Per quanto riguarda il gioco d’azzardo online e le dipendenze da internet si veda anche la bibliografia sulle dipendenze da comportamento e quella su gioco d’azzardo e trattamento. Sul cyberbullismo si consulti anche la bibliografia sul bullismo.
Andrea Costa, Alberto Rebacini, Dipendenza da Internet e sensation seeking negli adolescenti: uno studio descrittivo, in Psicologia della Salute, n. 2 (2021), pp. 54-75
Gli obiettivi di questo studio erano quelli di valutare il grado di dipendenza da internet nella popolazione adolescente e la relazione esistente tra questo costrutto e la ricerca di sensazioni forti. Lo studio ha coinvolto 155 adolescenti frequentanti i Centri di Aggregazione Giovanile di Brescia che hanno compilato il questionario sull’uso, abuso e dipendenza da internet (UADI-2) e la Brief Sensation Seeking Scale (BSSS). I risultati hanno dimostrato che un sempre crescente numero di adolescenti, senza differenze di genere, abusa degli strumenti informatici o ne è dipendente per un tempo sempre maggiore nell’arco della giornata e si è confermata la correlazione con le dimensioni della sensation seeking riferita alla suscettibilità alla noia e alla disinibizione. Su questo tema si veda anche l’articolo di Donatella Marazziti … [et al.], I comportamenti gratificanti e le loro proprietà tossicomanigene in MDD : Medicina delle Dipendenze, a. 11, n. 41 (mar. 2021), pp. 6-64
Barbara Gualco … [et al.], Esperienze intrafamiliari traumatiche precoci e vittimizzazione da cyberbullismo in adolescenza in Italia: i risultati di una ricerca multicentrica effettuata tramite questionari self-report, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n. 1 (2021) – on line, pp. 40-49
Lo studio fa parte di una più ampia ricerca internazionale sulla devianza minorile, International Self-Report Delinquency Study-3, e vuole fornire una maggiore conoscenza sul rapporto tra esperienze traumatiche intrafamiliari precoci e vittimizzazione da cyberbullismo. I dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di 3.508 studenti italiani di seconda e terza media inferiore e prima media superiore. Dai risultati emerge un’associazione statisticamente significativa tra esperienze intrafamiliari traumatiche come una grave malattia di uno dei genitori, episodi di violenza subita ed assistita, la separazione o il divorzio dei genitori, e l’essere vittima in adolescenza di cyberbullismo.
Ersilia Menesini, Giada Fiorentini, Annalaura Nocentini, Le azioni indicate per la gestione dei casi di bullismo e vittimizzazione nella scuola. I risultati della sperimentazione del progetto PEBUC (Protocollo di Emergenza per i casi di bullismo e cyberbullismo), in Maltrattamento e abuso all’infanzia, n. 1 (mar. 2021), vol. 23, pp. 65-88
Lo studio qui descritto propone la valutazione del progetto PEBUC, protocollo standardizzato per le azioni indicate in caso di bullismo. Hanno partecipato al progetto 11 insegnanti di due scuole toscane. Il protocollo prevede strumenti di prima segnalazione, di valutazione approfondita, di monitoraggio da parte degli insegnanti. Si consulti anche la ricerca descritta nell’articolo di Anna Coluccia … [et al.], Caratteristiche distintive e strategie di prevenzione e intervento sul cyber-bullismo in Italia, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n. 1 (2021) – on line, pp. 30-39
Luca Pagliari, #Cuoriconnessi. Cyberbullismo, bullismo e storie di vita online. Tu da che parte stai?, Poligrafici Il Borgo, Bologna, (stampa 2021), 143 p.
La pubblicazione, promossa dalla Polizia di Stato e dal progetto di responsabilità sociale di Unieuro SpA e distribuita gratuitamente, raccoglie le storie di ragazzi che, per diversi motivi, sono stati vittime di episodi di bullismo e cyberbullismo. Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i giovani e aiutarli a comprendere sempre più in profondità le innumerevoli sfaccettature dell’universo online.
Collocazione Biblioteca: 18821
A cura di Silvia Biagioni, Sabrina Molinaro, ESPAD #iorestoacasa 2020. I comportamenti a rischio durante il primo lockdown tra gli studenti dai 15 ai 19 anni, CNR, Pisa, 2021, 178 p.
