia e drammaterapia. Di ognuna vengono descritte le basi psicologiche e pedagogiche e le radici in alcuni movimenti artistici; vengono presentati i modelli più riconosciuti in Italia, confrontando aspetti comuni e specificità; vengono spiegate le varie fasi di strutturazione di un intervento (dall’analisi del bisogno fino alla restituzione finale); vengono proposti metodi di applicazione ed esercizi differenziati in base ai vari ambiti (socio-sanitario, educativo e aziendale). Chiude il volume una disamina dei percorsi formativi e del quadro normativo che regola l’attività professionale degli artiterapeuti in Italia e in altri Paesi.
Collocazione Biblioteca:19382

Deborah Fimiani, Quale lavoro con adolescenti fragili? Tra percorsi di gruppo e incontri con i genitori, in Animazione Sociale, n. 5/337 (2020), pp. 24-34
L’autrice, psicoterapeuta, presenta le riflessioni sul lavoro del Centro clinico “Percorsi creativi” di Palermo, dove si lavora con adolescenti che presentano disturbi psicologici medio-gravi, di solito indicati come disturbi della personalità. Il Centro propone un lavoro a carattere psicodinamico con interventi di gruppo, terapie espressive attraverso le artiterapie, colloqui psicoterapici con i pazienti e i famigliari, psicoterapia di gruppo con gli adolescenti, gruppo di confronto con i genitori.

Luciana La Stella, Psicodramma analitico. Incontro con Marie Eve Gardère, NeP, Roma, 2020, 301 pp.
Il volume si propone di ripercorrere le radici della nascita dello psicodramma considerando l’approccio di Marie Eve Gardère, psicologa-psicoterapeuta che ne ha messo in evidenza l’adattabilità a situazioni sociali e professionali diverse. Contiene anche alcune interviste che Gardère ha condotto a studiosi testimoni della contemporaneità.
Collocazione Biblioteca:19379

Maria Grazia Letizia e Stefano Soriani, Riabilitazione psicosociale in età evolutiva. Dalla musicoterapia alla co-terapia con animali: progetti, setting esperienze, Erickson, Trento, 2020, 244 pp.
Le esperienze illustrate nel presente libro – raccolte in ventisei anni di attività nell’organizzazione dei servizi di assistenza alla persona e in un centro di laboratori per la riabilitazione di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico, disturbi dello sviluppo neuro-psicomotorio, sindrome di Down e deficit dell’udito e della vista – mostrano come gli interventi assistiti con gli animali (IAA) si inseriscano a pieno titolo in una cultura dei servizi alla persona in cui va diffondendosi un approccio inclusivo. Offrendo suggerimenti metodologici e organizzativi e documentando gli effetti dell’intervento terapeutico, il volume vuole essere una guida per gli psicologi interessati alla psicoterapia in età evolutiva e anche per tutti coloro che lavorano nel campo dell’assistenza. Si rivolge inoltre alle famiglie, che da questi esempi di «buone prassi» saranno incoraggiate a esprimere il proprio bisogno d’attenzione e di cura.
Collocazione Biblioteca:18655

I gruppi di auto aiuto

cecca-20-06-2022A cura di Mauro Ceccanti, Il trattamento dei disturbi correlati all’alcol. Indicazioni per la comprensione e per l’intervento clinico integrato, Publiedit, Cuneo ; Roma 2022, pp. 435
Questo manuale presenta un modello originale di trattamento basato sulle principali conoscenze ed evidenze scientifiche acquisite attraverso un’esperienza di assistenza a pazienti con Disturbo da Uso di Alcol (DUA) di oltre quaranta anni (dal 1979 al 2019), nell’ambito del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio e di rapporti/relazioni dell’autore con i maggiori centri di ricerca sull’alcol in Italia e nel mondo. Attraverso spunti storici, culturali ed epidemiologici, viene affrontato il trattamento del DUA con dati basati sull’evidenza scientifica e viene illustrato quanto abbiamo a disposizione per il trattamento (farmaci, interventi psicologici e psichiatrici, di comunità); si comprende come la via maestra dell’intervento passi attraverso l’integrazione delle competenze, delle conoscenze e delle professionalità che solo mediante un coordinamento complesso possono aiutare a dare maggiori possibilità di soluzione alle problematiche legate al DUA. Questo disturbo viene dunque trattato nel modo più aggiornato con le conoscenze attuali, dando indicazioni sulle relazioni biologiche, mentali e ambientali che, interagendo tra loro, sono alla base del Disturbo da Uso di Alcol.Si segnala in particolare il paragrafo 11.16 Trattamento individuale vs di gruppo.
Collocazione Biblioteca: 20318

