Francesca Mineo, Nessuno è perfetto, ma l’amore sì. Adozione e bisogni speciali, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2023, 139 pp.
Bambini, adolescenti: sono loro i figli che travolgono di gioia le famiglie dopo un viaggio lungo e carico di solitudini e sofferenze. Questa è l’adozione: diventare genitori, accogliere questi bambini con le loro complessità, compresi i cosiddetti “special needs”, quei bisogni speciali definiti dalle regole internazionali. L’esperienza dell’autrice e il parere di esperti si fondono in un percorso di crescita e consapevolezza giungendo alla conclusione che le adozioni oggi richiedono ai genitori qualche risorsa in più.
Collocazione Biblioteca: 20552
A cura di Sarah Miragoli … [et al.], Incidenze e caratteristiche dei minori accolti in Strutture Residenziali in Regione Lombardia, in Maltrattamento e abuso all’infanzia, vol. 25, n.3 (nov.2023), pp. 67-83
La normativa italiana e le politiche di welfare rivolte ai minori mostrano un interesse crescente per i bambini/adolescenti che sono stati allontanati dalle loro famiglie. Tra i servizi che sono reputati risorse nel percorso di presa in carico dei minori vi sono le Strutture Residenziali suddivise in Comunità Educative, Comunità Familiari e Alloggi per l’Autonomia. In questo articolo troviamo un’analisi delle caratteristiche dei minori, le ragioni del loro allontanamento dalle rispettive famiglie e la durata del percorso all’interno delle strutture.
Cristina Maggia … [et al.], Social work e minori, in Lavoro sociale, vol.23, n. 3 (giu.2023), pp. 17-31
Il focus raccoglie tre articoli riguardanti il lavoro sociale con i minori: 1) “La riforma Cartabia sul processo civile” di Cristina Maggia, presidente del Tribunale dei Minorenni di Brescia, la quale espone le proprie riflessioni critiche sul futuro della giustizia minorile in Italia; 2) “L’affido culturale” di Ivan Esposito, operatore sociale, che descrive un progetto sperimentale di contrasto alla povertà educativa; 3) “L’allontanamento dei minori dalle famiglie” di Camilla Landi, ricercatrice, che tratta il tema delle relazioni nei casi di allontanamento di un bambino dalla famiglia di origine.
Camilla Landi, Daniela Malvestiti, L’allontanamento del minore, passo dopo passo. Metodo e strumenti operativi, Erickson, Trento, 2023, 157 pp.
L’allontanamento di un/a minore dalla famiglia d’origine è una soluzione dolorosa ed estrema, che incide profondamente e in maniera irreversibile sull’esistenza delle persone coinvolte. Compito del professionista della child protection è concepirlo e gestirlo non come uno strappo, ma come una tappa del più ampio progetto di trasformazione e rinnovamento del mondo di relazioni che circonda e sostiene il bambino o la bambina e la sua famiglia. In una prospettiva relazionale, l’allontanamento può consentire di accrescere le risorse di cura, includendo nella rete di fronteggiamento tutti coloro che siano disponibili a dare il loro contributo in vista del benessere del minore. In questo libro si propone un percorso di riflessione, articolato in quattro passi, che ripercorre le fasi della pianificazione e dell’attuazione dell’allontanamento, dalla difficile decisione di intervenire al trasferimento nel nuovo contesto di vita. Ciascun passo presenta, oltre a un inquadramento teorico e metodologico, approfondimenti e suggerimenti pratici, testimonianze, strumenti operativi ed esercizi di autoriflessione, utili all’operatore impegnato nell’aiuto a famiglie in difficoltà per costruire l’intervento in maniera relazionale e congiunta, ponendosi innanzitutto in ascolto delle voci dei protagonisti.