Questo report contiene informazioni sull’esperienza e sulla percezione degli studenti 15-19enni italiani in relazione a una varietà di sostanze e consumi, come tabacco, alcol, droghe, prodotti farmaceutici, nuove sostanze psicoattive, ma anche social media, challenge, gaming e gioco d’azzardo, raccolte durante il periodo di isolamento in seguito alle misure restrittive imposte dal governo per fronteggiare l’emergenza pandemica.
Daniele Venturini, Stefano Alemanno, Fabio Stefano Santini, Tra social media e social network. Youngle: giovani che ascoltano giovani, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 51, n. 4 (autunno 2021), pp. 37-40
L’articolo illustra il progetto ‘Youngle’, nato nel 2011 come servizio pubblico di ascolto attraverso il web, rivolto agli adolescenti e gestito da adolescenti (peer education) con il supporto di psicoterapeuti, educatori ed esperti di comunicazione. Le consulenze sono effettuate tramite una applicazione (app) per Android. Il progetto prevede anche l’apertura sui social media (Facebook, YouTube, Instagram, TikTok) di pagine e profili finalizzati all’intercettazione del disagio adolescenziale. Gli autori, professionisti ed educatori coinvolti nel progetto, riportano alcuni dati, risultati e temi emersi dalle attività di ascolto nell’arco di dieci anni di attività.
Rachel D. MacKenzie … [et al.], Stalking Risk Profile. Linee guida per la valutazione e la gestione degli stalker, Franco Angeli, Milano, 2021, 260 p.
Il volume è un manuale operativo, rivolto a medici, psicologi, magistrati, avvocati assistenti sociali e operatori delle forze dell’ordine, per la valutazione dei casi di stalking e la gestione del rischio. Oltre alla traduzione del testo sviluppato dal gruppo di ricerca australiano di Paul Mullen, contiene una parte sul contesto italiano dal titolo “Il fenomeno dello stalking in Italia. Uno sguardo attuale sulla tutela offerta dall’ordinamento giuridico e dal contributo delle scienze psicologiche” di Chiara Cemmi … [et al.]. Scopo dello strumento è fornire linee guida che possano supportare i professionisti nella formulazione di giudizi rispetto al rischio di potenziali agiti violenti, al rischio di recidiva e ai riflessi psicosociali sulla vittima e sul persecutore.
Collocazione Biblioteca: 19012
A cura di Fabrizio Corona, Reati informatici e investigazioni digitali. Diffamazione via web – Prove digitali – Sex crimes – Cyberstalking – Cyberbullismo – Reati privacy, Pacini, Pisa 2021, 247 p.
Il progressivo diffondersi degli strumenti e delle tecnologie digitali ha prodotto l’inevitabile aumento della criminalità informatica, impegnando il Legislatore nell’individuazione di nuove figure criminose, il cui insieme ha dato vita a una nuova categoria di reati: quella dei computer crimes o reati informatici. Questa situazione ha comportato la nascita di una nuova disciplina giuridica che realizza l’incontro del diritto con l’informatica: la computer forensics, finalizzata all’individuazione delle prove nei supporti informatici. Il volume, pertanto, fornisce una descrizione dei reati informatici, il tutto corredato da una minuziosa descrizione delle tecniche di acquisizione, individuazione e analisi dei reati informatici. L’opera analizza le più recenti ipotesi di reati informatici quali: la diffamazione nell’era dei social network, i sex crimes nell’era digitale, il cyberstalking, il cyberbullismo, i reati informatici ex d.lgs 231/2001 e i reati in materia di protezione dei dati personali. Il curatore è docente universitario e consulente nel campo.
Collocazione Biblioteca: 19022
Karin Bagnato, I diversi volti della dipendenza da smartphone, in Orientamenti pedagogici, n. 1 (gen.-mar. 2021), vol. 68, pp. 31-46
L’articolo descrive la dipendenza da smartphone e presenta alcune riflessioni pedagogico-educative. Obiettivo dell’autrice è analizzare i diversi volti di questa dipendenza al fine di individuare le azioni educative più funzionali per abilitare le nuove generazioni a utilizzare le tecnologie digitali in modo critico e consapevole. Un esempio di tali azioni è costituito da percorsi di alfabetizzazione digitale che coinvolgano non solo i giovani, ma anche genitori e insegnanti, i quali devono divenire consapevoli dell’importanza dell’educazione tecnologica e digitale come un aspetto dei propri compiti educativi.
