Aggiornata a maggio 2023 – a cura di  Chiara Bertini e Paola Moriondo

I materiali elencati sono in ordine decrescente per anno di pubblicazione e sono disponibili presso la Biblioteca del Gruppo Abele, negli orari e nelle modalità previste dal regolamento della Biblioteca. L’elenco proposto non esaurisce quanto posseduto in biblioteca sul tema in oggetto. Ulteriori ricerche sono possibili sul nostro catalogo bibliografico. Sono anche presenti documenti scaricabili on line. 

Se interessati si possono consultare anche le bibliografia sulla Povertà, sulla Scuola – Educazione alla salute e all’ambiente, sulle Mafie, sui Rifugiati

I percorsi tematici proposti sono i seguenti:

Laudato Si’ e la cura della casa comune

41Oq51-dz+L._SX348_BO1,204,203,200_Ciro Amato, Ecologia integrale. Princìpi, metodi e questioni rilevanti, Castelvecchi, Roma, 2022, 107 pp.
Poiché decrescita e crescita illimitate sono miti impossibili da perseguire, la via suggerita da Laudato si’ è la sobrietà. I temi su cui concentrare l’impegno socio-politico sono dunque la custodia della biodiversità, il potere tecnocratico sulle comunità, la prevaricazione degli interessi finanziari sul capitale naturale, l’impatto delle guerre sull’ambiente, nonché l’inquinamento e la distruzione delle matrici ambientali fondamentali. Si tratta di stabilire le corrette gerarchie tra gli attuali problemi ambientali, scegliendo quale punto di osservazione l’integralità e l’interdisciplinarità. L’autore è docente di Ecologia integrale presso lo Iusve.
Collocazione Biblioteca: 19958 

Celia E. Deane-Drummond, La conversione ecologica come vocazione, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 8-9 (ago.-set. 2022), pp. 484-490
A fronte del peggioramento della crisi climatica globale e dei risultati dei Governi e delle istituzioni che dovrebbero prendere le misure necessarie per farvi fronte, diventa sempre piu evidente che solo un autentico atteggiamento di conversione a livello interiore, oltre che comunitario e istituzionale, può favorire quel cambiamento di sguardo e di prospettiva necessario per invertire la tendenza in atto. L’annuale celebrazione ecumenica del “Tempo del Creato” si muove in questa direzione, invitando tutti i cristiani a prendersi cura della casa comune e a vivere una “profonda conversione ecologica”. L’autrice propone una riflessionesull’argomento.   

Mauro Bossi ; intervista a Christina Leano, Erin Lothes, Vivere da cristiani la cura della casa comune, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 4 (apr. 2022), pp. 268-273
L’articolo propone un’intervista a Christina Leano, direttrice associata del Movimento Laudato Si’, e a Erin Lothes, coordinatrice dei programmi di formazione del movimento. Fondato nel 2015, il Movimento Laudato Si’, indicato come un fattore di trasformazione nella Chiesa di oggi, vive la missione di promuovere nella Chiesa, su scala globale, la conversione ecologica, l’adozione dell’ecologia integrale come strumento di lettura della realtà e la riconciliazione con il creato come via per la pace. Questa missione incrocia alcune grandi questioni ecclesiali, come le relazioni ecumeniche, la partecipazione dei laici e l’elaborazione di nuove forme di vita comunitaria.

10292_16Elvira Lozupone, Nel segno dell’Ecologia Integrale. Contesti ed esperienze educative, Franco Angeli, Milano, 2021, 132 pp.
Il volume illustra i cardini della proposta, formulata nel 2015 da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, dell’Ecologia Integrale (EI), per la cura della casa comune come paradigma antropologico, sociale ed educativo per il futuro del pianeta. Lo riflette su alcuni temi chiave della pedagogia e su alcune esperienze educative che, anche inaspettatamente rispetto alla loro formulazione, figurano come sua espressione concreta, dando risalto al fatto che una pedagogia intesa come cura ha in sé tutti i germi del paradigma ecologico integrale e come tale va coltivata. Il testo si rivolge a educatori e studenti dei corsi in Scienze dell’educazione e anche ai docenti, invitandoli a uscire da logiche accademicistiche e da iperspecialismi per proiettarsi nelle potenzialità dialogiche transdisciplinari che sono espressione diretta del paradigma EI.
Collocazione Biblioteca: P0128

A cura di Andrea Stocchiero, La guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale, Focsiv, Milano, 2020, 219 pp.
La “Guida per l’Ecologia Integrale” è stata elaborata in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e con diverse altre organizzazioni e reti del mondo cattolico e non solo. Raccoglie 20 casi concreti di attività economiche e sociali di cura dell’ambiente, che diverse Diocesi italiane hanno sostenuto a seguito del messaggio dell’Enciclica Laudato Si’. La Guida è quindi una esemplificazione di come tutte le diocesi, le parrocchie, le comunità cristiane possano essere segno concreto di impegno nei confronti dell’ambiente e degli uomini per uno sviluppo umano integrale e sostenibile, in epoca di pandemia globale e di urgenza climatica.

Papa Francesco ; a cura di Ugo Mattei, La dittatura dell’economia, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2020, 188 pp.
I testi raccolti in questo volume sono stati scritti, e spesso pronunciati in incontri pubblici, da Papa Francesco tra il 2013 (suo primo anno di pontificato) e il 2017 e attingono alla dottrina sociale della Chiesa, affrontando le questioni e i drammi del nostro tempo: le ingiustizie sociali aggravate dalla globalizzazione, il dramma ecologico della Terra, la nostra casa comune, i problemi del lavoro, gli emarginati, i movimenti popolari che si impegnano per un cambiamento. Il curatore del volume, Ugo Mattei, docente di Diritto civile, teorico e attivista dei beni comuni, ha scelto i testi di Papa Francesco e ha accompagnato ognuno di questi con una nota di commento che li mette anche in relazione con altri studiosi degli argomenti affrontati.
Collocazione Biblioteca: 18680

9791222072814_0_424_0_75Fernando Chica Arellano, Il coraggio di ringraziare: sulle orme della Laudato si’, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 3 (mar. 2020), pp. 250-253
Si tratta di una riflessione dal titolo “Pane di vita, pane di giustizia” rivolta al mondo agricolo il 26 novembre 2019 in occasione della annuale Giornata del ringraziamento per i doni della terra organizzata dal Centro per la Pastorale sociale e del Lavoro della Diocesi di Mantova. A partire dall’enciclica “Laudato si”, l’autore, Osservatore della Santa Sede presso la Fao, l’IFAD e il PAM, contrappone a una cultura del consumo una cultura della cura. Proclama che ” i responsabili politici sono oggi urgentemente chiamati ad andare oltre agli interessi di parte, per ridare slancio al multilateralismo e ai programmi promossi dalle Organizzazioni internazionali, affinché le relazioni siano ispirate dalla solidarietà che deriva dal nostro saperci parte della stessa famiglia umana, rimuovendo quelle logiche di sopraffazione legate a una lettura della sovranità statale in termini assolutistici.”

CERAS … [et al.], Ampliare l’agenda del lavoro dignitoso per affrontare l’attuale crisi globale. Una proposta, CeSPI, Roma, 2019, 6 pp.
Il documento è stato elaborato a conclusione del seminario di ricerca “Il futuro del lavoro, il lavoro dopo la Laudato si’. Costruire prospettive comuni sul lavoro dopo la Laudato si’” svoltosi a Roma nel gennaio 2019. Viene proposto da una rete globale di ricerca e azione, che porta avanti il progetto “Il futuro del lavoro, il lavoro dopo la Laudato si’”, sotto il coordinamento della ICMC (Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni). Il documento intende fornire proposte concrete per il futuro mondo del lavoro, proponendo alcuni passi da compiere affinché il lavoro possa essere dignitoso per tutti in ogni ambito dell’attività umana e possa diventare una forza di cambiamento delle nostre società, comunità e famiglie.

Joshtrom Isaac Kureethadam, Educazione ecologica alla luce della Laudato si’, in Orientamenti pedagogici, n. 4 (ott.-dic. 2019), pp. 657-665
L’autore, filosofo, teologo, è docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma e coordinatore del settore Ecologia e Creato nel Dicastero del Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale. Nell’editoriale, egli analizza alcuni passi dell’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco riferiti all’importanza dell’educazione ecologica per costruire un nuovo umanesimo integrale, una nuova alleanza tra l’umanità e il mondo naturale, che non può essere ridotta alle sole risposte urgenti ai problemi di degrado ambientale, ma deve essere una nuova visione della realtà.

v9tZ7SZdaop3_s4-mbLeonardo Boff … [et al.], Curare madre terra. Commento all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, Emi, Bologna, 2015, 62 p.
Il volume contiene i commenti all’enciclica “verde” di Papa Francesco da parte di 5 grandi testimoni e autori di fama internazionale: Leonardo Boff: “La teologia e l’enciclica”; Alex Zanotelli: “I popoli impoveriti e l’ecologia”; Gaël Giraud sj: “La finanza e la cura del creato”; Chiara Giaccardi e Mauro Magatti: “Educare alla cura”; Giacomo Costa sj: “Passi concreti per la conversione ecologica”.Elvira Lozupone, Nel segno dell’Ecologia Integrale. Contesti ed esperienze educative, Franco Angeli, Milano, 2021, 132 p.
Collocazione Biblioteca: 19414

Papa Francesco, Lettera enciclica Laudato si’ del santo padre Francesco sulla cura della casa comune, La Santa Sede, Città del Vaticano, 2015, 225 pp.
Seconda enciclica di Papa Francesco, si rivolge a credenti e non credenti e ha come argomento principale il rispetto dell’ambiente e la protezione del pianeta Terra, la nostra casa comune. Il titolo fa riferimento al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. L’enciclica si compone di una introduzione e sei capitoli. Nel primo capitolo, Papa Francesco parla dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, del problema dell’acqua, dell’importanza della biodiversità, del deterioramento della qualità della vita e delle ingiustizie sociali legate alle questioni ambientali. Il secondo capitolo affronta le tematiche ambientali alla luce delle Scritture. Il terzo capitolo analizza le cause del problema e si suddivide in una sezione sulla tecnologia, una sulla globalizzazione e una sull’antropocentrismo. Gli ultimi tre capitoli sono propositivi e sottolineano l’importanza di un’ecologia integrale, che includa l’aspetto sociale e umano, e l’importanza di adottare nuove politiche a livello locale, nazionale e internazionale. L’enciclica si chiude con alcune riflessioni sulla necessità di riorientare la propria vita nell’interesse di un futuro comune.

Ecologia, ambiente e clima:  annuari, rapporti e politiche

A cura di Mauro Bossi ; intervista a Jacopo Bencini, Dietro le quinte delle COP per il clima, in  Aggiornamenti Sociali, a. 74, n. 1 (gen. 2023), pp. 40-45
Nell’intervista al consigliere politico dell’Italian Climate Network si affronta il tema delle COP (Conference of Parties) sui cambiamenti climatici, incontri politici ad alto livello con punti di forza e di debolezza.

journalCoverSizeMediumCecilia Biancalana, Riccardo Ladini, Climate change in italian public opinion, media and parties: state of the art and research agenda, in Polis, a. 36, n. 3 (dic. 2022), pp. 455-472
La ricerca presentata indaga sullo spazio che il problema del cambiamento climatico occupa nella pubblica opinione italiana, nella copertura dei media e nelle posizioni dei partiti politici.

AsviS, L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Rapporto ASviS 2022, ASviS, Roma, 2022, 240 pp.
Il Rapporto 2022 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda Onu 2030 e illustra un quadro organico di proposte, segnalando gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo. Tra le novità dell’edizione, il Rapporto illustra graficamente il cammino dei singoli Target a seconda delle diverse dimensioni – ambientale, economica, istituzionale, sociale – evidenziando la distanza che ancora si staglia tra le politiche nazionali e gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Le proposte trasversali avanzate nel Rapporto sono state formulate durante la campagna elettorale quando l’Alleanza ha consegnato alle forze politiche “Dieci idee per un Italia sostenibile” da realizzare nella prossima legislatura, aprendo il manifesto anche alle firme della società civile. A queste si aggiungono centinaia di proposte specifiche sui singoli Target, avanzate grazie al contributo degli oltre 600 esperti degli Aderenti all’Alleanza. Sul sito sono disponibili anche i precedenti rapporti.

UNODC United Nations Office on Drugs and Crime, World Drug Report 2022, United Nations, Vienna, 2022, 500 pp.
Il rapporto fornisce una serie di dati sul consumo di droga nel mondo, sugli sviluppi dei mercati e del narcotraffico, e sull’impatto del consumo sulla salute. È formato da 5 volumetti (booklet). Booklet 5 affronta il rapporto tra droghe e ambiente, le conseguenze ambientali delle coltivazioni illegali, della produzione di droghe e delle politiche di risposta.

01_cover_6-22_ok_BIG-696x862UNODC United Nations Office on Drugs and Crime, World Drug Report 2022, United Nations, Vienna, 2022, 500 p.
Il rapporto fornisce una serie di dati sul consumo di droga nel mondo, sugli sviluppi dei mercati e del narcotraffico, e sull’impatto del consumo sulla salute. È formato da 5 volumetti (booklet). Booklet 5 affronta il rapporto tra droghe e ambiente, le conseguenze ambientali delle coltivazioni illegali, della produzione di droghe e delle politiche di risposta.

Rocco Bellantone, Le parole sono importanti, in La nuova ecologia, a. 44, n. 6 (giu. 2022), pp. 30-32
La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, avvenuta l’8 febbraio 2022, ha inserito la tutela dell’ambiente e degli animali tra i principi fondativi dello Stato. L’articolo ripercorre le tappe dell’iter legislativo che ha permesso questo traguardo. Sull’argomento si veda anche l’articolo di Sandro De Nardi, “L’ambiente tra i ‘Principi fondamentali’ della Costituzione”, nella monografia a cura di Mauro Bossi SJ, La tutela dell’ambiente entra in Costituzione, in Aggiornamenti Sociali, A. 73, n. 6-7 (giu-lug. 2022), pp. 374-387

United Nations Children’s Fund (UNICEF), The climate crisis is a child rights crisis. Introducing The children’s climate risk index, UNICEF Division of Communication, New York, 2021, 128 pp.
Il documento è la prima analisi completa del rischio climatico dalla prospettiva dei bambini, realizzata dall’UNICEF in collaborazione con Fridays for Future; Greta Thunberg è tra gli autori della prefazione del Rapporto.

Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), Climate Change 2021. The Physical Science Basis, WMO ; UNEP, Ginevra, 2021, 3949 pp.
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici. Il primo volume del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC è la più aggiornata e completa rassegna scientifica sui cambiamenti climatici mostra come e perché il clima è cambiato fino ad oggi. Una raccolta dei più recenti avanzamenti su numerosi ambiti di attività, come le osservazioni climatiche, le simulazioni climatiche globali e regionali, la comprensione dei processi, il paleoclima. Il sito ufficiale del Report si trova a questo link. Sul sito italiano inoltre si trovano sintetizzate molte delle informazioni: le basi tecnico-scientifiche. È attualmente in corso di pubblicazione la versione completa del AR6 Synthesis Report. Climate Change 2023, si troverà a questo link, ed è già disponibile una sintesi in italiano.