Collocazione Biblioteca: 20455
A cura di Carla Garlatti … [et al.], Affidamento e adozione: a quarant’anni dalla legge 184/1983, in Minorigiustizia, n. 2 (2023), pp. 15-205
La monografia sulla legge del 4 maggio 1983 n. 184 raccoglie diversi contributi che mostrano come essa delinei un progetto sociale e legale di protezione dei minori ancora valido. L’affidamento familiare risulta la parte della legge con maggiore potenzialità, essendo oggi non sempre adeguatamente attuata, ad esempio con i minori stranieri non accompagnati. I contributi sottolineano come occorrano interventi strutturali e risorse adeguate. Le questioni affrontate negli articoli proposti sono: 1) L’affidamento familiare e gli affidi “altri”; 2) L’adozione piena tra la legge e i giudici; 3) L’adozione mite: opportunità o rischio per lo sviluppo del minore?; 4) L’adozione aperta alla luce della sentenza n. 183/2023 della Corte costituzionale; 5) Il ruolo dell’associazionismo. Nel medesimo numero della rivista si trova anche l’articolo a cura di Joëlle Long, La Corte costituzionale dice sì alle adozioni aperte, se “gravi motivi” inducono a ritenere pregiudizievole per il minorenne recidere la relazione socio-affettiva con la famiglia di origine, pp. 206-223
A cura di Franca Olivetti Manoukian … [et al.], Interrogarsi sulla responsabilità: assunzione o fuga?, in Minorigiustizia, n. 1 (2023) , pp. 13-209
Il fascicolo è dedicato al tema della responsabilità, a partire dal frequente evitamento di un processo di assunzione personale della responsabilità, magari seguendo alla lettera norme e protocolli che stabiliscono cosa fare in ogni caso esemplificabile. Quattro le sezioni del dossier: 1. La responsabilità; 2. Le responsabilità (del giudice, degli avvocati, dei consulenti tecnici familiari, dei servizi sociali…); 3. La responsabilità genitoriale: essere genitori, diventare genitori; 4. La responsabilità dei minori.
A cura di Alessandro Sicora, Silvia Fargion, Costruzioni di genitorialità su terreni incerti. Quale ruolo per il servizio sociale?, Il Mulino, Bologna, 2023, 223 pp.
Frutto di una ricerca innovativa che ha esplorato il tema della costruzione della genitorialità in circostanze complesse – separazioni conflittuali, povertà, migrazioni forzate, appartenenza a minoranze sessuali o di genere – il volume raccoglie le voci di genitori e assistenti sociali per tracciare un inedito quadro delle rappresentazioni e delle modalità d’aiuto più frequenti. Quanto emerge consente di fornire ai professionisti dell’aiuto nuovi elementi di conoscenza e di riflessione per valutare con maggiore efficacia le situazioni incontrate nella pratica di lavoro quotidiana e intervenire su di esse. Proponendo contenuti e interrogativi in maniera riflessiva e non prescrittiva, gli autori hanno evidenziato alcuni percorsi di senso trasversali ai campi studiati e sviluppati attorno ad alcune questioni chiave per costruire relazioni di aiuto efficaci: gli stereotipi come ostacolo alla comprensione della specificità delle situazioni di genitorialità, il riconoscimento dell’altro nella relazione, il concetto di posizionamento per comprendere il lavoro genitoriale in situazioni di instabilità, l’unicità della persona-utente e le pratiche anti-oppressive nel servizio sociale. Sul tema si veda anche il testo di Mariano Iavarone, Genitorialità positiva. Le basi psicosociali per stimolare resilienza e prevenire esperienze sfavorevoli infantili, Città nuova, Roma, 2023, 189 pp. (Coll. Bibl.: 20554).
Collocazione Biblioteca: 20591
Giuseppe Ciccone, L’affido omoculturale dei minori stranieri non accompagnati. Un confronto tra il sistema olandese e quello italiano, Tau, Todi, 2023, 86 pp.
