Area salute mentale e dipendenze

WHO-2019-nCoV-Sci-Brief-Mental-health-2022.1-eng.pdfWorld Healt Organization, Mental health & COVID-19. Early evidence of the pandemic’s impact. Scientific brief. 2 March 2022, World Healt Organization, [s.l.], 2022, 11 p.
La pandemia di COVID-19 ha avuto un grave impatto sulla salute mentale e sul benessere delle persone in tutto il mondo, sollevando anche preoccupazioni per un aumento del comportamento suicidario. Inoltre, l’accesso ai servizi di salute mentale è stato gravemente ostacolato. Questo documento scientifico si basa sulle prove della ricerca commissionata dall’OMS e sulla base di queste, il brief scientifico fornisce una panoramica completa delle attuali evidenze su: l’impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza dei sintomi di salute mentale e dei disturbi mentali; l’impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza di pensieri e comportamenti suicidi; il rischio di infezione, malattia grave e morte da COVID-19 per le persone che vivono con disturbi mentali; l’impatto della pandemia di COVID-19 sui servizi di salute mentale; l’efficacia degli interventi psicologici adattati alla pandemia di COVID-19 per prevenire o ridurre i problemi di salute mentale e/o mantenere l’accesso ai servizi di salute mentale.

Eleonora Buganè… [et al.], Unicità e specificità del servizio Orientadonna, in Dal fare al dire, a. 31, n. speciale (2022), pp. 47 – 54
Orientadonna è un servizio del Dipartimento Dipendenze dell’ASL Città di Torino ubicato presso l’Ospedale Amedeo di Savoia e si rivolge alla popolazione femminile con problemi di dipendenza cronica e di marginalità; è nato nel 2006 in partnership con l’Associazione Gruppo Abele a partire dai risultati di una ricerca che indicava maggiori condizioni di disagio e di stigma delle frequentanti il drop-in rispetto ai tossicodipendenti maschi. Successivamente è diventato un’attività strutturata all’interno dell’Area Bassa Soglia del Dipartimento delle Dipendenze. Si connota come una sorta di centro diurno sovrazonale che lavora sulla prevenzione delle patologie droga-correlate e sull’accompagnamento alla cura. L’articolo descrive le caratteristiche dell’utenza di Orientadonna, le finalità e i servizi offerti, la metodologia adottata e il funzionamento del servizio durante la pandemia.

Deborah Dal Farra, Giancarlo Zecchinato, Alessandra Moro, Revisione della letteratura sui principali trattamenti relativi al disturbo da uso di cannabis negli adolescenti e nei giovani adulti, in Dal fare al dire, a. 31, n. speciale (2022), pp. 36-46
La difficoltà incontrata nel lavoro clinico con gli adolescenti assuntori di THC e le loro famiglie hanno portato il SerD di Padova ad approfondire le modalità di presa in carico e di trattamento attraverso un’analisi della letteratura nazionale e internazionale sul tema. Nonostante il fenomeno dell’uso di sostanze nei giovani adulti e negli adolescenti sia mutato negli ultimi anni, la cannabis e i suoi derivati rimangono le sostanze illecite più utilizzate al mondo, e sono tra le prime sostanze provate dai preadolescenti, adolescenti e giovani adulti. Questo studio ha avuto la ricaduta operativa di portare il Servizio a rivedere le proprie modalità di monitoraggio e presa in carico dei giovani pazienti e delle loro famiglie.

Anna Ravera… [et al.], Contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 1 (2022), pp. 37-40
L’articolo descrive un’esperienza pilota di attivazione di comunità per la promozione della salute, dove enti pubblici e terzo settore hanno stipulato un accordo operativo per il contrasto al gioco d’azzardo, nel Municipio 4 del Comune di Milano.

dalf-2022-13-05-2022__w500Sara Rolando, Chiara Ferrari, Gap e accesso al trattamento. La necessità di contrastare i processi di stigmatizzazione, in Dal fare al dire, a. 31, n. 1 (2022), pp. 57-62
L’articolo è tratto dal report “Per me era soltanto un vizio“, frutto di una ricerca-azione finalizzata ad approfondire la comprensione dei fattori che ostacolano o facilitano la richiesta d’aiuto da parte dei giocatori problematici, per fornire al Servizi informazioni utili a incrementare l’accesso al trattamento. La ricerca è stata promossa dall’Asl To3 nell’ambito del Piano Locale Dipendenze ed affidato ad Eclettica. Il progetto prevedeva 30 interviste individuali semi-strutturate a giocatori in trattamento e la realizzazione di un workshop in ciascuno dei territori coinvolti (Cuneo, VCO, To4). Vengono esposti e discussi i risultati che suggeriscono che i tipi di intervento prioritari per fare emergere la richiesta d’aiuto sono quelli orientati a ridurre lo stigma: interventi preventivi ed educativi e interventi di advocacy volti a svelare le tattiche dell’industria del gioco d’azzardo e le proprietà assuefacenti del gambling.