9791280682338A cura di Associazione Società INformazione Onlus, 20° Rapporto sui diritti globali 2022 Stato dell’impunità nel mondo. Senza pace, senza giustizia, Milieu, Roma, 2022, 488 pp.
Il Rapporto sui diritti globali è una pubblicazione annuale sui processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali.   La fotografia che esce dall’ edizione 2022 è quella di un mondo che sta cambiando rapidamente e drammaticamente, nella quotidiana escalation della guerra in Ucraina. Un conflitto che ha visto crimini e violazioni dei diritti umani sui territori direttamente colpiti, ma, al contempo, ha contribuito a nasconderli e “normalizzarli” in tante altre parti del mondo, così come a indurre ovunque processi di ulteriore vulnerazione dello stato della democrazia e del diritto. Crisi economica, crisi sociale, crisi pandemica/sindemica e crisi climatica, già intrecciate e interdipendenti, sono ora aggravate dalla crisi negli equilibri geopolitici e nell’ordine globale e dal precipitare di una guerra in Europa da cui si alimentano, moltiplicano e diffondono nuovi squilibri: crisi dell’energia, crisi delle catene di approvvigionamento globale, crisi del cibo, crisi dell’inflazione, rischi di recessione e di crisi del debito, così come rinnovate ed estese lesioni ai sistemi democratici, allo Stato di diritto e ai diritti umani.
Collocazione Biblioteca: 12R20

Antonio Aruta Improta, La mancanza di una visione unitaria e sistemica, in Il pianeta terra, (mar. 2022) – on line, pp. 43-48
In Italia le disposizioni contenute nella Costituzione, entrata in vigore nel 1948, non prevedono espressamente il concetto di ambiente, ma la generica “tutela del paesaggio”. L’articolo tratta come questo argomento si sia sviluppato nella legislazione successiva e come vi siano ancora molte lacune. Infatti, benché ci sia stata una notevole evoluzione, anche grazie all’introduzione di concetti quali quali la tutela dell’ambiente e degli animali, la biodiversità e gli ecosistemi, manca ancora una visione sistemica unitaria. Sarebbe infatti auspicabile che l’ambiente fosse espressamente definito come un valore trasversale e annoverarlo tra i nuovi diritti-doveri costituzionalmente garantiti. L’autore è un avvocato civilista esperto in danno ambientale.

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Annuario in cifre. Annuario dei dati ambientali 2021. Stato dell’ambiente 97/2022, ISPRA, Roma, 2022, 239 pp.
L’Annuario è un compendio statistico che restituisce in forma sintetica e divulgativa una selezione dei contenuti e degli indicatori più significativi per le Aree tematiche trattate nella Banca dati indicatori ambientali dell’ISPRA. Contiene una descrizione schematica del contesto socioeconomico, un’introduzione all’Area tematica e alcuni degli indicatori selezionati per rappresentarla. In particolare, a ciascun indicatore corrisponde un grafico ritenuto più significativo, commenti esplicativi, brevi informazioni e dati di particolare rilevanza posti in evidenza. Le tematiche affrontate nella presente Edizione sono: Contesto socioeconomico, Agricoltura e selvicoltura, Pesca e acquacoltura, Energia, Trasporti, Turismo, Industria, Atmosfera, Biosfera, Idrosfera, Geosfera, Rifiuti, Economia e ambiente, Radiazioni non ionizzanti, Rumore, Pericolosità geologiche, Agenti chimici, Valutazione e autorizzazione ambientali, Certificazione ambientale, Strumenti per la pianificazione ambientale, Promozione e diffusione della cultura ambientale, Ambiente e benessere. Infine, nella sezione “Dati ambientali a fumetto”, dedicata ai più giovani, sono descritte due tematiche, ritenute le più urgenti e d’interesse comune tra quelle trattate nell’Annuario, e cioè quella dell’impronta ambientale e quella dei rifiuti. Sono disponibli in Rete anche le precedenti edizioni.

downloadA cura di Hassan Bassi e Riccardo Poli, Year Book 2021. Progetto ESC – Economia Solidale Circolare, Arteventbook, Pisa, 2021, 190 pp.      
Questa edizione dello Year Book nasce dalla conclusione del progetto ESC – Economia Solidale Circolare, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, avviato nel 2019 in collaborazione con Cittadinanzattiva e Cica, nato dalla constatazione dell’acuirsi della crisi sociale e ambientale, provocata da un modello di sviluppo economico e produttivo che produce scarti di materiali ed esclusione sociale. Si è attinto anche alle diverse esperienze in atto da parte di organizzazioni associate al Cnca e a diverse sperimentazioni pilota nel campo dell’economia circolare, con la finalità di promuovere due linee di sviluppo culturale e di intervento per le organizzazioni del terzo settore: la ricerca della massima sostenibilità ambientale e la valorizzazione di pratiche di lavoro nell’economia circolare che possano favorire percorsi terapeutici e di inserimento lavorativo per persone in difficoltà.      
Collocazione Biblioteca: 18846

Riccardo Mastini … [et al.], Ecologia e Politica, in gli asini, a. 11, n. 84 (feb. 2021), pp. 23-55
I contributi proposti si inseriscono all’interno del dibattito internazionale e nazionale sul tema “ecologia e politica” e affermano che il cambiamento sociale e ambientale non può verificarsi solo al livello dei comportamenti individuali. Dal basso può e deve venire la spinta al cambiamento, ma questo, secondo gli autori, avviene attraverso l’elaborazione teorica e la sperimentazione concreta di proposte e rivendicazioni politiche ed economiche. Gli interventi proposti sono i seguenti: “Le poste in gioco del Green New Deal” di Riccardo Mastini; “Il sindacato italiano, il grande assente” di Marino Ruzzenenti; “Il consumo sregolato di suolo in Veneto” di Chiara Mazzoleni; “Da Civitavecchia: uscire dai combustibili fossili” di Giulio Agostini; “Da Colleferro: le bonifiche dei siti inquinati” di Roberto Rosso, Alberto Valleriani; “Da Vicenza: l’inquinamento da PFAS” di Edoardo Bortolotto; “Prima dell’alluvione: le responsabilità delle amministrazioni locali” di Elena Piffero; “Le colpe dell’ENI” di Amalia Rossi; “Contro l’individualismo civico” di Matteo Gaspari.

Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Rapporto Ambiente – SNPA. Edizione 2019, SNPA, Roma, 2020, 195 pp.
Il Rapporto Ambiente – SNPA nasce nell’ambito del SNPA per un’ampia ed efficace divulgazione dei dati e dell’informazione ambientale prodotta da ISPRA e dalle ARPA/APPA. La base dati è l’Annuario dei dati ambientali ISPRA (coll. W1335). Il Rapporto è realizzato in un unico volume strutturato in due parti. La prima descrive le realtà regionali attraverso l’analisi di 16 indicatori; la seconda è composta da brevi articoli che riguardano specificità regionali e/o attività SNPA particolarmente rilevanti e di interesse per la collettività.

downloadEuropean Commission, Strategic Plan 2020-2024. Climate Action, DG Environment, Bruxelles, 2020, 47 pp.
Questo documento è il piano di gestione della Direzione Generale per l’Azione per il Clima della Commissione europea per l’ambiente (DG Environment) e descrive le azioni e le priorità del dipartimento. Gli argomenti trattati sono: il green deal europeo, l’economia circolare, la biodiversità, l’inquinamento e le politiche.

Agenzia europea dell’ambiente, L’ambiente in Europa: Stato e prospettive nel 2020. Relazione di sintesi, Agenzia europea dell’ambiente, Copenaghen, 2019, 18 pp.
L’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) presenta un bilancio della situazione ambientale del nostro continente e accompagna i dati con indicazioni concrete per chi è chiamato a prendere decisioni politiche. Il documento viene redatto ogni cinque anni sulla base delle informazioni ambientali raccolte dai 33 paesi aderenti (i 28 dell’Unione più Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia) e da 6 cooperanti (Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Kosovo). Il quadro delineato dal Rapporto SOER 2020 presenta tendenze ambientali, nel complesso, simili a quelle del 2015. La preoccupazione maggiore è per quello che viene definito capitale naturale: aree protette, specie animali e vegetali, consumo del suolo, inquinamento dell’aria e impatto sugli ecosistemi. Dei 13 obiettivi strategici fissati per il 2020 in questo settore, solo due – aree terrestri e aree marine protette – hanno buone probabilità di essere raggiunti. Guardando al 2030, se le attuali tendenze dovessero rimanere tali, il deterioramento dell’ambiente naturale si aggraverà e aria, acqua e suolo continueranno a essere inquinati. C’è ancora, però, la possibilità di centrare quelli a più lungo termine del 2030 e 2050. Il report è scaricabile al medesimo link anche in altre lingue europee.

European Environment Agency, The European environment —state and outlook 2020. Knowledge for transition to a sustainable Europe, European Environment Agency, Luxembourg, 2019, 499 pp.
Il documento proposto è il VI Rapporto SOER pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA). Questa edizione del 2020 individua lacune gravi tra lo stato dell’ambiente e gli attuali obiettivi a breve e lungo termine della politica dell’UE e dei singoli Stati nazionali. Il documento ad oggi rappresenta la valutazione integrata più completa dell’EEA e costituisce un valido supporto per la governance, per affrontare le sfide sistemiche nel contesto delle transizioni verso la sostenibilità, e un valido strumento di informazione dell’opinione pubblica. Si basa sul lavoro della Rete europea d’informazione e di osservazione in materia ambientale (Eionet) – un partenariato tra l’EEA i suoi 33 paesi membri.

Commissione Europea, Il Green Deal europeo, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni, Commissione Europea, Bruxelles, 2019, 26 pp.
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per l’Europa e il mondo. Per superare queste sfide, l’Europa ha bisogno di una nuova strategia per la crescita che trasformi l’Unione in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva in cui: 1) nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra; 2) la crescita economica sia dissociata dall’uso delle risorse; 3) nessuna persona e nessun luogo sia trascurato. Il Green Deal europeo è la nostra tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia dell’UE. Realizzeremo questo obiettivo trasformando le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori politici e rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti. Il documento originale in inglese è stato tradotto nelle principali lingue europee. Le azioni per perseguirlo e altri documenti sul clima, l’economia e la biodiversità si trovano a questo link. Sul sito si trovano inoltre i  rapporti sulle attività della Commissione. Una presentazione del documento si trova inoltre nell’articolo di Alessandro Simionato, Il Green Deal europeo, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 4 (apr. 2020), pp. 340-341

Ecologia, tutela ambientale, cambiamenti climatici e decrescita:  studi e riflessioni

copertina_lavialibera_19Alice Pistolesi, La guerra sporca, in lavialibera, n. 19 (gen.-feb. 2023), pp. 55-59      
Le guerre (con l’uso dei mezzi bellici, i carburanti, le distruzioni) peggiorano gli effetti del cambiamento climatico che, a sua volta, è alla base di nuovi conflitti. Analizzando questo tema, emergono aspetti quali l’aumento delle spese militari, la blindatura dei confini di fronte alle migrazioni, la protezione delle fonti fossili in nome della sicurezza energetica.

Stefano Bonetti, L’impatto ambientale (nascosto) di Internet, in Aggiornamenti Sociali, a. 74, n. 4 (apr. 2023), pp. 274-278    
L’autore, docente di Fisica sperimentale della materia (Università Ca’ Foscari di Venezia) spiega come l’uso di internet comporti un notevole consumo di energia, anche se mancano i dati per stimarlo con precisione. Per confrontare l’impatto ambientale delle diverse attività umane, è necessario esprimere i consumi energetici nella stessa unità di misura. Adottare questo criterio renderebbe più semplice per consumatori, imprese e Governi compiere scelte consapevoli e responsabili.

Giorgio Osti, Quanto incidono i nostri consumi sull’ambiente?, in Aggiornamenti Sociali, a. 73, n. 12 (dic. 2022), pp. 46-53       
Sebbene l’attenzione agli stili di vita sostenibili sia radicata in una larga fetta della popolazione, la grande maggioranza dei consumatori ha ancora un profilo molto passivo e i comportamenti virtuosi sono quantitativamente insufficienti per trasformare il mercato. L’autore si chiede su quali strategie si deve investire per promuovere cambiamenti strutturali.

downloadAngelo Tartaglia, Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2022, 92 pp.   
La guerra tra Russia e Ucraina ha riacceso il dibattito sull’energia e, in particolare, su potenzialità e rischi dell’industria nucleare. La necessità di sempre maggiori quantità di energia per l’attuale modello economico si scontra con il razionamento, le difficoltà di accesso e la crisi delle fonti attualmente in uso. L’energia nucleare senza scorie è un mito e lo dimostrano le leggi della termodinamica, spiega Angelo Tartaglia, ingegnere nucleare e fisico. Undici argomentazioni contro altrettanti falsi miti, a sottolineare perché il nucleare risulterebbe più dannoso e meno sicuro di molte altre fonti. Meglio sarebbe puntare sull’energia solare: se il 2% del territorio nazionale fosse coperto di pannelli fotovoltaici si avrebbe una produzione annua sufficiente a soddisfare l’intero fabbisogno energetico nazionale.
Collocazione Biblioteca 19467

Lawrence M. Krauss, La fisica del cambiamento climatico, Raffello Cortina, Milano, 2022, 204 pp.
Il libro fornisce una panoramica chiara e accessibile della scienza del clima e dei rischi associati all’inazione a livello globale. La narrazione di Krauss, fisico e divulgatore scientifico tra i più stimati al mondo, ripercorre i progressi degli scienziati verso la moderna comprensione del clima terrestre e del futuro del pianeta. Grafici e illustrazioni permettono al lettore di distinguere le predizioni saldamente basate sull’analisi di dati empirici e da quelle di origine più speculativa.
Collocazione Biblioteca: 19976 

A cura di Claudia Palazzetti; in collaborazione con ASVIS, scuole GREEN, Liceo Classico e Linguistico Mariano Buratti, Educare alla sostenibilità. Contributi per una transizione ecologica della didattica, WinScuola, Roma, 2022, 150 pp.
Spiegare a scuola i cambiamenti climatici e la globalizzazione economica, guidare al risparmio energetico e alla differenziazione dei rifiuti, sono interventi importanti. In questo libro, i punti di vista delle strategie educative, dell’arte, della ricerca agroalimentare, della filosofia, del diritto, della letteratura, per ispirare ogni docente, di ogni ordine di scuola, che abbia a cuore la formazione di migliori abitanti di questo pianeta. Il volume raccoglie nelle sue pagine e nelle estensioni online attivabili da QR Code studi, approfondimenti ed esperienze offrendo spunti di riflessione secondo diverse prospettive e proposte operative da applicare nella didattica quotidiana.
Collocazione Biblioteca: 19977 

bookLuigi Ferrajoli, Per una Costituzione della Terra. L’umanità al bivio, Feltrinelli, Milano, 2022, 201 pp.
Esistono problemi globali che non fanno parte dell’agenda politica dei governi nazionali, anche se dalla loro soluzione dipende la sopravvivenza dell’umanità. Il riscaldamento climatico, il pericolo di conflitti nucleari, le disuguaglianze, la morte di milioni di persone ogni anno per mancanza di alimentazione di base e di farmaci salva-vita e le centinaia di migliaia di migranti in fuga segnano il nostro orizzonte presente e futuro. Tuttavia, secondo l’autore, Professore emerito di Filosofia del diritto all’Università Roma Tre, un’alternativa istituzionale e politica è possibile: una Costituzione della Terra. Solo una Costituzione della Terra che istituisca un demanio planetario a tutela dei beni vitali della natura, metta al bando le armi, a cominciare da quelle nucleari, e introduca un fisco globale e idonee istituzioni globali può realizzare l’universalismo dei diritti umani, assicurare la pace e la vivibilità del pianeta e la sopravvivenza dell’umanità.
Collocazione Biblioteca: 19959

Luigi Ciotti, Mirta Da Pra, Dalla transizione alla conversione ecologica, Lavialibera, Torino, 2022, 96 pp.       
In questo testo, che vuole essere una sorta di elaborazione collettiva, si trovano suggestioni, riflessioni e spunti su cui riflettere che sono emersi nei primi tre anni di corsi/percorsi proposti da Casacomune, scuola di formazione, di dialogo culturale e confronto nata da un progetto del Gruppo Abele e di Libera. Gli autori ci dicono che la conversione ecologica rappresenta un processo, un percorso verso un nuovo modo di vivere, di consumare, di rapportarci agli altri. E’ una dimensione che va all’essenza delle cose, le più importanti, quelle che ci fanno sentire grati per ciò che abbiamo e per ciò che ci circonda: l’ambiente di cui facciamo parte. Per quanto riguarda la bibliografia, la sitografia e la filmografia il lettore viene invitato, considerata la quantità, a richiederle a Casacomune.     
Collocazione Biblioteca: 19694

