Area malati, disabili e anziani

COP_Lavoro_sociale_2-2022-758x1024A cura di Pietro Segreto, Ripartiamo dai diritti. Intervista a Giovanni Merlo, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 (apr. 2022), pp. 45-49
Da oltre quarant’anni LEDHA opera in Lombardia per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari. L’articolo riporta l’intervista al direttore dell’associazione che ci spiega come è possibile in concreto porre al centro delle proprie azioni il rispetto dei diritti di persone con disabilità, mettendo in luce come lo sforzo del movimento associativo sia quello di dare un nome alle discriminazioni, farle vedere così da attivare quanto prima gli interventi necessari.

Franco Maino e Celestina Valeria De Tommaso, Gli anziani fragili al centro. Spezzare il cerchio tra invecchiamento, solitudine e fragilità, in Lavoro sociale, vol. 22, n. 2 (apr. 2022), pp. 5-9
L’articolo riporta i dati ISTAT 2020 sull’invecchiamento della popolazione in Italia da cui si evince che il 23% della popolazione è over 65, di questi li 31% necessita di assistenza per motivi legati alla non autosufficienza. Fortunatamente esiste anche una larga fascia di anziani compresa tra i 65 e 75 anni in buona saluta che può ancora rappresentare una risorsa attiva sia per bisogni familiari, sia per il volontariato. Per questo il welfare state dovrebbe investire sull’invecchiamento attivo per prevenire il decadimento della salute, la perdita di autonomia e con ciò ritardare l’invecchiamento stesso. Invece il rischio di isolamento sociale e depressione ricadono per lo più sugli over 85 per i quali è necessario investire risorse. La sfida del welfare risiede nell’abilità di generare scambi virtuosi tra il settore sanitario e socio-assistenziale e le diverse fasce di età degli anziani e tra gli anziani e le altre generazioni. Si veda inoltre, sullo stesso numero della rivista l’articolo di Giulia Avancini, Prendersi cura di un’anziana fragile. Seconda parte: il punto di vista di Carla e dei suoi familiari, p. 52-55

Sergio Pasquinelli… [et al.], Esiste qualcosa dopo le RSA?, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 52, n. 1 (2022), pp. 1-17
Questo inserto speciale della rivista propone diversi interventi raccolti nel corso del webinar sul futuro delle RSA promosso da Welforum.it il 5 novembre 2021. I contributi analizzano quanto è successo nelle RSA durante la pandemia e le prospettive di cambiamento che essa ha aperto, rendendo visibili ed esplicite diverse criticità. Tra i temi che emergono, troviamo il problema della reputazione e affidabilità delle strutture, il loro bilancio economico, il problema del ricambio del personale, la iper-regolazione dell’organizzazione delle residenze che porta a rigidità delle funzioni e delle attività, il tema delle dimensioni e dell’apertura al territorio. Si veda anche l’esperimento innovativo francese illustrato dall’articolo di Luigi Giario, Dalle RSA alle residenze solidali, in Rocca, a. 80, n. 1 (gen. 2021), pp. 44-47

IL-POTERE-NELLOMBRAValentina Petrini, Chi si prende cura dei caregiver?, in FQ MillenniuM, a. 5, n. 52 (dic. 2021-gen. 2022) – on line, p. 55
I caregiver di cui parla l’articolo sono i familiari che si prendono cura delle persone disabili e che da due legislature aspettano una legge che restituisca loro la dignità di persone e che distingua fra persona con disabilità e caregiver familiare, ovvero che sancisca il riconoscimento di un sistema di indennità e tutele crescenti su valutazione individualizzata del caregiver familiare.