Giovanna Del Giudice, L’arte di non legare le persone. Superare la contenzione nei servizi della salute mentale, in Animazione Sociale, n. 03/353 (2022), pp. 45-58
La contenzione nei luoghi di cura della psichiatria è diffusa senza alcuna giustificazione di tipo epidemiologico. Essa è rappresentativa del permanere di culture e pratiche manicomiali. Come abbiamo superato il manicomio, si tratta oggi di superare la contenzione.

Anna Paola Lacatena… [et al.], Dimore periferiche: le comunità terapeutiche per tossicodipendenti, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 6 supplemento (dic. 2021) – online, pp. 35-54
Sulla scorta delle criticità evidenziate dall’epidemia di Coronavirus, questo studio intende promuovere una riflessione sugli esiti dei programmi seguiti dai pazienti dei SerD del territorio di Taranto inviati in Comunità terapeutiche dal 2015 al 2019, per indagare se la domanda rivolta dai pazienti ai SerD e alle comunità terapeutiche è cambiata nel tempo. Secondo gli autori, entrambi i servizi sono sempre più esposti a richieste di contenimento, accoglienza, riduzione di un disagio più ampio (sociale, piscologico, economico), rispetto a un pieno allontanamento dall’uso di sostanze ed è necessaria una revisione dell’intero sistema della cura delle dipendenze patologiche. In proposito si veda anche l’articolo di  Antonino Iacolino, La comunità Terapeutica come luogo di recupero e di ricostruzione delle relazioni, in Mission, a. 15, n. 56 (dic. 2021), pp. 7-9.

ricrMarco Zuffranieri, Enrico Zanalda, Il percorso di superamento dell’OPG e i suoi effetti nell’applicazione delle misure di sicurezza, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 15, n. 4 (2021) – on line, pp. 258-265
In Italia la legge 180/1978 determinò la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e il passaggio dei servizi pubblici ad un modello di psichiatria di comunità. Tale cambiamento non ha interessato gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che sono stati chiusi molti anni dopo con la legge 81/2014. Gli autori, attraverso l’analisi di 20 anni di sentenze riguardanti persone con vizio parziale o totale di mente, hanno messo a confronto le variazioni della frequenza di applicazioni delle misure di sicurezza psichiatrica con le pronunce giurisprudenziali e gli interventi del legislatore registrati nello stesso periodo. Le misure di sicurezza sono aumentate in maniera non connessa specificatamente a un singolo evento tra quelli presi in considerazione; in particolare quelle di tipo non detentivo sono aumentate costantemente passando dall’8,5% del totale nel 2001 all’88,19% nel 2019. Le conseguenze di questo incremento per l’attività dei Dipartimenti di Salute Mentale sono discusse, anche alla luce del dibattito in corso sugli esiti della riforma.

Massimo Magnano San Lio, Dalla marginalità all’inclusione sociale: un percorso di guarigione. Residenzialità leggera e progetto di cura per persone con disturbi mentali nel territorio della ASL Roma 4, in Welfare oggi, n. 4 (ott.-dic. 2021), pp. 39-45
Nella rubrica “Le proposte del welfare di domani”, l’articolo descrive i risultati di un programma nato dalla collaborazione della Comunità di Sant’Egidio con il Dipartimento di Salute Mentale e con il Servizio per le Dipendenze della ASL Roma 4, iniziato nel 2012, che in 9 anni ha realizzato una rete di convivenze protette, la creazione di reti di supporto alla persona, iniziative di volontariato e opportunità di lavoro.