Pihkala Panu, Anxiety and the ecological crisis. An analysis of eco-anxiety and climate anxiety, in Sustainability, art. 7836, n. 19 (2020) – on line, pp. 1-20        
L’eco-ansia e l’ansia climatica sono ampiamente discusse nei media contemporanei e sono oggetto di crescente interesse per la ricerca. Tuttavia, mancano studi sulle definizioni e le variazioni di questi fenomeni. L’articolo analizza vari punti di vista dell’eco-ansia da un’ampia gamma di discipline. Le intuizioni di varie teorie sull’ansia vengono utilizzate per discutere studi empirici sulle forme di eco-ansia. L’incertezza, l’imprevedibilità e l’incontrollabilità sembrano essere fattori importanti nell’eco-ansia. Mentre le forme paralizzanti di eco-ansia emergono come un problema, tuttavia l’eco-ansia si manifesta anche come “ansia pratica”, che porta alla raccolta di nuove informazioni e alla rivalutazione delle opzioni comportamentali. Questa varietà di forme di eco-ansia dovrebbe essere presa in considerazione nella sanità e nella discussione pubblica. Si veda anche l’articolo di Maria Ojala … [et al.], Anxiety, worry, and grief in a time of environmental and climate crisis. A narrative review, in Annual Review of Environment and Resources , n. 46 (2021) – on line, pp. 35-58,

9788865316603_0_350_0_75Cosimo Schinaia, L’inconscio e l’ambiente. Psicoanalisi ed Ecologia, Alpes Italia, Roma, 2020, 152 pp.       
La psicoanalisi è una preziosa risorsa per approfondire lo studio dei meccanismi di difesa individuali e comunitari che impediscono la piena e matura consapevolezza della gravità della crisi ambientale. Di fronte all’evidenza oggettiva dei danni subiti, ma anche di quelli che potenzialmente possiamo provocare, di cui è sempre più chiaro quali siano la grandezza e la pericolosità, stentiamo a prendere atto emotivamente, prima ancora che cognitivamente, di quello che è successo, di quello che sta avvenendo e di quello che ancora potrà succedere. Secondo l’autore, psichiatra e psicoanalista, risulta impossibile parlare di un immaginario individuale senza considerare quello collettivo, che lo sottende e anzi lo impregna, in un rapporto di codeterminazione reciproca. Non possiamo attestarci sull’immagine di un ambiente che sia solo un fuori sganciato dalla rappresentazione che abbiamo al nostro interno. Il libro, in un intreccio di riflessioni tra le storie e le narrazioni individuali che prendono vita nella stanza di analisi e l’immaginario collettivo, mette in luce i confusi investimenti affettivi e le angosce che sono alla base delle difese patologiche, tra cui negazione, rimozione, intellettualizzazione, scissione, dislocamento, diniego.        
Collocazione Biblioteca: 19978

Fabio Olmi, Salviamo il pianeta, Interviste virtuali ad alcuni prestigiosi rappresentanti del pensiero ecologista, PM, Varazze, 2020, 162 pp. 
I
l saggio si propone di fornire al lettore un quadro dei tanti drammatici problemi che riguardano l’ambiente e di costituire un supporto culturale per gli insegnanti di scienze sperimentali per la formazione degli studenti su queste tematiche. A tale scopo, l’autore ha selezionato dieci libri pubblicati tra il 1972 e il 2019, facendoli presentare dagli autori stessi attraverso l’artificio di interviste virtuali con cui viene illustrato il loro pensiero. Al termine del saggio vengono suggerite alcune pubblicazioni da consigliare in lettura agli studenti dei diversi livelli scolari.
Collocazione Biblioteca: 19982

Giuditta Alessandrini, Non siamo i padroni della terra. Educare alla cultura della sostenibilità, Franco Angeli, Milano, 2022, 136 pp.      
Il volume intende offrire a formatori, educatori e insegnanti e a chi ha responsabilità organizzative nelle Risorse Umane un sentiero di riflessione verso un futuro sostenibile. Ripercorre i temi-cardine di una cultura educativa alla sostenibilità: come sviluppare una consapevolezza che sappia diventare capacità di scelta del cittadino e quali azioni prefigurare di fronte ai temi degli stili di vita ecosostenibili, del contrasto alle disuguaglianze, della diversity, del digitale e della sfida della complessità. Il volume è arricchito dalla Presentazione di Massimiliano Costa, professore ordinario di Pedagogia generale e del lavoro presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e dalla Postfazione della presidente ASviS Marcella Mallen.
Collocazione Biblioteca: 19672 


9788859030072
Matteo Innocenti, Ecoansia. I cambiamenti climatici tra attivismo e paura, Erickson, Trento, 2022, 152 pp. 
È possibile avvertire un senso di vero sgomento, consapevoli dei disastrosi effetti che anche le più semplici azioni quotidiane stanno avendo sul futuro del pianeta e su quello delle generazioni che verranno. Prendere coscienza della propria «ecoansia» è tuttavia il primo passo per modificare radicalmente il proprio modo di vivere, così da trovare la consapevolezza di essere parte integrante del sistema ecologico, ad esempio attraverso la biofilia, cioè la ricerca attiva di armonia nell’interazione individuale e collettiva con la natura. “Ecoansia”, dopo aver descritto le principali conseguenze psicologiche del cambiamento climatico, passa in rassegna le strategie che si potrebbero utilizzare per ridurne gli effetti sulla vita e la salute delle persone, sia quelle direttamente esposte a drastici mutamenti ambientali sia quelle che soffrono a causa dell’esposizione mediatica a essi.   
Collocazione Biblioteca: 19274 

A cura di Maja Antonietti … [et al.], Educazione e Natura. Fondamenti, prospettive, possibilità, Franco Angeli, Milano, 2022, 224 pp.
Il volume, a partire dal binomio educazione/natura, approfondisce questioni in merito all’ampio campo dell’educazione all’aperto, in una lettura corale che intende restituire l’eterogeneità di approcci, scelte, sfumature possibili. Il testo, infatti, sviluppa la riflessione in diverse direzioni attraverso sguardi che provengono da ambiti disciplinari diversi (antropologico, architettonico, biologico, geografico, naturalistico, pedagogico e didattico, psicologico, etico…), ma unitamente tesi verso il superamento di visioni riduzioniste che rischiano di impoverire il dibattito sul tema e di non garantire possibilità di impatto e di cambiamento. Quel che ne emerge è una poliedricità, legittima e credibile, che, anziché sintetizzare e ridurre, apre a ulteriori piste di ricerca un discorso pubblico non più rimandabile.

A cura di Roberto Zoboli, Consumi e Consumatori Sostenibili. Valori, Responsabilità, Incertezze, Vita e Pensiero, Milano, 2021, 114 pp.
I saggi raccolti in questo volume coprono solo alcuni aspetti del vastissimo tema dei comportamenti e delle scelte individuali e collettive per la sostenibilità, e si focalizzano su consumi e consumatori. Il lavoro parte da un quadro sui concetti di sostenibilità dei consumi e su alcuni questioni aperte nella loro interpretazione. Presenta quindi un quadro di tendenze generali che attraversano i modelli di comportamento dei consumatori. Esamina la questione centrale del coinvolgimento dei consumatori nella transizione di sostenibilità anche attraverso strategie positive di engagment e psicologia del consumo. Approfondisce le dinamiche delle economie di condivisione e propone approfondimenti sulle tendenze di consumo sostenibile nel settore agro-alimentare e nel sistema moda. Esamina inoltre le tendenze dei “consumi pubblici” (public procurement). Il tema del digitale attraversa diversi contributi del volume e infine vengono presentate alcune ipotesi di policy in tema consumi e consumatori sostenibili in Italia.
Collocazione Biblioteca: P0105

9788832829952_0_536_0_75Giuseppe De Marzo, Ecologia integrale, Castelvecchi, Roma, 2021, 44 pp.
L’autore, economista, giornalista e attivista, denuncia l’assenza della dimensione socio-economica della crisi ecologica all’interno dell’ambientalismo, assenza che ritiene causa del fallimento di ogni politica globale. I sistemi novecenteschi di pensiero, quali il socialismo, il cristianesimo sociale, il liberalismo, vanno superati con proposte che si occupino di sviluppo, crescita e democrazia rappresentativa per riconciliare l’ambiente con l’economia e con la società.
Collocazione Biblioteca: 19057

Movimento Internazionale della Riconciliazione, La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2021, 123 pp.
Ambiente e pace. Sono i temi attorno ai quali si sviluppa il saggio del MIR Italia, un movimento nonviolento internazionale a base spirituale. Ecologia e pacifismo dovrebbero unire le forze per un obiettivo comune: denunciare e contrastare il modello di sviluppo predatorio e imperialista che governa il pianeta e che è incompatibile tanto con la giustizia sociale quanto con quella ambientale. Le guerre affamano intere popolazioni, privano i territori di risorse vitali, distruggono l’ambiente. Richiamando gli insegnamenti dei maestri della nonviolenza – Gandhi, Langer, Dolci, Galtung e molti altri – gli autori tracciano una prospettiva di intervento che ha nell’ecopacifismo e nell’ecologia integrale le sue principali radici, per contrastare ogni forma di violenza, sugli esseri umani e sulla natura.
Collocazione Biblioteca: 18910

Dale Jamieson, Il tramonto della ragione. L’uomo e la sfida del clima, Treccani, Roma, 2021, 455 pp.
L’autore, docente di studi ambientali e filosofia, spiega perché non siamo riusciti a fermare il riscaldamento globale, il più grande problema collettivo mai affrontato dall’umanità. Questo fallimento riflette l’impoverimento dei nostri sistemi di ragion pratica e il limiti delle nostre capacità cognitive. Il riscaldamento globale è un problema difficile da pensare, perché non siamo evolutivamente capaci di affrontare problemi di questo genere; di conseguenza, i numeri e le evidenze al riguardo non sono sufficienti a smuovere le coscienze. Tuttavia, l’autore evidenzia che possiamo ancora fare molto per rallentare il cambiamento climatico, adattarci a esso e costruire un’etica del clima.
Collocazione Biblioteca 19036

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Grammenos Mastrojeni, Effetti farfalla. 5 scelte di felicità per salvare il pianeta, Chiarelettere, Milano, 2021, 182 pp.
L’autore, docente ed esperto nel campo del rapporto tra cambiamenti climatici e stabilità sociale, mostra come tutto ciò che avviene può essere innescato da noi stessi e avere una ricaduta in tutto il mondo. Le concatenazioni delle azioni che ognuno di noi compie quotidianamente, egli sostiene, possono avere gli stessi effetti di una manovra economica e fiscale, producendo sostenibilità e giustizia per tutti.
Collocazione Biblioteca: 18760 

Greta Malvasi, Green Social Work. Quando la care abbraccia l’intero pianeta, in Lavoro sociale, n. 3 (giu. 2021), pp. 11-15
Di fronte alla crisi globale imposta dal cambiamento climatico, anche il lavoro sociale si interroga sulle nuove forme che può assumere. Nel presente articolo vengono descritte le peculiarità del green social work, che consiste in un modello di lavoro sociale, caratterizzato da un insieme di linee guida, che riconoscono e promuovono l’interdipendenza e la solidarietà tra persone, flora e fauna del Pianeta. Obiettivo del Green Social Work è lavorare per riformare le forze socio-politiche ed economiche che hanno un impatto dannoso sulla qualità della vita delle persone e per assicurare i cambiamenti politici e le trasformazioni sociali necessarie ad accrescere il benessere degli esseri umani e del Pianeta, in un’ottica di reciprocità.

Francesca Rosignoli, Giustizia ambientale. Come sono nate e cosa sono le disuguaglianze ambientali, Castelvecchi, Roma, 2020, 140 pp.
L’autrice, ricercatrice nel campo del diritto pubblico, cerca di spiegare il significato e le origini del concetto di giustizia ambientale. Attraverso una comparazione transnazionale, dagli Stati Uniti all’Europa, il libro esamina come le leggi e le istituzioni ambientali, insieme alle forze economiche, politiche e sociali hanno contribuito alle ingiustizie sociali e ambientali.
Collocazione Biblioteca: 19046 

51TGYTZm4mL._SX324_BO1,204,203,200_Luca Mercalli … [et al.], Il clima che cambia. Perché il riscaldamento globale è un problema vero, e come fare per fermarlo, BUR Rizzoli, Milano, 2020, 353 pp.
L’autore, climatologo e divulgatore scientifico, con la collaborazione di altri ricercatori aiuta a fare chiarezza sulla meteorologia e l’attualità climatica e ambientale con un testo pubblicato per la prima volta nel 2009 e completamente revisionato in questa nuova edizione, alla luce dei molteplici aggiornamenti dal mondo della ricerca e dei negoziati internazionali.  Il libro costituisce una base di informazione per costruire la consapevolezza che permetterà alle prossime generazioni di vivere ancora dignitosamente su questo pianeta. In fondo al volume, una ricca sitografia di enti di ricerca del settore.
Collocazione Biblioteca: 19045 

Marco Aime, Adriano Favole, Francesco Remotti, Il mondo che avrete, Utet, [Torino], 2020, 187 pp.
Gli autori, antropologi, danno un contributo critico per trovare una via di uscita alla crisi attuale. La sospensione delle attività produttive, sociali e culturali innescata dalla pandemia di Covid-19 non è un’idea estranea alle società umane, bensì teorizzata, applicata e praticata da alcune culture sia del passato sia del presente. La sospensione da noi sperimentata durante il lockdown è stata però forzata, non programmata, estranea alla nostra cultura dell’Antropocene che, con l’idea del progresso infinito ha generato il debito ecologico ed economico che oggi pesa sulle spalle delle nuove generazioni. Il pensiero antropologico può mostrare le vie di fuga tracciate da ogni cultura, per ideare un altro modo di vivere e rifondare la convivenza tra noi e la natura.Si veda anche il libro di Grammenos Mastrojeni, Antonello Pasini, Effetto serra, effetto guerra, Chiarelettere, Milano, 2020, 180 pp.  (Coll. Bibl.: 18758)
Collocazione Biblioteca: 19032

Gaël Giraud, Quale finanza per la lotta ai cambiamenti climatici?, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 6/7 (giu.-lug. 2020), pp. 470-480
L’autore, economista, cerca di rispondere ad alcune domande riguardanti la transizione verso un’economia a basse emissioni, necessaria per contrastare i cambiamenti climatici. Chi finanzierà questa conversione? Quali strumenti potranno usare le autorità pubbliche? Quali regole dovranno introdurre? E, soprattutto, avranno il coraggio di infrangere i dogmi del libero mercato-

Immagine 2023-05-05 123413Angelo Tartaglia, Clima. Lettera di un fisico alla politica, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2020, 92 pp.
Angelo Tartaglia, già docente di Fisica presso il Politecnico di Torino, oggi è membro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e studioso di impatto delle attività umane sull’ambiente. Sotto forma di lettera indirizzata alla politica, punta l’attenzione sull’emergenza ambientale, oggi in generale riconosciuta, e sulle contraddizioni riscontrate nelle narrazioni degli organi di informazione, nelle politiche istituzionali, nelle politiche aziendali, con l’intento di sciogliere dubbi e incertezze.
Collocazione Biblioteca: 18672

Francesco Remotti, Quanta realtà riusciamo a sopportare?, in lavialibera, n. 2 (mar.– apr. 2020), pp. 11-12
Per secoli la fiducia nella scienza e nel progresso infinito ha guidato l’umanità, o meglio la civiltà occidentale, alla conquista del mondo, attraverso un forsennato sfruttamento delle risorse tanto della natura quanto della società umana. Solo di recente in certi settori della scienza ha cominciato a farsi strada un’altra visione della realtà, rendendosi consapevoli che gli effetti degli sconvolgimenti ambientali e climatici sono disastrosi per le specie viventi. Ma la politica, e la società nel suo complesso, tarda a cambiare mentalità e strada, questo perché la paura generata dall’impotenza ci fa rifugiare in ciò che abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare.