Patrizia Balbinot, Gianni Testino, Disturbi da uso di alcol: e all'”Addiction” chi ci pensa? iNuova alcologia, n. 46 (2021) – on line, pp. 33-53
È noto che i disturbi da uso di alcol rappresentano un problema socio-sanitario significativo. Ad oggi le percentuali di successo clinico non sono soddisfacenti. L’associazione di psicopatologia o fenomeni traumatici stressanti trovano validi trattamenti, tuttavia la rinuncia in autonomia di alcol e altre sostanze rappresenta la regola e difficilmente in questo modo si risolve il problema di dipendenza. Le evidenze scientifiche dimostrano che la vera innovazione, in questo ambito, è il concreto e diffuso coinvolgimento dei gruppi di AMA (auto mutuo aiuto) attraverso un’attività di “facilitazione”. Questo strumento è l’unico che affronta direttamente la dipendenza con risultati significativi a breve e lungo termine.

Wouter Vanderplasschen… [et al.], Mechanisms and mediators of addiction recovery. Special Issue, in Drugs, n. 5 (2021) – on line, pp. 385-531
Il “recovery” dalla dipendenza è un processo di cambiamento complesso, dinamico e non lineare, soprattutto rispetto al consumo di sostanze. Mentre le prime definizioni identificavano il recupero con “remissione”, “astinenza” o assenza di sintomi di dipendenza, le concettualizzazioni successive hanno anche enfatizzato l’importanza della salute, del benessere, della qualità della vita, della cittadinanza e della partecipazione sociale. Questo numero monografico è dedicato all’argomento. Tra i tanti articoli si segnala quello di Ninive von Greiff e Lisa Skogens “Recovery and identity: a five-year follow-up of persons treated in 12-step-related programs”.

Nichola Emma Jalfon Rew, Supporting the survivors. Experiences and perceptions of peer support offered to UK terrorist survivors, in International Review of Victimology, vol. 27, n. 1 (gen. 2021) – on line, pp. 63-79
Facendo riferimento ai recenti attacchi terroristici nel Regno Unito, incluso l’attacco agli spettatori del concerto di Manchester sono state condotte alcune valutazioni in merito ai vantaggi delle reti di supporto e dei gruppi di supporto online creati direttamente dalle persone colpite dagli attacchi terroristici. I risultati della ricerca quantitativa, hanno esplicitato che mentre le vittime ritengono che manchi un adeguato supporto professionale, significative esperienze positive sono state ottenute attraverso supporto tra pari, in particolare tramite Internet. Questo primo studio accademico indipendente ha rilevato che questi metodi di supporto hanno avuto risonanza maggiore per le vittime e offre diverse raccomandazioni, basate sui risultati, che potrebbero migliorare in futuro il sostegno ai sopravvissuti al terrorismo.

lsGiulia Avancini, Martina Sala, Tecnologie e sociale, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 5 (ott. 2021), pp. 17-27
Il Focus propone due contributi che approfondiscono il rapporto tra tecnologie e lavoro sociale, Il primo è “Auto-mutuo aiuto online. Il sostegno tra pari nel mondo virtuale” di Giulia Avancini.

Anna Paola Lacatena, Il misterioso (e spesso vincente) caso di alcolisti anonimi e le donne, in Nuova alcologia, n. 44 (2021) – on line, pp. 52-64
Dagli ultimi dati ufficiali relativi alla popolazione in cura presso i Servizi per le Tossicodipendenze emerge che la percentuale di donne non supera il 14% dell’intera popolazione in carico. Questo non deve portare a credere che il consumo al femminile sia inferiore a quello maschile, anzi per quanto riguarda l’alcol e per diverse fasce d’età il gap va sempre più assottigliandosi. Analizzando i dati relativi alla presenza delle donne nei gruppi di Alcolisti Anonimi (A.A.) in Italia, la percentuale sale ad oltre il 30%. Questo contributo partendo dalle caratteristiche proprie di A.A. prova, fuori da ogni possibile esaustività, a formulare delle ipotesi soprattutto nell’ambito socio-culturale.