A cura di Elena Bassoli, I crimini informatici, il dark web e le web room, Pacini, Pisa 2021, 211 p.
Il libro illustra innanzitutto le modalità di funzionamento della Rete e le questioni giuridiche collegate. In seguito, affronta il tema del mondo sommerso del Web. Pone interrogativi sull’utilizzo di strumenti entrati nella quotidianità in seguito alla pandemia, come le web room e i sistemi adottati nella didattica a distanza. Il volume si chiude con una panoramica degli illeciti che possono essere commessi in Rete, con il relativo inquadramento normativo e giurisprudenziale più recente. Sul tema delle criptovalute si consulti anche il testo a cura di Stefano Capaccioli, Criptoattività, criptovalute e bitcoin, Giuffrè Francis Lefebvre, Milano, 2021, 423 p. (Coll. Bibl.: 19021)
Collocazione Biblioteca: 18914
Marta Milani, Diversità culturale e odio online: il ruolo della competenza interculturale, in Orientamenti pedagogici, n. 4 (ott. – dic. 2020), vol. 67, pp. 31-44
L’ambiente digitale è divenuto un luogo in cui si assiste frequentemente a manifestazioni di pensiero aggressive, cariche di slogan specie nei confronti di minoranze e migranti. Si parla in questi casi di odio come di un’avversione votata al male, cioè all’ostilità, alla discriminazione e alla violenza che può portare anche a crimini veri e propri. E’ fondamentale quindi guardare alla società con un’istanza educativa in cui risulta centrale lo sviluppo di competenze interculturali, per superare visioni che leggono emigrazione e contesti muticulturali soltanto in termini di disagio e di rischi.
Alessandra Paladino, Revenge porn e Cyberbullismo, Alpes Italia, Roma, 2020, 90p.
Questo libro analizza e correla il revenge porn e il cyberbullismo, due nuove forme di prevaricazione, frutto della grande diffusione delle relazioni online che si concretizzano attraverso l’impiego dei sistemi telematici nel cyberspazio. La prima parte del volume propone una riflessione sul revenge porn ponendo l’accento sulla non consensualità alla divulgazione del materiale come aspetto centrale, palesando lo scenario delle possibili conseguenze ed evidenziando l’importanza della prevenzione per contrastare il fenomeno. La seconda parte offre una panoramica del cyberbullismo, ne illustra le caratteristiche, gli strumenti utilizzati dai cyberbulli e le conseguenze, delineando i profili psicologici dei protagonisti e tracciando le linee di intervento. La terza parte espone i profili giuridici e normativi dei due fenomeni con uno specifico riferimento all’Ammonimento del Questore come risorsa giuridica. Il libro intende rivolgersi agli specialisti in ambito clinico, educativo e giudiziario. L’Autrice è psicologa clinica, psicoterapeuta, esperta in psicologia e psicodiagnosi, consulente tecnico in ambito civile e penale.
Collocazione Biblioteca: 18677
Roberto Bortone, Francesca Cerquozzi, Non è un web per donne. Hate speech, cyberstalking e altre forme di violenza on line, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 6/7 (giu. – lug. 2020), pp. 493-502
Le interazioni sui social media riproducono le dinamiche della nostra società, comprese quelle legate agli stereotipi di genere. La violenza di genere assume forme particolari quando viene esercitata attraverso gli strumenti digitali, come la denigrazione pubblica o varie modalità persecutorie mirate. Gli autori cercano di risalire alle origini di questo fenomeno e accennano agli strumenti legislativi per contrastarlo.
Giacomo Gualtieri … [et al.], Le “Online romantic scam” (truffe sentimentali via internet). Dinamiche relazionali, profilo psicologico delle vittime e degli autori: una scoping review, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 49, n. 2 (2020), pp. 110-119
Le tecnologie di comunicazione digitali consentono di superare barriere fisiche, psicologiche e sociali nella ricerca e costruzione di legami affettivi. Il fenomeno delle truffe sentimentali online (“Online Romance Scam”) è una moderna forma di frode diffusasi nelle società occidentali parallelamente alla nascita di social media e app per incontri. L’autore sviluppa una relazione sentimentale con la vittima per 6-8 mesi, costruendo un legame affettivo profondo attraverso un profilo Internet fittizio, con l’obiettivo di estorcere risorse economiche attraverso strategie manipolatorie. Il presente lavoro descrive una scoping review delle evidenze quantitative e qualitative sulle caratteristiche di questo fenomeno con particolare riferimento agli aspetti epidemiologici, alle dinamiche relazionali che si instaurano tra i due attori, al profilo di personalità delle vittime e degli autori. Comprendere le caratteristiche psicologiche delle vittime e degli autori di un fenomeno tanto emergente quanto ancora in larga parte sommerso, può consentire l’identificazione di profili di personalità a rischio e lo sviluppo di strategie di sensibilizzazione e prevenzione.