Serge Latouche, I nostri figli ci accuseranno, Castelvecchi ; Lit, Roma, 2019, 40 pp.
L’autore affronta la questione del rapporto fra le generazioni alla luce della crisi ecologica, i cui sintomi sono sotto gli occhi di tutti (cambiamento climatico, buco nell’ozono, desertificazione, ecc.). L’accusa che i nostri figli ci rivolgeranno è la chiave attraverso cui il grande economista francese porta avanti la sua critica all’imperialismo della società in crescita, che irresponsabilmente nega il debito intergenerazionale e rifiuta di considerare i limiti della natura. Nell’era dell’antropocene la natura è trattata come una macchina atta a soddisfare i nostri eccessi.
Collocazione Biblioteca: 18446

Migrazioni ambientali

downloadChiara Scissa, The principle of non-refoulement and environmental migration: a legal analysis of regional protection instruments, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 3 (nov. 2022) – on line, pp. 17-52  
Il contributo affronta il tema del principio di non respingimento (cosiddetto “non refoulement “) del migrante nei casi di migrazione dettata da fattori ambientali e climatici. La cornice normativa in cui è inserito il principio di non-refoulement viene analizzata in sei aree geografiche: Africa, Americhe, Asia, Europa, Medio Oriente e Oceania. L’obiettivo è  trarre spunti rilevanti per una possibile applicazione di questo principio come strumento di protezione dal rimpatrio verso il Paese di origine del migrante caratterizzato da gravi condizioni ambientali. Lo scritto prende inoltre in considerazione la giurisprudenza regionale in materia di non-refoulement, ove disponibile, associata alla migrazione ambientale.

Caterina Bove … [et al.], Tutti veri profughi, in lavialibera, n. 16 (2022), pp. 22-50   
Il dossier affronta il tema della discriminazione tra profughi, con l’accoglienza pronta e organizzata per i rifugiati ucraini di fronte ai respingimenti di tanti richiedenti asilo di altri Paesi. In particolare non vengono riconosciuti i diritti di chi scappa dal proprio paese perché i disastri ambientali o i cambiamenti climatici hanno reso impossibile rimanervi. Inoltre l’etichetta “migranti economici” nasconde una visione del mondo razzista e un’ipocrisia nel non riconoscere la necessità per il nostro sistema produttivo di lavoratori stranieri.

Centro Studi e Ricerche IDOS ; in collaborazione con Centro Studi Confronti, Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, Dossier Statistico Immigrazione. 2022, IDOS, Roma, 2022, 493 pp.
La trentaduesima edizione del Dossier aggiorna i dati sull’immigrazione in Italia, contribuisce alla lettura dell’influenza della pandemia e dell’invasione russa dell’Ucraina sui processi migratori, sulla qualità dell’inserimento sociale ed economico degli immigrati e sulla società intera. I dati e le informazioni provenienti da archivi amministrativi ufficiali sono accompagnati da analisi e da ricerche qualitative di diversi autori. Le sezioni in cui è organizzato il rapporto sono: Contesto internazionale ed europeo; Flussi e presenze in Italia; Integrazione e pari diritti; Lavoro ed economia; Contesti regionali.
Collocazione Biblioteca: 80R10

71VIjpkvLALAlex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli, Milano, 2022, 126 pp.      
Zanotelli è stato inviato in Italia dai baraccati di Korogocho a “convertire la sua tribù bianca”. Il mondo “bianco” è attraversato ogni giorno da chi fugge dalla fame, dalle guerre e dai disastri climatici: frutto amaro di un sistema economico, finanziario e militarizzato iniquo. Il Mediterraneo, ormai, è diventato il cimitero dei “volti scuri”. La tribù bianca si difende con muri, fili spinati e polizia. L’egoismo che pervade la nostra società e la nostra cultura sta devastando la Terra e gli altri popoli e devasterà anche noi stessi. “Questo rifiuto dell’‘altro”, dice l’autore, “impoverito ed emarginato, sottintende un razzismo strisciante che pervade la tribù bianca.” Un razzismo cavalcato dall’estrema destra, nel quale l’eresia del suprematismo bianco trova le sue radici. Zanotelli getta luce su un intero sistema fatto di disuguaglianze, di diritti negati e di disimpegno nei confronti di una crisi climatica che coincide sempre più con un atto di violenza globale. Ma indica anche una via di speranza: è possibile incamminarsi per la strada di “un’umanità plurale”, che comincia con l’accoglienza dell'”altro”, ricco per me perché diverso da me.
Collocazione Biblioteca: 19930

Susanna Villani, Reflections on human rights law as suitable instrument of complementary protection applicable to environmental migration, in Diritto Immigrazione e Cittadinanza, n. 3 (nov. 2021) – on line, pp. 1-27  
Gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale possono comportare la necessità di migrare per alcune persone, dando così concretezza al fenomeno della cosiddetta migrazione ambientale. Il lavoro intende delineare le recenti tendenze del diritto internazionale per garantire la protezione ai migranti ambientali, sottolineando il ruolo del diritto dei diritti umani come forma adeguata di protezione complementare applicabile alla migrazione ambientale. L’analisi pone poi la migrazione ambientale all’interno del «contenzioso sul cambiamento climatico» come punto di partenza per una valutazione sulla decisione adottata dal Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani nella causa Teitiota contro Nuova Zelanda nonché sulla recente giurisprudenza di alcuni tribunali nazionali europei che hanno riconosciuto, da parte loro, la necessità di ampliare le forme di protezione a favore dei migranti ambientali.

Legambiente ; [a cura di Fabio Brandoni], I migranti ambientali: l’altra faccia della crisi climatica, Dossier 2021, Legambiente, [Roma], 2021, 44 pp.
Il Dossier di Legambiente ricostruisce il quadro di riferimento del tema delle migrazioni ambientali, restituendo anche un quadro dei flussi migratori in Italia correlati direttamente o indirettamente alla crisi climatica. Dopo un’introduzione, seguono i capitoli: “I migranti ambientali”; “I numeri di una crisi già in atto”; “Le mappe si sovrappongono”; “I flussi migratori verso l’Italia”; “Alle porte dell’Europa: gli errori della politica europea e italiana”; “”La fortezza Europa”: muri, “porti chiusi” e altre barriere reali e culturali”.

9788815295217William D. Nordhaus, Spirito green, Il Mulino, Bologna, 2022, 389 pp.     
Per affrontare il riscaldamento globale, le pandemie, la sovrappopolazione, la catastrofe climatica, è necessario un approccio complessivo e rivoluzionario, dove vanno ripensati l’efficienza economica, la sostenibilità, la politica, i profitti, la finanza, la responsabilità sociale delle imprese. È lo Spirito Green: una strada, urgente e promettente, per gestire le minacce che incombono senza sacrificare la prosperità economica e senza aumentare le disuguaglianze. In questo saggio, che spazia dalla storia del movimento ambientalista al Green New Deal, Nordhaus, premio Nobel per l’economia nel 2018, analizza l’insieme dei principi e delle azioni necessarie per disegnare nuove istituzioni, leggi e norme etiche, adeguate a una società globalizzata e sofisticata dal punto di vista tecnologico. In particolare, per le emissioni di carbonio e altri danni ambientali spiega come occorra garantire che i responsabili si accollino tutti i costi anziché continuare a trasmetterli ad altri, fino a coinvolgere le generazioni future. Ne emerge una visione piena di speranza sulla possibilità di salvare l’ambiente e insieme fare prosperare la nostra economia.     
Collocazione Biblioteca: 19252

Giuseppina Talamo, Migrazioni forzate per cause ambientali e cambiamenti climatici: un’analisi socio-economica, in Mondi migranti, n. 2 (2021), pp. 169-185
Nel dibattito recente, la relazione tra lo studio dei movimenti della popolazione causati da mutamenti climatici o prodotti da ragioni di tipo ambientale, ha acquisito una rinnovata centralità all’interno del mondo politico e mediatico ed è stato fatto oggetto di analisi attente da parte del mondo scientifico. In questo lavoro, si intende focalizzare l’attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori, quali quelli personali, economici, di relazioni e che l’aspetto ambientale e quello climatico possono, pertanto, essere sì la causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Con questo lavoro, si intende evidenziare un problema e dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.

IOM UN Migration, World migration report 2022, International Organization for Migration, Geneva, 2021, 522 pp.
Il Rapporto esplora dati e altre informazioni disponibili per comprendere come l’epidemia di Covid-19 abbia modificato la migrazione e la mobilità delle persone nel mondo. Inoltre affronta altre questioni riguardanti il fenomeno migratorio, come la relazione tra la pace e la migrazione, la disinformazione sulla migrazione, il contrasto alla tratta di esseri umani sulle rotte delle migrazioni e l’impatto dei cambiamenti climatici sugli spostamenti delle persone.

Marco Aime, Effetto farfalla, in lavialibera, n. 7 (2021), pp. 65-67
L’autore, antropologo, spiega il legame esistente tra i crescenti movimenti migratori e la crisi ambientale. L’aumento della temperatura media globale, lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione sono fattori ambientali che influenzano la mobilità umana direttamente o indirettamente, esacerbando altri elementi di tipo economico, sociale, politico, culturale o personale.

I NUOVI MOVIMENTI MIGRATORICristina Giudici, Catherine Wihtol de Wenden, I nuovi movimenti migratori. Il diritto alla mobilità e le politiche di accoglienza, Nuova edizione aggiornata, Franco Angeli, Milano, 2020, 197 pp.
In un mondo che sta sperimentando trasformazioni demografiche e sociali senza precedenti, 272 milioni di persone sono migranti. Si tratta di un fenomeno non nuovo, ma che vede emergere nuove categorie migratorie, quelle dei migranti ambientali, dei minori stranieri non accompagnati, dei migranti in transito, dei nuovi rifugiati. Volontarie o forzate, le nuove migrazioni sono composte da uomini e donne che vedono nell’Europa una terra di pace, di sicurezza, dove esiste un futuro per loro e per i loro figli. Il volume si propone di indagare sul ruolo delle migrazioni nell’evoluzione mondiale ed europea e sulle politiche che i Paesi europei dovranno adottare per far fronte alle nuove sfide demografiche e sociali, disegnando un quadro del fenomeno migratorio attuale e accompagnando il lettore in una riflessione sui temi della popolazione e dello sviluppo.
Collocazione Biblioteca: 18764

Autori Monica Massari … [et al.], Molti che camminano. Dossier migrazioni, in lavialibera, n. 3 (mag. – giu. 2020), pp. 20-50
Il dossier parte dalle cifre sulle migrazioni fornite dal World Migration Report dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni per il 2019, constatando che negli anni è stata resa illegale l’aspirazione stessa a cercare condizioni di vita migliori per sé e per le proprie famiglie. Seguono: un approfondimento sulle cause delle migrazioni, con un’intervista a Stephen Castles, autore di “The age of migration”, un articolo sui trafficanti, una analisi degli effetti dei cambiamenti climatici sulle migrazioni, il racconto di alcune esperienze drammatiche dei migranti ai vari confini, infine un’intervista a Emma Bonino sull’egoismo degli Stati-nazione.

Francesca Santolini, Profughi del clima. Chi sono, da dove vengono, dove andranno, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2019, 100 pp.
Migranti climatici, rifugiati ambientali, eco profughi, indignados del clima: sono tante le espressioni per definire la nuova migrazione forzata che rischia di trasformarsi nella più grave crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale. Un fenomeno in corso di cui nessuno si occupa davvero, con milioni di profughi “fantasma” per i quali nessun Paese prevede ancora uno status giuridico e il diritto d’asilo. Dalle aree più povere del pianeta intere popolazioni indifese sono costrette all’esodo man mano che le condizioni di vita diventano impossibili per catastrofi meteo-climatiche come alluvioni, siccità, aumento del livello del mare, desertificazione, mancanza d’acqua, degrado degli ecosistemi. L’autrice parla dei rischi che l’umanità corre, dei modi in cui si possono fronteggiare i nuovi problemi e dell’importanza di una efficace e urgente battaglia per il clima.
Collocazione Biblioteca: 19035

Cibo e agricoltura sostenibile

cop2301Eleonora Gnan, Sergio Pasquinelli, Agricoltura sociale e inclusione dei migranti. Riflessioni a partire da una ricerca IRS, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 53, n. 1 (2023), pp. 14-16
L’Istituto per la ricerca sociale (IRS) ha realizzato uno studio finalizzato a esplorare il fenomeno dell’agricoltura sociale quale veicolo di inclusione socio-lavorativa dei migranti, potenziali vittime di sfruttamento lavorativo e caporalato in agricoltura. Dopo una breve contestualizzazione del fenomeno in Italia, gli autori presentano alcuni dei principali risultati emersi dal lavoro di ricerca, dedicando particolare attenzione al tema della sostenibilità economica di tali pratiche.

Natalie Sclippa, Cocktail di pesticidi, in lavialibera, n. 16 (2022), pp. 52-56
Le multinazionali studiano le conseguenze delle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura. Il problema sono però i mix, che hanno effetti quasi sconosciuti su ambiente, animali ed esseri umani. Nell’articolo notizie e dati sui principali fitofarmaci e sui loro effetti.

Iolanda Rolli … [et. Al], Geografia del caporalato, Osservatorio Placido Rizzotto. FLAI-CGIL, Roma, 2022, 47 pp.
Corredato di cartine e grafici il volume illustra, regione per regione, la mappa e i flussi migratori internazionali del fenomeno del caporalato in agricoltura.

Elisa Cozzarini , Le mani sugli alpeggi, in La nuova ecologia, a. 43, n. 9 (ott. 2021), pp. 42-46
Per ottenere i fondi della Pac (politica agricola comunitaria) in Italia si è diffusa una pratica, tutt’ora in atto, nonostante le numerose inchieste, esposti, denunce e processi, con la quale grandi imprese agricole di pianura affittano terreni ad alta quota, che non vengono effettivamente destinati a pascolo, danneggiando gli allevatori montani e contribuendo a deteriorare terreni preziosi.

9788866273271_0_536_0_75A cura di Giorgio Zampetti, Angelo Gentili, Agroecologia circolare. Dal campo alla tavola. Coltivare biodiversità e innovazione, Edizioni Ambiente, Milano, 2021, 391 pp.
Da principale responsabile di molti dei più gravi squilibri ambientali del pianeta, l’agricoltura può trasformarsi in un prezioso alleato per combattere il cambiamento climatico e creare un’economia rispettosa dell’equilibrio naturale. Lo dimostrano realtà diffuse e ben radicate sul territorio italiano, custodi della tradizione ma anche capaci di rinnovarsi per affrontare con coraggio le sfide future. Attraverso i contributi di docenti universitari, professionisti del settore e le testimonianze di 30 tra le aziende italiane più innovative, il testo analizza gli aspetti fondamentali di un settore agroalimentare rispettoso dell’ambiente, capace di produrre cibo sano ed equo e che, attraverso la valorizzazione degli scarti, l’utilizzo di materiali eco-compatibili, lo sviluppo delle energie rinnovabili e di nuove tecnologie, riesce a favorire la resilienza delle comunità e a trasferire l’amore per la terra alle nuove generazioni.
Collocazione Biblioteca: 19039 

Alessandro Simonato, Per un’agricoltura al passo con la sostenibilità. La nuova PAC 2023-2027, in Aggiornamenti Sociali, a. 72, n. 11 (nov. 2021), pp. 610-618
Il sostegno e lo sviluppo del settore agroalimentare sono sempre stati al centro dell’attenzione delle istituzioni europee, che hanno destinato ingenti risorse a questo fine attraverso la Politica agricola comune (PAC). L’emergere di nuove esigenze, legate alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, ha rimesso in discussione l’impianto tradizionale e sollecitato un cambiamento non scontato.

Nora McKeon, Il vertice ONU sui sistemi alimentari e la governance globale del cibo, in gli asini, a. 11, n. 87 (mag. 2021), pp. 15-20
Le pagine riassumono il contenuto di un articolo dell’autrice pubblicato in “Development Journal”, 64, 1, 2021, dove si spiega come le multinazionali stiano cercando di controllare la produzione globale di cibo attraverso il prossimo “Food Systems Summit”, il vertice sui sistemi alimentari organizzato dall’ONU e dal World Economic Forum. Tale incontro è oggetto di critica da parte di associazioni e movimenti che denunciano come la governance globale del cibo che viene proposta si basa sul mercato libero, la tecnologia e i big data, privilegiando i profitti delle imprese rispetto alla lotta alle disuguaglianze e alla salute delle persone e del pianeta. L’articolo approfondisce le dimensioni e la storia della governance globale del cibo allo scopo di informare sull’argomento e poter influire su questo processo.