Francesca Pierazzuoli… [et al.], Il benessere psicologico dei caregiver di pazienti con gravi disturbi psichiatrici: uno studio osservazionale, in Terapia familiare, a. 44, n. 126 (lug. 2021), pp. 81-101
Lo studio presentato esplora alcune caratteristiche psicologiche dei fratelli con funzione di caregiver di pazienti con gravi patologie psichiche. È stato condotto su un campione di 60 individui, di cui 30 fratelli di persone con patologie psichiatriche e 30 soggetti di controllo. Attraverso la somministrazione di questionari, gli autori individuano alcune caratteristiche peculiari tra i fratelli caregiver, rispetto alle variabili esaminate, quali percezione della relazione con le figure genitoriali, esperienze traumatiche, tratti di personalità e alcune caratteristiche psicosociali.

COP_3-2021-758x1024Giovanna Procopio, Un altro possibile. Il Budget di salute e il suo utilizzo nel distretto di Messina, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 3 (giu. 2021), pp. 37-40
I Budget di salute sono strumenti di finanziamento che rendono possibile un nuovo modo di intendere gli interventi diretti alla persona. Sono basati sulla logica di trasformare i costi pubblici in investimenti: le Asl, invece di pagare le rette per l’inserimento delle persone vulnerabili in strutture private residenziali o semiresidenziali, investono in capitale sociale, attraverso la costruzione di Progetti Terapeutici Riabilitativi Individualizzati (PTRI), rispondendo all’esigenza di flessibilizzazione e personalizzazione degli interventi. Per scoprire le potenzialità di questo strumento, nell’articolo proposto viene descritta l’esperienza dei Budget di Salute nel distretto di Messina.

Robert D. Hinshelwood, La Psichiatria sottosopra. Comunità terapeutica e salute mentale, in Terapia di Comunità, a. 21, n. 69 (apr. 2021) – on line, pp. 1-8
Lo psichiatra inglese Hinshelwood mette in discussione l’approccio terapeutico dall’alto, quello che prevede che vi sia qualcuno (i curanti) che sanno più di tutti come funzionano le cose. L’intento non è dimenticarsi che i pazienti hanno dei problemi, ma non accettare che questi rappresentino l’interezza del paziente. Si tratta di trovare un equilibrio: il paziente ha bisogno di aiuto, ma deve dare il suo contributo. Infatti, aiutarlo significa aiutarlo a dare il suo contributo all’aiuto. In proposito si consulti anche il testo a cura di Sara Manzoli, Il potere della parola. La carenza dialogica nelle relazioni tra utenti e operatori nell’istituzione psichiatrica, Sensibili alle foglie, Roma, 2021, 95 p. (Coll. Bibl: 19411)

Valentina Battiloro… [et al.], Supported employment e tirocinio: una formula efficace per l’inserimento lavorativo dei disoccupati con disabilità psichica?, in Politiche Sociali, a. 8, n. 1 (gen.-apr. 2021), pp. 189-208
L’articolo presenta la valutazione sperimentale di un intervento di inserimento lavorativo di persone disoccupate con disturbi psichiatrici gravi nel nord Italia. Sebbene esperienze simili negli Stati Uniti siano risultate efficaci per aumentare la probabilità di impiego dei partecipanti, questo studio mostra che l’intervento in questione ha aumentato le possibilità di accedere a un tirocinio, ma non ha avuto effetti sull’occupazione.

spicuglia-WEB-okMatteo Spicuglia, Noi due siamo uno, Add, Torino, 2021, 187 p.
Il libro racconta la storia di Andrea Soldi, 45 anni, che nell’agosto 2015 è morto su una panchina di piazza Umbria, a Torino, a causa di un TSO, trattamento sanitario obbligatorio, eseguito da alcuni vigili urbani e dal personale medico. Andrea soffriva da anni di schizofrenia, ma non è mai stato violento o pericoloso. L’autore è un giornalista che ha seguito il caso e che ha voluto andare a fondo, incontrare i parenti di Andrea, raccontare chi era e come ha vissuto. A partire dal diario di Andrea, Spicuglia allarga lo sguardo alla realtà dei TSO, al mondo della malattia psichica, all’universo di famiglie che si trovano a convivere con pregiudizi e inadeguatezza dei servizi medici e sociali nella gestione di patologie che soffrono ancora lo stigma sociale.
Collocazione Biblioteca: 19401

Maria Antonioni, La cultura della cura nelle dipendenze, in Shalom, n. 1 (gen.- apr. 2021), pp. 7-12
L’autrice dirige il Servizio Dipendenze Patologiche di Parma. Nell’articolo ricostruisce le risposte socio-sanitarie a chi si ammala di dipendenza, dalle prime Comunità terapeutiche nate negli USA negli anni ’50, alle associazioni di volontariato e religiose che costruiscono luoghi di accoglienza per giovani con disagio, alle risposte istituzionali di fronte al fenomeno droga dilagante negli anni ’80, cioè i SerT. Esamina poi i principi alla base della cura e l’esigenza di capire i bisogni dell’altro.