ECPAT, Why children are at risk of sexual exploitation during the pandemic, ECPAT International, Bangkok, 2020, 8 p.
Il COVID-19 si è ora diffuso praticamente in tutti i paesi del mondo e ha un impatto devastante su persone, economie, sistemi sanitari e comunità. Mentre la vita della maggior parte delle persone viene messa in attesa, i criminali stanno trovando il modo di trarre vantaggio dalla situazione, compresi quelli che cercano di sfruttare sessualmente i minori. L’ECPAT ha raccolto informazioni su come durante la pandemia siano aumentati per i minori i rischi di abuso e sfruttamento sessuale. L’articolo prende in esame i fattori socio economici che predispongono al rischio e gli elementi che fanno sì che i rischi aumentino durante il confinamento. Ulteriori approfondimenti si trovano nel documento dell’EUROPOL “Catching the virus cybercrime disinformation and Covid-19 pandemic“.
Rosamaria Nebbiolo, The Shoa Party, un gioco scappato di mano, in Minorigiustizia, n. 4 (2019), pp. 159-161
L’articolo illustra e commenta un fatto di cronaca che riguarda una chat frequentata da ragazzi minorenni o appena maggiorenni, “Shoa party”, creata da un gruppo di giovani della provincia di Torino. Nella chat venivano scambiati filmati pedopornografici, si inneggiava a Hitler e Mussolini e a tutto ciò che appariva più trasgressivo: antisemitismo, estremismo islamico, sadismo contro gli animali, insulti verso disabili, ecc. L’autrice, insegnante e psicologa, denuncia l’emergenza educativa che si evince da questi avvenimenti e auspica che le agenzie educative e il mondo degli adulti sappiano compiere una adeguata alfabetizzazione delle esperienze e delle emozioni.
Un Women, Online and ICT-facilitated violence against women and girls during COVID-19, UN Women, New York, 2020, 8 p.
Il documento mette in evidenza l’impatto del COVID-19 sulla violenza online e facilitata da ICT contro le donne e le ragazze (VAWG). Fornisce esempi di strategie messe in atto per prevenire e rispondere al VAWG online e formula raccomandazioni su come le diverse parti possono affrontare al meglio questo problema.
Rosaria Giordano, Hikikomori e dipendenze digitali, in Dal fare al dire, a. 29, n. 1 (2020), pp. 12-21
L’articolo è un’introduzione al fenomeno degli hikikomori e alla relazione tra questo fenomeno e le dipendenze digitali, senza tralasciare le differenze e le assonanze che intercorrono tra i fenomeni, nonchè le possibilità di aggancio e di intervento terapeutico. Di particolare interesse l’associazione con il Disturbo da gioco su Internet (DGI) e la lettura della realtà come inter-realtà che rede possibile concepire il mondo off-line e on-line come interagenti e integrati e favorisce una concettualizzazione dell’esperienza dei ragazzi al passo coi tempi.
Mariangela D’Ambrosio, Cyberbullismo e devianza emozionale. Comprensione del comportamento emotivo deviante nella sintesi fra reale e virtuale, Erickson, Trento, 2020, 191 p.
Il bullismo e il cyberbullismo sono da tempo oggetto di studio della sociologia, che si è concentrata però più sugli aspetti psicologici del fenomeno che su quelli esclusivamente sociologici. Il taglio scelto da questa ricerca offre una prospettiva inedita che trova il proprio riferimento elettivo in un filone americano di studi sull’argomento e si addentra in un aspetto poco indagato del bullismo in generale e del cyberbullismo in particolare: quello della «devianza emozionale», ovvero del mondo delle emozioni come spazio del fraintendimento, entro il quale si inscrivono le dinamiche più violente di incomprensione, ritorsione e dileggio. Il libro mostra come il cyberbullismo non possa essere considerato solo un nuovo fenomeno di bullismo con mezzi diversi, ma vada piuttosto inquadrato in un ambito più ampio di comportamenti «devianti» oggi molto frequenti tra gli adolescenti.