Folco Cimagalli… [et al.], I temi del forum non autosufficienza 2021, in Welfare oggi, n. 4 (ott.-dic 2021), pp. 5-37
Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) presenta significative proposte sul piano del potenziamento delle politiche sociali del nostro Paese. Il dossier presenta i seguenti articoli: 1) “Il welfare come sviluppo: coesione, attivazione, comunità nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza” di Folco Cimagalli ; 2) “Innovazione tecnologica e benessere sociale” di Antonio Maturo; 3) “Tracciare nuove rotte nella tempesta: una rete per l’inclusione delle persone con disabilità” di Celestina del Carro; 4) “Servizio sociale, pandemia e disabilità” di Elisa Comandini; 5) “Lo sviluppo dei sistemi di cura territoriale per gli anziani: è tempo di agire” di Giuseppe Liotta.

Mara Sanfelici, Impact of Covid-19 on residential care facilities: a national survey during the lockdown in Italy, in Relational social work, vol. 4, n. 2 (ott. 2020) – online, pp. 33-51
L’articolo esamina l’impatto della crisi Covid-19 sulle strutture residenziali di assistenza per anziani in Italia, usando dati collezionati attraverso un questionario online somministrato ad assistenti sociali durante il lockdown. La ricerca ha avuto lo scopo di dare voce al punto di vista degli assistenti sociali in prima linea, sottolineando le sfide emergenti all’interno delle strutture residenziali di assistenza e i modi in cui essi hanno cercato di affrontarle. Durante il primo periodo della pandemia di Covid-19, molti dei fattori chiave dell’assistenza sono stati minacciati a causa delle misure di controllo contro il contagio, come le restrizioni imposte alle visite e il distanziamento fisico. Gli assistenti sociali hanno dovuto trovare nuovi modi di supportare tanto i residenti quanto le famiglie e garantire un’informazione costante e un’attiva partecipazione, in un contesto in cui sia i residenti che gli operatori stavano provando sentimenti di paura e incertezza. Le strategie per fare fronte a circostanze così difficili descritte dagli intervistati mostrano il ruolo chiave che il servizio sociale può svolgere nella gestione di una crisi sanitaria nelle strutture residenziali di assistenza. Nello stesso numero della rivista viene presentata la situazione in Svezia nell’articolo di Elin Nilsson, Anna Olaison, Needs assessment in social work with older people in times of Covid-19: Initial ideas from an empirical study, pp. 52-60

41ZoCPUYfbLAntonio Censi, Vita da vecchi. L’umanità negata delle persone non autosufficienti, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2021, 122 p.
Invecchiare e diventare non autosufficienti spesso significa sentirsi sempre più un peso per famiglia e società. La pandemia da Covid-19 ha drammaticamente acceso un riflettore sulle condizioni di vita delle persone anziane non autosufficienti, spesso relegate in un limbo di umanità negata dove le parole cura e presa in carico coprono una realtà di esclusione, confinamento e discriminazione. Per questo non basta discutere di chiusura delle RSA (magari per riaprirle con diverso nome), ma occorre una nuova cultura dell’invecchiamento, fondata sul reciproco riconoscimento fra generazioni. L’autore racconta cosa succede quando si varca la soglia della non autosufficienza e si entra a far parte di un gruppo sociale collocato ai margini, contemplato solo come fruitore di prestazioni sanitarie e assistenziali e avanza la proposta di un percorso generale di cambiamento, prima di tutto culturale.
Collocazione Biblioteca: 18877

Luca Fazzi, RSA: le molte facce del maltrattamento, in Welfare oggi, n. 3 (lug.-set. 2021), pp. 5-18
L’autore, docente di sociologia all’Università di Trento, esplora il tema del maltrattamento per gli anziani nelle strutture residenziali. Partendo dal racconto di episodi della giornata degli ospiti, pieni di disconoscimenti, dimenticanze e indifferenze, mostra come il maltrattamento non consista tanto nell’eccezionale violenza esplicita (a volte denunciata dai mass media), ma sia formato da comportamenti quotidiani che involontariamente provocano frustrazione e danno alle persone assistite. Frasi umilianti, dialoghi tra il personale incurante della presenza degli anziani suscitano domande sul reale rispetto del vissuto di queste persone e sulla considerazione delle loro emozioni da parte degli operatori. La natura stessa della relazione di dipendenza contiene in sé i germi del maltrattamento, concetto che l’autore cerca di esplorare, fornendo qualche dato sulla dimensione del fenomeno, a livello mondiale e nazionale e ipotizzandone le cause. Restano alcuni interrogativi che richiedono una risposta da parte della nostra società.