9788861944558_0_221_0_75Lorena Milani, Giulia Gozzelino, Cristina Boeris, As-Saggi interculturali. Una riflessione pedagogica sul Progetto “Le ricette del dialogo. Cibi e storie per l’intercultura e l’integrazione”, Progedit, Bari, 2020, 126 pp.
La Global Education costituisce attualmente l’ampio orizzonte in cui si inserisce la Pedagogia interculturale. I documenti del Consiglio d’Europa ne promuovono la realizzazione negli ambiti educativi del formale, non formale e informale come punto cardine dell’educazione che mira alla cittadinanza globale, alla promozione del pensiero e della mente interculturali, allo sviluppo della democrazia partecipativa e alla responsabilità verso la/le comunità e le esigenze di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il volume costituisce uno sguardo critico pedagogico sul Progetto “Le ricette del dialogo. Cibi e storie per l’intercultura e l’integrazione”, attuato in alcuni territori del Piemonte. Si tratta di un progetto che costituisce un modello di best practices al quale le autrici hanno contribuito con un monitoraggio basato sul processo di autovalutazione, cui è seguita una riflessione pedagogico-educativa.
Collocazione Biblioteca: 18686

Lucio Cavazzoni, Ripartiamo dal cibo, in lavialibera, n. 3 (mag. – giu. 2020), pp. 66-67
Nella rubrica Casa comune, l’autore, presidente di Good Land, invita a partire dal cibo per riflettere sullo sfruttamento della terra, conoscere ciò che mangiamo, passare dalle moderne filiere alla filia, cioè amicizia e affetto verso la campagna e gli animali, praticare un abitare la terra, coltivando vita prima di estrarre prodotti.

cop2009Rosanna Taberna, Progetti antispreco di recupero delle eccedenza alimentari in valle di Susa, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 50, n. 3 (estate 2020), pp. 8-11
Le esperienze descritte nell’articolo sono riconducibili alle indicazioni normative contenute nelle leggi 155/2003 e 166/2016 sulla donazione e distribuzione dei prodotti alimentari. Si tratta di progetti che si ispirano a principi di economia circolare e di welfare generativo attraverso azioni di comunità, tenendo conto delle specificità dei territori. In particolare, vengono presi in esame quattro progetti: 1) Salviamo il cibo, attivo a Susa; 2) Aggiungi un posto a tavola, attivo a Sant’Antonino di Susa; 3) Il cibo non si spreca, attivo ad Avigliana; 4) Resto…mangia, anch’esso attivo ad Avigliana.

Salvatore Ceccarelli, Stefania Grando, Seminare il futuro. Perché coltivare la biodiversità?, Giunti, Firenze ; Milano, 2019, 219 pp.
Il libro spiega l’importanza della biodiversità come bene comune da custodire, rispondendo a diverse domande sul ruolo dei semi e sul ruolo degli agricoltori nel contrasto ai cambiamenti climatici, nella difesa della sicurezza alimentare, energetica e del patrimonio ambientale. A monte del problema della salvaguardia della biodiversità si trova l’attuale sistema economico: il mercato mondiale del seme vale miliardi di dollari ed è per oltre il 50% nelle mani di poche grandi corporazioni, alcune delle quali controllano contemporaneamente il mercato multimiliardario dei pesticidi. I semi sono punto di partenza e punto di arrivo di ciò che maciniamo, trasformiamo, mangiamo, vendiamo e si trovano così al centro dei dibattiti sullo sviluppo, sul cambiamento climatico e sulla salute, rendendo cruciale per tutti noi la scelta di cosa e come coltivare. Gli autori sono rispettivamente docente universitario di genetica agraria e consulente internazionale per il miglioramento genetico vegetale, impegnata nello sviluppo in Africa e Asia.
Collocazione Biblioteca: 18833

A cura di Federica Buglioni, Cibo plurale, in Bambini, n. 8 (ott. 2019), pp. 25-56
Descrizione L’approfondimento di questo numero raccoglie una serie di articoli riguardanti contesti ed esperienze educative dove il cibo è lo spunto per creare un senso di comunità, coinvolgere le famiglie, scardinare pregiudizi, prendersi cura non solo del corpo, ma anche del pianeta. I contributi raccolti sono: “Il gioco dei plurali” di Federica Buglioni; “Nutrimento è/e relazione” di Ambra Scolari; “Il cammino degli eroi” di Francesca Lanocita; “La mensa che vale” di Claudia Paltrinieri; “Cibo e scuola” di Maria De Biase; “Il cibo è un laboratorio”; di Emanuele Breveglieri e Roberta Barzaghi.

FASHION-EXPERIENCE-VERTICALE-BLACKFRIDAY-MANI-TESE-2019Giosuè de Salvo … [et al.], Ecocidio. La crisi climatica e la sfida per la giustizia ambientale, in Manitese, a. 55, n. 494 (giu. 2019), pp. 1-15
La pubblicazione è dedicata all’emergenza ambientale a partire dalla crisi climatica. Gli articoli presentano tra l’altro il movimento Fridays for future, l’Africa come emblema del sistema economico ingiusto che produce il cambiamento climatico. Il focus Paese è dedicato al Mozambico e ai progetti di Mani Tese indirizzati alle comunità rurali di questo paese, per aumentare la consapevolezza sui temi ambientali e favorire modelli di agricoltura resiliente.

Nunzia Borelli, Giulia Corti, Investigare laccessibilità economica al cibo. Definizione di uno studio metodologico e applicazione nella città di Milano, in Sociologia urbana e rurale, a. 41, n. 119 (2019), pp. 135-155
La capacità di comprare cibo sano (foodability) è un concetto composito, che dipende da diversi fattori. Innanzitutto, è legato al livello di accessibilità economica, definito come l’accesso al cibo in relazione ai prezzi e al potere d’acquisto, poi vale la pena considerare l’accessibilità fisica in termini di vicinanza ai generi alimentari. Deve essere misurata anche la disponibilità di alimenti freschi e sani e la disponibilità di prodotti che soddisfano le preferenze di specifici gruppi di persone. Infine, ci sono le conoscenze e le competenze per conoscere e scegliere correttamente gli alimenti. L’analisi di questi aspetti è un campo di crescente interesse. Lo scopo di questo articolo è definire una metodologia per misurare l’accessibilità economica e descrivere la ricerca fatta con questo metodo nella città di Milano.

Lavoro, diritti, sfruttamento, diseguaglianze

Wolfgang Sachs ; presentazione di Giuseppe Onufrio, Ambiente e giustizia sociale. I limiti della globalizzazione, Castelvecchi, Roma, 2022, 267 pp.
In anni recenti metà della popolazione mondiale, ovvero coloro che guadagnano di più, ha causato un 93% delle emissioni di CO2, mentre l’altra metà, quella dei poveri, ne ha emesso solo il 7%; eppure sono i settori più poveri delle società – del Nord e del Sud globale – a pagare i maggiori costi della crisi climatica avendone le minori responsabilità. L’autore, – Direttore di ricerca presso il Wuppert Institut per il clima, l’ambiente e l’energia – raccoglie i contributi che ruotano attorno al rapporto tra ecologia e giustizia sociale, perché nel mondo globalizzato non esiste alcuna possibilità di definire il principio di equità senza una riforma in senso ecologico dei modelli di produzione e consumo, senza un ripensamento del mito dello sviluppo e della crescita incessanti.
Collocazione Biblioteca: 19987

downloadOsservatorio Placido Rizzotto, Flai-Cgil, Agromafie e caporalato. Sesto Rapporto, Futura, Roma, 2022, 332 pp.
Il VI Rapporto Agromafie e caporalato, curato dall’Osservatorio Placido Rizzotto/Flai Cgil, si pone ancora una volta l’obiettivo di realizzare una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento che riguardano i lavoratori e le lavoratrici della filiera agro-alimentare. Negli ultimi due anni, il contesto generale del settore ha subito stravolgimenti epocali, che ci restituiscono una delle fasi più incerte dal dopoguerra a oggi, evocando dinamiche e scenari fino a non molto tempo fa del tutto imprevedibili. È indubbio che gli effetti della pandemia e, successivamente, della guerra in Ucraina abbiano prodotto, soprattutto tra i lavoratori meno tutelati, ulteriori difficoltà e disagi. La terza sezione, con l’attività di inchiesta sociale, è centrata quest’anno su quattro casi di studio (in due regioni del Nord e due del Mezzogiorno): sono riportate la voce e le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
Collocazione Biblioteca: 84R06 (In arrivo in Biblioteca)

A cura di Emanuela Abbatecola, Davide Filippi e Marco Omizzolo, Incursioni. L’inconsistenza dei diritti. Il grave sfruttamento del lavoro migrante in Italia, in Mondi migranti,  n. 2 (2022), pp. 7-116
Viene analizzata la complessità del fenomeno del grave sfruttamento lavorativo e della sua sistematizzazione organica quale espressione propria del capitalismo contemporaneo. Nell’ articolo introduttivo gli autori propongono una nuova definizione del concetto di grave sfruttamento lavorativo, tentando di integrare approcci e sguardi che in letteratura risultano frammentati. Propongono una definizione fondata su tre dimensioni (economica, sociale-riproduttiva e ambientale) in una relazione circolare nella quale le conseguenze dell’una si ripercuotono sulle altre. Uno sfruttamento grave che non si limita all’ambito agricolo ed è quindi più corretto chiamarlo “patronato” che “caporalato”. Negli articoli successivi vengono trattati in particolare l’argomento dei ghetti rurali e della profughizzazione del lavoro bracciantile in Italia, le condizioni di vita dei migranti nel ragusano fra processi di deterritorializzazione ed ecomafie e quello delle filiere socialmente sostenibili come veicolo di emancipazione dallo sfruttamento per i braccianti immigrati. Infine l’ultimo articolo, tramite il metodo dello studio dei casi, si pone l’0biettivo di analizzare i meccanismi di esclusione che coinvolgono la manodopera migrante: situazioni di ghettizzazione e invisibilità che aumentano il rischio di sfruttamento agricolo e domestico.

UN Women, Tackling violence against women and girls in the context of climate change, UN Women, New York, 2022, 12 pp.
La violenza contro le donne e le ragazze (VAWG) e il cambiamento climatico sono due delle emergenze globali più urgenti e delle maggiori sfide di sviluppo sostenibile del nostro tempo. La VAWG è la violazione dei diritti umani più diffusa e pervasiva al mondo, che colpisce più di una donna su tre nel corso della loro vita. Il cambiamento climatico sta minacciando la sostenibilità del nostro pianeta con devastanti impatti sociali, culturali, economici, sanitari e sui diritti umani, colpendo in modo sproporzionato donne e ragazze, in particolare i gruppi più emarginati. È anche un aggravatore delle diverse forme di VAWG. La pandemia durante il COVID-19 ha esasperato l’ondata di violenza che si verifica durante crisi e disastri. Sebbene nell’ultimo decennio sia stata accresciuta l’attenzione internazionale nella comprensione e nell’affrontare le questioni di genere e clima, le intersezioni tra cambiamento climatico e VAWG hanno ricevuto molta meno attenzione. Questo documento fornisce una breve panoramica delle prove dell’impatto del cambiamento climatico sul VAWG e fornisce raccomandazioni sia per il cambiamento climatico che per il settore finale del VAWG.

9791259841292_0_536_0_75Mathew Lawrence, Laurie Laybourn-Langton, Pianeta in fiamme. Un manifesto per l’era del collasso ambientale, Armando, Roma, 2022, 288 pp.
Il volume tratta il tema della necessità di una trasformazione del nostro sistema economico, per affrontare la crisi ambientale. Secondo gli autori, la politica tradizionale non offre risposte concrete alle conseguenze dell’emergenza climatica, distribuite in modo disuguale nel pianeta. Pertanto, dobbiamo rimodellare rapidamente l’economia per creare un nuovo stile di vita che possa favorire un ambiente sano e florido per tutti. Lawrence è il fondatore dell’organizzazione britannica Common Wealth; Laybourn- Langton è ricercatrice presso l’Institute for Public Policy Research.
Collocazione Biblioteca: 19984 

Achille Rossi,  Quando l’acqua arriva in borsa, in L’altrapagina, a. 38, n. 5 (mag. 2021), pp. 27-37
L’acqua potabile scarseggia in tutto il mondo e la Camera di Commercio di Chicago quota l’acqua in Borsa, come un qualsiasi prodotto finanziario. Per la prima volta nella storia dell’uomo l’acqua è considerata una merce sottoposta alle regole di mercato e non un diritto primario alla vita. Su questo argomento, vengono proposti nel dossier i seguenti contributi: “Acqua in borsa”, intervista a Riccardo Petrella, economista di fama internazionale sostenitore di campagne per l’acqua come bene pubblico; “Un rischio non calcolato”, intervista a Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico; “O la borsa o la vita”, intervista a Alex Zanotelli, missionario comboniano, leader di battaglie civili come quella per l’acqua bene pubblico; “H2Oro”, intervista a Fabrizio De Giovanni, attore e autore teatrale; “Bene pubblico universale”, intervista al Dr. Jean-Pierre Wauquier, presidente e fondatore di H20 Sans frontières, membro dell’Agorà degli abitanti della Terra.

Achille Rossi … [et al.], L’eclissi del lavoro. Dossier, in L’altrapagina,  a. 38, n. 12 (dic. 2021), pp. 27-37
Il dossier affronta il tema dei profondi cambiamenti definiti come “economia post-umana” che utilizza l’intelligenza artificiale e permette la comunicazione tra le stesse macchine, rendendo sempre più debole e precario il lavoro umano. All’interno, si segnala l’articolo “Il lavoro centrato sull’ambiente” di Romina Tarducci.

dovvwnloadAntonio Bodini, Acqua quotata in borsa: quando tutto sarà privato saremo privati di tutto, in .eco, a. 33, n. 2 (giu. 2021), pp. 19-24
L’articolo evidenzia come il tema dell’acqua non trovi attenzione adeguata nei mezzi d’informazione, soprattutto riguardo alle modalità di gestione di questa risorsa. L’autore spiega cosa significhi la recente quotazione dell’acqua alla Borsa Merci di Chicago, ripercorre la storia della sua privatizzazione e la inserisce in un discorso più ampio su quella che definisce “finanziarizzazione della natura”, l’utilizzazione delle risorse naturali per l’accumulazione di capitale, le cui conseguenze danneggiano soprattutto i paesi più poveri. Movimenti e associazioni si stanno battendo per invertire questo processo.

Giovanni Devastato, Promuovere il benessere collettivo: il Green Social Work, in Welfare oggi, n. 4 (ott. -dic. 2020) – on line, pp. 25-28
Una compiuta Teoria della Giustizia non è riducibile ad un solo ambito circoscritto, ma riguarda contestualmente la tutela e la esigibilità di diritti sociali di cittadinanza, l’accessibilità a spazi vivibili e dignitosi e il governo degli impatti ambientali e dei cambiamenti climatici che incidono sulla qualità della vita e sulla produzione del benessere collettivo. Da qui un indifferibile ripensamento dei Servizi sociali in un’ottica ambientale e “green oriented”.

Stefania Collina … [et al.], La strategia del colibrì, in Solidea, a. 10, n. 3 (dic. 2020) – on line, pp. 4-68
193 Paesi membri dell’ONU cinque anni fa hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile e definito 17 Obiettivi da raggiungere per dare attuazione al programma. Gli obiettivi riguardano alcune delle grandi questioni sensibili dell’età contemporanea: dalla lotta alla povertà a quella per la parità di genere e l’accesso per tutti a un’istruzione di qualità; dalla promozione di uno sfruttamento meno impattante delle risorse del pianeta alla necessità di costruire società sempre più inclusive.