Loredana Acquadro, Alessandra Daverio, Raffaella Moioli, “L’ azzardo ti azzera”, in Dal fare al dire, a. 30, n. 1 (2021), pp. 20-27
Il progetto “L’azzardo ti azzera” è stato promosso sin dal 2017 da tutti gli enti e associazioni che partecipano al tavolo GAP biellese, coordinati dal SerD. Il progetto prevedeva sportelli di ascolto, colloqui e gruppi di autoaiuto, ma negli ultimi tempi aveva visto un calo degli accessi ed è stato quindi deciso un rinnovamento. L’articolo descrive le tappe del progetto: la formazione dei volontari dei centri d’ascolto, gli interventi nelle scuole, l’indagine tra i giovani e le famiglie sulla conoscenza del fenomeno, i corsi di formazione rivolti agli anziani e l’evento di restituzione del lavoro svolto aperto al territorio.

Chiara Ferrarim, Psico Alcolisti Anonimi e Al-Anon: quale legame?, in Narrare i gruppi, vol. 15, n. 2 (dic. 2020) – on line, pp. 239-258
Dopo aver esposto storia e funzionamento degli Alcolisti Anonimi, l’articolo descrive i principali meccanismi di cambiamento del comportamento agenti nel gruppo. Si intende mostrare come gli Alcolisti Anonimi siano efficaci nel ridurre la tendenza al consumo di sostanza attraverso l’attivazione di reti sociali adattive. Si passerà a descrivere come fa-miglie supportate da gruppi di auto aiuto specifici (Al-Anon) possano essere preparate a gestire meglio la relazione con il loro caro aiutandolo nel recupero. Si rifletterà, infine, sulla sinergia possibile tra gli Alcolisti Anonimi e gli Al-Anon, mostrando l’interdipendenza dei soggetti coinvolti e la potenzialità della partecipazione attiva al proprio disagio.

Patrizia Balbinot, Gianni Testino, Introduzione del facilitatore ai gruppi di auto-mutuo-aiuto e di caregivers informali. Risultati preliminari, in Nuova alcologia, n. 42 (2020) – on line, pp. 30-37
Il trattamento dei pazienti affetti da disturbo da uso di alcol (DUA) prevede l’astensione come risultato principale, attraverso le terapie farmacologica e psicoterapica. Attualmente lo strumento più efficace per il mantenimento dell’astensione è la frequenza ai gruppi di auto-mutuo-aiuto (SHGs). Nonostante ciò, ad oggi pochi pazienti frequentano tali gruppi. Per questa ragione abbiamo deciso di introdurre il facilitatore ai gruppi di auto-mutuo- aiuto (SHGF). I risultati preliminari indicano che la presenza di tale figura ha incrementato il numero di pazienti che frequentano ed inoltre si è rilevata una riduzione del consumo alcolico. È suggestivo immaginare che un operatore sociale possa migliorare l’andamento clinico a costi presumibilmente inferiori.

alcolGiordana, Alcolismo e stigma. Una famiglia coinvolta nella giostra dell’alcolismo. La lotta per costruire Al-Anon in Italia, Youcanprint, Lecce, 2020, 157 p.
Due vite, quelle di Leonella e della figlia Laura, si legano ad un’associazione di mutuo aiuto che si occupa di alcolismo. È il periodo in cui l’Associazione sta sorgendo. Mario, il gemello di Laura, giovanissimo, è travolto da problemi di alcool e droga. Leonella e Laura cercano ogni strada per poterlo aiutare. Volutamente si alternano, nel libro, le vicende personali a quelle di Al-Anon (Associazione Familiari e Amici di Alcolisti Anonimi), divenendo inscindibili, così come è stato nella realtà. I problemi verranno superati grazie ai principi-guida postulati dall’Associazione stessa. Giordana è una giornalista e fotografa.
Collocazione Biblioteca: 19361