Giuseppe Monteduro, Michele Bertani, Sara Nanetti, Tra invecchiamento e fragilità, le spese per interventi e servizi sociali agli anziani, Uno studio di caso su alcuni Comuni italiani, in Lavoro sociale, vol. 21,  n. 4 supplemento (ago. 2021) – on line, pp. 21-44
L’invecchiamento della popolazione e la differenziazione dei bisogni connessi alla vita anziana rappresentano elementi di criticità per gli interventi di welfare a livello locale. Il presente contributo introduce il concetto di fragilità, nella sua dimensione bio-psico-sociale, in relazione alla vita anziana e quindi ai bisogni che emergono dai processi di invecchiamento. Si analizzano quindi le spese nazionali, regionali e locali per i servizi alla popolazione anziana, distinguendo tra servizi rivolti alla fragilità anziana (flessibili, frammentari e sussidiari) e servizi rivolti alla popolazione anziana nel suo insieme (standard, strutturali e centralizzati). L’analisi permette di far emergere le forti disuguaglianze che caratterizzano il nostro territorio.

9788891650269_0_424_0_75Lorenzo Fronte, Disabilità, famiglia e servizi. Collaborare sulla soglia dei centri per persone con disabilità, Maggioli, Santarcangelo di Romagna (RN), 2021, 174 p.
Il libro si occupa del supporto dei servizi sociali ai genitori di persone con disabilità. Sottolinea l’importanza di individuare uno spazio di comprensione reciproca e parla di come abitare questa soglia, tra luoghi, linguaggi, professionalità di chi lavora nei servizi, e sentimenti, modalità di comunicazione, spazi delle famiglie. L’autore, attraverso una ricerca durata alcuni anni con tantissime famiglie e operatori, ha volute mettere in luce diverse rappresentazioni dei servizi e del lavoro che si realizza in questi spazi; della disabilità e del modo in cui ci si relaziona con la dimensione temporale; della famiglia e della relazione con il mondo della cura. È un testo che si rivolge sia a professionisti sia a familiari: i primi interessati ad approfondire un punto di vista sul lavoro sulla soglia dei centri, gli altri, i familiari, per le rappresentazioni contenute vicino al mondo di chi è genitore o fratello di persone con disabilità e per la possibilità di riconoscersi nelle testimonianze raccolte nel libro.
Collocazione Biblioteca: 19346

A cura di Franco Pesaresi, Manuale dei caregiver familiari. Aiutare chi auta, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2021, pp. 305
Il presente volume si occupa a tutto tondo del caregiver familiare, per delineare una specifica e completa caratterizzazione sul piano culturale, sociale, giuridico ed economico di “colui che quotidianamente si prende cura” delle persone care non autosufficienti. Questo significa farlo uscire dalle quinte e parallelamente riconoscerne il ruolo complesso ed articolato, che gli autori intendono agevolare e supportare rispondendo ai suoi diversi bisogni e diritti. Nel testo vengono pertanto illustrati i benefici di legge già in atto e quelli probabili futuri (tutele previdenziali e sostegno economico). Inoltre, vengono fornite informazioni clinico-assistenziali di base mirate all’acquisizione e allo sviluppo di abilità e comportamenti specifici per la gestione dei problemi legati alla non autonomia. Da ultimo, per rispondere all’esigenza di inclusione ed empowerment, sono stati messi a disposizione i riferimenti di servizi interattivi online, dedicati al contatto, alla condivisione e all’amicizia tra coloro che stanno sperimentando la stessa sofferenza. Il messaggio finale è che senza il caregiver familiare di certo tutto sarebbe più difficile. Il volume è promosso dalla Fondazione Cenci Gallingari.
Collocazione Biblioteca: 19155