SDG-10-report-cover-300x425Falling through the cracks. Exposing inequalities in the EU and beyond, SDG Watch Europe, 2019, 124 pp.
Il documento è stato elaborato all’interno del progetto europeo “Make Europe Sustainable for All”, che promuove l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. ll rapporto avverte che le disuguaglianze socio-economiche e ambientali persistono e peggiorano all’interno dell’Unione Europea, nonostante l’impegno dell’Unione per “non lasciare indietro nessuno”. Il documento descrive le varie forme di disuguaglianza, sia a livello nazionale che europeo e si compone di 15 relazioni nazionali e 11 relazioni tematiche che ne esplorano le principali dimensioni, tra cui il genere, l’età, la disabilità, l’etnia e la mancanza di una fissa dimora. La parte riguardante il nostro Paese, in italiano, è scaricabile dal sito. Esso delinea un peggioramento delle disuguaglianze anche nel nostro Paese: la frammentazione sociale, le differenze regionali, il persistere della discriminazione razziale e di genere e il potere della criminalità organizzata richiedono un nuovo modello sociale equo.

Eleonora Maglia, Economia circolare per l’inclusione lavorativa, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 49, n. 2 (primavera 2019), pp. 25-28
Nell’articolo si analizza un percorso ascrivibile all’economia circolare e al welfare comunitario attivato da una cooperativa sociale onlus con l’obiettivo di creare occupazione per le persone svantaggiate tramite la raccolta e la rimessa in uso di prodotti destinati al macero, partendo dal dibattito scientifico odierno che rivela la necessità di modelli economici alternativi che tengano in considerazione il progressivo esaurimento delle risorse e le conseguenze avverse di produzioni inquinanti e impattanti sull’ambiente.

Rifiuti, ecomafie e reati ambientali

Gianluca Rossellini, La valle dei veleni, in S : il mensile siciliano d’inchiesta, a. 17, n. 138 (mar.-apr. 2022) – on line, pp. 32-41
L’inchiesta proposta riguarda la Raffineria di Milazzo (Ram), che, insieme ad altri insediamenti, è stata oggetto per anni delle battaglie di ambientalisti, cittadini e alcuni amministratori. L’azienda è stata coinvolta in molte inchieste giudiziarie, ma tutto è rimasto pressoché uguale, e non si è riuscito ad incidere sulla qualità di vita dei residenti. Due tavoli al Ministero della Transizione ecologica, per valutare, secondo alcuni indicatori, le implicazioni ambientali relative anche alla vetustà dell’impianto, potrebbero portare ad una svolta.

imagesOsservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente, Ecomafia 2022. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, Ambiente, Milano, 2022, 333 pp.
Nel 2021 sono stati accertati 30.590 reati ambientali, alla media di 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Quasi il 44% si è concentrato in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ossia nelle regioni a tradizionale insediamento mafioso. Il ciclo del cemento guida la “classifica” delle filiere illegali, con 9.490 reati, seguito da quello dei rifiuti e dagli illeciti contro la fauna. E non si parla solo di abusivismo edilizio, ma anche di opere pubbliche. Da Sud a Nord, infatti, le cosche sono saldamente inserite nella filiera illegale degli appalti, avvalendosi degli strumenti della corruzione, dell’intimidazione e del voto di scambio. Nello stesso arco di tempo, i procedimenti penali istruiti dalle procure sulla base della legge 68/2015, norma che ha introdotto gli ecoreati nel Codice Penale, sono stati 878. Il delitto in assoluto più contestato è stato quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti, anche se il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare, 497, è scattato per l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti. Sono solo alcuni dei numeri che fotografano l’impatto dell’ecomafia e della criminalità ambientale sulle risorse del nostro Paese, la qualità della vita dei cittadini, la crescita di un’economia sana e davvero sostenibile.
Collocazione Biblioteca: 15R19

Filippo Zorzi ; prefazione di Luigi Pellizzoni, La fabbrica e il quartiere. Conflitti ambientali a Brescia, Agenzia X, Milano, 2022, 159 pp.
Le città che nel secolo scorso si arricchirono grazie alla presenza delle grandi industrie oggi si trovano a fare i conti con gravi danni ambientali. Tra queste c’è Brescia, dove la zona ovest della città si è estesa gradualmente intorno alle fabbriche, fino a inglobarle. Qui si trova la Caffaro, uno stabilimento chimico che da più di un secolo costringe gli abitanti di alcuni quartieri a vivere in un territorio pesantemente contaminato. Nel tempo, quest’area ha perso la sua connotazione operaia ed è stata travolta da forme di impoverimento e abbandono, mentre più recentemente ha iniziato a fare i conti con nuovi progetti di rigenerazione, tentativi di gentrificazione, oltre che di innovazione sociale e culturale. A partire da una ricerca realizzata all’interno del sito inquinato, tra parchi e giardini contaminati, divieti, proteste, capannoni in rovina, coltivazioni sperimentali, questo libro racconta la storia dettagliata delle trasformazioni sociali e spaziali che sono seguite alla scoperta del disastro ambientale del sito Brescia-Caffaro.
Collocazione Biblioteca: 19644 

Rocco Bellantone, L’amianto continua a uccidere, in La Nuova Ecologia , a. 44, n. 4 ( apr. 2022), pp. 26-34
Il 28 aprile é la giornata mondiale delle vittime dell’amianto e a 30 anni dalla legge che l’ha messo al bando, solo il 25% è stato rimosso. Di questo passo ne avremo ancora per 75 anni. Ai quali si aggiungono i 40 di latenza del mesotelioma. A tutt’oggi non è chiaro di chi sono le competenze, poiché risultano parcellizzate tra diversi uffici e manca una visione di insieme.

downloadNicola Nurra, Plasticene. L’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra, il Saggiatore, Milano, 2022, 316 pp.
Nicola Nurra, naturalista e biologo marino, ci conduce nel Plasticene, questa nostra epoca: un momento storico in cui la plastica si è imposta come una tra le più pericolose minacce per la sopravvivenza di specie animali, piante ed ecosistemi. A partire dalle sue esperienze personali e dagli incontri fatti con scienziati che indagano lo scioglimento dei ghiacci polari e la diminuzione della corrente del Golfo, le isole di plastica galleggianti e lo sbiancamento delle barriere coralline, Narra ci introduce in modo chiaro e documentato ai preoccupanti scenari climatici di domani: a ciò che irrimediabilmente succederà se non interveniamo subito. Ma il suo è anche il racconto di chi da anni fa informazione sul tema; di chi progetta sistemi di analisi della biosfera sempre più precisi, di chi lotta politicamente per intervenire sulle emissioni inquinanti; di chi ha  deciso che vuole ancora avere un futuro.
Collocazione Biblioteca: 19946

Francesca Dalrì. Francesco Donnici, Calabria, la centrale dei misteri, in lavialibera, n. 11 (2021), pp. 58-62
L’articolo indaga sulla centrale a biomasse del Mercure, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, che è da 40 anni al centro di controversie tra chi vuole rilanciarla e chi ne chiede l’immediata chiusura. Sulla sua attività gravano infatti molti punti oscuri: dagli interessi criminali per il settore, alle accuse di scarsa trasparenza nel monitoraggio dell’inquinamento ambientale, fino ai possibili nessi con gli incendi dolosi nei boschi calabresi.

Andrea Giambartolomei ; grafica di Davide Romanelli, Un broker per tutte le organizzazioni, in lavialibera, n. 9 (2021), pp. 49-52
Quattro indagini sulle petrolmafie, condotte dal procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, hanno portato alla luce una rete di organizzazioni attive nel commercio degli idrocarburi, svelando intrecci tra imprenditori, professionisti, prestanome e mafie. Al centro della rete non si trova un boss mafioso, ma un colletto bianco, parente di camorristi.

LNE_9-21_cover_WEB_SMALLRocco Bellantone, Aspromonte ferito, in La nuova ecologia, a. 43, n. 9 (ott. 2021), pp. 34-40
L’autore affronta il tema degli incendi in Aspromonte, eccezionalmente devastanti tra luglio e agosto 2021, analizza punti di forza e debolezza degli interventi preventivi messi in atto dalle autorità centrali e individua responsabilità e comportamenti virtuosi di chi abita quel territorio.

Mauro Bossi, Il gran Rifiuto. Reati ambientali, discariche e roghi in Italia, in Aggiornamenti Sociali, a. 72, n. 3 (mar. 2021), pp. 199-203
I reati ambientali accertati in Italia sono in costante aumento. In particolare, le attività illecite legate al ciclo dei rifiuti rappresentano una minaccia per l’ambiente e la salute. Gli eco-reati investono tutta la filiera della gestione dei rifiuti: smaltimento abusivo, trattamento improprio, riciclaggio in nero ed esportazione. Lo smaltimento illegale causa l’inquinamento di numerose aree che attendono di essere bonificate. Sullo stesso argomento si segnala: “Il cantiere Bagnoli” di Vincenzo Pugliese, p. 204-207 della presente rivista.

Antonio Pergolizzi, Rifiuti, falle del sistema ed ecocriminali, in lavialibera, n. 5 (set. – ott. 2020), pp. 60-63
L’autore, esperto di temi ambientali e curatore del rapporto Ecomafia di Legambiente, fa il punto sulla “ecocriminalità”, a partire da un’operazione condotta in Toscana contro il traffico illecito di rifiuti speciali. Emerge dall’inchiesta il ruolo egemone in alcuni contesti delle mafie, integrate nel sistema economico locale, pronte a gestire, in proprio o con prestanomi, ditte di gestione dei rifiuti anche per riciclare denaro sporco. Si inseriscono con facilità in un sistema burocratico complesso e spesso inefficiente: la risposta quindi è la buona governance nel ciclo dei rifiuti.

cover_1Alessandra Dino … [et al.], Cosa cova. Mafia siciliana, in lavialibera, n. 1 (gen.- feb. 2020), pp. 21-48
Il dossier intende comprendere e descrivere l’attuale configurazione di Cosa nostra, tenendo conto delle sue dimensioni identitarie, radicate su fatti, eventi e intersezioni assolutamente unici. Gli argomenti trattati variano dalle stragi degli anni Novanta alla situazione odierna, di confusione e incertezza, alla mafia “borghese” di Trapani legata al mondo dell’imprenditoria locale, all’infiltrazione dell’antimafia trasformata in sistema di potere, alla stidda di Ragusa e Caltanissetta, alla gestione illegale del ciclo dei rifiuti, alla corruzione dilagante, alla autorappresentazione della mafia dalla musica dei neomelodici all’uso dei social.

Eurispes, Agromafie. 6° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, Minerva, Argelato (Bo), 2019, 382 pp.
Il 6° Rapporto Agromafie, elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, stima il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie a 24,5 miliardi di euro, con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno e con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale, immune alle tensioni sul commercio mondiale e alle barriere alla circolazione delle merci e dei capitali. La rete criminale si incrocia perfettamente con la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, con tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni che via via abbandonano l’abito “militare” per vestire il “doppiopetto” e il “colletto bianco”, riuscendo così a scoprire e meglio gestire i vantaggi della globalizzazione, delle nuove tecnologie, dell’economia e della finanza tanto che ormai si può parlare ragionevolmente di mafia 3.0

Lorenzo Natali, Roberto Cornelli, Cambiamento climatico e green criminology, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 48, n. 2 (2019) – on line, pp. 156-165
L’articolo propone una lettura socio-criminologica del cambiamento climatico. In una prima parte, questo fenomeno viene interpretato all’interno del campo della green criminology, una prospettiva criminologica che studia i crimini e i danni ambientali, assieme alle varie forme di (in)giustizia riguardanti la relazione tra l’uomo e l’ecosistema. Nella seconda parte del lavoro, viene evidenziata la rilevanza delle prospettive culturali e la nozione di “state-corporate crime”; vengono inoltre discusse alcune questioni epistemologiche che ruotano attorno all’idea di “general accident”. Infine, viene esplorata l’ambivalenza della relazione complessa che intercorre tra uomo e natura, al fine di promuovere nuove forme di responsabilità capaci di tener conto delle conseguenze dannose – presenti e future – del cambiamento climatico e dei fenomeni a esso connessi.

downloadEva Rigonat, Veterinaria e mafie. Raccolta di storie autobiografiche attorno alla resilienza di una professione, Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, Anghiari (AR), 2019, 107 pp.
“Veterinaria e mafie” è un libro fra inchiesta e letteratura che racconta a ragazzi e adulti la professione veterinaria, posta a tutela della sicurezza alimentare e della salute dell’uomo. Il volume è frutto di un progetto condotto dall’autrice, assieme ad alcuni colleghi veterinari, per raccontare storie che per qualcuno si trasformano in isolamento, paura, minacce, tradimenti per l’essere costretti a combattere contro chi non si fa scrupolo di cancellare i diritti delle persone. Il progetto è nato all’interno della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (LUAA) ed è patrocinato anche dal Gruppo Abele, nell’ambito delle iniziative “Storie senza dimora” e “Illuminiamo la salute”.
Collocazione Biblioteca: P0083

Lorenzo Natali, Per una green criminology. La costruzione sociale e politica del danno ambientale, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 60, n. 2 (apr.-giu. 2019), pp. 331-355
Di fronte ai problemi ambientali della contemporaneità sono necessarie nuove categorie di pensiero, per cui nell’articolo vengono introdotte alcune cornici teoriche per avvicinare i crimini e i danni ambientali secondo la prospettiva, ancora poco nota in Italia, della green criminology. Dopo una spiegazione politico-economica della disorganizzazione ecologica che considera in modo diretto il ruolo giocato dagli interessi economici nella produzione della crisi ambientale, l’attenzione si sposta sui processi di nominazione nella distruzione ecologica, per giungere infine alle possibili sinergie tra green criminology e cultural criminology.

Nuove forme dell’abitare, azioni di comunità, territorio e periferie

Marco Armiero ; Traduzione di Maria Lorenza Chiesara, L’era degli scarti.  Cronache dal Wasteocene, la discarica globale, Einaudi, Torino, 2021, 122 pp.
Questo libro propone una lettura diversa della nostra crisi socio-ecologica, invece che di Antropocene (dominio degli umani sull’intero pianeta), bisognerebbe parlare di Wasteocene, ovvero di un’epoca segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. In un viaggio tra Napoli e Agbogbloshie, in Ghana, tra fantascienza ed epidemie, l’autore, dirigente di ricerca presso il CNR, ci porta nelle viscere del Wasteocene, ma indicherà anche le esperienze di resistenza che lo stanno smantellando.

9788823023239Fabrizio Ricci, Gaetano Sateriale ; Prefazione di Alessandro Genovesi e Ivan Pedretti ; Postfazione di Pierluigi Stefanini, Ripartire dalle città. Per un futuro sostenibile dell’economia, della società, dell’ambiente, Futura, Roma, 2022, 111 pp.      
Il libro è uno strumento di analisi e proposte, ricco di dati e ben documentato, con il pregio di contenere anche spunti «pratici» che pongono il tema della rigenerazione urbana al centro di una possibile strategia politica, sindacale e contrattuale a tutto tondo. Strategia e proposte da cui pescare anche per singoli «punti», in grado di ridurre concretamente ingiustizie e disuguaglianze, ambientali e sociali, partendo dalle condizioni materiali del proprio quartiere. Analizzando gli obiettivi dell’Agenda Onu, i target da centrare entro il 2030 e il 2050 e le modalità di raggiungimento degli stessi, il libro declina il tutto alla luce dei limiti e delle potenzialità del nostro Paese. Diviso in due parti, la prima è intitolata “Contrattare città sostenibili”, la seconda “Riempire i vuoti della politica (con i pieni della società civile)”. Testo disponibile in consultazione in pdf.      
Collocazione Biblioteca: P0008

A cura di Claudia Ponti ; intervista a Elena Granata, Le città chiedono la nostra immaginazione. Al lavoro nei territori con intelligenza connettiva, in Animazione Sociale, n. 2/352 (2022), pp. 6-15
Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, nei suoi ultimi libri ha raccontato il verso vitale e generativo delle città, spesso tralasciato nella narrazione dominante, portato avanti da professionisti innovativi attenti a valorizzare nei loro progetti la specificità dei luoghi e a ricercare una sostenibilità economica e ambientale. Su questi temi si svolge l’intervista.