Il libro intende approfondire il fenomeno dell’affido omoculturale dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) e le sue caratteristiche. In particolare, si sofferma sul caso italiano e olandese, dove gli enti locali hanno svolto un ruolo fondamentale nell’accoglienza e nell’integrazione dei MSNA nelle loro aree territoriali. Attraverso lo studio di articoli scientifici, la raccolta e l’analisi di dati è stato possibile approfondire l’istituto dell’affido omoculturale, le sue origini e le sue applicazioni sia in Olanda che in Italia. Inoltre sono state effettuate interviste a organizzazioni ed enti che lo hanno sperimentato, evidenziando diverse modalità di applicazione in diversi contesti, difficoltà e percentuali di successo. Lo studio prende in considerazioni sia le esperienze di successo che i fallimenti, per sottolineare che a priori non è possibile standardizzare un modello di affido, ma il contesto, la storia migratoria del minore e la famiglia affidataria devono essere sempre presi in considerazione.
Collocazione Biblioteca: 20543
Rosa Rosnati, Raffaella Iafrate, Psicologia dell’adozione e dell’affido familiare, Vita e Pensiero, Milano, 2023, 375 pp.
Siamo tutti figli, tutti generati dentro una storia intergenerazionale e sociale, tutti siamo in grado di capire cosa significa generatività, in virtù di questa condizione umana per eccellenza. Ma ci sono storie di vita in cui la dinamica della generatività subisce degli intoppi e delle fratture, storie in cui il percorso è tortuoso, a meandri: storie in cui il diritto di diventare “persona” è seriamente minacciato. La sfida che questo volume vuole affrontare è quella di rintracciare gli aspetti comuni, pur nella consapevolezza delle differenze, della molteplicità di sfumature specifiche e della complessità delle variabili individuali, familiari, sociali e culturali in gioco. A chi intende avventurarsi su questi temi sono richieste competenze e conoscenze scientificamente fondate e un’ampia prospettiva di tipo multidisciplinare, inserite in un quadro teorico ben delineato. Il libro, pertanto, si rivolge a studenti, studiosi e ricercatori, ma anche ai professionisti, quali psicologi e assistenti sociali, così come a medici, avvocati, magistrati, educatori e, non da ultimo, alle famiglie accoglienti e a tutti coloro che si occupano di affido e adozione e che desiderano approfondire il tema dell’accoglienza familiare.
Collocazione Biblioteca: 20410
Gabriele Tomei, Developmental outcome monitoring and evaluation (dome). Un modello riflessivo di progettazione e valutazione per il contrasto della povertà educativa minorile, Franco Angeli, Milano, 2023, 198 pp.
L’autore, Professore di Sociologia all’Università di Pisa, ci dice che un destino infausto minaccia il futuro dei minori che vivono in famiglie deprivate, isolati rispetto ai centri urbani e ai loro servizi: non dispongono di una rete di supporto né di un accompagnamento educativo adeguato, non ricevono stimoli a frequentare le scuole con continuità e profitto né hanno alcuna possibilità di partecipare ad attività sportive, fare viaggi, avvicinarsi al mondo della cultura attraverso una mostra, un concerto o uno spettacolo. Questa pluralità di mancanze è stata recentemente definita ‘povertà educativa minorile’ e nel nostro paese ha raggiunto un’intensità e una diffusione emergenziale. Per contrastarla si stanno dunque mobilitando una serie di nuove progettualità e alleanze territoriali tra scuole, istituzioni locali ed enti di terzo settore, tutte finalizzate a offrire ai minorenni contesti, percorsi e stimoli per la maturazione di competenze cognitive e non cognitive e per la sperimentazione di esperienze socioaffettive e relazionali positive che possano dare loro gli strumenti per uscire dalla trappola dell’impoverimento. Il volume propone una procedura da utilizzare come riferimento per la ideazione, il monitoraggio e la valutazione di questi progetti, il cui nome (Developmental Outcome Monitoring and Evaluation – DOME) rappresenta la sfida di un modello che sia partecipativo, metodologicamente pluralista e focalizzato sulla rilevazione degli outcome trasformativi dei contesti, delle organizzazioni e delle persone.