Collocazione Biblioteca: 18874
Marialuisa Mazzetti, Hikikomori. Il viaggio bloccato dell’eroe. Un punto di vista sociologico, Temperino Rosso, Brescia, 2020, 182 p.
L’hikikomori è una persona che taglia i rapporti con il mondo esterno vivendo esclusivamente all’interno della propria casa. Solitamente adolescente, è stato identificato per la prima volta in Giappone e associato alla rigidità della società giapponese con alcune causali tipiche: bullismo, competizione, padre assente e madre iperprotettiva. Finché non è comparso in Italia. Nonostante le profonde differenze tra le due società, si è continuato a definire il fenomeno italiano da un punto di vista psicologico con le stesse causali di quello giapponese, solo leggermente modificate lasciando molti aspetti ancora in sospeso. L’autrice si chiede, ad esempio, che cosa abbiano davvero in comune due società tanto diverse per generare lo stesso fenomeno e perchè maschi e femmine lo subiscono in modo diverso. Lo scopo del testo proposto è quello di presentare un punto di vista ex novo sul fenomeno, cercando di fornire nuovi strumenti per comprenderlo, prevenirlo e affrontarlo.
Collocazione Biblioteca: 18874
Daniel Marcelli, Marie-Claude Bossière, Anne-Lise Ducanda, L’ esposizione precoce ed eccessiva agli schermi (Epee): una nuova sindrome che occorre conoscere, in Minorigiustizia, n. 3 (2019), pp. 79-81
Gli autori descrivono un insieme di indicatori clinici che compaiono in bambini nei primi anni a fronte di una esposizione prolungata ed eccessiva agli schermi di diverso tipo, definita Esposizione precoce ed eccessiva agli schermi (Epee). Questo quadro sintomatico comprende disturbi dell’attenzione, ritardo linguistico, difficoltà nell’acquisizione delle abilità motorie fini, uniti ad un interesse esclusivo per gli schermi, comportamenti aggressivi ed instabilità motoria. Questa sindrome sembra comparire verso i 18 mesi e svilupparsi nel secondo anno di vita. Un aspetto fondamentale è che tali sintomi diminuiscono o addirittura spariscono quando i bambini vengono sottratti agli schermi. Gli autori propongono alcune chiavi di lettura psicopatologiche ed evolutive.
Caterina Ferrini, Orlando Pari, I discorsi dell’odio. Razzismo e retoriche xenofobe sui social network, Carocci, Roma, 2019, 117 p.
In un momento di grande disorientamento politico e morale, in cui tornano in voga concetti pericolosi come quello di “razza” e i discorsi denigratori sono legittimati anche da politici di primo piano, sembra quasi che l’odio non abbia più anticorpi e freni sociali: i discorsi razzisti si diffondono come virus e passano dalla sfera virtuale, social, a quella giornalistica e mediale. Come opporsi a questo meccanismo discorsivo? Un primo passo da compiere può essere quello di uscire dalla narrazione emotiva della cronaca e, mettendo in azione le discipline umanistiche, trovare delle chiavi di lettura in grado di restituire tutta la complessità del fenomeno, così da poterlo raccontare.
Collocazione Bibloteca: 18639
A cura di Daniele Giansanti, La salute in un palmo di mano tra opportunità e problematiche, Istituto Superiore di Sanità, Roma, 2019, 62 p.
Il rapporto si focalizza sulle nuove opportunità offerte dalle tecnologie mobili attraverso lo smartphone che a partire dal mondo dei consumi e dell’industria stanno sempre più interessando il mondo della salute. In primo luogo lo studio evidenzia come, con riferimento al mondo della salute, nella progettazione di applicazioni per smartphone si stia spostando sempre di più l’attenzione dalla complessità della progettazione a una sempre maggiore cura verso i requisiti proposti dagli attori coinvolti nel Servizio Sanitario Nazionale: operatore, paziente e i relativi familiari. In secondo luogo sono presentati alcuni esempi di opportunità in ambito sanitario, come il pancreas artificiale basato su smartphone e le applicazioni di supporto in senologia. In terzo luogo viene indagato l’impiego del sondaggio elettronico attraverso lo smartphone sulle tematiche di salute emergenti. In ultimo, sono evidenziate alcune problematiche di salute recentemente oggetto di attenzione da parte degli studiosi della cyber-psicologia e della cyber-posturologia e altre problematiche da cattivo e distorto uso della tecnologia. Si segnala un precedente rapporto del 2018 “La salute in un palmo di mano: nuovi rischi da abuso di tecnologia”, a cura di Daniele Giansanti, Mauro Grigioni, Rapporti ISTISAN ; 18/21.