Emanuele Leporelli, Giovanni Santi, Abdelghani Tayyibi, Sustainable development and human well-being. Towards an ecological transition and frugal creativity for architecture. Research experiences in Morocco, in Counseling, n. 3 (nov. 2021) – on line, pp. 14-33
Uno degli obiettivi principali della società contemporanea è quello di migliorare la salute e il benessere fisico e psicologico della popolazione, soprattutto negli spazi abitativi, sia urbani che architettonici. Un approccio efficace per affrontare questo problema complesso deve necessariamente essere transdisciplinare e incorporato nella prospettiva più ampia della scienza della sostenibilità verso una transizione ecologico-frugale. Il contributo si propone di individuare i criteri di intervento per una progettazione sana ed ecologica, con particolare attenzione agli aspetti psicologici, architettonici e costruttivi, verificando tali criteri attraverso alcuni casi studio in Marocco, nella città di Marrakech, focalizzati su un design innovativo, per un corretto uso, accessibilità e gestione degli spazi.

Immagine 2023-05-05 145522A cura di LUMI in partnership con Echohitec e Key Energy, Smart & Sustainable City. Guida 2022. Soluzioni di green e digital transition e casi di successo nella Pubblica Amministrazione, Tecno, Guanzate (CO), 2021, 60 pp.
La  smart city  è un modello di città in cui si sono modificati i rapporti tra i vari soggetti (come cittadini e istituzioni) e soprattutto le dimensioni sociale, economica e ambientale con l’uso delle nuove tecnologie. La complessità di tecnologie digitali richiede conoscenza e l’utilizzo di un linguaggio comune per la raccolta e l’analisi dei dati. Le parole d’ordine sono quindi know how e interoperabilità. Oggi non si parla più soltanto di smart city, ma di nuovi modelli di città sostenibile e digitale nei quali gli enti pubblici sono impegnati verso il raggiungimento di precisi obiettivi di sostenibilità, ottimizzazione, efficienza, digitalizzazione. Gli approcci sono diversi, ma hanno in comune tre principali obiettivi: 1 – l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale; 2 – la digitalizzazione; 3 – il benessere, la salute e la sicurezza dei cittadini. In questa guida sono stati selezionati e illustrati alcuni casi guida di Pubbliche Amministrazioni e loro partner tecnologici che, attraverso politiche green e investimenti orientati allo sviluppo sostenibile e alla digital transformation, hanno raggiunto precisi obiettivi di efficienza energetica, basso impatto ambientale, utilizzo di fonti rinnovabili, utilizzo di dati per l’utilità e l’inclusione sociale, sistemi di Fabrizio Ricci, Gaetano Sateriale ; Prefazione di Alessandro Genovesi e Ivan Pedretti ; Postfazione di Pierluigi Stefaninimonitoraggio ambientale. Sul sito di Lumi si trovano anche due articoli di Laura Baronchielli su questo tema: IoT al servizio della Smart City: l’esempio di Torino e Smart Cities in Europa: 6 esempi a cui ispirarsi.

A cura di Mauro Bossi, Giovanni Teneggi, Cooperative di comunità: lavorare insieme per rigenerare territori, in Aggiornamenti Sociali, a. 72, n. 1 (gen. 2021), pp. 41-46
Nelle aree interne e periferiche, spesso trascurate dalle politiche di sviluppo, è nata l’esperienza innovativa delle cooperative di comunità: imprese, create dalle persone del posto o da chi ha scelto di vivervi in modo stabile, che investono su attività e servizi locali, coinvolgendo la popolazione e rinforzando i legami comunitari. L’autore insieme a Giovanni Teneggi, direttore generale di Confcooperative Reggio Emilia, presenta questo fenomeno, per comprendere come può cambiare il volto dei territori e dare un futuro alle aree marginali.

Rosanna Taberna, Progetti antispreco di recupero delle eccedenza alimentari in valle di Susa, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 50, n. 3 (estate 2020), pp. 8-11
Descrizione Le esperienze descritte nell’articolo sono riconducibili alle indicazioni normative contenute nelle leggi 155/2003 e 166/2016 sulla donazione e distribuzione dei prodotti alimentari. Si tratta di progetti che si ispirano a principi di economia circolare e di welfare generativo attraverso azioni di comunità, tenendo conto delle specificità dei territori. In particolare, vengono presi in esame quattro progetti: 1) Salviamo il cibo, attivo a Susa; 2) Aggiungi un posto a tavola, attivo a Sant’Antonino di Susa; 3) Il cibo non si spreca, attivo ad Avigliana; 4) Resto…mangia, anch’esso attivo ad Avigliana.

downloadIgnazio Vinci, Progettare lo sviluppo sostenibile nelle città. Temi, metodi e strumenti, Carocci, Roma, 2020, 179 pp.
Nonostante siano i luoghi più sensibili alle crisi economiche, sociali e ambientali, le città rimangono il fulcro del modello di sviluppo occidentale. In esse continuano a concentrarsi investimenti privati e attenzioni da parte delle politiche pubbliche, anche perchè si è consapevoli che nelle città andranno affrontate le principali sfide del prossimo futuro: la lotta alle diseguaglianze, le transizioni tecnologiche e produttive, il contrasto al cambiamento climatico. Il testo esplora il tema della progettazione dello sviluppo nelle città, riconoscendo il carattere plurale delle risorse e dei soggetti di cui le politiche pubbliche possono avvalersi per risolvere i conflitti in ambito urbano.
Collocazione Biblioteca: 18901

A cura di Stefano Arduini … [et al.], Casa possibile. Book story, in Vita, a. 27, n. 2 (feb. 2020), pp. 23-67
La monografia, dedicata al problema dell’abitare nell’epoca contemporanea, è suddivisa in tre capitoli: 1) Housing: cambiamo strada. Da anni il nostro Paese non ha una politica sulla casa e il risultato è che l’abitazione nelle aree più dinamiche e produttive del paese è diventata un lusso anche per il ceto medio. C’è un forte rischio di gentrificazione e dell’”effetto Londra”. 2) L’housing collaborativo. Esistono però delle alternative: l’imprenditoria sociale, l’housing sociale, il vicinato solidale, i villaggi sostenibili, il co-housing giovanile e varie altre soluzioni abitative per anziani e disabili. 3) Le nuove parole dell’housing. Da movimento green all’urbanizzazione sempre più spinta, passando per la trasformazione digitale e l’allungamento della vita, le direttrici del cambiamento contemporaneo stanno modificando le nostre città e le nostre abitazioni. Una rivoluzione che necessita di rinnovare il vocabolario. In questo capitolo si parla infatti di: habitat, ecologia, convivenza, filiera, legami e iperluoghi.

Franca Beccaria, Tamás Kállay, Impacts of urban green spaces on social and individual wellbeing. Thematic report No. 2, Unione Europea, Bruxelles, 2019
Gli spazi verdi urbani hanno un impatto rilevante sul benessere dei residenti in termini di durata e qualità della vita. Avere accesso ad ambienti naturali migliora il benessere individuale e della comunità. Gli autori riassumono i principali fattori che mettono in relazione gli spazi verdi urbani con le interazioni sociali e di conseguenza con la dimensione sociale della salute.

A cura di Maria Caterina Federici e Uliano Conti, I luoghi del possibile. Sociologia dell’abitare e del co-housing, Carocci, Roma, 2019, 149 pp.
Esito di una ricerca sul fenomeno del co-housing e sulla condivisione di spazi, beni e servizi, il libro tratta i temi delle convivenza e della riscoperta della comunità, analizzando, da una prospettiva sociologica, le caratteristiche delle città contemporanee, le trasformazioni abitative ed edilizie, la complessità del fenomeno migratorio. Gli spazi urbani sono esaminati in relazione ai mutamenti sociali e se, da una parte, alcune città italiane si distinguono per creatività e capacità d’innovazione, dall’altra molti contesti urbani sono caratterizzati da criticità sociali e degrado. In tale prospettiva, il libro considera le risposte possibili grazie alla valorizzazione del patrimonio costruito e delle culture locali.
Collocazione Biblioteca: 18616

E-book FrancoAngeliGiulia Mura, Nunzia Borrelli, Limiti e potenzialità delle azioni a contrasto dello spreco alimentare. Uno studio nei mercati rionali del Comune di Milano, in Sociologia urbana e rurale, a. 41, n. 120 (2019), pp. 149-166
L’articolo si unisce al dibattito sullo spreco alimentare, per promuovere una riflessione sull’efficacia della politica attuale e su possibili azioni future. In particolare, l’analisi si concentra sulle azioni promosse dall’amministrazione locale di Milano, particolarmente attive su questi temi, e sul loro impatto sulle percezioni e sui comportamenti dei pertinenti gruppi di cittadini. I dati confermano la tendenza a sottostimare l’impatto degli sprechi alimentari e evidenziano l’importante ruolo che le istituzioni possono svolgere nel correggere la percezione del potenziale delle pratiche di riduzione degli sprechi alimentari.

Emanuele Leporelli, Giovanni Santi, Michele Di Sivo, Dalla clinica del territorio al flourishing del territorio: psicologia della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile per nuove prospettive nel design urbano, in Counseling, n.1 (gen. 2019) – on line, pp. 1-4
Il tema dello sviluppo sostenibile dell’ambiente antropizzato interessa gli attuali interventi di trasformazione del territorio soprattutto con i massicci fenomeni di urbanizzazione diffusa che originano, troppo spesso, aree marginali e di degrado. La sensibilità progettuale deve perciò generare un ragionamento organico complessivo che tenga conto del rispetto dell’ambiente naturale, del territorio e del costruito in funzione dell’essere umano, in termini di rispondenza di cicli produttivi virtuosi, con l’ottimizzazione delle risorse, e soprattutto in modo nuovo nei confronti del benessere dell’essere umano. Un benessere nell’accezione propria e profonda, che arricchisce la visione della sostenibilità mettendola a sistema con lo sviluppo, il progresso e il rispetto dell’ambiente in funzione della salute umana e dell’ambiente. Gli autori sono docenti di architettura.

A cura di Camilla Perrone e Giancarlo Paba, Confini, movimenti, luoghi. Politiche e progetti per città e territori in transizione, Donzelli, Roma, 2019, 299 pp.
Gli insediamenti urbani e territoriali stanno attraversando un periodo turbolento di cambiamenti materiali e immateriali, morfologici e sociali, tutti segnati da una progressiva erosione dei confini fra urbano e suburbano, tra centro e periferia, tra città e campagna, nonché da una crescente differenziazione (culturale, sociale, funzionale, simbolica) del territorio ex-periferico che ha portato alla diffusione di stili di vita urbana a scala territoriale. Esistono ancora le città, secondo le modalità in cui siamo abituati tradizionalmente a definirle? Quale forma e quale metabolismo assumono i processi di urbanizzazione a scala regionale e planetaria? In che modo i cambiamenti climatici -e le ribellioni della terra- agiscono sull’immenso lavoro di costruzione dei luoghi dell’abitare? Come continuare a garantire alle popolazioni il diritto alla città, al movimento, alla coesione sociale, alla giustizia spaziale? Come estendere questi diritti a tutti gli esseri viventi, anche oltre il perimetro delle esistenze umane? Come operare una ricostruzione decente dei luoghi di vita, in un processo di transizione che sta trasformando in profondità i sistemi insediativi? Il libro raccoglie i contributi della XXI Conferenza nazionale della Società italiana degli urbanisti.

“Generazione Greta”: la partecipazione dei giovani

books.mondadoristoreCreato da Greta Thumberg, The Climate book, Mondadori, Milano, 2022, 446 pp.
Greta Thunberg ha curato The Climate Book in collaborazione con oltre 100 esperti (geofisici e matematici, oceanografi e meteorologi, ingegneri, economisti, psicologi e filosofi) in modo da fornire a tutti noi quel sapere necessario per sviluppare una comprensione profonda delle crisi del sistema climatico che cambia e con cui siamo chiamati a misurarci. Greta condivide insieme a loro le personali storie di scoperta, dimostrazione e messa a nudo del greenwashing in tutto il mondo, rivelandoci fino a che punto siamo stati tenuti all’oscuro. Questo è uno dei nostri più grandi problemi, ma anche la nostra più grande fonte di speranza. Una volta che avremo il quadro completo, saremo in grado di agire e se lo sciopero di una studentessa è stato capace di accendere una protesta globale, cosa potremmo fare collettivamente, se solo ci provassimo? The Climate Book ci dimostra che tutti noi abbiamo la responsabilità di vivere nel periodo più decisivo della storia dell’umanità e che, insieme, possiamo fare ora ciò che all’apparenza è impossibile per garantire un futuro sicuro alla vita sulla Terra.
Collocazione Biblioteca: 19986 

Istituto Giuseppe Toniolo, La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2022, Il Mulino, Bologna, 2022, 271 pp.
Il Rapporto Giovani 2022, il primo della seconda decade dell’attività dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, presenta nella prima parte i quattro fronti su cui si giocano le sorti di una ripresa che possa far leva sulle intelligenze, le energie e la vitalità delle nuove generazioni: le nuove modalità di formazione e le nuove competenze; i nuovi lavori; i nuovi nuclei familiari; le nuove forme di partecipazione sociale. Nella seconda parte si approfondiscono condizione e aspettative delle categorie alle quali il Pnrr si rivolge: oltre ai giovani, le donne, chi vive al Sud e nelle aree economicamente meno dinamiche del paese. Si aggiunge un focus sulla componente straniera, al quale il piano del governo riserva un’attenzione marginale. Oltre alle analisi comparative tra Italia e altri paesi, nella presente edizione è dedicato un approfondimento alla realtà dei giovani e alle politiche che li riguardano in uno specifico stato europeo, la Spagna.
Per quanto riguarda i temi ambientali si consulti in particolare il cap. II:  Green economy e sviluppo sostenibile.
Collocazione Biblioteca: 82R22

Mario Oscar Llanos, Giovani, ecologia e educazione, in Orientamenti pedagogici, n. 2 (apr. – giu. 2022), pp. 5-12
I governi, anche se troppo lentamente, oggi acquisiscono la coscienza della necessità della cura ambientale e di conseguenza del dovere di effettuare un’operazione diffusa di sensibilizzazione e educazione ovunque e per tutte le età, al fine di prevenire le emergenze ambientali. La sensibilità ambientalista si concentra anche sulla pace e sul miglioramento della condizione dei poveri del mondo, per volgersi al cambiamento delle prassi quotidiane dello sviluppo. L’editoriale riassume l’evolversi del movimento dei giovani a favore dell’ambiente e dell’ecologia, per concentrarsi poi sul ruolo dell’educazione ambientale che deve accompagnarlo, definendone obiettivi e scenari in cui orientarsi.

Ijerph-coverDaniela Aquadro Maran, Tatiana Begotti, Media Exposure to Climate Change, Anxiety, and Efficacy Beliefs in a Sample of Italian University Students, in International Journal of Environmental Research and Public Health, vol. 18, n. 17 (2021) – on line, pp. 1-11
La crisi climatica rappresenta una seria minaccia per la salute e il benessere delle persone. Per molti, la conoscenza del cambiamento climatico deriva dall’esposizione indiretta alle informazioni trasmesse attraverso i media. Tali contenuti possono suscitare una varietà di risposte emotive, tra cui rabbia, tristezza, disperazione, paura e senso di colpa. Preoccupazione e ansia sono risposte particolarmente comuni, solitamente denominate “ansia climatica”. Gli obiettivi principali di questo studio erano di analizzare come l’esposizione al cambiamento climatico attraverso i media si correla all’ansia climatica e all’autoefficacia individuale e collettiva e di valutare la relazione tra ansia climatica e convinzioni di efficacia. Alla ricerca hanno partecipato 312 studenti universitari italiani (di età compresa tra 18 e 26 anni), compilando un questionario anonimo. I partecipanti hanno riferito di essere stati esposti più volte alla settimana alle informazioni sui cambiamenti climatici, in particolare dai social media, dai giornali e dai programmi televisivi. Inoltre, i risultati hanno mostrato che l’attenzione prestata alle informazioni sui cambiamenti climatici non era solo positivamente correlata all’ansia climatica, ma anche all’autoefficacia individuale e collettiva.