Collocazione Biblioteca: 20593
Maria Luisa Raineri, Il lavoro sociale antioppressivo nella tutela dei minori, in Lavoro sociale, vol. 22, supplemento al n. 6 (dic. 2022) – on line, pp. 61-73
A differenza di quanto avviene a livello internazionale, il tema del contrasto all’oppressione è relativamente recente e non molto conosciuto nel servizio sociale italiano. Per contribuire a colmare questa lacuna, l’articolo propone alcune considerazioni introduttive riguardo alla prospettiva dell’anti-oppressive social work nell’ambito della tutela dei minori. Il testo esamina anzitutto in che cosa consiste l’oppressione e ne riprende le principali categorie, evidenziando cosa hanno a che fare con il lavoro sociale nella tutela dei minori. Nella seconda parte, basandosi su un classico ordinamento delle diverse forme di potere, l’autrice esorta gli operatori sociali a riconoscere il proprio potere, a metterne a fuoco le dimensioni e le potenzialità e ad agire con interventi di contrasto.
A cura di Isabella Crespi, Salvatore Monaco, Nuove riflessività nei rapporti tra generi, famiglie e società, in Sicurezza e scienze sociali, n. A. 10, n. 3 (set.-dic. 2022), pp. 7-184
Questo numero monografico si propone di offrire in maniera critica e attualizzata alcuni spunti di riflessione su una questione non semplice: la relazione tra riflessività e genere, con il fine di comprendere quale contributo può offrire la capacità riflessiva, sociologicamente intesa, alla comprensione dei processi di costruzione sociale delle diverse identità. I temi trattati spaziano dalla famiglia al mondo del lavoro, dalla rappresentanza politica alla vita quotidiana, dalla comunicazione ai diritti di cittadinanza. Il numero include inoltre una sezione Focus dal titolo “Costruire la genitorialità in condizioni di incertezza”, in cui vengono presentate alcune riflessioni originate da un progetto che esplora i modi in cui diversi soggetti responsabili della cura e dell’educazione dei bambini rappresentano la genitorialità in situazioni di complessità.
Barbara Friia, Francesca Di Cesare; prefazione di Guido Veronese, Famiglie in crisi. Verso una cultura del legame mentale in Comunità educativa e Spazio Neutro, Mimesis, Milano ; Udine, 2022, 134 pp.
Il libro promuove un diverso modo di pensare il lavoro con le famiglie all’interno delle Comunità educative e dei Servizi per il diritto di visita e di relazione. Partendo dalle loro esperienze sul campo, le autrici raccontano l’ideazione e la sperimentazione del metodo dell’Estensione della Consultazione Partecipata. Il recupero dell’approccio valliniano, nella struttura e nell’impianto, permette di valorizzarne lo sfondo culturale – la concezione del bambino, la sua sensibilità, la cultura del legame mentale – sottolineando al contempo la valenza politica dei servizi educativi e socio-educativi.
Collocazione Biblioteca: 20532
Elisa Comandini, Inediti profili di caregiving: quando l’età nella cura fa la differenza, in Welfare oggi, n. 3 (lug.-set. 2022), pp. 27-32
Il caregiving si manifesta in plurime forme, caratterizzate da elementi tipici della particolare diade assistito/assistente e ciascuna di esse presenta delle specificità. L’articolo approfondisce il caso in cui a prendersi cura di un parente bisognoso sia uno young caregiver e analizza le sue reazioni alle responsabilità di cura e i conseguenti cambiamenti dello stile di vita. Sull’argomento si consulti anche la prima parte dell’articolo di Paola Limongelli, Supportare i giovani caregiver, Prima parte: come comunicare il proprio ruolo di operatore e avvicinarsi alla famiglia, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 3 (giu. 2022), pp. 52-54 e nel numero 04 della rivista (pp. 52-53) la seconda parte, dove si spiega “come progettare interventi di aiuto partecipativi per “young caregiver“.