Silvia Caccia, Le nuove forme di sostegno reciproco online. Una riflessione sulle potenzialità dei gruppi di auto/mutuo aiuto virtuali, in Lavoro sociale, vol. 20, n. 4 (ago. 2020), pp. 28-34
Grazie al web sono nate nuove forme di sostegno reciproco online. Si tratta di comunità digitali che non dipendono dal contatto face to face e che offrono ai membri l’opportunità di agire usando internet e di offrire supporto e mutuo aiuto su un’area specifica di interesse personale. Nell’articolo vengono descritte le caratteristiche di questi gruppi virtuali e le modalità di comunicazione dei loro membri. Nell’ultima parte del lavoro sono riportate le valutazioni da parte di studiosi sui pro e contro che scaturiscono dalla partecipazione a queste nuove forme di sostegno reciproco.

Monica Romano, Laura Caruso, Transgenerità come oggetto di discriminazione, in Pedagogika.it, a. 24, n.1 (gen. – mar. 2020), pp. 85-92
Razzismo, sessismo, maschilismo, omofobia, transfobia, giovanilismo ed integrismo non sono scomparsi, ma sono entrati nella clandestinità e si annidano in abitudini quotidiane e significati culturali, producendo comunque oppressione. Si faccia riferimento in particolare alla seconda parte dell’articolo, scritta da una facilitatrice di gruppi di auto-aiuto per transgender, nella quale si analizza la negazione dell’identità di genere operata da talune correnti di pensiero e vengono esposte alcune considerazioni riguardo al conflitto tra la libertà di espressione e la violazione dei diritti riconosciuti alle persone transgender.

 La supervisione

supervisioneNancy McWilliams, La supervisione. Teoria e pratica psicoanalitiche, Raffaello Cortina, Milano, 2022, p. 282
Attingendo dalla sua grande esperienza e da ampie conoscenze teoriche e di ricerca, Nancy McWilliams fornisce una nuova prospettiva sulla supervisione psicodinamica. In questo libro prende in esame il ruolo del supervisore nel promuovere le competenze cliniche del terapeuta, nel fornirgli supporto, nell’aiutarlo a formulare e verificare gli obiettivi del trattamento, nell’offrirgli chiavi di lettura di fronte a problemi etici complessi. Arricchito di suggestivi esempi clinici, il libro prende in esame sia la supervisione individuale sia quella di gruppo, dedicando particolare attenzione alla gestione delle dinamiche personali, degli equilibri di potere e delle varie forme di diversità presenti nella diade di supervisione. A chi fornisce e a chi riceve la supervisione McWilliams insegna a valorizzare questa relazione unica come risorsa di apprendimento e crescita che accompagna per tutta la vita professionale.
Collocazione Biblioteca: 19642

Maria Lucia Piga, Laura Pinna, Percorsi alternativi di supervisione dei tirocini ai tempi del Covid-19, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 supplemento (apr. 2022) – on line, pp. 7-15
L’articolo descrive un’esperienza di «corresponsabilità formativa» tra Università di Sassari e Ordine degli Assistenti Sociali – Regione Sardegna, per la realizzazione di tirocini per gli studenti attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità professionale, sotto la regia dei docenti. La pandemia di Covid-19 ha comportato una ridefinizione delle modalità operative del lavoro sociale, attraverso smart working o colloqui e riunioni d’équipe in remoto. Questo ha avuto una ricaduta nella realizzazione dei tirocini curricolari per gli studenti iscritti ai corsi di laurea in Servizio Sociale, comportando una drastica limitazione o l’interruzione dei tirocini stessi, percorsi tuttavia necessari alla formazione dei futuri assistenti sociali. Le due istituzioni coinvolte ipotizzano la stesura di linee guida, al fine di mettere a modello questo esperimento formativo che ha permesso di rispondere alle limitazioni causate dalla pandemia. Si vedano inoltre in Relational social work gli articoli: Fabio Folgheraiter… [et al.], Practice placements in social work: teaching and learning through relational processes, vol. 6, n. 1 (apr. 2022) – online, pp. 1-110 ; Sharon Walker, Relational Reflection: the sound and feel of reflecting in action, thinking about how to move on, vol. 4, n. 1 (apr. 2020) – online, pp. 45-58; Francesca Corradini, Camilla Landi, Paola Limongelli, Becoming a relational social worker. Group learning in social work education: Considerations from Unconventional Practice Placements, vol. 4, n. 1 (apr. 2020) – online, pp. 15-29