Elena Brugnone, Quali prospettive per l’attuazione del diritto alle cure delle persone malate non autosufficienti? L’esperienza dell’alleanza a tutela dei malati in Umbria, in Prospettive Assistenziali, n. 213 (gen.-mar. 2021), pp. 16-20
Durante l’epidemia di Covid-19, il nostro Servizio sanitario nazionale ha mostrato carenze e impreparazione nella gestione dell’emergenza ospedaliera e nella rete territoriale dei servizi. Ne hanno risentito soprattutto le persone non autosufficienti e le loro famiglie. L’articolo intende contribuire alla promozione dell’attuazione dei diritti delle persone non autosufficienti, affinché possano ricevere le cure a loro necessarie per vivere con dignità. Viene descritta la normativa nazionale in materia, sono esposti alcuni problemi ancora aperti e viene presentata l’iniziativa di alcune associazioni di volontariato umbre, alleate con la sigla ADNA (Alleanza per i Diritti delle persone Non Autosufficienti). Nel medesimo numero della rivista troviamo l’articolo: Anffas nega i diritti esigibili delle persone con disabilità: ancora un riferimento alla inefficace legge 328/2000, ignorati i vigenti diritti previsti dai livelli essenziali, in Prospettive Assistenziali, n. 213 (gen.-mar. 2021), pp. 21-24

9788829010813BMarta Pantalone, La società che invecchia. Nuove sfide per il servizio sociale, Carocci, Roma, 2021, 142 p.
Il libro ha l’obiettivo di far luce su alcune sfide legate al processo di invecchiamento della popolazione, nel quale saranno sempre più coinvolti i professionisti del servizio sociale, chiamati a interrogarsi ora sul ruolo che potrebbero assumere nella definizione di politiche sociali e socio-sanitarie rivolte agli anziani e alle loro famiglie. Il volume analizza quattro ambiti: promozione di azioni di invecchiamento attivo; sostegno al caregiver informale; valutazione delle pratiche di Long Term Care e accompagnamento nella fase di fine vita. L’autrice è assistente sociale e docente all’Università di Verona.
Collocazione Biblioteca: 19176

Pierpaolo Donati, Giulia Notari, Tecnologie e sociale, in Lavoro sociale, vol. 21, n. 1 (feb. 2021), pp. 17-28
Il presente focus propone due contributi: “La dignità dell’anziano nell’era della pandemia” di Pierpaolo Donati e “Robot per l’assistenza” di Giuliana Notari, nei quali si riflette sull’uso dei robot nell’assistenza degli anziani e si mettono in evidenza punti di forza e criticità riscontrate.

A cura di Franco Floris, Se l’età anziana non è solo medici e radiografie, Ripensare le forme dell’abitare, i percorsi della cura, i servizi intorno alle case, in Animazione Sociale, n. 4/345 (2021), pp. 6-18
L’intervista a Fabrizio Giunco, direttore del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Gnocchi di Milano, esperto nelle politiche sociali e socio-sanitarie collegate alla vecchiaia, affronta le lacune del nostro sistema dei servizi residenziali e delle cure domiciliari rivolti agli anziani, svelate dalla pandemia. L’insufficienza della medicina territoriale, le carenze nelle Rsa, il sistema di assistenza domiciliare inadeguato sono affrontate nell’ottica di una necessaria riforma dei servizi dedicati alla vecchiaia, a partire dalla casa e ai bisogni delle persone.