Giovanni Sabato, Dipendenza da videogame. Manuale Diagnostico OMS, in Rocca, a. 78, n. 9 (mag. 2019), pp. 38-40
L’Organizzazione Mondiale della Sanità risponde sulla questione relativa alle ore passate davanti ai videogiochi dai ragazzi. Per la gran parte dei giocatori non è altro che una cattiva abitudine, ma per altri la situazione è più seria. Si può arrivare a fare una diagnosi di disturbo mentale e di dipendenza. Il “gaming disorder”, dipendenza da videogame, consiste per OMS in abitudini di gioco caratterizzate da una mancanza di controllo sull’attività di gioco, cioè intensità, durata, incapacità di smettere, reazione all’assenza del gioco. Anche se una parte di psicologi consiglia cautela su questa diagnosi.
Francesca Gatto, Chiara Panciroli, Maria Chiara Pedroni, Adolescenti, in Lavoro sociale, n. 2 (apr. 2019), vol. 19, pp. 27-45
Il presente focus sugli adolescenti propone tre contributi. Si segnala in particolare “Gli adolescenti e l’hate speech online” di Maria Chiara Pedroni, che presenta il fenomeno in crescita nel mondo giovanile, che si manifesta in molteplici forme di espressione miranti a diffondere o giustificare l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo e altre forme di odio fondate sull’intolleranza.
Marco Crepaldi, Hikikomori. Giovani che non escono di casa, Alpes, Roma, 2019, 124 p.
Il termine giapponese hikikomori significa “stare in disparte” e viene utilizzato per riferirsi a coloro che si isolano dal mondo sociale per mesi e anni, autoescludendosi nella propria abitazione e tagliando ogni contatto con l’esterno. Si tratta soprattutto di giovani maschi, fragili a livello relazionale e ipercritici nei confronti di una società nella quale arrivano a non riconoscersi più come parte integrante. In Giappone tale fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti, con oltre mezzo milione di casi accertati, ma i numeri sembrano essere in crescita in molte nazioni economicamente sviluppate, tra cui l’Italia, dove si stima ci siano centinaia di migliaia di casi. Nonostante la sua diffusione, il fenomeno è ancora poco conosciuto e coloro che ne soffrono si sentono spesso soli e incompresi nel loro disagio. Nel libro vengono discussi gli ultimi studi in tutto il mondo, elaborando una prima definizione di hikikomori e cercando di offrirne un’interpretazione critica. Inoltre, vengono presentati i risultati della prima indagine statistica nazionale con il coinvolgimento di oltre trecento partecipanti. Si veda anche il testo a cura di Michele Procacci e Antonio Semerari, Ritiro sociale, Psicologia e clinica, Erickson, Trento, 2019, 346 p. (Coll. Bibl: 18334) e la ricerca fatta sul territorio cuneese: Alice Scavarda, Franca Beccaria, Hikikomori: ragazzi chiusi alle relazioni sociali. Una ricerca sul benessere degli adolescenti cuneesi, in Dal fare al dire, a. 28, n. 2 (2019), pp. 39-48
Collocazione Biblioteca: 18546
Giuseppe Maiolo, Mio figlio tra bullismo e cyberbullismo, vittima, bullo o complice, Giunti Edu, Firenze, 2019, 119 p.
Questo libro aiuta i genitori a: conoscere quali sono i cambiamenti che stanno avvenendo nella società moderna per comprendere meglio il contesto in cui bullismo e cyberbullismo si sviluppano e le forme in cui si manifestano; capire in che cosa consistono bullismo e cyberbullismo, quali sono gli attori coinvolti (il bullo, la vittima, i complici, gli spettatori) e quali caratteristiche hanno; intervenire per aiutare concretamente il proprio figlio, fornendo suggerimenti e indicazioni operative su come sostenerlo, spiegando se e quando chiedere l’intervento degli specialisti.
Collocazione Biblioteca: 18444