Cristina Galavotti, Pandemia nelle strutture. Valutazione, promozione e supervisione, in Welfare oggi, n. 1 (gen.-mar. 2022), pp. 20-24
Durante la pandemia da Covid-19, gli operatori delle strutture residenziali si sono trovati in una situazione estremamente stressante, a gestire il peso dell’assenza relazionale tra ospiti e familiari e travolti dalla morte. L’articolo parla della “supervisione”, metodo narrativo di lavoro d’equipe in cui si discutono e rielaborano le proprie esperienze sul lavoro, come metodo utile per confrontarsi, esternare e rielaborare, secondo la logica della narrazione come terapia.

assistenteBarbara Giaconi, Loretta Bonifazi, L’assistente sociale e l’assistente sociale specialista. Manuale per l’esame di abilitazione per assistente sociale (sez.B) e assistente sociale specialista (sez.A), 4. ed., Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2022, 434 p.
Il volume si rivolge a chi intende preparare l’esame di abilitazione alla professione di Assistente sociale (sez.B) e Assistente sociale specialista (sez. A). Dopo un’introduzione sulle modalità di svolgimento dell’esame di Stato (le prove, le competenze e le conoscenze richieste) il testo passa in rassegna le principali tematiche del servizio sociale come scienza (rapporti con altre discipline, principali modelli teorici, strumenti e tecniche del lavoro sociale).Nel capitolo IV quattro paragrafi sono dedicati alla supervisione. Il testo è fornito in sola consultazione.
Collocazione Biblioteca: 19193

A cura di Giovanni Garena, Lavoro educativo e qualità anche nei tempi del Covid-19. Elementi per la costruzione di un manuale di autovalutazione di un servizio educativo territoriale, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2021, 200 p.
La pandemia da Covid-19 ha costretto i professionisti ad inventare, nel giro di pochi giorni, modi nuovi di coniugare educazione e territorio; territorio divenuto improvvisamente un non luogo, zona potenzialmente ostile e fonte di contaminazione. La distanza, spesso confusa tra fisica e sociale, è quindi divenuta una pratica indispensabile per difendersi da un nuovo misterioso male. E, fin da subito, molti educatori hanno capito che, correlati al male portato dal virus, potevano svilupparsi altri mali sociali e relazionali. L’équipe di educativa territoriale di Vides Main è tra quelle componenti della realtà dei servizi torinesi che “non hanno chiuso” e che hanno saputo inventare modi innovativi di svolgere la propria mission. Questo testo, anche rielaborando tale esperienza, propone una prospettiva di valorizzazione dell’azione dell’educatore professionale, delineando possibili coordinate (linee guida) di autovalutazione per la revisione professionale tra pari del servizio educativo mediante una specifica concreta proposta di check list. Vi si trovano inoltre elementi di riferimento dell’attuale quadro normativo rispetto all’autorizzazione, all’accreditamento e alla certificazione riguardanti politiche e interventi educativi ed un quadro teorico pedagogico di riferimento. Il curatore, Giovanni Garena, è sociologo, formatore e docente universitario ed ha maturato una lunga esperienza nei Servizi sociali.
Collocazione Biblioteca: 19148

Gloriana Rangone, Supervisionare i Servizi Tutela Minori. Spunti per un intervento efficace, in Lavoro sociale, vol. 20, supplemento al n. 6 (dic. 2020) – on line, pp. 77-89
La complessità dei temi con i quali si interfacciano i Servizi Tutela Minori è molto grande e spesso un intervento di supervisione si rende indispensabile. Ma quale supervisione? È sufficiente che un operatore sia competente sulle tematiche del maltrattamento fisico e psicologico e dell’abuso sessuale per poter svolgere un intervento di supervisione davvero efficace? O necessita di altre competenze? L’autrice, a partire dalla propria esperienza di supervisore dei Servizi Tutela Minori, si propone di addentrarsi in questo territorio spesso scarsamente esplorato per fornire spunti di riflessione utili sia ai supervisori sia ai gruppi di lavoro che usufruiscono della supervisione.