Claudio Castegnaro, Sergio Pasquinelli, Francesca Pozzoli, Budget di salute: dalle promesse alla realtà, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 51, n. 1 (2021), pp. 1-25
Il Budget di salute (BDS) è il paniere di disponibilità per realizzare il progetto di vita delle persone con disabilità, non autosufficienti, vulnerabili. Uno strumento che mira a ricomporre la frammentata gamma delle misure e dei sostegni disponibili, volto ad integrare risorse diverse – economiche, di tempo, di competenza – delle famiglie, della comunità locale, delle istituzioni, dentro una logica collaborativa. Gli autori, nell’inserto speciale della rivista, intendono contribuire a fare un po’ di chiarezza, riportare uno “stato dell’arte” di questo strumento e offrire elementi di analisi e di riflessione a quanti sono impegnati nelle attività di sostegno della popolazione con disabilità o in condizioni di non-autosufficienza.

41yEv7EUxZL._SY264_BO1,204,203,200_QL40_ML2_Natascia Curto, Cecilia Maria Marchisio, I diritti delle persone con disabilità. Percorsi di attuazione della Convezione ONU, Carocci Faber, Roma, 2021, 146 p.
Nel 2009 la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità diventa legge in Italia. Il documento costruisce una piattaforma cognitiva e valoriale per guardare, per la prima volta nella storia, i diritti dalla prospettiva della disabilità e la disabilità dalla prospettiva dei diritti e descrive i percorsi relativi all’esistenza delle persone con disabilità non più soltanto in termini di patologie da compensare e riabilitare, ma come parte delle diversità che caratterizzano gli esseri umani. Il libro proposto presenta il punto di vista sviluppato dalle autrici, entrambe membri fondatori del Centro Studi per i diritti e la vita indipendente dell’Università di Torino, sulla base delle esperienze di attuazione della Convenzione ONU condotte negli ultimi dieci anni. Il testo non offre né un metodo né una modalità univoca di applicazione, ma costituisce un tentativo di elaborare riflessioni e indicazioni che si articolino nella cornice delle conoscenze e secondo l’approccio etico e politico che la Convenzione propone.
Collocazione Biblioteca: 19348

A cura di Giovanni Bertin, Barbara Da Roit, Long-term care: strategie di sviluppo, in Salute e società, a. 19, n. 3 (2020), pp. 5-132
Il tema della cura delle persone anziane nelle sue diverse forme e articolazioni – la cura familiare informale, l’assistenza fornita da organizzazioni pubbliche e private non profit, quella acquisita a pagamento – è entrato prepotentemente nel dibattito politico europeo. La presente monografia intende focalizzare l’attenzione su come questi problemi siano stati tematizzati ed affrontati in Italia, prendendo a riferimento alcuni contesti regionali e collocando l’evoluzione delle politiche in un contesto europeo. I contributi proposti sono i seguenti: “Invecchiamento: orientamento della Commissione Europea e politiche degli stati membri” di Giovanni Bertin; “Traiettorie delle politiche di long-term care in Europa: protezione, familizzazione e lavoro di cura” di Barbara Da Roit; “Diritti e copertura della long-term care in Europa: un approccio economico” di Ludovico Carrino; “Long-term care in Regione Veneto” di Marta Pantalone; “Il sistema LTC in Lombardia: caratteristiche strutturali, tendenze e questioni emergenti” di Marco Arlotti; “Long-term care in Toscana” di Andrea Bilotti; “Long-term care in Puglia: il modello del familismo ibrido” di Giuseppe Moro. In proposito si veda anche l’articolo di Cristiano Gori, La riforma nazionale dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 50, n. 4 (autunno 2020), pp. 3-6

A cura di Marta Borgi… [et al.], Modelli innovativi di welfare: il progetto individuale come strumento di inclusione sociale e lavorativa di persone con autismo, Istituto Superiore di Sanità, Roma, 2020, 74 p.
Nel caso di ragazzi con disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) la fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta è particolarmente critica e richiede sostegni e strategie in grado di promuovere l’autonomia e migliorare la qualità di vita della persona. Il rapporto descrive l’esperienza della Cooperativa Garibaldi, un modello di micro-impresa nata per volontà di un gruppo di genitori di ragazzi con ASD con bisogno di supporto intensivo, come un tentativo di affrontare il momento critico della transizione all’età adulta attraverso una rete partecipativa tra genitori, professionisti sanitari e sociali, microimprese private e istituti di ricerca. Il volume raccoglie i risultati di un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo che ha avuto lo scopo di facilitare l’apprendimento di competenze finalizzate all’avviamento professionale e all’inclusione sociale di ragazzi con ASD attraverso l’utilizzo di interventi evidence-based.