Cristina Solera, Family Act: una “rivoluzione” nelle politiche familiari italiane?, in Politiche Sociali, a. 9, n. 2 (mag.-ago. 2022), pp. 333-338
L’articolo presenta e commenta il Family Act, recentemente approvato dal Parlamento italiano, che rappresenta un’importante novità nel panorama del welfare italiano: migliora i congedi di paternità, maternità e parentali; sostiene i genitori nei costi dei servizi per l’infanzia, delle attività sportive e culturali; incentiva lo smart working e l’orario flessibile; sostiene, infine, l’autonomia abitativa delle giovani coppie.
Sabina Curti, Silvia Fornari, Elisa Moroni, Sociologia della povertà educativa. Concetti, metodi, politiche e pratiche, Meltemi, Milano, 2022, 158 pp.
Il volume, in un’ottica sociologica e comparativa, intende fare il punto sui concetti, i metodi, le politiche e le pratiche messe in campo per affrontare il difficile rapporto tra educazione e disuguaglianze sociali. La riflessione teorica sviluppata dalle autrici prende le mosse da un progetto di ricerca-azione sulla lotta alla povertà educativa ed è rivolta a chi se ne occupa per motivi di studio e professionale. Il testo è corredato di schede, note critiche e glossari, così da poter offrire al lettore tutti gli strumenti utili dal punto di vista concreto-operativo tanto sul piano socio-educativo quanto su quello politico-economico.
Collocazione Biblioteca: 20180
Joëlle Long … [et al.], Uguali e diversi. Infanzia e adolescenza di fronte alla disabilità, in Minorigiustizia, n. 4 (2021), pp. 5-156
La monografia raccoglie vari interventi incentrati sui problemi e bisogni di minori e adolescenti disabili e sul difficile percorso di attuazione dei diritti a loro riconosciuti. La trattazione si divide in tre parti: la prima è incentrata sui diritti dei giovani disabili in vari ambiti; la seconda tratta delle figure di supporto e gli interventi attorno ai ragazzi disabili e alle loro famiglie; la terza è incentrata sul tema della genitorialità.
Liliana Dell’Osso, Primo Lorenzi, Il segno di Medea. Il lato oscuro della genitorialità, ETS, Pisa, 2022, 142 pp.
Può la vicenda mitologica di Medea costituire un punto di riferimento per affrontare un delitto come il figlicidio? Possiamo riconoscere un “segno di Medea” in tante vicende che ritroviamo nella cronaca? È il progetto dei due autori, psichiatri, che usano il mito come un paradigma con cui illuminare storie giornalmente riportate dai media. La vita di coppia e il suo legame con la genitorialità costituiscono il focus del saggio: la sua costruzione, i suoi scacchi, gli esiti clinici fino alle possibili declinazioni criminali. Si parla di Sindrome di Medea, di Sindrome da Alienazione Genitoriale, di Sindrome della Memoria Recuperata, di Complesso di Medea. Viene anche evidenziato come molti casi non mostrino una esclusività di genere. Infine, emerge il sottile filo che unisce tali comportamenti con le espressioni più alte della oblatività genitoriale.
Collocazione Biblioteca: 19775
Caterina Nania, Progetto portami a casa: domiciliarità, cura e comunità al servizio dei bambini disabili, in Welfare oggi, n. 2 (apr.-giu. 2022), pp. 35-41
L’articolo racconta e illustra il progetto “Portami a casa”, avviato grazie all’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, il comune di Torino e l’Azienda Ospedaliera Città della salute e della Scienza di Torino. Destinatari del progetto sono neonati malati o disabili non riconosciuti alla nascita, bambini disabili che vivono in famiglie trascuranti o maltrattanti, bambini o adolescenti disabili le cui famiglie chiedono aiuto perché in difficoltà nella gestione quotidiana.