Unicef, The Future We Want. Essere adolescenti ai tempi del COVID-19. Idee e proposte per un futuro migliore. Rapporto Novembre 2020, Unicef, Roma, 2020, 107 pp.
I giovani ripensano il futuro post COVID-19 e mettono per iscritto le loro raccomandazioni nel Manifesto “The Future We Want”, qui proposto. L’UNICEF Italia e l’Ufficio dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale (ECA), in collaborazione con diversi partner nazionali e locali, hanno chiesto a una ventina di giovani provenienti da diverse regioni del paese e rappresentanti di diverse realtà, di delineare attraverso un processo partecipativo un sondaggio online che nel mese di giugno è stato rivolto ai loro coetanei. Il sondaggio aveva come focus la soddisfazione per la propria vita, le relazioni interpersonali, il benessere economico, la sfera della scuola e del lavoro, l’ambiente e la salute. All’indagine hanno risposto oltre 2.000 giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Nel Rapporto sono riportati e commentati i risultati dell’indagine.

Xavier De Bénazé, Per un risveglio ecologico. Un “Eco-luogo” dei giovani universitari francesi, in Aggiornamenti Sociali, a. 71, n. 4 (apr. 2020), pp. 322-331
Nella campagna francese è sorto il Campus de la transition, un “eco-luogo” dove studenti universitari e giovani lavoratori sperimentano uno stile di vita sostenibile e si formano per affrontare le responsabilità professionali secondo lo stile dell’ecologia integrale.

Maria Piacente … [et al.], I movimenti giovanili e implicazioni pedagogiche, in Pedagogika.it, a. 24, n.1 (gen. – mar. 2020), pp. 5-60
È di grande attualità il tema dei nuovi movimenti giovanili ed in particolare hanno avuto grande risonanza i cortei ecologisti promossi da Greta Thunberg che hanno coinvolto e smosso le coscienze dei giovani in tutto il mondo riguardo ai temi ecologisti. Recentemente sono sorti anche altri movimenti con forte presenza giovanile, come ad esempio in Italia quello delle Sardine. Questo fenomeno sembra contraddire lo stereotipo di giovani e adolescenti rassegnati, disinteressati e “sdraiati” e costituisce per gli adulti uno spunto di riflessione pedagogica Nella prima parte del dossier troviamo cinque articoli di riflessione pedagogica sull’argomento, firmati da Giancarla Codrignani, Raffaele Mantegazza, Elena Marescotti e Franco Blezza. Nella seconda sono esposte le interviste effettuate agli studenti di tre istituti secondari superiori del Nord italia sul movimento ecologista. Chiude il dossier l’intervista a Ermes Maiolica (pseudonimo di un creatore di bufale virali), sulle “fake news” come movimento sommerso di protesta. Nel medesimo numero della rivista si trova anche l’articolo “Un villaggio per educare” (pp.98-100), a cura di Alessia Todeschini, nel quale Raffaele Crescenzo risponde a una mamma preoccupata per l’interesse per la politica della figlia adolescente.

9788804717188_0_221_0_75Greta Thunberg … [et al.], La nostra casa è in fiamme. La nostra battaglia contro il cambiamento climatico, Gedi, Roma, 2019, 233 pp.
Il libro, scritto dalla protagonista insieme alla sua famiglia, racconta la storia della giovane attivista per il clima Greta Thunberg, che ha convinto i propri familiari a cambiare vita, adottando comportamenti più rispettosi per l’ambiente e cerca ora di convincere il mondo intero.
Collocazione Biblioteca: 18699

Anna Spena … [et al.], Fattore Greta, in Vita, n. 10 (ott. 2019), pp. 23-63
La monografia esplora il movimento innescato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, per contrastare il cambiamento climatico. I vari contributi sono suddivisi in tre capitoli. Il primo, dal titolo “Non chiamateli ambientalisti”, è un’inchiesta sui ragazzi che manifestano in Italia, molti organizzati in associazioni come Fridays for Future o le comunità Laudato sì; il secondo, “Rotta verso le green city”, propone le riflessioni di alcuni urbanisti riguardo alla trasformazione dei centri urbani in città ecosostenibili; inoltre, in un’intervista, il ministro dell’ambiente Sergio Costa sostiene che le tematiche ambientali possano costituire una grande occasione per l’Italia per acquisire una leadership globale; infine, il terzo capitolo, dal titolo “Il business della sostenibilità”, mostra come le aziende siano ormai coinvolte nella sostenibilità, non solo ambientale, e come questa possa essere un fattore competitivo.

A cura di Elvira Cicognani, Forme e significati della cittadinanza attiva dei giovani, in Psicologia di Comunità, n. 1 (2019), pp. 7-110
La monografia è centrata sul tema della partecipazione e della cittadinanza attiva tra i giovani. I contributi riguardano l’evoluzione delle forme e degli stili della partecipazione, i fattori che la favoriscono o la ostacolano, gli effetti, le strategie e i metodi per promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva. Gli articoli raccolti sono i seguenti: 1) “Risvolti delle esperienze di volontariato continuativo ed episodico nei giovani italiani” di Anna Maria Meneghini, Sandro Stanzani; 2) “L’impegno per lo sviluppo sostenibile come forma di cittadinanza attiva. Uno studio esplorativo sui giovani italiani” di Carlo Pistoni et al.; 3) “Tolerance toward migrants among Italian adolescents and young adults: the role of civic and political participation” di Iana Tzankova et al.; 4) “Promoting European active citizenship: a participatory intervention towards the politicisation of youth social concerns” di Joana Cruz et al. 5) “Quality of participation in service-learning projects” di Antonella Guarino et al.

Ambiente e pandemia

downloadRosalba Altopiedi, Crisi climatica e pandemia. Il posto del pensiero critico, in Studi sulla questione criminale, a. 17, n. 1 (2022), pp. 11-33
L’articolo propone una riflessione congiunta sul clima e la crisi pandemica. Supponendo che la crisi climatica sia diretta conseguenza del modello economico capitalista basato sullo sfruttamento di risorse e persone, la pandemia è la conseguenza più chiara della dimensione globale di questa crisi. L’articolo propone una lettura criminologica di queste correlazioni nell’ottica della “green criminology”.

Bruno Latour ; traduzione di Simona Mambrini, Dove sono? Lezioni di filosofia per un pianeta che cambia, Einaudi, Torino, 2022, 176 pp.
Bruno Latour, il piú importante filosofo francese contemporaneo, partendo dalla pandemia vuole indicarci il disegno piú ampio sotteso a ciò che sta accadendo intorno a noi: il Nuovo Regime Climatico. Il suo è un appello appassionato e poetico a ripensare il piccolo spazio in cui viviamo, a percepirne la bellezza e l’unicità.

A cura di Alfredo Mela, Elena Battaglini, Concetti chiave e innovazioni teoriche della sociologia dell’ambiente e del territorio del dopo Covid-19, in Sociologia urbana e rurale, a. 44, n. 127 (2022), pp. 7-136       
Gli articoli raccolti nella monografia di questo numero sono i seguenti: 1) “Covid-19, città ambiente e territorio: verso una sociologia spazialista?” di Alfredo Mela, Elena Battaglini; 2) “Mobilità e identità multi-locali” di Matteo Colleoni, Simone Caiello; 3) “Periferie: dal gioco degli opposti all’arcipelago urbano” di Giampaolo Nuvolati; 4) “Il diritto alla cura dei beni comuni come palestra di democrazia” di Daniela Ciaffi, Emanuela Saporito; 5) “Metamorfosi urbane in tempo di pandemia: alcune riflessioni” di Antonietta Mazzette; 6) “Progetto e abitare tra monoscalarità e transcalarità. Riflessioni a margine di una crisi pandemica” di Leonardo Chiesi, Paolo Costa; 7) ” Coevoluzione: la sfida di uno sguardo sistemico” di Ilaria Beretta; 8) “Natura o tecnica? Sars-Cov-2, nuovi materialismi e critica dell’Antropocene” di Luigi Pellizzoni; 9) “Per una sociologia dell’evento spaziale” di Alfredo Mela; 10) “Territorio e metaterritorio come spazio di relazioni” di Elena Battaglini.

10393Lars Moratis,Proposing Anticipated Solastalgia as a New Concept on the Human-Ecosystem Health Nexus, in  EcoHealth, n. 18 (2021) – on line, pp. 411-413       
Oltre a rappresentare se stessa come una crisi sanitaria immediata, la pandemia di COVID-19 si è trasformata in una miriade di crisi, in particolare una crisi economica, che ha comportato un temporaneo ripristino ambientale, come sottoprodotto della decelerazione dell’attività economica. Tuttavia, la natura temporanea di questo ripristino sembra evidente e presto i livelli di inquinamento atmosferico supereranno ancora i livelli registrati prima della pandemia . È noto da tempo che gli esseri umani reagiscono allo stato del loro ambiente in cui vivono. Tra le concettualizzazioni più popolari delle emozioni della Terra c’è la solastalgia, un concetto sviluppato intorno al 2003 che descrive una forma specifica di malinconia connessa all’intensa desolazione dovuta allo stato percepito negativamente del proprio ambiente domestico. L’episodio in corso, o pausa dell’Antropocene, può dar luogo all’identificazione di una variante della solastalgia, ovvero la solastalgia anticipata, che non riguarda solo l’esperienza vissuta di ripristino ambientale e i sentimenti di angoscia che l’accompagnano come risultato di aspettative riguardo al futuro, ma anche l’anticipazione di esperienze di degrado ambientale come risultato di un ravvivato apparato economico.

Giuseppe De Marzo, Radical choc. Diritto alla salute, collasso climatico e biodiversità, Castelvecchi, Roma, 2020, 75 pp.
Nonostante le barriere innalzate in ogni parte del mondo negli ultimi anni, il virus che ha causato l’epidemia di Covid-19 ha oltrepassato confini e muri con gran velocità. Si è parlato di «nemico invisibile», di «guerra», nascondendo, secondo l’autore, l’origine del problema e le responsabilità che ne derivano. Infatti, da molti anni si parla della minaccia di nuovi virus, conseguenze dirette del collasso climatico e della perdita di biodiversità. L’autore riflette sulle incapacità delle vecchie basi scientifiche e filosofiche, su cui poggia la modernità, di affrontare le grandi sfide di questo tempo: l’insostenibilità sociale, ambientale ed ecologica del liberismo.
Collocazione Biblioteca: 19044

Telmo Pievani … [et al.], Pronti per la rievoluzione? Umanità e natura, in lavialibera, n. 4 (lug. – ago. 2020), pp. 22-50
Il dossier è preceduto da un articolo di Giuseppe Di Marzo, coordinatore nazionale Rete Numeri Pari, “Noi siamo la Terra: impattare meno non basta” (p. 14). Il dossier si apre con un intervento di Telmo Pievani, autore di “La Terra dopo di noi”, sull’impatto dell’azione umana sulla Terra; segue un’intervista all’epidemiologo Paolo Vineis, che mette in relazione i cambiamenti climatici con il diffondersi delle epidemie. Seguono articoli sul diritto della Natura, sul”femminismo che salverà il pianeta”, sulle riserve di acqua, sul rischio desertificazione, oggi presente anche per il 10% del territorio italiano, sull’impatto sull’ambiente delle prossime Olimpiadi di Cortina, su Venezia rimasta senza turisti dopo il lockdown.

dopoMarco Aime … [et al.], Dopo il virus. Cambiare davvero, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2020, 150 pp.
Il libro raccoglie il contributo di diversi autori che cercano, ognuno sui suoi temi di studio e con le sue competenze, di riflettere sul cambiamento imposto alla nostra società dal drammatico impatto con l’epidemia di Covid-19 e dalle conseguenti restrizioni alla nostra vita personale e sociale.
Collocazione Biblioteca: P0048

Pierluigi Sullo, Covid-19, non torniamo alla normalità. La normalità è il problema, in Il Manifesto, (apr. 2020) – on line, pp. 1-15
Il nostro attuale stile di vita rischia di scatenare devastazioni drammatiche, come quelle che stiamo vivendo in questo periodo. La normalità a cui siamo stati abituati è il problema, il sistema capitalista ha portato allo sfruttamento sfrenato della terra e della vita animale, alla distruzione di ecosistemi, alla diffusione di nuove zoonosi. È necessaria, dunque, una profonda riforma della società e del sistema in cui viviamo. Traduzione da: Ángel Luis Lara, Causalidad de la pandemia, cualidad de la catástrofe.

Vernon J. Lee … [et al.], Epidemic preparedness in urban settings: new challenges and opportunities, in The Lancet, n.5 (mar. 2020) – on line, pp. 527-529
Negli ultimi decenni sono comparse molte malattie infettive di crescente portata e intensità quali: il virus di Ebola, la SARS, l’influenza aviaria, la MERS e infine la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) apparsa recentemente. L’insorgenza di queste malattie ha provocato conseguenze socio-economiche di vasto raggio, fra cui la perdita di vite e l’interruzione dei viaggi e dei commerci. E’ stato ipotizzato che la rapida urbanizzazione che invade ambienti naturali e causa incontri più ravvicinati con la fauna selvatica, gli allevamenti intensivi e la scarsa igiene dei mercati alimentari, forniscano occasioni di contagi zoonotici. Per affrontare queste epidemie appare di particolare importanza assicurare una migliore preparazione nei grandi centri urbani che rischiano di diventare pericolosi veicoli di trasmissione verso il mondo. Tuttavia, gli ambienti urbani offrono anche nuove opportunità, quali assicurare l’impegno dei leader locali e rafforzare le reti della sanità pubblica per prevenire, individuare e rispondere precocemente alle minacce della malattia. Sfide e opportunità per la prevenzione delle epidemie nei grandi centri urbani sono riassunte in una tabella.

41K18XUmGrL._SX350_BO1,204,203,200_Luca Mercalli, Daniele Pepino. La Terra sfregiata. Conversazioni su vero e falso ambientalismo, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2020, 89 pp.
Luca Mercalli, meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico, è intervistato da Daniele Pepino, editorialista e militante noTav. Le domande riguardano l’intreccio tra pandemia di coronavirus e crisi ambientale, mutamenti climatici, negazionismi, falsi ambientalismi, grandi opere e consumi. Ne emerge che la nostra sopravvivenza sul pianeta richiede una svolta radicale e immediata nelle politiche e nei comportamenti, che segua i consigli della scienza.
Collocazione Biblioteca: 18668

Sergio Gatti, Il cigno nero, il cigno verde e il cigno rosso, in Vita, a. 27, n. 2 (feb. 2020), pp. 19-20
Descrizione Con “cigno nero”, l’espressione coniata da Nassi nel 2007, vengono definiti in economia gli choc economico finanziari. La Banca dei regolamenti internazionali (Bis) ha introdotto l’espressione “cigno verde” per indicare i disastri naturali che avvengono per via dei cambiamenti climatici. L’autore usa il termine di “cigno rosso” per indicare la crisi determinata dal Covid-19. L’articolo paventa che ci siano in futuro ancora altri “cigni” di cui preoccuparsi perché capaci di influire in modo disastroso sullo scenario ambientale, geo-politico ed economico. Fondamentale è quindi investire in servizi, educazione e cooperazione e Milani tempo, prendersi cura della natura” (citando papa Francesco).

Sitografia

Agenzia Europea per l’Ambiente
Agenzia per la Coesione Territoriale – Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Associazione Società INformazione Onlus – Diritti Globali
Associazione per la Decrescita
ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Casa Comune A.P.S.
CeSPI – Centro Studi di Politica Internazionale
Chiesa Cattolica – Enciclica “Laudato sii”
Copernicus – European State of the Climate
Eco Health Alliance
Economia Solidale Circolare
European Commission – Environment
European Environment Agency
FOCSIV – Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione
Food Systems Summit
Fridays for Future
Fridays for Future Italia
IFSW – International Federation of Social  Workers – IFSW Climate Justice Program
IPCC – The Intergovernmental Panel on Climate Change
ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Lancet – The 2022 Global Report of the Lancet Countdown
LUMI
Manitese
M.I.R. – Movimento Internazionale della Riconciliazione – La colomba e il ramoscello
Osservatorio Placido Rizzotto – Rapporto Agromafie e Caporalato
SDG Watch Europe
Slow Food
SNPA – Sistema Nazionale per la Protezione per l’Ambiente
United Nations – Sustainable Development Goals
Unicef Italia : clima e ambiente
WMO – World Meteorological Organization

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