652ea647c2ea911344505c2642f4c825Maria Bezze, Tiziano Vecchiato, Con noi e dopo di noi: bisogni e risposte per la disabilità oggi e domani nelle province di Padova e Rovigo, in Studi Zancan, a. 9, n. 4-5 (lug.- ott. 2020) – on line, pp. 7-134
La ricerca di risposte per affrontare i problemi del “durante e dopo di noi” è iniziata molti anni fa: per prima la Legge n. 162/1998 sulla vita indipendente è intervenuta sulla possibilità di «organizzare servizi e prestazioni per la tutela e l’integrazione sociale dei soggetti per i quali venga meno il sostegno del nucleo familiare» (art. 1). Le successive domande sociali hanno orientato le scelte politiche verso l’integrazione delle risposte nell’arco di vita della persona. Ma rimangono grandi difficoltà per gestire il difficile passaggio dal giuridicamente definito al socialmente realizzato. Il numero monografico della rivista affronta il tema, analizzando i risultati di una ricerca sulla dimensione e le tipologie del problema nonché sui tentativi di soluzione sin qui effettuati nelle province di Padova e Rovigo. La prima parte della monografia è intitolata “Persone con disabilità: condizioni e bisogni”; la seconda “Offerta e capacità di risposta dal sistema di welfare”; infine la terza “Fattibilità e sostenibilità delle soluzioni”.

Giuseppe Belleri, Presa in carico della cronicità nella rete territoriale. Criticità nel modello lombardo, in Prospettive Sociali e Sanitarie, a. 50, n. 2 (primavera 2020), pp. 25-28
L’autore, medico di medicina generale a Brescia, nell’articolo prende in esame i risvolti e l’impatto della riforma sanitaria lombarda sull’ambito sociosanitario ed assistenziale, in particolare riguardo all’integrazione e continuità della rete territoriale. Dopo una sommaria descrizione delle caratteristiche del network organizzativo territoriale viene preso in esame l’impatto della riforma sull’offerta sociosanitaria e assistenziale. Il primo biennio della riforma, in dissonanza con gli obiettivi di policy, ha fatto emergere l’importanza delle strutture fisiche territoriali per il coordinamento dei servizi alla persona con polipatologie, disabilità o non autosufficienza; la solidità della relazione tra assistiti e cure primarie, in grado di assicurare continuità e personalizzazione olistica dell’assistenza.

Alessandro Bravetti, Persistente e drammatica situazione degli anziani malati cronici non autosufficienti in Lombardia, in Prospettive Assistenziali, n. 210 (apr. – giu. 2020), pp. 18-25
Come da anni denunciato anche da questa rivista, la Regione Lombardia spesso non rispetta il diritto dei malati non autosufficienti alla continuità delle cure sotto la tutela del Servizio Sanitario nazionale (anche se con percentuali di costo della retta di degenza a loro carico). L’articolo descrive l’anomalia dell’organizzazione del sistema sanitario regionale lombardo che ha distinto le Agenzie di tutela della Salute (ATS) dalle Aziende socio-sanitarie territoriali (ASSST), facendo riferimento alle normative vigenti.