Guido Crocetti, Alessandra Stegher ; contributo di Annalisa Biganello, Delusione e trauma nell’ambiente culla. Abusi e maltrattamenti sul Sé nascente. I segnali di allarme, Armando, Roma, 2022, 252 pp.
Qual è il rapporto tra il bambino appena nato e la coppiamadre? Quali le conseguenze dell’abuso o del maltrattamento sul neonato nell’ambiente culla? Quali i segnali di allarme agiti dal neonato e conseguenti ai traumi subiti? Quali i segnali di allarme specifici dell’Autismo e quali quelli del Ritardo Evolutivo Grave? Quali quelli del Deficit di Attenzione Iperattività e quali quelli del Disordine di Somatizzazione? In che cosa si differenziano? Queste domande cercano risposte nel testo, anche attraverso due semplificazioni cliniche. Gli autori sono psicologi e psicoterapeuti.
Collocazione Biblioteca: 20525
Sarah Miragoli … [et al.], Testimonianza infantile e Child Sexual Abuse: ricerca e pratica, in Maltrattamento e abuso all’infanzia, vol. 24, n. 1 (mar. 2022), pp. 7-68
La monografia è focalizzata sulla testimonianza infantile in caso di abuso sessuale, sia prendendo in considerazione le indicazioni della ricerca sulla psicologia dello sviluppo e del trauma, sia traendo spunto da casi reali di abuso sessuale a danno di minorenni, dibattuti all’interno dei Tribunali. Gli articoli raccolti sono: 1) “Narrative coherence and emotion regulation in children exposed to Adverse Childhood Experience” di Eleonora Bartoli; 2) “Completezza e coerenza narrativa in bambini sessualmente abusati: il ruolo dell’età e del PTSD” di Sarah Miragoli, Vittoria Badino, Elena Camisasca; 3) “Dire l’indicibile. I presupposti necessari alle verifiche di attendibilità e credibilità nei casi di violenza sessuale infantile” di Laura De Rui.
A cura di Deny Menghini, Serena Tomassetti, Parent Training oltre la diagnosi. Il metodo ReTe per aiutare i genitori di bambini in difficoltà, Erickson, Trento, 2022, 263 pp.
Il manuale proposto fornisce indicazioni e strategie per aiutare i genitori a lavorare sui comportamenti disfunzionali che possono presentarsi anche nel bambino a sviluppo tipico, e tecniche di modificazione comportamentale per favorire comportamenti più positivi. Propone programmi di Parent Training versatili, fornisce strategie di intervento su misura capaci di adattarsi ai bisogni del singolo bambino, alla specifica relazione genitore-bambino, alle caratteristiche peculiari di ciascun componente della famiglia in una particolare fase evolutiva e alla natura specifica del problema. Il manuale si pone le seguenti finalità: permettere al clinico una consultazione pratica e veloce nel momento in cui alcuni comportamenti-problema del bambino si presentano; fornire strategie anche quando non vengono soddisfatti i criteri per una specifica diagnosi, ma sono presenti comunque comportamenti-problema di difficile gestione; fornire strategie anche quando la diagnosi primaria non prevede un intervento di Parent Training ma è necessario comunque intervenire sui comportamenti-problema.
Collocazione Biblioteca: 19736
Lore Lorenzi … [et al.], Il Codice Rosa: un nuovo modello di presa in carico per le vittime di violenza. L’esperienza in Toscana, in Rassegna Italiana di Criminologia, a. 16, n. 1 (2022) – on line, pp. 24-37
La violenza di genere è un fenomeno la cui dimensione effettiva purtroppo ancora non emerge nella sua reale entità: nonostante la grande attenzione su di essa a livello internazionale e nazionale i dati disponibili risultano essere ancora parziali a causa sia di un ampio “sommerso”, sia per la difficoltà nel comparare dati e studi poco esaustivi. In questa ottica si inserisce il grande lavoro delle reti locali antiviolenza, delle istituzioni e delle associazioni che hanno moltiplicato i loro sforzi cercando di dare risposte concrete ai bisogni e offrendo nuove modalità di erogazione dei servizi. Di particolare rilevanza è il ruolo svolto sul versante sanitario dal modello “Codice Rosa” che, partendo dall’esperienza nella Regione Toscana, si è posto l’obiettivo di un serio ed efficace contrasto alla violenza di genere e come nuovo modello di presa in carico delle vittime. Tale rete attraverso il “Percorso Donna Codice Rosa” attiva un intervento specifico, diretto e tempestivo all’interno dei Pronto Soccorso, che si sviluppa poi in maniera coordinata attraverso le varie reti territoriali.