Ugo Zamburru, Angela Spalatro, Piccolo manuale di sopravvivenza in psichiatria, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2021, 157 p.
Gli autori, due professionisti della psichiatria, fanno il punto sui bisogni e i diritti delle persone con sofferenze psichiche, sulle reali possibilità di accesso ai Servizi territoriali per loro e per le loro famiglie e sui falsi miti che accompagnano il discorso sulla malattia mentale: dalla contenzione agli psicofarmaci, dalle basi biologiche dei disturbi al tema della guarigione. Nel capitolo “Le buone prassi” fra le altre è raccontata l’esperienza del Caffè Basaglia a Torino, una “locanda sociale” avviata attorno a un progetto clinico con l’assunzione di quattro pazienti psichiatrici come lavoratori, ma anche con un progetto politico di partecipazione della cittadinanza attiva.
Collocazione Biblioteca: 18717

astrumentiSarah Grieco, Gli strumenti giuridici nella cura delle nuove dipendenze: il disturbo da gioco d’azzardo, Cedam, Padova, 2021, 144 p.
Lo spunto per un testo interdisciplinare nasce dalla recente attività di formazione svolta, nel gennaio 2020, nell’ambito del “Piano locale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico”; progetto attivo nel Dipartimento di Salute Mentale e delle Patologie da Dipendenze della ASL di Frosinone. Il piano formativo, rivolto agli operatori del settore sanitario, aveva come obiettivo quello di fornire i principali strumenti normativi utili al trattamento di chi si rivolge ai Servizi per le Dipendenze per essere assistito e curato, a seguito dell’introduzione del Gioco D’Azzardo Patologico (GAP) nei livelli di servizi essenziali. Questo lavoro intende essere uno strumento fruibile anche per gli operatori a cui è affidato il compito di indirizzare i giocatori patologici e le loro famiglie, nel fronteggiare le questioni giuridiche più frequentemente connesse alle situazioni vissute. Dopo un approfondito esame della normativa vigente in tema di gioco d’azzardo, l’analisi si concentra sui principali istituti forniti dal codice civile, utili alla gestione dei debiti in essere e ad arginare il dissesto, apprestando una tutela anche alle famiglie. Vengono, poi, affrontate le questioni più rilevanti in ambito di crisi coniugale e genitorialità, fino a giungere ai più recenti approdi giurisprudenziali in termini di imputabilità e continuazione dei reati.
Collocazione Biblioteca: 18717

Dignity first: improving the lives of homeless people who drink and take drugs, in Drug and alcohol findings, 2020, 19 p.
Concentrandosi sulle persone con esperienze sovrapposte dell’essere senza fissa dimora e dell’uso di sostanze, questo documento esamina come dovrebbero essere le politiche sociali se avessero la priorità di salvare e migliorare le vite. Riunisce prove sui bisogni, le lacune nei servizi e “ciò che funziona”, oltre a commenti su alcuni dei miti e delle idee sbagliate che hanno promosso politiche che fanno più male che bene. Viene messa in discussione la lente del disordine pubblico attraverso la quale i problemi dei senzatetto e dei consumatori di sostanze tendono a essere visti e si evidenzia la mancanza di responsabilità pubblica per le condizioni che portano a questi problemi. Il documento mette in primo piano un dibattito chiave nel campo dell’uso di sostanze: la validità della riduzione del danno non solo come meccanismo per coinvolgere le persone che fanno uso di droghe con il trattamento, ma come obiettivo legittimo in sé.