0486-0349Alice Scavarda, “Come pinguini nel deserto”. Strategie di resistenza allo stigma di famiglie con figli autistici e con Trisomia 21, in Rassegna Italiana di Sociologia, a. 61, n. 3 (lug.-set. 2020), pp. 521-545
L’articolo tratta le strategie di resistenza allo stigma delle famiglie con bambini autistici o con sindrome di Down. Lo studio qualitativo si basa su 111 interviste approfondite a genitori, giovani e siblings e sull’osservazione di due famiglie, attraverso la tecnica dello shadowing, durante le loro attività quotidiane. I risultati presentano due strategie principali di resistenza allo stigma: medicalizzazione e normalizzazione, entrambe incapaci di rappresentare una contro-narrativa e di fornire ai propri figli modelli di ruolo positivi. L’impatto del discorso genetico e l’assenza di un linguaggio specifico per nominare e descrivere la disabilità cognitiva implica la difficoltà di invertire lo stigma in una forma di carisma.

Laura Tibaldi, Tiziana Lavalle, Le competenze educative e pedagogiche nelle professioni di cura, Carocci Faber, Roma, 2020, 134 p.
Il volume presenta approcci pedagogici applicati in sanità attraverso il metodo clinico e l’utilizzo di strumenti per la lettura del contesto sociosanitario. L’introduzione dei settori disciplinari delle medical education e delle medical humanities risponde all’esigenza di una cura che richiede relazioni interprofessionali costruttive e cooperative, accoglienza e competenza nella relazione con il malato. Per fornire supporto agli operatori sanitari e ai caregiver, il libro presenta strumenti ed esempi di educazione terapeutica rivolti a persone affette da malattie croniche o da particolari sintomi o utili per fronteggiare condizioni difficili quali la diagnosi di Aids.
Collocazione Biblioteca: 19188

Alessandro Geria, Rosangela Lodigiani, La contrattazione sociale di prossimità per la non autosufficienza oltre l’emergenza. Perché l’infrastrutturazione del welfare territoriale conta, Welforum.it, Milano, 2020, 4 p.
Le persone più colpite dal Covid-19 sono state, in larga misura, le più fragili dal punto di vista della salute e deboli dal punto di vista economico e sociale, e fra queste, gli anziani e le persone con patologie croniche. Il mix tra comorbilità ed età è parso subito micidiale ed è divenuto particolarmente funesto nelle strutture residenziali per anziani, mettendo a nudo le criticità del sistema sanitario territoriale. Nell’articolo, gli autori propongono alcuni interventi per contrastare e risolvere questa situazione.

COP_LS_2-20Francesca Gatto, Le parole che usiamo per parlare di anziani. Il rapporto tra il contenuto delle cartelle sociali e l’identificazione dei bisogni nel lavoro sociale con le persone anziane, in Lavoro sociale, vol. 20, n.1 (feb. 2020), pp. 12-19
Il contenuto delle cartelle sociali può avere conseguenze importanti sulla vita delle persone, perché influenza le decisioni prese dai servizi. Uno studio svedese indaga le caratteristiche formali delle cartelle sociali, cercando di capire quanto la scrittura professionale possa influenzare la vita delle persone anziane.

Sergio Pasquinelli, Dopo la strage. Come ricostruire il futuro delle Rsa, Welforum.it, Milano, 2020, 4 p.
L’articolo prende spunto dai dati sui decessi riferibili all’epidemia di Covid-19 nelle case di riposo, provenienti da un’indagine internazionale della International Long term care policy network e dall’Istituto Superiore di Sanità. L’autore, esperto nella ricerca sociale sanitaria, denuncia gli errori commessi nella gestione dell’emergenza, causa del grande numero di decessi tra gli anziani, e propone di rivedere l’organizzazione delle Rsa: queste strutture dovrebbero essere luoghi aperti, in contatto con le comunità locali, con offerta diversificata, dove i singoli casi sono valutati attentamente e indirizzati verso la soluzione più coerente.

Consultare anche le bibliografie su: famigliaHiv e Aids, i capitoli 4: Politiche sociali, welfare e diritti e 13: Area lavoro di questa Bibliografia.