Corina Giacomello, Children whose parents use drugs. Promising practices and recommendations, Council of Europe, 2022, 96 pp.
Il documento affronta il tema delle famiglie dove i genitori fanno uso di sostanze o alcool in modo problematico e dei servizi di supporto al riguardo. Descrive un insieme di interventi presenti in diversi paesi e mirati alle famiglie e ai figli: servizi per le madri che usano sostanze; servizi per il trattamento della dipendenza che tengono conto delle responsabilità parentali, dei bisogni dei figli e di situazioni particolari; rifugi per donne vittime di violenza che usano sostanze. A questo link si trovano altri documenti sull’argomento.
A cura di Leonardo Luzzatto, Anna Guerrieri, Emanuela Cedroni, Le crisi adottive: una opportunità?, Franco Angeli, Milano, 2022, 289 pp.
Il libro è pensato per condividere quanto è stato realizzato, dall’ottobre 2018 al dicembre 2020, nell’ambito del Progetto di sostegno al post-adozione e alle crisi adottive della Regione Lazio, una iniziativa nata per rispondere ai bisogni delle famiglie adottive che affrontano periodi particolarmente critici e complessi. Il filo conduttore del lavoro è il concetto che ogni crisi possa essere un passaggio evolutivo della famiglia, del servizio, del sistema. Il libro racconta questo processo, dal monitoraggio delle adozioni, attraverso il lavoro clinico con gli utenti e quello di supervisione con gli operatori, per arrivare ad alcune riflessioni metodologiche.
Collocazione Biblioteca: 19756
Diego Barbisan, Sabrina De Bortoli, Diana Pozzobon, Facciamo spiegare ai bambini, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 1 (2022), pp. 33-36
Attraverso il racconto di due storie che coinvolgono due bambini e i loro genitori multiproblematici, l’articolo propone una modalità operativa di intervento nell’ambito della tutela dei minori che mira a coinvolgere i bambini facendo loro raccontare cosa vedono e fanno per sé e per i loro genitori. Lo scopo è contribuire all’integrazione interna delle esperienze attraverso cui i bambini si stanno costruendo, affinché essi possano non ripetere questa loro storia nella vita da adulti. Secondo gli autori, rispettivamente psicologo psicoterapeuta e assistenti sociali , è necessario sviluppare interventi rivolti ai minori, ma che coinvolgano anche fisicamente la loro famiglia di origine.
Alessia Tabacchi, Accompagnare l’adozione. Percorsi formativi per la genitorialità adottiva, Unicopli, Milano, 2021, 294 pp.
L’analisi della letteratura scientifica e del contesto adottivo rivelano zone d’ombra nella ricerca interdisciplinare, in particolare rispetto al periodo pre-adottivo, e una esiguità di contributi provenienti dall’area pedagogica. Il presente lavoro si prefigge, pertanto, di indagare, nell’orizzonte della pedagogia della famiglia, l’accompagnamento da offrire ai coniugi che si accostano all’adozione. In una costante circolarità fra teoria e prassi, si è scelto di coinvolgere alcuni genitori adottivi in interviste semi-strutturate, per raggiungere una più profonda comprensione dell’oggetto di ricerca e rinvenire elementi utili alla definizione epistemologica e contenutistica del discorso pedagogico sull’adozione. Lo studio si propone di indagare l’articolazione e il consolidamento della scelta adottiva dentro il progetto di vita familiare, di rintracciare le peculiarità educative sottese alla genitorialità e filiazione adottiva e di individuare percorsi di accompagnamento educativo per la famiglia adottiva.