Roberto Mezzina, Un nuovo Welfare Comunitario per la Salute Mentale, in Welfare oggi, n. 3 (lug.-set. 2020) – on line, pp. 9-46
L’emergenza Covid-19 ha messo ulteriormente alle corde i servizi di salute mentale, che già soffrivano di un costante depauperamento. Essa ha fatto emergere la necessità di un piano di rilancio che si imperni su approcci globali e inclusivi, in cui il Terzo settore gioca un ruolo fondamentale. Nel considerare i presupposti teorici e gli indirizzi internazionali in merito, dall’OMS alle Nazioni Unite, l’articolo riprende le buone pratiche di welfare community in salute mentale, e rilancia una visione che si imperni sulla lotta alle diseguaglianze, sull’impatto sui determinanti sociali e su servizi centrati sull’intera vita (whole life) delle persone che coinvolgano la comunità in un sistema complessivo di supporto e intervento che lavori su multisettorialità e integrazione. Ciò richiede un radicale ripensamento delle organizzazioni, oltre che delle filosofie d’intervento, e un sistema di alleanze nuovo che consideri protagonisti utenti e familiari, comunità, Terzo settore, svincolando i servizi di salute mentale dal riduzionismo medico-biologico. Una serie di indicazioni e proposte operative per l’integrazione vengono qui avanzate, a partire da un ruolo centrale del CSM come “servizio forte”.

www.mondadoristoreLorenzo Betti, Carmen Roll, Istituzioni e de-istituzioni. Tra manicomi, territorio e promozione della salute, in gli asini, a. 11, n. 77 (lug. 2020), pp. 69-74
Nel testo proposto l’autore intervista Carmen Roll, attivista nei movimenti di lotta antipsichiatrica tedesca, trasferitasi a Trieste nel 1976 per lavorare con il gruppo di Basaglia nel pieno della deistituzionalizzazione e dell’apertura dei manicomi. Nel testo si fa riferimento al progetto di promozione della salute e sviluppo di comunità che, nei primi anni Duemila, la sanità triestina sta sviluppando in alcune aree di edilizia popolare della città. Progettualità, oggi chiamate Microaree, che, concentrandosi nelle zone con maggiori criticità socioeconimiche e di salute, hanno l’obiettivo di strutturare un rapporto diretto tra l’istituzione sanitaria e la quotidianità dei cittadini più fragili.

Johnny Acquaro, Emanuele Bignamini, Dipendenza da sostanze, cronicità e dipendenza da welfare. Ipotesi interpretative, in Mission, a. 14, n. 53 (apr. 2020), pp. 20-25
La finalità dell’articolo è di stimolare alla riflessione sull’ipotesi che l’applicazione del Piano Nazionale della Cronicità, redatto dal Servizio Sanitario Nazionale, al caso della dipendenza da sostanze possa dar luogo allo sviluppo della retorica della “welfare dependency”. Analizzando i documenti e la letteratura di settore, gli autori intendono argomentare sulla possibilità che la gestione della cronicità si trasformi in sistema che genera disuguaglianze, sottolineando anche come la dipendenza da welfare può essere considerata una condizione naturale della cronicità.

Noemi Panni, REMS: banco di prova per la professione. Gli operatori sociali e la cura della persona all’interno delle REMS, in Lavoro sociale, vol. 20, n. 1 (feb. 2020), pp. 30-35
La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e la nascita delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) ha portato a un profondo cambiamento nell’operato degli assistenti sociali, che si sono dovuti mettere alla prova in un’attività completamente nuova di social working rispetto a bisogni sociali quali la perdita dei diritti civili, economici e sociali dell’utenza delle nuove strutture.

9788859020998_0_536_0_75Lorenza Magliano, CIGI. Intervento riabilitativo combinato nei contesti residenziali psichiatrici. Individual and Group Intervention: realizzare programmi psicosociali individuali e di gruppo e formare le [équipe, Erickson, Trento, 2020, 171 p.
Manuale operativo sviluppato principalmente per équipe multidisciplinari, che operano nell’ambito di strutture residenziali psichiatriche, per la valutazione dell’autonomia funzionale. Il volume permette di raccogliere informazioni sia sul paziente che sul contesto, in modo da poter intervenire per ricalibrare l’intervento con efficacia.
Collocazione Biblioteca: 18656

A cura di Tiziano Vecchiato, Salute mentale delle persone, dei gruppi e delle organizzazioni, Scritti di Franco Fasolo, Fondazione Zancan, Padova, 2020 , 190 p.  Il volume raccoglie scritti di Franco Fasolo, psichiatra scomparso nel 2010, estratti da riviste e volumi pubblicati dalla Fondazione Zancan. Ogni capitolo è preceduto da un’introduzione del curatore che lo contestualizza, tuttavia gli approfondimenti, le provocazioni e le proposte di Fasolo forniscono ancora oggi spunti di riflessione sui servizi per la salute mentale.   
Collocazione Biblioteca: 18714

Consultare anche la bibliografia su alcol e alcolismodipendenza da sostanze, dipendenza da gioco e altre dipendenze comportamentali