Collocazione Biblioteca: 20458
A cura di Valerio Belotti, Diletta Mauri e Federico Zullo, Care leavers. Giovani, partecipazione e autonomia nel leaving care italiano, Erickson, Trento, 2021, 214 pp.
Spesso, al compimento della maggiore età, le giovani e i giovani in uscita da percorsi di accoglienza “fuori famiglia” sono chiamati a diventare adulti troppo presto: può accadere allora che perdano di vista le proprie risorse e corrano il rischio di scoraggiarsi. Da anni l’associazione “Agevolando” affianca le e i care leavers nella costruzione del loro futuro, stimolandone il senso di responsabilità, promuovendo occasioni di incontro, dialogo e aiuto reciproco e creando, in sinergia con servizi e famiglie, opportunità relazionali, formative, lavorative e abitative. L’esperienza maturata negli undici anni trascorsi dalla nascita dell’associazione ha contribuito al raggiungimento di obiettivi importanti per i care leavers in Italia: sono stati promossi e ottenuti cambiamenti normativi e un primo intervento per il leaving care a carattere nazionale, inoltre, si sono raggiunte elevate visibilità e credibilità dei care leavers come interlocutori affidabili per i professionisti. Il volume si pone come momento di riflessione di, di condivisione di un sapere e di un agire peculiari nel panorama italiano. Sull’argomento si consulti anche il testo a cura di Elisabetta Di Giovanni, Maria Garro; introduzione di Pasquale D’Andrea, Una possibile casa, Percorsi di autonomia e significatività operativa, Guerini Scientifica, Milano, 2022, 174 pp (Coll.Bibl: 19624).
Collocazione Biblioteca: 20353
Paola Milani, Sostenere la genitorialità. Prevenzione, protezione e tutela dei minori, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 4 (ago. 2021), pp. 5-9
In tema di tutela e protezione di minori a rischio di maltrattamenti, l’autrice propone una riflessione su come costruire una corretta corrispondenza tra bisogni delle famiglie e la risposta sociale fornita, rafforzando il paradigma preventivo e comunitario. Si veda inoltre l’articolo di Camilla Landi, Prendersi cura dei legami familiari. Riflessioni sui servizi per il diritto di visita e di relazione, in Lavoro sociale, vol. 20, n. 2 (apr. 2020) pp. 10-16
Chiara Saraceno, Manuela Naldini, Sociologia della famiglia. Quarta edizione, Il Mulino, Bologna, 2021, 318 pp.
Chiara Saraceno, sociologa, e Manuela Naldini, professoressa di sociologia della famiglia all’Università di Torino, intendono fornire gli strumenti per comprendere le trasformazioni della famiglia in Europa, più in generale in Occidente e in altre società. Vengono presi in esame i rapporti tra i sessi e le generazioni, i modi in cui la famiglia è stata definita e regolata in passato e nell’epoca contemporanea, le forme di interdipendenza tra organizzazione familiare, sistemi economici, mercato del lavoro, modelli di welfare. Oltre all’aggiornamento dei dati e della letteratura di riferimento, questa quarta edizione dà conto di diversi fenomeni, tra cui i mutamenti demografici, l’uso delle tecnologie di riproduzione assistita, i mutamenti nei rapporti e nelle identità di genere, la diversificazione delle modalità di formazione della famiglia, fino alla messa in discussione dell’etero-normatività come fondamento della famiglia occidentale. Nuova attenzione viene infine dedicata alla mobilità transnazionale e alle migrazioni familiari.
Collocazione Biblioteca: 19307
Consultare anche le bibliografie specifiche su: la famiglia, i minori, giovani e adolescenti, violenza di genere.